Courtesy call

« Non chiedi certo la luna, mia cara... ma certo che posso fartela trovare, sarebbe più difficile impedirti di farlo. »
Altro sospiro di sollievo da parte di Drusilia.
« Una "Regina" di Sleeping Forest non passa certo inosservata, specie quando si porta a spasso un bestione della taglia di quella disgraziata che si è scelta. Quella cara bambina mi ha dato da pensare, a suo tempo, quando era ancora molto piccola e giocava con i suoi compagniucci con i suoi pattini. Ma mi ritengo di mente aperta, e se lei era una monellaccia ed ha cresciuto il gusto per una sponda del fiume piuttosto che per l'altra non sarò certo io a metterla in croce per questo. Specie qui, nella nostra bella "Foresta". E poi se condannassi tutti per i loro gusti in fatto di donne e uomini non finirei più, che non ti dico quei due altri scapestrati... Sora e Kilik... ed il gemello di quello stolto! Quante ne ha combinate... e quante ne combina anche adesso... Però, fra tutte, proprio una donna di quella risma! Ah, i fanatici religiosi io non li digerisco! Mi restano qui, mi risultano untuosi, una piaga della società. La gente non ha bisogno di credi e dogmi, finché ha abbastanza sale in zucca. I disperati ed i condannati a morte o a vivere si cercano dei e demoni su cui riversare speranze e frustrazioni! Oh, ma sto divagando di nuovo! Questo... così... com'era? Oh... »

Mentre la gentile signora controllava, Drusilia si sentì "in salvo", in un certo senso.
Non aveva capito benissimo, ma Orm -forse- aveva trovato una fidanzata!
...una diversa da lei.

« è già nel locale. Oh, lo sapevo! Mi domando solo perché non è ancora venuta da me. Forse la metto a disagio... lo sa bene come sono contraria a certe frequentazioni. Cosa preferisci, vi faccio preparare un privée, oppure vuoi che la faccio venire qui...? A me sta bene, se prometti che le impedisci di rovinare le mie petunie. Klemvor non è il clima giusto per quelle piccole, faccio così tanta fatica a farle crescere bene... Ho anche una sorpresa per te! Una cosa di cui sarai contenta, ne sono sicura! Ti sarà utile per l'indomani, alla Messa dei Diluvi! Consideralo un mio regalo! E se ti piacerà, magari un giorno ti ricorderai di questa vecchia e farai volare di nuovo uno di quei graziosi zeppelin in suo onore... »

-Se le preme per le petunie, mi va bene qualunque posto. Scegliete voi: conoscete Orm meglio di me- sorrise gentile, felice dell'aiuto -Per gli zeppelin vedrò sicuramente cosa fare.

« Allora vada per il privée. Le petunie apprezzeranno, ed anche Blakie qualora decidesse di cambiare acqua al pesce nel momento sbagliato. Nella stanza che gli ho dato non c'è il bagno, e lui è abbastanza stronzo da uscire per cercarne uno al momento sbagliato, finendo col doverla fare con l'ausilio del catetere per i prossimi due mesi. »
La vecchia jabba tornò a smanettare con il cercapersone, non aveva ancora finito che rivolse a Drusilia un gran sorriso.
« Oh, aspetto visite... Ti dispiace, mia cara...? »
Annuì verso il corridoio da cui Drusilia era comparsa.
« Torna da Gregory, il giovanotto che ti ha dato le chiavi. Lui sa già cosa fare. E' un così caro ragazzo, un sacco diligente, qualcosa di raro qui nella nostra bella "Foresta"... ordina anche da bere, offre la casa. La notte è giovane, e la serata è anche tua, come lo è di tutti quei fanciulli che si stanno dimenando là fuori. Credimi se ti dico che l'alcool è una delle compagnie migliori che una donna può avere nel corso della sua vita; certo è bene non abusarne come per ogni cosa, ma quando mai le cose meravigliose sono anche salutari...? »
E sottolineò il tutto con un'ampia boccata di fumo acre, che di certo non era semplice tabacco.

