[EM] Silent Night

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    Endlos. Terzo giorno di Sirio. Nelle tenebre che avvolgono questo mondo una fulgida luna tinge di blu le sabbie dello Yuzrab, contribuendo al ciclico miraggio di una sconfinata distesa oceanica. E' la novità di ogni anno agli albori: durante le fredde giornate che celebrano l'avvio di un ennesimo arco temporale, il deserto del Sud s'increspa infatti di riflessi bianchi ed azzurri, donando ai nativi l'illusione, la speranza ed il terrore assieme che il mare di Undarm sia esondato inghiottendo una larga fetta del piano.
    E' su questo scenario incantato che veleggia ancor più a ragione il mito di una bestia infernale, mastodontica e inaffrontabile. Il gargantua del cielo splende anch'esso sotto la pallida luce notturna, pattugliando la vastità del territorio con immutabile calma. Nulla sfugge ai suoi morti occhi, niente si svolge ch'egli non sappia. I precisissimi sensori di cui è dotato captano ogni singola lucertola che fugge nella propria tana, ogni debole spirar di vento che rovescia il crinale di una duna, ogni folle pellegrino che arrischia la tremenda traversata al buio e al gelo piuttosto che subire la calura diurna sulle scie delle carovane. Non ci si può nascondere al Behemoth. Non ci si può nascondere agli Eversori.

    Behemoth. Ore 01:44, interno notte. Fatta eccezione per gli strumenti di navigazione -e per la sala circolare in cui la fedele rappresentazione del terreno sorvolato muta incessantemente- la quiete regna sovrana per gli spogli corridoi del colosso, vera protagonista della vita di bordo. Gli Eversori scarseggiano, l'quipaggio è ridotto al minimo. Considerato il silenzio che anima la nave, i pochi presenti sono con tutta probabilità a riposo nelle rispettive cuccette. Stanno dormendo sonni tranquilli -possono dormire sonni tranquilli: da quando l'Eversione ha preso il controllo di Merovish la situazione nel Presidio Meridionale si è fatta piuttosto stabile e la gran parte delle attenzioni è ora rivolta all'espansione del movimento ad altre fertili sponde. Una su tutte, ovviamente, rappresentata dal Bloodrunner, là dove un distaccamento di operativi segue le direttive della Lettera di Sangue Dimitriy Kozlov con l'intento di sovvertire a proprio vantaggio pure quella città corrotta.
    Sul quartier generale dei segreti signori della Tana, invece, la fortuna volge a favore nella misura di una prolungata e meritata tranquillità: nessuna minaccia incombente, nessuna criticità da risolvere, nessuna diserzione per la quale prendere immediati quanto drastici provvedimenti. Certo, sono otto mesi e ventuno giorni da quando si è registrata l'ultima presenza a bordo del Biomante -sono abbastanza settimane da farne un'eternità da quando Zygoin è scomparso dalla faccia del semipiano, d'improvviso e senza ulteriori contatti- e tuttavia ciò non ha destato particolari preoccupazioni dal momento che la sua cella sulla nave è tuttora sigillata con quella melma glauca di cui era composto, indice forse che -ben note le sue eclettiche capacità ed il suo bizzarro carattere- egli si sia semplicemente isolato senza darne notizia a chicchessia. Anzi: talvolta capita pure di rinvenire un piccolo blob quasi-sferico in questo o in quell'altro angolo del gigante meccanico e, onestamente, fa piuttosto schifo il viscidume che quello si lascia alle spalle durante i presunti spostamenti che effettua tra un ponte e l'altro. Forse sarebbe il caso di far sparire tutto. O forse...

