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Drusilia

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    « ... »
    Nessuna risposta, in un primo momento.
    Ci fu un generale momento di gelo mentre Drusilia tendeva la mano verso Kilik, e questi rimaneva immobile fissandola, apparentemente stupito al punto da non sapere come reagire. Quell'attimo durò a malapena un istante, il tempo che servì a Crazy Apple per mettersi in mezzo ed appropriarsi della mano tesa con un gran sorrisone di circostanza ed un fiume in piena di frasi fatte di cui non si sentiva né il bisogno né la necessità.

    « Non ce n'è bisogno!!! Insomma, insomma, la parola di un guerriero è... sacra? Sì, cioè, noi diamo molto più valore alle promesse piuttosto che a volgari pezzi di carta, infatti non abbiamo avvocati! »
    Fece una risatina per sottolineare la sua stessa battuta, ma nessun'altro rise. Sì: erano proprio quel tipo di frasi che si tirano fuori nei momenti di imbarazzo, tipo quando c'è da tirare fuori dai pasticci un amico molto caro, ma imbranato. Difficile -impossibile!- intuire i perché di quel tilt generale, anche se ormai erano anni che l'Alfiere di Laputa doveva aver capito che Sleeping Forest non è un team di Storm Rider come gli altri, e bisogna rientrare nella classificazione speciale di "casi umani" per essere strani in una società strana per definizione come quella delle Tribù della Tempesta. In ogni caso ci fu un sospiro di sollievo generale, apparentemente il Comandante Generale della Foresta del Riposo ci aveva messo una pezza sopra, il patto era sigillato ed un Kilik ancora perfettamente inespressivo si voltò e tornò a dare le spalle all'Autocrate ed al resto dei suoi compagni, tornando a fissare il suo libro rivolto verso la vetrata oltre cui imperversava la pioggia.
    Crazy Apple invece proseguì con il tono più diplomatico possibile, e fu probabilmente il primo Storm Rider della storia a rivolgersi con deferenza ad un "Abusivo". Ed era buffo che fosse un'alta carica a farlo, considerando l'atteggiamento generale delle Tribù della Tempesta nei riguardi dei Laputensi.
    « In qualità di Comandante sono DAVVERO felice di questo accordo, a dire il vero l'avrei proposto molto prima se solo... beh, sapete, non pensavo fosse neanche possibile. Cioè, non che abbiate mai "sconfinato", sia chiaro. Oddio, una volta forse è successo, ma è stato tanto tempo fa, no? Se ne occupò Gabishi, se non ricordo male, eh? »
    Di nuovo il gelo. I presenti, Kilik compreso, si stavano facendo gli affari propri, con l'eccezione della bambolina albina che fino a quel momento era rimasta inespressiva e silenziosa ad assistere alla scena. L'unica che spiccicò parola fu l'adolesente in gothic lolita, che però non disse niente di nuovo:

    « Sorellona Ringo, sei proprio scema. »
    Disse senza alzare gli occhi dal suo libro, avvilendo non poco la Regina delle Spine, che tentò di dissimulare sventolando una mano:
    « Non farci caso, le piace scherzare... »

    PIIIIIIII! PIIIIIIII!! PIIIIIIII!!! PIIIIIIII!!!!

    « Che fastidio. »
    Sentenziò la gottina, e ci volle la sveglia per farle alzare gli occhi dal suo libro! Già: la sveglia. Drusilia l'aveva settata per due ore successive alla sua "evasione", cioè il tempo limite che le aveva concesso la dottoressa Makigami. Tempo che era già esaurito! Completamente! Non aveva neanche un minuto in più, a breve l'avrebbero scoperta e sarebbe successo... che cosa? Beh, forse quelli di Genesis non l'avrebbero presa tanto bene. Ce n'era una squadra al completo che l'aspettava da parecchie ore, scoprire che li aveva piantati in asso magari li avrebbe fatti strippare un po'...? Beh, di certo! E non perché erano Storm Riders: probabilmente chiunque se la prenderebbe un po' a scoprire di essere stato piantato in asso dopo ore ed ore di attesa...
    Ora però era tardi, e come se non bastasse doveva affrontare tutto il viaggio di ritorno, con l'incognita imprevisti.
    Già: imprevisti che non tardavano ad arrivare. Perché proprio allora rientrarono Dekoppa e Mikan, con delle novità.
    A riferire fu la regina del... qualcosa (per ora Drusilia sapeva solo che Orm è la regina dell'acqua e Crazy Apple la regina delle spine, poi nient'altro), e non lo fece in tono molto entusiasta:

    « A quanto pare la scema che hai lasciato fuori ha aspettato un po' e poi ha tentato di entrare dalla porta di ingresso principale. »
    BAM! E questo non era positivo.
    « Inoltre ha detto che cercava un'Abusivo, al che la sicurezza ha strippato un po'. Un tizio insisteva per entrare piano che ci è stato riservato e perquisirlo, io gli ho detto di perquisire la sua stanza d'ospedale, e ce l'ho spedito con un paio di ossa rotte. Non è un problema se pesto qualcuno della sicurezza, vero...? »
    Il Comandante Generale di Sleeping Forest mandò un gemito disperato che poteva benissimo fungere da risposta.
    « Comunque l'hanno presa in consegna quelli della banda di Nike. Salgo su con Kaede e spacco tutto? »

    Kilik rispose flemmatico:
    « ... Sì, se vogliamo scatenare una guerra contro Genesis il giorno prima della Messa dei Diluvi... »
    Crazy Apple aveva la faccia da "ma perché capitano tutte a me...?"
    E meanwhile, Drusilia aveva ancora la sveglia fra le mani, fresca di squillo impietoso. Con le parole di Kilik che risuonavano come echi:

    "E se anche questa persona non fosse in grado di dirmi alcunché, probabilmente la torturerei per sicurezza."

     
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    PIIIIIIII! PIIIIIIII!! PIIIIIIII!!! PIIIIIIII!!!!

    « Che fastidio. »
    Sentenziò la gottina, e Drusilia iniziò ad agitarsi orribilmente, consapevole di dover tornare il prima possibile « A quanto pare la scema che hai lasciato fuori ha aspettato un po' e poi ha tentato di entrare dalla porta di ingresso principale. »
    BAM!
    Colpo al cuore.
    « Inoltre ha detto che cercava un'Abusivo, al che la sicurezza ha strippato un po'. Un tizio insisteva per entrare piano che ci è stato riservato e perquisirlo, io gli ho detto di perquisire la sua stanza d'ospedale, e ce l'ho spedito con un paio di ossa rotte. Non è un problema se pesto qualcuno della sicurezza, vero...? »
    Mentre Crazy Apple cacciava un gemito, Drusilia non potè che darsi a un disperato facepalm. Come diavolo era venuto a quella ragazzina di dire che era un'Abusiva???
    « Comunque l'hanno presa in consegna quelli della banda di Nike. Salgo su con Kaede e spacco tutto? »
    « ... Sì, se vogliamo scatenare una guerra contro Genesis il giorno prima della Messa dei Diluvi... »

    Fu così che giunse la scintilla.
    Il lampo di genio, l'epifania.

    -... è quello che vuole Nui.

    Lo disse sbarrando gli occhi, quasi sorpresa di quel suo improvviso lampo di genio. Era bastata una battuta di Kilik per mettere in moto gli ingranaggi nella sua mente che, presi da uno stranissimo impeto creativo, avevano iniziato automaticamente a connettere ogni singola informazione o evento accaduto dal suo arrivo a Klemvor.

    -Quando siamo stati colpiti dall'attentato... ha detto delle cose strane. Ed ha specificato più volte di essere della squadra di Nue, sapendo cosa ci avrebbe fatto e sicura che sarei sopravvissuta. Credo abbia tentato di metterci uno contro l'altro, di farci pensare che era Genesis a volerci morti... anche se non so il perchè.

    Spaventata a quell'idea, passò in rassegna con lo sguardo tutti i presenti, visibilmente preoccupata.

    -Quella terrorista non ha ancora finito: sono sicura ci sarà dell'altro. Non so quale è il suo fine, ma se sappiamo un frammento della sua strategia possiamo sabotarla... o almeno rallentarla: in ogni caso, entrare in guerra con Genesis non è una buona idea, soprattutto se è quello che vorrebbe lei. La guerra in generale in questo periodo non va bene. Quindi è bene che Nike non mi trovi qui, dato che odia gli Abusivi.

    Ringraziò il cielo di aver parlato con la dottoressa: almeno poteva ricordare associazioni di nomi con cariche, e quel Nike doveva essere il Re della Giada Scarlatta.

    -...ed è bene che torni in tempo in ospedale, dove mi credono ancora dormiente, o rischio di scatenala io una guerra con Genesis.

    Si prese un attimo per respirare profondamente, in preda a qualcosa davvero molto simile ad un attacco di panico. Chiuse gli occhi, si portò una mano al petto, tentò di rendere il respiro regolare.

    -Bene, come vostra amica vi propongo un patto- avrebbe ripreso, tornando seria -Vi offro le informazioni che la piccola ed il mio secondo in comando: se avete problemi a passare inosservati, lui potrà risolverli dato che... beh, immagino non vi siate accorti di lui fino ad ora.

    In quel momento, qualcosa strisciò lentamente lungo i fianchi della Dama del Vento, per poi risalire sulla schiena e sbucare fra le chiome castane. Mosse la testolina in segno di saluto.

    -BuonaSSSSera.

    -E' cieco dall'incidente, ma con delle informazioni precise o una guida potrà fare ciò che desiderate. In cambio vi chiedo soltanto di salvala... e tenere al sicuro sia lei che lui fino al giorno della Messa. Io accetterò la protezione di Genesis e rimarrò in allerta, in caso di nuovi attentati: in ogni caso, potremo comunicare a distanza tramite il serpente.

    Ok, era un piano un pò bislacco e vagamente fuori di testa ma... alla fine, anche loro non erano esattamente il ritratto della normalità e della salute mentale. Probabilmente Drusilia non avrebbe dovuto fidarsi ma, in un certo senso, si sentiva naturalmente fiduciosa verso quel gruppetto. Forse perchè si somigliavano.

    -E' l'unica idea che mi è venuta per evitare la nascita di conflitti a breve... che ne pensate?

    Note importanti:

    Dru può volare e usare un'attiva di Diminuzione Prolungata dell'Attrito (in scheda).

    Junichi ha queste passive, presenti in scheda: [Punti base famiglio (3pt) + passiva mutazione (5pt) + slot mutazione a consumo basso (1pt) + comunicazione mentale (5pt/per tutti i famigli) + Passiva riconoscimento attacchi Psion (5pt) + Passiva di non-carisma (5pt) + Casting delle tecniche di Drusilia nel singolo famiglio (5pt) = 29pt TOT]
     
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    « Ehi! Piano, non ci ho capito niente! »
    Visibilmente, Drusilia aveva corso un po' troppo e Crazy Apple non era riuscita a starle dietro.
    D'altronde quest'ultima aveva assistito soltanto all'ultima parte di conversazione con Kilik.
    A quel punto a parlare per la prima volta fu il titanico accompagnatore di Crazy Apple, il bestione dal corpo deforme che reggeva fra le massicce mani quello che doveva essere lo stendardo da battaglia di Sleeping Forest. La sua voce era di un metallico stridente, un concerto di note dissonanti che sembravano echi di una dozzina di individui diversi che parlano all'unisono dal profondo di un pozzo.

