It's a good name for a tavern?

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    E’ nella natura degli esseri viventi ricercare l’intrattenimento. Il corpo e la mente si rilassano, le preoccupazioni svaniscono ed i guai sono così lontani da sembrare appartenere ad un’altra vita. Ne hanno bisogno tutti, persino gli abitanti di un Presidio fortemente militarizzato come quello Errante. Anzi, direi, specialmente loro. C’è chi tra di loro ancora ricorda gli orrori della guerra civile, chi deve ancora accettare gli strani cristalli luminescenti che da poco hanno trovato dimora stabile nel cielo sopra le loro teste e chi non ha gradito tanto la leva obbligatoria. Senza contare i dilemmi tipici di ogni vita: quelli lavorativi, quelli affettivi e quelli economici. Se poteste entrare nelle loro teste notereste l’ansia del mercante che ha investito il suo denaro in una merce che potrebbe non dare i suoi frutti, il timore di un popolano che è convinto la sua bella moglie lo tradisca e, perché no, persino chi ha paura di sfigurare nell’esercitazione che si terrà il giorno dopo. Ecco, prendete tutto questo, mettetelo dentro una scatola, chiudetela e gettatela alle vostre spalle. Questa sera non c’è spazio per il quotidiano.

    Camminate lenti, tra le persone che stanno dirigendosi verso il fulcro della serata. E’ un’occasione di divertimento, ma anche mondana. Lo potete percepire dal fatto che tutti abbiano scelto i loro vestiti migliori, si siano lavati e profumati e cerchino di mantenere un comportamento dignitoso che, per abitudine, coincide un po’ con quello militare. Schiena dritta, sguardo verso l’orizzonte e muscoli tesi. Sembra quasi di far parte di una piccola parata dell’esercito anziché di un gruppo di persone che vanno ad assistere ad uno spettacolo serale. Ma non vi preoccupate, nel caso voleste allontanarvi dal gruppo, non è per nulla difficile seguire la giusta via. Qualcuno si è impegnato nell’appendere lanterne colorate ai bordi della strada in modo da fornire un’indicazione stradale ai più distratti. Comodo, no?

    Smaltita la fila d’ingresso – con qualche mugugno di troppo – e consegnato il volantino potete finalmente addentrarvi nei meandri del Cappio di Bronzo. Quanti di voi sono stati al centro di qualche grande evento? Lo dico perché il cambio repentino di temperatura – dato dal calore dei corpi – potrebbe stordirvi ed il vociare potrebbe risultarvi fastidioso. Una volta abituati potete rendervi conto di quanto la sala grande sia gremita di persone, stipate come mucche in una stalla. Le decorazioni piratesche – stendardi, timoni e trofei – tipiche del locale sono quasi nascoste, ad eccezione ovviamente del modellino (enorme) della Sbriciolacielo che pende dal soffitto ancorato a tiranti di solido acciaio. I pochi posti liberi ai tavolini stanno rapidamente finendo nonostante sia evidente come siano stati spostati più vicini per aggiungerne altri. I più ricchi e le personalità del Presidio hanno ricevuto l’accesso alla balconata del secondo piano, più distante dal palco ma con meno calca. Potete scorgerli da giù che parlottano e si sventolano per scacciare via la calura. Che siate nobili, poveri o quant’altro, però, poco importa. Tutti vengono accolti nello stesso modo da cameriere sorridenti che si destreggiano abilmente tra i tavoli schivando i clienti che hanno l’ardire di allungare la mano. Dell’oste soltanto qualche fugace apparizione: un tipo alto, dalle orecchie elfiche appuntite e dal taglio di capelli militare che controlla sia tutto in ordine. Per ora non potete far altro che trovare un posto libero, sedervi e fissare il palco – un enorme parallelepipedo in legno rialzato – aspettando che lo spettacolo cominci. Magari sorseggiare una buona birra potrebbe aiutare a sopportare l’attesa, o almeno è quello che l’oste si augura.

    QM Point

    Benvenuti a questo strano evento!
    Giusto qualche consiglio e/o regola per poterci divertire tutti senza problemi.

    1. L’evento nasce per divertirci tutti assieme e per conoscere gente (ovvero giocatori) nuova. Potrete interagire con il palco nel modo che dirò nei prossimi posti, oppure fregarvene e chiacchierare con altri giocatori. La situazione è tale per cui dovrete condividere il tavolo con altra gente, quindi niente musoni e fate amicizia con altre persone! Se potete, vi consiglio di provare ad infilarvi nel tavolo di gente che non conoscete. Insomma, l’imperativo è socializzare quindi non isolatevi!

    2. Cercate di non far casino. Ricordatevi che a Laputa ogni cosa è controllata da telecamere e che tutti hanno un addestramento militare quindi son capaci di gonfiarvi di botte. Ad ogni modo, partecipando alla scena Drusilia ella avrà ogni potere possibile per poter dispensare cazziatoni (come se fosse co-qm per intenderci). Perciò se vi bastona ne ha tutto il diritto.

    3. Cercate di non esser autoconclusivi. Personalmente muoverò unicamente il mio pg e l’oste, quindi quelli sono sicuro out-limits (ovvero non potete muoverli o far dire loro cose). Per quanto riguarda reazioni del pubblico eccessive (vi tirano sassi quando entrate) è preferibile sentire Drusilia prima di scrivere boiate. Ovviamente vige il buon senso, quindi se volete una birra o un arrosto non serve mica il permesso (ma ricordatevi di pagare che non è gratis lol). Se però volete amputare una mano alla cameriera magari è il caso di chiedere.

    4. Se avete dubbi sull’ambientazione del Presidio (costumi, come avviene la vita, etc.) vi consiglio di leggere QUESTO topic prima di postare.

    5. Metterò una scadenza ogni 10 giorni. Arrivato alla scadenza posterò con il mio pg e la scena andrà avanti. Purtroppo non aspetterò ritardatari (i tempi sono lunghi) anche perché non è che se non postate venite buttati fuori. Semplicemente vi perdete la possibilità di fare qualcosa sul palco. Se siete preoccupati di non raggiungere il n° minimo di post non disperatevi; alla fine lascerò spazio per chiudere ogni discussione e fare il n° di post che desiderate.

    [Scadenza:10 Novembre]

     
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  2. PoKèfan tipo fuoco
     
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    Tanta gente. troppa gente. Quando Zon aveva sentito di una festa in taverna, era stato entusiasta di andarci, aveva preso il volantino e aveva inseguito gli altri fuori dal Magisterium. Poi c'era stato l'incontro con quel tipo e il suo ... qualunque-cosa-fosse parlante, ma quella è un'altra storia. Ora però, Zon si trovava un pò a disagio tra quella calca di gente. Aveva perso il ragazzo con cui era arrivato, aveva perso la gentaglia del Magisterium,era solo lui. In mezzo a una marea di gente, ma va beh. Si fece largo tra la gente, non senza un paio di spallate, consegnò il volantino ed entrò. La scena che gli si presentò era questa: uno spazio abbastanza grande, strapieno di tavoli, strapieni di persone. Le cameriere, in qualche modo, riuscivano a schivare tutti i tavoli, le persone e, soprattutto, le mani delle suddette persone. Beh,tanto di cappello alle belle cameriere. Ma aspettate di arrivare a portata di Zon! Al secondo piano c'erano tutti i nobili di turno, mentre al centro della sala c'era un palco per... cosa? Boh. Ma ecco la cosa più impressionante: un enorme modellino di una specie di nave, appeso al soffitto. Si, ok, il problema sono le dimensioni. Il modellino era enorme. Talmente enorme che per ancorarlo al soffitto erano stati usati cavi d'acciaio. Cavolo. Ma ora pensiamo ai tavoli: i posti stanno finendo in fretta. Zon, adocchiato un posto libero, scattò verso il tavolo facendosi strade tra la gente, cercando di non irritare nessuno, per non iniziare una rissa in un posto troppo affollato. Con così tante persone, lo spazio e troppo ridotto per combattere in modo perfetto . In ogni caso, arrivato al posto da lui adocchiato, si sedette e restò ad ammirare il posto, un pò per curiosità, un pò per studiarne tutti gli spazi.
     
