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.Xar ♦
Fastidio. Fastidio profondo per tutte queste persone accalcate in mezzo alla strada. La gente puzza, suda, parla diffondendo il suo alito di cibo troppo speziato e birra scadente. I loro capelli sono sporchi. I loro vestiti sono sporchi.
Spingono e si accalcano. Ma che diamine c'è oggi al Bazar? I saldi?
« Tsk. » Sono arcistufo di farmi spintonare: mollo un paio di gomitate e striscio fuori dalla calca. Prenderò un cunicolo secondario, a costo di fare il giro dell'oca.
Oggi mi sembra che faccia tutto schifo. Dalle persone, agli odori, ai rifiuti - umani e non - della Tana... Tutto.
Persino quel pezzo di legno in mezzo al passaggio. Che ci fa lì in mezzo? Perché mi da tutto così fastidio?
SBAM.
Calciato via. Se lo meritava.
Sospiro. La verità è che sono... frustrato. Le parole di Bid'daum ancora mi rimbombano in testa.
"La tua anima è instabile"
"Non durerai molto con un rimedio improvvisato del genere"
E 'sticazzi? Non l'ho chiesto io di avere questo problema. Non l'ho chiesto io di nascere in una tribù di cannibali psicopatici. Non l'ho chiesto io di farmi strappare un pezzo di anima, assieme alla carne.
Pensavo di essere capace di risolvere la cosa da solo.
Non... Non credevo di essere così tanto nella merda. E la cosa peggiore è che non vengo a capo di neanche mezza soluzione.
La riparazione delle anime non è proprio una scienza esatta. Potremo fare così, potremo fare colà, ma alla fine si va avanti solo per ipotesi, e non ci sono certezze in queste ipotesi.
Mollo un altro calcio allo stesso pezzo di legno, più forte di prima. Sento un insolito, irrefrenabile desiderio di vederlo rotto in mille pezzi.
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Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da altre tecniche attive]
Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" (Anti-Auspex) spirituale]
Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]
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Ted Carter
Per quanto gli piangesse il cuore ad ammetterlo, il tempo a Merovish volava.
Forse era per via della particolare costruzione sotterranea della Tana, la quale, non permetteva di orientarsi guardando il cielo, in modo da capire se fosse giorno o notte.
Vi era anche però la viva possibilità che i ladri fossero divenuti talmente bravi, da rubare i minuti delle persone senza che se ne accorgersene.
”Che rottura!”
La voce mascolina di un’enorme uomo di colore, attirò l’attenzione di qualche mercante intento a vendere i propri prodotti sul ciglio della strada.
Ted Carter, chi se non altro, camminava nella via principale della tana, con una maschera di noia a nascondere il solito sorriso beffardo e l’aria spensierata.
Era a Merovish già da un po’ e sapeva che non poteva permettersi più molti giorni di svago, d’altronde il lavoro di aviatore gli riempiva già le giornate e le tasche di soldi, che anche se non erano molti, gli bastavano e avanzavano.
”Credo che mi mancherà la zuppa di coboldo agli …”
Un’improvvisa pressione lo fece destare dai suoi pensieri.
Per un’attimo, sentendo l’entità della pressione, pensò fosse stato uno di quelli insetti enormi che si trovavano nascosti fra i rifiuti del Bazar, qualcuno vociferava che iniettassero uova grandi come l’unghia del proprio pollice.
Il pugile rischiò a momenti un’attacco cardiaco, ma voltandosi, vide che per sua fortuna non c’era nessun insetto.
” … dio mio. Ho avuto un mezzo infarto.”
Iniziò quasi a ridere come uno scemo per la felicità.
Eppure se non era stato un’insetto, doveva essere stato per forza quel piccolo cespuglio verde che si faceva avanti a gomitate.
Un colore molto particolare per dei capelli, talmente raro che solo una persona la poteva avere:
”Xar?!”
Questa volta fu il pugile a farsi largo a gomitate e qualcuno finì anche con il culo per terra.
Era senza dubbio lui, eppure gli era sembrato strano, come in preda a qualche strana fissa. Quando lo raggiunse nel vicolo, il ragazzo stava dando calci ad un’asse d legno.
”Ehi Xar! Non mi ero sbagliato, sei proprio tu …”
Disse avvicinandosi, ma continuando a rimanere ad una certa distanza di sicurezza. Non gli sembrava affatto lo stesso ragazzino che aveva salvato da quei bulli.
” … v-va tutto bene?”SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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-(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)
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Pelle di diamante del drago di ferro
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.Xar ♦
Tre calci e ancora niente, non vuole rompersi. Ennesima riprova della mia scarsissima forza fisica insomma.
Sono quasi tentato di richiamare gli spiriti dei falchetti per ridurlo a fettine, come quella volta con... uh?
« ...Oh. Ciao Ted. » Curioso caso di sincronicità. Peccato che nemmeno questo riesca a smuovere il mio mood di oggi.
Devo avere una strana luce negli occhi, colpa dei due giorni di rosicamento su questi pensieri. Due giorni senza dormire, perché non ne ho bisogno.
« Sì. » Cazzate. « ...No. Sono un po' incasinato. » Ma giusto un attimino eh. Aggiungerei volentieri un "nulla di troppo importante", ma non è davvero il caso.
Tanto non sono mai stato un asso della recitazione, mi avrebbe sgamato comunque. E poi non è che mi sforzi molto di fingere che vada tutto bene.
Comunque non mi va di parlagli di questo, o almeno non ancora. Evito di guardarlo negli occhi. Normalmente la sua presenza mi rassicurerebbe, e invece ora mi sembra quasi fastidiosa.
Inopportuna.
Ho ancora la pietra di energia condensata che mi ha dato, ci ho fatto un bracciale: la gemma è legata da tre lacci di cuoio finemente intrecciati al polso sinistro. Non ho idea di come potrebbe essermi utile, ma sicuramente non può fare granché per il mio problema. L'energia di un'altra persona, per quanto potente, è inutile per riparare un'anima in via di sfaldamento.
E anche questa è una cosa fastidiosa.
« E... E tu, insomma, tutto a posto? »
Palesissima frase di circostanza.
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Ted Carter
Ad accoglierlo ci fu soltanto un saluto di circostanza e una faccia molto imbronciata e frustata, guidata da qualche consapevolezza che ogni secondo si ingrandiva, come una malattia.