    « Dimmi una cosa, Dekoppa... »
    Il diretto interpellato poggiò due dita sugli occhiali e si inalberò:
    « Il mio nome è Kazuya Idetora! »

    « Non mi importa del tuo nome, ma del fatto che conosci bene il background di quasi ogni Storm Rider in attività e quasi tutti quelli che hanno smesso di esserlo. Questa Nui, la tizia che ha mandato sulla sedia a rotelle la Rondine Migratoria ed ha quasi sterminato gli Abusivi... è una Gravity Children, giusto? »

    « Ovviamente. »
    « Dicci quello che sai, cervellone. »
    « Dunque... se ha dichiarato di appartenere al team di Nue non ha esattamente mentito. di fatto, dieci anni fa faceva parte della Black Crow. Un attimo... » Aprì il tablet, armeggiò un po' con i tasti, poi proseguì: « All'età di sei anni ha combattuto durante la grande guerra di invasione, dove ha perso un occhio a causa della scheggia di un proiettile. Il frammento risultò impossibile da estrarre ed è ancora nel suo cranio, sopravvisse per miracolo seppure riportando alcuni danni celebrali... »
    « Infatti è fusa di testa. »
    Lo interruppe Mikan. Il giovanissimo Re le scoccò un'occhiata che sottintendeva che non apprezzava l'interruzione e proseguì:
    « All'età di sette anni è entrata a far parte dei cronachisti, entrando nel direttivo un anno dopo e Vicecomandante poco dopo, quindi seconda in catena di comando dopo Nue stesso. Ad oggi è contemporaneamente la più giovane vicecomandante dei team artistici della storia e l'ultima Gravity Children ad aver coperto quest carica, i suoi successori erano normali riders. »

    « Oddio, "normali"... »
    Ancora Mikan.
    « La tipa con le orecchie da cane non mi sembra tanto normale... »

    « Perché ce l'ha con Genesis...? »
    « Non si sa. A dire il vero, nessuno sa di preciso quale sia il suo scopo. E' pazza, le sue azioni sono incoerenti. »

    « Oh, e va bene! Vado con Nina e Kaede da quell'idiota palestrato e gli chiediamo gentilmente di ridarci la ragazzina... »
    Mikan sbatté le mani tutta contenta:
    « Evvai! Erano mesi che volevo... »
    « Tu resti qui. Voglio evitare una seconda guerra dei signori della notte, non scatenarla. »
    « Ma che ho fatto...? »

    La bambolina albina ed il titano affiancarono Crazy Apple, pronti a seguirla. Il nome del bestione quindi era... Nina... non gli si addiceva neanche un po'. Era come chiamare "tenerino" un grosso pastore maremmano mutante nonmorto con la rabbia: una stridente dissonanza. In ogni caso, Crazy Apple stessa si auto-elesse a "portatrice" di Junichi,

    « Dunque... dovrei portarmi dietro questo aggeggio...? Che strano comunicatore, sembra vivo. »
    « Ringo, quello è vivo. Si tratta di un serpente. »
    « Non essere sciocca, Nina! Ha appena parlato, i serpenti non parlano! »

     
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    Riassunto mini-sessione via chat.

    « Dunque... dovrei portarmi dietro questo aggeggio...? Che strano comunicatore, sembra vivo. »
    Autoprocamandosi pet-sitter di Junichi, Crazy Apple mostrò subito le sue abilità di domatrice... scambiandolo per un comunicatore.
    « Ringo, quello è vivo. Si tratta di un serpente. »
    « Non essere sciocca, Nina! Ha appena parlato, i serpenti non parlano! »

    Drusilia si limitò a sorridere imbarazzata, prima di specificare di nuovo che per lei Junichi era molto importante. Alle informazioni ricevute, invece, si limitò ad un appena accennato "capisco", visibilmente presa a rielaborare il tutto senza quindi esporsi. Doveva riflettere bene sull'accaduto e giocare d'anticipo con la pazza.
    Terminata la discussione, salutò il gruppo con un inchino ed un sincero "grazie", prima di correre nella stanza da cui era giunta e sparire letteralmente dalla loro vista. Avrebbe proseguito in volo, con tutta la forza che aveva; sarebbe atterrata nel vicolo di fianco all'enorme struttura adibita ad ospedale in cui era stata ricoverata, praticamente davanti alla scala anti-incendio malconcia da cui era precedentemente scesa. Le finestre laterali dell'edificio erano quasi tutte scure, perché -probabilmente- vuote oppure occupate da pazienti dormienti; dopotutto perfino il festival era scemato e fuori c'erano circa un decimo di riders rispetto a due ore prima. La finestra da cui ricordava di essere scesa, però, era ancora illuminata. In effetti non aveva spento la luce; ben accorta a non farsi scoprire dagli occupanti dei piani sottostanti, aiutata dalle sue abilità di volo, imitò un balzo praticamente di faccia ad un muro laterale, così da atterrare al pianerottolo collegato alla sua finestra. C'era un certo vociare attutito; per questo Drusilia lanciò uno sguardo all'interno ma non vide nessuno. Dedusse quindi che l'origine delle voci fosse il corridoio oltre la porta. Ancora in tenuta da escursione e bagnata fradicia per via della pioggia che non aveva smesso di martellare per un solo istante, Drusilia non perse tempo a sfilarsi l'impermeabile e, lanciandolo nell'armadio ancora aperto, si buttò nel letto come una furia.
    A quel punto, nascosta sotto al lenzuolo, l'Alfiere percepì un coro sconnesso di voci femminili dire cose tipo: "mi dispiace, ma non..."; "la dottoressa sicuramente..."; "è severamente proibito di..." La risposta a quelle voci -però- non riuscì a distinguerla, segno che il loro interlocutore non parlasse in tono troppo alto, però aveva un timbro maschile.
    Passarono i minuti.
    Ad intervalli regolari, quel teatrino di voci si fece avanti più volte senza mai giungere davvero alla porta ed aprirla. Nel mentre, Drusilia provava disperatamente ad aggiustarsi come le era possibile, asciugandosi l'acqua dai capelli o rimettendo l'impermeabile in ordine. All'ennesima ripetizione, le voci femminili sempre più affannate, Drusilia decise finalmente di uscire fuori: era ancora un pò umida, ma poteva benissimo mascherarlo come uno stato di malessere. Ovviamente avrebbe mascherato la sua piccola fuga mostrandosi leggermente disturbata dal continuo vociare, anche perchè era necessità di un malato quella di dormire.

    Non appena aprì la porta, L'Alfiere Errante si scoprì fissata da un assemblamento di persone non da poco; ben cinque infermierine particolarmente in affanno erano intente a far "muro" contro la porta, creando una specie di cordone umano da parete a parete, poi altre quattro persone che a primo sguardo avevano decisamente l'aria di mafiosi anni '20; tre classici "scagnozzi" (un bestione praticamente calvo con la faccia quadrata, il cranio tatuato, la schiena curva e la giacca scura, una ragazzetta di diciassette/diciotto anni con i capelli rosso vivido legati in due codini ai lati della testa e la giacca bianca, un tizio con la faccia da rettile e la pelle di un giallastro pallido malsano) se ne stavano alle spalle del capoccia, un trentenne dalla faccia conosciuta. Non ricordava bene dove lo asse già visto, ma indossava la camicia più brutta che avesse mai visto. In ogni caso erano tutti in giacca e cravatta, anche se gli abiti avevano fogge abbastanza differenti...
    ... e in quel momento Drusilia si ricordò di essere in camicetta da notte.
    Con le pantofoline.

    Resasi conto di essere assolutamente impresentabile, dopo un paio di tentativi di coprirsi da sola falliti miseramente, Drusilia si lanciò in camera per nascondersi dietro la porta; avrebbe lasciato scoperta soltanto la testolina castana. Affacciata in quella posa assurda e decisamente scomoda, sarebbe rimasta a fissarli con gli occhi smeraldini stretti a piccole fessure ricolme di sospetto.
    Chi erano?
    Che volevano da lei dei mafiosi?

    Silenzio di tomba, le infermiere si voltarono sollevatissime nel rivederla, probabilmente perché ormai avevano utilizzato tutte le scuse possibili per coprirla. L'uomo a capo del quartetto di Genesis si sistemò gli occhiali e, senza farsi troppi problemi sullo stato sia fisico che emotivo della povera Drusilia, si avvicinò a lei. Le scarpe di camoscio bianche ticchettarono sulla moquette in modo minaccioso.
    Era abbastanza alto per la media dei riders, o almeno abbastanza da sembrare una presenza imponente... ed in effetti emanava una certa autorità. Nel mentre, l'Alfiere del Presidio Errante appariva orribilmente buffa, a confronto: completamente rossa in volto, usava la porta come lo scudo di un gladiatore contro un leone.

    Ma l'uomo arrivò comunque a due passi da lei, e...
    ...in silenzio...
    si inginocchiò.
    Esattamente come gli scagnozzi, che eseguirono contemporaneamente un inchino reverenziale.

    "In qualità di emissario del Dio della Genesi ho l'onore di farle da scorta e guardia del corpo, nobile ospite. La Rondine Migratoria le da il benvenuto ed è mortificata per i gravi fatti accaduti, imploriamo il suo perdono e la invitiamo agli alloggi che le sono stati riservati. Abbiamo riservato un intero piano del miglior alloggio a disposizione, le chiedo solo di seguirci appena le sarà possibile."

    -Ah.

    Ecco tutto.
    Per questo si era quasi uccisa ed aveva messo in pericolo Sleeping Forest e Junichi. Bene. Maledette. Stupide. Formalità.
    -Ehm... c-cioè...ok...v-va bene... ma s-sono n-nuda. Nel senso... non sono n-nuda davvero ma beh- panico -Mi faccio una doccia e mi vesto!
    Chiuse la porta, lanciandosi in doccia nella speranza di rimettersi in ordine e rivestirsi almeno come una persona normale. Mentre era lì, lanciò un messaggio a Junichi, in silenzio. Un solo comando, mentre il suo fedele famiglio lasciava che la mente della Signora scorresse nella propria, accumulando altre informazioni.

    -Mostrami quello che sai.

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    POV: Junichi.

    Non poteva credere che quella graziosissima signorina di nome Crazy Apple fosse l'unica dei presenti a non aver capito che non fosse un dispositivo elettronico; non a caso, durante il tragitto, l'aveva ascoltata battibeccare con un colosso dalla voce inquietante a riguardo. Notando però che gli parlava usando il femminile, dovette necessariamente dedurre che nascondesse un'altra ragazza. O il fratello della sua padrona. In ogni caso, gli fu abbastanza chiaro che stessero percorrendo un corridoio per poi entrare in un ascensore; a questo punto salirono di uno o due piani.
    salgono di un piano, o forse due. Alla sua apertura, furono raggiunti da alcune presenze. Almeno due, forse di più, impossibile dirlo finché erano ancora al chiuso dell'ascensore.

    A parlare fu solo Crazy Apple; il suo tono di voce era quasi irriconosibile rispetto a prima. Autoritario, quasi feroce. Chiese a gran voce di riavere indietro quella che definì in modo poco gentile "la mocciosa", ma d'altronde neanche sapeva il suo nome. Le risposero due voci femminili molto inquietanti, che parlavano all'unisono. A quanto pareva, il Re della Giada l'aveva presa in consegna perché sospettata di essere una spia degli Abusivi e, considerando la sua poca collaborazione, l'avrebbero "smantellata".
    Ricevuta la macabra sentenza, qualunque cosa volesse significare, il tono di Crazy Apple passò da "feroce" ad "alterato" ed in breve la sua voce risultò proprio adirata.

    « L'unica cosa che dovreste smantellare è il cervello di Nike »

    Aggiunse perfino che avrebbero dovuto finirla di trattare gli esseri umani come se fossero pezzi di ricambio, dato che non erano Gravity Children -ed anche questo, a pensarci bene, era un po' inquietante detto da lei- ed a voce molto alta chiamò Nike, sfidandolo ad uscire. Le voci femminili all'unisono, intimano di non uscire perché altrimenti sarebbe stata violata la pace imposta dalla Messa dei Diluvi.
    Attaccato a Crazy Apple, Junichi sentì l'aria molto tesa ed addirittura il suono di una vibrazione pericolosamente percettibile alla sua sinistra, come se qualcuno avesse acceso qualcosa in grado di emettere una gran quantità di energia. Si strinse al braccio di Crazy Apple, quasi a ricordarle che esisteva lui, nel caso si pensasse di liberare la piccola in sordina... ma intervennero altre voci maschili, di cui un paio abbastanza adulte. Suppose non ci fosse Nike fra di esse, perché la sua pet-sitter usava nomi strani. In particolare c'era una voce particolarmente strafottente che definiva quelli di Sleeping Forest "gli accattoni della Foresta"; ciò nonostante Crazy Apple non abboccò alla provocazione. Poi fu il turno di un altro.
    "e va bene, e va bene, mica c'è bisogno di strippare per così poco. Rivolete l'animaletto da compagnia? E lo riavrete. Tanto fra un po' il capo ha finito di giocarci, se non si è rotta ve la ridiamo."

