It's a good name for a tavern?

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    pKHApOP
    LAZARUS LEE.
    Si rivolge a: Jester, per poi impattare sulla calzature di Quarion. Accenni a Dru e Astaroth

    Stai in silenzio.
    Trattieni il respiro.
    Il piano è semplice: attendere che l'attenzione dei presenti sia concentrata sul palco, muoversi cauti e svicolare via, i passi resi silenziosi da una patina di Tenebra. Un piano semplice, elegante, sicuro.
    Funzionerebbe alla perfezione, non fosse per la folle giullare assassina.
    Che decide di limonarmi.
    Così a caso.
    Anche io sono felice di vederti, cara, ma non mi pare la situazione più adatta per le effusion-

    «NYAH!»

    Mi ha morso!
    Le do uno spintone e ruzzolo all'indietro. Una reazione istintiva, dettata più dalla sorpresa che dal dolore. Solo che essendo un sacco alto, finisco con la schiena spalmata contro i piedi di qualcuno.
    «Agh.»
    E osa pure augurarmi la morte, la stronzetta. Che ho fatto di male io?! Oltre a farmi processare per alto tradimento, dico.
    Sento voci familiari sopra di me, ma nel caos generale mi è difficile identificarle...
    «Mi scusi. Mi scusi.»
    Arranco, cercando di scostarmi dai piedi altrui. Striscio parzialmente fuori dal tavolo, a carponi, ricercando un angolino libero - e il volto di colui che ho investito. A chi appartengono queste scarpe?
    ...Ah.
    «Ma salve.» un sorriso glaciale, da orecchio a orecchio.
    È un piacere rivederla... No, meglio non dirlo, magari si è scordato di me.
    Capelliturchini.

    Jester? Dove sei finita? SALVA LA MIA ETEROSESSUALITÀ TE NE PREGO.

    EZAZÉL
    Si rivolge a: Ted Carter e Dru



    Quindi il grosso omone era diventato davvero un elementalista? Sul serio?
    Accolse la notizia con un sorriso stranito, sottolineato da un sopracciglio inarcato. Felice per lui, sì, ma anche molto confuso sul come potesse esserci arrivato.
    Lui gli aveva fatto da maestrino, a Palanthas, ma l'altro gli aveva dato l'impressione di non aver capito una cippalippa.
    «Volentieri, vorrei proprio vedere qualche magia.»
    La sorpresa aumentò nello scoprire che era stato l'elefante a insegnargli le cose.
    Forse la magia elefantesca è più semplice di quella normale. Più... Spontanea e adatta alle giovani menti, diciamo.
    Ne avrebbero discusso dopo. Lo spettacolo stava per iniziare! Gli occhi fissi sul palco, si gustò felice la scena: il suo amico bardo era un gran figo, e lui rimase lì ad ammirarlo con la boccuccia aperta e le orecchie miciose che fremevano.
    Quelli erano i momenti in cui sembrava proprio un bambino.

    Si distrasse dallo spettacolo solo per qualche istante, quando l'omone scuro attaccò bottone con una damigella seduta lì vicino. Drusilia, l'aveva chiamato? Doveva essere l'Alfiere di quel presidio. Meglio fare buona figura.
    «Ezazél. Saggio di Palanthas.» si presentò a bassa voce, non osando intromettersi oltre nella conversazione - anche perché un nuovo arrivato era giunto a porgere i suoi ossequi alla dama. Un figuro mellifluo, che non gli piaceva a pelle.
    Tornò a guardare lo spettacolo.
     
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    J

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    Applausi. Applausi? Pochi, a dire il vero. Quando mi rialzo dall’inchino noto per lo più facce sconcertate ad eccezione del proprietario della taverna che probabilmente in questo momento vorrebbe sgozzarmi sul palco. Che colpa ne ho io se stasera è arrivata solo gente che considera “cicisbeo” il più volgare degli insulti? Quasi quasi rimpiango gli spettacoli nelle taverne del Sud se non fosse inclusa come bonus la coltellata per derubarti a fine serata. Ad ogni modo non me ne posso andare neanche volendo, quindi tocca proseguire.

    « Nel corso dei miei anni ho viaggiato in lungo e in largo su Endlos e posso dire che non è un luogo molto amichevole, specie per un naufrago. Certo, se lo chiederete a chi si sente tranquillo nella pace del Presidio Est non otterrete questa risposta, ma fidatevi delle mie parole. » Uno svolazzo, poi inizio a camminare sul palco. « Uno dei miei primi viaggi è stato nel Presidio Sud. Caldo, sporco e pieno di sabbia che ha la sgradevole abitudine di infilarsi ovunque. Qualcuno di voi ci è stato? » Un paio di mani alzate in fondo, forse mercanti. « Per chi ci è stato e presumo anche per chi non ci è stato, si conosce la nomea dei suoi abitanti: ladri ed avidi. Siamo in una prigione ed un ladro viene rinchiuso lì da una guardia. Il suo compagno di cella domanda: “Ehi, che hai fatto per finire qui?” e lui risponde: “Conosci quel mercante di spezie grasso con le dita piene di anelli? Ieri sono andato nella sua bottega, ho impugnato un mattone e l’ho colpito forte in testa. Mentre era svenuto ho preso tutte le sue monete e sono fuggito via.” L’altro lo guarda, ci pensa un po’ e poi dice: “Se l’hai fatta franca come hanno fatto ad arrestarti?”. Il prigioniero scuote la testa, sputa per terra ed infine spiega: “Beh, oggi sono tornato dal mercante per riprendermi il mattone.” »

    Spero che almeno i due in fondo ridano, ma non ho tempo per accertarmene. Lo show va avanti. « Ma potremmo parlare per ore del Presidio Sud. Purtroppo non è il solo ad avere spietati assassini. Spostiamoci più a nord tra le luci al neon ed il degrado di Bloodrunner. Lì un ricco mafioso deve assoldare uno spietato killer tramite una selezione. Decide di convocare quelli che reputa i migliori e di chiedere di uccidere una persona a loro cara usando una pistola che gli fornisce lui. La prova serve solo a capire quanto siano determinati, in quanto la pistola è in realtà scarica. Così chiama il primo, gli dice che deve uccidere il fratello e gli lascia la pistola. Dopo un’ora il killer torna e poggia la pistola sul bancone: “Mi dispiace ma non ho intenzione di uccidere mio fratello” e se ne va. Il secondo killer prende la pistola con l’obbligo di uccidere il figlio. Dopo tre ore torna, poggia la pistola sul bancone e anche lui si rifiuta. Arriva così il terzo killer e gli viene chiesto di uccidere la moglie. Prende la pistola e passa un’ora. Poi due, tre e tutta la notte. Il giorno dopo il killer torna visibilmente alterato. Il boss allora gli domanda: “Ma come mai tutto questo tempo?” ed il killer: “E che cazzo! Me lo potevi dire che la pistola era scarica! Mi è toccato strangolarla a mia moglie!” »

