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Drusilia

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    Fortunatamente riuscì a salvare entrambe.
    Francamente si sentì sollevata, dato che non sapeva cosa fare con quel mostro; nonostante di fatto ne avesse abbattuto qualcuno parecchi anni prima, si trattava comunque di ricordi troppo lontani e deformati dal tempo per ottenere informazioni che fossero precise o quantomeno utili. Ai tempi, infatti, era molto diversa. Controllava il vento, ma sicuramente era ben lungi dai suoi attuali poteri, ottenuti attraverso la meditazione ed un contatto sempre maggiore con il cielo di cui era negli anni diventata regina. Drusilia ricordava le Bestie come mostri invincibili, ma a ben pensarci era come un ricordo da bambina, uno di quelli in cui tutto sembrava orribilmente alto.
    I droni erano rimasti gli stessi.
    Lei era cambiata.

    « Stai bene...? »

    La voce di un ragazzino richiamò la sua attenzione, catalizzando lo sguardo di Drusilia e facendola tornare con i piedi per terra. Insieme a lui, tutti i compagni di squadra, uno dopo l'altro.

    « Ehm, ti ringrazio. Quel trick era fantastico, sei della Wind Road, non è vero? Mio fratello era dei vostri, era un rider di classe "A" ed apparteneva alla Zephyr!!! Sei di Trident...? » -Ehm... n-no... veramente no. « Quello ti sembrava un trick da nulla...? Ha scagliato via una bestia di due o tre quintali senza neanche muoversi! Devi avere almeno delle regalia per fare una roba del genere. »

    Momento di silenzio. Imbarazzato ed imbarazzante silenzio, con tutti quei ragazzini in bianco che la fissavano; se si fosse improvvisamente riscoperta nuda, l'avrebbe certamente considerato l'incubo perfetto dopo l'incidente in limousine. A quel punto si sarebbe svegliata ansimando di fianco ai suoi compagni laputensi, in qualche letto d'ospedale.
    E invece no.

    « Tu... Sei la Regina del Vento di Sleeping Forest!!! »

    Panico.

    « Renge, da adesso sei fuori. Scorta Kalim e Goro dalle Tool Toul To, la Regina del Legame si trova lì per prestare le cure alle vittime dell'attentato di ieri, con un po' di fortuna li riavremo entrambi per i prossimi giorni. Poi consegna loro le S.A.B.B che hai avuto in dotazione. Da oggi non sei più dei nostri. Ci aspettano all'uscita ovest del "dome" con le cariche da demolizione e le cartucce di scorta per le S.A.B.B, controllate l'equipaggiamento e non esitate a riconsegnare alle "riparatrici" tutto ciò che è rotto o difettoso. Ci hanno assegnato un'altra zona, affrontare una "bestia" così grossa con solo una carica a disposizione è stato un errore. Andiamo. »

    Del tutto inaspettato ed abbastanza destabilizzante fu il commento di uno di loro, quello che probabilmente doveva essere il leader. Drusilia si limitò a non parlare, più che altro perché lì era già di troppo, e doveva andare da Orm.

    « Mi rifiuto. »
    « ... Che cosa hai detto...? »
    « IO MI RIFIUTO DI... »
    A quel punto le tirò un ceffone, e calò il silenzio. Nessuno osava guardare, segno di dispiacere ma di appoggio verso quello che diceva il capo: a quel punto Drusilia pensò immediatamente ad una sorta di soldati, o qualcosa di simile. Il rigore e la crudeltà a mascherare buoni intenti erano gli stessi. Più e più volte lei si era trovata al posto di quel leader.

    « Ti rendi conto che potevi morire? Riesci a realizzare quanto sei andata vicina a lasciarci la pelle...? Puoi per un attimo, solo per un istante, far finta di non essere una stupida e di essere in grado di accendere quel poco di buon senso che hai? Ti hanno appena salvato la vita, stupida! Ringrazia che hai ancora la testa attaccata al collo! Ti avevo ordinato di tenere alla larga altri rider, non di farti ammazzare! Hai sbagliato tutto quanto, mettendo in pericolo te stessa ed i tuoi team-mate. Ti avevo avvertita: questo è un team superbellico, noi rischiamo la pelle in battaglie vere. Qui non c'è una seconda chance. E adesso fai come ti ho ordinato. Andiamo, abbiamo del lavoro da fare. »
    I ragazzi l'abbandonarono, e lei rimase sola.
    In silenzio.

    -Fa male- avrebbe commentato Drusilia, vedendoli sparire nel buio -Quando ero piccola un mio compagno mi picchiò fino a farmi svenire, perchè non mi ero comportata da... soldato. Non so per quanti giorni ho pianto, dopo.

    Sorrise un pò insicura per quella verità distorta: innanzitutto non era "piccola" ma quasi diciottenne ai tempi del pestaggio, solo che i diciottenni erano già grandi fra i riders e lei era più vecchia, nonostante l'aspetto. In secondo non era un soldato, ma chi la picchiò si. La ragione? Essere scappata davanti ai propri problemi.
    In un certo senso, anche Rain le aveva insegnato qualcosa.

    -Però non andrà sempre male. Ogni brutta esperienza ci rende più forti: dimostra che lo sei accettando questa situazione ed ascoltando il tuo leader. Avrai modo di redimerti, in futuro. C'è sempre un modo.

    Chinandosi piano su di lei, le avrebbe discostato una ciocca di capelli, portandogliela dietro l'orecchio e concedendole una dolce carezza. Le avrebbe addirittura posato la sua sciarpetta sulle spalle, così da farla sembrar meno ad un pulcino fradicio.

    -Ora però va a casa... oppure a divertirti. C'è una bella processione qui vicino.

    Un leggero buffetto, per poi voltare le spalle ed allontanarsi di corsa.
    Non poteva perdere ulteriore tempo.

    -Ci vediamo in giro, ok?

     
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    « Portami con te. »
    Drusilia aveva fatto giusto un paio di passi, che si sentì tirare la manica. La ragazzina si era rialzata, e con le gote in fiamme per la vergogna, il pianto ed il ceffone appena rimediato, aveva trovato il coraggio di aggrapparsi alla Dama dei Venti per impedirle di andar via. E dall'espressione determinata fino alle lacrime non sembrava il tipo di persona che ammetteva un "no" come risposta.
    « Quella non è una processione divertente! E' un corteo funebre! Hanno massacrato il team d'elite costituito per scortare gli "Abusivi", i loro corpi crocifissi nella "Sala delle Acque" dove si svolge la Messa dei Diluvi! Fra di essi c'era il vicecomandante del team Lionheart, i suoi compagni hanno giurato vendetta. Io però non voglio vendetta per i morti, voglio giustizia per i vivi! »
    Si sarebbe letteralmente aggrappata alla sua salvatrice, fissando la Galanodel dritta negli occhi con uno sguardo disperato di chi chiede aiuto e non ha altri a cui rivolgersi.
    « Dovreste averlo saputo anche voi, perché è successo vicino allo Stige, non lontano dalla "zona" che appartiene a voi di Sleeping Forest! Un team superbellico, il "Midnight"! Dicono che sono stati uccisi tutti dagli headhunters, ma non è vero!! In realtà manca un corpo, una mia sempai è dispersa, rapita. Io so che la sempai Ari non è morta, è prigioniera da qualche parte per la città, da sola. Ho cercato di convincere gli altri a cercarla, ma da sola non mi permettono nemmeno di uscire dalla "zona" di Genesis! Mi sono affiliata ad un team superbellico nella speranza che venissimo incaricati di addentrarci nelle profondità della Foresta, magari di incontrare gli headhunters, però... »
    ... Però si era fatta buttar fuori alla prima missione.
    Quella ragazzina aveva scritto in fronte a caratteri cubitali l'aggettivo "Palla al Piede".
    « Ti scongiuro, portami con te! Non proverò nemmeno ad avvicinarmi al Tropaion, dormirò dove mi dirai e farò tutto ciò che vuoi finché lo vorrai! Solo, portami con te in modo che possa provare a fare qualcosa per ritrovare Ari-sempai! »
    Anche sotto la pioggia battente, le lancette della sveglia sono udibili mentre scattano ritmicamente. "Tic-tac, tic-tac", è ossessionante. Beh, ma dovrebbe esserci ancora del tempo, solo un momento fa, giusto un attimo prima dell'incontro con i riders in bianco e quella ragazzina problematica, Drusilia aveva controllato ed aveva ancora quasi novanta minuti per raggiungere l'hotel, parlare con Orm, girare i tacchi e rientrare nel letto d'ospedale prima che qualcuno la scopra. E quanto potrà mai essere trascorso, finora...? Il tempo vola quando ci si diverte, mica quando si rischia la vita contro droni assassini...