    Sentì un tonfo sordo, poi un certo clamore. A momenti non perse la presa, dato che la sua portatrice aveva fatto un movimento molto brusco. Percepì varie voci, bestemmie.
    « Prega che lo sia, tutta intera brutto pezzo di.. »
    « Muovi il culo e porta qui la ragazza SUBITO, o ti strappo anche l'altro»
    Ancora clamore.
    Volano un paio di "puttana"; in alcuni momenti ebbe la netta sensazione che fossero venuti alle mani. Poi, nel giro di qualche istante, tutto tornò quieto. Apparentemente quelli dell'entourage di Nike si erano allontanati a distanza di sicurezza mentre quelli di Sleeping Forest erano ancora nell'ascensore.
    « Diranno che abbiamo rotto il trattato della Messa dei Diluvi »
    « Tecnicamente non ho toccato il loro suolo. Parete a parte, si intende »
    Alcuni minuti e li raggiunse altra gente. Qualcosa di non troppo pesante venne buttato malamente al suolo.
    « Coprila, coprila! »

    L'ascensore ripartì.
    Tornarono al loro piano.
    Crazy Apple, già dimentica di averlo con sè, appena giunti al sicuro dichiarò che non aveva voglia di discutere con Kilik e di prendersi cura della "bimba". Per questo fu assegnata alle altre due ragazze lì presenti. Notando il gelo e per rispetto verso Crazy Apple, il serpente scivolò via da lei per lasciarla realmente sola. Si sarebbe avvicinato alle altre due, seguendo i passi. Poi, lentamente, si sarebbe nuovamente trasformato in umano. Proprio di fronte a loro.

    « Immaginavo che eri qualcosa di molto strano, ma non pensavo che eri un qualcuno di così tanto strano »

    Avrebbe detto il colosso. Junichi si acquattò sulle ginocchia vicino alla bambina, tastandole il polso per constatare che fosse viva. Tirò un sospiro di sollievo.

    -Perchè far del male a una bambina? Cosa ne può sapere lei degli Abusivi?- silenzio -...come fanno ad odiarci, se nemmeno ci conoscono?



    Edited by Drusilia Galanodel - 2/3/2016, 18:33
     
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    Nina fece un verso metallico che poteva essere una mezza risata, oppure uno sbuffare denigratorio. Forse trovava buffa la domanda di Junichi, in ogni caso non rispose immediatamente. Prima si rivolse a Kaede, al suo fianco, chiedendole di andare a chiamare qualcuno chiamato Shiraume, presumibilmente uno dei membri di Sleeping Forest (la ragazzina in gothic lolita, andando per esclusione). La ragazzina albina non disse una parola, ma Junichi poté percepire il suo sguardo su di se mentre ubbidiva, chiudendo la porta alle sue spalle.

    « Fra i miei compagni, sono la sola ad aver viaggiato a lungo, quindi posso risponderti che esistono persone che sono nate marce. Nike è stato un mio compagno, ci siamo guadagnati la superficie assieme, in compagnia di tutti gli altri. Eppure io e lui siamo diversi -lui è diverso da tutti noi. Forse le mie parole non vanno bene a descriverlo, forse dovrei usare le parole di qualcun'altro, termini più forti e scurrili, adeguati ad un individuo come lui. »
    Fece una pausa, sembrò rovistare nella memoria mentre apparentemente si muoveva per la stanza prendendosi cura di Renge, un mostruoso titano tanto alto da dover tenere la schiena curva per non sfondare il soffitto capace di incedere senza emettere un suono e senza smuovere una singola sedia. Dopo una lunga pausa, sembrò aver trovato le esatte parole che cercava.
    « "Nike è un disgustoso figlio di puttana, dalla pelle fin dentro le ossa, un bastardo che prova piacere nel far del male agli altri." »
    Non erano parole sue, stava citando qualcun'altro. Eppure, sembrava apprezzare davvero quella descrizione, e la declamò con una certa nota di piacere.
    « Non vi odia, strano bambino in grado di prendere l'aspetto di un serpente. Anzi, la verità è proprio l'esatto opposto: non prova niente per voi. Probabilmente non prova alcunché neanche verso se stesso, o verso chiunque altro. E' la sua natura, altrimenti non riuscirebbe a fare così tanto del male a persone che nemmeno conosce. Stagli alla larga. E dì anche alla tua padrona di stare lontana da lui. Qui nella Foresta non c'è nessuno in grado di proteggervi da lui. »

    ______________________________


    Neanche tre minuti dopo che Drusilia era entrata nella doccia, fuori dalla porta iniziarono a bussare ad intervalli regolari. Anzi, regolarissimi. Apparentemente, l'uomo con la camicia rosa teneva gli occhi fissi sull'orologio, perché ripeteva l'operazione ogni sessanta secondi spaccati, con una precisione maniacale. E non aveva neanche senso che mostrasse fretta, anzi. Dopotutto, aveva atteso quasi trentasei ore che l'Alfiere si ridestasse dopo l'incidente, qualche minuto in più non poteva cambiargli la vita. Sebbene...

    « Nobile Alfiere, so che questo mio atteggiamento le sembrerà insistente, ma abbiamo l'ordine di condurla con assoluta urgenza in un luogo protetto. Ne va anche dell'incolumità dei presenti, non solo della vostra. »
    Persisteva il dubbio se quelle parole erano di circostanza, oppure se erano veramente sentite. Perché effettivamente Nui Harime non aveva esitato a schiantare una limousine lanciata a tutta velocità contro una folla di innocenti, gente che non c'entrava niente né con lei né con Drusilia stessa. E se doveva esserci un secondo attentato alla vita dell'alfiere, effettivamente un individuo del genere non si farebbe scrupoli a coinvolgere ogni altro occupante di quell'edificio.
    Appena uscita, senza neanche fornire più spiegazioni del dovuto, l'uomo si presentò in maniera formale.

    « Aeon Clock dell'Apollo Road, al suo servizio. Questi sono Athena Blake della Gladius Road, Lambda Delta della Thunder Road e The Grinning Remnant della Necro Road, tutti rider di livello "S" che ho selezionato personalmente. Vi faremo da scorta al momento in cui entrerete nella Fossa delle Acque, per la celebrazione della Messa dei Diluvi prevista per l'indomani. »
    Di nuovo inchini ossequiosi, poi non si perse un istante. Il bestione calvo davanti a tutti, la ragazza in coda e gli altri due ai fianchi dell'Alfiere, con Aeon Clock che appena usciti si premurò di tendere un ombrello nero sul capo dell'Autarca, incurante della pioggia che infradiciava i suoi compagni e lui stesso. Drusilia attraversò di nuovo la stessa via su cui si era incamminata poche ore prima, ma praticamente a passo di marcia. C'era molta meno gente in giro, ma la sensazione era che -pochi o tanti che fossero- si sarebbero comunque scostati per far passare quel gruppo così compatto e dall'aria minacciosa. L'unica eccezione risultò un duo di ragazzetti visibilmente brilli che furono troppo lenti a smuoversi, il corpulento rider chiamato The Grinning Remnant praticamente li fece volare in mezzo alla strada. Da quel momento gli altri giovani furono estremamente celeri a scostarsi, siano essi ubriachi o meno. Ancora una decina di minuti e ben presto Drusilia poté intuire dove erano diretti. Questo perché il primo tratto di strada non fu l'unico ad esserle noto.

    « Le diamo il benvenuto al Grand hotel Des Artes, mia signora. »
    Disse Aeon, indicando con una mano la sagoma ormai familiare del lussuoso edificio.
    I brutti ceffi presenti all'esterno erano scomparsi, rimpiazzati da due dozzine di rider dall'aria marziale, con indosso uniformi scure bordate di rosso. Fra di essi un terzetto di stendardieri reggevano alte le insegne della megastorm Genesis, segno che l'area era presidiata da esponenti fidati della stessa.
    « Vi è stato dedicato un intero piano, che per la durata della Messa dei Diluvi è considerato alla stregua di un'ambasciata, e in pratica è "territorio degli Abusivi". Ma proprio per questo vi preghiamo di non abbandonarlo per nessun motivo, al suo interno valgono le vostre leggi, ma gli altri piani sono occupati da illustri ospiti vostri pari. »
    E Drusilia sapeva già che gli ospiti in questione erano Sleeping Forest al secondo piano ed il Re della Giada Scarlatta al quarto ed ultimo piano.
    « Noi vi attenderemo al di fuori dei vostri appartamenti, ma vi preghiamo di convocarci ogni volta che ne avrete bisogno. Siamo ai vostri ordini. »
    Attraversarono la hall, dritti dentro un ascensore spazioso dalla moquette rosso cremisi. Come da supposizioni, a Drusilia era riservato il terzo piano che si rivelò ben migliore di quello di Sleeping Forest, parecchio più luminoso e con tutti gli arredi, i quadri erano gli originali dell'albergo e non erano stati modificati dagli artisti delle Tribù della Tempesta, inoltre le finestre erano tutte quante intatte, al contrario di quelle del piano riservato alla scalcinata compagine di Re e Regine che si trovava un piano più sotto. Un piccolo giro di esplorazione fra le varie camere, inoltre, avrebbero permesso all'Alfiere di appurare che tutte le stanze erano in condizioni perfette, anche se la luce ed il riscaldamento funzionavano solo in una di esse, la più grande e sfarzosa che le avevano assegnato.

    « Con il vostro permesso, Athena Blake rimarrà fuori dalla porta nel caso in cui la sua persona abbia qualche necessità. Io e gli altri staremo fuori, di guardia. »
    In un certo senso con quei quattro cani da guardia alle calcagna era anche una prigioniera. Una prigioniera di lusso, certo, ma pur sempre una prigioniera...



    Edited by Yomi - 4/3/2016, 22:23
     
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    Riassunto mini-sessione via chat.

    La sua guardia del corpo era abbastanza fastidiosa, doveva ammetterlo. Appiccicoso, a dirla tutta, e lei mal sopportava quel tipo di persone; ciò nonostante si limitò ad essere carina ed accondiscendente con tutti. Raggiunse il suo piano, si sedette sul letto gigantesco in grado di contenere ben cinque individui, volendo. Fissandolo per alcuni istanti, Drusilia pensò a quanto il lusso a Klemvor fosse mal distribuito fra le persone... al punto da risultare sprecato ai suoi occhi. Poteva anche essere un Alfiere... ma a cosa le serviva un letto a cinque piazze?

    Nel mentre, intanto, aveva avvisato il famiglio di essere al terzo piano e lui aveva risposto di essere in compagnia di Nina e Renge, ancora svenuta. Proprio in quel momento di concentrato silenzio, però, Drusilia si rese conto di un rigonfiamento sospetto, appena percettibile al di sotto delle coperte. Qualcosa di morbido. Presa dalla curiosità, scoprì tutto in un movimento rapido di braccia, così da svelare l'arcano ma, sdraiata sotto le coperte, beatamente addormentata ed intenta a mordicchiarsi il pollice, c'era Nui Harime... la stessa, identica Nui Harime conosciuta qualche giorno prima. La terrorista.
    Indossava una sottoveste di un rosa tenue ed aveva la solita benda a coprirle l'occhio mancante; dormiva profondamente e non si svegliò nemmeno una volta che le strappi le coperte di dosso.

    -Aaaaaaah!
    Indietreggiò.
    -Aaaaaaah!
    Fece Junichi in coro, in tutt'altro posto ma connesso mentalmente alla sua Signora.
    Poi si girò verso Nina, parlando con voce agitata.

    -E' con lei.
    « In che senso è con lei...? »
    -Drusilia-sama dice che se l'è trovata nel letto.
    « Nel let...? Cielo. Avviso Kilik. Arriviamo, dille di resistere. Di avvisare Genesis, le guardie del corpo, chiunque sia nei paraggi! »

    Nel mentre, nella camera di Drusilia, Nui si era svegliata: sollevò strusciandosi l'unico occhio rimastole con la manina e rivolse a Drusilia un gran sorrisone felice

    « Oh, buongiorno nobile Drusilia ♥ »
    Dato l'urlo di prima, però, una delle guardie del corpo non si era risparmiata di bussare.
    « Va tutto bene...? »
    Nui scosse visibilmente il capo e portò un ditino al naso in un gesto inequivocabile.
    Ovviamente Drusilia colse al volo.

