Una barca alla fonda, e gli arcobaleni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Growla
     
    .

    User deleted



    Si tuffò quasi nel piacere del suo ventre. Le serrò un piccolo seno con una mano, mentre con l’altra le accarezzava la pelle liscia sulle guance. Al culmine dell’azione incontrò le piume sul suo collo, e ci immerse il viso come faceva ogni volta. Poi ruggì.
    […]
    - Devi proprio andare?
    - Oreste…
    Lei era in piedi, di spalle davanti allo specchio. Scrutò a occhi socchiusi la cascata di capelli d’oro, ancora intontito dai suoi sogni e dal formicolio nel retro della nuca, strano ma piacevole.
    - Va bene, va bene. Ma è il giorno dopo il tuo matrimonio, cazzo, quel tizio non può aspettare?
    - …
    Lei si girò, finita l’acconciatura dei capelli, e lo guardò con tenerezza. - È lavoro.
    - Bah.
    Uno di quei giorni gliene avrebbe dette quattro, a quel Fumijii.
    ___________

    Passò nel vicoletto tappandosi il naso con due dita. L’odore arrivava nonostante tutto al palato, così accennò qualche passo di corsa. Come se non avesse già il fiato corto. Il viavai di gente le sfilò ai fianchi in pochi istanti, e Rea non si curò nemmeno di evitare il contatto con i ragazzini dai capelli neri che giocavano con frattaglie di seppia; scartò di lato per eludere le offerte del venditore di granchio fritto -sette chele di sette colori, solo oggi!, diceva- poi il sorriso guascone del tizio con i pezzi di ricambio per i veicoli.
    Diavolo; ne avrebbe avuto proprio bisogno ora, di uno di quegli aggeggi blasfemi. Sarebbe volata oltre tutta la cavolo di folla che si era radunata per guardare il festival. Poco importava se non sapeva guidarlo, e se a Naestre l’avrebbero guardata male tutti.
    Sbucò sulla lunga camminata parallela al mare e senza pensarci buttò i piedi tra la sabbia. A metà mattina il sole batteva ancora fiacco, così sentì la frescura risalirle i piedi quando si tolse i sandali.
    Le faceva male la testa.
    - Rea, che ne dici di provare questi nuovi giocattoli dopo la seduta? Sembra divertente!
    Doveva rilassarsi.
    - E questo è un dono che non è bene usare… la voce di suo padre la raggiunse dalle radure buie del tempo.
    Doveva rilassarsi. Si fermò. Espirò.

    Solo allora Rea si rese conto di aver quasi raggiunto la riva, e di essersi seduta sulla sabbia: la lunga veste grigia da cerimonia era tutta sgualcita, con una macchia di nero di seppia su una manica. Aveva appoggiato la schiena a una vecchia barca alla fonda scolorita e, adesso, si teneva la testa tra le mani. Guardò indietro. I piedi nudi avevano lasciato piccoli solchi leggeri dietro di lei. La colse un brivido, e si costrinse a volgere gli occhi al mare, agli arcobaleni che affioravano dall’acqua come tanti sentieri colorati e andavano in alto, in alto.
    - Che ho combinato?




    Edited by Growla - 23/11/2015, 21:27
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    In una spiaggia poco fuori la città, Undarm: Linea di Confine col Mare.
    Presidio dell'Ovest, Endlos.

