[EM] Better, Faster, Stronger

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    Kuthian

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    { Seminterrato del Grumo, Spazio di Singolarità }
    Dimitriy | Violet | Alison | Xar

    Uno dopo l’altro i presenti completarono l’esercizio. Dimitriy sbriciolò il suo blocco assestando due mosse corpo a corpo sovraccaricate di Ki. Alison colpì con entrambi i pugni e detonò le munizioni caricate nei suoi guantoni meccanici, demolendo a sua volta il bersaglio assegnatole. Violet invece scelse un approccio non ravvicinato, sferzando il pilastro con il suo potere psichico finché non ne rimase traccia. Infine Xar si esibì in una manifestazione spiritica, comandando allo spettro di un Wyrm d’investire il blocco.

    I sistemi raccolsero i dati delle quattro performance, mostrando i risultati all’operatore che era rimasto nel seminterrato. Lo Spettro - per deformazione professionale - si soffermò qualche istante in più a leggere le rilevazioni riguardanti la tecnica sciamanica impiegata da Xar, ma anche tutto il resto si era svolto con regolarità. Gli Eversori avevano portato a termine l’esercizio.

    Adesso possiamo passare alla fase successiva.

    Il piano infinito davanti a voi fu attraversato da un leggero sussulto. Nel giro di pochi istanti emersero altri blocchi identici a quelli appena distrutti, eppure stavolta accadde qualcosa di diverso: non se ne formarono quattro, ma centinaia. Pilastri perfettamente allineati a perdita d’occhio, tutti identici ed equidistanti.

    Prima ancora di poter sollevare qualsiasi domanda, i presenti avrebbero percepito una sensazione particolare. Un fremito innaturale che diffondeva uno strano tepore su tutto il corpo e consentiva qualcosa d’incredibile. Di colpo i muscoli fiaccati dallo sforzo sembravano dimenticare quanto accaduto. Il battito cardiaco tornava nella norma, il fiatone si riduce ad impercettibile respiro. L’energia persa stava ripercorrendo a ritroso il tragitto che l’aveva portata a disperdersi, un fenomeno che dovrebbe essere fisicamente impossibile perché in contraddizione coi principi della termodinamica.

    Eppure per il vostro corpo il tempo sembrava essersi riavvolto. Eravate nuovamente in perfette condizioni fisiche, in pieno possesso della riserva energetica con cui avevate iniziato l’addestramento.

    State sperimentando uno dei vantaggi principali di questo Spazio: la possibilità di recuperare tutte le energie perse nel giro di pochi secondi.

    Ricordate cosa vi aveva detto poco prima durante il briefing? Le leggi che governavano quella dimensione erano gestite dai computer e potevano essere modificate all’istante. Ciò includeva anche la possibilità di rendere il vostro corpo una macchina a moto perpetuo.

    Ripeterete l’esercizio ad oltranza, risalendo la fila davanti a voi finché ne sarete in grado. Dato che le vostre energie si ricaricheranno ad ogni ripetizione, la difficoltà sta nel mantenere la concentrazione necessaria e sopportare lo stress derivato.

    Imparare a gestire dei continui scompensi d’energia così ingenti migliora la disciplina mentale e l’efficienza nell’attingere ai propri poteri. Di contro, avrebbero presto scoperto il rovescio della medaglia: ripetere senza sosta il massimo output offensivo era qualcosa d’innaturale. Tutto l’organismo - pur essendo in grado di sostenere lo sforzo sul piano energetico - presto o tardi si sarebbe rifiutato di proseguire. Pur avendo i muscoli pronti a scattare nuovamente e il mana a completa disposizione, il cervello avrebbe imposto un blocco.

    Spingere ogni giorno quello sbarramento un po’ più in là era l’obiettivo di quel tipo di esercitazione, così da ottenere una risolutezza sempre più inossidabile e una disinvoltura maggiore nel richiamare le proprie facoltà.


    Location: Piana di default.
    Gravità: Endlossiana.
    Temperatura: 20 °C
    Condizioni atmosferiche: Aria ferma.
    Concentrazione dell’ossigeno: Livello del mare.
    Ripristino Mana: Attivo.

    Prossimo step: ripetere lo stesso esercizio del turno precedente fino all’esaurimento mentale. Il mana dei vostri pg si ricaricherà totalmente nel brevissimo lasso di tempo necessario per passare al pilastro successivo. Non esistendo dei paletti per una situazione del genere, lascio il risultato della prova al vostro buonsenso. Giocatevela come preferite e descrivete il tutto coerentemente con la preparazione fisico/psichica del vostro personaggio. Deciderete voi quando realisticamente il pg cederà, perché a me non interessa vedere “chi ce l’ha più lungo” e può farsi i chilometri a sparare critici, ma piuttosto la vostra capacità d’introspezione e d’immedesimazione.