    -Niente... mi piace cantare- abbassò la voce -Che diavolo ci fai qui?
    « Sono venuta a portarle il vostro abito e lo stendardo che le avevo promesso ♥ »
    -Hai ucciso delle persone senza motivo e per poco non è successo un casino, perchè dovrei fidarmi di te?
    « Nui l'ha cucito con tutto il suo amore, fin da quando ci siamo incontrati non ha pensato ad altro Emoticon heart solo che così facendo non ha dormito per nulla, quindi era un pochino stanchina... » sbadigliò per sottolineare la cosa « Oh, ma Nui ha dovuto mettere alla prova la nobile Drusilia. Altrimenti non avrebbe avuto senso, qualora non fosse sopravvissuta... non è ovvio...? »
    -Credo che tu abbia delle priorità MOLTO diverse rispetto alle mie.
    « Ah, ma è ovvio! La nobile Drusilia è troppo importante in quanto guida di interi popoli, Nui non può certo paragonarsi a lei ♥ Comunque... »

    Nel mentre, nella sua testa, la Lady del Vento ammoniva il serpente di aspettare un attimo. Junichi rispose che erano in ascensore, oltre a lui in quattro; per questo fu ammonito una seconda volta: se non avesse atteso sarebbero accadute cose orribili.
    Questo fino a che Nui non estrasse da un mobile un curioso drappo, stendendolo sul letto. Era uno stendardo e... era la composizione più impressionante che avesse mai visto; i simboli e le immagini, fuse insieme, erano in grado di trasmettere messaggi potenti, ma su quel pezzo di stoffa assumevano un significato tutto di un'altro livello.
    Era il lavoro di un genio -un genio folle!

    -... è bello. Molto. Ma cosa rappresenta? Perchè mi stai mettendo alla prova?
    Nui scosse il capo.
    « Nui non ha bisogno di metterla alla prova. Però me l'hanno chiesto "loro", quindi Nui ha acconsentito subito. Perché la nobile Drusilia avrebbe senza dubbio superato una prova simile. Altrimenti non sarebbe stata lei! »
    -Chi sono loro?
    « Beh, loro! Le voci, no? »
    Lo disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
    - ... e perchè le voci lo vogliono?

    Nui sembrò stupita da quella domanda, come se non si fosse mai posta un simile quesito; in un primo momento balbettò qualcosa, confusa, poi sembrò come ricordarsi di qualcosa importantissimo, quindi tornaò a frugare nel mobile e ne estrasse un abito. Era chiaramente su misura per Drusilia, anch'esso come lo stendardo era di foggia particolarissima. Sembravano quasi due pezzi di uno stesso puzzle. Era chiaramente l'opera di uno stilista molto dotato.

    « Anche questo è per lei... »
    Glissò tuttavia sulla domanda.
    -Nui, perchè le voci vogliono mettermi alla prova? Hai mai domandato alle voci perchè ti fanno fare queste cose?
    Nui si ritrasse un po', sentendosi aggredita.
    « Nui non lo sa, le voci le parlano spesso, ma ci deve essere per forza un motivo...? »

    Drusilia sospirò e si sedette: prese il vestito fra le dita e sorrise.
    -Il vestito è molto bello, Nui.
    « Ho fatto in modo che la nobile Simca rimandi la Messa dei Diluvi ♥ Così potrà indossarlo durante la cerimonia! »
    -Però le voci stanno facendo qualcosa che io ritengo cattivo. Ho bisogno di sapere perchè lo fanno, capisci? Voglio capire se le voci vogliono il mio bene o il mio male.
    « Ma è ovvio che lo ritiene sbagliato ♥ molte cose, sul cammino per la grandezza, sono sbagliate. Però le voci desiderano soltanto ciò che è buono, e giusto. E qualche sacrificio è d'obbligo, se la ricompensa è grande!
    Le voci sono gentili, e sagge. Hanno condotto Nui fin qui, e le hanno donato questa missione...
    »
    -Dove sono nata era il Diavolo ad avere la voce gentile, Nui, per questo sono spaventata. Io voglio il tuo bene e quello di tutti. Il male è necessario a volte, lo so. Ma io percorro sempre la strada dove il male posso risparmiarmelo. Non è necessario che muoia tutta questa gente e non mi fido delle voci gentili. Esistono sempre altre strade: tutto sta a trovarle, fidati di me. Non è necessario questo male. Se pensi che sono forte, lasciamele risolvere da sola tutte le problematiche da cui mi proteggi.

    Nell'ascensore, intanto, Junichi era in preda alla disperazione. L'intera scatola di metallo era ormai più simile ad una pentola a pressione ed i vari "Re" discutevano animatamente sul da farsi.

    -Vi prego, re e regine! La mia Signora sta cercando di capire il piano della chibi-pazza: se entrerete ora perderemo tutto!
    Kilik rispose in modo molto caustico.
    « Esiste la possibilità che abbia minato la stanza! Ha fatto saltare diversi palazzi, in passato. L'Alfiere deve uscire da quella stanza, SUBITO! »
    -Io mi fido di Drusilia-Sama! Se Drusilia-Sama vuole attendere io attenderò fino alla fine dei miei giorni!!!
    Continuarono comunque a discutere in modo acceso. Nina aveva schiacciato il tasto di blocco dell'ascensore ma Mikan e Kilik non ne volevano sapere di attendere. Il quarto "re" era Kaede, che tanto per cambiare non aveva spiccicato parola fino a quel momento.


    Nella camera di Drusilia, Nui la osservava con l'occhione lucido e commosso ed il labbro inferiore tremolante per l'emozione; dalla sua risposta l'Alfiere Errante avrebbe compreso che non avesse capito granché di tutto il suo discorso.

    « Sì, Drusilia-sama... La sua Nui la seguirà ovunque voglia, anche se a chiederlo fosse il diavolo... »
    - .... ehm. Allora, per favore, non uccidere. Niente bombe, niente sangue, niente fili, niente di niente. Risolverò tutto io.
    « Sì, nobile Drusilia ♥ Io... »

    In quel momento si senti un tonfo sordo. Nui s'interruppe e si irrigidì sul posto; d'istinto Drusilia giuardò alla sua sinistra e non le fu difficile notare un grosso foro nello specchio... oltre il quale si intravedeva un'altra stanza. Lo specchio sopra il letto non era evidentemente uno specchio.
    - ...che diavolo?!?!?!?
    La porta si aprì di scatto e ne uscì Aeon Clock ed un altro rider.
    « Si allontani, nobile Alfiere! »
    C'era una pozza di sangue sul letto. Sul costato di Nui.
    -Che diavolo avete fatto???
    Una degli scagnozzi cercò di spingerla via. Quasi contemporaneamente sentì la voce di Junichi nel panico. Kaede ripeté che qualcuno aveva appena sparato, Kilik aveva Drusilia cercò di divincolarsi, tuonando -e non per modo di dire...

    -IN QUESTO PIANO VALGONO LE MIE LEGGI, VI ORDINO DI RISPONDERMI!!!

    La ragazza rafforzò la presa, faticando a tener ferma l'Alfiere; cercò di risponderle in tono implorante « Nobile Drusilia, questa è Nui Harime, è la responsabile dell'attentato che l'ha quasi uccisa!!! » prima che irrompessero nel corridoio i "Re" di Sleeping Forest. Nui sollevò il mento, sorridendo.
    « Non si preoccupi per me, nobile Alfiere! Le voci, dopotutto, mi hanno donato questo corpo che non può morire » avrebbe sollevato la sottoveste sporca di sangue, mostrando il ventre dove Rhaziel le aveva sparato a bruciapelo. Delle cicatrici tremende ne facevano capolino, ricucite con la maestria di un sarto
    ma talmente estese che non potevano non appartenere ad una ferita mortale.
    Così furono raggiunti dai Re con Junichi. Poi Nui, vedendoli sopraggiungere, sollevò un piccolo oggetto metallico e schiacciò un tasto.
    Il campo visivo venne oscurato quando Aeon Clock si fiondò addosso a Drusilia e si frappose fra lei e la terrorista. Ci fu un violento spostamento d'aria seguito da un'esplosione ma, quando il mondo smise di girare, nonostante metà della stanza fosse rasa al suolo e Nui fosse sparita, si riscoprirono tutti incolumi. Inoltre, l'altra metà della stanza era intatta, compreso lo stendardo e l'abito. Metà dello specchio era crollato mostrando una stanza al di là di esso. Drusilia lo notò, ma preferì comunque alzarsi ed accertarsene, facendosi più vicina. Poi si sarebbe girata verso Aeon e lo avrebbe fissato malissimo, mentre questo chinava il capo, mortificato.
    -Capisco.
    « Era una precauzione dovuta solo ed esclusivamente alla sua protezione personale, la imploro di perdonarmi. E' stata una mia iniziativa, la nobile Simca aveva dato disposizioni ben diverse, ma... non potevamo stare sicuri, non con quella terrorista libera di attentare alla sua vita... »
    -Su questo piano valgono le mie leggi, vero?
    Aeon rispose solennemente: « Avete facoltà di vita e di morte su di me. Accetterò ogni sua punizione con gioia »
    -Voi e questa mania di uccidere!- lo squadrò Drusilia, allibita -Non ti voglio ammazzare.
    La scagnozza con i codini fece spallucce.
    « Beh, al signor Aeon piace drammatizzare... »
    -Vi ordino di dirmi che disposizioni ha dato Simca.

    « Dedicarle un intero piano, impedirle a tutti i costi di entrare a contatto con Sleeping Forest e sopratutto con Nike, il Re della Giada che si trova al piano superiore. E proteggerla. Mantenedo intatta la sua privacy »
    -Ecco, seguite quello che ha detto Simca, per favore.
    E gradirei non essere spiata, soprattutto in posti dove potrei spogliarmi o fare... altro.


    Nel mentre, notò che il corpo di Nina si era letteralmente aperto. La "pelle" rivelava in realtà alloggi che nascondevano ventole massicce ed altri apparecchi elettronici futuristici. Un cyborg, in pratica. Se la stanza era esplosa solo per metà, apparentemente lo doveva a lei. Aeon comunque si inchinò di nuovo e ne uscì con un "Sì!" convinto.
    « Darò immediatamente disposizioni affinché venga approntata una stanza adeguata allo scopo, non ci saranno persone nel raggio di tre Ri, e farò anche rimuovere tutte le cimici » la tizia con i codini gli molla una gomitata « Magari era meglio non dirle delle cimici e farle rimuovere e basta »

    Mentre Drusilia tornava a fissar male il capo delle guardie del corpo, Kilik si voltò e tornò verso l'ascensore, accompagnato dagli sguardi di Nina e Mikan. « Ce ne andiamo così...? » chiede quest'ultima. « Nui Harime non tenterà di nuovo di tornare. Se ci fossero altre bombe piazzate nell'area, il "Decreto del Re del Tuono" di Nina le avrà smagnetizzate. Non abbiamo più niente da fare qui »
    Kaede si accodò a Kilik, e Mikan dietro di loro. Nina fece per seguirlo, prima però gettò uno sguardo a Drusilia. « La bambina sta ancora dormendo. Te la mando su quando si sarà svegliata... » disse placida. « Ah, dimenticavo. Ringo ha detto che stavi cercando Orm. E' andata a caccia di Black Burn, se vuoi posso dirti dove trovare lui. E, se non lo ha già fatto, trovando lui prima o poi arriverai a lei »
    -Dove è andato?
    « Per chiunque lo conosca è abbastanza ovvio. » Dice con una nota di ironia cupa e contrariata nella voce: « In un posto dove può trovare da bere gratis. Orm l'avrà cercato lì, ma lo terranno nascosto »
    -Comunque... non so di che bambina stai parlando.
    Drusilia mentì spudoratamente, ma era evidente che stesse tentando di proteggerla. Junichi, da parte sua, tirò lievemente la manica a Nina, come a consigliarle di fare attenzione.
    « Come quale bambina...? Ma è...Oh... beh, mi sono sbagliata. L'età fa brutti scherzi... »

    In conclusione, le assegnarono una nuova stanza provvista di luce e riscaldamento. Aeon ruppe un pezzo di vetro da ciascuna specchiera di fronte a lei come dimostrazione di buona fede. Certo, erano possibili altri diecimila modi in cui avrebbe potuto spiarla, ma stavolta sembrava abbastanza onesto. Junichi se ne tornò in sordina da Sleeping Forest, così da proteggere e controllare la bambina.
    A quel punto non restava che fare un'ultima cosa: indossare la roba di Nui ed andare da Aeon.

