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Merovish
CunicoliMuirne: "Watch yer tongue!"
Dopo un istante di apprensione verso Sephirah, verso la quale sospira preoccupata, Muirne si volge al re dei goblin, condividendo i suoi sentimenti, quell'odio giusto e doveroso verso chi calpesta la dignità dell'altro. Millea è vicina, così come lo sono molti dei fedeli... e loro stessi. Un pericolo. Per quanto siano pochi e piccoli.
Muirne annuisce vigorosamente alle parole dell'altro, con Sephirah e la sua espressione ancora negli occhi. Si guarda intorno quindi, stringendo a sé il papiro di Rookie. Nulla. Tuttavia quella stanza non è isolata, altri cunicoli guidano in altre stanze, dove forse troveranno quel che cercano. Spera vivamente abbiano dei cappucci quelle tuniche.
Muirne: "Damn rite... non direi di dividerci non funz... UGH!!"
Rookie: "Simulazione emozionale: Muirne!!"
La voce acuta e terrorizzata di Rookie a malapena le arriva alle orecchie, ottenebrate come tutti i sensi da un richiamo che non ha corpo, né voce, ma invade il suo corpo intero. Lo conosce, è il motivo per cui beve ancora di più ed ha preso a fumare con nervosismo. È il motivo della sua nuova e tremenda nevrosi. La mappa le sfugge dalle mani e si porta in ginocchio, con le mani a premere sulle orecchie e chiude gli occhi...
... in quell'istante il suo mondo, la sua storia, la soccorrono. Per quanto tremendo il richiamo, vi è una cosa che non potrà mai afferrare. Muirne, quando la sua mente viene attaccata, ricorda. Ricorda l'Irlanda. La casa, la madre. Chiude gli occhi ed è ancora lì, si nasconde, mentre il mostro vogliono insinuarle nella mente, non trovando nessuno, si sbraccia, urla... e se ne va, senza averla.
L'irlandese riapre gli occhi, con un pesante sospiro, un gemito e gli occhi verdi guizzano veloci da Sephirah a Karakuriki. Afferra il secondo per la manica... non può sapere che effetto avrà quel richiamo su di lui, è sicura potrà esser tranquilla verso la principessa arcobaleno. Ma lui, la cui droga scorre nelle vene e nei polsi come nei suoi? Muirne strattona il re dei goblin e gli artiglia il braccio.
Muirne: "L'hai sentita pure tu?! Non arrenderti. È la droga! Cerca di reagire! Ricorda!"
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La sua mente sembrava non brillare come sempre in quella situazione.
Il buio, il luogo chiuso, la consapevolezza che la persona che più odiava era a poca distanza da lui.
Avrebbe voluto riflettere Karakuriki, riflettere ad una strategia vincente come era riuscito a fare nel suo mondo durante la guerra, ma da quando la droga aveva preso possesso del suo corpo, non era più lo stesso.
”Cut ci passerà tutte le immagini e le informazioni di cui abbiamo bisogno …”
Furono le ultime parole prima dello strazio.
Un lento e penetrante ago non fisico, iniziò a bucarli la testa fino ad arrivare al cervello. Una scossa gli attraversò tutto il corpo, mandando in tilt qualsiasi cosa toccasse.
Gli occhi divennero rossi e della strana bava iniziò ad uscirgli dalla bocca.
L’impatto improvviso era stato così devastante che non si accorse nemmeno della mano di Muirne, ma riuscì a percepire solo le sue parole.
Non si doveva arrendere.
Doveva ricordare, doveva aggrapparsi ai ricordi. Ma quali? Quando gli umani come Milea lo avevano deriso e cacciato dalla superficie? Doveva ricordare forse il dolore e la rabbia della guerra?
”NO!”
Disse liberandosi dalla presa dell’irlandese.
”Se ricordo … mi arrabbio solamente di più!”
Barcollante iniziò a dirigersi verso la porta blindata.