    La scadenza è fissata a mercoledì 17 febbraio.
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Dimitriy aveva portato a termine con successo il suo compito, restando visibilmente soddisfatto sia dal suo risultato, che da quello dei suoi sottoposti. A sorprenderlo fu soprattutto il piccolo Xar, sembrava gracilino lui ma in realtà poteva contare su una forza non indifferente. Ed era questo il suo più grande punto di forza, ossia il fatto che nessuno si aspetterebbe mai che un ragazzino in quelle condizioni fisiche, sia in grado di sprigionare un potere tale da avere pochissimi rivali. Ma ovviamente nessuno di loro scherzava e tutti sapevano come sprigionare la propria forza al massimo, requisito fondamentale in un mondo difficile come il loro.
    Ad ogni modo fare esplodere tutta l'energia insieme, non era di certo una cosa molto salutare e il fisico ne risentiva immediatamente. Il respiro del biondo si era fatto più veloce e alcune gocce di sudore gli imperlavano la fronte, segno che anche per uno come lui era complesso gestire certi ritmi, per quanto fosse abituato a sostenere lo stress. Quel mondo virtuale però aveva dei vantaggi e uno di questi non tardò a farsi sentire, ristorando in un istante le energie sia fisiche che mentali, il tutto in un istante... una cosa del genere era più che comoda. Ma c'era un motivo se un trucchetto simile esisteva e ovviamente consisteva nel fatto che l'allenamento era appena iniziato.
    Le colonne ripresero vita, ma questa volta il loro numero aumentò in maniera esponenziale... e Dimitriy non ci mise molto a risalire al loro prossimo compito. Dovevano sfruttare il loro potere a oltranza, sempre al massimo, sfruttando il vantaggio acquisito con la “ricarica rapida” ma ben presto si sarebbero anche scontrati con una cosa chiamata cervello. Il cuore poteva anche dirti di combattere per sempre, ma era il cervello a comandare il corpo e prima o poi quest'ultimo avrebbe ceduto. Il biondo sapeva come funzionava, aveva già affrontato allenamenti simili, ma era curioso di sapere come si sarebbero comportati i meno esperti. Non suggerì niente, preferì concentrarsi sulla prima colonna e proprio come prima si lasciò circondare dal potere. L'aura luminosa l'avvolse: era pronto a scatenare la sua forza.
    La prima colonna andò giù, proprio come prima. Un istante e l'energia venne ricaricata, così la Lettera passò all'obiettivo successivo. Una, due, tre colonne distrutte e le batterie erano di nuovo piene, ma le mani tremavano. Il russo cercò di regolarizzare il respiro e altre due colonne cedettero sotto i suoi colpi, ma ormai era al limite di sopportazione. La settima colonna gli si parò davanti e questa volta sembrava molto più grande delle precedenti, più spessa, più alta. Sapeva che era solo un'impressione, ma questo significava che il suo corpo lo stava avvisando che, continuando di questo passo, a breve si sarebbe ritrovato spalmato per terra. Ma non tanto per la fatica fisica, ma per quella mentale che diventava sempre più insostenibile. Ignorò l'avviso e colpì anche quella colonna, facendo una fatica terribile per tirarla giù... e il fiatone era testimone di quanto il fisico del ragazzo fosse sul punto di cedere.
    Eppure il biondo avanzò ancora, davanti all'ottava. Caricò il colpo ma, invece di frantumare il solido, il Ki esplose lateralmente, ormai fuori controllo. E la colonna era ancora in piedi. Dimitriy chiuse gli occhi e sospirò, stringendosi il braccio tremante. In verità tutto il suo fisico era scosso dai brividi e quindi decise di fare l'unica cosa sensata.
    Mi fermo, sono al limite.
    Ammise sinceramente, anche perché era ancora in grado di farlo. Aveva dato il massimo e piuttosto che farsi del male, decise di fermarsi in tempo. Anche questo era un punto di forza, riconoscere i propri limiti era il primo passo per diventare più forti... perché si era in grado di studiare il limite e quindi superarlo.

     
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    Sciamani tecnocrati_


    «Adesso possiamo passare alla fase successiva.
    State sperimentando uno dei vantaggi principali di questo Spazio: la possibilità di recuperare tutte le energie perse nel giro di pochi secondi.»


    Mentre le parole del finto-Bid'daum giungono alle nostre orecchie tramite il sistema audio della simulazione, un'altra serie di pilastri compare davanti a noi. Stavolta sono però sterminati, il che sembra folle visto che abbiamo appena speso quasi tutte le nostre energie: dovremmo forse tirarli giù a mani nude? Ma, prima che anche solo il pensiero ci possa sfiorare la mente, qualcos'altro di ancora più incredibile, di imprevedibile, accade al nostro corpo: sembra rigenerarsi, rinvigorirsi, tornare in perfetta forma.

    “Sconcertante!”


    È sempre la voce onnipresente a spiegarci l'essenza profonda di questo avvenimento: è uno dei "miracoli" della scienza, di questo programma di allenamento, di questo mondo virtuale-alternativo, in grado di far rifluire l'energia spesa nel corpo riempiendolo di nuovo fino ad annullare ogni fatica.

    “Ohohoh! Imprevisti! Imprevisti!!!”


    Sono così eccitata che non riesco a trattenere un rapido sorrisone, mentre squadro con occhi spiritati le colonne che mi stanno di fronte. Che bello! Che figata! Troppo divertente! È esattamente per questo motivo che mi sono arruolata negli Eversori, ed ancora una volta hanno saputo darmi qualcosa che mi fa pensare che forse vale la pena di sopportare tutto il resto di fastidi e dissapori e malumori: il brivido del nuovo, dell'imprevisto, dell'imprevedibile.
    Mi aspettavo avrebbero testato le nostre capacità basilari al di là dei "poteri magici" e degli assi nella manica, e invece...Ma guarda te! Che cosa vorrà capire? Cosa sta studiando, di noi, ora? Questo sì che è un test interessante! Non riesco a capirlo, è una sfida, una sfida intellettuale! E questo mi galvanizza.
    Con entusiasmo perciò mi rimbocco le maniche fino ai gomiti, sorridendo mi faccio scrocchiare le nocche, e continuo a macinare ipotesi su ipotesi, scenari su scenari, disegni sperimentali su disegni sperimentali: parteciparvi in maniera immersiva e dando tutta me stessa è il modo più veloce e potente per comprendere più a pieno il suo obiettivo, per creare un'ipotesi soddisfacente a questo quesito che il mio cervello stesso per primo mi pone
    .

    «Ripeterete l’esercizio ad oltranza, risalendo la fila davanti a voi finché ne sarete in grado. Dato che le vostre energie si ricaricheranno ad ogni ripetizione, la difficoltà sta nel mantenere la concentrazione necessaria e sopportare lo stress derivato.»

    “Ma...sarà un gioco da ragazzi?!”


    La mia mente si stupisce e resta perplessa a quelle parole. Se ad ogni colonna ci svuotiamo e veniamo ricaricati, che problema c'è? Davvero è solo una questione di concentrazione? Se sì, non avrò davvero alcun problema. Aggrotto le sopracciglia, cercando di trovare l'inghippo, il tranello, in quella consegna...ma uso la mia pazienza e mi accodo a Dimitriy che ha già iniziato a macinare pietra: come dicevo prima, sarà l'esperienza a fornirmi ulteriore materiale mentale da elaborare, su cui riflettere e da integrare nei miei calcoli.

    “Forza Violet, cominciamo!”