    Ponte dell'Equipaggio. Sala mensa. Nella nulla che riempie il momento di gloria degli insonni riecheggia una risata sommessa, unica stortura a spezzare la vacuità totale con cui la nottata filava sino a nuovo giorno. C'è qualcuno di sveglio, evidentemente. E la voce che filtra oltre i corridoi che conducono al refettorio sembra peraltro sinceramente divertita, quasi intenta in uno svago quantomai piacevole: il fortunato deve aver quindi trovato la soluzione alla gravosa mancanza di sonno, perciò... beh, niente di strano, no? E' soltanto qualcuno che cerca di tirare fino a mattina, sperando di riuscire a chiudere occhio almeno l'indomani sera. Tutto regolare, dunque. Se non che... ecco, sì: il fatto è che quello che rimbalza di parete in parete è uno sprazzo ilare mai udito sulla Behemoth -che a prestare orecchio per un istante è molto semplice accorgersi di come si tratti senza dubbio di una voce estranea, foresta. Di certo non un Eversore. Men che meno di quelli nuovi.
    Art © ? 10x10 Testi/Codice/Grafica © AnimeHunter
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    Nome ⊗ ? 10x10 Razza ⊗ ?
    Sesso ⊗ ? 10x10 Età ⊗ ?
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    Edited by AnimeHunter - 4/1/2016, 10:51
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Poteva sembrare un controsenso, vista la mole e l'aspetto della Behemoth, però all'interno di quest'ultima regnava quasi sempre una pace e una tranquillità assoluta. A meno che non ci si infilasse nella sala macchine, dove per forza di cose il rumore era assordante, nel resto degli ambienti era possibile rilassarsi grazie a un piacevole silenzio... rotto soltanto da qualche scossone che ogni tanto attraversava le pesanti pareti d'acciao. Era comunque qualcosa di trascurabile, che non interrompeva il lieto scorrere dei pensieri. La notte poi era il momento più tranquillo in assoluto, dove tutto, persino lo Yuzrab, sonnecchiava sotto i tenui raggi proiettati dalle numerose lune. Aveva un che di magico, nonostante tutto.
    E in questo mondo notturno, qualcuno si muoveva nei corridoi. Una persona che nonostante la tranquillità della nave, non riusciva comunque a prendere sonno: troppi erano i pensieri che vorticavano incessantemente nella sua testa. Dimitriy dormiva poco, il più delle volte passava le notti camminando senza una meta precisa. Questa era l'ultima notte che avrebbe passato sulla Bara Volante, alle prime luci dell'alba si sarebbe messo in viaggio per ritornare alla sua missione, al suo Blood Runner. Ma non era quello a preoccuparlo davvero, era altro ciò che lo rendeva teso, nervoso. Il suo cuore era in subbuglio e un volto appariva continuamente nella sua mente, in ogni momento, anche quando non era necessario. Ciò lo spiazzava, lo rendeva a suo dire debole... ma non poteva fare a meno di attingere a quella sensazione per lui nuova.
    Il suo incedere lo portò nei pressi della mensa, non sapeva neanche come aveva fatto a finire in quell'ambiente... ma proprio in quel momento qualcosa si infilò nel flusso dei suoi ricordi, era un qualcosa di davvero singolare se era riuscito a distrarlo. Un suono che non doveva esserci, una voce estranea che non poteva trovarsi sulla Behemoth. La risata mise subito in allarme il biondo, era impossibile che qualcuno riuscisse a salire senza permesso, eppure quella presenza non apparteneva a loro, agli Eversori. Si appoggiò alla parete e lentamente fece capolino con la testa, chi diavolo si era infilato nella mensa? Voleva scoprirlo, prima di far scattare l'allarme. Osservò, in silenzio, curioso ma allo stesso tempo allerta.

     
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    Una singola goccia s'infrange sulla superficie perfetta di questo silenzio: è una risata, giocosa, che erompe come conseguenza di un fatto alquanto buffo -dall'aver visto uno di quegli stramaledetti blob traslucidi lasciarsi cadere dalla cima del tavolo fino a sparpargliarsi spiaccicato sul pavimento sottostante.
    E l'autore di quel sogghigno rauco non dovrebbe ridere, considerato che bisognerà pur pulire il disastro di schizzi e goccioline che la massa gelatinosa ha disseminato tutt'attorno la sua impresa. Non dovrebbe ridere, perchè ora che quel passatempo ha ultimato il proprio canto del cigno, la vacuità della notte riprenderà possesso delle quattro o cinque ore rimaste sino al risveglio della truppa. Non dovrebbe ridere, non con il Lampo alle spalle a studiarne ogni mossa prima di condannarlo all'oblio di una mobilitazione d'emergenza.
    Non dovrebbe. Ma lo fa. Perchè egli è ignaro di tutto questo, perchè -estraneo alla situazione in atto- non realizza nessuna di queste tre preoccupazioni. Il suo massimo cruccio è di guardarsi intorno pigramente, cincischiare brevemente con il dilatatore al lobo destro e poi, in attesa di non si sa che, frugare nelle tasche alla ricerca di cicche ed accendino.
    Si fumerà una sigaretta. Se non succede altro se ne fumerà una seconda. Probabilmente anche una terza. Non si cura delle dicerie circa la dannosità del fumo -non è una sua priorità evitare che la sala si saturi con il puzzo opprimente del suo vizio. I suoi pensieri sono vuoti, quasi assenti. Lui stesso sembra in stasi. Un ragazzone -un uomo- perduto a sprecare la propria vita nel niente.
    Fatalità rientra anche in uno dei luoghi comuni cui certa parte di popolazione umana -spesso quella fetta costituita da anziani cresciuti in tutt'altro contesto- attribuisce il volgare epiteto di feccia: perdigiorno ed incapace, maltenuto, poco colto, preda di vizi insalubri e dedito unicamente alla ricerca di un piacere effimero quanto illusorio. Una cattiva compagnia, insomma. Uno di quelli che vedi ogni giorno, tutto il giorno, stesi su di una panchina o abbandonati sul primo spiazzo d'erba, a fumare cartine amatoriali di dubbia provenienza e a correre dietro sogni vuoti ed irrealizzabili. Uno di quelli che non si lava da chissà quanto, con i dreadlock ammuffiti, la barba incolta e magari anche le piattole, il tatuaggio tamarro sulla pelle abbronzata pure d'inverno e l'ascella pezzata nonostante indossi soltanto una canotta (e scura, così che non si veda quanto è lercia). In altre parole, un parassita della società. Ed ora, meravigliosamente, pure della Behemoth.
    Art © Ulvar 10x10 Testi/Codice/Grafica © AnimeHunter
    Are
    Nome ⊗ ? 10x10 Razza ⊗ ?
    Sesso ⊗ Maschile (?) 10x10 Età ⊗ ?
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  4. _MajinZ_
     