I suoi occhi si abbassarono con aria colpevole e la certezza che non sarebbe riuscito a fare niente.
”Quelli occhi …”
Una sgradevole sensazione lo dilaniò fin dentro il profondo, scuotendolo come un pugno ben piazzato.
I piedi incominciarono nuovamente a muoversi e andarono a mettersi vicino a quelli del ragazzo, ancora intento a puntare malamente l’asse di legno.
”Ero sicuro di averti insegnato che quella si rompe con i pugni.”
I polpacci iniziarono a lavorare quando il nero si abbassò in modo che Xar non si dovesse sforzare di alzare la testa per vederlo.
Vi era una considerevole differenza di altezza fra i due.
”Sei già incasinato alla tua età? Ma non mi dire, non sarà forse un po’ troppo presto?!”
Era difficile provare a rialzare il morale a chi, come il ragazzo, sembrava andare tutto storto, ma Ted era sempre stato l’uomo delle cause perse in partenza.
”Ho visto giornate migliori a essere onesto …”
Succedeva che talvolta il ricordo del fratello lo facesse collassare interiormente, rendendolo debole e vulnerabile a qualsiasi attacco.
Vedere Xar certo non l’aiutava, prendendo in considerazione che in esso ci vedeva lui quando era giovane, facendolo sentire un fratello maggiore, un punto di riferimento per il basso testa verde.
”Non saprei dire il perché. Ma con lui mi sento in dovere, in obbligo di non fargli fare i miei stessi errori.”
Un pensiero profondo, nato da un’altrettanto profondo dolore che con il tempo si era solo nascosto.
Ma ad ognuno il proprio peso da portare.
” … che ne dici, vuoi parlarne? Certo, forse non sarò in grado di far nulla, ma fidati … tenersi tutto dentro è come stringere un carbone ardente.”
Cercò un contatto fisico, come una mano sulla spalla o sulla testa, un tocco leggero per farlo sentire al sicuro e farlo parlare per confidarsi.
Forse Xar non era un grande amante dei contatti fisici, ma Carter si.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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Tentativi di strapparmi un sorriso. Parole confortanti. Mano che cerca di toccarmi.
E' troppo: mi scanso di scatto, come un randagio diffidente. Non è proprio giornata per queste cose. Già di mio sopporto a stento il contatto fisico non intenzionale, figuriamoci oggi che mi sembra tutto più fastidioso del solito.
Però è Ted. E' l'omone grande e grosso che ha protetto uno ragazzetto qualunque dalle botte di qualche bullo. Non lo avrebbero fatto in molti, in questa Tana.
Anzi, quasi sicuramente non lo avrebbe fatto nessuno.
« ...scusa. » Fantastico, ora mi sento infastidito e dispiaciuto per il fatto di essere infastidito.
Sono un casino.
Mi tremano un po' le mani, non so perché. Serro le dita e stringo la stoffa dei pantaloni sempre più forte.
Sembro veramente un bambinetto. Lo sono? Ormai non lo capisco nemmeno io. Il mio corpo è fermo a tre anni fa, ma la mia mente è invecchiata? E' maturata? Non saprei dirlo. Una mente di sedici anni può definirsi la mente di un sedicenne, anche senza il corpo di un sedicenne?
Sospiro. Anche questo è colpa della condizione in cui versa la mia anima.
« E' che sono... così arrabbiato. E non ci posso fare niente. Nemmeno tu puoi fare niente. »
Già, sta volta non si tratta di qualche bullo di quartiere. Ted non è uno sciamano: non vedo proprio come potrebbe aiutarmi in questa cosa.
Tutto questo è colpa di Taaka. E' stata lei a ridurmi così, e io credevo che fosse mia amica. Non ho ricordo più spaventoso della sensazione fisica dei suoi denti che affondano nella mia carne. Quel dolore. Quel rumore.
« Tu hai mai avuto voglia di rompere tutto quello che hai intorno? »
Perché è così che mi sento adesso. Uno scricciolo di cinquanta chili che vuole spaccare tutto.
Esilarante, no?
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Ted Carter
Xar si allontanò schivando agilmente la mano del nero.
” G 4. Mancato.”
Maledetta battaglia navale, gli aveva rovinato la vita con quella sua stupida meccanica di gioco da tavolo, ma anche se non era conosciuto per le sue doti di stratega, si sarebbe dovuto immaginare una reazione del genere dal ragazzo.
”Tranquillo, non c’è bisogno che ti scusi. Ognuno ha le proprie giornate storte, no?!”
Passò però poco tempo prima che gli rivelasse la verità.
Come aveva potuto intuire dai suoi occhi, nel piccolo corpo del ragazzo vi era qualcosa che lo tormentava, una forte sensazione di rabbia e di incapacità nel dover affrontare un problema, talmente grande che nemmeno unendo le forze si sarebbe arrivati ad un risultato.
”Sospettavo di non poter far nulla …”
L’unica cosa che era in grado di fare era prendere a pugni la gente, per sua consolazione almeno in quello era il migliore, anche se Endlos gli aveva riservato qualche sorpresa.
” … se ho mai avuto voglia? Altroché, ho una mossa che sbriciola ogni cosa che si trova vicino a me. Peccato che non sia il tuo caso.”
Ogni corpo, almeno una volta, era scosso dalle feroci pulsazioni della rabbia pura. Carter l’aveva provata sul ring e anche fuori, capiva quindi molto bene come si sentisse Xar.
Aveva bisogno di sfogarsi, di allentare quella morsa che gli cingeva il capo e forse almeno in quello lo poteva aiutare.
”Quando ero piccolo, anche più di te, io e mio fratello ci prendevamo a pugni quando eravamo su di giri. Niente di serio ovvio, però, dopo ogni rissa, provavo un piacevole senso di pace, di problemi che erano andati distrutti per i pugni che mi aveva dato Sam.”
Le gambe iniziarono a lavorare nuovamente, innalzando la figura mastodontica, in confronto a quella di Xar, del pugile.
”Che ne dici se anche noi lo facessimo? Una cosa leggera, senza troppi rischi e il resto? D’altronde con me non hai nulla da perdere …”
” … forse qualche dente se non sto attento …”
Gli rivolse un gran sorriso, dall’aspetto e dall’intento gentile.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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Ha una mossa che sbriciola ogni cosa nelle vicinanze? Caspita. Ho fatto una domanda stupida, quindi: è chiaro che, in quanto a spaccare tutto, Ted è uno che ne sa.