    Altro giro, altro tintinnio di boccali. « Se pensate però di dovervi guardare solo dalle lame prezzolate state in torto. Proseguendo il nostro viaggio verso nord ecco che arriviamo tra le lande ghiacciate. Lì dove abitano tribù barbariche spietate e bellicose. Non pochi sono quelli che affermano come questi uomini mangino i loro prigionieri in blasfemi riti dedicati ad antiche divinità. C’è questo gruppo di prigionieri catturato da una tribù ed il capoclan con il suo figlio che li controllano ad uno ad uno. Passano davanti al primo prigioniero, una donna molto in carne ed il figlio esclama: “Papà, guarda quella donna così grassa! Ci possiamo mangiare una settimana!” ed il padre: “Ma sei scemo? Tutto quel grasso ci farà male. Andiamo avanti”. Così passano al secondo prigioniero, un uomo alto e magro. “Papà, guarda quello così alto! Sarà ottimo da sgranocchiare” ed il padre: “Imbecille! Saranno tutte ossa e poi la pelle non la digerisci.” Arrivano così al terzo prigioniero, una donna bellissima dalle curve mozzafiato e dallo sguardo ammaliatore. “Papà, guarda quella! Sembra proprio buona da mangiare!” ed il padre: “Cretino! Quella ce la portiamo a casa e ci mangiamo la mamma!”. »

    Manca l’ultima, quella più delicata. Tirarla fuori è rischiosa visto il tema tanto sentito dai presenti. « E vi siete mai fermati a Klemvor? Lì dove valorosi soldati di Laputa hanno strenuamente combattuto e dove la tecnologia sembra avere come unico scopo quella di uccidere chiunque metta piede nel luogo sbagliato. Eppure tra le macchine assassine ve ne sono alcune realmente utili. Una di queste è stata venduta al mercato ed acquistata da un cittadino della Città Bassa. Un piccolo robot che sembra sia in grado di capire se chi ha davanti sta mentendo o meno e, nel caso stia mentendo, tirargli un forte manrovescio. L’uomo, contento del suo acquisto, lo porta a casa e, durante il pasto, decide di provarlo su suo figlio con la complicità della moglie. “Ragazzo, che hai fatto ieri?” chiede il padre. Il ragazzo: “Sono stato al Magisterium a studiare.” SBAM! Manrovescio. Il figlio si massaggia la guancia poi si corregge: “Sono stato in taverna con gli amici.” Al che la madre incalza: “E che avete fatto?” Il ragazzo li guarda e poi risponde: “Abbiamo chiacchierato” SBAM! Manrovescio. Nuovamente è costretto a correggersi, tenendo il capo basso: “Abbiamo bevuto fino a vomitare.” Il padre con il volto paonazzo gli urla: “Vergogna! Alla tua età non ho mai mentito ai miei genitori!” SBAM! Manrovescio. La moglie, piegata in due dalle risate esclama: “Questa te la sei proprio cercata. Si vede che è tuo figlio!” SBAM! Manrovescio. »

    Con un altro svolazzo torno a passeggiare al centro del palco sperando in almeno una manciata di applausi. La strategia delle corna e del figlio che va in taverna anziché studiare non è forse delle migliori, ma ha sempre strappato risate. Speriamo non siano tutti bacchettoni. Ad ogni modo c’è sempre la soluzione di basso costo. Con un altro inchino mi rivolgo di nuovo al pubblico. « Il bello di Endlos è che è talmente vario e talmente mutevole che ogni giorno si ascoltano nuove storie. E’ mia consuetudine, ad ogni spettacolo, chiedere ai presenti un breve aneddoto su qualcosa che abbiano sentito o che abbiano vissuto, in modo da allietare i presenti. Abbiamo la fortuna di avere questa sera tra noi tanti avventurieri e personalità di spicco, perciò chi vuole venire qui sopra per un attimo di gloria? »
    QM Point

    Chi vuole può venire sul palco. Se siete tanti parlerete comunque tutti questo turno, solo scrivete che fate una fila. Ovviamente l'aneddoto non è altro che una breve barzelletta.

    [Scadenza:5 Dicembre]

     
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    Impeto e tempesta

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    danlux1_zpsj3lyaeej
    Rivolto a: Rhaziel, Agrodon Mustang, Zon, QM.

    « Nel corso dei miei anni ho viaggiato in lungo e in largo su Endlos e posso dire che non è un luogo molto amichevole, specie per un naufrago. Certo, se lo chiederete a chi si sente tranquillo nella pace del Presidio Est non otterrete questa risposta, ma fidatevi delle mie parole. Uno dei miei primi viaggi è stato nel Presidio Sud. Caldo, sporco e pieno di sabbia che ha la sgradevole abitudine di infilarsi ovunque. Qualcuno di voi ci è stato? »

    Vedremo, sto tizio mi sta già antipatico.

    Mentre il bardo intratteneva gli ospiti, il Magister aveva iniziato a far conoscenza con i presenti. Spettatori non particolarmente entusiasti, in particolar modo l'Aviatore orbo. Rhaziel diceva di chiamarsi.

    -Oh, suvvia! Infondo è un lavoro come un altro. Pensa a quanto deve soffrire con quella specie di pantaloni aderenti! Io avrei cambiato voce a quest'ora, e questo gli fa onore.

    In realtà no... ma Dan era abbastanza gentile con i suoi studenti, e quel tale stava svolgendo un lavoro onesto oltre che utile. Doveva incoraggiarlo!

    Comunque sono Rhaziel, piacere.
    "Io sono Agrodon Mustang invece."
    -Dan Mihai Simion, ma potete chiamarmi solo Dan!
    Buonasera. Cavoli, tanta gente! Io non sono di qui, quindi non conosco il posto ma... è sempre così pieno?
    -In teoria no, carino vero?

    E comunque la barzelletta della macchina della verità non era male.

    « Il bello di Endlos è che è talmente vario e talmente mutevole che ogni giorno si ascoltano nuove storie. E’ mia consuetudine, ad ogni spettacolo, chiedere ai presenti un breve aneddoto su qualcosa che abbiano sentito o che abbiano vissuto, in modo da allietare i presenti. Abbiamo la fortuna di avere questa sera tra noi tanti avventurieri e personalità di spicco, perciò chi vuole venire qui sopra per un attimo di gloria? »

    Quando il bardo chiese la partecipazione dei presenti, dopo primi attimi di silenzio imbarazzato, la manina del Magister si sollevò fra la folla senza indugi, agitandosi allegra ed accompagnata da un concitato "Oh, io! Io! Scegli me!". Infondo si divertiva molto nel raccontare aneddoti e per questo gli studenti più giovani lo adoravano. Anche per le caramelle. Soprattutto le caramelle.

    -Oh, che bello vedervi da qui: siete tantissimi e tutti bellissimi!- avrebbe detto tutto contento, salito sul palco -Non sono pratico di aneddoti, ma so rispondere a molti perchè. Dai più semplici ai più bizzarri, come ad esempio: "Perché tutti quelli che vanno dai maghi pagano e non si fanno fare la fattura?"

    A quella breve divagazione si mise a ridere da solo ma, per quanto quello potesse già bastare, partì in quinta con le sue battute migliori. Che poi "migliori" non era il termine esatto ma... era qualcosa! Non poteva certo ricordarsi tutto.

    -Allora iniziamo... perché i nobili vanno spesso a finire sulle Novelle Erranti, giornale del Presidio?- avrebbe domandato, lanciando un'occhiata mascalzona a un signore abbastanza pienotto in seconda fila. Poi, notando la sua espressione non particolarmente intelligente, diede la risposta: -Perché hanno un titolo!

    Un paio di nobilotti nelle zone rialzate applaudirono, forse perchè chiamati in causa senza essere offesi... oppure perchè volevano semplicemente prendere i favori di un Magister. Non che a Dan importasse molto, oltretutto: a stento ricordava i nomi degli studenti.