     
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    Riassunto mini-sessione via chat.

    « Portami con te. »

    Quelle parole giunsero come una sentenza.
    La Dama del Vento si fermò al tocco della bambina, strinse i pugni e maledì con tutto il cuore di essersi fermata a perdere tempo in quel modo. Rischiava di mandare tutto all'aria.

    « Quella non è una processione divertente! E' un corteo funebre! Hanno massacrato il team d'elite costituito per scortare gli "Abusivi", i loro corpi crocifissi nella "Sala delle Acque" dove si svolge la Messa dei Diluvi! Fra di essi c'era il vicecomandante del team Lionheart, i suoi compagni hanno giurato vendetta. Io però non voglio vendetta per i morti, voglio giustizia per i vivi! » un sospiro insofferente ed un pò soffocato giunse da Drusilia, che finì per ricordare tutte le implicazioni che avrebbe potuto provocare un suo fallimento « Dovreste averlo saputo anche voi, perché è successo vicino allo Stige, non lontano dalla "zona" che appartiene a voi di Sleeping Forest! Un team superbellico, il "Midnight"! Dicono che sono stati uccisi tutti dagli headhunters, ma non è vero!! In realtà manca un corpo, una mia sempai è dispersa, rapita. Io so che la sempai Ari non è morta, è prigioniera da qualche parte per la città, da sola. Ho cercato di convincere gli altri a cercarla, ma da sola non mi permettono nemmeno di uscire dalla "zona" di Genesis! Mi sono affiliata ad un team superbellico nella speranza che venissimo incaricati di addentrarci nelle profondità della Foresta, magari di incontrare gli headhunters, però... »

    Altro silenzio da parte di Drusilia, mentre il suo cervello era in moto.
    Troppi dati, troppe cose da fare e davvero poco tempo.

    « Ti scongiuro, portami con te! Non proverò nemmeno ad avvicinarmi al Tropaion, dormirò dove mi dirai e farò tutto ciò che vuoi finché lo vorrai! Solo, portami con te in modo che possa provare a fare qualcosa per ritrovare Ari-sempai! »

    -Senti, ragazzina- avrebbe infine detto, sbuffando e facendole segno col capo di seguirla -Sono in missione, ma interessa anche a me risolvere il caso. Quindi, mentre ci dirigiamo verso la mia meta, sarebbe il caso tu mi dica tutto ciò che sai.

    Fu così che Drusilia giunse a conoscenza del fatto che Genesis controllava una vasta area attorno allo stadio, il cui nucleo era costituito dal complesso stesso -con una grossa fetta sotterranea- ed i dintorni dove erano situate anche le zone abitative dei team inglobati da Genesis. Per rimanere in funzione l'area aveva bisogno di una certa manutenzione. Oltre a ciò, sovente erano richiesti rifornimenti molto specifici, parti di ricambio spesso prelevate saccheggiando vari luoghi di Klemvor opportunamente mappati. Ed erano tre anni che i team specializzati in questo tipo di mansioni erano attaccati da un nemico sconosciuto. Inizialmente si pensava fossero incidenti, poi si erano resi conto che non si trattava di attacchi da parte dei droni, bensì di qualcos'altro.
    Lo avevano capito perché questo "enemy" si prendeva trofei; chiunque avesse mai avuto a che fare con i droni avrebbe immediatamente compreso che la sua identità non potesse coincidere con quella delle macchine. I droni ammazzavano e basta, non mutilavano i corpi o rubavano le Air Treck o altri oggetti dai cadaveri. Anche se non vi era uno schema preciso, come descritto dalla fanciullina.
    Alla fine Genesis aveva iniziato a far uscire solo team superbellici, ma era una precauzione poco efficace. Simca rischiava di esser costretta a non far più uscire team senza che ci fosse un "Re" fra loro ma, considerando che a Genesis ne erano rimasti solo due con tanto di regalia, se ne avessero perso anche solo uno sarebbe stato un danno tremendo. Anche perché i due re in questione erano Nue -già conosciuto da Drusilia poco tempo prima- e Nike, e Nike non sembrava essere un pezzo di pane. Qualora Nue fosse tragicamente morto, Nike sarebbe diventato ancora più arrogante e incontrollabile per Simca, non essendoci più nessuno capace di opporsi a lui, motivo per cui la Rondine Migratoria era riluttante ad usare il team di Nue per le operazioni lontano dallo stadio.
    Insomma: non erano messi bene, ecco.
    Sicuramente meno di dieci anni fa, ai tempi dell'alfierato di Raylek, quando Drusilia era solo un soldato mandato a morire nel sottosuolo.

    -Comunque non sono chi credi- avrebbe detto, quasi d'impulso -Non vengo da Sleeping Forest. Per te cambierebbe qualcosa?
    « Non sapevo che esistessero rider della wind road capaci di sollevare una bestia così grossa con il loro "vento" »
    -Non sono della wind road.
    « Ma... Questo significa che...? »
    -Per te sarebbe un problema?
    « No. Affatto. Se questo mi aiuterà a ritrovare Ari-sempai, sarei disposta a tutto. »

    Da notare che non lo stesse facendo per un'eccesso di fiducia o bontà, piuttosto perchè si era convinta che quello fosse esattamente il tipo di ragazzina facile ai colpi di testa. Se avesse scoperto chi era in momenti poco opportuni non le avrebbe perdonato nemmeno una bugia a fin di bene, ragion per cui era meglio affrontare quel "problema" il prima possibile.

    -Sono un'abusiva. Anche i miei amici son stati coinvolti nell'attentato; forse ho modo di sapere qualcosa in più ma devo arrivare al Grand hotel des artes e poi tornare in ospedale il più velocemente possibile. In caso contrario la mia missione fallirebbe.
    Quindi ti chiedo... quando arriviamo lì voglio che tu ti nasconda fuori
    Se vedi che le cose si mettono male per qualunque ragione, va via: avere legami con me potrebbe non piacere a tutti i tuoi amici.

    La piccola la fissò con aria interrogativa, ma annuì.
    -Da quel che so io gli Abusivi non piacciono molto. Anni fa ci fu una guerra, ecco- cercò di spiegare, mentre erano in corsa - ...tu che pensi degli Abusivi?

    « Eeeeeeeeeeeh??? »
    -...

    Drusilia la fissò perplessa, mentre la bimbetta arrossiva e balbettava qualcosa riguardo il fatto che lei era originaria del Pentauron. Il collegamento fra domanda e risposta non era lampante, ragion per cui Drusilia ci arrivò da sola dopo un pò di ragionamento: gli Storm Riders con dimora fissa a Klemvor -ovviamente- erano molto più coinvolti negli usi ed i costumi delle tribù della tempesta, quindi solitamente più "estremisti". Quelli del Pentauron che in certi periodi vivevano una "doppia vita" da Storm Rider in Klemvor erano invece più aperti mentalmente.