Ma ha ragione, non è il mio caso.
Io posso solo sperare nell'aiuto di qualche sciamano più esperto, tipo Bid'daum o Lazarus, mentre mi rodo il fegato perché da solo non so fare una cippa di niente.
Non ho idea di quello di cui parla. Senso di pace dopo una rissa? Io le uniche cose che sentivo dopo una rissa erano le botte e il sangue al naso. All'epoca non sapevo di essere portato per lo sciamanesimo, non avevo idea di come difendermi. Sono stato massacrato, fisicamente e psicologicamente, da una tribù che basava la sua intera formazione sulla forza bruta.
Ovviamente, quindi, odio combattere.« ...Eh? »
Noi due dovremo fare cosa?
Lo guardo un attimo, in silenzio, e mi stupisco ancora di quanto sia grande. Potrebbe apparire più minaccioso di una tigre se solo volesse, e invece sorride. Mi sta proponendo di combattere ma non vuole farmi del male.
Non mi è mai successa una cosa del genere.
Sto per rifiutare. Dovrei cercare di calmarmi per conto mio, magari facendo un giro in superficie, accatastare tutto l'odio in qualche angolino della mia mente e ricominciare ad essere il solito Xar.
Eppure. Cos'è questa strana sensazione? La stessa che ho provato prima, in mezzo alle persone. La stessa voglia di fare a pezzi quell'asse di legno senza motivo. Dovrei davvero ignorarla come ho sempre fatto?
« Io non... » ...Non sono bravo in queste cose? Non sono all'altezza?
...Che fastidio.
C'è qualcosa, oltre al sangue, che mi scorre nelle vene e raggiunge anche le punte delle dita. Credo che sia adrenalina. Ed è sempre di più.
Rialzo lo sguardo. L'ombra dei miei pensieri non è ancora sparita, ma almeno ora riesco a guardarlo negli occhi.
« ...Va bene. » Non ho mai fatto nulla del genere. Io, Xar, accettare volontariamente uno scontro! Io, assecondare l'insolito desiderio di spaccare tutto!
Devo essere impazzito. O molto incazzato. O probabilmente entrambe le cose.
« Una cosa leggera. Ok. Sì. » Scandisco ogni parola più del dovuto.
« Di solito odio combattere, ma oggi non so. E' tutto così fastidioso.»
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Ted Carter
”Dannazione! Possibile che abbia sbagliato di nuovo? Di cosa mi sorprendo tanto, figuriamoci se Xar ha voglia di combattere …”
Esattamente come prima, il suo intuito lo aveva preceduto e gli aveva fornito una possibile risposta del ragazzo.
Era troppo piccolo per iniziare a fare a botte contro il campione mondiale di Boxe, ma Ted aveva già finito l’idee e quella proposta era la sua ultima ancora di salvezza.
”Perché mi sento così a disagio guardandolo mentre si tormenta? Infondo è solo un bambino, dovrebbe ridere, scherzare non rimanere in questo stato … ”
Per dare sostegno alle sue motivazioni, cercò di ripescare i propri ricordi di quando era bambino, eppure gli unici che riuscì a ricordare erano tutti terribilmente brutti.
Le botte per qualche pezzo di pane, l’angoscia nel vedere la propria madre al limite per garantirgli un futuro.
” … perché Xar mi ricorda me?”
Era giusto che ammettesse la verità.
Quella piccola pulce con i capelli verdi, gli ricordava lui quando ancora abitava nel ghetto.
Le sere passate senza mangiare, le assurde scorribande con il fratello per rubare qualche soldo, le risate e i giochi che vedeva soltanto sulla faccia degli altri bambini.
Come dopo una lunga apnea, il ritorno alla realtà lo fece sentire libero dal peso del suo passato, che nonostante tutto, sarebbe tornato più avanti.
Sulla sua faccia al momento vi era soltanto meraviglia e stupore: Aveva accettato.
”Ottimo. Mi piace il fatto che non ti tiri indietro. Poi vedrai che una bella mazzata schiaccerà tutti i tuoi problemi. Se decidi di rimanere al Sud, dovresti prendere questa cosa come una lezione di autodifesa. Non tutti ti sorrideranno quando proverai ad avvicinarti.”
I muscoli si tesero e le braccia andarono in posizione di difesa.
”Beh, arrivati a questo punto non si torna indietro. Mi sembra però giusto che il primo partire sia tu … Xar. Mostrami il tuo meglio.”
Sorriso beffardo dietro i guantoni che gli coprivano il volto.
Ci sarebbe andato leggero con il ragazzo, forse.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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.Xar ♦
Lezione di autodifesa? Potrebbe aver ragione. Ogni volta che vengo messo alle strette l'unica cosa a cui penso è la fuga, ma non posso continuare così per sempre.
O almeno, non voglio farlo oggi. Oggi c'è questa incredibile, enorme contraddizione nella mia testa.
Sono sempre scappato dai problemi. Ho sempre evitato scontri, grane, sforzi inutili. Diamine, praticamente non ho nemmeno un briciolo di orgoglio. E boh, sto bene così. Credevo di star bene così.
Ma guarda un po'? Ora ho un problema che in alcun modo posso evitare.
E' un momento quasi surreale, non so bene cosa fare. Non ho una vera e propria posizione di guardia da assumere, a parte arretrare di poco la gamba destra per prepararmi a muovermi. A spostarmi. A scappare.
Serro i denti. E' davvero fastidioso rendersi conto di avere una pessima abitudine così radicata. Sì, ho ancora la faccia incazzata.
Tuttavia...
« Grazie. » Oh, è un filo di voce, non so neanche se mi ha sentito. O se ha colto il vero significato di quello che volevo dire.
"Grazie di fare questo per me". Davvero, non ha nessun obbligo, mi conosce appena. Chissà perché lo fa.
Nel mio "evitare di guardarlo negli occhi" c'è un lato positivo: mi sto studiando tutto l'ambiente circostante. Il vicolo in cui ci troviamo è abbastanza lontano dalla via più grande, dalla quale arrivano solo voci confuse ed accavallate in echi indistinguibili. Sarà largo sì e no sette metri. Per terra, verso i bordi, ci sono alcune pozze di schifo. Casse semivuote e assi di legno marcio dimenticate sono ammucchiate un po' da entrambi i lati, ma almeno il centro della via è libero.