    -Questa è più piccante, e che l'Alfiere non me ne voglia- faccia colpevole e divertita -Sapete perchè il Magister Khatep non si lancia dalle mura di Laputa?

    Momento di pausa.
    Orrore nell'udire quel nome.

    -PERCHÈ NON HA IL FEGATO!

    E niente, scoppiò a ridere. Rise tanto, davvero.
    Ora salutatelo per un'ultima volta.
    Dopo questa potete darlo per morto.

    divisorelaputapiccolo_zps1b890050

    drulux1_zpsai2naddk
    Rivolta a: Ted, Ezazèl, Astaroth.



    ”Ehilà Drusilla, sono felice di vedere che anche te stacchi la spina dal lavoro.”

    L'Alfiere alzò la mano per salutarlo, sorridendo un pò imbarazzata.
    -In realtà avevo un pò di cose da fare, ma il mio ospite ha insistito.
    -Ed ho fatto bene- occhiata melliflua -Comunque sono tuo fratello... o promesso sposo, se vuoi essere formale ♥
    Bastò una gomitata sullo sterno e Quarion si accasciò con la testa sul tavolo, gemendo in modo ambiguo e vagamente inquietante.
    -Dicevo: il mio ospite non sta bene al Mastio, per questo mi aveva domandato di uscire.
    Sorrise gentile ed amorevole, del tutto incurante dei piagnucolii dell'Ambasciatore che, intanto, si era messo a parlare sotto al tavolo. No, meglio non sapere cosa stesse accadendo e concentrarsi su qualcun altro.

    Mi dispiace per questo giullare ma i miei occhi si sono appena posati su uno spettacolo ben più interessante. Astar.. Caim, al vostro servizio.

    Cogliendo il disagio dell'Alfiere con tempismo, apparve un uomo che non aveva mai visto. Era molto alto, dai capelli scuri e la carnagione chiara. Mostrava molte cicatrici, segno che fosse probabilmente un mercenario. Dettaglio che la incuriosì più di tutti -facendola indugiare sulla sua bocca quando si morse il labbro- fu la dentatura da predatore.

    -Oh, la ringrazio signor Caim, è fin troppo gentile- rispose la Dama del Vento, arrossendo un pò -Però il signore sul palco non mi sembra così disastroso. Parlare ad una folla non è affatto semplice!

    Ragion per cui non si sarebbe messa a raccontare barzellette. In realtà le sarebbe piaciuto ma... Khatep le diceva sempre di mantenere un comportamento dignitoso. Ne andava della credibilità di Presidio.
    Maledetta etichetta.
    Ed a proposito di etichetta... era arrivato anche l'esserino indicato poco prima.
    Quello carino.

    « Ezazél. Saggio di Palanthas.»

    Si presentò a voce bassa, tutto educato come un vero ometto. Che poi l'Alfiere non potesse sapere quanto antica fosse quella creatura era un dato non rilevante, considerando che sembrava in tutto e per tutto ad un bambino.

    -Come sei carino, possibile che non ti abbia mai incontrato in biblioteca?

    Non riuscì a contenersi e gli concesse una leggera carezza sulla guanciotta.

    divisorelaputapiccolo_zps1b890050

    quarionlux1_zpsrzh2n1mi
    Rivolta a: Ted, Lazarus.

    -In realtà avevo un pò di cose da fare, ma il mio ospite ha insistito.
    -Ed ho fatto bene. Comunque sono tuo fratello... o promesso sposo, se vuoi essere formale ♥
    Bastò una gomitata sullo sterno e Quarion si accasciò con la testa sul tavolo, gemendo in modo ambiguo e vagamente inquietante.
    -Dicevo: il mio ospite non sta bene al Mastio, per questo mi aveva domandato di uscire.

    Davvero non riusciva a capire i ragionamenti di sua sorella.
    Che male c'era nell'ammettere di far baldoria? E quale vergogna avrebbe mai dovuto provare nell'avere come promesso sposo l'uomo più affascinante ed astuto di Endlos? Ebbene si, secondo le leggi della loro stirpe -per dovere di sangue- Drusilia e Quarion avrebbero dovuto sposarsi fra loro per mantenere "pura" la propria discendenza. Peccato che, nonostante i ragionamenti dell'Ambasciatore non facessero una piega, l'Alfiere Errante si ostinava a rifiutarlo. E così, anzichè baciarlo e ricambiarlo con atteggiamenti lussuriosi, ecco che gli tirava gomitate sullo sterno e lo ignorava con crudeltà inaudita. E poi si lamentava dell'appellativo di tiranna!

    -Mmmmh ♥ - mentre lui gemeva, la testa buttata sul tavolo, qualcun altro lanciava versi ambigui «NYAH!»
    Il fato volle che entrambi si rivedessero, l'uno ai piedi dell'altro.
    «Mi scusi. Mi scusi. Ma salve.»

    Sorriso tiratissimo per uno, occhiata eccitata per l'altro. L'Ambasciatore non lo riconobbe ma... fu felice di aver trovato un nuovo passatempo.

    -Oh, cosa ci fai qui... monello? ♥

    Quoto solo le passive percepibili senza interazione (due passive di malia d'amore e carisma di Drusilia):

    GODDESS OF LOVE »

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]



    AURA DEI GIUSTI »

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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  4. _MajinZ_
     
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    Il senso dell'umorismo era una merce rara, quasi introvabile se si parlava di Rhaziel. Ma non nel senso che non capiva le battute, il problema era che non lo facevano ridere... almeno da sobrio. Era difficile vederlo lasciarsi andare a una risata genuina, di quelle che ti facevano scendere le lacrime e ti facevano venire il mal di pancia. Al massimo inarcava le labbra per sorridere, ma non arrivava mai la classica ridarola a crepapelle... servivano le chiavi giuste per aprire quella parte di se e voleva proprio vedere se questo saltimbanco le aveva. Quindi si mise in ascolto e attese, anche se la prima battuta non ebbe nessun effetto. Però quella diceria era vera. Eccolo, un sorrisino!

    ...mpff.

    L'avevo appena detto che non era facile farti ridere, non farmi fare figuracce per favore. Il Cacciatore non aveva intenzione di perdere la sfida, non poteva macchiare la sua reputazione da burbero ubriacone che non rideva mai. Per fortuna arrivò quella seconda battuta... che il LAM non gradì affatto. Era meglio non parlare di mogli in sua presenza, non in quel senso almeno. La terza stirua invece fu più simpatica e Rhaziel fece quel tipico suono nasale, quello che si emetteva quando ci si sforzava di non ridere. Prima di sentire l'ultimo racconto, il mercenario si concesse un bicchierino di liquore, ma quasi gli andò di traverso sentendone l'epilogo. Lo mandò giù, ma per poco rischiò di spararlo tutto fuori.

    Beh... non era così male, dai.

    Puntualizzò dandosi un contegno, mentre il saltimbanco invitava dei volontari a salire sul palco... e Dan pensò bene di accettarlo, lanciandosi poi in alcune freddure che fecero gelare il sangue. Quella su Kathep però era bellissima. E forse a causa di quella, dell'alcool e della reazione del Magister alla sua stessa battuta, Rhaziel si accasciò sul tavolo per nascondere il viso... iniziando a ridere senza contegno. A dire il vero faceva di tutto per sforzarsi a non farlo, però non riusciva proprio a smettere. E il cabarettista doveva imparare dal comico non professionista, visto che l'aveva battutto su ogni fronte, almeno per il nostro Cacciatore.