    Non sono sicuro di stare approcciando il problema nel modo giusto. La maggior parte del materiale che ho recuperato in materia di Alchimia suddivide la pratica della stessa disciplina in tre o quattro parti: Nigredo, Albedo, Citrinitas -quella talvolta omessa- e Rubedo. Sono anche piuttosto certo di averle comprese tutte e quattro, almeno sul piano teorico.
    Nigredo è quando l'oggetto di partenza viene distrutto, e vengono meno anche le differenze fra i materiali: tutto dovrebbe diventare una pappetta nera e indistinta, una sorta di "brodo primordiale", come mi è parso di aver letto da qualche parte. Questo, e un sacco di altri significati associati del tipo esoterico-psicologico-fuffa.
    Poi c'è tutto il resto, sul quale non andrò nemmeno a procurarmi più mal di testa di quanti non ne abbia già avuti, visto che ancora non sono riuscito a concludere con successo la prima fase. Almeno, non come l'ho letta descritta nei libri. Neppure disegnando cerchi alchemici sono riuscito a cambiare qualcosa.
    Ogni volta che prendo una roccia, con il mio Potere posso tramutarla, al limite, in sabbia o in magma. Se prendo la sabbia, posso provare a ricavarne del vetro, e così via. Riesco a cambiare la consistenza degli oggetti che ho attorno, ma non la natura fondamentale. È lo stesso principio per il quale non posso ricavare una borsa di pelle dalla corteccia di un albero: lo scambio equivalente, se non sto dicendo stronzate.
    Sulla spiaggia, tutt'attorno alla mia persona, pietre dalle guise più disparate giacciono nella sabbia. Talune di esse sono innaturalmente angolose, e dalle forme geometriche ben definite; altre, invece, sono più levigate e paiono essere -anzi, sono, visto che è opera mia- il risultato di qualcosa che è stato fuso e poi fatto ritornare in forma solida senza che sia stata loro data una struttura definita. Sabbia compattata e roccia lavica, rispettivamente.
    Ho deciso di fare una visitina al Presidio Occidentale per trovare sia un luogo sufficientemente tranquillo dove allenarmi e al contempo non troppo distante da Laputa, sia perché avevo voglia di visitare il vicino piano di sotto. Terzo, ma non meno importante motivo è la data corrente: il venticinquesimo giorno di Hadar, giorno del Festival dell'Arcobaleno di Undarm.
    Oltre ad essere un fenomeno suggestivo, è anche un fenomeno suggestivo dove si mangia.
    È per questo, che ora mi sto avvicinando alla città. Il pesce è di tutti, e per quelli che sono i miei bisogni ne bastano uno o due.
    Raggiungo eventualmente una vecchia imbarcazione, e lì decido di appostarmi. Mi siedo quindi accanto a te, ragazzina che sembri così persa nel tuo mondo.
    « Non lo so. Piuttosto, sono in ritardo per il pesce? »
    Nel peggiore dei casi, ci sono gli arcobaleni da guardare. Anche se essere così vicino all'acqua mi sta mettendo addosso una sensazione di vago disagio.
    Dannatissimi Frutti del Diavolo.

     
    Top
    .
  3. Growla
     
    .

    User deleted




    - Luccio a due teste dei fondali!
    Fumijii scorse con assai poca delicatezza un dito sulle scaglie lucide della bestia, stesa su un vassoio in spalla a un servo. - Non li tirano su tutti giorni questi, no!
    L’acqua del canale ondeggiava quieta contro il pontile. Il cicaleccio dei due gruppi, i pochi chiacchieroni del Sud sulla barca e quelli del palazzo, superava di gran lunga il gracchiare delle rane sulle ninfee. Rea non poté che rimanere lì dov’era stata messa, al fianco del suo signore – ma leggermente indietro, certo – e sorridere vagamente agli ospiti in partenza. Fumijii dal canto suo ridacchiava di gusto, attorcigliandosi i baffetti e accogliendo con un ooh posticcio tutti i doni d’addio che venivano scambiati. Mugolò a lungo quando gli passarono una raccolta di spezie del deserto.
    - Buon viaggio, allora, gentilsignori! Al prossimo, proficuo incontro a Merouisch! sbandierò la mano alla volta della gondola che si allontanava.
    Rea si coprì gli occhi, per evitare di venire acciecata dal sole traverso di prima mattina.
    ___________

    - Oh! Sì, faccio subito.
    La ragazza fece alla volta del cagnolino. S’era portata una mano alla fronte, cercando di distinguere la figura dell’animale nel luccichio multicolore di quel giorno di festa.

    Più in là sulla costa, i pescatori avevano già iniziato a ripulire le reti, spulciando via le ultime cose rimaste impigliate. Rea si imbatté in un gruppetto di pesci azzurrognoli che boccheggiavano sulla banchina. Si tirò su giusto un po’ la veste, mentre la risacca che andava e veniva smuoveva appena i pesciolini. Meglio così che nelle reti, pensò.

    - Ecco, ho scelto il più grande!
    Disse con un ampio sorriso una volta tornata alla barca scolorita. Il pesce non era in effetti molto più piccolo del cagnolino, e a tratti smuoveva ancora la coda giallastra. A Naestre chiunque si sarebbe offeso se gli avessero portato una preda morta del tutto, figuriamoci un guardiano del bosco. Di offese agli idoli, poi, quel giorno ne aveva già perpetrate a sufficienza.
    - Allora, signor Guardiano, com’è?
    Fece Rea chinandosi verso l’animale. Lo guardò ammiccando con gli occhi dorati, forse osservando qualche altra cosa alle sue spalle. Dietro il cagnolino le onde sciacquavano la riva ritmicamente, e gli spettri colorati luccicavano nel mare aperto.