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    Impeto e tempesta

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    Nonostante il Presidio Errante non fosse fra quelli più inclini alle festività, non erano insolite serate autogestite in qualche taverna; vero che Laputa fosse sospesa in aria, ma non era del tutto fuori dal mondo. Esisteva il commercio ed addirittura qualche turista: adattarsi alle esigenze degli stranieri era fondamentale per una megalopoli in ripresa economica. Anche se piuttosto spartana nelle usanze e decisamente militarizzata.

    -Oh, salve Sophia! Ti vedo davvero in forma!

    Fra la folla un pò accaldata di visitatori, un biondino fece la sua comparsa e, dopo aver salutato una graziosa fanciulla bruna un pò troppo muscolosa per quello che ci si sarebbe aspettati da una popolana, si lanciò senza indugi verso un posto libero in prima fila, proprio davanti al palco vuoto.
    Questo tale, contrariamente alla bella Sophia, era efebico e dai lineamenti delicati: si destreggiava fra i presenti con disinvoltura ma non condivideva davvero nulla nei modi con i laputensi lì presenti. Era allegro, scanzonato ed un pò su di giri. Che poi indossasse gioielli o portasse sopra a camicia e pantaloni eleganti una stranissima giacca a quadri rosa e viola non faceva altro che confermare l'ipotesi più evidente, e cioè che fosse un Magister. Un Mago d'elite.
    C'era chi lo aveva addirittura riconosciuto come l'assistente del Prorettore, e per questo gli aveva riservato occhiate diffidenti come anche saluti colmi di rispetto, a seconda del caso.

    -Bene bene, che abbiamo nel menu?- avrebbe domandato tutto contento ad un'altra cameriera, sorrisone sul volto ed aria gentile -E da bere?
    -Zuppa di legumi e farro, carne arrostita o pane elfico farcito di verdure, fiori di Fanedell e spezie- disse lei, un pò timida, forse perchè era raro incontrare Magistri in Città Bassa -Come bevande abbiamo diverse birre di Laputa, liquore dell'Undarm, vino rosso e bianco direttamente dai vigneti di Chediya. Ed acqua, ovviamente.
    -...e tu cosa mi consigli? ♥
    Lei arrossì.
    -Ehm. C-cioè... il vino dell'Est è stato preso per i visitatori importanti. E il pane elfico è arrivato proprio ieri.
    -Allora pane elfico e vino rosso!

    Quando la fanciullina se ne fu andata, il Mago si mise comodo: dopo essersi sventolato per alcuni minuti decise di levarsi la giacca, in fremente attesa dello spettacolo.
    Dopotutto aveva ricevuto l'invito dal diretto interessato.

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    quarionlux1_zpsrzh2n1mi

    Al mondo ci sono cose che non dovrebbero mai essere fatte.
    Ad esempio uscire a cena con Quarion.
    Nel buio della notte, due presenze luminescenti giravano per i vicoli della Città Alta alla ricerca di un locale che potesse ospitarli, cosa che -in realtà- era già accaduto dieci minuti prima, come anche mezz'ora prima ed altre sei volte nell'arco della serata. La ragione per cui non si erano mai fermati era stata appunto la reticenza del fratello ogni qual volta l'Alfiere indicava un ingresso, che lo portava a commentare di continuo cose come: "troppa luce, non è romantico" oppure "tendaggi leggeri e finestre enormi: non è abbastanza intimo", oltre che svariate osservazioni su quanto l'Est fosse maggiormente organizzato di quel piccolo sasso volante. A quel punto Drusilia era quasi sul punto di tirargli un pugno e tornare a casa quando, come per magia, lo sguardo smeraldino si posò su un volantino accartocciato lì vicino. Mentre il fratello continuava a lamentarsi, lo aprì con garbo, illuminandosi non appena ebbe modo di leggere.

    -Ho deciso dove trascorrere la serata!- avrebbe annunciato, tutta felice -Cappio di Bronzo, Città Bassa.
    -Ma mi hai almeno sentito negli ultimi diec...-
    -ZITTO.

    E quindi niente, si decise per il Cappio.
    Si decise anche di prender posto nella zona bassa della locanda, separati dalla nobiltà un pò confusa per la scelta dell'Alfiere, con enorme indignazione da parte dell'Ambasciatore dell'Est suo gemello.

    -Sono ospite e tu mi porti con la forza fra i poveracci- avrebbe commentato, portandosi un fazzoletto ricamato a coprirsi naso e labbra -Lo sai che è da maleducati?
    -Lo sai che se non la smetti di lamentarti ti do' anche il resto?
    -Tiranna.
    -Adulatore ♥

    Quoto solo le passive percepibili senza interazione (due passive di malia d'amore e carisma di Drusilia):

    GODDESS OF LOVE »

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]



    AURA DEI GIUSTI »

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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    Nekara's Hell

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    ASTAROTH

    Aveva sbagliato ad andare in quel posto. Dannato lui che si era fatto convincere da quel ragazzino, ma cosa gli era saltato in testa? Avevano percorso insieme la strada che portava alla città bassa e poi al locale, notando man mano che avanzavano che molta gente intorno stava andando nella stessa direzione. Anche la strada era stata abbellita per indicare dove la festa si sarebbe svolta.

    Aveva perso il ragazzino alla coda, la calca li aveva divisi, forse però era meglio così, avrebbe potuto aggirarsi in quel posto senza alcun limite. Mentre era in fila alzò lo sguardo, notando sulla balconata della locanda diverse persone che sorseggiavo cocktail dall'aspetto invitante. Si accorse di avere la gola secca e si rammaricò pensando che là dentro difficilmente gli avrebbero servito la sua bevanda preferita.

    Si accorse subito che la sua figura risultava un pò fra la folla, semplicemente perché era uno dei pochi abbigliato in modo semplice e spartano. Alcuni lo guardavano e ridacchiavano, lui si stampò nella mente i loro volti, non avrebbe dimenticato. Si chiese una volta in più cosa lui ci facesse da quelle parti... E quella non fù l'ultima volta. Raggiunse finalmente l'entrata e qui gli venne consentito l'accesso solo dopo aver mostrato il volantino che fortunatamente aveva raccolto prima.

    Nel breve corridoio d'ingresso consegnò il suo mantello ad un addetto che lo mise fra gli altri e finalmente si inserì nella sala principale. Era vestito con una maglia nera dalle maniche lunghe con dei ricami in rosso nella parte finale, i pantaloni lunghi invece erano di un colore marrone chiaro consunto dall'usura. La sala era... Una bolgia infernale! E se lo diceva lui che di queste era esperto potete star sicuri che era vero. Erano tutti accalcati gli uni agli altri, costretti a vedersi ridotto il proprio spazio personale ai minimi storici. Nella scomodità di quel momento e a causa del fastidio che ne derivava gli vennero alla testa malefici pensieri, cattiverie e violenze da perpetrare ai clienti, ai gestori e agli organi dello staff.