Insomma, un normale vicolo della Tana dove se qualcuno ti accoltella dovevi aspettartelo.
Al momento mi trovo sul lato destro, la schiena a meno di due metri dal muro, l'asse di legno bersaglio della mia frustrazione poco più in là.
« Allora... vado. »
Non ho la minima idea di cosa sto facendo. Mentre richiamo gli spiriti dei falchetti so solo che non voglio fargli male, ma non voglio nemmeno essere debole.
Ha già visto questa tecnica, probabilmente non ne rimarrà impressionato: sono le solite luci eteree che si distaccano dalle due penne, fluttuano e assumono la forma che avevano in vita. Ma niente volteggi questa volta, i due spiriti salgono rapidamente e altrettanto rapidamente si tuffano in picchiata verso Ted. Sono io a guidarli, loro obbediscono traducendo ogni mio pensiero in movimento. Uno scende in picchiata alla destra del pugile, mirando la spalla, l'altro esegue la stessa manovra a sinistra.
So già che non basterà.
Muovo qualche passo veloce per raggiungere il centro della via, senza però avvicinarmi a Ted. Quel tanto che basta per non avere le spalle al muro in caso avessi bisogno di arretrare, ma assicurandomi di rientrare nel raggio d'azione dei miei spiriti. Forse sto cominciando a concentrarmi.
Questa invece spero che la schivi.
Il Ghepardo ha più potere tagliente dei falchetti, e io non sono ancora così incazzato da voler vedere il sangue del mio avversario. Sta volta l'aura luminescente avvolge le mie braccia, e anche lo spirito agisce in maniera diversa dai falchetti. L'istinto dell'animale mi urla di affondare le unghie nella carne della preda. Io lo ascolto.
Piego le gambe, inarco la schiena e mantengo le dita affusolate come gli artigli di un felino. Un colpo di reni e tutto il mio corpo si muove assecondando l'arco del movimento del braccio, una zampata selvaggia e priva di qualsiasi tecnica marziale umana. Voglio che l'onda d'urto colpisca le gambe.
Non conosco lo stile di Ted, ma quel poco che so è che dovrebbe combattere corpo a corpo. Sarebbe un problema se riuscisse a muoversi molto più velocemente di me per tutto il tempo.
♦ Stato fisico: Ottimale
♦ Energia: 85% (100 - 5 - 10)
♦ Passive:
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♦ Attive:
♦ Riassuntino: Casta i due falchetti, uno arriva da destra e uno da sinistra. Si sposta in modo da non avere le spalle al muro, poi casta l'Artiglio mirando alle gambe.. -
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Ted Carter
Nonostante il vicolo in cui si trovavano fosse poco distante dalla strada principale, vi era un pesante silenzio che schiacciava qualsiasi suono.
Nelle orecchie di Ted i battiti del cuore divennero assordanti come tamburi e l’aria, che gli riempiva i polmoni, rumorosa come un tornado che spazzava via tutto.
”Non lo avrei mai detto che a Merovish si potesse sentire un simile silenzio. Una così profonda sensazione di pace.”
Quello non sarebbe dovuto essere il momento per soffermarsi a pensare, ma non si era soffermato a pensare nemmeno quando aveva picchiato una vecchietta che non voleva cedergli i biscotti.
Era passati tanti anni dall’ultima volta che era stato in pace con sé stesso, troppi per potersi effettivamente definire soddisfatto della sua vita.
Ma fin dal primo giorno aveva sentito Endlos come una seconda possibilità, una nuova occasione per ricominciare, divenendo così una persona migliore e più serena.
Neppure lui però non riusciva a comprendere quell’impellente desiderio di aiutare il ragazzo, d’altronde che aveva da spartirci? Ma la mente non smetteva di associarlo a lui e alla sua infanzia mancata e a tutte l’occasioni perse.
I falchetti scesero veloci e tagliarono la pelle del pugile, con un’efficacia sorprendente, arrivando perfino a sfiorare la carne.
”Se non gli avessi visti arrivare, non mi sarei minimamente accorto del loro attacco. Vedi di non andarci piano, sono più tosto di quello che pensi.”
Il tono volutamente provocatorio, era mirato a far tirare fuori il meglio dal ragazzo, di quei trucchi del mestiere Carter ne era pieno e era certo che la sua esperienza ad aizzare i gelatai con frasi del tipo:
”Cosa è quella cacata di vaniglia? Per tre dollari sono sicuro che potresti fare meglio.”
Lo avrebbe aiutato molto.
Con un rapido gioco di gambe si spostò vicino al muro, dove aveva visto qualche oggetto affatto male, un’ondata d’aria tagliente però lo fermò.
Xar era stato tanto rapido da lanciargli contro un secondo attacco, anch’esso di natura tagliente.
”Già questo potrebbe essere un buon inizio.”
Il guantone destro si riempì d’energia elettrica, che sembrava essere alimentata dalla più pura dell’essenze del fulmine.
”Sarà una cosa leggera … ma non pensare che non faccia sul serio per questo.”
Prese la mira e lanciò la folgore verso il ragazzo, che ad occhio sembrava rientrare proprio nel raggio del suo attacco.
Sapeva di avere poco tempo e afferrò come meglio poteva una vecchia asse, grande dall’aspetto ma completamente marcia all’interno.
Appena la presa fu salda iniziò a correre verso il ragazzo.
I numerosi fori, che il legno aveva sulla propria superficie, erano opera di molti tarli che avevano reso l’enorme tavola incredibilmente leggera, tale che, il pugile riuscì già a scagliarla dopo una paio di metri, sfruttando l’energia della corsa e i muscoli del suo corpo.
La tavola avrebbe volato all’incirca per qualche metro, provando a centrare il ragazzo, che per sua fortuna, si ritrovava contro il campione mondiale di boxe e non di tiro con l’arco.
Eppure Carter non si arrestò dopo il poderoso lancio e continuò la carica con il puro intento di investire Xar.
Gli sarebbe arrivato addosso dopo l’asse, con le braccia incrociate davanti al volto e con più potenza e cattiveria.
Inoltre non appena si sarebbe avvicinato, avrebbe provato a colpirlo con un micidiale destro diretto alle costole, che il ragazzo teneva ben in vista.
”No, okay. Forse ci sono andato troppo pesante.”