Uscendo dalla hall, Drusilia si ritrovò di fronte una adolescente sui quindici anni dall'aria selvatica. Aveva i classici tratti degli Storm Riders, ma il vestiario era meno stravagante: giacca beige, maglietta, jeans e le Air Treck ai piedi, un cappellino da baseball dall'aria consunta. Sarebbe stata una ragazza carina non fosse per il taglio di capelli da maschiaccio corredato da un ciuffo tinto di rosso vivo, ed i modi feroci. Reclamò le chiavi senza tanti giri di parole e non degnò Drusilia di mezza parola in più dello stretto necessario per ottenerle, scomparendo oltre i battenti come se stesse andando ad affrontare la finale di un intenso torneo di lotta libera. Seguendo le istruzioni della vecchia jabba, un barista dai bracci tatuati e occhialini scuri che di certo stonavano abbastanza in un locale come quello l'accompagnò attraverso la sala, in uno degli ambienti separati dalla gigantesca pista simile a quello in cui si era appartata poco prima in compagnia dei suoi accompagnatori. Fra parentesi, Athena, Aeon e gli altri probabilmente la stavano ancora cercando.
Di lì a poco, come da copione, fece la sua comparsa Orm: una grottesca palla di stoffa che arrancava sulle quattro zampe munite di AT, il testone a palla compresso dentro il casco scuro dai cui riflessi traspariva giusto una faccia distorta e la minacciosa e disumana dentatura che invece era genuinamente vera. I canini di Orm erano più pronunciati di quelli di un vampiro, anche se Drusilia fino a quel momento l'aveva vista addentare soltanto dolciumi ad alto contenuto di zuccheri. Al suo fianco, in un contrasto veramente stridente, incedeva un colosso dalla pelle scura che solo molta fantasia associava al genere femminile. Una virago tremenda, di quelle mai viste se non sulle copertine di riviste specializzate di body building: un metro e novanta abbondante, rasta scuri che le arrivavano fino alla vita, braccia scoperte irte di tatuaggi tribali in stile maori, una veste scura simile ad una gonna-pantalone che a malapena tratteneva le gambe grosse come tronchi d'albero, e poi un faccione squadrato che doveva essere stato abbastanza gradevole, in passato, ma che ora sfoggiava piccole cicatrici come se avesse sfondato il parabrezza di una decina di auto a testate ed il naso schiacciato, spaccato più volte nel corso della sua vita.

« Immagino sia questa. »
Annunciò con un gran sorriso compiaciuto il donnone, cui subito Orm fece eco con la sua voce esile:
« Caramella...! Oh, la dolce caramella di Orm...! Orm vorrebbe tanto tanto abbracciare la sua caramella e spupazzarla, ma, sai... »
Arrancò in modo sgraziato per superare uno scalino, fingendosi goffa e risultando in qualche modo animalesca. Se fino a quel momento alcuni tizi dall'aria sospetta si erano aggirati attorno alla stanza, si dileguarono all'istante, resi inquieti dall'aspetto a dir poco particolare della regina dell'acqua.
« Moooooolto temuto che la caramella mai più sveglia, sì... Orm non parla con la Makigami, loro si detestano. Ma l'avrebbe fatto, e l'avrebbe anche scongiurata se necessario, purché la caramella si svegliasse... »

« Quella donna non mi piace. »
Il donnone aveva con se un cesto da sei lattine di birra ghiacciate, che sbatté allegramente contro il tavolinetto al centro della saletta, salvo poi staccarne una dal grappolo ed aprirsela facendo cenno a Drusilia di servirsi, qualora volesse favorire.
« I dottori dovrebbero avere modi meno autoritari, invece quella si comporta come un gerarca militare. »

« Illei... fai il bravo cioccolatino, ricorda le buone maniere. Vuoi...? »
Orm si rivolse a Drusilia, facendo infine le presentazioni:
« Caramella, questo è il mio cioccolatino preferito. Qualche anno fa, quando Orm taaaaaaaanto disperata perché non riusciva più a ritrovare la sua caramella, ha trovato Illei. Poi successe tante cose, belle e brutte, però rimaste mooooolto amiche, sì. Orm vuole inculcare a Bi-Bi un po' di creanza, quindi chiesto a cioccolatino di darle una mano. Illei mooooooolto brava a spiegare cose. Orm ci ha provato in tutti i modi, caramella mia... » aggiunse in tono finto-lagnoso « Con le buone parole, con i toni dolci-dolci, ma Bi-Bi testone, lui nooooo, lui non avverte Rondine Migratoria, lui fa tutto di nascosto. E per poco la mia caramella fa splat! »

« Oh, con gli uomini è bene essere chiari da subito. »
La virago svuotò la birra di un fiato, poi ridusse la lattina alla grandezza di una monetina schiacciandola nel pugno poderoso.
« ... E le ossa rotte insegnano una buona lezione che non si dimentica facilmente. »

La gentile signora fece in modo di accompagnarla fuori, combinando un incontro fra lei ed Orm. Così avvenne: una grottesca figura a quattro zampe munite di AT, con un casco scuro dai cui era possibile intravedere una faccia distorta ed una minacciosa e disumana dentatura, si fece avanti nel loro privè, accompagnata da quella che Drusilia credette essere la sua nuova fidanzata. Si trattava di un colosso dalla pelle scura che -solo per i gusti sessuali di Orm- Drusilia ricondusse ad una donna. Un metro e novanta (quasi venti centimetri più di lei!), rasta scuri, braccia tatuate ed un faccione squadrato pieno di cicatrici.