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    Dimitriy identificò immediatamente l'intruso, ma non ci volevano di certo della capacità straordinarie per riuscirci: il tizio in questione sedeva in una mensa completamente vuota e con una tranquillità disarmante si accese anche una sigaretta, iniziando a fumarla come se nulla fosse. Il russo rimase abbastanza frastornato da una simile calma, quel tizio non solo si era introdotto sulla nave in un modo a lui sconosciuto, ma non sembrava neanche spaventato dal trovarsi in una zona completamente ostile, nemica. Il biondo si fermò un attimo a pensare, rilassando leggermente la mano già stretta sull'elsa del pugnale. Poteva trattarsi di una nuova recluta, riflettendoci, oppure era semplicemente un operaio che non aveva mai visto prima... ma passando tante volte li davanti, se ne sarebbe pure accorto. No, era troppo sospetto.
    La presa sul pugnale si fece nuovamente stretta. Non poteva chiamare una mobilitazione totale, non prima di aver identificato veramente il bersaglio... non sapeva davvero che pesci prendere. Di certo sarebbe stato lui a rimetterci per un falso allarme, se quello che aveva davanti alla fine era solo un collega sconosciuto. Decise quindi di indagare e sfruttando ogni sua abilità, abbandonò la posizione coperta e senza emettere un singolo suono, si avvicinò all'individuo fino a fermarsi a pochi passi da lui. Infine sfoderò la sua lama cremisi, puntandogliela senza esitazione alla gola. Avvicinò il filo alla pelle, giusto per fargli capire che non stava scherzando.
    Identificati.
    Una singola parola, non avrebbe aggiunto altro. Il tono era freddo e penetrante, così come gli occhi di ghiaccio conficcati nella nuca dello sconosciuto. A causa della posizione della lama, per quel giovane uomo sarebbe stato impossibile voltarsi, altrimenti avrebbe visto un assassino spietato pronto a compiere il suo dovere in caso di mosse sbagliate. In Dimitriy non vi era nessuna esitazione, il suo istinto omicida si poteva percepire chiaramente, ma al momento era come un leone ingabbiato: faceva paura, ma vi erano delle sbarre a difendere chi si trovava all'esterno. Però erano sbarre deboli, pronte a crollare in ogni istante.

     
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    E per l'ennesima volta quello non si accorge della tua presenza: potresti anche camminare senza tutta quella cura -potresti perfino strisciare le scarpe sul ponte- e comunque il tuo indesiderato ospite non ti udrebbe. Parimenti, se anche il tuo pugnale grattasse il fodero mentre lo estrai, egli non batterebbe ciglio nè si scomporrebbe a saperti alle sue spalle guardingo quanto un puma ed altrettanto scaltro nello sceglierti una posizione d'indubbio vantaggio.
    No, egli non risente di niente di tutto ciò. Il ragazzo or ora divertito non riesce prorpio a percepire la tua improvvisa compagnia nello stesso identico modo in cui tu, avvicinandoti, non trovi conferma di quei dettagli quasi trascurabili poc'anzi descritti: guardacaso, se la tua vittima non sussulta nemmeno quando gli poggi una lama in corrispondenza della giugulare, così il tuo fine olfatto non sa carpire nè il lezzo che lo zingaro dovrebbe emanare nè tantomeno la cappa di fumo con la quale la terza, mefitica sigaretta minacciava di impestare il locale. Non c'è infatti odore nelle sue immediate vicinanze. Non c'è il fruscio di pelle contro tessuto, nè lo sbatocchiare dei cilindretti di legno che ornano la coppia di collanine da spiaggia. Manca anche il benchè minimo spostamento d'aria, persino quello che sembra disperdere i vapori di ogni boccata del grigio miasma. Se vuoi saperlo, quando concretizzi la tua minaccia contro il suo collo esposto hai per un solo istante l'assurdissima sensazione che la lama cremisi sia sprofondata nel nulla, pasteggiando ad aria invece che a carne come ella stessa si aspetterebbe invece di fare.