Se quella sostanza avrebbe potuto fermare quel dolore, si sarebbe scavato una via nel metallo a costo di rovinarsi le mani.
Quello però era soltanto un pensiero, uno di quelli veloci e immediati, che solitamente attraversano la mente di molti.
Ma Scratch non riuscì a rimanere immobile e con rapidità, placcò violentemente il suo padrone, facendolo crollare al suolo come un pilastro.
Il terreno non lo accolse certamente con gentilezza e la nuova scossa lo calmò.
Gli occhi erano ancora rossi, ma la bava era scomparsa.
Cosa avrebbe dato per non sentirsi debole in quel modo.
”Quella donna … io …”
La rabbia gli fece ingrossare le vene e inumidire gli occhi.
Quando però vide il suo servo celeste, tutto passò.
Non combatteva da solo quella guerra.
”Milea … sta parlando con un tipo … deve essere uno schiavista o che so’ io. La verità Muirne è che non possiamo più aspettare, dobbiamo agire. Con o senza la principessa.”SPOILER (clicca per visualizzare)Karakuriki:
Stato Fisico: Debole
Stato Mentale: Stravolto
Mana:100%
Benedetto dal Maelstrom:
-[Passiva di percezione del Maelstrom]
Scratch:
Stato Fisico: Ottimo
Stato Mentale: Tranquillo
Armi Bianche: Braccio destro Robotico (Rivestito completamente d’acciaio)
Cut:
Stato Fisico: Ottimo
Stato Mentale: ZAZZA
Armi Bianche:
Iron’s Cut (Guantoni da combattimento)
Il Chip (Globale):
- (Pensieri e Vista Condivisa). -
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{ Merovish, ??? }
Cut
Dal punto di osservazione rialzato, il goblin vide la cerimonia giungere al termine con le ultime invocazioni di rito. Dopo averlo chiamato all’altare, Millea trattò con particolare riguardo quel tale Egon, l’unico privilegiato che poteva mostrare il volto oltre all’officiante di quella messa.
« Andate in pace, Figli della Tempesta. »
La celebrazione era ufficialmente terminata e frotte di adepti abbandonarono la navata, tornando ciascuno alle proprie mansioni all’interno del covo. Era il momento adatto per ritirarsi e riunirsi agli altri infiltrati… oppure Cut avrebbe colto l’occasione per non perdere di vista la Sacerdotessa, pur rischiando di essere scoperto?
{ Merovish, ??? }
Muirne O’Gara | Sephirah | Karakuriki
Il richiamo di quel nettare diabolico aveva messo a dura prova la vostra psiche. Muirne dovette fare appello a tutta la sua disciplina mentale per dissipare quell’influsso magnetico. Karakuriki non possedeva la stessa fermezza dell’Irlandese, per cui fu necessario tutto il peso del suo servitore Scratch per inchiodarlo a terra, mentre la crisi d’astinenza ne devastava i pensieri. Tra un rantolo e l’altro, il Re dei Goblin riuscì a biascicare una grande verità: non avevano più tempo da perdere, a prescindere dalle condizioni ambigue di Sephirah – ancora in stasi contro un muro.
Purtroppo il tempo era una risorsa preziosa - soprattutto per qualcuno che si stava muovendo nella tana del nemico - e restando fermi nella stessa posizione da quando eravate entrati ne avevate certamente sprecato molto. Prima di potervi risollevare per decidere il da farsi, dal fondo del corridoio pavimentato dei passi affrettati annunciarono l’arrivo di tre fedeli bardati nei loro burqa bianchi. Vedendo degli estranei riversi al suolo una decina di metri più avanti, sollevarono un grido piuttosto prevedibile.
« Intrusi! »SPOILER (clicca per visualizzare)Essendoci di mezzo le ferie, allungo la scadenza fissandola a Giovedì 18 Agosto.. -
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La situazione stava drasticamente precipitando.
Avevano perso troppo tempo aspettando che la principessa si destasse o che la voce giungesse nuovamente in loro soccorso.