    -Beh, questo è tutto. Domande, prima di attivare li?

    Renge scosse il capo in tutta risposta. Nel frattempo giunsero su di un vasto spiazzo illuminato dove sorgeva un palazzo moderno su cui spiccava l'insegna "Grand hotel des artes", la loro meta. Qui c'era gente, al contrario della zona da cui erano appena uscite. La zona era ben illuminata e la gente sul posto era formata quasi nella totalità da tizi truci, volti mascherati e stendardi variopinti inzuppati dalla pioggia.
    Drusilia contò in totale quattro team di riders accampati sul posto sotto la pioggia, ma non capì se stavano aspettando qualcosa o per quale altro motivo si trovavano lì. Il tempo, intanto, scorreva... e Drusilia non poteva perderne altro; tentare di entrare come se nulla fosse era escluso, pertanto l'unica soluzione consisteva in una via alternativa. Il tetto, ad esempio: abbassando la visibilità sarebbe potuta atterrare in sordina, senza alcun problema, cosa che di fatto fece, dopo aver messo al sicuro la bimba.

    Sul tetto del palazzo c'era un complesso di sistemi di scarico dell'aria condizionata, riscaldamento, sistema anti-incendio, e tutto ciò che consisteva in tubi massicci e simili. L'idea di base sarebbe potuta essere entrarci dentro e gironzolare per l'edificio, ma ci avrebbe messo davvero molto tempo, considerando la mole dell'edificio. Ad occhio non c'era anima viva, quindi atterrò in sicurezza. Una volta sul posto, però, Drusilia si accorse della presenza di uno storm rider seduto tranquillamente sul bordo della palazzina, intento a guardare il cielo. Portava dei googles ed un cappuccio, giacca, jeans e le immancabili AT. Non sembrava averla notata, sul momento.

    A quel punto giunse l'idea
    Dato che non poteva sapere dove era Orm ed attraverso le tubature ci avrebbe messo davvero troppo, avrebbe tentato un approccio col rider. Fu così che gli si sarebbe rivolta con un timido "scusi", fingendo affanno come se fosse appena salita.
    Di risposta il rider si voltò, rivelandosi una lei.

    -Ehm... Saaalve. Cercavo il re dell'acqua.
    Bam! Così, a bruciapelo.
    Non a caso la tipa lì di fronte la fissò non poco stupita.
    « Prego...? » disse incredula. Nel mentre Drusilia notò quanto quella di fronte a lei fosse abbastanza fuori dalla norma per i riders da lei conosciuti: Innanzitutto doveva essere sopra i venticinque, quindi molto vicina a quella che era la sua età apparente, poi aveva un che di molto adulto... ed anche per quello si somigliavano, in un certo senso. « Non ci sono Re dell'acqua in Genesis, e a meno che non intendi avere a che fare con la Foresta del Riposo credo che hai sbagliato posto... »

    E niente, evidentemente aveva davvero sbagliato posto. O persona, o magari erano in incognito... in ogni caso era inutile rimanere lì. Ora non restava che trovare un modo per svignarsela da quella conversazione scomoda.

    -Ah sono desolata, credo di essermi sbagliata!- esclamò, ridendo imbarazzata e grattandosi il capo -...f-forse mi hanno dato un nome errato. Grazie lo stesso, torno giù.
    A quella dichiarazione, Drusilia fece per scendere, ma la donna tornò a parlarle, fissandola sempre più incredula.
    « Ehm, tu sai dove ci troviamo, vero...? »

    Panico.
    Che fare? Confessare tutto piangendo non era fra le soluzioni, anche se di fatto non le era mai piaciuto muoversi nell'ombra o dire bugie. Tentare delle scuse credibili e ben strutturate non era il caso, in primis perchè assolutamente incapace di natura ed in secundis perchè non era nemmeno abituata a mentire. A quel punto non restava che una strada.

    -Grand Hotel Des Artes?

    Fingersi scema.
    E così rimase ferma a fissarla, tutta sorridente, ad imitare una delle espressioni più utilizzate dalla sua cara -quanto poco furba- amica Virginia. Ed intanto sudava freddo... e si chiedeva se avrebbe dovuto calcare la dose e darsi per ubriaca.

    Passive usate: volo + controllo agenti atmosferici.


    Edited by Drusilia Galanodel - 20/1/2016, 12:29
     
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    « Tanto per non averti sulla coscienza... tu sai che il quarto piano è occupato da Nike e dal suo enturage, giusto...? Ed al terzo piano potresti incontrare individui ancora peggiori. »
    Il piano attuato da Drusilia sembra funzionare a meraviglia... nel senso che la donna le si rivolge come se avesse a che fare con qualcuno ubriaco, o fatto. E la seconda ipotesi era la più verosimile.
    Fatto sta che ad una seconda occhiata, la tipa che aveva di fronte non sembrava ostile, bensì al massimo scocciata. Aveva l'espressione di qualcuno che ha avuto una pessima giornata e vorrebbe starsene per conto proprio, ma di certo non i modi di una guardia, tanto più che non sembrava intenzionata a sbarrare la strada a Drusilia.

    Era un potenziale alleato oppure era schierata in una delle tante fazioni avverse a Laputa...? Difficile dirlo, basandosi sul suo aspetto. Di solito gli Storm Rider esibiscono con orgoglio i colori e le icone delle proprie tribù, addobbandosi con abiti eccentrici, non di rado coprendosi il volto con maschere e caschi da motociclista. Quella donna invece tutto sommato aveva un abbigliamento abbastanza normale, il viso pulito e le immancabili Air Treck ai piedi che una volta tanto erano proprio spiccicate identiche a dei classici pattini in linea come quelli che si possono trovare in tutti i piani dimensionali post-moderni, mentre al contrario di solito i rider di alto livello hanno calzature delle fogge più assurde, basti pensare alle peculiari rotelle delle AT indossate da Orm stessa, mostruosamente sovradimensionale e più simili alle ruote di un fuoristrada che a dei pattini. Quella donna era... strana. Forse strana al punto da essere insignificante. La scelta era: ignorare il suo avvertimento e varcare la soglia della porta di servizio che conduceva al quarto piano della palazzina, occupato da Nike e dai suoi, oppure tentare un'altra via...?

     
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    « Tanto per non averti sulla coscienza... tu sai che il quarto piano è occupato da Nike e dal suo enturage, giusto...? Ed al terzo piano potresti incontrare individui ancora peggiori. »

    Ok, fortunatamente l'aria da disadattata aveva funzionato a non farla sembrare affatto minacciosa. Ciò nonostante rimaneva un problema di fondo: trovare Orm il prima possibile. Era anche relativamente sicura che fosse lì - a quel punto, visto il brutto episodio con Nui, era giunta alla conclusione di fidarsi più di individui neutrali come la dottoressa- quindi doveva essere necessariamente sotto copertura o chissà cosa. Infondo al loro primo incontro Orm girava vestita da uomo grasso: chi le assicurava non avesse cambiato ancora travestimento?

    -Oh, immagino sia una brutta cosa- osservò, portandosi una mano al mento -Però, vedi... io devo per forza raggiungere questa persona e mi aveva dato appuntamento qui. Sono sicura che era Re dell'Acqua o qualcosa così... si. Come hai detto che ti chiamavi?

    Nel mentre rifletteva alla possibilità, in caso di fallimento delle trattative, di lanciarsi in uno dei tubi dell'aria e calarsi sotto il quarto piano. Questo però avrebbe implicato trovare un modo per distrarre quella figura misteriosa... che non sapeva fosse amica, nemica o cosa.