E bravo Ted che pensa dopo aver fatto il tutto.SPOILER (clicca per visualizzare)Questo doppio Spoiler è per avvertire che, a causa di motivi legati alle numerose scene e quest aperte, la scheda di Ted non è aggiornata con le nuove mosse. Che sono però visibili nella sezione Revisione, dove sono state già approvate.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ferite alle spalle di lieve entità totale; Ferite da taglio alle gambe di entità media totale.
Stato Mentale: Tranquillo
Mana: 80%
The Energy:
-(+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)
The Infinity Power:
-(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)
I am a Hero
-(Non ha perdite di sangue, Rigenerazione corpo Only Gdr)
Pelle di diamante del drago di ferro
-(Armatura completa naturale:Pelle)
It’s a Thunder Motherfucker:
Essendo un manipolatore del fulmine, Ted può vantare l’abilità di scagliarli come lance. Le saette partono dal suo corpo nello stesso modo in cui un fulmine parte dal cielo. La potenza e gittata della saetta dipende dal consumo di mana, che in alcuni casi, riesce anche a coprire una lunga distanza. In caso il fulmine scagliato da Ted venga a contatto con del metallo, per effetto Joule, l’oggetto potrebbe surriscaldassi o perfino fondersi.
Consumo: Variabile (Basso/5m, Medio/7m, Alto/10m, Critico/15m).
Energy Impact:
Ted sferrerà un colpo ad un nemico o ad uno specifico oggetto, che se verrà colpito, diventerà vittima delle cariche di energia che il pugile ha immesso nel pugno. Le cariche rimarranno sul corpo del soggetto sotto forma di tatuaggio di energia, in questo caso un guantone rosso con su scritto "Ted". Se Carter deciderà di far esplodere le cariche, il nemico accuserà una sequenza di colpi pari al numero delle cariche, che libereranno la potenza del pugno moltiplica in base al consumo, come se sul tatuaggio venissero ripetuti una serie di pugni. Il colpo è di natura magica e può essere fermato con l'adeguata difesa prima che il tatuaggio venga impresso.
Consumo:(Basso-4;Medio-6;Alto-8;Critico-10)
Riassunto:
Ted si prende entrambi gli attacchi, ma tra uno e l’altro, si sposta vicino al muro. Prima scaglia un fulmine di raggio sette metri, afferra poi un’asse malandata che si porta con sé per la prima parte della corsa. Giunta più o meno a metà la scaglia contro Xar e riprende la carica, provando a investirlo. Alla fine di ciò tira un pugno magico che al momento non si attiva.
Edited by Blain - 18/11/2015, 00:36. -
.Xar ♦
...Sbaglio o ha la pellaccia durissima? Com'è possibile che i miei due spiriti dai maggiori poteri taglienti abbiano fatto così poco?
Non mi sembra di essermi trattenuto.
« Mi prendi in giro? » Ringhio tutta la mia frustrazione. Perché succede sempre questo? Perché tutti, in ogni buco e in ogni angolo del Multiverso, sono sempre più forti di me?
Dannaz... AH?
Ma quella è energia elettrica!
Ho solo il tempo di evocare una piccolissima frazione del potere dello scarabeo. Una debole aura dalla consistenza eterea che scherma appena metà dell'energia del fulmine.
Il resto oltrepassa la difesa. Sento un dolore acuto al petto, come mille spilli che si infilzano sotto pelle e lì decidono di andare a spasso attraverso tutta la carne.
Stringo i denti portando istintivamente la mano alla zona colpita. Fa male, ma poteva andare molto peggio.
Sono stato incauto: pensando che Ted combattesse esclusivamente corpo a corpo non ho minimamente contemplato la possibilità di ricevere attacchi elementali a lunga distanza.
Non ci ricascherò una seconda volta.
Mi sono sforzato di non perdere di vista il pugile nemmeno un istante, a parte per quel paio di secondi in cui ho socchiuso gli occhi in reazione al dolore.
Quando li riapro lui sta correndo verso di me con un'asse di legno marcio.
Istintivamente incrocio le braccia davanti a me. Arretrare linearmente servirebbe forse a schivare l'asse volante, ma poi dovrei fare i conti con la carica di un uomo grande e molto più grosso di me. No grazie.
Arretro sì, ma diagonalmente verso la mia destra rispetto alla sua traiettoria. L'asse sfiora le mie braccia lasciandomi un sacco di scheggie e graffietti, per poi schiantarsi a terra. Il legno già vecchio e marcio si sbecca un po', probabilmente non durerà ancora molto.
In ogni caso io non sono abbastanza veloce da schivare del tutto la carica di Ted.
« Nngh! »
Ahia le costole!
Chemmmmale. L'impatto mi fa quasi perdere l'equilibrio. Indietreggio uno, due, tre e quattro passi. Sono di nuovo a solo qualche metro dal muro e... Cosa?
Cos'è questa cosa sulla mia pelle? Sembra uno dei suoi guantoni. Non... non è permante vero? Vero?
Aaah, non ho tempo di pensarci adesso!
Ho anche pestato una pozzanghera di schifo, accidenti! ...Uh? Ehi, forse potrei...
Sorrisetto. Mi abbasso, raccolgo una manciata di fango e prendo la mira avvicinandomi con qualche passo veloce. Lancio quella melma al viso di Ted, più precisamente agli occhi.
Tiè!
Trucchetti da malandrino.
Ok, ora torniamo alle cose serie.
Mi sa che per riuscire a fargli qualcosa di più del solletico ho bisogno dello spirito più potente che ho.
Ho bisogno dell'Orso, della sua furia distruttiva e selvaggia che invade le mie braccia e parte del mio spirito. Lui sì che sa fare sul serio, per cui lascio che guidi i miei movimenti: gonfio il petto e allargo le spalle, tendo i muscoli pronti a scattare.
Sarei anche buffo da vedere, se non fosse per l'aura che avvolge i miei braccini facendoli assomigliare a quelli della bestia.
Le zampate si susseguono una dietro l'altra e tutte le onde d'urto mirano a diversi punti di Ted. Il petto, il collo, le ginocchia, il plesso solare... Non colpisco mai la stessa parte due volte di fila.
Solo l'ultimo colpo non è per il mio avversario, ma per la vicina accozzaglia di casse ed assi più o meno marce come quella di prima. L'impatto dovrebbe distruggerle e renderle inutilizzabili: non voglio altre sorprese, furbo di un Ted.