    Tutto questo, però, avviene solo fino a che te ne rimani invisibile e quieto -tutto questo fino a che il Russo a capo delle Voci non vi si rivolge tanto letale quanto in vena di risolvere la questione alla svelta: è lì, allora, che si compie il prodigio e l'intruso ti sorprende definitivamente, scomponendosi sbalordito dal non essere più solo, voltandosi subito verso di te (pur del tutto ignaro della lama) e attraversando infine quello spiacevole taglierino come se non esistesse affatto. Segue un rapido momento di stallo ma, prima che tu possa fare altrimenti, gli basta un'occhiata sola per squadrarti in volto e già ti rivolge un sorrisone rassicurante, prima di apostrofarti con voce rauca ma assai contenta di parlarti:
    Hey, Boss! Come va, Boss?Così, semplicemente. Come grandi amici. Come conoscenti stretti. Come se tu sapessi già chi è.
    A ben pensarci ti ha persino chiamato Boss. Chissà come mai.
    Art © Ulvar 10x10 Testi/Codice/Grafica © AnimeHunter
    Are
    Nome ⊗ ? 10x10 Razza ⊗ Umano (?)
    Sesso ⊗ M (?) 10x10 Età ⊗ 20/30 anni (?)
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  6. _MajinZ_
     
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    L'abitudine a usare un'arma bianca, con il tempo, rendeva il corpo molto sensibile alle sensazione che un altro corpo era in grado di trasmettere. Una mano ferma captava subito il tremore presente sul corpo dove la lama poggiava, era in grado di capire quanto fosse nervosa quella persona e partendo da ciò si poteva scegliere quale tipo di approccio usare... ma in questo caso qualcosa non andò come di norma dovrebbe andare. Già dall'inizio fu come avvicinarsi a un oggetto e non a un essere umano. Non vi erano odori, non vi erano sensazioni e soprattutto non vi erano le vibrazioni che un corpo vivo poteva emanare. Per un attimo il biondo pensò di avere a che fare con qualcosa di incorporeo.
    Tutto però cambiò quando l'ignaro ospite si accorse della compagnia. L'individuo infatti si alzò quasi di scatto, ignorando la lama che per qualche strano motivo non arrivò neanche a ferirlo... non c'era passato attraverso, vero? Una cosa del genere non era possibile. Eppure ne era sicurissimo, i suoi occhi non mentivano: aveva attraversato la lama. Come se non esistesse affatto. Dimitriy osservò il pugnale, poi il tizio. Lo fece un paio di volte... e quando il biondo sollevò il capo per la seconda volta, notò che colui che aveva davanti stava sorridendo, come se non fosse accaduto assolutamente nulla.
    ...boss? Chi diavolo sei tu?
    Ancora una volta, più per abitudine che per altro, puntò nuovamente la lama in direzione di qualcosa che non riusciva a capire. Non lo conosceva, lui i visi se li ricordava bene ma questo... no, era una persona completamente sconosciuta. L'invasore invece si comportava come se si conoscessero da sempre, sul volto aveva quel sorriso che si conservava solo agli amici più cari. E Dimitriy non sapeva neanche come comportarsi, non sapeva se essere spaventato o che altro... era tutto troppo strano.

     
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    Che Dimitriy potesse spaventarsi non rientra in quanto conosceva di lui. Voglio dire, i rapporti circa la sua persona richiamano in modo cristallino quanto egli sia sempre stato preda di una freddezza disarmante, tanto solida e tanto radicata nel suo animo da risultargli d'ostacolo in numerose occasioni. Eppure, stando a quanto si svolge or ora in quell'angolo di notte scarsamente popolato, sembra che il Russo abbia fatto notevoli avanzamenti lungo l'insperato cammino delle emozioni: forse -e dico forse- si è finalmente fatto umano. Il che, peraltro, denota da parte dell'indesiderato ospite misterioso l'estrema urgenza di aggiornarsi su quanto sia avvenuto recentemente.
    Metti via quella lametta. Non ti serve.Sdrammatizza invece, a suo modo scherzoso, alzandosi in piedi per affrontarti come si conviene e dandoti quindi prova all'istante delle sue parole: ancora una volta il pugnale attraversa la sua figura senza colpo ferire e -poichè per la posizione che quel ragazzo sceglie la tua mano dovrebbe trovarsi all'incirca tra i suoi intestini- ti è chiaro che quel qualcosa che non va non è soltanto una tua illusione momentanea ma ha tutte le motivazioni per essere qualcosa di più.
    Non potrei darti disturbo nemmeno se lo volessi. E, comunque, non è mia intenzione.Perchè, appunto, così come tu non riesci a minacciarlo con gli strumenti del tuo discutibile mestiere, così anch'egli non potrà in alcun modo esserti d'intralcio o configurarsi come un pericolo -non può afferrarti, non può farti del male, non può interagire con il tuo mondo per altra via che non sia quella di già in atto.
    Piuttosto... mi dispiace non poterti offrire neanche un tiro. Ti aiuterebbe a rilassarti. E magari rimarresti a chiacchierare con me più volentieri.Eccola lì, una smorfia al contempo divertita e dispiaciuta -un ennesimo tentativo di alleggerire la situazione con una verità comica. La cicca da cui di tanto in tanto egli tira una boccata di fumo deve allora condividere il suo medesimo fato, se non può cedertela dev'essere pur quella intangibile ed al tatto vuota. Ma, nonostante non abbia niente da offrirti, comunque ti chiede compagnia: forse è solo. O forse non riesce semplicemente a dormire e gli faresti cosa gradita allietando l'ultimo residuo d'insonnia.
    Sei il primo che vedo da quando mi sono svegliato. E, per quanto io sappia molto di te, devo ammettere che non so niente degli ultimi avvenimenti riguardo questa baracca.Gli presterai dunque ascolto, giovane uomo? Ti fiderai di lui o continuerai a sfornare domande sospettose come tuo solito? Lui la buona volontà ce l'ha messa e alle tue reiterate domande ha prontamente risposto:
    Io sono Are. Ti va di aiutarmi?Ma tu? Che farai tu?
    Art © Ulvar 10x10 Testi/Codice/Grafica © AnimeHunter
    Are
    Nome ⊗ ? 10x10 Razza ⊗ Umano (?)
    Sesso ⊗ M 10x10 Età ⊗ 20/30 anni (?)
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    ? allucinazione ?
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  8. _MajinZ_
     