     
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    Si rivolge a: Quarion e Jester. Accenni a Dru e Astaroth

    Voci che si fanno più definite. Ingranaggi che mi scricchiolano nel cranio.
    Sono ai piedi di Capelliazzurri, quindi le scarpette che vedo accanto alle sue debbono essere quelle dell'Alfiere Errante. L'interlocutore di lei, invece, deve essere...
    Astaroth. Riconosco la voce, ci ho parlato qualche giorno fa. Una creatura losca, che potrebbe creare grattacapi in futuro, ma al momento totalmente innocente.
    Ce ne frega veramente qualcosa?

    «Missione segreta.» spiego alla fata turchina, portandomi un dito alla bocca in segno di shht. Ne approfitto per pulirmi dal sangue dal labbro - che per fortuna nemmeno pare tale, nero com'è.
    «Sto collaborando con un LAM per la salvaguardia del nostro Alfiere.»
    Cenno col capo a Jester, la dannata. Quanto non siamo proffescional? Due piccoli ninja emogoth che strisciano sotto un tavolino.

    «L'uomo con cui sta parlando è alto e coi capelli neri, giusto?» non riesco a vederlo, da qui sotto, ma sono certissimo che sia lui «Astaroth. Demone, pericoloso. Siamo esperti in creature infernali, ci stiamo assicurando che non tenti cose strane.» mi batto le dita contro il petto «Stia all'erta. Lo controlli. Avvisi Drusilia senza farsi notare, se riesce.»
    Voce bassissima, sguardo da cospiratore.
    Mi spiace, Astaroth. Nulla di personale, eh? Cerco solo di farmi bello agli occhi dell'alfiere.
     
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  6. PoKèfan tipo fuoco
     
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    A questo giro l'amico in calzamaglia cominciò a sparare battute e aneddoti. i primi Zon non li capì neppure, data la sua inesperienza su Endlos, e così non rise quasi per niente, come del resto molti dei presenti che osservò intorno a lui. All' ultima battuta, Zon vide alcune persone ridere, ma anche lì non riusciva a capire il senso della freddura. Tuttavia, più ci pensava e più qualcosa prendeva forma nella sua mente. Quello che ne conseguì fu una reazione del tipo: -Ma... aspetta... ah, perchè la madre... Mppfh
    Tentò a stento di trattenere la risata seguente, e ne uscì anche un rumore piuttosto buffo.
    -Oh, cavolo, questa è buona
    disse, tentando di darsi un contegno. Anche Man Of Steel accanto a lui ebbe la sua stessa opinione.
    Santo cielo, questa è una di quelle cose che tu più ci ripensi più ti fa ridere. -Non pensarci, non pensarci,non fare la figura del contenuto del WC del tuo appartamento- Si disse Zon.
     
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  7.  
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Bleah!

    Qualunque cosa accada il gusto della Tenebra faceva sempre un po’ schifo la prima volta che veniva assaggiata nella giornata. La Circense si ripulì le labbra sporche del sangue nero di Lazarus con un fazzoletto pescato in borsa. La sua espressione era tra lo schifata e il divertita ma quest’ultima superava la prima.
    Casualità o Destino quello che successe al contempo fu ugualmente una gran sfiga. Lazarus ruzzolò all’indietro investendo le gambe di un uomo seduto alla tavolata, Quarion Galanodel . Jester conosceva il fratello dell’Alfiere solo di fama e non aveva intenzione di conoscerlo in altro modo. La fanciulla rabbrividì ricordando una delle tante storie agghiaccianti che le avevano raccontato sul conto di lui. C’entrava una saponetta, ma non ne era sicura.

    «Missione segreta... Sto collaborando con un LAM per la salvaguardia del nostro Alfiere.»

    Il viso della Hunter s'illuminò d'ammirazione mentre si buttava in avanti portando una mano al petto in una specie d’inchino, l’educazione prima di tutto. Poi i suoi occhi d’onice si incatenarono in quelli dorati dell’inquietante individuo e… cavolo, da vicino faceva ancora più paura.

    -Jester al Suo servizio
    Contro quel brutto tizio.-


    Bisbigliò la Lam indicando i piedi del Demone. Un bene che non stesse ascoltando quello che dicevano sul palco. In caso contrario sarebbe potuta sbucare da sotto il tavolo per contestare la battuta su Khatep. Lui il fegato ce l’aveva anche se non era vero, e poi perché mai avrebbe dovuto buttarsi da una finestra?
     
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    Nekara's Hell

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    ASTAROTH
    Tirai un occhiataccia al nanetto appena arrivato, che aveva catalizzato l'interesse della dama. La cosa strana era che però tale cosa mi disturbasse tanto, perché volevo così tanto avere le sue attenzioni e fare bella figura? Sentivo forse che lei era una dama o la figlia di qualche importante figura della città?

    Ho sentito in giro che l'alfiere è da qualche parte nel locale. Le persone altolocate si dilettavano in pettegolezzi e nel lamentarsi della politica, dunque se io volevo inserirmi nella discussione meglio adeguarsi. E' da poco che sono arrivato in città e non mi è ancora capitato di vederla, neanche di sfuggita. Magari stasera sarò fortunato. Un sorriso si disegnò sul mio volto, sentendo la barzelletta sulla mummia di Laputa. Quel Khatep invece ho avuto la sfortuna di incontrarlo. Ma non è stato affatto divertente.

    Oh, un calice di vino. Afferrai istintivamente il piccolo calice dal vassoio della cameriera posta al mio fianco, mi dava le spalle, che scorrendo nella folla neanche si accorse del mio gesto. Me lo portai alla labbra dimentico che magari nel locale quel calice andava pagato e che il mio gesto sarebbe potuto essere frainteso.

     
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    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


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    EZAZÉL
    Si rivolge a: Drusilia, poi sale sul palco



    Si lasciò coccolare dall'alfiere, sfoderando un sorrisino imbarazzato. Era abituato a farsi trattare come un bimbo per via del suo aspetto fisico, la cosa non gli dava fastidio.
    Essere un bimbo era molto più divertente dell'essere un vecchietto pluricentenario, dopotutto.

    "Come sei carino, possibile che non ti abbia mai incontrato in biblioteca?"

    «Seguo la Via del Mondo, signora. Non rimango mai a lungo a Palanthas.»
    Passava spesso per salutare gli altri Saggi, farsi preparare dei biscotti da Arthur e portare strambi souvenir a tutti. Ma erano visite della durata di una settimana, in cui riprendere il fiato prima di imbarcarsi in nuove avventure.
    Era bello avere una causa in cui tornare, ma aveva già passato svariati secoli chiuso in una biblioteca. Tempo di cambiare aria, no?
    Il mondo a volte era molto più interessante dei libri.
    (E poi Athur si lamentava sempre quando giocava a palla tra gli scaffali.)
    «E ora, con permesso, vorrei salire un attimo sul palco.»
    Si congedò con un garbato cenno del capo, per poi dirigersi zompettando verso il palco. Non fu semplice arrivarci (dovette tirare gomitate ai fianchi di molte persone), ma una volta lì giunto salutò con la manina il bardo prima di tirarsi su. Può avere una sedia su cui stare in piedi? Perché non è certo che tutti lo vedano.