    Edited by Growla - 29/11/2015, 13:43
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    Fai subito... che cosa, esattamente?
    Questo sono stato tentato di chiederle, lasciando poi perdere.
    La osservo allontanarsi verso la banchina, e allora comincio a comprendere le sue intenzioni. Non riesco tuttavia a comprendere perché disturbarsi tanto. Almeno, mi sarebbe bastato che mi indicasse dove fosse il pesce, e da lì mi sarei servito comodamente da solo.
    Mi avvicino a mia volta di qualche iarda, e alzando la testa scorgo il luogo di accumulo di tutto quel ben di Dio. E ne sento più distintamente l'odore, ora che la brezza marina ha disperso l'odore della roccia fusa di poco prima.
    Pensandoci, per una volta si è anche evitata la solita tiritera de "oh divinità-a-scelta tu sei un cane e sai parlare!". Curioso, per un Presidio del tutto nuovo. Ciò immagino significhi che potrei non essere la sola creatura su quattro zampe con il dono della parola, qui ad Ovest. In tal caso potrei agire indisturbato con più facilità, o almeno fare cose meno tipicamente "da cani" senza attirarmi addosso troppe occhiate perplesse e indiscrete.
    Ma penso che, per ora, esercitazioni a parte, mi limiterò largamente a farmi i cazzi miei.
    Cazzi miei da cani.
    Tornato alla barca, è questione di una manciata di istanti prima di vedere quella giovane donna ritornare.
    - Ecco, ho scelto il più grande!
    Non è a mani vuote, ma proprio neppure per sbaglio. Il pesce che mi porge è grosso, molto grosso, almeno da quella che è la mia prospettiva. Lo guardo con aria interessata, mentre ancora si dimena sulla sabbia e attende di esalare l'ultimo non-respiro. È quanto più potrei mangiare in un solo pasto, per non parlare della sensazione a dir poco strana di vedersi servito del cibo senza averlo nemmeno elemosinato. Non è la stessa cosa se non lo raccatti da te da qualche parte o lo ottieni facendo gli occhi dolci a qualche cuciniere dal cuore generoso.
    Ma a caval donato non si guarda in bocca.
    « Oh. Molto gentile, ragazza, grazie davvero. »
    Dopo qualche patetico tentativo di dare il colpo di grazia a quel bestione, questo finalmente si arrende e io posso prenderne un primo morso partendo dalla testa: la testa è sempre la parte migliore. Ciò vale anche in questo caso.
    « È buono, direi. » decreto, dopo aver mandato giù il primo boccone. « Ma dimmi un po': da cosa avresti dedotto che io sia un Guardiano? »
    Per ora eviterei con cura di negare o confermare alcunché, anche perché sto cercando di godermi il quadretto: io, creatura Guardiana dell'Ovest, che mangio pesce servitomi da una fedele sulla spiaggia, con un tripudio di arcobaleni come sfondo.
    Surreale.

     
    Top
    .
  5. Growla
     
    .

    User deleted



    - Beh, è una di quelle cose che...
    Un gabbiano sorvolava con fare guardingo la zona, sfiorando le teste dei due. Rea abbozzò un gesto della mano per scacciarlo.
    - Gli spiriti del bosco ci suggeriscono il peso di ogni foglia che cade.
    Se li ascolti bene, puoi sentire la terra che ti accoglie.

    Rea osservò persa i volatili che si tuffavano in picchiata sul mare, scomparendo un istante per poi risalire tra gli arcobaleni. Parlava delle cose che vedeva. - A volte gli spiriti si manifestano anche, e allora hanno le forme di animali e piante, i guardiani della natura.
    Raccolse un po' di sabbia, passandosela da una mano a un'altra. Nel bosco vivente aveva visto alberi e creature radicati con assai più profondità nella saggezza della terra, cui il dono della parola risultava essere solo un atto di pietà e guida per gli uomini, coloro che non ascoltavano, e i Diversi. Quando tornò a guardare Gaspode aveva lo stesso sorriso dolce, ma distante. Domandò interdetta:
    - Altrimenti chi... cioè, da dove vieni, se non sei un guardiano?