    -Ho trovato un modo per perdonarvi tutti dei vari disguidi. Probabilmente abbiamo iniziato col piede sbagliato, ma c'è tempo per recuperare- avrebbe spiegato con tono affabile, dandogli una pacca sulla spalla -Tutto questo scompiglio mi ha messo molta ansia e vorrei fare una passeggiata. Magari girare in qualche locale... di quelli frequentati dalla gente comune, e magari potreste regalarmi un paio di pattini come i vostri. Anche semplici e scadenti... è che mi piacerebbe davvero molto integrarmi nella vostra cultura!

    Dal tono cercò di dare l'idea di una ragazza entusiasta e colma di curiosità, nulla che avesse a che fare su quelli che erano davvero i suoi fini. Inoltre credeva che sarebbe stato più facile girare con loro e fingere di incontrare Orm e Black per puro caso piuttosto che scappar via e tradire la loro fiducia. In caso di reticenza di Aeon, in ogni caso, Dru avrebbe continuato con insistenza, arrivando addirittura ad aggrapparglisi al braccio -testolina sulla spalla- e ripetergli all'infinito che voleva uscire.

    -Per favoooooooreh

     
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    Aeon Clock, Athena Blake, Lambda Delta ed il figuro chiamato The Grinning Remnant si trovavano in una stanza non distante da quella occupata da Drusilia, posta sullo stesso piano ma a debita distanza da quest'ultima, in modo da garantirle la privacy richiesta. Probabilmente il capo della squadra di guardie del corpo avrebbe volentieri messo l'Alfiere di Laputa sotto una campana di vetro guardato a vista da diecimila telecamere di sicurezza ed un autentico esercito di Storm Rider fidati, ma dopo l'increscioso incidente di poco prima non aveva potuto far altro che accettare le richieste della sua protetta, e limitarsi a quelle blande misure di sicurezza. Fu per questo che l'ingresso in stanza di Drusilia li colse abbastanza alla sprovvista, davano tutti per scontato che avrebbe usato il campanello posto nella suite per convocarli -ma d'altronde nessuno si era ricordato di dirglielo, come realizzarono con un certo ritardo. La stanza era fredda, e fuori si udiva con chiarezza il suono della pioggia sui vetri della terrazza. Aeon era al telefono impegnato in una fitta chiamata, anche se appena Drusilia fece la sua comparsa attaccò quasi subito; la prima a voltarsi verso di lei fu Athena Blake, a cui sfuggì di bocca il lecca-lecca colorato. Gli altri due rimasero pietrificati a fissarla, come se in un primo momento non la riconoscessero. L'unico che rimase abbastanza indifferente dallo sfarzoso outfit fu Aeon, che pure fu colui che le rispose:

    « Le chiedo di essere ragionevole, nobile Alfiere. »
    Rispose irremovibile, sistemandosi gli occhiali sul naso.
    « Perfino per un team d'elite come quello che ho messo assieme per farle da scorta sarebbe impossibile proteggerla al di fuori di questo albergo. Inoltre la Messa dei Diluvi è prevista per domani, sarebbe mio dovere imporle di riposare, e... »
    ... e bla, bla, bla, il Signore del Tempo accampò una quantità industriale di scuse, anche se era fin troppo chiaro che la decisione finale spettava appunto a Drusilia. Per quanto riluttante, Aeon non aveva il potere di tenerla prigioniera là dentro, e per quanto fosse un individuo abbastanza inquietante era terribilmente ligio a quelli che erano i suoi doveri. Alla fine, fu costretto a capitolare, sebbene Athena Blake oppose una obiezione ben più particolare:

    « Senti, ma... vorresti uscire vestita così...? »
    Il tono era stupito, pure un po' spaventato. Era strano l'effetto che faceva quell'abito su di uno Storm Rider, però dopotutto era stato confezionato da una di loro e specificatamente diretto a membri della loro cultura. Per di più, non si trattava di un vestito semplicemente volto a piacere a chi lo osserva, piuttosto il risultato che otteneva sembrava essere... stupore? Sudditanza? Perfino paura! Era più impressionante di una di quelle vesti cerimoniali indossate da alti officianti di divinità pagane straripanti di simboli, e di certo infinitamente più elegante. Perfino Aeon, che ne sembrava molto meno influenzato rispetto agli altri tre, si dichiarò concorde con Athena, mentre armeggiava con il cellulare per esaudire anche l'altro capriccio di Drusilia e fornirle delle Air Treck.

    « Sono concorde. E' un po' troppo appariscente, e... particolare. E non ricordo di averlo incluso fra gli abiti che ho scelto personalmente per la sua persona. Se proprio è convinta di voler uscire, almeno la imploro di non attirare l'attenzione più del dovuto! »
    In pratica questo era il patto: Aeon cedeva, ma Drusilia doveva rimandare all'indomani l'esordio del suo nuovo abito. Frattempo avrebbe avuto le sue Air Treck, Aeon aveva fatto in modo che un paio che le calzasse venisse consegnato al suo ritorno dalle "riparatrici".

    L'uscita fu pianificata in breve. Drusilia venne scortata dalle sue quattro bodyguard lungo le vie della città per un breve tragitto, poi nel dedalo di sotterranei al di sotto del monumentale stadio. Niente auto, Aeon fu categorico. Avrebbero ridotto i tempi ma sarebbero stati i soli in tutta la città a viaggiare su di un veicolo, praticamente un bersaglio facile. Mescolarsi fra la folla era rischioso, ma avevano più chance di fuga. Naturalmente si rivelarono tutte precauzioni eccessive, il tragitto si svolse senza rischi e una volta giunti sul posto Lamba Delta annunciò che nessuno li aveva seguiti, né aveva attivato dispositivi meccanici sospetti. I riverberi della musica proveniente dall'alto iniziarono ad udirsi parecchio prima che raggiungessero il luogo, ad un certo punto Athena Blake consigliò a Drusilia di poggiare i palmi su una delle vetrate che circondavano la galleria, solo perché l'Alfiere potesse percepire al tatto le potenti vibrazioni che venivano trasmesse fin lì. L'Autocrate aveva chiesto di essere accompagnata in un locale, ma dimenticava che era il periodo delle piogge, la Messa dei Diluvi. Un rave iniziato con le prime gocce d'acqua, e che avrebbe continuato notte e giorno, finché piangono i cieli.
    Condussero quindi Drusilia su di un ingresso alquanto originale, in quella che in origine doveva essere stata una grossa vetrina e che i riders avevano allegramente "rimodernato" a modo loro. Gli interni erano stati rasi al suolo, pareti abbattute e svuotata di ogni cosa, ed al suo posto c'era quello che sembrava una piattaforma metallica sostenuta da un carroponte di quelli in uso nelle industrie, quegli enormi bracci meccanici capaci di sollevare senza sforzo parecchie tonnellate di materiali. Come Drusilia ed i suoi quattro accompagnatori vi si piazzarono sopra, i meccanismi iniziarono a gemere e la piattaforma a salire. Furono catapultati proprio nel centro della pista, circondati da diverse centinaia di giovani e giovanissimi intenti a dimenarsi come forsennati, per lo più resi frenetici dall'alcool o da qualsiasi altra cosa girasse da quelle parti. Comunque Aeon e gli altri si chiusero a riccio attorno alla loro protetta, e Drusilia venne scortata fino ai bordi della sala, dove vi erano una dozzina di habitat muniti di tavoli di lusso e serviti di frequente da baristi di entrambi i sessi, abbigliati in modo tutto sommato accettabile e con ai piedi le immancabili Air Treck. Mentre i tre rider al seguito di Aeon prendevano posto e ordinavano per se cocktail dai nomi improponibili, quest'ultimo invitò con cavalleria l'Alfiere ad occupare una delle poltroncine in velluto, ed infine porse la domanda fatidica, che nel gruppo tutti si ponevano ma che fino a quel momento avevano evitato accuratamente di esternare:

    « Molto bene, nobile Alfiere. Possiamo essere partecipi del motivo per cui ha voluto giungere fin qui...? »
    Già. Perché più che altro erano due motivi, e finché si trovava nell'albergo era sembrato anche facile individuarli. Ora però che erano sul posto, in mezzo a quella marea di gente, sembrava una mera utopia riuscire a rinvenire Orm o Black Burn. Quindi, che rispondere...?

     
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    Depressione.
    Mai come in quel momento, considerando tutto il tempo trascorso a Klemvor, Drusilia aveva mai esibito un'espressione più sconsolata. Non che le importasse eccessivamente di indossare o meno l'abito -la contrattazione andò meglio del previsto- ma, ottenuta la sua tanto desiderata uscita... non sapeva cosa fare per trovare Orm e Black.

    La condussero in luoghi che la Dama del Vento avrebbe potuto considerare alieni se confrontati all'architettura laputense, ma che le donavano un retrogusto di "già visto" dovuto fondamentalmente a quello che era il suo mondo natio, più moderno di buona parte di Endlos. In ogni caso erano davvero notevoli: dalle piattaforme mobili ai rumori dei meccanismi in funzione... al rumore assordante dei bassi che facevano vibrare le superfici. Era tutto estremamente caotico e fondamentalmente sconosciuto agli occhi di Drusilia... eppure si scoprì sorpresa nel sentirsi a proprio agio.
    Attraversarono un fiume di gente in preda ai deliri di alcol e -probabilmente- droga, raggiunsero dei posti a sedere sul lato. Si lasciò guidare dal gesto cavalleresco della sua guardia del corpo e, quando Aeon le pose la fatidica domanda, Drusilia sospirò sconsolata.

    « Molto bene, nobile Alfiere. Possiamo essere partecipi del motivo per cui ha voluto giungere fin qui...? »

    Ecco, cosa voleva sapere.
    Vaglielo a spiegare.

    Ovviamente non poteva dirgli chiaramente che cercava un Re di Sleeping Forest e un Re decaduto che sarebbe potuto esplodere per mano del primo, nel caso non l'avesse trovato in tempo... ma da ignara ed incapace visitatrice quale era, non aveva nemmeno la più pallida idea di come trovarli in tutta quella folla. Presa dallo sconforto avrebbe indicato un nome a caso fra gli alcolici esposti, bevendo l'ordinazione come se fosse uno shottino (cosa che non era affatto). Sospirò ancora... prima di fissare Aeon con sguardo molto strano.

    -Io e te...- avrebbe detto, il tono vacillante fra l'ordine e la richiesta disperata -In pista a ballare.
    Almeno avrebbe avuto qualche aneddoto carino, oltre al morto sulla coscienza.

     
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    Non fosse per la musica martellante, probabilmente sulla scena sarebbe calato un silenzio di tomba, come se qualcuno avesse appena annunciato ai quattro Storm Riders la morte di un compagno molto amato. L'Alfiere aveva chiesto ad Aeon Clock di seguirla sulla pista da ballo, e la sua non era stata una richiesta gentile, bensì un imperioso ordine! Lamba Delta e The Grinning Remnant passarono ripetutamente i loro sguardi stupiti da Drusilia ad Aeon e viceversa, mentre Athena Blake -che stava masticando una gomma da masticare di un vivace rosa- fece una bolla da record e poi si mise a frugare fra gli abiti in cerca del cellulare.

