Once Upon a Memory

{ Merovish, Bazar delle Talpe }
Azazèl

La vita a Merovish era fin troppo stressante.
Da quando la Seele aveva aperto una filiale nel Distretto delle Luci non c’era stato un solo giorno di tranquillità. Solo nella Tana poteva capitare che una misteriosa ragazza in armatura ti piantasse in asso nel bel mezzo di una conversazione, oppure che la comparsa del Comandante della Legione ti facesse perdere per lo spavento qualche secolo di vita. E che dire di un ricercatore fuori di testa che organizza una spedizione a Daleli per poi sparire nel nulla? Non c’era da sorprendersi che Muirne e Karakuriki avessero garbatamente mandato a quel paese le stramberie di Doc per concentrarsi su altre faccende personali. Eri rimasto soltanto tu, Azazèl, in compagnia di Hunter-Four. Entrambi intenzionati a fare rapporto, ma senza nessuna indicazione su dove andare.

Eravate appena di ritorno da una visita alle Cave del Sapere. La sala in cui Doc vi aveva assunto era tornata com’era originariamente: in ordine e aperta al pubblico. Doc aveva levato le tende piuttosto in fretta, ma apparentemente non aveva lasciato nessun messaggio per voi. Né al custode - a cui era stato chiesto di sbarazzarsi di tutto il materiale superfluo - né tramite le ricetrasmittenti, che dopo la sua ultima comunicazione alle rovine non avevano più captato il suo segnale.

Che si fosse ricordato di non potervi pagare?
Considerando quanto fosse scapestrato, non era un’ipotesi tanto improbabile.

Eppure Hunter era convinto che dovesse esserci una sua traccia da qualche parte. A sentire le sue parole, era evidente che non ritenesse di essere stato truffato. Il datore di lavoro poteva avere le sue ragioni per tagliare la corda e non lasciare nessun messaggio esplicito, ma ciò non implicava che il contratto lavorativo si fosse concluso.

Che ne pensavi della sua opinione? Sembrava fin troppo ottimista per essere un mercenario navigato della Tana. Ma se davvero aveva ragione, che tipo di tracce poteva aver lasciato Doc?

Queste e mille altre domande ti assillavano
mentre entravi insieme al balestriere nel Bazar delle Talpe.

{ Merovish, Bazar delle Talpe }
Azazél

Perché non mi hai lasciato morire a Daleli?
La domanda che rivolgesti ad Hunter lo fece fermare sul posto.
Si voltò verso di te con un’espressione strana, truce e al contempo di rammarico.

« Io non abbandono i compagni di missione. »

Rispose in modo lapidario, quasi rivolgendosi a se stesso piuttosto che a te. Dopo quel breve e inaspettato cedimento riacquistò la sua solita compostezza, si girò e riprese a camminare.

Cambiare argomento dopo una reazione così pesante era l’idea migliore. Per trovare Doc bisognava prima capire cosa lo aveva mandato nel panico. Era bastato quel “vetro nero” che avevate rinvenuto nella caverna del golem per farlo correre ai ripari, ma tu non avevi idea di cosa fosse. Dal canto suo, Hunter non aveva nemmeno bisogno di vedere il frammento per risponderti. Possibile che ci avesse già buttato un occhio quando Karakuriki te l’aveva affidato? Con la vista d’aquila che si ritrovava, era un’eventualità plausibile.

« Quella è ossidiana, e voi avete riferito che il Vanathui è stato ucciso con una tecnica che la impiega. Tu sai chi venera il Culto dell’Ossidiana e ne tramanda le arti qui a Merovish, vero? »

Non stava parlando di qualcosa di oscuro, qualsiasi abitante medio della Tana avrebbe capito a cosa si stava riferendo… e probabilmente sarebbe andato nel panico com’era successo a Doc. Lui stesso era abbastanza teso mentre te lo riferiva a mezza voce.