    Meglio che prenda un pò d'aria o quì commetto una strage...

    Spintonando tutto ciò che si trovava davanti a lui raggiunse finalmente la zona tavoli, lì poteva finalmente respirare aria pulita e non intossicata da profumi e dall'alito di quelli che erano già alticci. Si sedette ad un tavolo, per ora era solo, e si guardò intorno un pò sconsolato.

    Dettagli pg
    Aspetto: [X senza spada]
    Stato fisico: Normale
    Stato psicologico: Normale
    Energia: 100%
    Riassunto:
    Tecniche Passive:
    È Dio che ha creato il mondo, ma è il diavolo che lo fa vivere.Essendo Caim un involucro per un demone che si ciba di carne umana, il suo organismo può digerirla come qualunque altro cibo e trarne quindi energia. I suoi denti per meglio dilaniare la carne sono più appuntiti della norma, donandogli un aspetto ferale.


    Il crimine e il vizio sono gli artigli del diavolo
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    A comando Caim sarà capace di allungare le proprie unghie (3 cm) rendendole quelle di un demone. Tali unghie saranno affilate e resistenti come l'acciaio, il loro colorito sarà nero. Tramite tali appendici Caim sarà capace di sbudellare i propri avversari.


    La più grande beffa che il Diavolo abbia mai fatto al mondo è stata quella di convincere tutti che non esiste.Tramite un qualsiasi contatto con una persona sarà possibile per Caim rendere visibile la sua vera forma, quella demoniaca, ossia questa X, al malcapitato. Mentre tutti gli altri vedranno Caim nelle sue fattezze da involucro, il possessore del marchio potrà vederlo nel suo vero aspetto. Il marchio è permanente ed è invisibile.

    Prettamente scenico

    Il diavolo, vedete, è l'amico che non resta mai fino alla fine
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    Caim dopotutto è solamente un misero involucro per una creatura decisamente più potente e temibile, Astaroth, il principe dei demoni. A piacimento Caim può assumere la vera forma del demone. Esso è grigiastro con vene rosse pulsanti e glifi "ardenti" su svariate parti del corpo, ha due paia di corna e una coda biforcuta mentre i suoi occhi sono braci ardenti. Le fauci sono irte di denti appuntiti e gli artigli sono estremamente affilati. Un demone è ovviamente più forte e veloce di un normale umano. Durante la trasformazione le forze demoniache saranno così preponderanti nel corpo di Caim che quest'ultimo sarà capace di usufruirne in modo quasi istantaneo. La trasformazione da "Umano" a "Demone" ha il seguente iter: La carne di Caim inizia a "bruciare" irradiando delle fiamme nere, dopo pochi secondi la pelle dell'umano si ridurrà in cenere facendo emergere le fattezze del demone, un piccolo spostamento d'aria calda con conseguente folata di zolfo avvertirà ai presenti vicini che la trasformazione è avvenuta. A suo piacimento Caim potrà ritornare alla sua forma umana. [Istant-Casting/Forza e velocità +50%]
    Costo: Basso
    [Forma Demoniaca]
     
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  5. _MajinZ_
     
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    Rhaziel odiava le feste. Soprattutto quando queste ultime raggiungevano per magia il suo locale preferito, mandando letteralmente a quel paese i suoi piani per la serata. Erano progetti semplici, tipo sedersi al bancone e bere fino a perdere conoscenza, ma qualcuno aveva deciso di impedirgli anche questa piccola distrazione. Il sospetto gli era già venuto prima di voltare l'angolo, ma in cuor suo aveva sperato che si trattasse di una festa laputense esterna al Cappio... ma la speranza si spense al solo guardare la fila che si era creata fuori dalla taverna. Le bestemmie erano consistenti, così come le imprecazioni per aver lasciato le armi a casa.
    Grazie a qualche occhiataccia e a un paio di spintoni, il Cacciatore riuscì a guadagnare qualche posizione nella fila, ma dovette ugualmente attendere parecchio tempo prima di riuscire finalmente ad entrare... pentendosene un istante dopo. All'interno infatti c'era un casino nero, il posto per passare era abbastanza esiguo e iniziava pure a far caldo. Il guercio tirò qualche altro spintone fino a raggiungere il bancone, qui fece cenno all'oste di fornirgli la sua solita bottiglia di Whisky, regolarmente pagata come al solito. Non gli interessava molto della qualità, questo era il suo unico svago e alla fine le sue spese si limitavano a questo. Purtroppo però di stare al bancone non se ne parlava, troppa folla, l'unica alternativa erano i tavoli sotto al palco...
    E neanche li c'erano molti posti disponibili. Cosa fare quindi? Semplice: bisognava appropriarsi di una sedia e infilarsi al primo tavolo disponibile. Rhaziel fece proprio così, senza badare troppo al vicino. Prese posto in prima fila, pensando bene di allungare gli stivali proprio sulla sedia davanti, rilassandosi proprio al massimo. Appoggiò quindi la bottiglia sul tavolo e solo in quel momento si voltò, incontrando così il vicino. Attimo.

    Ah.

    Già, era lui. Il professore con le caramelle magiche.

    Salve. Gradisci?

    Non erano a scuola, ergo poteva dargli del tu... no? Indicò comunque la bottiglia e, giusto per non risultare maleducato, si fece portare qualche bicchierino in più. Stappò quindi la bottiglia di liquore ambrato, versandosi una dose che mandò giù in un nanosecondo, passando rapidamente alla successiva. E a quella dopo ancora. Poi si fermò, non voleva mica scolarsi tutta la bottiglia da solo... anche se l'idea iniziale era quella.



    Se non si fosse capito, Rhaz si mette a barboneggiare accant a Dan
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    As an old enemy.
    Take your time, hurry up
    Choice is yours, don’t be late
    Take a rest as a friend
    As an old memory…


    Le musica nella mente e le parole della canzone che scorrevano veloci sulle labbra silenziose della ragazza dello stesso rosa che colorava gli zigomi. Gli occhi d’onice erano semplici e ben definiti nei contorni di matita nera e mascara, trucco ben diverso da quello pesante a cui erano abituati. La fanciulla apparentemente sui diciannove era seduta sulle scale fuori dal Cappio di Bronzo con i gomiti sulle ginocchia e le mani a tenersi il mento evidentemente in attesa di qualcuno. Ai piedi la giocane calzava degli stivaletti anfibio neri da cui fuoriuscivano le parigine del medesimo colore. Poi la dama si alzò sistemandosi le pieghe della semplice gonnellina nera in perfetta sintonia con il maglioncino a righe provvisto di cappuccio a due piccole punte. Dettaglio che la fanciulla non aveva trovato affatto discordante nella normalità a cui stava cercando di sottoporsi allo scopo di passare inosservata. Pur essendo notevole la differenza con il suo solito vestiario circense Jester, per quella sera Esmeralda in nome d’un episodio accaduto tempo addietro, non sapeva se sufficiente a renderla irriconoscibile. Obiettivo a cui puntava per evitare rogne coi propri superiori circa l’uscita con…

    -Raggio di sole sei in ritardo
    Ti aspetto dal pome tardo.-


    Annunciò la Strega in tono severo mentendo spudoratamente essendo arrivata dieci minuti prima ovvero circa un’ora e mezza dopo l’orario prefissato per l’incontro. Difficile dire se anche Lazarus fosse in mega ritardo o se semplicemente avesse deciso di fare un giro nel frattempo che la giovane se la prendeva comoda. Be’ avrebbe dovuta capirla, cambiare stile era davvero difficile.