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    Lametta l'aveva chiamata. E poteva permettersi di nominarla così, visto che su di lui non aveva alcun effetto. Dimitriy rimase perplesso per almeno trenta secondi buoni, non sapeva cosa pensare vedendo la sua mano attraversare quel corpo all'altezza degli addominali, nel punto dove dovrebbero trovarsi normalmente gli intestini... ma quella figura non aveva nessuna consistenza, era del tutto identica all'aria che respiravano. Eppure la sua voce usciva con estrema naturalezza e la sua presenza veniva identificata senza problemi dalla vista, per quanto una cosa del genere fosse poco credibile. Sembrava un fantasma, o forse era solo un'illusione... anche se ciò era impossibile, le illusioni infatti non avevano reazioni così umane.

    Non sapeva proprio cosa dire, non si era mai trovato incastrato in una situazione simile e la cosa continuava a sorprenderlo. Era un pericolo? Forse. Ma nessuno dei sensi del biondo era in allarme, sembrava un ragazzo normalissimo anche se intangibile. Decise comunque di aspettare per vederci un po' più chiaro e come primo passo, decise di rinfoderare la lametta, guardandosi la mano subito dopo... niente. Lo guardò negli occhi, lo fece per qualche istante e poi sospirò. Aveva ancora tante domande in testa, ma si sentiva in grado di gestire da solo quella situazione... magari stava semplicemente diventando pazzo tanto da avere delle allucinazioni. Era un'opzione che non voleva scartare, per quanto fosse alquanto improbabile.
    Va bene, ok. Supponiamo che tu mi conosca davvero... come fai a conoscermi? Io non so chi tu sia, non ho mai sentito il tuo nome e di certo mi ricorderei di te.
    Il russo si portò una mano alle tempie, sospirando ancora. Era difficile per lui lasciarsi andare, in fondo quella “persona” non doveva trovarsi li: per quanto inoffensivo era sempre un intruso... restava da capire se si trattava di un intruso della Behemoth o della sua testa. Iniziava a propendere per la seconda ipotesi.
    Se vuoi che ti aiuti, devo prima capire se mi posso fidare davvero di te. Quindi Are, cosa ci fai qui? E soprattutto... chi sei? Sei reale? O sto impazzendo e parlo con una mia allucinazione?
    Dal suo punto di vista erano domande abbastanza legittime, non poteva subito fraternizzare con quello che poteva essere un nemico... doveva stabilire prima dei limiti e capire chi aveva davanti, anche se non poteva fare nulla in ogni caso. Era intangibile, al massimo poteva provare a soffiarlo via... ma non aveva alcun senso.