♦ Stato fisico: Leggere bruciature sulla zona sinistra del petto. Graffi sugli avambracci. Dolore alle costole colpite. Marchiato dalla Energy Impact.
♦ Energia: 60% (85 - 5 - 20)
♦ Passive:
Ciò che resta di Waza [Anti-invecchiamento + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da altre tecniche attive]
Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" (Anti-Auspex) spirituale]
Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]
♦ Attive:
♦ Riassuntino: Si difende dal fulmine prendendo solo un danno basso. Si sposta lateralmente verso la sua destra cercando di non venire investito in pieno, usando gli avambracci per proteggersi dall'asse di legno. Si becca comunque il pugno.
Lancia a Ted una manciata di fango negli occhi. Sucessivamente scaglia le otto zampate dell'orso: 7 per Ted e una per distruggere le altre assi di legno nelle vicinanze.
Edited by Nyuu - 21/11/2015, 23:29. -
.
Ted Carter
”Quando ero piccolo ho sempre visto Sam come una figura da seguire, ciò che sarei voluto diventare io da grande. Non so’ perché, forse per la differenza d’età e per le volte che mi ha tirato fuori dai guai. Ma con il tempo ho iniziato a seguire un sentiero tutto mio, niente a che fare con le orme che mio fratello si lasciava dietro. Quando però mia madre morì, persi tutto quello che avevo creato, mi ritrovai solo, senza una via da seguire o un’obbiettivo da raggiungere. Ma Sam tornò da me anche in quella occasione, non mi abbandonò eppure non lo ascoltai. Decisi di fare qualcosa di grande per non dimostrarmi un debole, ma anche in quell’occasione uscii da perdente e non da campione come la televisione diceva. Ero stato sfruttato e avevo perso me stesso fra tutta quella corruzione. Alla fine dei conti non so se ho collezionato più lividi o occasioni perse.”
Non gli piaceva picchiare ragazzini come Xar, ma gli voleva insegnare che la vita era come uno dei suoi pugni: Improvviso e doloroso.
Preferì guardare altrove quando l’avversario strinse i denti, eppure sapeva che era sulla via giusta, che stava facendo la cosa migliore che un pugile potesse mai fare in tutta la sua esistenza.
Anche la piccola macchia verde provò un colpo mancino usando il fango, ma non poteva sapere che Carter era dotato dell’energia che lo avvertiva di ogni movimento, era come se fosse una farfalla sulla ragnatela di un ragno.
”Vedo che impari dall’avversari. Molto bene …”
Riuscì a dire prima che una tempesta di tagli gli cadesse addosso, investendolo con una feroce e selvaggia forza.
”Cosa sono tutti questi tagli? Mica sono una tiragraffi per gatti sai!?”
Ad interrompere la scarica del ragazzo ci pensò una gelatina dal colore ambrato, che ricoprì le parti più sensibili del corpo del pugile, quali gli occhi e alcune parti del petto.
Indietreggiò di qualche passo per constatare che i danni ammontavano a molteplici ferite disseminate sui bracci, il torace e la faccia, ma nessuno di esso era particolarmente terribile.
”Mi devo dare da fare prima che il mio corpo accusi tutte queste ferite.”
Ovviamente avrebbe picchiato più forte, in un minor lasso di tempo.
Scelta ineccepibile del nostro caro Ted.
Le gambe iniziavano a sentire i tagli della forma ghepardo del Power Ranger verde, un leggero tremore le percorreva come se fossero vittima di una scossa del sottosuolo, eppure non tradirono Carter nel breve scatto che usò per raggiungere nuovamente Xar.
Una volta arrivato davanti a lui avrebbe eseguito una rotazione del busto, indirizzando un sinistro sulle costole di destra, seguito poi da un calcio tirato senza scrupoli, al ginocchio sinistro.
”Vedo che ti diverti ad usare gli animali, che ne dici se anche io te ne faccio vedere un paio?”
Il destro del nero zampillava d'energia, raccolta fin dal momento dello scatto, che però aveva iniziato ad avvolgere il suo avambraccio di un colore simile a quello della notte, mostrando una strana peculiarità, ovvero la faccia di un grosso drago che subito ruggì, mentre il colpo ricadeva con potenza sullo sterno di Xar.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ferite alle spalle di lieve entità totale; Ferite da taglio alle gambe di entità media totale, Ferite da taglio multiple su tutto il corpo più di un medio ma meno di un alto.
Stato Mentale: Fiducioso
Mana: 55%
The Energy:
-(+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)
The Infinity Power:
-(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)
I am a Hero
-(Non ha perdite di sangue, Rigenerazione corpo Only Gdr)
Pelle di diamante del drago di ferro
-(Armatura completa naturale:Pelle)
Spirit Punch Jack:
Il forte legame con l’amico, ha fatto si che questa mossa nascesse in maniera quasi spontanea.
Durante l’esecuzione dell’attacco, il braccio di Ted verrà avvolto da una densa energia nera, che assumerà la forma di una testa di lupo, poi quella di un drago e di un demone.
Questa trasformazione emetterà dei versi diversi a seconda della faccia, ma esso sarà solamente un diversivo, visto che la vera forza del pugno risiede proprio nell’impatto.
Costo: Alto
No Damage for Ted:
L’energia interna di Carter può fuoriuscire a suo comando, questa cosa viene utilizzata per lo più per potenziare i propri attacchi o per manipolare il potere elettrico di cui è dotato. Ma delle volte vi è anche la possibilità che il pugile utilizzi l’energia come mezzo di difesa, se difatti lo necessita, il suo corpo verrà ricoperto da uno spesso strano di materiale non definito di color ambra. Questa armatura lo proteggerà da attacchi di natura fisica e magica.
Consumo:Basso
Riassunto:
Ted si becca parte dell’attacco e dopo aver indietreggiato torna subito alla carica con un sinistro alle costole, un calcio dato di piatto al ginocchio e un destro potenziato che mira allo sterno.
Edited by Blain - 3/12/2015, 21:36. -
.Xar ♦
Di nuovo. Di nuovo quasi tutti i miei sforzi vengono constrastati. Di nuovo Ted reagisce come se per lui il dolore non fosse un problema. Di nuovo mi ritrovo a indietreggiare.
Di nuovo mi rendo conto di quanto sono inadatto al combattimento.