    -Comunque non fa nulla
    La sera è ancora in culla!-


    Cinguettò Jester Esmeralda afferrando la mano dell’albino per poi trascinarlo verso la fila fuori dalla taverna con un sorrisone soddisfatto. Aveva praticamente costretto il giovane la sera prima ad accompagnarla tramite ricatto, il succo del discorso era stato ‘vieni con me o non te la do siamo più amici!’. Una volta nel locale la calca di gente costrinse la Selvatica a farsi largo a gomitate fino ad un tavolo dove un po’ per fortuna e un po’ per furbizia riuscì a conquistare due posti. A quel punto arrivò un cameriere dall’aria gentile a prendere gli ordini e al proprio turno Esmeralda tirò fuori dalla borsa a tracolla un fogliettino con scritto ‘Sex on the beach’. Pur essendo il posto pieno zeppo di persone preferiva non rischiare fingendosi muta ed evitare le rime…

    Edited by Jester - 10/2/2016, 00:44
     
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    Ted Carter



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    ” … 97 …. 98 … 99 … 100 …”

    Nonostante sapesse che la festa al Cappio di Bronzo fosse quella sera stessa, il pugile non poteva permettersi d’ignorare i propri esercizi fisici, che giorno dopo giorno, aumentavano.

    Il fiato pesante era una delle conseguenze dei continui sforzi, che ormai da anni, Ted portava avanti cercando sempre di superare poco per volta il limite.

    ”Quindi stasera andiamo alla tua famosa locanda?”

    Una massiccia figura lo affiancò addossandosi al muro, mentre Carter si metteva in piedi dopo le cento flessioni giornaliere.
    Agrodon Mustang, l’enorme lossodonte di due metri e mezzo, si era già abituato al clima calmo e temperato di Laputa, lui stesso la definiva una cittadina deliziosa, che si era saputa rialzare in piedi anche dopo tutti i contrasti che vi erano stati al proprio interno, come la guerra civile di qualche anno prima.

    ”Esattamente. Ho avuto proprio fortuna a trovare un biglietto per entrambi, non pensi?”

    L’elefante antropomorfo si toccò con l’indice la zanna sinistra, in segno di riflessione, per poi voltarsi verso il proprio armadio alla ricerca di qualche capo adatto alla serata.

    ”Immagino che ci saranno un sacco di persone, anche importanti. Meglio vestirti bene.“

    ”Già. Hai proprio ragione”

    Disse il nero filando sotto la doccia, dalla quale usciva già un’invitante vapore.

    °-°-°-°-°-°-°-°-°-°



    Entrare nella locanda fu la parte facile, con il volantino in mano i due furono costretti a restare in fila per pochi necessari minuti.
    Quando furono dentro non si stupirono per la fila che si riversava fin fuori, ed entrambi si sentirono come due piccole barche perse a largo di un oceano in balia di una tempesta.

    ”Non avrei immaginato di trovare così tante persone …”

    Il nodo della cravatta, che completava lo smoking indossato dal pugile, venne stretta come un cappio. All’appello mancavano i classici guantoni rossi, ma gli era sembrato il caso di non presentarsi con quelli ad una festa di quel calibro.

    "... eh già. Mi ricorda un pò il pranzo del mio matrimonio."

    Per l’elefante quello sembrò un tuffo nel passato, anche l’abito, una semplice tunica di resistente lino bianco, gli ricordava quel giorno.
    Probabilmente il più sereno di tutta la sua vita.

    "Io penso che andrò vicino al palco, ho visto un posto ancora libero."

    Disse poco prima di muoversi a grandi e leggeri passi, privati dal peso del martello da guerra, verso uno strano biondino e un’uomo con la benda.

    ”Buona sera signori."

    Tono pacato e gentile, ottimo per iniziare ad interagire con quelli che al momento erano dei perfetti sconosciuti.
    Ted invece iniziò a farsi largo fra la gente per dirigersi a prendere una bella birra.
    La gola era talmente secca che gli pizzicava.

    Agrodon che sarebbe il pet, va vicino a Dan e Rhaziel. Ted invece si butta sulla birra
     
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    pKHApOP
    LAZARUS LEE.
    Si rivolge a: Jester, con accenni a Quarion e Drusilia

    «Bugia.»
    Sono io quella che la sta aspettando da più di un'ora. Un'ora passata a leggere, portando a spasso Lasher, e maledicendo questo mondo poco tecnologico in cui nessuno usa i cellulari.
    Donne! Gli dai un dito e si prendono tutto il braccio. La fisso a braccia incrociate, il viso ingrugnito, determinato a fare l'offeso per tutta la serata. La ragazzina deve imparare un poco di rispetto, e... E...
    Ed è vestita da goth loli, ha una maglia a righe e una gonnellina scura. E le calze sopra il ginocchio. Mioddio, ha le calze sopra il ginocchio come le scolarette giapponesi. Deliziosi centimetri di coscia scoperta.
    No regà, io non ce la posso fare.

    «E non chiamarmi raggio di sole.»
    Mi lascio trascinare verso il Cappio, tremando già nel sentire il casino.
    Luci. Persone. Confusione. No, non voglio, io odio le feste affollate. Sono sempre quello che sta in un angolino, sentendosi a disagio e chiedendosi perché è venuto.
    Lei non sembra affatto a disagio, invece. Saltella, zompetta, mi trascina come se fossi un pesce all'amo. Io trattengo il respiro, immerso nella calca di gente.
    Spero di non vedere facce familiar- come non detto, ecco il barista. Mi porto indice e medio agli occhi per poi puntarli verso di lui.
    "Ti tengo d'occhio." Ti ricordi di me? Vivevo nella tua locanda, finché non hai deciso di dire agli inquisitori di Laputa che ti pagavamo in nero. SI può dire, in un certo senso, che tutto questo casino è stato iniziato da te.
    Prima o poi te la faccio pagare.

    Un tavolo. Preziosi centimetri di libertà. Posso addirittura muovere le braccia! Ed è arrivata una cameriera, che porterà i drink necessari a farmi sopportare la serata.
    Jester non sta parlando in rima. Cioè, non sta parlando proprio.
    What kind of sorcery is this?

    «Uno anche per me, grazie.» dico alla signorina, battendo un dito sul foglietto. Mai assaggiato un Sex on the beach, ma mi piace il nome.
    Sorrido. Quindi Jester si sta fingendo muta? Per non farsi riconoscere, immagino.
    Mi piace quando sta zitta. Dobbiamo stare buoni buoni in un angolino quindi, eh? Cercare di non dare nell'occhio.
    Mi accosto a lei, passandole una mano sul collo. Magari potremmo semplicemente star qui a bere alcool e pomiciar-

    Drusilia.