    Edited by Growla - 12/12/2015, 21:06
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    Alzo il muso verso il gabbiano e lo osservo mentre questo vola sopra di noi, aspettando forse il momento in cui abbasserò la guardia permettendogli così di impossessarsi del malloppone. Per sfregio, immagino, visto che ci sono dozzine di altri pesci giacenti sulla riva giusto in attesa di essere presi da chiunque abbia voglia di servirsene.
    Ma l'uccello no, deve rompere le palle qui. Pazienza; la mia "fedele" l'ha comunque già allontanato prima di me. Eccolo quindi che vola via, raggiungendo i suoi simili e procedendo poi a cercare fortuna altrove, tra un arcobaleno e l'altro.
    Dall'alto, essi osservano tutto, e possono avvertire anche ciò che avviene sotto la superficie dell'acqua. Poi si tuffano, prendono quello che serve loro, riemergono senza alcun problema e ripartono. Soprattutto: volano e allo stesso tempo non temono l'acqua.
    Forse dovrei prendere un pennuto pure io, magari qualcosa di meno appariscente di un grifone -la gilda non me ne voglia a male-. Giusto per arrivare dove un cane non potrebbe normalmente arrivare.
    In ogni caso, dicevamo, una di quelle cose che...?
    - Gli spiriti del bosco ci suggeriscono il peso di ogni foglia che cade.
    Se li ascolti bene, puoi sentire la terra che ti accoglie.

    « Il peso di una foglia. » ripeto, con fare molto meno evocativo. In soldoni, se non ho male interpretato questa obliqua immagine, essere in sintonia con questi spiriti significa esserlo anche con il bosco stesso, e -presumo- viceversa. Con tanto di terra che ti accoglie e tutto il resto.
    Ora, la mia perplessità si tratta di comprendere cosa si intenda, precisamente, con "sintonia": anche partendo dal presupposto che Endlos sia una terra davvero piena di bizzarrie, non riesco a scacciare dalla testa l'impressione che la natura ben poco si curi di simili concetti. O meglio, posso capire il voler concepirla come un meccanismo complesso formato da tanti, piccoli ingranaggini; meno l'accezione spirituale che le si dà.
    - A volte gli spiriti si manifestano anche, e allora hanno le forme di animali e piante, i guardiani della natura.
    « Guardiani. »
    Aggiungo: un'accezione pure spiccatamente come-si-dice-quella-parola-che-significa-"con l'uomo al centro"? Andr... Antro...centrica? Antrocentrica? Oh perdiana, così suona come se tutto girasse intorno ad una buca.
    Antropocentrica, ecco. Perché gli uomini e associati sono un mondo a parte mentre "noi" animali siamo quelli che invece vivono ancora come lo si faceva secoli, se non millenni fa.
    Insomma, la nostra selvaticità funge da mezzo per indicare quanto l'uomo sia distanziato da tutto ciò.
    O qualcosa del genere.
    Ad ogni modo, è questione di tempo prima che la ragazza mangi la foglia, né ho troppa voglia di inventarmi una qualche storiella da raccontarle. Sta già cominciando a nutrire dubbi, tanto per cominciare.
    « Come mai proprio il dove, ragazza? »

     
    Top
    .
  7. Growla
     
    .

    User deleted



    - Questo è un posto in cui le persone come lei, la ragazza indugiò - …come me, hanno dovuto dare il loro sangue per viverci. L’immagine di una radura sfilò davanti agli occhi di Rea. C’erano lei adolescente, con ancora qualche misero ciuffo di piume verdi sulla schiena, i sacerdoti silvani e altri adepti meritevoli. Un sacerdote le si era avvicinato per parlarle, un Diverso con grandi ali rosse che la coprivano in una specie d’abbraccio.
    - Allora, ogni tanto penso se a Est… forse a Nord, non lo so, le cose siano diverse.
    Disse persa a Gaspode. Accennò con la testa all’insù. - Forse ancora più in là.
    ___________