Di quanto sono debole.
Non riesco a rispondere alle sue parole. In verità è già tanto se richiamo gli spiriti correttamente, figuriamoci formulare una frase completa. Metà del mio cervello è occupata ad elaborare gli stimoli del dolore (questa volta al ginocchio, il pugno alle costole l'ho quasi schivato indietreggiando). L'altra metà, invece, cerca di elaborare un piano di contrattacco.
Peccato per tutti quei pensieri di frustrazione che mi impediscono di fare un po' entrambe le cose.
Crack.
Di nuovo il suo attacco oltrepassa la mia barriera difensiva. Il secco rumore di una roccia che si crepa, frammenti di spirito che si dissolvono come polvere.
Crack.
E queste invece sono le mie costole, già tartassate dai colpi precedenti. Una scarica di dolore mi attraversa i polmoni lasciandomi per qualche secondo senza fiato e senza voce, mentre il mio corpo si piega in avanti istintivamente.
Fuggo. Mi trascino via per diversi metri nel senso della lunghezza del cunicolo.
Il ginocchio fa male ma non cede. La sinistra va a cingere il costato dolorante.
Stringo i denti. Questo incontro avrebbe dovuto aiutarmi, a detta di Ted, ma non credo che stia funzionando. Un osservatore attento capirebbe al volo che ad essere ferito non è solo il mio corpo.
Sono debole.
Quanto sono debole.
« Aaaaargh! » Non ho urlato io.
O meglio, la voce è la mia ma l'intenzione è dell'Orso, del suo spirito che si è sovrapposto al mio come fosse un'armatura. Siamo due entità che collaborano, unite e separate come olio e acqua nello stesso bicchiere. Due sole zampate questa volta, ma più concentrate: una al viso e una sotto la cintura. Pure io mi sorprendo di questa scelta.
...Mi sa tanto che la mia rabbia si è mischiata alla furia dello spirito.
« Anf... »
Uugh. Che sensazione orribile: vorrei respirare più a fondo ma le costole mi fanno ancora male. Vorrei parlare ma ho un vago senso di vomito. E mal di testa. Non sono per niente abituato a usare così tanta energia in così poco tempo.
Come se non bastasse, ad ogni mio respiro corrisponde un'altra piccola scarica di dolore alle costole.
« Non... Non funziona, Ted. » Indietreggio ancora, ma non per scelta tattica. E' un allontanamento simbolico dall'intera situazione.
« Non sono abbastanza forte. Non sono mai abbastanza forte. » Un nodo in gola, lo sguardo basso.
L'inadeguatezza e la frustrazione hanno cancellato tutto l'entusiasmo iniziale. E pensare che per un attimo mi ero sentito fiducioso.
"Ted Carter crede in me e mi mette alla prova!" Yeee. Quanto devo averlo deluso.
♦ Stato fisico: Leggere bruciature sulla zona sinistra del petto. Graffi sugli avambracci. Marchiato dalla Energy Impact. Costato centro-sinistro incrinato.
♦ Stato mentale: Frustrato.
♦ Energia: 35% (60 - 5 - 20)
♦ Passive:
Ciò che resta di Waza [Eterna giovinezza + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da tecniche attive]
Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" spirituale (Maschera dell'Anima)]
Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]
♦ Attive:
♦ Riassuntino: Indietreggia, si becca il calcio e si difende in parte dal pugno con la difesa bassa. Si allontana circa 6-7 metri, poi casta due Zampate dell'Orso su Ted e indietreggia ancora di qualche passo.
Edited by Nyuu - 7/12/2015, 21:03. -
.
Ted Carter
”Ho sempre riversato il mio dolore sugli altri con i miei pugni, sperando che ogni livido inflitto potesse farmi sentire meglio. Mi sono lasciato andare con i soldi, le donne e l’egocentrismo, sperando di affogare il debole che sono nel profondo. Quanto ho sbagliato, solo adesso capisco che avrei dovuto accettare prima quello che ero e farmi carico di tutto. Non permetterò che un’altra vittima della vita faccia quello che ho fatto io, non ti farò sentire inutile Xar.”
Il ragazzo che aveva di fronte stava per cedere, a tale punto che non riusciva neppure più a proferire una parola se non qualche grugnito per il dolore.
Ted avrebbe dovuto fermarsi, parlarli, d’altronde era quello che facevano le persone normali e non prenderlo a cazzotti fino a far venire fuori il sangue dal suo corpo.
Ma doveva ancora aspettare, doveva cogliere l’attimo giusto.
Una nuova scarica di fendenti volanti lo investì, potenti come quello precedente, ma molto più mirati quella volta.
L’energia rivestì interamente il suo corpo, mantenendo sempre la consistenza gelatinosa, riuscendo così ad assorbire completamente la scarica di mana avversaria.
Xar si allontanò ancora, disperandosi di quanto fosse inutile.
”Ragazzo …”
L’energia che lo aveva avvolto non fece altro che modificarsi, prima di venire percorsa da una potente scarica elettrica, tale che gli consentì una velocità sovrumana, riuscendo ad arrivare al fianco del ragazzo in meno di un secondo.
L’enorme corpo del pugile cadde in ginocchio, privo di molte energie usate per quella serie di mosse, ma non poteva cedere né alle ferite e né alla stanchezza.
”Ehi piccolo, tranquillo … è tutto finito.”
Il guantone destro venne tolto e la grande mano nera andò a rimuovere il marchio della sua precedente mossa, la quale avrebbe procurato dolore inutile se attiva in quel momento.
”Sei stato bravo.”
Strinse i denti per non cadere con la faccia a terra, tutte quelle ferite aperte gli facevano girare la testa come una trottola.
"Io non so' che problema ti affligge Xar, ma conosco molto bene la frustrazione che stai provando in questo momento. Ti senti inutile e debole, ma la cosa peggiore è che te lo senti fin dentro alle ossa. Quando abbiamo iniziato questo combattimento sono sicuro che dubitavi perfino sul fatto che saresti riuscito a colpirmi anche solo una volta. Invece guardami adesso, sono in ginocchio a causa dei tuoi attacchi. Io, Ted Carter, mi ritrovo con la faccia a qualche metro dal fango. Ti senti ancora debole? Oppure ti stai rendendo conto che non lo sei veramente quanto dici? Puoi avere tutti i problemi di questo mondo, ma la verità è che sei te il primo problema. Se ciò che ti tormenta è così tremendo posso darti una mano anche io, ma ricorda, tu devi essere il primo a tirare fuori le unghie e non permettere alla vita di ridurti con la faccia al suolo. Reagisci Xar ..."