    -E come hai fatto a passare tutti i piani?

     
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    Ci sono individui molto bravi a celare le proprie emozioni. Gente che indossa una maschera anche nella vita di tutti i giorni, e non la classica "faccia da poker" bensì lo stile di vita di chi mente, che si riflette anche nei piccoli gesti e perfino nel patologico bisogno di non far sapere perfino il più irrilevante dei pensieri. Beh, quella donna al contrario era un libro aperto, forse perché era un tipo semplice. Molto... "umano", se vogliamo, ma d'altronde non era la prima volta che Drusilia si trovava a constatare come gli appartenenti alle Tribù della Tempesta fossero più o meno solo dei comuni esseri umani, e che gente come Orm è la più eclatante delle eccezioni, e non la regola. Dalla faccia che fece, fu chiaro come il sole che quella donna era scocciata, e non servivano grosse capacità investigative per capire il perché: anzitutto la dama dei venti l'aveva interrotta mentre se ne stava beatamente da sola sotto la pioggia impegnata a scrutare l'orizzonte con fare malinconico, quindi voleva starsene per conto suo. Inoltre voleva chiaramente sbarazzarsi di quella presenza invadente ed invasiva (nonché con tutta probabilità ubriaca o impasticcata) che prima rischia di urtarle la coscienza cercando di suicidarsi, poi le chiede informazioni ed infine arriva a domandarle anche il nome senza nemmeno presentarsi prima.

    « Ouff. E va bene... »
    Disse arrendendosi.
    « Lascia stare il mio nome, tanto sono originaria del Pentauron, vengo qui sì e no una volta l'anno, dubito che ci rivederemo. Tu sai fare uno spin discendente? » Indicò una canala malridotta come se ci fosse passata sopra una mandria di bufali, conciata forse peggio delle scale anti-incendio dell'ospedale da cui Drusilia era appena evasa. Aguzzando la vita, si potevano quasi intravedere i solchi lasciati dalle Air Treck. Probabilmente uno Storm Rider avrebbe capito al volo, ma per un "non addetto ai lavori" come Drusilia era necessario ricorrere ad un po' di fantasia per capire. « Ecco: Sleeping Forest alloggia in quelle finestre laggiù, ti basta trovare un vetro già rotto. Va bene una stanza qualunque, Genesis ha riservato loro un intero piano dell'hotel. Basta che ti tieni alla larga dalle finestre degli altri piani, perché potrebbero scambiarlo per un tentativo di aggressione. Vedi: i tipi truci là sotto sono aspiranti "Re senza corona", gente poco raccomandabile, venuta a sfidare quelli del seguito di Nike. Ma a Sleeping Forest non interessa: quelli non ci pensano neanche a pestare i piedi ad un "Re" avendo ai piedi semplici Air Treck ordinarie. »
    Era abbastanza comprensibile. Qualche tempo prima Orm aveva spiegato la differenza fra un "Re" ed un "Re senzacorona", in pratica la stessa che passa fra un soldato armato di fucile ed uno con fra le mani un lanciamissili. I Re senzacorona usano AT potenziate con un frammento delle Regalia originali che persero i loro portatori durante la guerra dieci anni or sono, mentre i Re utilizzano ancora le celebri Regalia. Anche ritenendo con arroganza le proprie capacità pari a quelle di un "Re", solo uno stolto si impegnerebbe in una battaglia non ad armi pari!

    « In pratica spinni da qui, fai un "turn" laggiù, mica devi per forza saper moonwalkare per scendere da un edificio così basso, no? »
    Stavolta fissò le calzature di Drusilia, presumibilmente per sincerarsi del modello di AT che indossava. La cosa era abbastanza preoccupante, perché in effetti la Dama dei Venti non indossava nessunissima Air Treck, ed era anche alquanto palese. La donna però strizzò gli occhi come se stesse cercando di leggere qualcosa di molto distante, e concluse:
    « Certo, indossi un modello vecchiotto... ma se sei salita fin qui nonostante la pioggia, allora non avrai problemi a scendere. »
    In pratica era convinta di avere a che fare con un'altro Storm Rider, e come darle torto? Era decisamente una conclusione più logica piuttosto che immaginare che la persona che aveva di fronte aveva letteralmente VOLATO fin lassù! Certo era stupefacente come non sapesse distinguere un comune paio di scarpe da delle Air Treck, ma sicuramente c'era una spiegazione a tutto, intanto meglio godere di quell'inaspettata fortuna...

     
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    La sua interlocutrice era molto seccata e questo Drusilia poteva sia capirlo che percepirlo.
    Ciò nonostante, anche lei aveva molto da fare: le sarebbe sicuramente piaciuto rivederla in situazioni migliori o avere più tatto nella presente ma, il destino, aveva evidentemente scelto qualcosa di diverso. Fortuna volle che, differentemente dalla rossa, a lei sorrideva.

    « Lascia stare il mio nome, tanto sono originaria del Pentauron, vengo qui sì e no una volta l'anno, dubito che ci rivederemo. Tu sai fare uno spin discendente? Ecco: Sleeping Forest alloggia in quelle finestre laggiù, ti basta trovare un vetro già rotto. Va bene una stanza qualunque, Genesis ha riservato loro un intero piano dell'hotel. Basta che ti tieni alla larga dalle finestre degli altri piani, perché potrebbero scambiarlo per un tentativo di aggressione. Vedi: i tipi truci là sotto sono aspiranti "Re senza corona", gente poco raccomandabile, venuta a sfidare quelli del seguito di Nike. Ma a Sleeping Forest non interessa: quelli non ci pensano neanche a pestare i piedi ad un "Re" avendo ai piedi semplici Air Treck ordinarie. »

    Drusilia si affacciò di poco, focalizzando bene l'obbiettivo così da evitare problemi di sorta.

    « In pratica spinni da qui, fai un "turn" laggiù, mica devi per forza saper moonwalkare per scendere da un edificio così basso, no?
    Certo, indossi un modello vecchiotto... ma se sei salita fin qui nonostante la pioggia, allora non avrai problemi a scendere.
    »

    Ovviamente Drusilia non aveva pattini di sorta, anche se mentalmente iniziò a pensare di comprarsene un paio -pure scarsi- magari chiedendo ad Orm come fare. Fortuna volle che la presente fanciulla rossa sembrò non accorgersi minimamente di questa cosa ma, avendo detto di essere del Pentauron, magari poteva essere poco documentata come lei. Questo però non spiegava perchè fosse incolume su un palazzo pieno di pazzi dalle abilità mostruose: era evidente che le nascondesse qualcosa ma non le sembrava ostile. Magari era una bugia nata per cercarsi un pò di privacy.

    -Capisco, sei stata molto gentile: scusami se ti ho disturbato- avrebbe detto Drusilia, con un gentile inchino -E' stato un piacere parlare con te!

    Detto ciò, si avvicinò agli enormi tubi, ben lungi dal dirle chi era, con un balzello si lanciò di sotto.
    Per essere precisi, Drusilia non aveva la minima idea di cosa intendesse la ragazza sul cornicione con quei termini tecnici, ma a lei che volava poco importava: bastava fingere di pattinare tenendosi vicina alle superfici ed eseguendo movimenti fluidi. Ovviamente avrebbe reso il tutto abbastanza credibile a livello fisico, aiutata principalmente dal fatto che certi giochetti li aveva già sperimentati in precedenza, anche se in altre situazioni. Buona parte della sua strategia di guerra consisteva infatti nel camuffare alcuni suoi poteri, ragion per cui non si sarebbe assolutamente ritirata davanti ad una sfida del genere.