« Immagino sia questa. »
« Caramella...! Oh, la dolce caramella di Orm...! Orm vorrebbe tanto tanto abbracciare la sua caramella e spupazzarla, ma, sai... » si avvicinò in modo sgraziato, quasi animalesco, allontanato alcuni tipi loschi nei dintorni « Moooooolto temuto che la caramella mai più sveglia, sì... Orm non parla con la Makigami, loro si detestano. Ma l'avrebbe fatto, e l'avrebbe anche scongiurata se necessario, purché la caramella si svegliasse... »

« Quella donna non mi piace. I dottori dovrebbero avere modi meno autoritari, invece quella si comporta come un gerarca militare. »
« Illei... fai il bravo cioccolatino, ricorda le buone maniere. Vuoi...? Caramella, questo è il mio cioccolatino preferito. Qualche anno fa, quando Orm taaaaaaaanto disperata perché non riusciva più a ritrovare la sua caramella, ha trovato Illei. Poi successe tante cose, belle e brutte, però rimaste mooooolto amiche, sì. Orm vuole inculcare a Bi-Bi un po' di creanza, quindi chiesto a cioccolatino di darle una mano. Illei mooooooolto brava a spiegare cose. Orm ci ha provato in tutti i modi, caramella mia... Con le buone parole, con i toni dolci-dolci, ma Bi-Bi testone, lui nooooo, lui non avverte Rondine Migratoria, lui fa tutto di nascosto. E per poco la mia caramella fa splat! »

Nonostante i modi bizzarri di esprimere concetti abbastanza macabri, Drusilia non potè che sentirsi profondamente a disagio in quella situazione. Si trattava fondamentalmente di sensi di colpa: Orm era sempre stata molto premurosa con lei, dall'averla cercata fino alla Guerra Civile all'aver tentato di pestare a sangue Black per non averla protetta. E lei, cosa aveva fatto per Orm? Non l'aveva nemmeno avvisata di essere diventata Alfiere. Non una lettera o qualcosa che glielo lasciasse capire... portandola inconsapevolmente ad essere triste per lei.
Magari non era lesbica, ma si era dimostrata una pessima amica.
« Oh, con gli uomini è bene essere chiari da subito.... E le ossa rotte insegnano una buona lezione che non si dimentica facilmente. »



-E' un piacere conoscerti, Illei e ...mi dispiace per averti resa triste, Orm- si lasciò sfuggire, abbassando lo sguardo colpevole -Mi dispiace anche di averti dato tanti pensieri. Dopotutto sei l'unica persona di questo posto a cui sono stata legata per anni e... mi sento una persona orribile. E' vero, in questi anni mi sono successe molte cose, ma avrei dovuto almeno avvisarti.

Respirò profondamente, cercando di buttarsi alle spalle ogni brutto pensiero.

-In ogni caso, non devi preoccuparti per me. Magari non lo sembro, ecco...- si grattò timidamente la testolina, sentendosi infinitamente piccola e gracilina rispetto a loro, almeno per l'aspetto -... però sono forte, davvero. La parola "Alfiere" l'ho conquistata versando del sangue, Orm, e se ti sei preoccupata per la mia morte durante la Guerra Civile hai avuto ragione, perché anche lì ho rischiato più volte di fare "splat". Quello che voglio dire è che se ora sono rimasta ferita non è stata colpa di Black: è stato un mio errore di valutazione. Sia io che Black siamo stati vittime di questo attentato, almeno è quello che credo. Anche lui ha perso delle persone a lui legate, dopotutto. Ha sicuramente sbagliato, ma io sono colpevole quanto lui.

Solo in quel momento, sollevò nuovamente lo sguardo.
Le guardò entrambe negli occhi, estremamente convinta delle proprie parole.