    « Questa non me la perdo. »
    E così venne tramandata ai posteri, sotto forma di un video di quattro minuti e quaranta secondi, la scena epocale dell'Alfiere Errante di Endlos che trascinava sulla pista da ballo un Aeon Clock riluttante e recalcitante, intento a biascicare le scuse più improponibili. Immersi nella distesa di corpi che si dimenavano i due si confusero in breve con la folla, ma l'impietoso occhio elettronico del cellulare di Athena li seguì finché le fu possibile, immortalando un Aeon che definire imbarazzante era un complimento, in inclemente contrasto con il suo consueto aspetto composto e preciso, costretto a tentare disperatamente di imitare (male!) la marea di ragazzi della metà dei suoi anni che lo circondavano. E tolti i primi istanti in cui praticamente implorava pietà, bisognava ammettere che ce la mise davvero tutta, ma anche nel cercare di fare del suo meglio tutto ciò che ottenne fu... un risultato molto, molto buffo.
    A tentare di salvarlo un pochino intervenne Junichi, sebbene lo fece in modo del tutto involontario. Perché Renge si era svegliata, ed ora Nina non sapeva bene che fare. Crazy Apple era chiusa nella sua tana e si rifiutava di uscire, Kilik se ne lavava le mani ed i Re e Regine di Sleeping Forest non ne volevano sapere di improvvisarsi mamme o papà. Dekoppa era praticamente scappato via quando Nina aveva anche solo provato ad accennare a Renge! Peggio ancora: l'enorme energumeno dalla faccia cucita e dalla voce metallica aveva involontariamente terrorizzato la ragazzina, che non si fidava di nessuno e chiedeva di poter vedere Drusilia in lacrime. Quindi ora il famiglio di Dru chiedeva aiuto alla padrona, con di fianco una Nina dall'aria piuttosto sconsolata che era in bilico fra la scenta di fare un ulteriore sforzo e dare ancora una volta il suo aiuto ed il lavarsene le mani una volta per tutte, imitando i suoi colleghi.

     
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    Riassunto sessione by-chat.

    Aeon ballava malissimo.
    Non che Drusilia avesse mai seguito corsi di danza, ma non aveva mai trovato difficile muoversi a ritmo di musica. Inoltre, per sua natura, era dotata di spiccata quanto invidiabile leggiadria, ragion per cui il povero capo delle guardie del corpo le sembrò ancora più imbarazzante di quanto appariva agli occhi di tutti i presenti. Per un paio di passaggi cercò anche di aiutarlo, prendendogli le mani e tentando di guidarlo... ma nulla.
    Proprio negato.
    A salvarlo furono le richieste di aiuto di Junichi. Renge si era svegliata e si era messa a fare i capricci. Tutti i "Re" di Sleeping Forest se l'erano data a gambe uno ad uno, con Crazy Apple chiusa in un'altra stanza a far l'asociale, Kilik rivelatosi un tipetto poco simpatico ed i Re più giovani dileguati. Non che si aspettasse un comportamento maturo ma, visto tutto quello che le era capitato, sperava in un attimo di pausa.

    -FERMI TUTTI! Sono in contatto con Drusilia-sama. Vuole sapere quale è il problema.
    « Dille che sarebbe preferibile se potesse occuparsi lei della mocciosa » disse Nina seccata, mentre Renge urlava disperata « Ditele che non posso rimanere qui ancora!! »
    -La mia signora chiede il perché.
    « E' tardissimo! Quelli della White Light avranno finito la ronda, e... mi daranno per dispersa! Ho degli amici, finirebbero con il cercarmi... »
    « Spiegale che attualmente nell'area di Genesis c'è il coprifuoco. »
    -L'Alfiere chiede che cosa è.
    Nina sbuffò, il tono di chi aveva dovuto ripetere spiegazioni simili già diverse volte nel corso della giornata.
    « Non c'è la decoy. Il Re del Fulmine Viola e la mandria di grachild che si porta appresso se n'è tornato dalla Rondine invece di ripulire la zona dalle "bestie", la zona attualmente è pericolosa»
    -Il re del fulmine viola è Nue?
    « Sì, proprio lui. Inaffidabile quasi quanto il padre... »
    Seguirono brevi attimi di silenzio, giusto il tempo per far realizzare a Drusilia parte dei problemi di alcol di Black Burn e delle varie cause e conseguenze.
    -Lo abbiamo incontrato sul treno. Se non c'è lui, chi si occupa di loro?
    « A giudicare da ciò che dice la mocciosa, ci sono team superbellici che fanno da tappabuchi, ma è come dare un bastone in mano ad un branco di marmocchi e dir loro di fermare dei carri armati. »
    -L'Alfiere chiede quanto sarebbe pericoloso per lei, secondo te, lasciarla andare.
    Nina ci pensò su, prima di sbuffare. Il suono usc distorto e metallico, come un grugnito scocciato.
    « Dimmi dove devo portarla, me ne occuperò io »
    -Drusilia-sama dice che è pedinata da quei tipi loschi che le fanno da guardie del corpo: se si venisse a sapere che Renge ha legami con lei finirebbe in pericolo... come è già successo. Quindi è bene riportarla alla sua base senza avere contatti diretti.
    « Sta bene". Ribatte seccamente Nina »
    « Eeeeeeeeh?? »
    A quel punto, Renge iniziò a lamentarsi come pochi su Endlos erano in grado di fare. In pratica. si era data ai capricci senza ritegno; ripetè svariate volte che non voleva essere scaricata in quel modo, che non voleva essere lasciata sola così ed altre sciocchezze simili. A ciò Junichi ci tenne a precisare che si comportava in quel modo assurdo praticamente da quando era sveglia. Drusilia, ancora impegnata nelle danze, si lasciò sfuggire uno sbuffo seccato.
    -Ha detto Drusilia-sama che purtroppo ha provato lei stessa cosa vuol dire aver legami con il capo degli Abusivi. Inoltre è controllata: non le è possibile scappare... non riesce nemmeno a trovare Orm e Black. Potrete parlare di nuovo dopo la Messa: prima sarà controllata ventiquattro ore su ventiquattro.

    Ci fu una breve pausa e per qualche istante non rispose nessuno. Fu Nina a rompere di nuovo il silenzio.
    « In che senso non riesce a trovare Orm...? Dovreb----»
    Ahimè non terminò mai la frase perché Renge scoppiò letteralmente a piangere. Urlando e cacciando lacrime quasi fosse una fontana. Perfino Junichi si raggomitolò al suolo.
    « BWAAAAAAAAAH!!!! IO NON VOGLIO STARE DA SOLAAAAAAHHH!!! »
    « Oddio, fatela smettere, o giuro che la rimetto a dormire io stessa »
    -S-si, padrona- farfugliò fra sè il famiglio, visibilmente scosso -b-basta... BASTA!!!
    Renge si bloccò di colpo.
    -Ha detto Drusilia-sama che se sta buona, non appena torna in albergo la ospiterà in camera sua. Ma basta!
    « Evviva! Va bene! L'aspetterò »
    -ma solo se starà buona e non darà fastidio a Nina-sama
    « Lo farò. » Renge annuì solennemente mentre Nina scosse il testone cucito « Che elemento...»
    -Comunque diceva la mia signora che non trova Orm. Ha trovato una scusa per uscire a bere e l'hanno portata in un locale pieno di musica, alcol e droga. Ora sta ballando con il capo delle guardie nel tentativo di distrarlo mentre cerca fra la folla...
    « ...? Mi stai dicendo che sta ****ballando**** con quel fesso di Aeon Clock...? »
    -Chiede aiuto perchè non sa dove trovarli e teme per black e... si, sta ballando con lui.
    « Oh, darei un braccio per vederla, se potessi. Oh, beh, suppongo sia irrilevante. Che locale è...? Gli interni sono arredati in vetro, oppure è nei sotterranei...? »
    -Drusilia-sama è preoccupatissima per Orm e Black, non sa cosa fare. Dice che sono i sotterranei. Comunque una delle guardie ha fatto un video.
    « Allora le basterà trovare la vecchia Jabba. Black Burn va sempre da lei, quando cerca di ammazzarsi di alcool. Dille di andare al bancone dove servono da bere e di chiedere della vecchia. Dì pure che ti mando io »
    -Forte e chiaro. Renge: che succede se manchi al coprifuoco?
    « Uhm, ecco... può darsi che... oh, ma non si preoccupi! Niente di terribile, credo. »
    -Drusilia-sama non è contenta di questa risposta, Renge-chan.
    « oh... Troverò il modo di far sapere ai miei amici che sto bene, non succederà nulla... »
    - ... come?
    «... Ecco... non lo so... »
    Fissò Nina.
    « Eh, no! » Sbottò quest'ultima, « Io non voglio saperne niente! »
    « Troverò un sistema, lo giuro!!! »
    -Dice Drusilia-sama che se torna in tempo chiederà ad Aeon di avvisare gli altri che c'è una bambina lì. Ma Aeon si arrabbierà, pensa, dato che è già contrariato dalle danze.
    « Oh... io... Invierò un messaggio! Andrà tutto benissimo, lo prometto! Non dite niente al signor Aeon, non serve... Fidatevi di me! »
    -Drusilia-sama torna a cercare Orm e Black. Chiede umilmente perdono a Nina-sama per tutti i disguidi e cercherà di ricambiare il favore appena le sarà possibile. Chiede solo di controllare il messaggio di Renge, prima che lo invii. Per sicurezza.

    E con quella raccomandazione l'Alfiere ballerino cessò di comunicare col famiglio.
    Ora non restava che approcciarsi al barman senza scocciatori; con un colpo d'anca avrebbe spostato un pò Aeon verso il centro della pista e, battendo le mani, avrebbe invitato i presenti ad accerchiare il poveretto ed inneggiare ad un ballo sempre più sfrenato. Infondo fra la folla bastava urlare, e dei ragazzi ubriachi erano estremamente facili da convincere. Sperando quindi di guadagnare qualche secondo, sarebbe sgusciata verso il bancone, così da avvicinarsi al barista.

    -Uno di quelli- avrebbe indicato un'altra bevanda -...e cerco la vecchia Jabba. Mi manda Nina.

     
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    Un gesto secco e sbrigativo: braccio sollevato in alto sopra la testa, dito indice direzionato con precisione verso una pesante porta antipanico dove regnavano una quantità di scritte in forma di graffiti da dare il mal di testa. Un secondo ragazzo riempie di una miscela di liquori un bicchiere di quelli belli grossi, con tanto ghiaccio sul fondo, poi lo fa scorrere sul banco con una certa eleganza, facendo in modo che si fermasse proprio di fronte a Drusilia. Nonostante l'acrobazia, non una goccia del prezioso liquido ad alto tasso alcolico trabocca, e pure solo a sfiorarlo con le dita se ne perde una piccola goccia gelata. Il colore è insano: un luccicante verde menta per due terzi, trasparente come vodka sul fondo. Non si tratta di un cocktail, i vari liquidi non legano fra loro come acqua e olio. A berlo è tremendo: fuoco liquido puro come napalm. Distrugge la sensibilità delle papille gustative dopo averle inondate con un tremendo sapore di un amaro piacevolissimo, più limone che menta a dispetto delle apparenze. E dal momento in cui il bicchiere poggia le labbra, ad una persona normale ci vogliono parecchi istanti perché la stanza smetta di girare, in compenso a quel punto sei pronto per spaccare il mondo e fare qualsiasi cosa, compreso approcciare il partner che non sapresti mai avvicinare da sobrio. E con quella roba in corpo, perfino Aeon Clock sarebbe convinto di essere un provetto ballerino.
    Comunque non era finita lì, perché all'Alfiere -assieme alla sua ordinazione- arriva anche dell'altro. Sul banco scivola stridendo un mazzo di tre chiavi belle spesse, a cui è aggregato un portachiavi con un teschio e le ali d'angelo, un simbolo che richiama alla memoria la cultura degli Hells Angels, i motociclisti in Harley-Davidson che scorrazzavano per l'America nella metà degli anni ottanta. Inutile interrogarsi sui possibili significati di quel portachiavi, un'occhiata nella folla basta ad identificare Athena e Lambda Delta che si fanno largo nella calca, cercando il volto della loro protetta. Più appiccicosi di un francobollo, devono essersi accorti che si era sganciata da Aeon. Le maniglie delle porte sono bloccate, ma un giro della chiave giusta le spalanca come per magia, e di lì a poco ecco Drusilia che si incammina per un corridoio che conduce all'esterno, in un chioschetto di matrice 100% Storm Riders. Ecco che un paio di dettagli sul luogo prendono forma: in origine quel luogo doveva essere un centro commerciale, e per di più collocato all'interno della gigantesca struttura dello stadio. Il pachiderma circolare di cemento e acciaio chiamato Big Bird, il quartier generale di Genesis, aveva un'infinità di ambienti al suo interno, tutti uguali visti da fuori. Ma una volta dentro, era tutta un'altra storia, e chissà quante sezioni del genere erano state "rimodernate" dagli inquilini che dodici anni prima vi avevano fatto la tana. Adesso Drusilia era nella Hall del centro commerciale, mentre il luogo da cui era appena uscita erano i magazzini, a giudicare dai cartelli invasi dalla vegetazione che ancora battezzavano l'ambiente da cui era appena emersa per il suo scopo originario. Oltre un decennio prima, quel posto doveva brulicare di persone, intere famiglie vocianti che venivano a fare spese, con i bambini al seguito che combattevano durissime battaglie per ottenere giochi ed attenzioni. All'epoca le colossali scale mobili che troneggiavano al centro della sala erano perennemente in funzione, con dozzine di persone che salivano e scendevano con un occhio sulle vetrine visibili dalle scale, il cui contenuto oggi era rimpiazzato da una quantità di piante esotiche da capogiro. Palme, foglie e liane, felci grandi quanto automobili ed una quantità impressionante di piante carnivore dai colori brillanti, rossi e verdi brillanti come smeraldi. Tutte accuratamente disposte in vasi e autentici giardinetti prensili con i rampicanti che sporgevano dalle finestre, fino ad una sontuosa fontana che in origine aveva funzione prettamente decorativa, ed oggi serviva per regolare l'umidità nell'aria -ancora più pesante dell'esterno dove pure diluviava da giorni- e per ospitare famiglie di ninfee acquatiche di un bianco stupefacente.