    Per questo, quella notte, l'Alfiere Errante pattinò.
    In un certo senso.
    Fluida come la brezza estiva e leggiadra come una ballerina iniziò a scivolare nelle tubature, ben attenta ad evitare i piani indicati come pericolosi. Dopotutto, lei era la regina dei cieli di Endlos: nessuno sapeva muoversi in aria come lei. Così facendo, fra qualche balzello ed un paio di giravolte per rendere il tutto più coreografico, la Dama del Vento avrebbe rintracciato il piano indicato.
    Sperò solo di rintracciare Orm in tempo.

     
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    "Evviva!", la donna ebbe un tuffo al cuore quando finalmente la sagoma di quella scocciatrice scomparve nella pioggia. Fin da quando aveva messo piede nella "zona" di Genesis non era riuscita a rimanere da sola nemmeno quando andava in bagno, ed ormai disperava di avere un momento per raccogliere le idee prima dell'inizio della fatidica Messa dei Diluvi. Erano successe così tante cose...
    Sedette sul ciglio dell'edificio, alzando il volto al cielo e lasciando che la pioggia vi scorresse sopra. Kilik le avrebbe detto di smetterla subito, perché rischiava un raffreddore. Tuttavia lei non era mai stata tanto debole di costituzione, ed inoltre quella pioggia le piaceva. Tanti anni prima, quando i cieli iniziavano a piangere quell'acqua era sporca e maleodorante, portava con se la contaminazione di Klemvor, i residui delle nubi di gas espulsi dalla città quando ancora era viva. Ma un decennio di tempo era bastato perché la natura reclamasse ciò che è suo, e ad oggi quella pioggia risultava perfino potabile. Certo, era ancora sudicia come quella che cade nel Pentauron, ma almeno era fresca.
    Da qualche parte, una porta si aprì e ne uscì una sagoma massiccia. Oltre due metri di altezza, aveva fra le mani uno stendardo arrotolato intriso d'acqua piovana.

    « Il Re della Pietra ti manda a chiamare, Crazy Apple. »
    Disse una voce metallica.
    « E se mi rifiutassi...? »
    Rispose lei quieta stando seduta, puntando il gomito sul ginocchio e fissando il gigante con aria di sfida.
    « Mi ha detto di trascinarti con la forza. »
    Ci fu un lungo attimo di silenzio, culminante con un sospiro rassegnato della donna.
    « Non vedo l'ora di tornarmene a casa. Questo posto è pieno di scocciatori... »
    _______________________________


    Per un lungo istante, l'idea di essere stata appena perculata malissimo si fece largo nella mente della dama dei venti, figlio della semplice constatazione che delle finestre che erano state promesse con i vetri rotti, o anche solo semplicemente aperte, sembrava non essercene nemmeno l'ombra. E se lei era in grado di librarsi nell'aria e quindi modulare a piacere la discesa, lo stesso non poteva dirsi per un comune Storm Rider, che probabilmente in quel momento si sarebbe già trovato al suolo, costretto a sudare sette camice per risalire fino al secondo piano della palazzina. Che la donna volesse liberarsi di lei, era chiaro come il sole... che volesse anche gabbarla, era una novità. Ma per fortuna, proprio all'ultimo istante, una i vetri in pezzi di una finestra fecero bella mostra di se, ma in una zona neanche lontanamente vicina a quella indicata poc'anzi dalla misteriosa figura sul tetto. Che quello fosse un tentativo di metterla alla prova? Ma d'altronde, se mai un Rider potrebbe trovare difficoltoso manovrare su di una superficie verticale in quel modo per raggiungere la meta, lo stesso non poteva dirsi per l'autocrate di Laputa, che quindi nel volgere di un istante si ritrovò all'interno, dritto nella parte di palazzina riservata alla Foresta del Riposo.

    La stanza era al buio e completamente spoglia, una comune camera di albergo saccheggiata d'ogni cosa, fatta eccezione per un guardaroba troppo grande e pesante per passare dall'unica porta ed un grosso mobile con specchiera i cui vetri rotti riflettevano una dozzina di versioni distorte di Drusilia. Un tempo poteva anche essere una suite con tutti i crismi, ma gli Storm Rider l'avevano saccheggiata a dovere ed ora l'acqua filtrava dalla finestra in frantumi, crando un'ampia zolla di muffa spessa un dito nella moquette blu e dando alla stanza una generale sensazione di squallore. Il corridoio raccontava una storia ben diversa: il riscaldamento era acceso e funzionava a meraviglia, diffondendo un sano tepore capace di far dimenticare nel giro di pochi minuti che là fuori pioveva da quasi una settimana. C'erano quadri raffiguranti figure giovanili addobbate in colori e simboli sgargianti, una parodia ad opera degli Storm Rider stessi dei quadri ottocenteschi raffiguranti generali e sovrani europei. Avevano riciclato cornici e forse perfino le tele, ridipingendo le facce baffute di pomposi alti quadri degli eserciti di zar e imperatori, sostituendoli con volti allegri e smorfie che dovevano aver divertito non poco gli improvvisati pittori che le avevano ritratte. L'albergo sembrava semivuoto, ma il silenzio generale lasciava posto ad alcune vocette provenienti da una stanza il cui ingresso differiva decisamente dalle altre, poiché si trattava di una porta a doppio battente di pesante legno di quercia dall'aria pesante. I pomi in ottone non avevano serrature, segno che la porta non celava una camera da letto, bensì un qualche altro ambiente, cosa tutt'altro che rara in alberghi di lusso. Dietro di essa la dama dei venti poté distinguere non meno di sei o sette voci, apparentemente di diverso sesso ed età. Impossibile dire se Orm era fra loro...

     
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    Aveva percepito l'aria seccata della ragazza ma si era limitata a far finta di nulla, sia perchè non aveva alcuna intenzione di ricorrere alla violenza fisica o psicologica, sia perchè contava ancora sul famoso "effetto sorpresa". Di fatti, come pensato, fu proprio quello a salvarla: lì dove l'uscita sembrò proibitiva per qualunque pattinatore con l'intento di raggiungere quella che doveva essere la rocca di Sleeping Forest, per Drusilia fu davvero uno scherzo, merito del suo dominio dell'aria. Atterrò con leggiadria, senza generare troppi rumori, riflettendo che -se la donna avesse davvero avuto cattive intenzioni- più che allontanarla avrebbe fatto in modo di ucciderla. Per questo non scartò completamente l'idea che quello fosse davvero il piano riservato a Sleeping Forest.

    Nonostante l'aspetto orribilmente trascurato, il calore le suggerì immediatamente che fosse abitato. Camminando nella penombra, poi, non potè fare altro che notare le curiose raffigurazioni appese su tutti i muri, parodie di nobiltà che non appartenevano a quel posto e dal retrogusto decisamente decadente. Come se gli arredatori fossero stati fin troppo legati al passato per pensare al futuro.

    Ad un certo punto, il silenzio surreale si colorò di alcune voci, segno che una stanza lì vicino fosse occupata. Non sapeva da chi, però, e rimaneva la possibilità di essere stata fregata per la seconda volta. Ciò nonostante il tempo correva... e lei doveva trovare la sua unica amica in quella gabbia di matti. Che poi anche lei non fosse normale era assodato, ma almeno si fidava di Orm. In un certo senso, Drusilia le voleva bene, come ad una amica di vecchia data.
    Infondo erano "compagne di battle".

    Prendendo un profondo respiro, si avvicinò alla soglia della porta e... bussò.
    Sapeva di rischiare ma le scelte possibili erano ben poche.

    -Ehm... scusate il disturbo. Orm è lì? E' importante...