-Magari non ha le ossa rotte, ma quell'attentato ha fatto più male a lui che a me, fidati. E poi ora sono sana e salva, no? Non sarebbe più divertente passare la serata a rilassarsi e bere felici, piuttosto che infierire su di lui? Guarda...- lentamente spostò le gambe sul lato del tavolo, mostrando i pattini richiesti ad Aeon prima di uscire -Ho preso un paio di pattini da rider. Non sono bellissimi?

L'effetto che ottenne Drusilia fu abbastanza inaspettato. Pur immersi in un ambiente che sembrava molto più loro, sia Orm che Illei sembrarono indiscutibilmente a disagio, la prima col suo ghigno distorto nascosto dal casco a palla e l'altra -solo un pochino più umana nell'aspetto- che sfoggiava un sorriso di circostanza sorseggiando una di quelle birre, ormai dimezzate, conscia che si stava parlando di argomenti che non le competevano.

« Ooooh... è tutto molto dolce-dolce, da parte tua. Dolce come miele e zucchero di prima qualità mescolati assieme. Ma vedi, la verità è ci sono tante... questioni. »
Arrancava nel trovare le parole giuste, dimenticandosi una volta tanto di usare lo slang con cui si presentava agli estranei, e che Drusilia sapeva bene essere solo una facciata. Quando era seria, Orm parlava normalmente... l'aveva fatto all'uscita dall'Underground Sea, ad esempio, quando l'Alfiere le aveva dato il due di picche.
« Questa è una faccenda fra Gravity Children. E dovrebbe rimanere tale. Nui Harime è un nostro problema, un problema mio, di Kilik, della Rondine, ed anche di quel faccia di culo di Bi-Bi. Ero stata chiara con lui, aveva un solo lavoro da svolgere. Invece ha coinvolto persone che non c'entravano niente: quei poveretti del Pentauron ridotti a carne macinata, i quattro "Re senzacorona" che quel deficiente ha avuto la bella idea di coinvolgere, e poi due dei tuoi. Caramella mia, vorresti davvero pretendere che io stia qui a bere con te quando sono morte così tante persone...? Forse non lo sai: uno dei tuoi torna a Laputa dentro una bara, ce lo portano in processione solenne quelli della Tool Tool To scortati dai pretoriani di Simca della Flame Road. E l'altro tuo compagno ora giace all'obitorio, e un altro ancora sta dalla Makigami, cieco a vita. Tutte cose che si potevano evitare, e non sono neanche le prime provocate da quello sciocco. »

« Non ti preoccupare, tesoro. »
Intervenne Illei, in tono pacifico.
« Orm ha già sbollito da un po'. Aveva paura che ti servisse il bacio del principe azzurro per svegliarsi, che purtroppo lei non poteva sostenere la parte per ovvie ragioni. »
« L'azzurro mi sta malissimo. »
Brontolò Orm in tono cupo, provocando una risata volgare e un po' forzata da parte di Illei.

« Vogliamo solo assicurarci che questo tizio non dia più problemi. »

« Abbiamo messo la cosa ai voti. Kilik e Ringo hanno finito col litigare in modo furibondo in merito, ma andava fatto. Abbiamo deciso di esiliare Bi-Bi dalla Foresta, sarà confinato nel Pentauron. Gli troveremo un alloggio dove stare, e ci assicureremo che stia bene. Ma non possiamo più permettere che provochi altri disastri di questa portata. Quello che ha fatto è troppo grave, perché si risolva con delle lacrime ed un po' di alcool. »
Si voltò, notando una presenza estranea. Athena Blake si era fermata a fissare con sguardo severo il trio all'ingresso del privée, mani in tasca ed una cicca in bocca, guadagnandosi un'occhiata storta dalla Regina dell'acqua prima, e da Illei dopo.

« C'è qualche problema, ragazzina...? »
Disse quest'ultima in tono feroce. Athena fece una bolla con la gomma da masticare, scosse il capo e scomparve, anche se era fin troppo ovvio dove stava andando.
« La conosci...? »
Domandò Illei ad Orm, ma questa scosse il testone.
« Mai vista. Aveva il badge di un team minore legato a Genesis, ma non ho idea di cosa volesse... »