    Fra quei colori fu abbastanza facile individuare l'unica anima non vegetale, anche perché si trattava di un colosso di donna immerso all'interno di parecchi strati di abiti pesanti. "Vecchia Jabba" era un soprannome azzeccato (sempre che di questo si trattasse), perché senza dubbio quella donna si sarebbe definita anziana anche al di fuori di un ambiente dove l'età media era sedici anni, e di certo ricordava le fattezze del celebre Hutt da Star Wars per via della massa non indifferente. Sedeva all'interno di un grazioso gazebo pressappoco divorato dalla ruggine, il deretano che strabordava oltre il seggio prensile che cigolava sommessamente al minimo movimento della sua occupante. Se anche c'era un collo sotto i molteplici doppi menti, questi era celato dalla giacca in pelle da aviatore, completa di cuffia in cuoio e googles, e con un vestiario tanto pesante la donna sembrava pronta per una spedizione all'antartico su di un aereo in stile prima guerra mondiale. Era incredibile che non sudasse, con tutta quell'umidità, ma anzi se ne stava meditabonda come un brucaliffo color crema, inspirando ampie tirate dal boccaglio in ebano scuro, sulla cui sommità vi era infilzata una sigaretta dall'aria sospetta, grassa quasi quanto chi la fumava.

    « Oh... »
    Impiegò diversi istanti per notare la presenza di Drusilia, poiché sembrava immersa in qualche genere di pensieri, e fissava il vuoto gli anelli di fumo che si disperdevano nell'aria. Ma dopo che finalmente individuò la presenza di Drusilia, finalmente proruppe in un verso con una vociona dal timbro caldo e tonante come quello di una vecchia zia.
    « Ma venga, venga... Si sieda. Che io sia dannata se non do il benvenuto ad un alfiere, almeno una volta ogni dieci anni. Fa bene alla salute... »
    Fece un movimento che poteva essere un tentativo di rialzarsi, oppure un goffo riassestarsi sul seggio.
    « Le mie ossa oggi non ne vogliono sapere di stare al loro posto. Ah, mi capita sempre quando fuori c'è quella maledetta pioggia... Beh, almeno hai un visetto un po' più grazioso di quell'altro sgorbio che c'era prima di te. Bene, bene... »
    Inspirò una boccata bella abbondante, voltò la faccia e soffiò il fumo acre, per poi tornare a rivolgersi a Drusilia.
    « I bei visetti valgono tanto quanto le belle parole, quando si fa politica. Ce ne sono un po', di quei senza madre là fuori, che si lasciano fregare dagli angioletti come te o Simca. Ma sta bene, sta bene... Sono dei fessi. Che a voler ragionare con il neurone sbagliato... bah! Ma dimmi pure, ragazza mia. Che sei venuta a domandare, a questa povera vecchia...? »

     
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    Le indicazioni del giovanotto giunsero rapide e sbrigative insieme al drink ed alle chiavi di una porta; superandola, Drusilia avrebbe trovato la signora in questione e -sperava- anche Orm e BB. Con un movimento rapido bevve la consumazione e, nonostante non fosse tipa da sortire gli effetti dell'alcool, il solo mettere quella brutta sostanza in bocca fu una terribile esperienza. Da non ripetere.
    Sfuggendo allo sguardo di Athena e Lambda Delta, l'Alfiere Errante si infilò dunque nelle retrovie, raggiungendo infine un piccolo chiosco. A guardarsi intorno suppose che quel posto fosse stato in origine un centro commerciale, più precisamente era nella hall. Un luogo comunque abbandonato: glielo suggerivano la vegetazione ed il silenzio.

    Non le fu comunque difficile notare un colosso di donna immerso all'interno di parecchi strati di abiti pesanti ed altrettanto facile fu associare quella figura alla "Vecchia Jabba" suggeritale da Nina. Sedeva all'interno di un grazioso gazebo malridotto. Notò una giacca in pelle da aviatore, completa di cuffia in cuoio e googles, e con un vestiario esageratamente pesante per il clima dell'Ovest, tipicamente autunnale.
    « Oh... » avrebbe detto, una volta che si fu accorta della presenza della Dama del Vento « Ma venga, venga... Si sieda. Che io sia dannata se non do il benvenuto ad un alfiere, almeno una volta ogni dieci anni. Fa bene alla salute... »
    Aveva un tono colloquiale e gentile.
    « Le mie ossa oggi non ne vogliono sapere di stare al loro posto. Ah, mi capita sempre quando fuori c'è quella maledetta pioggia... Beh, almeno hai un visetto un po' più grazioso di quell'altro sgorbio che c'era prima di te. Bene, bene... I bei visetti valgono tanto quanto le belle parole, quando si fa politica. Ce ne sono un po', di quei senza madre là fuori, che si lasciano fregare dagli angioletti come te o Simca. Ma sta bene, sta bene... Sono dei fessi. Che a voler ragionare con il neurone sbagliato... bah! Ma dimmi pure, ragazza mia. Che sei venuta a domandare, a questa povera vecchia...? »

    Dunque quella donna, poco più di dieci anni prima, aveva conosciuto e ricevuto Raylek.
    Bene -ma anche male, considerando l'opinione media che i riders avevano di lui. Chissà perchè, poi. E chissà come faceva a sapere chi fosse lei.

    -La ringrazio, signora- avrebbe detto, chinando lievemente il capo in un timido gesto di ringraziamento -In realtà cercavo due persone, e temo che una sia in pericolo.

    Evitò sulle prime il dettaglio che fosse seguita dagli scagnozzi di Aeon, ma non sapeva ancora se considerarlo un dettaglio utile o meno.

    -Per caso sa dove si trovano Black Burn ed Orm? Ho urgenza di trovarli prima che si facciano del male a vicenda e... Nina mi ha detto di rivolgermi a voi.

     
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    -Per caso sa dove si trovano Black Burn ed Orm? Ho urgenza di trovarli prima che si facciano del male a vicenda e... Nina mi ha detto di rivolgermi a voi.

    « Ma certo! Ma certo! E' piuttosto ovvio che ha chiesto a me. Quella povera ragazza, sarà sfortunata ma di certo non sciocca! Ti ha detto di cercare qualcuno con un po' di cervello, ed è cosa rara da queste parti, come d'altronde un po' dappertutto. »
    La donnona ribatté in un tono piuttosto burbero, come se stesse rimproverando Drusilia piuttosto che risponderle. Certo però le sue parole non tradivano alcuna avversione verso l'alfiere, sebbene il tono suggerisse l'esatto contrario.
    « Sono stata sulla tua bella isola, un paio di volte. M'è piaciuta, piacerebbe pure ad altri. Mi facevano pena, quei disgraziati che ciarlavano di scacciarvi con la forza, tanti anni fa... non c'erano mai nemmeno stati, nella tua città. "Se non conosci, non sai, e se non sai allora taci", dicevo io. Tanta buona aria sprecata! La verità è che volevano qualcuno con cui menare le mani, e dannazione se sono stati accontentati! Fin troppo, dico io. Ma erano dei fessi! Tutti quanti! E per colpa di quei fessi, sono morti tanti bravi ragazzi... »
    Si riferiva alle Guerre della Fondazione, ma verità era che era passata di argomento in argomento alla maniera dei vecchi che non riescono a fare a meno di guardare al passato, e così facendo non aveva ancora risposto alla domanda di Drusilia. E se ne accorse da sola, dopo tutto quel divagare...

    « Giusto, giusto... Blakie, quel povero ragazzo... mi hanno raccontato di cosa ha fatto, devi essere paziente con lui. Fino a tre anni fa lo credevamo tutti morto, gli avevo anche fatto erigere un tumulo nel cimitero degli Storm Riders, sicura che quel pazzo di Gabishi aveva ammazzato anche lui... Tu l'hai conosciuto, Gabishi. Lo chiamavano Skinface, il Senzavolto. Morto pure lui durante l'ultima guerra, quella che hai visto pure te. L'unico "Re" di Sleeping Forest a lasciarci la pelle, tanto era pazzo. Ha dato di matto quando Falco gli ha tagliato la faccia con le sue "zanne". E' impazzito quel giorno, ha strappato la faccia a Dauntless e sfigurato anche Blakie, poi da allora ha continuato a strappare facce come se ce l'avesse con il mondo. La stramaledetta Guerra dei Signori della Notte... e ad oggi, tutti che ne parlano come se fosse stato chissà cosa di epico. Idioti!
    Oh, sì. Giusto, perdonami... Blackie, dicevamo. Sì: è di là. »
    Arrancò con il faccione, indicando una delle porte alle sue spalle, e la panca prensile gemette per quel gesto. I vari ingressi a cui si riferiva erano quasi tutti aperti e prive di insegne, salvo uno dove c'erano alcune scritte illeggibili, nella lingua originale di Klemvor. Era per forza quello, il posto dove si era rintanato Black Burn.
    « Gli ho dato tutte le bottiglie di scotch che voleva e l'ho costretto a starsene per conto suo, altrimenti la regina dell'acqua forniva un altro paziente grave alla Makigami. E quella cara ragazza ne ha già fin troppi, di pazienti gravi. Tu eri fra questi, se non erro. Mi avevano detto che eri messa male, me ne dispiaccio. A proposito: è venuta ben due volte, a cercarlo. Non la Makigami, quella sarà ancora al suo ospedale... La Regina dell'Acqua di Sleeping Forest, dico. Sta con una sua amichetta, una che però onestamente non vorrei nel mio locale. Non è mai stata tanto brava con le compagnie, quella ragazza... Ma ormai è adulta e vaccinata, non ne voleva sapere di ascoltare una povera vecchia quando era alta come un fagiolo, figuriamoci adesso... »
    Inspirò un'ampia boccata di fumo acre, poi reclinò il capo a lato e buttò fuori un paio di grossi anelli di fumo, seguiti da un ascesso di tosse in cui si sentiva tutta la stanca disperazione dei suoi polmoni.

    « Alla terza volta in cui verrà di pattuglia nel mio locale, di certo verrà direttamente da me. E a dire il vero, non mi stupirei di vederla varcare la stessa porta che hai superato tu da un momento all'altro! Quando lo farà, ribalterà la mia casa come un calzino pur di trovare quel povero ragazzo... e lui si farà trovare, questo è certo. Si sente in colpa, come al solito. Black Burn è fatto così: un fallito dalla nascita. Bravo a commiserarsi, un po' meno a rimettere a posto i casini che combina. Gli volevano bene tutti quanti, ed è riuscito a farsi disprezzare da tutti... dai compagni, dalla moglie, dal figlioletto... ha fatto ammazzare quei quattro poveri fanciulli che la Harime ha appeso alle Sale delle Acque -che pure lo idolatravano-, in modo da costringere Simca a rimandare la Messa dei Diluvi... ed è quasi riuscito a far ammazzare perfino l'Alfiere di Laputa rischiando di far scoppiare una guerra con le autorità del Pentauron! E la sola cosa a cui riesce a pensare, è ammazzarsi di alcool e rimpiangere che la cancrena provocata dalla ferita di Gabishi non si è portata via anche lui, come si è presa il povero Dauntless... »
    Tossì forte, poi riprese a fumare.