    Quella che ondeggia in mezzo alla folla è proprio l'Alfiera in persona. Il tizio coi capelli turchini al suo fianco, invece, ricordo di averlo incontrato eoni fa in una taverna dell'Est. Impossibile dimenticare quei capelli - e il fatto che mi avesse fatto piedino sotto il tavolo per metà serata.
    «Agh.»
    Afferro Jester per le spalle e mi nascondo dietro di lei, come uno struzzo. No, un attimo: il problema non è che io sia qui, ma che me la faccia con un'aviatrice. La riacchiappo, e nascondo lei dietro la mia schiena.
    O forse sarebbe meglio accucciarci entrambi sotto il tavolino.
    «Viadaquisubito.»
    L'avevo detto io che dovevamo rimanere a casa.

    EZAZÉL
    Si rivolge a: Ted Carter, con accenni a Zon



    Il problema dell'essere alto un metro e un tappo: tutti ti calpestano i piedi nei luoghi affollati.
    «Ugh!»
    Si teneva su l'orlo del giaccone rosso come fosse la gonna di una principessa, per evitare di farselo pestare. Le persone sarebbero inciampate, altrimenti, e sarebbero cadute su di lui.
    I lunghi capelli biondi erano fissati in una crocchia sul capo, tenuti su grazie a una forchetta rubata ad un tavolino. Un'altra precauzione per non far incespicare nessuno, e che aumentava del 200% il suo tasso di ridicolaggine e puffosità.
    Doveva trovare un tavolino. Una sedia su cui arrampicarsi. Aveva visto Zon dall'altro lato della sala e si era sbracciato per salutarlo, ma non era sicuro che l'amico l'avesse visto. C'erano troppe persone tra loro due, un oceano di arti da attraversare che no. Scelse la direzione opposta, lanciandosi verso tavoli sconosciute e facce stran-

    Un attimo, quel tipo con l'afro lui lo conosceva! E aveva un elefante. Non era con lui, quando era passato in biblioteca.
    «Ciao!» salutò allegramente il pugile, inerpicandosi su una sedia libera
    «Sei riuscito a diventare un elementalista poi?»
    Seeete. Il grosso signore scuro (come si chiamaa?) aveva una birra in mano, ma a lui non andava di bere alcool. In piedi sulla sedia, si sbracciò verso la cameriera, determinato ad ordinare del succo di frutta.
    «L'elefante è un tuo amico?»
    Come si chiama? Di che razza è? Si lascia carezzare?


    Edited by Zero - 7/11/2015, 16:14
     
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    L’arte è vocazione. Non sono pochi coloro che affermano di essere benedetti da divinità capricciose o sedotti da una bellissima musa apparsa loro nel sonno. Per questo il momento che precede uno spettacolo è sacro al pari di una liturgia. Reclusi nel loro piccolo angolo, dietro al palco, gli artisti meditano e pregano. Le loro lingue sono seta, le loro parole miele. Che sonetti deliziosi sta declamando Alfodr al di là della pesante tenda di velluto rosso? Porgiamo orecchio…

    « Ma porca di quella cagna infestata dai vermi! » Le unghie grattano, scavano e martoriano la schiena ma senza darmi il minimo sollievo. « Altro che velluto! Questa roba sarà stata fatta con peli di capra inamidati! » Tutta questa faccenda mi sa tanto del più clamoroso sbaglio mai compiuto. Tranne quella volta che ho dato fuoco ai testicoli del troll mentre mi accendevo la pipa. O tranne quella volta che ho fatto la battuta sui nani storpi davanti a Sir Rodric il Corto. O tranne… no, ok, mi sa che non è il mio sbaglio più clamoroso. Resta comunque una situazione incresciosa in cui non mi ci si sarei voluto infilare per nulla al mondo. Perché mai una serata che doveva farmi racimolare qualche moneta suonando col flauto e cantando canzoni sconci su moglie voluttuose di contadini brufolosi si è trasformata in una sorta di gran galà di nobili e altezzosi tizi con la scopa nel culo? Dei, odio il velluto! E odio ancora di più dover suonare l’arpa di fronte a gente che non applaude per paura di rovinarsi il palmo delle mani. Di chi è la colpa? Ma dell’elfo, ovviamente!
    Eccolo là, con quel suo portamento militare che mi dà il voltastomaco. Mai sopportate le guardie, figurarsi il locandiere ex-guardia. « Tutto pronto? » mi domanda. « Tra poco devi cominciare. » Alzo malinconico le spalle. « Ho addosso una giubba che se fosse stata fatta di lana grezza mi pruderebbe di meno. La calzamaglia è talmente stretta che penso di essermi giocato la possibilità di avere un figlio e questo cappello ridicolo è pieno di fastidiose piume messe lì con il solo scopo di farmi sternutire. Vedi te. » Gli elfi possono incazzarsi? Mi artiglia il colletto della camicia avvicinando pericolosamente le nostre facce. Non penso di stargli un gran che simpatico. « Stammi a sentire buffone. Se questa serata va male dubito che qualcuno vorrà mai più mettere piede in questa locanda. Mi troverò tutti questi nobili insoddisfatti dietro al culo. Perciò vedi di fare bella figura stasera. Intesi? » Come se fosse colpa mia. Io sono quello venuto per una serata scanzonata, non certo questa roba. Mannaggia alla pubblicità virale. L’avessi saputo prima che qui a Laputa la gente stravede per gli spettacoli mi sarei organizzato diversamente. « Non credo che ti dispiacerebbe poi troppo averceli dietro. So che succede sulle navi… » Ok, pessima mossa, lo ammetto. Probabilmente non mi picchia solo perché sarebbe difficilmente spiegabile un bardo sul palco con un occhio nero guadagnato da poco. In compenso so già che questa notte dovrò tenere la porta sprangata per precauzione. « Fila. Sul. Palco. » Però, sa essere molto convincente quando vuole! Annuisco sornione svincolandomi dalla presa ed afferrando le sfere colorate. Un ultimo respiro per scacciare la tensione. Si entra in scena.

    -------

    L’arrivo è d’effetto. Si deve sempre entrare col botto, specie quando le aspettative sono alte. Compaio sul palco in un turbinio di petali e fiori come nei musical più omosessuali di Endlos. La posa plastica, proteso in avanti, e le mani dietro la schiena.

    Timidi applausi da due persone in croce (probabilmente già sbronzi).