    M'incoraggio scandendo il tempo, e SBAM! La prima colonna è andata. Mi sposto in avanti levitando e perdendo quota per la stanchezza, fino a poggiare i piedi per terra ed iniziare a camminare: meglio non sprecare tempo, concentrazione ed energie a volare quando posso camminare ed avanzare semplicemente.
    Mentre muovo i miei passi verso il prossimo bersaglio l'energia torna a livelli ottimali e SBAM! Altra colonna. Sbuffo nasale per la fatica, cammino recuperando, SBAM! Altra colonna.
    Inizio un po' a sentirmi stanca, anche se al contempo il mio fisico si sente in forze, ma di nuovo la mia capacità di abbattere gli ostacoli è al 100% e quindi SBAM! Altro pilastro andato. Continuo così, in maniera meccanica, sguardo fisso e concentrato che si fa sempre più truce e determinato mano a mano che il tempo passa e l'impresa si fa più difficile.

    Avevo sottovalutato "lo stress derivato". Per quanto "quantitativamente" ci si ricarichi, né il cervello né il corpo sono comunque abituati ad un meccanismo del genere: è come avere un flusso continuo attraverso un...tubo. Alla lunga si usura! Per fortuna, noi siamo "tubi" fatti di un materiale in grado di autorigenerarsi, ma per farlo ha bisogno di tempistiche diverse da queste, più lunghe e quiete. Anche se continuiamo ad avere carburante, stiamo sovraccaricando il motore: è in questo che consiste l'esperimento, il test, l'allenamento.
    Mi ci vuole un po' per capirlo. Mi ci vorrà l'intero esercizio, ed avverrà solo quando la mia mente sarà in grado di pensarci con totale ed esclusiva attenzione, con tutte le energie necessarie e con la quiete fuori dal combattimento.
    Per intanto, non posso fare altro che continuare ad andare avanti, macinare pilastri su pilastri, non so nemmeno io quanti -dopo i primi sono tutti uguali, specie se inizi a perdere lucidità di quando in quando-, ma ognuno è un nemico più terribile del precedente: più vado avanti, più sono costretta a ricorrere a tutte le mie energie mentali e motivazioni indotte, come ad esempio le emozioni. Sfogo la mia rabbia, dopo averla lasciata scorrere libera ed immotivata: i miei occhi brillano, le mie corde vocali urlano, le mie mani e braccia si slanciano come a voler fare a pezzi l'obiettivo...E la mia schiena s'incurva, le gambe si piegano, le ginocchia cedono progressivamente, i polmoni annaspano, la vista si appanna ed alla fine anche la testa sudata si china in segno di resa alle circostanze fisiche. Un conto è avere un costante rifornimento di ATP, un altro è smaltire l'acido lattico di scarto che continua ad accumularsi, metaforicamente parlando
    .

    «FUCK! Do forfait.
    Fiuff, che fatica...»


    Dichiaro, ancora sfiancata ed ansimante, con le mani puntellate sulle ginocchia, mentre mi rendo sempre più conto di quello che vuol dire eseguire un'azione ripetuta del genere.
    Avevo decisamente sottovalutato la cosa. E avevo anche pensato che usare la rabbia, incanalare tutta l'energia dirompente delle emozioni sarebbe servita a compensare, ma mi ha fatto andare avanti solo per un poco di più del normale. Forse non è proprio fattibile, a livello assoluto, l'andare avanti in eterno con questo tipo di compito: forse è una manovra infattibile, almeno per una vasta gamma di esseri viventi del multiverso, tra cui me. Non credevo, non pensavo, perché non avevo tenuto conto di quel fattore in più, il logorio del "tramite" mentre viene attraversato da quel flusso ingente e continuo di energia grezza.
    Appoggio un ginocchio a terra, mentre con gli occhi chiusi riguadagno il controllo del mio respiro; il mio corpo si porta a sedere, con le gambe incrociate e rilassando i muscoli, mentre la mia mente si mette ad analizzare la cosa ed a spaziare libera e sconfinata per riprendersi, senza doveri o ansie o altro. Non guardo infatti nemmeno gli altri, se sono arrivata più in là di loro o mi sono arresa prima: non m'interessa, ho imparato molto su di me da quest'esperienza e voglio assaporare ogni singola sfumatura di conoscenza che ne ho ricavato. Ho imparato che, nonostante tutti i miei poteri e la forza indomita delle mie emozioni, sono ben lungi dall'essere onnipotente: anch'io ho dei limiti, per quanto la mia storia recente mi abbia illusa magari di non averne o di averne meno di chi mi sta intorno; ho riconfermato che ho comunque un apprezzabile senso di concentrazione e che le mie emozioni possono comunque tornarmi comode per sprigionare più potere qualora mi sia necessario; ho scoperto -di nuovo, perché purtroppo ho la brutta abitudine di dimenticarmene- che la vita può riservarmi ancora piacevolissime sorprese - la noia è una brutta bestia con cui convivere; ho constato, con un certo grado di stupore apprezzato, che in fondo la mia permanenza negli EM è capace di darmi ancora dei buoni frutti, utili e vantaggiosi. E, marginalmente, che la tecnologia è proprio una figata e devo seriamente ridarmici, perché l'ho trascurata per troppo tempo ormai per andare dietro alla magia di questo mondo!
    In definitiva, posso dire di essere contenta e soddisfatta di tutto ciò, e a dimostrazione della cosa un sorrisino lieve e gentile scivola sulle mie labbra, mentre aspetto ancora una volta che la voce ci riveli il prossimo gioco da fare
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali - Serena, tranquilla, pacifica.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ "Revan's Robes": Armatura (1pt).
    ¬ "Chakram seghettato": Lama circolare (1pt).
    ¬ "Pugnale": Lama (1pt).
    ¬ "Glock 19": Pistola (2pt).
    ¬ "Pertica delle Notti Stellate": Bastone (1pt).
    ¬ "Fangs & Claws": Armi naturali (3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (0pt, GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (0pt, GdR).
    ¬ RT&LWC (0pt, GdR).


    Passive

    ¬ "ThoughtDensity": Telecinesi.
    ¬ "ThoughtDensity": Volo.
    ¬ "Alterazione: Somatizzazione Metapsichica": Shapeshifting (0pt, GdR).
    ¬ "Piegare lo Spazio-Tempo": Viaggio nel Tempo (0pt, GdR).
    ¬ "PsicoEssenza": Immortalità/Autorigenerazione.
    ¬ "PsicoEssenza - Willpower": Mana +10%.
    ¬ "Mentalist": Telepatia (solo Output).
    ¬ "Mentalist": Empatia (Auspex Rileva-Emozioni).
    ¬ "Metacognition": Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion.
    ¬ "Metacognition - Mente Blindata": Difesa Anti-Malia.
    ¬ "Disturbance in the Force": Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting.
    ¬ "Disturbance in the Force": Preveggenza/Premonizioni (0pt, GdR/Quest).
    ¬ "Cerebro": Auspex Rileva-Menti.
    ¬ "Landa Mentale": Magazzino Dimensionale.