    «Vorrei raccontarvi un episodio visto ad Argenstella.»
    Si rivolse al pubblico, lo sguardo basso di chi non è abituato a parlare con tante persone.
    «Un ricco turista di Altatorre entra nel ristorante più esclusivo della città. "Voglio quel tavolo" ordina al cameriere, indicando il posto più bello di tutto il locale: angolo appartato, vista sulla città, candele...
    Il tavolo, però, era già occupato da un'altra persona.
    »

    Momento suspance. Si dondolò sulla punta dei piedi, nervoso.
    «Il mercante non volle sentir ragioni: prese a spallate il cameriere, superandolo, e andò dritto e deciso al tavolo che voleva.
    "TU!" urlò al cliente lì seduto
    »
    allungò un braccio per indicare con decisione il bardo «"ti do duecento monete se mi cedi il posto, subito!"»
    La voce possente, lo sguardo snob di un uomo che normalmente non chiede: ordina.
    «E l'altro, in Altatorrese stretto, gli rispose "te ne do trecento se ti levi dalle scatole!"»
    Qualcuno aveva riso, sì? Sperava di sì. Conosceva mille altre barzellette di quel tipo, in realtà, ma molte erano scorrette e non voleva offendere nessuno.
    Dopo un breve inchino, sarebbe sceso dal palco in tutta fretta.
    Non era bene che un PnG come lui rimanesse al centro dell'attenzione troppo a lungo.
     
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    Hit Once, Hit Hard

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    Da un posto EPICANTE

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    Agrodon Mustang



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    (Rivolto a Dan, Rhaziel, Drusilla)



    Le battute del giullare, erano una delle tante sfaccettature della comicità che Agrodon aveva deciso di non esplorare mai.
    Forse per via della sua istruzione di base o del ruolo che ricopriva nella capitale del suo regno, che fosse una o l’altra, la motivazione fondamentale era quella di tenersi il più possibile lontano dal sentire stupidaggini, di qualsiasi genere o forma avessero.
    Nonostante Ted, anche se spesso gli toglieva il lume della ragione con i suoi ragionamenti ridicoli.
    La goccia che però fece traboccare il vaso, venne dalla parte del Magister Dan, la quale battuta, riguarda una figura di rilievo nel sistema Laputese: Khatep.

    "Nemmeno Ted alla mattina dice cose così ..."

    Guardò l’aviatore orbo e accennando ad un sorriso, si concedò da entrambi.
    Attraversare la folla non fu uno sforzo eccessivo, date le grosse proporzioni di cui godeva, eppure ebbe delle difficoltà nella parte finale per arrivare nell’ultimo posto dove aveva visto il pugile.
    Avrebbe subito iniziato a cercarlo se non fosse stato per il suo sguardo, che per un’attimo, incrociò quello dell’alfiere:

    ”Lady Drusilia, che onore incontrarla. Spero che si stia divertendo alla festa …“

    "... nonostante le battute ridicole.Ovvio.”

    Ted Carter



    tedaviatori_zpsb760d5ce

    (Rivolto a Quarion, Lazarus, Jester)



    Ted guardò la birra.
    Gli era bastato un sorso per capire che fosse fresca e della migliore qualità. Il Barista non voleva certamente fare brutta figura davanti alla cremè del presidio, eppure non gli era sembrata eccessivamente alcolica.
    La graduazione era quella di una birra normale insomma.

    ”Ha detto fratello o promesso sposo? Davvero?! Ma che diamine … forse è meglio guardare da un’altra parte facendo finta di nulla”

    Tornò a osservare il palco che ospitava lo spettacolo del giullare, che non curante dell’elevato numero di persone aristocratiche, si iniziò a dilettare con barzellette di scarso livello, le quali però, riuscirono comunque a strappare un sorriso al pugile e al suo povero senso dell’umorismo.

    ”Ma quel tipo ancora non si è alzato dalla gomitata di Drusilla? Mica l’avrà ucciso sul colpo spero.”

    Appoggiò la birra sul bancone e si tirò leggermente in su i pantaloni, al fine di potersi chinare meglio.
    Quando si abbassò, trovò sotto il tavolo una confraternita segreta fatta dal membri tutt’altro che dall’aspetto affidabile.

    ”Uhm … cosa fate tutti sotto il tavolo? Vi è per caso caduto qualcosa?”

    Guardava con aria interrogativa i due che discutevano in compagnia del fratello o sposo, di Drusilla. La loro faccia sulle prime non gli disse nulla e rimase quindi a studiarli al più lungo possibile.
     
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    J

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    Dover fare buon viso a cattivo gioco. La mia faccia assume le fattezze di una maschera sorridente, profondamente colpita dalle barzellette di chi sale sul palco. “Ma certo, mio signore, voi siete senz’altro il più bravo”. Perché dovrebbero dubitare? Loro lì sono famosi e potenti ed io un imbecille con una calzamaglia troppo attillata. Se loro sono contenti lo sono pure io, perché questo vuol dire altri spettacoli e di conseguenza dei buoni pasti, un buon letto e delle belle donne. Viva la leccata di culo! Quindi eccomi richiedere applausi scroscianti per l’incredibile comicità del finocchio glam Magister ed altrettanti per il nano bibliotecario Saggio di Palanthas. Applausi che non tardano ad arrivare, a dire il vero. Mi sa che nella sala non sono l’unico che spera in una raccomandazione.

    Terminato il giro di danze ecco che lo spettacolo prosegue. « Ora che ci siamo scaldati, perché non tentare qualcosa di più audace? » Porto le braccia dietro la schiena e quando le estraggo di nuovo ecco tre rose dal gambo lungo: una rossa, una blu ed una bianca. « Queste, madame e messeri, non sono altro che Rose Magiche, dono di un eremita dell’Ovest. La loro peculiarità è quella di essere attratte dalla persona che meglio rappresenta il loro colore. Una volta lanciate per aria esse si muoveranno sospinte da una forza invisibile e si poseranno dolcemente in mano alla persona da loro designata. Per questo motivo le userò per selezionare i partecipanti del prossimo gioco! »

    Alzo lentamente la prima delle rose, quella bianca. « La prima rosa rappresenta purezza e lealtà. Cercherà una persona onorevole e casta, massimo baluardo spirituale. » Con un gesto pomposo la lancio per aria ed eccola alzarsi ed abbassarsi, fluttuando e vorticando nella sala. Il magister immagino l’abbia capito che quegli oggetti non sono in realtà magici. Fili di vento, frutto della mia aerocinesi, fungono da sostegno per far arrivare la rosa dove voglio. E cosa voglio esattamente? Ma che domande! Conquistare almeno una delle due bellezze in sala! E cosa c’è di meglio nel farmi fare bella figura se non di una spalla comica? Perciò ecco che la prima rosa, dopo qualche svolazzo, scivola verso le mani dell’elefante antropomorfo.