    Beh, me lo aspettavo. Un imbecille vestito di velluto colorato, con calzamaglia attillata e cappello piumato che arriva con un trucchetto probabilmente insegnato al primo anno del Magisterium. Nella città dei maghi bisogna far di più. Allargo le braccia con fare teatrale. « Vi prego, vi prego. Non applaudite. Non è nulla di speciale. Rischiate solo di insultare personalità illustri del Magisterium qui presenti. » E con un gesto della mano indico il biondino delle caramelle. Lui è stato il primo che ho notato dal mio arrivo. A fare un lavoro come il mio serve un certo colpo d’occhio, ma devo dire che sa come farsi notare con quei vestiti sgargianti. Accanto a lui il classico mercenario dalle cicatrici e benda sull’occhio mentre più in là c’è il suo fratello gemello dall’aria truce. Ci sono anche volti noti come il tizio dall’occhio strambo tristemente da solo ed il nano saputello assieme ad un improbabile tizio di colore super muscoloso. Girano anche tante coppie, devo dire. C’è quella classica con lui nerd gobbo e vestito di nero e lei estroversa, colorata ed artistoide, ma anche quelle meno classiche come il finocchio che si copre il naso col fazzoletto (magari riesco ad organizzare un incontro con il locandiere) e… dei santissimi! Ma cos’è? A Laputa c’è il raduno delle donne dalle tette giganti di Endlos e non sono stato avvertito? Chissà come avrà fatto a passare i controlli della dogana con delle armi del genere. Illegali proprio (e pure sprecate accanto al re degli omosessuali). Ah, già, c’è anche un elefante gigante antropomorfo. Dopo il cane parlante a lezione chi sono io per giudicare? Funzionerà così da queste parti: animali umanoidi e donne con dei meloni al posto delle tette. Potrei passare l’intera serata a fissarle il decolté, ma lo show deve andare avanti ahimè. « Qui su Endlos ciò che è straordinario diventa ordinario. » Porto le braccia dietro la schiena e le faccio emergere con in mano due sfere colorate. Lentamente inizio a passarle da una mano all’altra. Giro dopo giro porto una mano dietro ed aggiungo una sfera. Dopo qualche secondo sono ormai dieci le palle che formano un cerchio perfetto. « Già visto, vero? » domando alla folla. Sento chiaramente uno sbadiglio. Il cerchio muta e disegno immagini via via più complesse. Una fontana, un albero ed infine persino quello per un istante diviene un drago. « Anche questo è banale, no? » Questa volta non sento sbadigli, ma neanche applausi. « Questo perché sono molti qui coloro che lo sanno fare. Perciò lasciamolo da parte. » Schiocco le dita e le palle colorate rimangono per un istante nell’aria, poi iniziano a girare per conto loro senza che le debba più maneggiare. Le bellezze dell’aerocinesi. « Questa è una serata particolare. Mi è stata data una grande opportunità. Qui di fronte a me ho personaggi eminenti: Maestri del Magisterium, nobili, valenti Aviatori e chissà quali altri eroi famosi che non riesco a distinguere per via della folla e che spero mi perdoneranno. Ognuno di voi ha deciso di concedermi quanto di più prezioso ha – il vostro tempo – ed è mio dovere ripagarvi con qualcosa di particolare. Perciò niente giocoleria o banali trucchetti. » Le sfere colorate si fermano nell’aria, poi lentamente scendono a terra e rotolano oltre le tende. « Stasera narrerò ed intratterrò. E se per puro caso al termine della serata avrete il deretano pulito e luccicante per via della mia abile lingua sappiate che è un extra compreso nel prezzo della serata. » Inchino finale per concludere l’introduzione allo spettacolo. Applausi.
    QM Point

    Allora. Iniziamo. In realtà volevo fare un’introduzione unica e passare direttamente all’interazione con i presenti, ma mi è venuto un papiro già questo pezzo così, per non tediarvi, ho diviso l’inizio dello spettacolo in due post. Pazientate, insomma.

    1. E’ consigliato riportare ad inizia post (o in spoiler) i pg/giocatori con cui state interagendo in modo da rendere il tutto più comprensibile per gli altri. Per chi ha gi partecipanti agli eventi grossi di endlos la meccanica è la stessa.
    2. E’ sempre consigliato evitare di rimanere soli, almeno chiacchierate tra voi. Quindi boh, se siete da soli infilatevi da qualche parte (non è difficile trovare scuse, un po’ di ingegno ragazzi) o trascinate altri amici nella giocata.
    3. Alfodr è un ragazzo sui 25 anni, metro e ottantacinque, capelli castani mossi, sorriso da ebete stampato in faccia ed occhio destro di vetro. Indossa un pacchianissimo vestito di velluto da bardo con tanto di calzamaglia attillata e cappello adornato da piume (una roba orrenda simile a questa)

    [Scadenza:20 Novembre]

     
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    danlux1_zpsj3lyaeej
    Rivolto a: Rhaziel, Agrodon Mustang.

    Trascorso del tempo ad osservare la gente attorno a lui, Dan finì per dover ammettere quanto la festa fosse davvero ben riuscita! Popolo e nobiltà uniti assieme nel nome della felicità e del buon cibo, per pochi minuti dimentichi degli screzi e delle difficoltà quotidiane. Quale rinnovata gioia per un presidio ancora in difficoltà, quali...

    Ah.
    -...?
    Salve. Gradisci?

    A parlare fu un uomo con la benda sull'occhio, dopo aver occupato il posto libero al suo fianco. Non seppe dire come mai -forse era stato troppo per fatti suoi, durante la lezione- ma il Magister non riuscì a ricondurlo a nessuno dei suoi studenti. Piuttosto lo riconobbe come Aviatore. In ogni caso un amico.

    -Oh, grazie del pensiero, però ho già ordinato e stavo aspettan....

    E niente, questo si era già messo a bere.
    Ooook.
    Imbarazzo.

    ”Buona sera signori."

    -Buona sera, buonuo...- ormai consapevole del fatto che fosse iniziata la giornata delle frasi in sospeso, perse alcuni secondi per correggersi, dopo essersi voltato a guardarlo bene -Buon...lossodonte, signore. Ehm. Non trova davvero piacevole questa serata? Avremo davvero molte occasioni per divertirci, non crede?
    Diede una pacca sulla spalla a Rhaziel, così da attirare la sua attenzione.
    -Non crede anche lei?

    Un orbo, un mago ed un elefante: sembravano l'inizio di una barzelletta. Ed a proposito di barzellette, lo spettacolo non attese oltre: uscì sul palco una sua vecchia conoscenza in abiti da giullare che, per forza di cose, indussero il Magister a pensare che non fossero suoi. Innanzitutto i colori e la forma... ma soprattutto la taglia. Quella calzamaglia non era troppo stretta?
    Poverino.

    « Vi prego, vi prego. Non applaudite. Non è nulla di speciale. Rischiate solo di insultare personalità illustri del Magisterium qui presenti. »

    Avrebbe detto l'intrattenitore dopo qualche tentativo fallito di attirare l'attenzione dei presenti. Alle poche occhiate che gli giunsero, Dan sorrise timidino per poi far ciao-ciao con la manina. Si limitò a quello, senza infondere della magia nei giochi dell'uomo in calzamaglia, come gli era precedentemente capitato di fare al Magisterium. Fuori dall'aula, infondo, non amava molto attirare attenzioni su di sè: era pur sempre un intellettuale!

    « Stasera narrerò ed intratterrò. E se per puro caso al termine della serata avrete il deretano pulito e luccicante per via della mia abile lingua sappiate che è un extra compreso nel prezzo della serata. »

    A quell'annuncio, il Magister applaudì, ma senza gioire più di tanto.
    Quella roba della lingua e dei deretani lo inquietava non poco.

    -Il pane elfico ed il vino rosso per il signore.
    Disse la cameriera, portando la sua ordinazione.
    -Grazie signorina!- la congedò, per poi rivolgersi ai commensali -Volete favorire?

    Gli elefanti mangiano il pane?


    divisorelaputapiccolo_zps1b890050

    drulux1_zpsai2naddk
    Indica: Ezazèl.

    quarionlux1_zpsrzh2n1mi
    Indica: Lazarus & Jester.



    « Qui su Endlos ciò che è straordinario diventa ordinario. »

    Drusilia adorava quel genere di eventi! Le ricordavano i bei tempi andati in accademia o i primi anni di servizio militare a Laputa in veste di soldato semplice. A quei tempi era facile divertirsi: una serata con gli amici, qualche bicchiere di birra ed una buon'anima disposta a riaccompagnarti a casa quando iniziavi discorsi del tipo "ma perchè Raylek è verde? E' malato?".
    Peccato che con l'alfierato era tutto cambiato: tanto lavoro, tante responsabilità e nessun divertimento; solo qualche festa di gala con parecchi damerini ed altrettanti discorsi noiosi.