    Attive

    ¬ ThoughtDensity.
    Il classico potere degli psiomanti: psicocinesi, spostare gli oggetti col pensiero. Si può dire che sia il primo potere con cui Violet s'è divertita, utilizzandolo anche ad area (maggiore il consumo, maggiore il raggio d'azione) in tutte le sue varianti seppur con meno efficacia: dallo spostamento telecinetico di bersagli alle barriere protettive, dallo sparare bordate rozze e potenti ai "proiettili" chirurgicamente letali, dal sollevarsi in aria levitando e volando allo spingersi qua e là schizzando a velocità fuori di testa, dal bloccare e strangolare a distanza al rinforzare colpi fisici (come calci e dardi), dallo schiacciare a terra o slanciare in aria tutto ciò che sta in una determinata area al creare rumori e suoni (dopo anni di esercizio, Violet ha imparato a modulare le onde di pressione dell'aria, in modo da produrre perfino musica e canzoni, esattamente come le casse di uno stereo, anche grazie alla sua esperienza come cantante e musicista).
    [ Peso: 15kg x basso | 30 kg x medio | 60 kg x alto | 120 kg x critico ]
    [ Area: 5m x basso | 7m x medio | 10m x alto | 15m x critico ]
    [ Passiva: 30kg | 10m ]

    Riassunto Tecnico:
    - Attacco Bordata/Proiettile: 2pt, Variabile (Critico + Critico)
    .

    Specchietto Riassuntivo_

    Replica la prestazione precedente abbattendo un numero imprecisato di colonne. Mano a mano che avanza, si sfianca fino a rendersi conto che è arrivato il momento di arrendersi, e si mette a riflettere su ciò che è appena avvenuto.

    Note_

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    Ramona_super-1-_zps41489fec





    Edited by Zaho's Violet - 17/2/2016, 14:10
     
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    I am the "who" when you call "who's there?"

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    Xar

    Fase successiva? Ma quale fase successiva, se a momenti non sto neanche in pied-OH!
    Cos'è, cos'è questa sensazione? E' normale? Fino a un attimo fa le mie mani tremavano, ma ora sono completamente ferme. Sposto lo sguardo a destra e a sinistra: anche gli altri sembrano confusi quanto me da questo improvviso recupero di energie. Ci pensa la voce dello Spettro a chiarire -quasi- ogni dubbio.

    « Oh. » Devo smetterla di articolare le mie risposte in esclamazioni monosillabe, vero? Non sembro molto intelligente. Però una cosa l'ho capita: finché rimaniamo in questo posto, le nostre energie saranno infinite.
    ...La cosa non mi entusiasma neanche un po'. Avere una forza inesauribile, durante un esame, non può che significare che l'esaminatore pretenderà uno sforzo infinito da parte del povero esaminato.
    E infatti.
    Sento di aver assunto un'espressione stupidissima, con la bocca aperta in una "o" perfetta. Meglio levarsela subito e cominciare a sudare freddo davanti alla mia fila di colonne.
    Davvero, sono l'unico che ha capito al volo il problema proprio basilare di questa situazione? Potremo anche avere energie infinite, ma la concentrazione per eseguire tutte quelle tecniche? Quella non si rinnova mica. Forse me ne sono preoccupato subito perché sono... beh, sostanzialmente, semplicemente, scarso. Solo richiamare due volte di fila quel Wyrm mi è costata una fatica tremenda, figuriamoci farlo il doppio, il triplo e anche il quadruplo delle volte.
    Mi mordicchio il labbro.

    Signor Spirito di Wyrm? Sì, sono ancora io. Sì, altre colonne. Eh. Già. Grazie.
    Sempre essere gentili coi propri spiriti, soprattutto se appartenevano alle bestie divoratrici più grandi e temute del deserto. Avrei dovuto esercitarmi di più con lui: sento che i fili spirituali tirano, faccio fatica a condurlo con la mia volontà. C'è tensione, non vorrebbe obbedire alle richieste di un ragazzino che deve disintegrare colonne su colonne. Però lo fa, deve farlo, perché il ragazzino è lo sciamano che lo ha richiamato in questo mondo e che si rivolge direttamente alla fibra più sottile e intima degli esseri viventi: l'anima. Dopotutto è proprio questo a distinguere noi sciamani da quei volgari marionettisti di cadaveri, i necromanti.
    La prima colonna crolla masticata dalle zanne eteree del Wyrm, proprio come la seconda. Tiro quelle briglie spirituali tesissime, lo guido attraverso i pilastri, avanzo fisicamente insieme a lui e contengo i suoi tentativi di ribellione. I veri problemi cominciano a presentarsi dopo la terza colonna.
    Ricevo una sensazione simile a "non hai abbastanza medaglie per allenarmi!", ed è inversamente proporzionale al mio livello di concentrazione. E' in momenti come questi che mi piacerebbe essere un combattente fisico: usare il, comesichiama, il ki, mi sembra molto meno problematico rispetto ad avere una sfilza di spiriti da richiamare e convincere a combattere per te e con te. Il bello è che non è nemmeno del tutto colpa mia: è proprio come se il cervello si rifiutasse di lavorare a pieno regime. Lo fa per autoconservazione? Uno sforzo mentale così elevato e continuo lo mette davvero a rischio?
    ...Questo non lo avevo previsto. Ero tutto preoccupato sulla difficoltà di esecuzione della tecnica, che non ho pensato alla difficoltà nella quale sarebbe incappato il cervello, letteralmente.
    Anche la quarta colonna va giù, accompagnata dal boato dei detriti che si sovrappone al ruggito dello spirito. Puntini bianchi scoppiettano davanti ai miei occhi. Il Wyrm ne ha abbastanza, il mio cervello ne ha abbastanza, io pure ne avrei abbastanza. Guardo Dimitriy con la coda dell'occhio: è molto più avanti di me. Anche la psiomante si sta dando da fare. Stringo i denti. Non voglio essere quello che rimane indietro. Non di nuovo. Non anche qui.
    Un'altra! Almeno un'altra colonna!