     
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    « Sbaglio o il tuo topo di appartamento ha appena bussato alla porta...? »
    Proruppe sarcastica una voce femminile proveniente da oltre la porta, mentre alcuni scalpiccii sommessi annunciavano l'approssimarsi di qualcuno.
    « Come ho già detto... » rispose una voce maschile atona, mentre le porte si aprivano, « finché siamo ospiti di Genesis, non rischiamo nulla se non al più qualche scocciatura... »

    Il faccino che fece capolino al di là della porta era già noto a Drusilia. Si trattava di Kaede, la ragazzina albina che accompagnava Orm e l'altro giovane "Re", che fra l'altro fu visibile da subito con la zazzera rossiccia china su di un videogioco portatile, impegnatissimo a far volare le dita sui tasti e le manopole. Gli altri tre occupanti della stanza invece non erano noti alla dama dei venti, ma presumibilmente erano tutti quanti "Re" di Sleeping Forest. Una giovane donna di diciotto-vent'anni in abiti gothic lolita sedeva su di un tavolo circolare in un angolo della stanza con le gambe raccolte al petto, la schiena poggiata alla parete, un peluche di fianco ed un libro fra le mani. Un'altra ragazza di tre-quattro anni più adulta si era appena alzata dal divanetto su cui era sdraiata in modo sfacciato per vedere chi mai fosse quel nuovo giunto, aveva i capelli ossigenati, ciocche ribelli tenute a bada da dei googles ed alcuni fermagli, ed aveva l'aria da maschiaccio. La grande vetrata contro cui picchettavano allegramente incessanti gocce di pioggia invece spandeva l'ombra di uno strano ragazzo dall'età indefinibile, un albino vestito in eleganti abiti bianchi e che sembrava impegnato nella lettura di una bibbia, a giudicare dai simboli sacri sulla copertina del libro che teneva in mano. Dava le spalle all'ingresso e teneva gli occhi puntati sulla sua lettura.
    Per qualche secondo Drusilia si trovò diversi sguardi stupiti puntati addosso, finché anche Dekoppa si decise a schiodare gli occhi dal videogame, finendo giustamente con il riconoscere Drusilia:

    « Ehi! E' la donna di Orm! Cioè, l'ex... sì, insomma, avete capito... »
    « E' l'attuale comandante supremo degli Abusivi. »
    Asserì calmo il ragazzo albino, sempre senza degnarsi di voltare le spalle.
    L'unica che sembrò davvero stupita era quella con i capelli ossigenati, che si tirò su di scatto:
    « Eeeeeeeeh??? Aspettate un momento!!! Che significa, Orm stava con un pezzo così grosso??? »

    « Mikan, sei proprio ottusa. »
    La rimbeccò la gothic lolita, provocando la compare che subito si inalberò.
    « Che vorresti dire, Ume??? Ehi, guarda che sono più vecchia di te, trattami con rispetto oppure ti appendo a testa in giù fuori dalla finestra finché non ti si scioglie il trucco! »

    « Basta così. »
    L'albino chiuse di scatto la bibbia, e di botto nella stanza regnò il silenzio, con tutti gli occupanti che fissavano il giovane in attesa di qualcosa -tutti meno Dekoppa che era tornato a fissarsi sul videogame.
    « Prego, si accomodi. »
    Disse lui con fredda gentilezza, ed essendo la più vicina a lei Mikan si rimise composta, lasciando libero posti per due persone sul divano su cui fino a poco prima era sdraiata, al che Drusilia dovette decidere se restare in piedi, accettare quell'invito implicito oppure reclamare una sedia per tenersi in disparte, cosa in cui fu preceduta da Kaede.

    « Orm ha atteso a lungo il suo risveglio, rimanendo nei dintorni dell'ospedale finché non ha pensato che lei non sarebbe uscita dal coma in breve. Al che ha deciso di inganare l'attesa punendo Black Burn, che avrebbe dovuto organizzare diversamente l'arrivo della vostra delegazione diplomatica. In breve, Orm lo ritiene responsabile per quanto avvenuto. »
    Fece una pausa, Mikan fece un verso simile ad uno sbuffo con cui commentò quanto appena detto dall'albino, che ignorandola concluse:
    « Ed ha ragione. Se avesse organizzato il vostro arrivo in pompa magna nulla sarebbe successo. Cercare di far passare il vostro arrivo sotto silenzio vi ha quasi uccisa, ed ha condannato a morte ventiquattro innocenti e ferito altri dodici. »

     
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    « Sbaglio o il tuo topo di appartamento ha appena bussato alla porta...? »
    « Come ho già detto... finché siamo ospiti di Genesis, non rischiamo nulla se non al più qualche scocciatura... »

    Mentre quelli continuarono a discutere, Drusilia si affacciò piano piano, nascosta dalla porta socchiusa. Le prime persone che vide furono i due bambini che, tempo prima, aveva visto accompagnare Orm durante una loro missione. Gli altri tre occupanti della stanza invece le erano del tutto sconosciuti. Suppose fossero comunque appartenenti all'allegra combriccola. Forse per la mancanza di un vero volto amico, il trovarsi diversi sguardi stupiti puntati addosso mise Drusilia orribilmente a disagio e, quando Dekoppa la introdusse con un: "Ehi! E' la donna di Orm! Cioè, l'ex... sì, insomma, avete capito... " fu addirittura peggio. Presa alla sprovvista si fece orribilmente rossa in viso.
    « E' l'attuale comandante supremo degli Abusivi. »
    « Eeeeeeeeh??? Aspettate un momento!!! Che significa, Orm stava con un pezzo così grosso??? »
    « Mikan, sei proprio ottusa. »
    « Che vorresti dire, Ume??? Ehi, guarda che sono più vecchia di te, trattami con rispetto oppure ti appendo a testa in giù fuori dalla finestra finché non ti si scioglie il trucco! »
    Lei non era la donna di Orm. E non sapeva esattamente se erano davvero state assieme in quelle terribili ore sottoterra, impegnate a combattere insetti giganti e a far da balia a delle bambine. Però il sapere che, in un certo senso, si era parlato di lei... la metteva a disagio. Che altro si erano detti, poi? Cosa sapevano di lei?

    « Basta così. »
    Il ragazzo di spalle decretò la fine di quei lunghissimi istanti di disagio infinito, invitando gentilmente Drusilia ad accomodarsi ed attirando le attenzioni dei presenti su di sè. In un certo senso, per l'Alfiere Errante fu un sollievo: ringraziando timidamente, si sarebbe accomodata su uno dei posti liberi a portata d'occhio.
    « Orm ha atteso a lungo il suo risveglio, rimanendo nei dintorni dell'ospedale finché non ha pensato che lei non sarebbe uscita dal coma in breve. Al che ha deciso di inganare l'attesa punendo Black Burn, che avrebbe dovuto organizzare diversamente l'arrivo della vostra delegazione diplomatica. In breve, Orm lo ritiene responsabile per quanto avvenuto. » spiegò con calma, mentre Drusilia sbiancava vistosamente « Ed ha ragione. Se avesse organizzato il vostro arrivo in pompa magna nulla sarebbe successo. Cercare di far passare il vostro arrivo sotto silenzio vi ha quasi uccisa, ed ha condannato a morte ventiquattro innocenti e ferito altri dodici. »

    -Io... io... n-non voglio interferire nella vostra politica- spiegò come premessa, ben consapevole di quanto i Riders fossero solitamente orgogliosi delle loro tradizioni, anche se bislacche o atroci -Però... se è vero che è responsabile di ciò che mi è accaduto, è anche il responsabile della mia sopravvivenza.

    Prese un profondo respiro, tentando di spiegarsi meglio.