    « Già visto, vero? Anche questo è banale, no? Questo perché sono molti qui coloro che lo sanno fare. Perciò lasciamolo da parte. »

    Mentre il giullare sul palco iniziava il proprio spettacolo e Drusilia rifletteva che... si, anche lei sapeva fare quei trucchetti, l'Ambasciatore si lasciò andare in annoiatissimi -e visibilissimi- sbadigli.

    -Piantala, così lo demoralizzi- gli avrebbe suggerito la sorella, dandogli un colpetto alla gamba per fermarlo -E quindi? E' il suo lavoro, smettila di preoccuparti. Piuttosto... hai visto? Ci sono molte coppie qui dentro: quei due lì hanno già iniziato a divertirsi come si deve! Sarebbe il caso che tu prendessi il buon esempio.

    Per chi manca d'intuizione, aveva appena indicato Jester e Lazarus, intenti a nascondersi a vicenda per poi lanciarsi sotto al tavolo. Evidentemente il loro agitarsi era stato interpretato come un curioso rito d'accoppiamento, il che era possibilissimo dati i trascorsi del Galanodel.

    -Ti sembra il caso di fissare le coppie in questa sala?- lo avrebbe rimbeccato ancora la sorella, senza tuttavia voltarsi nella loro direzione -C'è uno spettacolo gradevole di fronte a noi e ci sono persone molto più interessanti qui attorno.
    -Ad esempio?
    -Lui- mirò a caso, ma finì per posare gli occhi su uno spiritello biondo dall'aria coccolosa e le guanciottine morbide -Che carino, vorrei tanto abbracciarlo ♥

    Quoto solo le passive percepibili senza interazione (due passive di malia d'amore e carisma di Drusilia):

    GODDESS OF LOVE »

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]



    AURA DEI GIUSTI »

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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    Rivolto a: Dan, Agrodon

    Il Cacciatore fece spallucce, se il biondino non voleva favorire significava avere più liquore per se e ciò non poteva che giovare alla serata appena iniziata. Rhaziel iniziò comunque a pensare che in quell'alcool ci fosse qualcosa di strano, infatti dopo poco un elefante antropomorfo si avvicinò al tavolo occupato da lui e dal Magister, andando a sedersi proprio accanto a quest'ultimo... ma visto che fu proprio lui a salutarlo, significava che non era l'unico a vederlo. Poteva continuare a bere senza rimorsi.

    'sera.

    Rispose al saluto, allungando un bicchiere anche al pachiderma. Però gli sorse spontanea una domanda... come faceva una seggiola così piccola a reggere il suo culone? Si aspettava una caduta dell'elefante a breve. Di sicuro era più divertente dello spettacolo che si apprestava a cominciare e lo faceva già col piede sbagliato.

    Vedremo, sto tizio mi sta già antipatico.

    Per non dire altro. Sul palco infatti aveva fatto la sua comparsa il pagliaccio di turno, un tizio che a guardarlo bene aveva pure un viso noto... ah ecco, anche lui era alla lezione del biondino. Rhaziel sbuffò, andando poi a riempire il suo bicchierino e, se voleva favorire, anche quello dell'amico elefante. Lo mandò giù subito, provando poi a farsi piacere il saltimbanco che... stava fallendo fin da subito. Magia in una città dove il novanta per cento delle persone era un mago, era proprio la mossa giusta con cui iniziare uno spettacolo. Per fortuna comunque la cosa durò poco, passando a una battuta che fece storcere il naso al guercio.

    No, grazie.

    Eh vorrei vedere, dopo aver sentito di un tale che passava la lingua sui deretani, a chiunque passerebbe la voglia di mangiare. Era meglio bere, bere per dimenticare si... quindi sotto con un altro goccino.

    Comunque sono Rhaziel, piacere.

    Alla fine decise di presentarsi, prima di incrociare bene le braccia e i piedi sulla sedia che aveva davanti, mettendosi comodo e preparando i pomodori da tirare in faccia al giullare di turno. In realtà non li aveva portati... o forse si? Era un mistero.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Essendo Jester un tipo ingenuo era facile per lei non capire le ragioni di alcuni comportamenti, tuttavia essendo ella una Hunter non era altrettanto facile farsi sfuggire alcuni segnali. In alcuni casi doveva adottare la strategia ‘fare la scema per non andare in guerra’ e per la stessa logica quella sera ignorò il gesto che Lazarus scambiò col barista e si fiondò al tavolo. Un sorriso divertito le incurvò le labbra mentre l’accompagnatore le passava la mano sul collo e sghignazzò quando lui l’afferrò e fece per nascondersi dietro le sue spalle e viceversa. In un barlume di speranza il Giullare si chiese se il ragazzo non avesse deciso di divertirsi per una volta, ma come un soffio d’aria gelida la figura dell’Alfiere spense quella fiammella.

    Disse l’albino mentre scivolava sotto il tavolo con la Selvatica e scomparivano insieme dietro la tovaglia dove le risate della Strega furono coperte dal guitto apparso sul palco. Ok, forse non era quello il momento per scherzare, ma voi non lo avreste trovato esilarante? Immaginatevi la scena. Volete uscire con un ragazzo, lui non sembra disgustato da voi ma ci sono degli scassa balle di mezzo che vi ostacolano. Un po’ la storia di Romeo & Giulietta alla Endlos con la differenza che non si trattava di due adolescenti e non c’era nessuna storia d’amore.
    Comunque il fatto che Drusilia fosse a pochi passi da loro accompagnata da quell’antipatico della Fata Turchina, o Quarion, rendeva agli occhi di Jester quella situazione a dir poco eccitante. Il fatto di poter essere colti in fragrante era una piacevole scossa per quella amicizia già scottante di suo. Senza ragionarci troppo la Strega afferrò Lazarus e gli diede un bacio frettoloso per poi mordergli un labbro fino a farlo sanguinare. Dopodiché si scostò stando ben attenta a non calpestare i piedi di quelli presenti alla tavolata che probabilmente non si erano ancora accorti di loro perché troppo presi dallo spettacolo.

    -Comunque vada questa serata
    La Tua morte è assicurata!-


    Scherzò la giovane togliendo le perline rosse che le adornavano la treccia e poi sciogliendo quest’ultima che si trasformò in una massa ondulata di capelli castani. Modo d’agire dettato non solo dalla voglia di provocare il Jt ma anche per rendersi il meno riconoscibile possibile.

    Edited by Jester - 19/11/2015, 21:39
     
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    Schermata 2015 11 14 alle 11 45 02

    ( Rivolto a Dan e a Rhaziel)



    Entrambe le persone che aveva salutato, ricambiarono il saluto di buon grado.
    Gli piaceva proprio quella particolare mentalità aperta che avevano un po’ tutti gli abitanti di Laputa, anche Ted era difficilmente impressionabile e con qualche pregiudizio su qualcuno.
    Era arrivato perfino a dirgli che fra le vie della cittadina vi fosse un cane parlante, dotato sicuramente di qualche particolare abilità.

    ”Molto direi …”

    Disse rispondendo al biondo, toccandosi nel mentre una zanna d’avorio con l’indice della mancina.