     
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    Are,???
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    Il ragazzo biondo aveva finalmente cominciato ad accogliere il dubbio e la realtà all'unisono. Bene. Molto bene: il primo passo verso l'accettazione comincia proprio da qui -dal mettersi in gioco e dal credere di poter credere. Non una cosa semplice, per Dimitriy, ma dopotutto le cose grandi non sono mai semplici: l'avanzamento, quale esso sia, esige il proprio tributo. Sempre. (Sì, insomma, non credere di essere l'unico)
    Certo che ti conosco! Come ho detto, so quasi tutto di te: vuoi forse offendermi?Incalza il fumatore alle tue continue perplessità, scrutandoti confuso per un istante. Sembra scettico di avere a che fare proprio con il tanto decantato Russo, ma forse è solo di un briciolo di permalosità vista la mancanza di fiducia che gli rinnovi ogniqualvolta ti degni di aprir bocca.
    Dimitriy Kozlov, grado attuale Bloodletter, iniziato agli Eversori di Merovish per opera di Klaus von Schneider. Conti all'attivo dieci nuove reclute da te personalmente introdotte alla Gilda e per ordine dei Gerarchi ti occupi ora della conquista del Bloodrunner.Comincia dunque ad elencare i tuoi titoli a dimostrazione della sua piena competenza, prima di ricordarsi invece del perchè tu non possa sapere e quindi ragionando rapidamente su come spiegarti la situazione prima che questa possa degenerare.
    Anche se queste sono informazioni che potrebbe reperire chiunque, ad essere onesti. Mmmh... vediamo... per avere maggior credito potrei raccontarti qualcosa che non si sappia in giro.Scorre istantaneamente la propria memoria quel giovanotto misterioso che ti sta innanzi -fruga tra i propri (?) ricordi alla ricerca di una prova che sappia convincerti di quanto conosca bene i tuoi trascorsi.
    Ad esempio di quel vanathui che ti ha accolto a Daleli dopo il tuo naufragio. Oppure di come il tuo passato sia tornato a galla con il Dott. Gero e gli androidi di sua invenzione. Ci sarebbero anche i test che Zygoin ha compiuto senza il tuo permesso, quando un viashino sibilante era il tuo unico compagno nel delirio delle droghe. E ancora, come scordare il tuo prode gesto di salvare da un kaidren del deserto la compagna Nadine?Detto-fatto. Prova a contestare, ora! Prova a non credergli! Quanto ti ha appena detto lo potreste raccontare solo tu e pochi altri fidatissimi. Praticamente una garanzia che Are non sia un ciarlatano -e che, se volesse danneggiarti in qualche modo, ne avrebbe ogni possibilità (così come di danneggiare l'anonima congrega di cui fai parte, considerati i segreti di cui è sicuramente a conoscenza).
    Può bastare perchè tu decida che non sono una minaccia? Prova a pensare: se non fossi degno di fiducia come potrei avere accesso a tutte queste informazioni vitali? Sai bene che per conoscere i segreti degli Eversori bisogna farne parte... in un modo o nell'altro.Ti lascia così, con una risposta alquanto sibilinna, con un mucchio di domande ancora da saziare, con la possibilità di rincararle o di procedere oltre. Ma, soprattutto, ti lascia con il dubbio più annoso di tutti: alla fine di tutte queste chiacchiere, c'è davvero qualcuno in sala mensa? Lo psichiatra costa. E i disturbi di mente non fanno mai una bella figura sul proprio profilo personale.
    Art © Ulvar 10x10 Testi/Codice/Grafica © AnimeHunter
    Are
    Nome ⊗ Are 10x10 Razza ⊗ Umano (?)
    Sesso ⊗ M 10x10 Età ⊗ 20/30 anni (?)
    Affiliazione ⊗ Eversori di Merovish
    ? allucinazione ?
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  10. _MajinZ_
     
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    Dimitriy era un tipo sospettoso di natura, per lui non era facile fidarsi subito degli sconosciuti e ciò rendeva complicato ogni rapporto interpersonale, rendendo estremamente complesso qualsiasi tentativo di instaurare un discorso. Era come se ci fossero diversi livelli di sicurezza e per raggiungere quello che era il vero Dimitriy, bisognava superarli tutti, anche se prima di attraversarli servivano le giuste credenziali. Era un processo davvero lungo... ma sembrava che questa volta forse non c'era bisogno di presentarsi a ogni punto di controllo, visto che Are aveva un potentissimo lasciapassare... contro cui il biondo non aveva nessuna difesa. Are sapeva. Non solo cose riguardanti gli Eversori in generale, ma anche cose specifiche che il russo aveva tenuto solo per se, raccontate solo a pochi eletti.
    Come...
    La Lettera era incredula. Il suo interlocutore iniziò a parlare per gradi, passando prima da informazioni accessibili ad ogni Eversore, visto che esistevano dei rapporti sia scritti che virtuali riguardanti reclutamenti, missioni e quant'altro. Alcune cose però non finivano nei rapporti, si trattava di dettagli di poco conto che ai fini della burocrazia non servivano a molto e quindi non erano riportati da nessuna parte... se non nella memoria del russo. Si parlava del vanathui che l'aveva accolto al suo arrivo su Endlos, del kaidren ucciso per salvare Nadine... e si parlava del passato giunto sul Semipiano. Il dottor Gero coi suoi androidi: non vi erano rapporti su di loro. Eppure Are sapeva. Dimitriy era sbalordito.
    Forse. Sei a conoscenza di informazioni segrete, ma continua a insospettirmi il modo in cui tu abbia ottenuto tutto ciò... sempre che tu non sia un'allucinazione e io stia diventando pazzo.
    Stava iniziando a pensarci davvero concretamente. Era strano però, visto che non aveva mai avuto nessuna avvisaglia... e uno come lui se ne sarebbe accorto, anche perché il suo lavoro era anche abbastanza delicato.
    Ma supponiamo che io mi fidi di te, in cosa dovrei aiutarti?
    Domandò infine, con il terrore di avere qualcuno alle spalle che lo vedesse parlare da solo. Sarebbe stato un brutto colpo per lui. Ma poteva esserlo anche il fatto di non essere riuscito a fermare quello che altro non era che un intruso. Decise comunque di attendere, voleva almeno capire... Are. Voleva capirlo.