    Mi porto le mani verso il viso in un’espressione di stupore. Risate in sala. « Perdonate lo sconcerto, ma mai avevo ammirato una creatura così pura. E’ sempre vero che il cuore più candido si nasconde in luoghi di cui mai sospetteremmo. Un applauso! » E mentre la gente, divertita, batte le mani ecco che alzo la seconda rosa, quella blu. « La seconda rosa rappresenta il sogno e l’arte. Cercherà una persona baciata dalle Muse, maestra dell’estro e dei colori della vita. » Questa volta devo stare ben attento a calibrare i fili in quanto l’obiettivo si nasconde sotto il tavolo. Con delicatezza la rosa si posa tra i capelli della darkettone che si era appartata con lo sfigato. « Ah! E’ forse in lei che si cela una delle Muse? » Speriamo che sia quella che eccelle nell’arte di suonare pifferi di carne. « Ma non temete! Anche questa volta la Rosa ha tentennato! Che si nascondano così tanti artisti tra i presenti? » Il pubblico si guarda intorno. Sorrisi e risatine. Non c’è metodo migliore che non adulare gli imbecilli. Alzo così la terza ed ultima rosa, di un colore scarlatto. « La terza ed ultima rosa rappresenta la passione bruciante ed il desiderio. Cercherà una persona ardente e focosa, degna di essere il migliore degli amanti. » E l’ultima la riservo per te, bonazza dalle tette enormi. Non mi sono certo dimenticato visto che sei il piatto principale. Molti più svolazzi questa volta tra le signore – specialmente se sono grasse e brutte – ma ecco che avvicino il fiore alla ragazza dal seno prosperoso. Un ultimo giro e poi…

    …vira improvvisamente e finisce in mano al finocchio dai capelli azzurri.
    « Ah. »
    Ma che cazzo! Ma chi è stato? Il Magister? Infame maledetto! O qualcun altro? Ho voglia di mangiarmi le mani e dare fuoco alla locanda.

    « Ma che sorpresa… » Questa volta il tono è mesto, la faccia preda di una paresi. Produrre un sorriso pare un’impresa degna di un eroe. « Un applauso per il signore! » Con un colpo di coda provo a rimettermi in carreggiata. Significa semplicemente che mi dovrò concentrare sull’altra. Gli applausi, quantomeno, mi danno il tempo di recuperare dal colpo. Quando finiscono sono tornato in piena forma.

    « Ora, cortesemente chiedo ai prescelti dalle rose di venire qui sul palco, in quanto avranno l’onore di essere i protagonisti. Di cosa, vi domanderete? Di una storia, ovviamente. » Ed ecco il trucco. « Una storia che scriverete voi! » E muovo l’indice a caso puntando dove capita. Falli sentire creatori di qualcosa e cadranno ai tuoi piedi. « Per questo, madame e messeri, chiedo a voi innanzitutto i ruoli. Quali panni calzeranno i nostri protagonisti? Eroi o malfattori? Principi o mostri? » E con inchino verso la folla attendo il loro vociare.
    QM Point

    I prescelti per partecipare a questo gioco sono:
    Jester
    Blain (con Agrodon)
    Drusilia (con Quarion ç_ç)

    Chi non è stato selezionato ha invece il compito di urlare verso il palco uno o due ruoli.
    Ovviamente, l'invito è relativo al pg (quindi se avete portato più pg potete urlare dei ruoli con ogni pg che non è stato selezionato).
    Poi scelgo io, quindi siate fantasiosi e spero di avervi rotto le scatole spezzando qualche coppia che si era creata <3

    [Scadenza:-]

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    A Jester piacevano i fiori come alla maggior parte delle donne, tuttavia quella sera non fu affatto felice di riceverne. La rosa blu che il prestigiatore aveva detto essere dell’arte le si conficcò tra i capelli, ma non doveva cadergli in mano? Vabbe’ dettagli! Ora il nostro Giullare aveva ben altro a cui pensare. Un po’ indecisa sul da farsi scambiò un’occhiata preoccupata con Lazarus, poi prese un respiro e decise di stare al gioco. Essendo stata da piccola valletta del guitto suo padre sapeva benissimo come comportarsi. Con grazia _ per quanto potesse averne una uscita da sotto al tavolo_ prese la rosa e la mostrò al pubblico. Poi con enfasi esagerata si portò l’indice al viso ormai per metà celato dal cappuccio dalle strane punte…

    84090cea308f6493a3493fdde0b21b28

    "Iooooo???" Chiese senza che le parole le uscissero dalla bocca per poi portare il braccio col fiore sopra la testa e l’altro steso di lato. Proprio come se fosse stata parte dello spettacolo la ragazza si esibì in una piroetta e volteggiò tra i tavoli fino al palco. Quando vi arrivò decise di non prendere le scale. Posizionò le mani sopra il legno e si diede la spinta per una giravolta finendo di spalle in posizione da ginnasta. Rosa in mano. Probabilmente le si erano viste le mutandine, ma anche quello era spettacolo.

    La Strega cercò di pensare positivo, tuttavia non era facile. Era appena stata pizzicata con uno accusato di alto tradimento sotto al tavolo di una locanda dal Gran Maestro. Per giunta era imbrattata dalla tenebra perché aveva voluto limonare. La Hunter sospirò e decise di cambiare prospettiva. Lei non era un’aviatrice e soprattutto non era Jester!

    -Ok, va bene, come non detto,
    Esmeralda principessa del ghetto!-


    Disse con un filo di voce in modo che nessuno potesse sentirla. Dopodiché con l’ennesima piroetta si voltò verso gli spettatori e fece un inchino sperando che vigesse la stessa regola dei fumetti. Quale vi domanderete voi, ma è ovvio! La dinamica per cui sciogliersi i capelli e cambiare vestito vi rende irriconoscibile persino ai vostri cari.
     
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    Impeto e tempesta

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    Rivolta a: Lazarus, Jester, Ted, Dru, QM.

    «Missione segreta.» spiegò il ragazzino monellaccio, portandosi un dito sulle labbra in modo sexy «Sto collaborando con un LAM per la salvaguardia del nostro Alfiere. »
    -Jester al Suo servizio | Contro quel brutto tizio.-
    A quel punto si sarebbe unita anche la fanciullina al suo fianco.
    «L'uomo con cui sta parlando è alto e coi capelli neri, giusto? Astaroth. Demone, pericoloso. Siamo esperti in creature infernali, ci stiamo assicurando che non tenti cose strane. Stia all'erta. Lo controlli. Avvisi Drusilia senza farsi notare, se riesce.»
    -Oh, ma perché farlo?- avrebbe domandato con voce maliziosa e birichina, il tutto mentre giocava con le proprie ciocche di capelli -Se svelassi l'inganno si perderebbe la magia e non sarebbe più divertente, non credi?
    A cosa si riferisse l'Ambasciatore non era proprio chiarissimo... e non lo erano nemmeno le eventualità che stesse ancora parlando di Astaroth o fosse già nella fase degli indovinelli a scopo di avvertimento.
    ”Uhm … cosa fate tutti sotto il tavolo? Vi è per caso caduto qualcosa?”
    -Oh, nulla di particolare, bel moro: ti andrebbe di accomodarti proprio qui, al mio fianco? In compagnia ci si diverte di più... e poi sei davvero una bella presenza.
    Che Ted avesse accettato o meno, l'attenzione dell'Ambasciatore sarebbe presto tornata sul palco, laddove un aitante bardo faceva del suo meglio per rendere felice la gente.
    Quanta bellezza! Quanto talento!
    ...Quanto gli piacevano i bardi!