    Il morso di un essere umano è davvero potente, sapete? Per staccare di netto un dito è sufficiente la forza con la quale normalmente si morde una carota, o poco più. Capito? Potremo staccarci un dito da soli. Ma provateci: è impossibile. Perché è il cervello che ve lo impedisce. "No, non farlo, non è una buona idea. Quel dito ti serve, amico."
    Sta succedendo la stessa cosa. "Smettila di usare tutta 'sta energia mentale, ti serve -tipo- per evitare di svenire di colpo."
    Vaffanculo! Dovrò solo rimanere cosciente per quei quindici-venti secondi che mi serviranno a recuperare di nuovo le energie, ed il gioco è fatto. Ce la posso fare.
    Un ultimo strattone spirituale al Wyrm, un verso scocciato, uno sguardo di fuoco sia a me che alla colonna, e la sua figura eterea che fende la pietra. Pura energia spirituale collide con la dura materia una volta, sbriciolando metà del pilastro. E poi... Niente.
    Una scossa attraversa tutto il mio corpo. Uno spasmo pizzica tutti i miei muscoli. Un interruttore si spegne nella mia testa e le briglie spirituali si strappano. Il Wyrm si allontana e svanisce come un palloncino perso nel cielo.

    « Ugh. » Sono in ginocchio, tremo e sudo e annaspo. Sempre più puntini biaaaanchi. Nausea.
    Un punto fisso, devo guardare un punto fisso! L'unghia del mio pollice andrà bene. Ecco, ora il mondo gira un po' meno. Risollevo lo sguardo e... Sì, alla fine sono rimasto indietro. Maledizione.
    « Q-questo è il mio limite. Per ora. » Enfasi sull'ultima parte.



    ♦ Stato fisico: Stanco
    ♦ Stato mentale: Teso
    ♦ Energia: 100%
    ♦ Passive:
    Ciò che resta di Waza [Eterna giovinezza + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
    Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da tecniche attive]
    Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" spirituale (Maschera dell'Anima)]
    Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]

    ♦ Attive:
    ♦ Furia del Wyrm
    La scaglia di Wyrm che Dimitriy ha donato a Xar apparteneva ad un esemplare giovane, ma non per questo meno grande e minaccioso di come i racconti descrivono gli spietati vermi del deserto.
    Con grande dispendio di energia è possibile richiamare lo spirito del Wyrm: inizialmente arrotolata intorno a Xar, come a difenderlo, la figura del gigantesco verme apparirà eterea ma ben visibile anche da chi non possiede poteri extrasensioriali. Lo spirito si scaglierà con tutta la sua furia su un bersaglio singolo, investendolo a fauci spalancate per ferirlo con le zanne e inghiottirlo completamente. L'impatto è di natura energetica.
    [1 Turno, Istantanea | Consumo Critico | 15 metri]



     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Luogo: Bloodrunner - Spazio di Singolarità



    Rispetto agli altri, Alison aveva perso tutta l'emozione da primo incontro. Si era già abituata al luogo e non si faceva più sorprendere dalle nuove scoperte. Alla fine quel luogo, per lei, era finto. E ciò che è finto non vale la pena per niente. Realizzò solo ora il concetto e la sua parte concreta tornò a risaltare. Osservò poco soddisfatta i risultati dei suoi colpi. Non si aspettava nulla, né di più né di meno. Sapeva perfettamente quanto distruttive potessero diventare le sue armi e quell'allenamento, al principio, si rivelava solo noioso e, apparentemente, privo di compenso. Sbatté le palpebre perplessa, indietreggiò lentamente mentre le Ember Celica tornavano al loro stadio originale. Non era nulla di che, solo una cosa che faceva lei spesso, o meglio..invece di rompere i sacchi da boxe, distruggeva colonne, qual'era la differenza? Il dispendio di energie?
    "Uhm.." - si guardò attorno, bene o male tutti avevano completato l'obiettivo. L'Ombra parlò, la sua odiosa presenza e le sue odiose parole, ancora erano un fastidio per la bionda, nonostante cercasse di attenuarlo. Ora erano passati alla fase successiva.
    "Oh!" - sorpresa, sentì immediatamente le energie tornare. Ma non gradualmente, anzi..quasi istantaneamente. Sussultò guardandosi le mani, scosse la testa e guardò gli altri compagni. Tutti loro avevano ricevuto il medesimo beneficio. Un piccolo omaggio della casa. In pratica potevano sfruttare il loro potenziale infinite volte, poiché in quella sala le energie venivano riguadagnate all'istante.
    Ancora? - dovevano distruggere, distruggere e distruggere. Un sorriso dipinse il volto della giovane combattente amante della distruzione. Ora aveva il compito di fare quello che più sapeva fare: tirare pugni a vuoto e distruggere cose, a volontà, senza sosta.
    "Facile" - un commentò arrogante, la bionda riattivò il meccanismo delle Ember Celica e si preparò all'arduo compito di disintegrare colonne. Non aveva tenuto conto del trucco, della trappola, del fatto che doveva esserci un motivo se le veniva chiesto di ripetere ad oltranza i movimenti. Non si fece domande, nessun quesito o dubbio, aveva interpretato il tutto come una dimostrazione. Credeva fosse un test ed in parte doveva esserlo. Dunque cominciò, senza sosta a scaricare le munizioni sul primo bersaglio. Il risultato fu il medesimo. La giovane ansimò, chiuse gli occhi e avvertì l'energia tornare a scorrere. Sorrise e ripeté nuovamente. E ancora. E ancora. E ancora. Alison pecca in moltissime cose. Non è certo per dimostrare molto, rischiò due volte di morire o forse anche tre, senza poterci fare molto. Non possiede alcuna abilità magica, il suo intelletto è pressoché nella norma, quasi a complimento. Non è in grado di usare forze sovrumane, energia fisica interiore dei combattenti, impulsi mentali o magie evocando creature. Non usa un dispendio esagerato di forze come gli altri. Non si deve impegnare come fanno terzi. Semplicemente ignoranza. Uno stile diretto, un approccio diretto, strategia ignorante. Distruggi, picchia, picchia, pugni, pugni, schiva, pugni. D'altra parte è una delle migliori su questo campo. O almeno..di sicuro la sua forza distruttiva non eccelle nemmeno in questo, ci saranno soggetti in grado di fare molto di più. D'altronde è pur sempre una comune umana. Ad ogni modo, il punto di forza di Alison è quello di avere una volontà non indifferente. Fino a quando ha energia, continuerà a combattere, a patto che non abbia grosse ferite da non permetterle di muoversi, com'era già successo in passato.
    "Ah! Ah! Ah!" - esclamava ad ogni pugni sferrato. Faceva un po' e un po', una sequenza a distanza e una a corpo. Dopo il decimo colpo, tirò fuori una striscia di munizioni e ricaricò le armi avvicinandosi lentamente. Quasi come se quella breve camminata le desse il tempo necessario per recuperare. Di solito facendo esercizi bisogna aspettare massimo un paio di minuti tra una sequenza e l'altra. E avanti, avanti, avanti. La giovane non mollava, prendendo a pugni la colonna con vigore ed entusiasmo. Indietreggiò lentamente a ritroso cercando di piazzarsi alla distanza di prima. Portò una mano dietro a prendere l'ennesima striscia di proiettili, quando si accorse che non vi era più nulla.
    Oh no.. - le energie si ricaricavano, le munizioni no. Era rimasta a secco, di conseguenza non poteva continuare l'esercizio. Si guardò intorno perplessa, portandosi una mano dietro alla testa, sulla folta chioma dorata.
    "Ehm.." - considerando il primo esercizio, aveva distrutto quattro colonne. Sufficienti ad avvertire lo sforzo, ma non abbastanza da farle arrivare al limite.
    "Ho finito i proiettili!" - esclamò alzando le braccia, poco dopo anche gli altri ebbero finito, o almeno diedero segno di non farcela più. Non poteva fare altro, non aveva più nulla per continuare, zero assoluto. Ogni sequenza sembrava richiedere un piccolo sforzo in più, un colpo in più, una concentrazione maggiore. Poteva fare di più, ma priva di mezzi..rimaneva a guardare. Le braccia cominciavano a dolere, così come le nocche delle mani. Non aveva mai provato ad usare tutto il suo potenziale così tante volte. Normalmente poteva darsi ad uno sfogo simile uno o due volte al giorno. Si era superata, ma poteva dare di più, voleva dare di più.