    ”… adoro quando ci sono così tante persone. D’altronde una festa ben riuscita si misura in base al numero degli invitati o sbaglio?“

    Prima che potesse ricevere una risposta il giullare del momento iniziò con lo spettacolo.
    Trucchi banali, se doveva essere onesto, ma dall’incredibile impatto scenico, in particolare modo per la quantità di colori.
    Rimase in silenzio tutto il tempo, riprendendo però la parola per ringraziare l’uomo con la benda, che gli allungò, senza pensarci, un bicchiere di liquore.
    Privo di qualsiasi indugio mandò giù il contenuto del bicchiere, veloce come una bestia assetata davanti ad un pozzo.

    "Io sono Agrodon Mustang invece."

    Il sorriso che ebbe durante la presentazione, sparì quando il bardo fece le sue battute.

    ”Ma queste battute ... sono peggio di quelle di Ted.“

    Con un’espressione sconvolta dopo aver osservato da molto vicino una scena surreale, accettò il pane del Magister.
    Senza pensare a deretani che venivano lucidati con la lingua.


    Ted Carter



    tedaviatori_zpsb760d5ce

    (Rivolto a Ezazél e a Drusilla)



    Raggiungere il bancone fu semplice, nonostante lo smoking che aveva deciso d’indossare era decisamente scomodo per effettuare movimenti rapidi e bruschi.

    ”Una bionda semplice brav’uomo.”

    Il tempo di voltarsi dopo l’ordine che qualcuno gli fu subito addosso.
    Sulle prime avrebbe detto un bambino che si era accidentalmente perso, poi nella sua mente ogni pezzo andò a completare un piccolo puzzle.
    Si ricordava di quella piccola figura bionda. Appena la birra arrivò gli tirò un bel sorso, come a voler cacciare qualcosa dalla mente.

    ”Ehi piccoletto. Anche tu qui? Ah Ah, certo che sono diventato un elementalista. Sono ancora una schiappa bella e buona, ma ho fatto progressi e proprio grazie al grosso elefante laggiù. Dopo se vuoi te lo presento.”

    Adorava mantenere un clima allegro, adatto anche ai più piccoli come il bibliotecario.
    Avrebbe voluto abbassarsi per parlare faccia a faccia con la creatura, ma era difficile mettersi in ginocchio in un luogo dove era impossibile fare un passo senza urtare nessuno.
    Ma fu proprio alla sua spiccata altezza che vide l’alfiere.
    Alzò un braccio, molto lentamente, era complicato provare a non urtare qualcuno.

    ”Ehilà Drusilla, sono felice di vedere che anche te stacchi la spina dal lavoro.”

    Nel mentre pronunciava quelle parole, il giullare disse le sue e Ted, povero d’umorismo quale era, riuscì a stento a trattenere una risata fragorosa, tale da sovrastare il rumore circostante.
    Solo l’idea di ridere in faccia all’alfiere, lo fermò. Ma i suoi occhi, in quel momento, mentivano come non mai.
     
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  14. PoKèfan tipo fuoco
     
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    Rivolto a Dan e Rhiazel in alcuni punti


    Ancora altra gente. Come fanno a entrarci? Tra poco non ci sarà più nemmeno l'aria per respirare. A Zon sembrò che, nella marmaglia, qualcuno lo salutasse saltellando, interrompendo i suoi pensieri.
    Che ripresero subito.
    Quello era .... un elefante? Come fa un elefante a stare qua dentro?
    e ancora
    Oh, Dan è qui! Vado a salutarl- I suoi pensieri furono definitivamente interrotti dall' entrata in scena dell' amico bardo, che fieramente indossava una .... uh, poveri testicoli. Comunque, l'entrata è da prestigiatore, in un turbine di petali. Romantico? No. Zon trattenne a stento una risata per tutta la durata del suo piccolo intermezzo, poi riflettè se avanzare o meno verso Dan e il gruppetto che vi si era radunato intorno. Così facendo, avrebbe lasciato il posto ad altri, con il rischio che glielo rubassero... Alla fine Zon, dopo una lunga riflesione, si alzò e si diresse verso Dan e gli altri, confidando nella cadenza di fuoco nella capacità di persuasione del suo equipaggiamento.
    - Buonasera- Disse. Poi si bloccò per astinenza da battuta. Cavolo, il tizio che stava accanto al biondino era proprio stato piazzato lì per essere deriso o cosa? Zon era un pò a disagio. Doveva sembrare educato davanti a Dan, ma la tentazione di chiamare quello che gli stava accanto "Uomo d'acciaio" era troppo forte. Troppo, va bene? Dopo un momento di riluttanza, spinse indietro una risata con tutte le sue forze e continuò Cavoli, tanta gente! Io non sono di qui, quindi non conosco il posto ma... è sempre così pieno? Chiese, per rompere il ghiaccio. La domanda era rivolta più che altro al tizio che beveva, che pareva essere del posto e sembrava anche scontento.
    Beh, uscita schifosissima, ma almeno si era salvato da una figura da idiota. Andava già bene.
    Mana 100%
    Passive:
    Potenziamento destrezza 50%
    Follia omicida. + 10% di mana se provocato
    My allarm get allarmed Auspex pericoli 5m
    Bigger is Better Maestria con le armi
     
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    Per gli animali i feromoni sono tutto, quando una bestia li percepisse non può esimersi dall'esserne per un breve tempo schiavo. Quando vidi passare davanti al mio tavolo quella brunita chioma, per un attimo il brusio si schiarì e ci fummo soltanto io e lei. Un breve istante che passò, lei scomparve dalla mia vista, inglobata dalla folla, lasciandomi solo un atroce dubbio che mi martellava in testa: Chi era quella donna che con la sua sola presenza mi aveva stregato? Come aveva fatto?

    Temporeggiavo, ticchettando le dita sul tavolo, nel mentre un giullare tentò di intrattenere la platea con turchetti e parole a cui - preso come ero dal mistero di quella donna - non prestai che la minima attenzione. E va bene, vado... Mi alzai dal mio solitario giaciglio sicuro e mi mischiai nuovamente nella folla. Stare là in mezzo non era proprio il genere di divertimento che preferivo ma la curiosità mi spinse a sopportare quel sacrificio.

    La vidi, eccola, i miei piedi si mossero da soli e giunsero al suo cospetto. Autorità, potere, e volontà emanava la sua figura spingendomi a volerne essere irradiato, per farlo dovevo avvicinarmi, non avrei atteso oltre. Un angelo dalla pelle di perla il cui volto delicato era adorno di una coppia di smeraldi verdi che saettavano qua e là e che forse avrebbero incontrato i miei, color rubino, ora che mi trovavo davanti a lei. Perchè mi attraeva tanto? Forse perché in lei avevo riconosciuto potere e questo io bramavo su tutto.

    Mi dispiace per questo giullare ma i miei occhi si sono appena posati su uno spettacolo ben più interessante. Sorrisi malizioso protraendomi in una riverenza. Astar.. Mi morsi un labbro. Cosa mi era preso? Caim, al vostro servizio. Stando vicino a quella donna che sembrava trasudar potenza avevo l'impressione che anche io avrei potuto giovarne in qualche modo.

    Interagisco con Drusilia
    Sperando di aver ben interpretato le sue passive
     
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36 replies since 31/10/2015, 15:38   781 views
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