"... diventa migliore di me ..."
" ... diventa migliore di tutti. Tu ce la puoi fare, io credo in te. Non essere triste se oggi le hai prese e basta, ma sii felice. Hai dimostrato di sapere combattere alla pari con un campione mondiale di boxe. Non sei debole, ma insicuro che forse è peggio. Che ne dici, vuoi parlarmi del tuo problema e magari trovare una soluzione assieme?”
La smorfia si trasformò in un dolce sorriso, grande tanto da dare l'impressione di potere raccogliere tutti i problemi del mondo.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ferite alle spalle di lieve entità totale; Ferite da taglio alle gambe di entità media totale, Ferite da taglio multiple su tutto il corpo più di un medio ma meno di un alto.
Stato Mentale: Fiducioso
Mana: 25%
The Energy:
-(+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)
The Infinity Power:
-(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)
I am a Hero
-(Non ha perdite di sangue, Rigenerazione corpo Only Gdr)
Pelle di diamante del drago di ferro
-(Armatura completa naturale:Pelle)
Like a Lighting:
Il combattimento potrebbe giungere a livelli critici, la cui unica possibilità di vittoria si riduce ad uno scatto, che deve essere bello potente per giunta.
Il potere del fulmine ha donato a Ted la capacità di spostarsi alla sua stessa velocità, ma nessun corpo umano reggere un simile attrito con l’aria, per questo Carter prima di usare questa mossa riveste il suo corpo d’energia, che userà come scudo durante tutta la durata dello scatto.
Consumo: Variabile (Basso/5m, Medio/7m, Alto/10m, Critico/15m).
No Damage for Ted:
L’energia interna di Carter può fuoriuscire a suo comando, questa cosa viene utilizzata per lo più per potenziare i propri attacchi o per manipolare il potere elettrico di cui è dotato. Ma delle volte vi è anche la possibilità che il pugile utilizzi l’energia come mezzo di difesa, se difatti lo necessita, il suo corpo verrà ricoperto da uno spesso strano di materiale non definito di color ambra. Questa armatura lo proteggerà da attacchi di natura fisica e magica.
Consumo:Alto
Riassunto:
Ted si difende completamente dall'attacco di Xar e si avvicina a lui con uno scatto. Rimuove il marchio della mossa precedentemente castata e passa a discutere con il ragazzo, provando a motivarlo e incoraggiarlo.. -
.Xar ♦
Ted brucia la distanza che ci separa in meno di un secondo. Chiudo gli occhi preparandomi ad accusare altro dolore, impotente.
Incapace di difendermi. Incapace di attaccare.
Cosa sto facendo qui?
Il dolore non arriva. In compenso, la pressione del contatto fisico della sua mano mi fa rabbrividire.
Eppure niente, ancora nessun dolore. Davanti a me c'è solo un Ted inginocchiato, stanco e ferito. Non capisco: ma allora non è che i miei attacchi non avevano effetto, è proprio lui ad essere in grado di sopportare i danni come se niente fosse?
Io invece sono qui che mi tengo il costato con entrambe le braccia, il respiro spezzato e la sensazione di avere dei rovi al posto delle costole.
La testa leggera e pesante allo stesso tempo; il nodo in gola sempre più stretto.
Le parole di Ted sembrano lontane lontane.
« Io... » ...Mi sono già fatto ridurre con la faccia al suolo dalla vita. Più e più volte. E continua a succedere, e continuerà a succedere, e io non so per quanto ancora avrò la forza di rialzarmi.
« ...Sono solo stanco. »
Lo so che le sue sono parole sincere, lo so. Sono io il primo problema di me stesso, me lo hanno già detto. E' che sai, quando la vita continua a dirti che fai schifo tu dopo un po' cominci a crederci.
Non è il suo sorriso a contagiarmi. La mia è una smorfia esasperata, sarebbe quasi un'espressione divertita se non fosse mitigata dal dolore. Magari fossi solo insicuro, magari! Sarebbe un grandissimo passo avanti se i miei problemi fossero dettati solo dalle mie capacità fisiche, come credo pensi Ted.
« Ah... A meno che tu non mi abbia nascosto di essere lo sciamano più potente del semipiano... » Ugh, maaaale. Non dovevo provare a ridere. « ...dubito tu possa aiutarmi. »
Sono indeciso. Dovrei parlargliene, in fondo sta cercando di aiutarmi, però detesto aprirmi così. Calare quella muraglia che mi sono costruito attorno mi fa sentire anche più vulnerabile del solito.
Ma che mi frega? Tanto peggio di così non potrei sentirmi.
« La mia anima è... danneggiata. Se non trovo una soluzione, muoio. Potrebbe succedere domani. O tra un'ora. O il mese prossimo. » Ma va tutto bene, sto sorridendo. No no, non ho gli occhi lucidi.
« Non lo so, non è una scienza esatta. Potrei cercare la persona che mi ha fatto questo, ma potrebbe non bastare.
Potrebbero esserci altre soluzioni, ma quasi sicuramente saranno temporanee. » Come quella del vecchio Waza, che ha usato i suoi poteri per tenere la mia anima tutta attaccata. Una colla spirituale che non durerà ancora a lungo.
« M-ma qualcosa farò. Ho qualcuno che potrebbe aiutarmi, il problema è... » L'attesa. L'andare avanti pensando che ogni minuto potrebbe essere quello buono, quello definitivo.
Anche io finisco in ginocchio. Mi accovaccio facendomi piccolo piccolo.
Sono un'anima guasta in un mucchietto di pelle e ossa che si ostina a non voler morire, perché ha troppa paura di quello che potrebbe esserci o non esserci dall'altra parte.
« ...Che vivere così è un incubo. »
♦ Stato fisico: Leggere bruciature sulla zona sinistra del petto. Graffi sugli avambracci. Costato centro-sinistro incrinato.
♦ Stato mentale: Frustrato.
♦ Energia: 35%
♦ Passive:
Ciò che resta di Waza [Eterna giovinezza + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da tecniche attive]
Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" spirituale (Maschera dell'Anima)]
Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]
♦ Attive:
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All this bad blood here |