    - Che porcheria da barbari del Sud!
    Il vecchio rinsecchito rovesciò il contenuto di un flacone nel braciere. Le erbe rilasciarono un fumo giallastro dall’odore intenso, simile a quello della menta, solo più pungente. Lei aspirò a fondo per qualche istante: decise che le piaceva. Nel frattempo Fumijii s’era denudato del tutto, e ora era in procinto d’immergersi nell’acqua calda.
    - Allora? Oggi ho proprio bisogno di rilassarmi, dopo le trattative e la baldoria di ieri notte. E, Rea, che ne dici di provare questi nuovi giocattoli dopo la seduta? Sembra divertente!
    Intenta a prepare i suoi oli, la giovane non diede retta alle strane smanie del vecchio.
    - Ma certo, signor Fumiji…
    Rea rispose; in ginocchio a bordo vasca, allungò le mani tra il fumo e il vapore, cominciando a massaggiare la schiena spigolosa dell’uomo. Di rituali rinvigorenti ne aveva appresi a bizzeffe già da bambina, nelle lunghe ore con i saggi silvestri: incanti per rinfrancare l’animo delle vedove e aggiustare gli storpi, per alleviare il viaggio ai guerrieri moribondi e curare il raffreddore…
    Sentì delle dita ossute serrargli il polso.
    All’inizio mimò un po’ di resistenza; cercò di tirar su l’avambraccio dall’acqua per non bagnare la tunica, perché sua madre stava rattoppando l’altra e non ne avevano una terza di riserva. Già dopo pochi minuti però lasciò fare al vecchio.
    Quando la ragazza cominciò a muovere la mano in su e in giù, ritmicamente, Fuimijii emise uno strano verso. Era una risatina simile a quella di un gatto che vince le attenzioni della padrona, come ogni volta. Ma Rea non se ne accorse. Continuava a scrutare persa tra il fumo, lasciandosi trasportare verso altri tempi, verso altri luoghi dall’odore delle erbe che bruciavano.
    ___________

    - Ah, io sono Rea. Disse sorridendo ancora al cagnolino.
    - Ma ditemi, voi cosa ne pensate, signor...?
    Persino nel giorno del Festival era possibile indovinare i confini labili del crogiolo dimensionale. Da lì, dalla spiaggia di Undarm, il Malestrom era poco più che una traccia sfocata oltre le nuvole. Ma anche senza averlo mai visto da vicino, Rea sapeva già cosa aspettarsi: grandi spirali di energia che si piegavano nel cielo, simili ad ali rossastre che abbracciavano ogni cosa al loro interno.
    Il passato, il presente, e sopratutto il futuro.




    Edited by Growla - 22/12/2015, 18:37
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    Ecco dunque perché il "dove" conta così tanto. Il proprio luogo di provenienza, più di ogni altra cosa, definisce la tua identità in quanto indica cosa hai probabilmente vissuto, e con quali valori sei stato cresciuto.
    È in questo momento che ripenso ad una certa scena tra le molte avvenute quando ancora vivevo nella Windy City: io e un cane un poco più grosso di me che ci litighiamo la carcassa di un procione in un vicolo, proprio di fronte all'uscio di qualche palazzo. Sono in svantaggio, ma ad un certo punto veniamo interrotti da un uomo appena apparso sulla soglia che, scocciato, scaccia via entrambi in malo modo. E io giro l'angolo con una coscia nemmeno così marcescente in bocca.
    Un ricordo che con l'identità c'entra ben poco, ma presumo che se fossi nato in una casa di umani avrei vissuto molto diversamente.
    Non lo so; queste cose penso di riuscire a comprenderle, spesso, solo in teoria. Nel momento in cui mi sono "avvicinato" all'umanità, ero già parecchio anziano. Troppo, temo, per riuscire ad apprezzare fino in fondo e in prima persona concetti quali il senso di appartenenza rispetto a qualcosa di diverso (di più astratto?) da un branco.
    - Allora, ogni tanto penso se a Est… forse a Nord, non lo so, le cose siano diverse.
    « Dipende il modo in cui intendi "diverso". » replico, dopo aver mandato giù un altro pezzo di quell'enorme pesce; e intanto la guardo mentre rivolge il capo al cielo. « "Più in là" ci sono giusto qualche volatile e il Presidio Errante. » come già saprai, aggiungerei.
    « Gaspode. Deciditi poi se vuoi usare il tu o il lei, per me non c'è alcuna differenza. Per quello che ne penso, beh, il Nord è freddo e l'Est è pacifico, appunto. Perché, pianifichi di lasciare l'Ovest? »

     
    Top
    .
  9. Growla
     
    .

    User deleted



    - Io – no, mi piace qui, è la... mia terra. In realtà non intendevo questo. -
    La piccola Rea si era alzata in piedi alla domanda di Gaspode, dandogli le spalle. Dalle labbra di ciliegia, tanto le mordeva, era cominciato a sciogliersi sul palato un succo dal gusto strano, dolce-amarognolo.
    La responsabilità aveva quel sapore?
    - E dopo questo rituale, dalle due alle quattro settimane -
    Ce l'aveva la colpa?