    -Io ed il mio gruppo siamo stati ingannati. Siamo stati ricevuti da una ragazzina che si è spacciata per la nostra guida... ci ha teso una trappola. Nel vano tentativo di bloccare la vettura l'ho ignorata sulle prime, ma sono rimasta ferita ed incastrata nel veicolo: qualcosa deve avermi perforato il ventre, inchiodandomi lì... e l'ho vista attaccare i miei. Poi è arrivato Black ed è riuscito a farla scappare. Se non fosse stato per lui i miei compagni sarebbero morti e... forse i soccorsi non avrebbero fatto in tempo a recuperarmi.

    Non le piaceva ciò che era accaduto e lei per prima, se fosse successo nel suo Presidio, avrebbe punito il colpevole senza indugi. Ciò nonostante non accettava che la situazione venisse affrontata superficialmente: magari Black aveva sbagliato, ma era stato anche in grado di non far precipitare eccessivamente la situazione. Orm doveva saperlo... e non era nemmeno lì ad ascoltarla.

    -Al mio risveglio ho saputo che Orm mi cercava con urgenza e che eravate qui. Dopo un attacco simile ho supposto ci fossero novità di cui non ero a conoscenza e mi sono precipitata da voi... anche se nessuno sa che sono qui. Mi credono ancora in ospedale e devo rientrare prima che scoprano dove sono stata. Non ho nemmeno rivelato il mio nome a coloro che ho incontrato.

    In quel momento si era gettata in un fiume di parole ma... era comprensibile, in un certo senso.
    Era preoccupata, agitata, profondamente a disagio ed abbastanza nervosa.
    Ciò nonostante, sperò che quei re percepissero la sua sincerità.

    -A parte una ragazzina che mi ha seguito e che ho lasciato fuori dal palazzo, nascosta fra i cespugli... non so per chi mi abbia presa ma penso possa aiutarmi nelle ricerche del colpevole.

    E niente, a quel punto si fermò.
    Li guardò uno per uno, un pò timida.

    -Quindi, so che sembro frettolosa ma ho bisogno di sapere: c'è qualcosa di importante che mi riguarda e di cui non sono a conoscenza?


    Sapeva che le Tribù della Tempesta fossero sempre in lotta fra loro.
    Però lei era sempre stata legata a Sleeping Forest: se doveva fidarsi di qualcuno, loro erano i primi nella lista.

     
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    Un glaciale silenzio seguì la domanda conclusiva di Drusilia, un lungo sospiro teso durante il quale per lo più i cinque "Re" di Sleeping Forest rimasero in paziente attesa di una sentenza da parte del loro "fratello maggiore", che di contro aveva aperto il tomo che aveva fra le mani e seguitava a scrutarlo come se in esso potesse leggere chissà quale profonda verità. Quando questi finalmente prese la parola, si voltò di nuovo tornando a dare le spalle al resto della stanza, una mano sulla bocca mentre sembrava interrogarsi su chissà che cosa.

    « Mikan... prendi Kazuya ed esci in ricognizione. Trova questa ragazzina e portamela qui. »
    Disse infine, provocando uno sbuffo annoiato nella diretta interpellata.
    « Kilik... fuori piove, se non l'hai notato. Vuoi proprio farmi alzare...? E poi Dekoppa da solo basta e avanza, magari si fa anche la fidanzatina... »
    « Il mio nome è Kazuya Idetora. »
    Puntualizzò lui, pure affatto entusiasta all'idea di uscire.

    « Se io vedessi qualcuno di vulnerabile in compagnia di una persona cui voglio nuocere... ed improvvisamente quel qualcuno tanto vulnerabile fosse da solo, in territorio ostile, nascosto in modo maldestro e privo di supporto, la prima cosa che farei è tentare di rapirlo per estorcergli informazioni. E se anche questa persona non fosse in grado di dirmi alcunché, probabilmente la torturerei per sicurezza. »
    Silenzio di tomba. Mikan sembrò agghiacciata, e dovette cedere.
    « Va bene, vado... »
    Quando la ragazza e Dekoppa se ne furono andati, nella stanza rimasero soltanto la ragazzina in gothic lolita, silenziosa come un'ombra, Kaede, che seguitava a fissare Drusilia come se fosse un autonomoma inespressivo, ed il ragazzo albino. Questi prese la parola:

    « Dunque, signor Comandante Generale della megastorm Laputa, o forse sarebbe più opportuno chiamarvi "Abusivi", anche se questo termine ormai ha perso il suo significato originale... Se questo fosse un videogioco, probabilmente questo step rappresenterebbe un nodo fra i vari livelli in cui l'eroe ottiene informazioni da dei potenti alleati. Ebbene, mi dispiace deluderti. La Foresta del Riposo non vanta una rete di informatori come Genesis o Trident. La buona notizia è che non sei la sola ad aver subito le attenzioni di quella terrorista... Nui Harime. Nessuno sa di preciso che cosa vuole esattamente, ma l'attentato del mese scorso alla vita di Simca, la Rondine Migratoria a capo di Genesis, fa impallidire quello che ha fatto alla vostra delegazione diplomatica. Naturalmente se posso aiutarti lo farò, ma ad un prezzo. »
    Sfogliò lentamente le pagine del pesante tomo che aveva fra le mani, e aggiunse:
    « Finora Sleeping Forest non ha mai avuto trattati ufficiali con Laputa. Vorrei stabilire fin da adesso un'unica regola di pacifica convivenza: mai varcare le soglie dello Stige di Acciaio e Cemento, il Tropaion è tabù per chiunque, pena la distruzione. Accettate quest'unica legittima richiesta, ed in cambio farò in modo che la Foresta del Riposo vi sia alleata, nei limiti delle nostre possibilità. »

    « Oh, come se potesse impedire ad Orm di fare quello che le pare... »
    Alla ragazzina in gothic lolita sfuggì una frase di troppo, ma Kilik fece finta di niente.

    Proprio allora fuori dalla porta si udì un certo trambusto, ed una figura imponente fece irruzione nella stanza, spalancando le ante con braccia possenti. Si trattava di un figuro semplicemente gigantesco, con la parte superiore del corpo supersviluppata che lo faceva sembrare deforme. Gli arti inferiori potevano appartenere ad un uomo robusto, ma dal tronco in su si dipanava un fisico più adatto ad un gorilla che ad un essere umano. Portava una tuta in spandex nero che ne delineava ogni singolo muscolo ipertrofico, e la faccia era chiusa in una maschera con occhi e bocca in bianco orribilmente cuciti insieme da lacci neri spessi come stringe di una scarpa. Dietro di lui seguiva una figura piuttosto nota a Drusilia... una certa persona incontrata poco prima.

    « Kilik, si può sapere che cosa vuoi...? »
    Irruppe piccata la donna del tetto, quella delle indicazioni sbagliate. Naturalmente appena entrata si voltò verso Drusilia e...
    « Mikan! » Disse rivolta all'Alfiere di Laputa in tono furibondo. « dovevi impedirgli di mandare Nina a rompere. E' da quando sono qui che... che c'è...? E' successo qualcosa...? »

    « Sorellona, dovresti indossare gli occhiali... »
    Il bestione avvicinò una graziosa scatoletta di un rosso vivace da cui la ragazza estrasse un paio di occhiali da vista.
    « La colpa è tutta vostra che... oh. »
    Fu indossandoli che si rese conto che Mikan non era Mikan, bensì Drusilia... la scocciatrice del tetto.
    « Tu??? »
    Disse puntandole un dito contro. Kilik, serafico come sempre, passò alle presentazioni:

    « Ringo Noyamano, questa è Drusilia Galanodel, alfiere di Laputa e Comandante Supremo degli Abusivi. Signor Alfiere, questa è Crazy Apple, al secolo Ringo Noyamano, Regina delle spine e Comandante supremo di Sleeping Forest... »

     
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    Il primo pensiero che giunse all'uomo fu quello di recuperare la ragazzina.
    Ad un primo esame sarebbe potuto sembrare davvero molto premuroso ma, curiosamente, a Drusilia giunse il sospetto che se era in grado di pensare certe cose... era anche in grado di farle. Questo non era un bene, ma non doveva far notare dubbi o insicurezze. Si sarebbe insospettito, altrimenti.