Nel frattempo il viavai del Bazar si era fatto abbastanza intenso. Nella folla c’erano individui delle più disparate razze ed etnie, intenti a parlottare con qualcuno oppure di fretta per la loro strada. Uno di questi era un figuro ricoperto interamente da un burqa che ne celava le sembianze. Arrivava dalla direzione opposta alla vostra, e quando ti affiancò si fece pericolosamente vicino. Gli bastò un solo istante per lasciarti in mano un foglio accartocciato, poi ti superò e continuò a camminare come se niente fosse, sparendo nella calca alla stessa velocità con cui ne era emerso.

Al balestriere non sfuggì quel movimento sospetto.

« Cosa ti ha dato? »

Aprendo il foglio avresti letto poche parole: “Doc” e “Reggia del Distretto delle Ceneri”.
Poi l’inchiostro si volatilizzò magicamente, lasciando le informazioni soltanto nelle tue iridi.

{ Merovish, Bazar delle Talpe }
Azazél

Se non foste stati interrotti dall’individuo dalle vesti arabeggianti, Hunter avrebbe sicuramente fatto un commento tagliente sulla tua ignoranza. Il bigliettino attirò la sua attenzione e, dopo aver scoperto che conteneva una destinazione, non si limitò a seguirti senza fare domande.

I Distretti del Bazar erano piuttosto vasti, era difficile pensare che sarebbe bastato varcarne il confine per essere avvicinati da Doc – soprattutto se quest’ultimo aveva deciso di nascondersi dai mastini che si erano messi sulle sue tracce. C’era poi la questione di quell’intermediario che aveva consegnato il biglietto: sicuramente non era al servizio dello scienziato pazzo. Gli era bastato posare lo sguardo su di lui per pochi istanti per capirlo. Le informazioni a sua disposizione non combaciavano con alcuni eventi che stavano accadendo.

Non potendo sopportare che Azazél continuasse a passeggiare con quell’aria ignara del pericolo, lo strattonò senza troppe cerimonie in un vicoletto laterale per parlargli a quattr’occhi.

« Ascoltami bene: è probabile che alle calcagna del nostro datore ci sia la Legione delle Sabbie. »

La sua voce sussurrata e tesa svelò perché Doc aveva deciso di sparire il prima possibile.

« Raggiungerlo significa anche finire nel loro mirino… ammesso che non ci abbiano già schedati. Su quel biglietto c’era scritto di andare al Distretto delle Ceneri, ma dove esattamente? »

Un rifugio nel cuore della Tana fuori dalla giurisdizione dell’esercito, per caso?

{ Merovish, Bazar delle Talpe }
Azazél

Sentir nominare l’esercito aveva fatto scattare un campanello d’allarme. Memore dell’incontro ravvicinato con uno dei suoi truci Comandanti, l’ultima cosa che Azazél avrebbe voluto era replicare quell’esperienza.

« Alla Reggia… capisco. »

Hunter fece un passo indietro, soppesando quel tassello vitale che stava completando il disegno complessivo. Visibilmente più tranquillo, riprese la sua compostezza e si aggiustò il cappello a tesa larga.

« No, non ho idee migliori. Se Doc è riuscito davvero ad ottenere la protezione di un Pasha, non ci resta che raggiungere quel posto il prima possibile. »

Ecco spiegato a chi appartenesse questa Reggia nel Distretto delle Ceneri. Hunter conosceva a sufficienza gli equilibri di Merovish per sapere che le dimore personali dei Pasha erano territorio inviolabile per la Legione – fatta eccezione soltanto per mandati di perquisizione speciali firmati dall’alto comando dell’esercito, di cui i Comandanti dovevano rispondere personalmente in caso d’abuso di potere. Difficilmente avrebbero corso un tale rischio, perché le conseguenze di un’intromissione non dovuta nel domicilio di un membro dell’Esarcato sarebbero state deleterie per il mantenimento dell’influenza politica attuale.

Il balestriere si avviò a passo deciso verso il porto franco promessovi da Doc.
Probabilmente tu l’avresti seguito senza esitazione, se solo qualcosa non avesse catturato il tuo sguardo.