     
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    Are,???
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    Forza Dimitriy. Su! Dai che ce la fai. Avanti!
    Un minimo di partecipazione non sarebbe cosa sgradita -riuscire a dialogare evitando i monosillabi e le risposte minime... un bel modo per dimostrarmi che Are non ha perso tempo ad intrattenersi con te.
    Insomma, animo: appurata la questione ch'egli è un figuro misterioso ma non losco, appurato che conosce tante di quelle cose sul tuo conto che ormai non ha senso nascondergli altro, appurato che in qualche modo fa parte della medesima organizzazione di sovversivi cui appartieni pure tu... sarebbe il caso tu ti spicciassi a sbottonarti con lui raccontandogli tutto ciò che ti passa per la mente (esattamente come se fossi a prendere il caffè con un nuovo, potenziale partner).
    Ancora questa storia... no, non sei pazzo. Non per questo, almeno.Sbotta allora, sperando tu ti scaltrisca un po' e sappia passare oltre.
    Non sono una tua illusione. Chiunque su questa nave riuscirà a vedermi.Ora puoi tirare un sospiro di sollievo. Piccolo, breve, stentato. Non rassicurarti troppo, comunque: quello che ti dirà a breve... potrebbe non essere immediatamente piacevole.
    Ciò non toglie che io non sia davvero un'allucinazione: globale, condivisa, insita nella mente di chiunque possa accedere alla sottile trama segreta con cui condividete fra voi ricordi e sensazioni.
    In altre parole, sono una manifestazione incorporea di quello che chiamate Perception.
    Pausa ad effetto. Tanto scenica da permettere ad Are di sogghignare di rimando a questa rivelazione, gettando pure a terra il mozzicone fantasma onde accendersene uno di nuovo.
    Quando poi riterrà che il momento sia buono per riprendere la discussione, ecco allora che tra una boccata di fumo e l'altro ti rivolgerà queste esatte parole:
    Perciò, dopo tutto quello che ti ho svelato, spero proprio mi concederai fiducia: non farlo m'impedirebbe di rassicurarti ancora sul fatto che non sei davvero pazzo... così come renderebbe assai difficile per te farmi un rapporto accurato e completo di tutti gli avvenimenti che hanno coinvolto la Gilda e i suoi membri da quando è improvvisamente scomparso il tuo sottoposto Zygoin.Molto semplice ma molto importante: ha bisogno che tu completi la sua memoria con le ultime vicende -se dunque egli sa e conosce tutto il passato, pure quello più inconsistente (o così almeno pare), qualcosa tuttora gli sfugge. E, per quanto bizzarro, ciò sembra coincidere con l'altrettanto assurda dipartita del Biomante.
    Art © Ulvar 10x10 Testi/Codice/Grafica © AnimeHunter
    Are
    Nome ⊗ Are 10x10 Razza ⊗ Umano (?)
    Sesso ⊗ M 10x10 Età ⊗ 20/30 anni (?)
    Affiliazione ⊗ Eversori di Merovish
    l'allucinazione collettiva frutto di
    PERCEPTION
    ???