    « Ora che ci siamo scaldati, perché non tentare qualcosa di più audace? » avrebbe domandato, estraendo dei fiori e strappando così un sospiro sognante all'Ambasciatore, che chissà che aveva pensato con "audace" « Queste, madame e messeri, non sono altro che Rose Magiche, dono di un eremita dell’Ovest. La loro peculiarità è quella di essere attratte dalla persona che meglio rappresenta il loro colore. Una volta lanciate per aria esse si muoveranno sospinte da una forza invisibile e si poseranno dolcemente in mano alla persona da loro designata. Per questo motivo le userò per selezionare i partecipanti del prossimo gioco! »

    -L'Ovest, le rose... sorellina, non trovi che sia così romantico?
    Ovviamente in pochi potevano sapere che, parecchi anni prima, Quarion aveva intrattenuto una relazione sentimentale con un Ufficiale Occidentale dell'Alfierato di Mio Aranwe, Shui Yoe Tu, l'ultima Signora di Undarm.
    -Ehm... si?
    -Tu li sai i significati dei colori? Io si! Mi piacerebbe così tanto essere una rosa rossa! Il rosso è caldo come il sangue e sensuale quanto le labbra di una donna. Vuol dire passione! Mi piace così tanto la passione!
    -Beh, Quarion, sono contenta per te.
    -Oh guarda, una rosa bianca! Quello è il tuo fiore preferito, vero?
    Preso dalla concitazione, l'avrebbe indicata tutto contento finchè -alla fine- non raggiunse un elefante non molto distante. Tutti a ridere, ma lui non battè ciglio.
    -Io non capisco come faccia un elefante a essere puro- avrebbe detto, perplesso -E' un gioco, Quarion. Non lo è per davvero... o comunque non lo può sapere una rosa magica- aggiunse saggiamente la sorella.
    - Ma gli elefanti sono provvisti di genitali enormi! La particolarità del loro pene, oltretutto, è che essendo molto snodato e prensile viene usato anche come appoggio quando si devono sporgere per raggiungere il cibo, per grattarsi in punti scomodi da raggiungere altrimenti, o per scacciare le mosche!
    Momento di silenzio.
    Il gelo.
    -Non può essere puro, capisci? Probabilmente col suo pene avrà toccato qualunque cosa!
    -QUARIONBASTATIPREGO.

    « Ah! E’ forse in lei che si cela una delle Muse? Ma non temete! Anche questa volta la Rosa ha tentennato! Che si nascondano così tanti artisti tra i presenti? » Intanto un'altra rosa era stata donata e l'Ambasciatore si rese conto che ormai il gioco era quasi finito e la tanto amata rosa rossa così difficile da ottenere. « La terza ed ultima rosa rappresenta la passione bruciante ed il desiderio. Cercherà una persona ardente e focosa, degna di essere il migliore degli amanti. »
    Molti più svolazzi questa volta tra le signore ed altrettanti sospiri da parte di Quarion finchè... la rosa non gli si avvicinò. Piano. Lentamente. E poi, magicamente, virò su di lui, ricadendo fra le mani.

    « Ah. »
    -Oh.

    « Ora, cortesemente chiedo ai prescelti dalle rose di venire qui sul palco, in quanto avranno l’onore di essere i protagonisti. Di cosa, vi domanderete? Di una storia, ovviamente. Una storia che scriverete voi! Per questo, madame e messeri, chiedo a voi innanzitutto i ruoli. Quali panni calzeranno i nostri protagonisti? Eroi o malfattori? Principi o mostri? »

    In silenzio si avvicinò piano al palco, mostrando la rosa con aria spavalda quasi a voler mettere a tacere tutte le donne della sala che osavano anche solo pensare di eguagliarlo in bellezza e passione. Poi iniziò a fissare il bardo da vicino.
    Molto vicino.

    -Ok, va bene, come non detto | Esmeralda principessa del ghetto!-

    Senza mai distogliere lo sguardo.

    -Hamelin, il pifferaio magico!

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    drulux1_zpsai2naddk
    Rivolta a: Ezazèl, Astaroth, Quarion, Lazarus.



    Ho sentito in giro che l'alfiere è da qualche parte nel locale. E' da poco che sono arrivato in città e non mi è ancora capitato di vederla, neanche di sfuggita. Magari stasera sarò fortunato. Quel Khatep invece ho avuto la sfortuna di incontrarlo.

    L'uomo di fronte a lei era evidentemente uno straniero. Uno straniero che aveva incontrato Khatep, ragion per cui già "battezzato" a quella che doveva essere la vita a Laputa. Un presidio abbastanza piccolo in cui tutti conoscevano tutti votato al cielo in cui era sospeso e alla magia di cui la sua elite era esperta.

    -Allora sono lieta che l'abbiate trovato, messere.

    Non fece caso al calice, piuttosto lo avrebbe messo a suo agio. Il bicchiere di vino lo avrebbe offerto di sua tasca.

    «Seguo la Via del Mondo, signora. Non rimango mai a lungo a Palanthas. E ora, con permesso, vorrei salire un attimo sul palco.»


    Mentre lasciava andare il grazioso Saggio, la Dama del Vento si rese conto che la sua fosse la medesima via di Rekishi. Per il resto, non fece altro che applaudirlo, anche se di fatto non aveva nemmeno capito la battuta.
    Però era carino ♥

    « Ora che ci siamo scaldati, perché non tentare qualcosa di più audace? » avrebbe domandato il bardo sul palco ad un certo punto, estraendo dei fiori ed attirando le attenzioni del fratello « Queste, madame e messeri, non sono altro che Rose Magiche, dono di un eremita dell’Ovest. La loro peculiarità è quella di essere attratte dalla persona che meglio rappresenta il loro colore. Una volta lanciate per aria esse si muoveranno sospinte da una forza invisibile e si poseranno dolcemente in mano alla persona da loro designata. Per questo motivo le userò per selezionare i partecipanti del prossimo gioco! »

    -L'Ovest, le rose... sorellina, non trovi che sia così romantico?
    Ovviamente in pochi potevano sapere che, parecchi anni prima, Quarion aveva intrattenuto una relazione sentimentale con un Ufficiale Occidentale dell'Alfierato di Mio Aranwe, Shui Yoe Tu, l'ultima Signora di Undarm.
    -Ehm... si?
    -Tu li sai i significati dei colori? Io si! Mi piacerebbe così tanto essere una rosa rossa! Il rosso è caldo come il sangue e sensuale quanto le labbra di una donna. Vuol dire passione! Mi piace così tanto la passione!
    -Beh, Quarion, sono contenta per te.
    -Oh guarda, una rosa bianca! Quello è il tuo fiore preferito, vero?
    Preso dalla concitazione, l'avrebbe indicata tutto contento finchè -alla fine- non raggiunse un elefante non molto distante. Tutti a ridere, ma lui non battè ciglio.
    -Io non capisco come faccia un elefante a essere puro- avrebbe detto, perplesso -E' un gioco, Quarion. Non lo è per davvero... o comunque non lo può sapere una rosa magica- aggiunse saggiamente la sorella.
    - Ma gli elefanti sono provvisti di genitali enormi! La particolarità del loro pene, oltretutto, è che essendo molto snodato e prensile viene usato anche come appoggio quando si devono sporgere per raggiungere il cibo, per grattarsi in punti scomodi da raggiungere altrimenti, o per scacciare le mosche!
    Momento di silenzio.
    Il gelo.
    -Non può essere puro, capisci? Probabilmente col suo pene avrà toccato qualunque cosa!
    -QUARIONBASTATIPREGO.

    Ecco, fantastico.
    Ora le era anche passata la fame.
    « Ah! E’ forse in lei che si cela una delle Muse? Ma non temete! Anche questa volta la Rosa ha tentennato! Che si nascondano così tanti artisti tra i presenti? » Intanto un'altra rosa era stata donata e, da sotto al tavolo, uscì una ragazzina incappucciata. Che fosse una delle amanti del fratello? Che diavolo ci faceva sotto al tavolo? Con sguardo indagatore andò a lanciargli delle occhiate, cosa che però terminò rapidamente non appena si rese conto di quanto sembrava incantato da quelle rose « La terza ed ultima rosa rappresenta la passione bruciante ed il desiderio. Cercherà una persona ardente e focosa, degna di essere il migliore degli amanti. »
    La fissava come un bambino di fronte ad una vetrina di giocattoli. Era sognante, addirittura tenero; fu in quel momento che si ricordò di non avergli fatto nemmeno un regalo da un bel pò di tempo.
    Sorrise maliziosa e fece cascare nelle sue mani la tanto agognata rosa rossa che, altrimenti, sarebbe probabilmente finita a lei. Eppure a lei certe cose non interessavano: non era tipa da oroscopi e giochini fanciulleschi.
    E poi era bello far contento ciò che restava della sua famiglia.