    « Dunque, signor Comandante Generale della megastorm Laputa, o forse sarebbe più opportuno chiamarvi "Abusivi", anche se questo termine ormai ha perso il suo significato originale... Se questo fosse un videogioco, probabilmente questo step rappresenterebbe un nodo fra i vari livelli in cui l'eroe ottiene informazioni da dei potenti alleati. Ebbene, mi dispiace deluderti. La Foresta del Riposo non vanta una rete di informatori come Genesis o Trident. La buona notizia è che non sei la sola ad aver subito le attenzioni di quella terrorista... Nui Harime. Nessuno sa di preciso che cosa vuole esattamente, ma l'attentato del mese scorso alla vita di Simca, la Rondine Migratoria a capo di Genesis, fa impallidire quello che ha fatto alla vostra delegazione diplomatica. Naturalmente se posso aiutarti lo farò, ma ad un prezzo. »

    Dunque non era la sola vittima... ed evidentemente l'attentato non riguardava il fatto che fossero Abusivi.
    Quasi sicuramente c'era dell'altro, dato che -a quanto sapeva- la Rondine era uno degli Storm Riders più rinomati ed apprezzati dei suoi tempi.

    « Finora Sleeping Forest non ha mai avuto trattati ufficiali con Laputa. Vorrei stabilire fin da adesso un'unica regola di pacifica convivenza: mai varcare le soglie dello Stige di Acciaio e Cemento, il Tropaion è tabù per chiunque, pena la distruzione. Accettate quest'unica legittima richiesta, ed in cambio farò in modo che la Foresta del Riposo vi sia alleata, nei limiti delle nostre possibilità. »

    Era sul punto di intervenire quando, improvvisamente, qualcosa di enorme non giunse dalla finestra. Si trattava di una creatura deforme in tuta che tanto le ricordava il travestimento di Orm durante la loro battle di dieci anni prima. Oltre a quello, una ragazza dai capelli rossi. La stessa che aveva incontrato sul cornicione.
    « Kilik, si può sapere che cosa vuoi...? » disse all'uomo con il libro in mano, mentre Drusilia stringeva gli occhi nel tentativo di ricordare dove avesse già sentito quel nome, perchè le era familiare « Mikan! Dovevi impedirgli di mandare Nina a rompere. E' da quando sono qui che... che c'è...? E' successo qualcosa...? »
    « Sorellona, dovresti indossare gli occhiali... »
    « La colpa è tutta vostra che... oh. Tu??? »
    « Ringo Noyamano, questa è Drusilia Galanodel, alfiere di Laputa e Comandante Supremo degli Abusivi. Signor Alfiere, questa è Crazy Apple, al secolo Ringo Noyamano, Regina delle spine e Comandante supremo di Sleeping Forest... »

    Ah.
    -E' un piacere incontrarti di nuovo, signorina Crazy Apple- avrebbe risposto Drusilia, sorridente e per nulla offesa dal tentativo di farla cascare giù dall'hotel -Perdonami per non essermi presentata prima, ma avevo le mie buone ragioni.
    Detto ciò, alzandosi in piedi per rispetto, avrebbe allungato il braccio nella speranza che accettasse una stretta di mano.
    In ogni caso, saluto o non saluto, sarebbe tornata nuovamente a rivolgersi verso Kilik.

    -Da parte mia avrete tutta la volontà di stabilire rapporti di pacifica convivenza- avrebbe garantito, sorridendo gentile -Ma prima di dare un giuramento, proprio perchè è mia intenzione rispettarlo, da straniera mi interesserebbe sapere di che territorio stiamo parlando e, se possibile, anche perchè esiste questo divieto. In questo modo si possono mettere le cose in chiaro ed accordarci, no?

    Allargò leggermente le braccia, in una posa amichevole.

    -Se per voi non è un disturbo, ovvio. E' che mi sono ritrovata coinvolta già in molti malintesi e non vorrei generare involontariamente qualche altro problema...

     
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    Crazy Apple rispose alla stretta di mano, anche se lo fece più per riflesso condizionato che per altro. In effetti, la donna non sembrava aver ancora afferrato bene la situazione, né il perché improvvisamente si era trovata di fronte l'Alfiere di Laputa. Che, a dire il vero, era il primo Storm Riders fra quelli incontrati da Drusilia che sembrava interessarsi alla posizone gerarchica di un Alfiere...

    « Tu... saresti un alfiere...? »
    Intanto Kilik rispose con il consueto flemma:
    « Sarà mia premura fornirti le precise coordinate della "zona" tutelata da Sleeping Forest. Ma in ogni caso, i confini sono accuratamente delineati dai "badge", con il simbolo del team. »
    Il bestione di fianco a Ringo esibì lo stendardo che portava con se, srotolandolo e imbrattando la moquette d'acqua piovana al tempo stesso. L'icona che vi era raffigurata era quella della fanciulla e dei rovi, le icone della Sonia Road e di Sleeping Forest!
    « Il Tropaion, la "torre della vittoria" custodisce al suo interno le Regalia del Cielo, che sono lo scettro e la corona del messia. Certo, sono solo un simbolo, ma è nostro compito farle da guardiani. E tanto vi deve bastare, quali siano le nostre motivazioni, mettere piede all'interno della nostra "zona" equivale a dichiarare guerra. E la nostra risposta sarà sempre una ed una sola: »
    Esibì un pollice abbassato, un segno chiarissimo di che cosa intendesse:
    « L'annientamento. »

     
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    « Tu... saresti un alfiere...? »
    Domandò la ragazza, perplessa.
    -In carne ed ossa!- esclamò tutta contenta Drusilia, felice di essere stata ricambiata nel saluto -Alfiere Errante di Endlos.

    « Sarà mia premura fornirti le precise coordinate della "zona" tutelata da Sleeping Forest. Ma in ogni caso, i confini sono accuratamente delineati dai "badge", con il simbolo del team. Il Tropaion, la "torre della vittoria" custodisce al suo interno le Regalia del Cielo, che sono lo scettro e la corona del messia. Certo, sono solo un simbolo, ma è nostro compito farle da guardiani. E tanto vi deve bastare, quali siano le nostre motivazioni, mettere piede all'interno della nostra "zona" equivale a dichiarare guerra. E la nostra risposta sarà sempre una ed una sola: l'annientamento.»

    Arrivata a quel punto della discussione, Drusilia giunse alla conclusione che doveva essere necessariamente una delle loro regole strambe. Inoltre a Laputa vigeva la libertà di culto e, finchè non nuoceva a nessuno, tutto era tollerato. Come se non bastasse, accettare o meno non avrebbe cambiato il risultato in caso di sconfinamento e -cosa ancora più importante- l'Ovest non era il suo Presidio, quindi non aveva giurisdizione su come era amministrato.

    -Capisco- disse semplicemente, facendo spallucce -La tradizione è qualcosa di molto importante e se la sua tutela può aiutarci a vivere pacificamente, avete la mia parola che Laputa non tenterà mai di sconfinare nei vostri territori. Non appena avrò modo di tornare a casa, se volete, possiamo anche ufficializzarla su pergamena.

    Anche questa volta si trovò ad allungare il braccio -questa volta verso Kilik- ma non per salutare, piuttosto per stringere un patto.
    Aveva orribilmente bisogno di alleati, soprattutto in quel momento.

     
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