    I pescatori gesticolavano con le mani nere dal sole, la spuma delle onde era un reticolato bianco su quel tappeto d'acqua multicolore, i gabbiani svolazzavano rapaci.
    Rea poggiò una mano sulla barchetta alla fonda. Poi torse il busto verso il cagnolino.
    - Ecco, signor Gaspode, però effettivamente ha ragione. - disse, e per la prima volta lo sguardo della ragazza era fermo, interamente preso dall'altro.
    - Dalle due alle quattro settimane, poi sopraggiunge... -
    - Il fatto è che il mio datore di lavoro mi ha incaricato di contattare alcuni mercanti per comprare delle spezie, ma io li ho perduti di vista; vengono da Merouish, sa, quella è gente itinerante. -
    Il fatto è che non so se torneranno in quel loro brutto deserto morto ora
    o se vanno da qualche altra parte a scambiarsi affari e porcherie in giro per il semi-piano.

    - Non è che per caso ha visto una barca stretta, piena di segni e girigogoli del Sud? Da che parte della costa sono andati? -
    Le schegge le grattavano i palmi delle mani. Sotto quel polso sottile però doveva esserci almeno un po' di forza, perché il legno marcito della barca sembrò scricchiolare. Ma forse quel suono era sfuggito al cagnolino, che anche se non era un messo degli dei boschivi pareva sapere tante cose. Forse non aveva neppure colto la rinnovata gentilezza nella voce di Rea.
    Forse sì.

    dalle du-
    Ma non lei aveva più tempo per commiserarsi.




    Edited by Growla - 18/1/2016, 21:39
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    « Capisco. Che intendevi, quindi? »
    Non so moltissimo degli inquilini del piano di sotto -gente come te, Rea- o delle terre dell'Ovest in generale. Tuttavia, sono almeno al corrente che, qui, gli esseri non umani non hanno vita facile, o comunque non l'hanno avuta.
    E tu, ragazza, umana non sei. Neppure io, ovviamente, ma a me basta giusto fingere di non conoscere la lingua; insomma, è un altro discorso. Ciò che intendo dire è che sono piuttosto sorpreso da come tu non voglia cercare una vita più pacifica altrove.
    Ad ogni modo, tua la scelta e mio il dovere di non impicciarmici. Almeno, fino a quando non mi sarà chiesto di tornare qui come Aviatore per qualsivoglia ragione; oggi, però, sono in vacanza.
    Comincio ad avvertire un vago sentore di sangue, e questo viene da te. Interrompo il pasto, e cammino intorno a te, affinché possa guardarti di nuovo in faccia. E niente, vedo che ti sei giusto morsa un labbro. Nulla di che, posso tornare a mangiare.
    « Merovish. » ripeto -correggo- « Un altro posto molto tranquillo ed accogliente, ho sentito dire. Spiacente, ragazza, ma di qui non è passato nessuno nelle ultime ore; ho scelto questo angolino apposta. »
    Guardo il pesce appena sotto il mio muso, e decido che non riuscirò mai a finirlo tutto in una sola volta. Non sono nemmeno a metà, e sono già sazio. Potrei portarlo da qualche altra parte e finirlo in un secondo momento, ma ho paura di finire poi a litigarmelo con i gabbiani, che già sento che lo stanno adocchiando con una certa brama.
    « Manco a dirlo, non sento odori di spezie nelle vicinanze, spiacente. Sta attenta piuttosto a non farmi finire addosso un'asse. »
    Perché non avrò più l'udito di una volta, ma certe cose le sento lo stesso.
    « Poi su cosa avevo ragione, scusa? »

     
    Top
    .
  11. Growla
     
    .