La pensilina di una casupola alla fine del vicolo.
Una figura era seduta sul bordo, impalpabile come un ricordo stinto.
Una ragazza minuta, dai lunghi capelli di un biondo slavato e spento.
Bende intorno agli occhi. Un’armatura che tu sapevi esser fatta di platino.

Era lei, senza ombra di dubbio: la ragazza senza nome di quella sera. Dovevi correre da lei, altrimenti sarebbe svanita, ne eri sicuro! Ma Hunter si stava allontanando nella direzione opposta e non si sarebbe fermato per aspettare i tuoi comodi, anche di questo eri sicuro. Probabilmente lui nemmeno era in grado di vederla.

Per ironia della sorte il Demone degli Incroci si trovava davanti ad un bivio
da cui forse dipendeva la sua stessa vita.

{ Merovish, Bazar delle Talpe }
Azazél

Tra cuore e ragione scegliesti di gettarti verso un miraggio di sentimenti. Chi l’avrebbe mai detto che perfino i demoni potessero infatuarsi come ragazzini? Hunter prese atto della tua deviazione improvvisa, precedendoti nella corsa che vi separava dall’unico rifugio attualmente sicuro in tutta la Tana.

Avvicinandoti alla pensilina su cui lei era seduta,
esordisti come si addice a chi rivede una vecchia fiamma.

« Lei crede nel destino, signor Azazél? »

Ma la tua preda non era cambiata di una virgola: enigmatica e sfuggente proprio come l’avevi lasciata l’ultima volta. Talmente inafferrabile che il suo braccio si sgretolò nel punto in cui avevi cercato di toccarla; eppure lei continuò a parlare senza badarci troppo.

« Se fosse tutto già scritto che senso avrebbe vivere? Non ci sarebbe speranza di redenzione per ciò che è intrinsecamente destinato a corrompersi. »

La sua voce flebile non riusciva a farsi contagiare dal tuo buonumore.

« Come vede non sono in condizione di muovermi. Possiamo lo stesso parlare qui? »

Pur nella sua estrema debolezza la ragazza conservava ancora un alone di dignità.

{ Merovish, Bazar delle Talpe }
Azazél

Sentendo le tue parole, la fanciulla parve riacquisire vigore. Il suo sguardo nascosto dalle bende spaziò per tutta la grotta sotterranea che conteneva il Bazar.

« …forse esiste ancora speranza per queste terre esecrate. »

Non appena t’inchinasti offrendole i tuoi servigi, lei si alzò in piedi. Un’aura arcana la avvolse e nel suo biancore ti fu concesso d’intravedere ciò che si celava dietro quell’enigma.

« Io sono solo lo spettro di un sovrano che ha portato alla rovina il suo popolo. Non meritavo di ereditare il regno del Conquistatore. Dopo secoli d’attesa, sento che il giorno del giudizio per questo Presidio è ormai prossimo. »

Di fronte alla rinnovata maestosità di quello spirito antico ogni accenno di pensiero venne silenziato.

« Azazél, affido a lei il mio ultimo desiderio: spezzi le catene del Fato insieme a tutti coloro che si opporranno alla fine ineluttabile che calerà dal firmamento. »

Sublimò la sua essenza per donare a quell’ultimo suddito il potere di cui avrebbe avuto bisogno. Sul petto del Demone fu inciso lo stesso marchio che lei esibiva sulla guancia, il sigillo di contenimento che tempo addietro avevi tratteggiato e mostrato a Doc alle Cave del Sapere. Fu questo il testamento della fanciulla, che scomparve nella luce e ti lasciò solo su quella pensilina.

Di fronte a te il cammino era chiaro. C’era una Reggia nel Distretto delle Ceneri che dovevi raggiungere. Diversi destini che s’intrecciavano sotto le sabbie del Sud. Un epilogo inesorabile che era già stato scritto, ma che in pochi avreste avuto il coraggio di sfidare.

Tu lo avresti affrontato con la benedizione dell’Alfiere di Platino.