    Stato Mentale: Normale - Merda, ora che faccio?
    Stato Fisico: Stanca - Leggero dolore alle braccia e alle mani
    Energia: 100%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 0 + 0
    Passive:
    The Brawler [Passiva di 25% in Forza, Destrezza, Resistenza e Velocità]
    The Fighter [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]
    Attive:
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    Nome: Shooting Stars
    Tipologia: Offensiva
    Raggio: Melee/Ranged - Multicolpo
    Descrizione: Attraverso le Ember Celica, Alison è capace di sfruttare l'energia cinetica di violenti pugni a vuoto per sparare letteralmente proiettili esplosivi. I colpi vanno sempre in linea retta rispetto alla canna del fucile. Hanno l'aria di bagliori di colore rosso accompagnati da un sonoro fischio, se i proiettili vengono tagliati in due o deviati con particolari modi, le parti manterranno la loro caratteristica esplosiva. Alison può anche colpire i nemici in combattimenti ravvicinati, in questo caso non sarà possibile vedere il bagliore poiché il proiettile impatterà immediatamente contro il bersaglio. L'urto sarà sempre nella stessa direzione del pugno. In sintesi, Alison combina i pugni con i proiettili.
    [Consumo: Variabile - Danno Fisico: Variabile][Doppio Critico]
     
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    { Seminterrato del Grumo, Spazio di Singolarità }
    Dimitriy | Violet | Alison | Xar

    Progressivamente raggiunsero tutti il loro limite. Pur avendo alle spalle una lunga scia di distruzione, sarebbe stato naturale sentire un po’ di sconforto davanti alla distesa infinita di pilastri che ancora si ergevano intatti. Era un monito importante per qualunque guerriero: conoscere e accettare i paletti imposti dal proprio corpo. Sopravvalutare le proprie capacità era un errore fatale nell’ambiente in cui lavoravano gli Eversori. Quella tipologia di allenamento era l’ideale per confrontarsi con uno sforzo massimale normalmente precluso nel mondo reale e sviluppare un’adeguata sopportazione allo stress da combattimento.

    Per oggi basta così: ulteriori sforzi rischierebbero di danneggiarvi seriamente.

    Mentre la voce dello Spettro annunciava la fine di quella sessione, i pilastri furono riassorbiti dal terreno e gli occupanti dello Spazio di Singolarità furono richiamati nel seminterrato del Grumo. Nuovamente sulla piattaforma circolare di partenza, vi sareste accorti che il ritorno alla realtà sarebbe stato decisamente più traumatico dell’entrata nella dimensione virtuale. Senza più gli effetti di panacea dell’ambiente artificiale, i corpi si “ricordarono” di colpo dell’immensa fatica accumulata. Muscoli che non sapevate nemmeno di possedere stavano gridando vendetta come alla fine di una maratona. Ansimanti e doloranti, avreste compreso al volo che le leggi del mondo non potevano essere ignorate in eterno: quelle macchine si limitavano a ritardarne gli effetti, e per questo motivo era indispensabile che un operatore monitorasse la situazione, evitando che qualcuno si facesse prendere la mano dalle riserve inesauribili di energia.

    Per quanto fastidiosa, la fatica che stavate sentendo era la prova che il vostro corpo era stato effettivamente sottoposto a degli stimoli reali. Non avreste mai potuto conseguire dei risultati concreti in un simulatore totalmente virtuale e senza controindicazioni.

    « Potete andare a riposarvi. »

    Il simulacro di Bid’daum spense i macchinari
    e si congedò da voi.