    User deleted


    - Capisco. Che intendevi, quindi? -
    - Oh, dicevo… magari ci sono altre vie. Cose da imparare. -
    Gaspode seguitò ad ascoltare la ragazza, accennandogli quello che ne sapeva della questione. Malgrado il viavai di curiosi e pescatori poco distante, quell’arco della costa era tranquillo. - ...di qui non è passato nessuno nelle ultime ore - le comunicò il vecchio cagnolino. Il che era strano, ponderò Rea, perché quel piccolo paradiso di barche abbandonate e individui solitari si trovava leggermente a Sud, dopo i mercati di carabattole e i magazzini, tra cui quello di Fumijii. Se una nave doveva tornare nel presidio meridionale…
    A meno che non andavano nella direzione opposta.
    - Poi su cosa avevo ragione, scusa? -
    Un grande giro della costa prima di tornare con le tasche piene e i grossi ventri sporgenti a Merovish.
    In quel caso, dalle due alle quattro settimane erano un lasso di tempo più che sufficiente.
    - Sul fatto che mi piacerebbe vedere altri posti, intendo. - Rea rispose, intensificando la pressione sulla barca con le dita. Un’idea iniziava a prendere piede sotto i boccoli dorati della Diversa: se quei grassi mercanti si aspettavano un giro di delizie per il continente, allora il premio più grande era alla fine del viaggio.
    Rilasciò di colpo la presa sul legno fradicio.
    - Come le dicevo, - continuò - questa è una terra che amo, ci sono così tante varietà di vita e di cultura nei boschi e altrove - ha visto la nuova flotta dell’arsenale?
    Le dico: di saggi e gran maestri di vita la sola Undarm ne è piena. È solo che a volte non è facile. Tutti questi modi, questi colori diversi...
    -
    Rea confidò abbassandosi sulle ginocchia, alla stessa altezza del suo interlocutore, mentre si batteva una mano sulla tunica impolverata. Certo, per quello che aveva in mente servivano preparativi; servivano buone scuse. Ma una buona dose di guai per quel giorno l'aveva creata - e che guai! -, così decise di non lasciare da parte almeno il suo, tra i Sentieri dell’anima, insieme all’educazione.
    Il Sentiero che gli aveva insegnato suo padre prima di partire in guerra,
    il sentiero di sua madre prima di chiudersi nel mutismo senile del lutto.
    Il sentiero che aveva portato i suoi simili al servilismo e alla rovina.
    - Ma chissà, magari con il mio lavoro potrò vedere come vanno le cose altrove, un giorno. Se c’è da imparare. Sa, io sono una... -

    ___________


    - E questo è un dono che non è bene usare -
    Il sacerdote la scrutò serio, ma lei riusciva a intravedere la luce dell’orgoglio che gli faceva brillare gli occhi.
    - Se non curato, si hanno dalla due alle quattro settimane, poi sopraggiunge… -
    [...]
    Il male nella lingua degli spiriti non aveva un nome.
    Era come definire il singulto del figlio che deve lasciare la madre, l’abbaiare del cucciolo che tiene compagnia a tutti accanto al focolare nelle lunghe notti, ma che non ce l’ha fatta a passare l’inverno. Qualcuno deve prendere la vanga, e smuovere la terra gelida.
    Così, perché stava nell’ordine delle cose, era disposto che i migliori tra i sacerdoti imparassero a controllare anche quella parte della natura. Quella parte dello spirito.
    Suo padre glielo aveva insegnato pochi giorni prima di partire, perché a discapito di tutti lui l’aveva ritenuta pronta.

    Nella sala dei bagni c’era un odore acidulo.
    Rea si staccò d’improvviso dal corpo flaccido e addormentato del suo datore di lavoro, che riposava con le spalle sul bordo della vasca e la testa sul suo grembo. Rimboccandosi la manica bagnata della tunica, poté intravedere dei nugoli nerastri ondeggiare ancora dalle sue dita, misti al vapore. Una macchia nera marchiava la schiena di Fumijii; era giusto sotto la spalla - giusto dove lei aveva appoggiato la mano.
    Si tirò indietro di scatto, pensando che non poteva essere. Che non poteva essersi lasciata andare ai suoi pensieri e con tale facilità operare quel rituale tra i più complicati, l’ultimo che suo padre le aveva mostrato in una radura luminosa delle sue memorie - o forse sì.
    Rea si morse le labbra.
    Forse era proprio perché aveva lasciato la sua coscienza, altrimenti sommersa,
    espandersi libera tra quei fumi.

    Urtò inavvertitamente il braciere, quello con le candele speziate dei commercianti di Merousih, e a stento lo rimise in posizione evitando il fracasso della caduta. Le tremavano le mani. Doveva uscire da quella stanza piena di vapore dove non respirava - doveva pensare.
    Il Sentiero gli avrebbe mostrato una via.
    Quando chiuse la porta cigolante sul retro del ricco palazzo di Fumijii, il sole mattutino la accecò per un istante.