« Ooooh... è tutto molto dolce-dolce, da parte tua. Dolce come miele e zucchero di prima qualità mescolati assieme. Ma vedi, la verità è ci sono tante... questioni.
Questa è una faccenda fra Gravity Children. E dovrebbe rimanere tale. Nui Harime è un nostro problema, un problema mio, di Kilik, della Rondine, ed anche di quel faccia di culo di Bi-Bi. Ero stata chiara con lui, aveva un solo lavoro da svolgere. Invece ha coinvolto persone che non c'entravano niente: quei poveretti del Pentauron ridotti a carne macinata, i quattro "Re senzacorona" che quel deficiente ha avuto la bella idea di coinvolgere, e poi due dei tuoi. Caramella mia, vorresti davvero pretendere che io stia qui a bere con te quando sono morte così tante persone...? Forse non lo sai: uno dei tuoi torna a Laputa dentro una bara, ce lo portano in processione solenne quelli della Tool Tool To scortati dai pretoriani di Simca della Flame Road. E l'altro tuo compagno ora giace all'obitorio, e un altro ancora sta dalla Makigami, cieco a vita. Tutte cose che si potevano evitare, e non sono neanche le prime provocate da quello sciocco. »

In un certo senso comprendeva il discorso di Orm. Lei stessa dava di matto quando i suoi facevano casini. Nonostante ciò, ancora un dubbio continuava a solleticarle le meningi e a dissuaderla dall'assecondare l'amica al cento per cento. Per ciò che invece riguardava Rhaziel e Jester -se Orm diceva il vero- li avrebbe personalmente trasportati da Kalia in modo da riportarli in vita. Non li avrebbe abbandonati, esattamente come non aveva mai abbandonato i suoi aviatori, viaggiando addirittura nell'Oltretomba, se necessario. Non sarebbe stata nemmeno la prima volta, in effetti, e forse era per questo che non sembrava troppo disperata per loro.

« Non ti preoccupare, tesoro. Orm ha già sbollito da un po'. Aveva paura che ti servisse il bacio del principe azzurro per svegliarsi, che purtroppo lei non poteva sostenere la parte per ovvie ragioni. »
« L'azzurro mi sta malissimo. »
« Vogliamo solo assicurarci che questo tizio non dia più problemi. »
« Abbiamo messo la cosa ai voti. Kilik e Ringo hanno finito col litigare in modo furibondo in merito, ma andava fatto. Abbiamo deciso di esiliare Bi-Bi dalla Foresta, sarà confinato nel Pentauron. Gli troveremo un alloggio dove stare, e ci assicureremo che stia bene. Ma non possiamo più permettere che provochi altri disastri di questa portata. Quello che ha fatto è troppo grave, perché si risolva con delle lacrime ed un po' di alcool. »
Solo in quel momento si accorsero di un'altra presenza, ferma all'ingresso. Athena Blake, uno degli scagnozzi di Aeon.
« C'è qualche problema, ragazzina...? » Orm parlò in tono feroce, ed in effetti anche Drusilia finì impressionata. Athena scosse il capo e scomparve, ma Drusilia intuì subito che stesse andando da Aeon. Un Aeon probabilmente incavolato nero per lo scherzetto delle danze: se era fortunata le avrebbe urlato contro e tenuto il muso per sempre.
« La conosci...? »
« Mai vista. Aveva il badge di un team minore legato a Genesis, ma non ho idea di cosa volesse... »
-E' una delle mie guardie del corpo, su ordine della Rondine- disse improvvisamente Drusilia, alzandosi in piedi -Per trovarti e parlarti da sola mi son messa a ballare con Aeon, il suo capo, e l'ho gettato al centro della pista da ballo in balia di centinaia di ragazzini, prima di allontanarmi tra la folla. E' stata dura, ma almeno ho guadagnato del tempo. Ora credo sarà furioso.
Sicuramente era una situazione davvero triste e pesante... ma il sorrisetto gongolante che le uscì sulla faccia suggerì il contrario.
Era stata una pessima idea ma l'avrebbe rifatto.

-In ogni caso, non sono questioni che mi competono: le regole sono regole e se avete deciso per questo non dirò altro, cercate solo di non ammazzarlo- nel dirlo, si avvicinò all'ingresso, dando loro le spalle -Però avviso anche te: non credo che Nui sia completamente pazza. Forse c'è una logica dietro questi attentati, ma ammetto che mi sfugge ancora qualcosa per dirlo con certezza. Cerchiamo solo di non fare il suo gioco, o rischieremo tutti di perdere qualcosa.

E con ciò, alzò la mano, segno di saluto e congedo.

-Torno dai miei carcerieri arrabbiati.
E' stato un piacere parlare con voi ma la politica mi chiama.

A quel punto sarebbe bastato raggiungere la pista, così da recuperare gli altri e tornare all'Hotel.
Missione compiuta, in un certo senso.
Almeno Black non sarebbe morto.