     
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  7. _MajinZ_
     
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    La prova si rivelò difficile per tutti e ben presto ognuno si ritrovò ad andare a sbattere contro quelli che erano i propri limiti. Dimitriy conosceva bene i suoi, ma sapeva anche di riuscire a spostare quel limite ancora più avanti se solo lo voleva. Serviva tanto allenamento per riuscirci, non tanto dal lato fisico ma soprattutto da quello mentale... e questa sfida dimostrava proprio questo. Ora che aveva visto in faccia il confine da non superare, era pronto ad affrontare le altre sfide di quel mondo con una nuova luce negli occhi. Si sentiva carico e pronto a ricominciare, voleva migliorarsi ancora per riuscire a distruggere ancora tantissime colonne... ma questa volta non voleva farlo per mettere alla prova se stesso, la sua intenzione era quella di rendere grande la Gilda con il suo aiuto, anche spostando quel limite.
    Alla fine comunque il mondo artificiale si sgretolò, riportando la truppa di Eversori alla base. Abituarsi nuovamente alla realtà non fu semplice e nemmeno immediato, il fisico infatti ci mise un po' a tornare alla normalità. Il russo barcollò appena, sentendo il suo corpo reso pesante dalla fatica e dal dolore. Ogni muscolo chiedeva pietà, tutti, nessuno escluso. In questo momento serviva del riposo e la Lettera non faceva eccezione: per quanto potesse sembrare strano, anche lui risentiva della fatica e il suo viso al momento non riusciva a mascherare nulla. Aveva bisogno di una doccia, aveva bisogno di dormire. Non poteva nasconderlo... anche se i pensieri che aveva prima dell'allenamento erano ancora li, pronti a scatenare in lui nuovi dubbi.
    Siete stati bravi, ottimo lavoro.
    Si complimentò con i suoi sottoposti quando ogni macchinario divenne silenzioso e ciò che rappresentava Bid'daum lasciò la stanza. Dimitriy osservò ogni compagno senza distinzioni, destinando a ognuno lo stesso tempo. Dovevano restare uniti e lui era certo di riuscire a fare grandi cose con quella squadra. Ma non era questo il momento per parlarne. Il biondo si congedò senza dire altro, svanendo letteralmente una volta superata la porta... per la prima volta dopo tanto si sentiva più sereno, anche se in lontananza, ai confini di quel cielo azzurro, si stavano ammassando nuvoloni neri e tempestosi.

     
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    I am the "who" when you call "who's there?"

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    Xar

    Una volta qualcuno mi ha detto che i limiti non sono "muri", ma "gradini" da usare per arrivare sempre più in alto.
    Tutto bello, tutto meraviglioso. Con calma ci arriverò anche io.
    E' che al momento sono più concentrato a non svenire davanti a tutti.

    Tutta la fatica appena fatta mi si riversa addosso in un istante. I miei muscoli urlano e si rifiutano di lavorare. Mi ci vuole uno sforzo sovrumano per non cadere: barcollo indietro, urto un tavolo, mi ci appoggio con le mani.
    « nggh. » Trattieni un gemito! Pianta le gambe! Stringi i denti!
    S-sto bene, benissimo! Respiri profondi per ossigenare carne e cervello. Persino il semplice alternarsi di inspiri ed espiri risulta doloroso, con tutti i muscoli del torace che mi comunicano il loro, uh, disappunto per lo sforzo appena fatto.
    Sono contento che sia finito. Contentissimo.

    « g-grazie. » Rispondo a Dimi con un fil di voce. L'avrei detto anche al simulacro, ma ha levato le tende prima che potessi rendermi conto di tutto.

    « iocredochetorneròaletto. » Questa invece l'ho detta tutto d'un fiato, altrimenti tra un respiro e l'altro sarei sembrato un asmatico. Raddrizzo la schiena e accompagno un primo, cautissimo passo verso la porta con un cenno della mano a mò di saluto.
    « cià. » Esco camminando quasi normalmente, ma appena svolto l'angolo mi accascio alla parete.

    Mi sa che farò tutto il tragitto fino alla mia camera così.



    ♦ Stato fisico: Stanco
    ♦ Stato mentale: Stanco
    ♦ Energia: 100%
    ♦ Passive:
    Ciò che resta di Waza [Eterna giovinezza + Connessione spirituale con Waza | GdR only]
    Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da tecniche attive]
    Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" spirituale (Maschera dell'Anima)]
    Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]

    ♦ Attive: //


     
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    Sciamani tecnocrati_


    «Per oggi basta così: ulteriori sforzi rischierebbero di danneggiarvi seriamente.»

    “Uh? In che sens--?”

    «Nngh!!»


    Ma non faccio in tempo a domandarmelo, ché il ritorno alla realtà si fa sentire con tutta la sua risposta. Senza nemmeno un attimo di preavviso mi ritrovo a terra, carponi, coi muscoli che non sanno se tendersi all'infinito o sciogliersi come neve al sole, in uno spasmo continuo ed inconsulto. Il mio corpo non regge più, sembra che di botto tutta la fatica cancellata dai prodigiosi software si sia prepotentemente riscaricata nelle mie membra reali. Come diavolo funziona questo sistema?! Cos'è, prima ci toglie la stanchezza, e poi ce la ridà tutta insieme? Che chiavata incredibile! Non mi piace più così tanto!

    A poco a poco mi riprendo, ma mai abbastanza quanto vorrei, ed è dovuto specialmente all'esser stata colta di sorpresa. L'avessi saputo prima, avrei forse calibrato differentemente le mie energie e lo spreco dettato dall'illusorio recupero che ci è stato promesso. Ma le promesse sono state tradite, e posso biasimare solo me stessa per averci creduto: come ho potuto fidarmi così scioccamente di quest'individuo? Dettagli ininfluenti come questi vengono taciuti in maniera estremamente ordinaria e quotidiana, è normale, sciocchissima Violet
    .

    «Potete andare a riposarvi.»


    Sentenzia il coso fumoso, prima di sparire. Quale grazia! Siamo stremati: non potremmo fare un tubo di diverso...a parte morire volendo, magari.
    Ora che la sua incombente e pesante presenza si è trasformata in una leggera assenza, un sospiro di sollievo può attraversare le menti di tutti quanti. Con quel pazzo di Bid'daum non sai mai cosa può succedere: stare in tensione costante è il minimo, sempre allerta, doverti difendere da potenziali...potenziali qualsiasi cosa! Volontarie o meno che siano, le sue azioni sono sempre pericolose, e non si sa mai bene per chi. Pensa te se uno si fosse sforzato troppo, oltre il limite che il suo corpo avrebbe potuto reggere al rientro: cosa facevano, lo tenevano dentro la macchina fino a...boh? O chissà che altro! Chissà se esistono delle manovre di sicurezza, dei protocolli di recupero, di smaltimento della fatica in eccesso magari in maniera graduale, anche se non vedo come si potrebbe fare a far rientrare gradualmente una coscienza dentro un corpo, o un corpo in una dimensione! Non so nemmeno cosa diavolo ci sia successo di preciso, effettivamente: siamo stati teletrasportati? Phase-shiftati? O era mera realtà virtuale? Com'è che l'energia e la fatica poi si son ripercosse sul corpo fisico e reale? Misteri, mille domande scientifiche per le cui risposte smanierei, ma non si può fare niente per ora
    .