    Allora vide un sacerdote con delle grandi ali rossastre che si aprivano come in un abbraccio. Vide il bosco degli Spiriti intorno alla radura in cui gli adepti erano ordinati sacerdoti.
    Vide il sorriso fiero di suo padre.
    - Diventerai un brava sacerdotessa, Rea. -
    Vide - Una brava...

    ___________


    ...guaritrice. -
    Lo disse con lo stesso sorriso luminoso,
    come se il povero Gaspode non avesse dovuto assistere a numerose bislaccherie nell’arco di pochi istanti.



    Edited by Growla - 7/2/2016, 21:00
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    Di roba da imparare ce n'è in abbondanza, questo è poco ma sicuro. E più esplori, più impari, che tu decida di spingerti fino ai confini del mondo o di investigare ogni più piccolo angolino del tuo territorio. Ma è più facile con la prima.
    « È anche vero che visitare altri posti non ti precluderà il ritorno a casa. Per dire. »
    Tipo me che ora sono qui e oggi stesso o domani tornerò a Laputa, a seconda delle intenzioni dell'altro aviatore -suo il grifone, sue le direttive-.
    Ad ogni modo, opto eventualmente per seppellire il pesce nella sabbia. Trascino gli avanzi del mio pasto circa una iarda e mezzo più in là, e comincio a scavare freneticamente con le zampe anteriori. Instabile quanto si vuole, ma scavare in un terreno soffice come quello di una spiaggia è una favola; non che debba gettarci le fondamenta di una casa o cose del genere, piuttosto si tratta di un gesto dettato dall'abitudine.
    Comunque.
    « In tutta sincerità non so nemmeno come sia fatta quella vecchia, ragazza. Ti dirò, comunque: se sono modi e colori che cerchi, ma pure i saggi e vario assortimento, ti consiglierei una visita al Presidio Orientale. »
    Le zampe posteriori smuovono la sabbia e sotterrano del tutto gli avanzi del pesce portatomi da Rea. Mi chiedo se i gabbiani sappiano scavare o meno, per recuperare tutto questo ben di Dio.
    « Dicevo: ad Istvàn si trova la rinomata Biblioteca di Palanthas. Laggiù, oltre a poter usufruire di un sapere immenso, ci stanno pure i Custodi delle Sette Vie, che ne sono i depositari. Uno lo conosco ed è circa un tizio enorme con un corno. Grosso anche rispetto all'umano medio, intendo, non ti pensare. »
    Non ricordo di preciso che Corona sia Brifos, però. Via del Mondo? Che poi quando vado io, a Palanthas, non faccio molta distinzione tra le "vie" che potrei percorrere, leggendo invece giusto quello che sento di voler leggere. O meglio, non me ne curo anche se so distinguerle.
    E per una guaritrice come lei, esiste una via apposta. Una che ogni tanto esploro pure io.
    « Uno di questi cammini è noto appunto come Obeah, la Via della Guarigione. Se sei interessata, e se saprai dare tu stessa una spinta alla tua vita, per poterti recare lì. »
    Oppure...
    « Altrimenti c'è Laputa, e il suo Magisterium. Che poi, ti dirò, le due istituzioni collaborano che è un piacere. »
    Devo sembrare un cane davvero molto di mondo, in questo momento.



    Mi ero dimenticato di postare... Di nuovo. E di nuovo, ti chiedo umilmente scusa. =/
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    I resti del pasto sono stati seppelliti, anche se dubito tornerò molto presto da queste parti. Mal che vada, qualche altro cane del luogo saprà apprezzare questi avanzi almeno quanto lo farei io.
    Oppure sarà proprio uno di quei "guardiani" locali a scovarli, chi sa.
    Ad ogni modo, temo che a questo punto sia oramai saltata del tutto l'atmosfera per ricominciare a fare esercizi, con o senza Rea nelle vicinanze. Inizio dunque ad allontanarmi dalla spiaggia, dirigendomi verso il centro abitato, dove prima o poi mi riaggregherò a colui che mi ha fatto il piacere di portarmi qui. Prima, però, mi giro un'ultima volta verso la giovane.
    « Per me è ora di andare. Usa le informazioni che ti ho dato come preferisci, e mal che vada ci rivedremo. Saluti, Rea, e grazie per tutto il pesce. »
    Dico, prima di trottarmene via definitivamente e farmi inghiottire dalla marea di gente in giro per il festival.

     
    Top
    .
12 replies since 23/11/2015, 20:08   320 views
  Share  
.