    « Ce l'ho anch'io, una domanda per te. E' da tanto che non vedo volare quei graziosi oggettini con cui siete venuti giù dalla vostra bella isola l'altra volta... più di dieci anni fa. Adoravo quegli zeppelin, che fine hanno fatto? Ho anche aiutato quel brutto goblin a procurarsi i pezzi per costruirne molti altri. Speravo che da vecchia ne avrei visti volare ogni giorno. Naturalmente quel fesso non aveva idea che i pezzi che comprava venivano proprio da Klemvor, altrimenti sarebbe sceso giù con i suoi scagnozzi a rovistare nei territori altrui, e allora qualche testa calda si sarebbe messa in testa di combinare qualche disastro. Era uno sciocco, il tuo predecessore. Simpatico, per certi versi. Ma di testa dura, come un pezzo di ferro mai lavorato. Fui io a mandargli i mercanti di morte* e la loro legio robotica. Non si è neanche chiesto come fosse possibile che dei mercenari prezzolati con un esercito di autonomi in tecnologia extech fossero a conoscenza dell'invasione imminente prima di lui... proprio un fesso. »


    * Durante le "Guerre della Fondazione" Laputa combatté sul campo l'invasione di Orki usando un esercito di autonomi fabbricati nel Pentauron, e animati da pietre contenenti una scintilla di magia. Qui la giocata in questione.
     
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    « Sono stata sulla tua bella isola, un paio di volte. M'è piaciuta, piacerebbe pure ad altri. Mi facevano pena, quei disgraziati che ciarlavano di scacciarvi con la forza, tanti anni fa... non c'erano mai nemmeno stati, nella tua città. "Se non conosci, non sai, e se non sai allora taci", dicevo io. Tanta buona aria sprecata! La verità è che volevano qualcuno con cui menare le mani, e dannazione se sono stati accontentati! Fin troppo, dico io. Ma erano dei fessi! Tutti quanti! E per colpa di quei fessi, sono morti tanti bravi ragazzi... »

    Intanto la signora divagava, ma Drusilia riusciva più o meno a seguire il flusso dei suoi pensieri dato che -come soldato- alle Guerre di Fondazione aveva partecipato anche lei. Ovviamente non conosceva le dinamiche politiche dato che, quando venne nominata Ufficiale, le dispute erano quasi finite e quel poco che riuscì a fare fu di nascosto a tutti... ma poteva immaginarle. Conosceva i Riders, conosceva Raylek e lo aveva anche visto fumare in faccia a Simca, giusto per togliere ogni dubbio.

    « Giusto, giusto... Blakie, quel povero ragazzo... mi hanno raccontato di cosa ha fatto, devi essere paziente con lui. Fino a tre anni fa lo credevamo tutti morto, gli avevo anche fatto erigere un tumulo nel cimitero degli Storm Riders, sicura che quel pazzo di Gabishi aveva ammazzato anche lui... Tu l'hai conosciuto, Gabishi. Lo chiamavano Skinface, il Senzavolto. Morto pure lui durante l'ultima guerra, quella che hai visto pure te. L'unico "Re" di Sleeping Forest a lasciarci la pelle, tanto era pazzo. Ha dato di matto quando Falco gli ha tagliato la faccia con le sue "zanne". E' impazzito quel giorno, ha strappato la faccia a Dauntless e sfigurato anche Blakie, poi da allora ha continuato a strappare facce come se ce l'avesse con il mondo. La stramaledetta Guerra dei Signori della Notte... e ad oggi, tutti che ne parlano come se fosse stato chissà cosa di epico. Idioti!
    Oh, sì. Giusto, perdonami... Blackie, dicevamo. Sì: è di là. Gli ho dato tutte le bottiglie di scotch che voleva e l'ho costretto a starsene per conto suo, altrimenti la regina dell'acqua forniva un altro paziente grave alla Makigami. E quella cara ragazza ne ha già fin troppi, di pazienti gravi. Tu eri fra questi, se non erro. Mi avevano detto che eri messa male, me ne dispiaccio. A proposito: è venuta ben due volte, a cercarlo. Non la Makigami, quella sarà ancora al suo ospedale... La Regina dell'Acqua di Sleeping Forest, dico. Sta con una sua amichetta, una che però onestamente non vorrei nel mio locale. Non è mai stata tanto brava con le compagnie, quella ragazza... Ma ormai è adulta e vaccinata, non ne voleva sapere di ascoltare una povera vecchia quando era alta come un fagiolo, figuriamoci adesso... »

    Mentre quella si fermò a fumare, Drusilia si concesse un sospiro di sollievo nello scoprire che Black era salvo. Certo, era ancora in pericolo, ma poteva fare ancora qualcosa per lui. Ad esempio trovare Orm e fermarla.

    « Alla terza volta in cui verrà di pattuglia nel mio locale, di certo verrà direttamente da me. E a dire il vero, non mi stupirei di vederla varcare la stessa porta che hai superato tu da un momento all'altro! Quando lo farà, ribalterà la mia casa come un calzino pur di trovare quel povero ragazzo... e lui si farà trovare, questo è certo. Si sente in colpa, come al solito. Black Burn è fatto così: un fallito dalla nascita. Bravo a commiserarsi, un po' meno a rimettere a posto i casini che combina. Gli volevano bene tutti quanti, ed è riuscito a farsi disprezzare da tutti... dai compagni, dalla moglie, dal figlioletto... ha fatto ammazzare quei quattro poveri fanciulli che la Harime ha appeso alle Sale delle Acque -che pure lo idolatravano-, in modo da costringere Simca a rimandare la Messa dei Diluvi... ed è quasi riuscito a far ammazzare perfino l'Alfiere di Laputa rischiando di far scoppiare una guerra con le autorità del Pentauron! E la sola cosa a cui riesce a pensare, è ammazzarsi di alcool e rimpiangere che la cancrena provocata dalla ferita di Gabishi non si è portata via anche lui, come si è presa il povero Dauntless... »

    All'ascoltare la storia di Black l'Alfiere ebbe qualche attimo di sconforto, fondamentalmente per questioni di empatia. Gli occhi si abbassarono desolati mentre le labbra si stringevano colpevoli: magari non era imbranata quanto Bi-bi, ma anche lei era una famosa e risaputissima attira-disgrazie e nessuno quanto lei sapeva che le intenzioni poco centravano con i risultati. Era successo per il Drago Divoramondo, svariate missioni e circa tutto il suo passato. Dopotutto, anche la Guerra Civile era stata un carnaio per colpa sua. A volte anche lei avrebbe desiderato morire, anziché continuare a salvarsi.

    « Ce l'ho anch'io, una domanda per te. E' da tanto che non vedo volare quei graziosi oggettini con cui siete venuti giù dalla vostra bella isola l'altra volta... più di dieci anni fa. Adoravo quegli zeppelin, che fine hanno fatto? Ho anche aiutato quel brutto goblin a procurarsi i pezzi per costruirne molti altri. Speravo che da vecchia ne avrei visti volare ogni giorno. Naturalmente quel fesso non aveva idea che i pezzi che comprava venivano proprio da Klemvor, altrimenti sarebbe sceso giù con i suoi scagnozzi a rovistare nei territori altrui, e allora qualche testa calda si sarebbe messa in testa di combinare qualche disastro. Era uno sciocco, il tuo predecessore. Simpatico, per certi versi. Ma di testa dura, come un pezzo di ferro mai lavorato. Fui io a mandargli i mercanti di morte e la loro legio robotica. Non si è neanche chiesto come fosse possibile che dei mercenari prezzolati con un esercito di autonomi in tecnologia extech fossero a conoscenza dell'invasione imminente prima di lui... proprio un fesso. »

    Nel sentir parlare del vecchio Alfiere, se già la storia di Black (ed un pò anche la sua) aveva gettato un'ombra sul cuore della Dama del Vento, Drusilia ricevette il colpo di grazia. Lo sguardo triste mutò ancora, rivelando una vecchia ferita non ancora rimarginata. Era uno sguardo deluso ed arrabbiato, davvero molto simile a quello mostrato al suo ritorno dalla battle di più di dieci anni prima nelle profondità di Klemvor. In quel momento avrebbe voluto inveire contro di lui, sia al ricordo dei suoi sbagli con i "vicini di sotto" e sia per aver in qualche modo gettato Laputa sul lastrico prima di sparire... ma non era un atteggiamento da regina.
    Da figlia, da nipote, ma non regina.

    -Mi spiace che non li vediate, ma Laputa in questi anni è cambiata molto. C'è stata una guerra- avrebbe premesso, cercando di rimanere impassibile a quel brutto colpo modulando la voce e fallendo miseramente nel tentativo -Da allora ci sono meno navi volanti rispetto a prima. Ora preferiamo viaggiare con artefatti magici o bestie alate come grifoni... ma la sbriciolacielo è ancora funzionante.

    Sorrise, in un tentativo di rialzare il proprio umore finché, improvvisamente, non le tornò in mente in un lampo la questione per cui era lì.

    -Sa per caso come posso rintracciare la Regina dell'Acqua? Penso voglia far del male a Black per quello che mi è capitato... ma sto bene. Lui non centra, davvero, io ero lì. Se la trovo prima che lei trovi lui forse riesco a risparmiargli una brutta nottata in ospedale.

    E con ciò abbassò lo sguardo, desiderosa di concludere il prima possibile la sua ricerca disperata.

     
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    « Non chiedi certo la luna, mia cara... ma certo che posso fartela trovare, sarebbe più difficile impedirti di farlo. »
    La vecchia jabba indugiò, mentre gettava la cenere a terra con noncuranza.
    « Una "Regina" di Sleeping Forest non passa certo inosservata, specie quando si porta a spasso un bestione della taglia di quella disgraziata che si è scelta. Quella cara bambina mi ha dato da pensare, a suo tempo, quando era ancora molto piccola e giocava con i suoi compagniucci con i suoi pattini. Ma mi ritengo di mente aperta, e se lei era una monellaccia ed ha cresciuto il gusto per una sponda del fiume piuttosto che per l'altra non sarò certo io a metterla in croce per questo. Specie qui, nella nostra bella "Foresta". E poi se condannassi tutti per i loro gusti in fatto di donne e uomini non finirei più, che non ti dico quei due altri scapestrati... Sora e Kilik... ed il gemello di quello stolto! Quante ne ha combinate... e quante ne combina anche adesso... Però, fra tutte, proprio una donna di quella risma! Ah, i fanatici religiosi io non li digerisco! Mi restano qui, mi risultano untuosi, una piaga della società. La gente non ha bisogno di credi e dogmi, finché ha abbastanza sale in zucca. I disperati ed i condannati a morte o a vivere si cercano dei e demoni su cui riversare speranze e frustrazioni! Oh, ma sto divagando di nuovo! »
    Faticò per rovistare nella giacca, tirandone fuori un piccolo dispositivo che sembrava una via di mezzo fra un cellulare ed un cercapersone. Schiacciò alcuni tasti con le dita grassocce, mormorando fra se qualche frase sconnessa fra un tasto e l'altro: « questo... così... com'era? Oh... » ed alla fine si accese una seconda sigaretta. Il giocattolino suonò quasi subito, annunciando che aveva ricevuto pronta risposta:

    « è già nel locale. Oh, lo sapevo! Mi domando solo perché non è ancora venuta da me. Forse la metto a disagio... lo sa bene come sono contraria a certe frequentazioni. Cosa preferisci, vi faccio preparare un privée, oppure vuoi che la faccio venire qui...? A me sta bene, se prometti che le impedisci di rovinare le mie petunie. Klemvor non è il clima giusto per quelle piccole, faccio così tanta fatica a farle crescere bene... » Un lungo soffio di fumo acre, mentre scuoteva il capo. Il comunicatore suonò di nuovo, e la vecchia jabba si illuminò:

    « Ho anche una sorpresa per te! Una cosa di cui sarai contenta, ne sono sicura! Ti sarà utile per l'indomani, alla Messa dei Diluvi! Consideralo un mio regalo! E se ti piacerà, magari un giorno ti ricorderai di questa vecchia e farai volare di nuovo uno di quei graziosi zeppelin in suo onore... »

     
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