    «Siete stati bravi, ottimo lavoro.»

    «Heh, g-grazie...Fiuff...»


    Rispondo a fatica, ansimante ma sorridente, agli incoraggiamenti di Dimitriy. È bello avere qualcuno che ti sostenga, specie durante le difficoltà: Quest'ambiente è sempre ostico e pronto a masticarti e sputarti via in due secondi: se non fosse per Dimitriy me ne sarei già andata da tempo. Se non fosse per Dimitriy, non ci sarei nemmeno mai entrata,a ben pensarci...

    «Buona notte Xar, sìsì. Anf.»


    Anche salutare ironicamente il nuovo arrivato è un'impresa difficile, in queste condizioni. Dio mio, credo che mi svaccherò per un poco sulla prima sedia o oggetto facente funzione a portata di mano. Dopodiché, a Karzak piacendo, mi trascinerò fino alla mia stanza, e morirò sul letto oppure nella vasca da bagno: ho deciso di delegare quest'ardua decisione alla futura me stessa, perché questa attuale non ne vuole sapere più di niente, di nessuna fatica, nemmeno infima e mentale come una scelta del genere.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali - Serena, tranquilla, pacifica.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ "Revan's Robes": Armatura (1pt).
    ¬ "Chakram seghettato": Lama circolare (1pt).
    ¬ "Pugnale": Lama (1pt).
    ¬ "Glock 19": Pistola (2pt).
    ¬ "Pertica delle Notti Stellate": Bastone (1pt).
    ¬ "Fangs & Claws": Armi naturali (3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (0pt, GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (0pt, GdR).
    ¬ RT&LWC (0pt, GdR).


    Passive

    ¬ "ThoughtDensity": Telecinesi.
    ¬ "ThoughtDensity": Volo.
    ¬ "Alterazione: Somatizzazione Metapsichica": Shapeshifting (0pt, GdR).
    ¬ "Piegare lo Spazio-Tempo": Viaggio nel Tempo (0pt, GdR).
    ¬ "PsicoEssenza": Immortalità/Autorigenerazione.
    ¬ "PsicoEssenza - Willpower": Mana +10%.
    ¬ "Mentalist": Telepatia (solo Output).
    ¬ "Mentalist": Empatia (Auspex Rileva-Emozioni).
    ¬ "Metacognition": Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion.
    ¬ "Metacognition - Mente Blindata": Difesa Anti-Malia.
    ¬ "Disturbance in the Force": Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting.
    ¬ "Disturbance in the Force": Preveggenza/Premonizioni (0pt, GdR/Quest).
    ¬ "Cerebro": Auspex Rileva-Menti.
    ¬ "Landa Mentale": Magazzino Dimensionale.

    Specchietto Riassuntivo_

    Torna alla realtà e se ne va.

    Note_

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    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Luogo: Bloodrunner - Spazio di Singolarità



    La sessione d'allenamento virtuale era finita. Il gerarca annunciò il termine e appena quelle parole furono pronunciate, Alison già pensava di controbattere. Non sentiva tanto dolore, solo un po' di fatica, non poteva danneggiarla continuare con quel tipo d'allenamento. Sbuffò divertita mostrando dissenso e guardandosi attorno. Sbruffona, a breve tutto il mondo si contorse e all'improvviso s'accorse di ritrovarsi nuovamente nel seminterrato del Grumo. Il sorriso stampato sul volto cominciò a tremare così come ogni parte del suo corpo.

    Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo



    "Ugh.." - Che male! - ogni suo muscolo era un dolore. Avvertiva infiammazioni ovunque nonostante non ci fossero segni. Si era sforzata così tanto senza rendersene conto. Ora comprese perché continuare avrebbe potuto rischiare di danneggiarli ulteriormente. Lo spazio di singolarità non era certo una dimensione inventata o puramente mentale. Il corpo risentiva degli sforzi, ma alcuni inspiegabili inibitori agivano sulla mente e non rendevano le loro menti capaci di captare tali dolori. E ora tutto era apparso all'improvviso, una massa di dolore che investì la guerriera. Piegata sulle ginocchia, il suo sorriso soddisfatto non si spezzò però. Arrogante, la sua determinazione sembrava non avere limiti. Dimitriy sembrò gestire meglio di tutti quella controindicazione. Si complimentò con loro. Alison si raddrizzò, sollevò lo sguardo al cielo infastidita da tale gesto e non gli rispose. Si limitò solo ad agitare al mano al volo come a cacciare via le mosche. Non aveva bisogno di simili complimenti, lei faceva sempre un ottimo lavoro..sia nel bene che nel male. Combinava perfetti guai ma raggiungeva obiettivi altrettanto in modo esemplare. L'Ombra si congedò e sparì in fretta, poi fu la volta di Dimitriy. Poi fu la volta della stessa Alison, la quale non ebbe le stesse difficoltà dei prossimi, nonostante molto vicina. Che ore erano? Erano arrivati lì di buona mattina, magari ci stava un riposino..nessuno poteva continuare a svolgere altre attività. I dolori muscolari erano talmente intensi che era possibile a malapena raggiungere le proprie stanze nel locale per poi lasciarsi cadere sul letto. Una giornata così intensa come quella poteva compromettere l'equilibrio generale di un atleta come Alison. Il giorno dopo non avrebbe potuto allenarsi come suo solito, avrebbe dovuto aspettare qualche giorno per alleviare i dolori fisici. Non che non volesse, ma non poteva e se ci provava sarebbe stato inutile e controproducente dato che il suo stesso fisico si sarebbe opposto. Eppure..nonostante tutto, non credeva di aver raggiunto il suo limite. La sua soddisfazione durò complessivamente poco. Se avesse raggiunto il suo limite, non sarebbe stata nemmeno in grado di sollevare la testa da terra. Quante cose c'erano ancora da fare.

    Stato Mentale: Normale - Non ho raggiunto il massimo
    Stato Fisico: Molto Stanca - Dolori su tutto il corpo
    Energia: 100%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 0 + 0
     
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