Gli effetti la droga lo avevano ulteriormente straziato e Karakuriki si ritrovò rapidamente ad arrampicarsi sulle specchi. Sembravano essere in tre, proprio come loro.
Serviva un piano per prendere tempo e aspettare che la voce gli contattasse nuovamente.
"Scratch ... nasconditi dietro le casse e aspetta un mio nuovo ordine."
Il goblin obbedì, più per devozione che per codardia.
Colui con tutti gli arti provò a nascondere la sua fuga, alzandosi vistosamente e rumorosamente in piedi. Un gesto avventato come quello non solo gli provocò giramenti di testa, ma avrebbe potuto anche intimorire i servitori.
"Fratelli ... siamo fratelli. Figli della tempesta eterna e seguaci di Milea. Vi abbiamo soltanto preceduto prima della fine della sacra messa …”
Con il passo più composto possibile gli si avvicinò, cercando di non mostrarsi dubbioso. D’altronde aveva, con gli occhi di Cut, era stato presente a parte della messa sacra.
" ... perché i doni portati oggi al Maelstrom sono stati dono di Egon e con lui dobbiamo parlare.“
Si stava inoltrando in discorsi che sarebbe stato meglio non fare, ma doveva provare in qualche modo che era un suddito e non un’infiltrato, anche se era così.
Non sapeva però cosa aspettarsi dallo strano trio che aveva di fronte a lui.
Cut era timoroso.
Il suo Re non aveva ancora dato nuovi ordini e i fedeli stavano uscendo rapidamente dalla piccola chiesa.
Avrebbe dovuto continuare la sua missione di spionaggio? Forse la mancanza di collegamento mentale era proprio dovuto a quello, ma nel caso Karakuriki al suo fianco aveva Scratch e altri due alleati.
Sarebbe rimasto quieto a guardare la sacerdotessa e nel caso fosse stato scoperto, avrebbe provato ad inventarsi qualcosa.
Per la prima volta tutto da solo.SPOILER (clicca per visualizzare)Karakuriki:
Stato Fisico: Debole
Stato Mentale: Stravolto e cerca di creare una scusa
Mana:100%
Benedetto dal Maelstrom:
-[Passiva di percezione del Maelstrom]
Scratch:
Stato Fisico: Ottimo
Stato Mentale: Tranquillo
Armi Bianche: Braccio destro Robotico (Rivestito completamente d’acciaio)
Cut:
Stato Fisico: Ottimo
Stato Mentale: ZAZZA
Armi Bianche:
Iron’s Cut (Guantoni da combattimento)
Il Chip (Globale):
- (Pensieri e Vista Condivisa). -
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{ Merovish, ??? }
Tutti
Le giustificazioni di Karakuriki - per quanto scaltre fossero - non furono sufficienti a convincere il trio di accoliti. L’intero quadro comprendeva troppi elementi fuori posto, primo fra tutti un droide non identificato a cui non sarebbe mai permesso l’ingresso nel covo.
« Tu menti! Se foste nostri fratelli sapreste che è obbligatorio indossare le vesti benedette tra queste mura! Catturateli! »
Ammantati nei loro burqa cerimoniali, imposero le mani verso di voi. L’intero palazzo parve reagire a quel gesto, rilasciando un’aura narcotica per tutti i corridoi. Soltanto le tuniche dei fedeli erano in grado di filtrare quel meccanismo difensivo, mentre chiunque ne fosse sprovvisto non poteva trovare scampo dall’incantesimo.
Mentre la coscienza di tutti gli intrusi si annebbiava, molte domande avrebbero accompagnato la certezza di aver fallito quella missione d’infiltrazione. A chi apparteneva la misteriosa voce che vi aveva indicato la via? Cosa si celava dietro al trattamento di riguardo riservato solo a quell’Egon? Ma soprattutto qual era il vero obiettivo per cui Millea aveva attirato a sé tanti fanatici?
Dopo poco tempo il torpore ovattò anche i vostri pensieri..