    « Ah. »
    -Oh.

    Sorrise radiosa non appena notò gli occhi del fratello illuminarsi e, gongolante, si godette tutta la scena. A stonare fu però la voce della ragazzina.

    -Ok, va bene, come non detto | Esmeralda principessa del ghetto!-

    ...un'aviatrice?
    Quindi non c'era solo Ted al tavolo?
    Presa dalla curiosità lanciò uno sguardo in basso e... lo vide.
    Proprio lui, Lazarus Lee.

    -...

    Non fece nulla, però.
    Si limitò a fissarlo. Di quegli sguardi che mettono orribilmente a disagio.

    divisorelaputapiccolo_zps1b890050

    danlux1_zpsj3lyaeej
    Rivolto a: Rhaziel, Agrodon Mustang, Zon, QM.

    Tornando al suo posto, il Magister era stato accolto da sorrisi ed addirittura qualche applauso, cosa che gli sollevò decisamente l'autostima ed il morale. Tornò quindi al tavolo con gli altri, mentre ricominciavano i giochi.

    « Per questo, madame e messeri, chiedo a voi innanzitutto i ruoli. Quali panni calzeranno i nostri protagonisti? Eroi o malfattori? Principi o mostri? »

    -Oh-oh! Io ce l'ho!- avrebbe alzato la mano per farsi vedere -I TRE PORCELLINI!
    Molto divertente, lo so.

    Quoto solo le passive percepibili senza interazione (due passive di malia d'amore e carisma di Drusilia):

    GODDESS OF LOVE »

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]



    AURA DEI GIUSTI »

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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    Agrodon Mustang



    Schermata 2015 11 14 alle 11 45 02

    (Rivolto a Nessuno)



    Mentre cercava di trovare Ted in mezzo a tutta quella marea di gente, qualcosa gli scivolò magicamente fra le mani.
    L’improvvisa sorpresa venne sostituita da un’occhiata molto incuriosita: Una rosa bianca.
    Da come stava ridendo la gente attorno a lui, doveva immaginare che quella non fosse altro che opera del bardo.

    "Che simpatico burlone! Deve aver sentito le mie critiche sulle sue battute. Com'è che dice sempre Ted ... Karma o qualcos'altro."

    Non sembrava essere nella posizione di poter rifiutare, prese quindi tutto il suo coraggio e salì sul palcoscenico.
    Almeno qualcuno si sarebbe fatto qualche risata in più, perché fino a quel momento il bardo aveva fatto ridere il giusto.


    Ted Carter



    tedaviatori_zpsb760d5ce

    (Rivolto a Quarion, Drusilia)



    Il fratello di Drusilla si rilevò essere un tipo molto particolare.

    ”Mettiamo subito le cose in chiaro! Io non sono quello che pensi …”

    Dire una frase del genere gli sarebbe potuto costare caro, ma per fortuna sia la ragazza che lo strano tipo, vennero scelti per un gioco del simpatico bardo.
    Quando decise di uscire da sotto il tavolo, si ritrovò lo sguardo di Drusilla addosso. Che avesse potuto capire male? Perché lo guardava come se lo volesse scuoiare da un momento ad un’altro?

    ”Oh grande Cuvar! Adesso cosa avrà mai capito? Cioè, sono rimasto sotto il tavolo neppure un minuto … sono il campione mondiale di Boxe, non di sveltine sveltissime.”

    Decise comunque di alzarsi e di riprendere in mano la birra, provando ad approcciare Drusilla come se non fosse successo niente.

    ”B-bella serata … già, proprio bella. Ma guarda che caso, quello sul palco è Agrodon, allora non sono l’unico che se la voleva spassare stasera …”

    Ted sbiancò, per quanto potesse farlo.
    Aveva veramente detto “spassare” dopo essere uscito da sotto un tavolo, con una ragazza e due ragazzi, di cui uno era il fratello dell’alfiere?

    ”Questa non ci voleva …”

    Drusilla continuava ad avere quello sguardo freddo e punitivo.
    Alla fine Carter si voltò da tutt’altra parte, sperando che si dimenticasse la sua faccia il prima possibile.
     
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    Si rivolge a: Drusilia
    Sopra la mia testa, discussioni sui peni degli elefanti. Accanto a me, una giullare psicopatica.
    Ma che ho fatto io di male per meritare ciò, esattamente? Forse sono ancora in tempo per usare un incanto di teletrasport- ah, il principino capelliazzurri se n'è appena andato, ottimo. E ora chi mi proteggerà nel caso Drusilia sbirci sotto il tavolo? Perché Drusilia sta sbirciando sotto il tavolo. Forse perché continuano ad uscire fuori persone strane, da sotto il tavolo. Tipo Jester che mi ha abbandonato qui per seguire il bardo.
    Don't panic.


    Ricambio lo sguardo algido dell'Alfiere. Non un cenno di sconforto, non un saluto.
    «Sa di star parlando con un Demone che giusto stamattina è passato da me parlando di cercare anime qui a Laputa?» sussurro invece, con la massima calma possibile «E che ha parlato di compagni in grado di usare portali dimensionali?»
    Porto due dita al volto per poi allontanarle, nell'universale gesto del "ti tengo d'occhio". Perché è questo che stavo facendo io, tenendo d'occhio Astaroth.
    Mica le gambe della signorina Drusilia.
    «Questi casini a Laputa non li tolleriamo. Penso che siamo entrambi d'accordo sulla questione.»

    EZAZÉL
    Si rivolge a: nessuno



    Gente che saliva sul palco, gente che scendeva... Era tutto molto interessante e divertente, ma iniziava a sentirsi un po' sperduto. Le persone che conosceva continuavano a sparire, o ad essere irraggiungibili! il suo amico bardo era sul palco, l'elefante gigante pure, e aveva perso di vista Zon in mezzo alla folla. Uffi!
    L'alfiera sembrava molto impegnata a parlare con un ragazzo sotto il tavolino, quindi preferì evitare di disturbarla. Ordinò un bicchiere di succo di frutta, sgattaiolò fino alle file davanti e occupò una seggiola, pronto a gustarsi lo spettacolo.
    Aveva anche una cannuccia.

    «La ragazza è una scienziata!» urlò, tutto entusiasta all'idea di poter scegliere i ruoli della storia.
    Era bravo in queste cose lui, aveva letto tanti libri. Sapeva capire a pelle che ruolo avrebbe ricoperto una persona se fosse stata personaggio di una narrazione.
    La ragazza aveva gli occhiali, quindi doveva essere una studiosa. Ovvio.
    «L'elefante è il suo assistente» perché gli animali buffi sono sempre una spalla comica o un personaggio utile di supporto «E il signore è una fatina!»
    Per via dei capelli, ovvio. Non chiedetegli cosa possa c'entrare una fata con una ricercatrice scientifica, mica è lui a dover inventare la trama.


    Edited by Zero - 16/3/2016, 21:35
     
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