     
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  12. _MajinZ_
     
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    Dimitriy si sentiva strano. Più parlava con Are e più era convinto di conoscerlo, di averci avuto già a che fare... non era un completo sconosciuto, ora che ci faceva caso. Era come quando si riconosceva un certo volto in un altro, completamente diverso ma simile per colpa di una certa caratteristica che alla fine lo rendeva uguale a quella conoscenza. Purtroppo però non riusciva a individuare il ricordo necessario, per ora aveva solo la sensazione di conoscerlo ma nella sua memoria non c'era nessun Are. E in genere le allucinazioni negano sempre di esserle, quindi il fatto che gli dicesse che non era pazzo non lo aiutava, ma per una volta... sospirò e decise di fidarsi. Era comunque ancora titubante e non rivelò subito la sua decisione.
    E' confortante.
    Commentò così le parole della del fumatore illusorio, forse aggiungendoci involontariamente un po' di ironia... ma le successive affermazioni, beh, fecero crollare ogni dubbio. Lui era Perception e ciò poteva avere senso. Il biondo sgranò gli occhi e fissò il ragazzo per diversi istanti, quasi spaventato dalla rivelazione appena assimilata. Poi però sorrise, si, stava sorridendo. Ecco perché si ricordava di quella sensazione: era stato lui il tramite, colui che smistava i messaggi inviati nella rete mentale. Poteva sembrare qualcosa di strano, ma non per un Eversore. Ognuno di loro avrebbe capito e forse lasciando stare ogni sospetto, ogni dubbio, Dimitriy se ne sarebbe accorto prima... anche da solo. Aveva ancora molto da imparare.
    Va bene, va bene: mi fido. E scusami se non mi son fidato subito, ma sai com'è... l'abitudine.
    Disse con fare quasi colpevole, sapeva bene di aver esagerato un pochino, ma dubitare era una caratteristica incastrata a forza nel suo essere e non era per nulla facile liberarsene. Arrivando persino a dubitare di se stesso.
    Zygoin...
    Da quanto non sentiva qualcuno pronunciare quel nome? Almeno un paio di mesi, forse di più. Il russo rimase fermo a pensare per qualche istante, fissando un punto indefinito della mensa... per poi tirare fuori una sedia e sedersi. Volse lo sguardo in direzione di Are.
    L'ultima volta che abbiamo parlato, mi ha comunicato di avere l'intenzione di andare su Laputa per infiltrarsi... sfruttando una mia copia per riscuotere la taglia che pende sulla mia testa. Come fai a non esserne a conoscenza?
    Domandò con naturalezza, era davvero incuriosito da questo strano fatto. Se era Perception, doveva sapere anche questo... ma invece mancavano anche a lui dei pezzi.
    So che ha parlato con i Gerarchi, ma non mi pare di ricordare altro.
    Concluse, cercando di ricordare altre informazioni utili, ma ora che ci faceva caso si era completamente scordato del biomante, si sentiva quasi in colpa.

     
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  13.  
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    Are,???
    ???
    Ecco sì, quando si dice saltare subito alle conseguenze (voce del verbo non-aver-capito-un-carro, e chissene se non è davvero un verbo). Ma cosa diamine ti fumi? Guarda che il "drogato" -si fa per dire- dovrebbe essere lui, non tu! Cos'è 'sta improvvisa epifania che peraltro ti porta totalmente fuori strada?
    C'è una gran differenza tra l'essere una percezione indotta e l'essere la personificazione di un concetto: se la prima opzione significa dunque che chiunque sia interessato al fenomeno potrà esperire il misterioso giovanotto con la canotta lisa -ed in questo caso Are t'ha rivelato che sono coinvolti tutti gli eversori in massa, dal primo dei Gerarchi all'ultimo dei Pit Dog, ammesso e non concesso che possano accedere a Perception- la seconda, erronea eventualità prevede invece che la trama arcana sottesa tra i vari membri possegga una propria coscienza e si possa manifestare più o meno incorporeamente -ma, come già detto, non è questo il caso (il fumatore non è Perception, ma è frutto di Perception). Chiaro, ora?
    L'abitudine è nemica della cautela. Così ti contraddici.Taglia lì il discorso, chiudendo la questione con un ultimo affondo e riproponendosi di non levare ancora il dubbio che tu chiami legittimo; la sua attenzione è infatti rivolta principalmente a quello che hai da dirgli, alle notizie di cui mister mistero è avido, agli aggiornamenti con cui colmare i suoi atipici e tremendamente preoccupanti vuoti di memoria. Ed è con un pizzico di delusione che ti ode riassumenre quel poco che già conosce -come se fossi uno stolido detrito di granito, così ti limiti a recuperare il limitare della sua esperienza e non ne vuoi sapere di spingerti oltre, esattamente là dove ti vorrebbe.
    Non mi serve sapere di Zygoin. Di lui so già tutto. E' lui ad avermi dato vita -e sì, prima che tu possa farmelo notare, so bene ch'egli non considera vita la condizione in cui verso.Un'aggiunta necessaria, immediata, perchè il Biomante non tollererebbe simili trascuratezze -uno slancio puntiglioso che il fumatore compie non senza una risata sarcastica di cui potremmo, probabilmente, fare anche a meno.
    E' proprio per quello che ho bisogno che tu mi racconti di tutto il resto, del dopo-Zygoin: le mie memorie si arrestano nel momento esatto in cui lui è sparito -e le mie memorie sono di fondamentale importanza, visto che servono a tenere traccia della cronologia di questa Gilda.E la cronologia bisogna tenerla -e per bene- sennò poi ci fanno rogne e, dagli Eversori di Merovish che siamo, rischiamo di finire in prima pagina negli Annali col nomignolo di Evasori di Endlos.
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    Are
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    Sesso ⊗ M 10x10 Età ⊗ 20/30 anni (?)
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  14. _MajinZ_
     
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    Saltando il fatto che quel pignolo dell'altro narratore poteva rispiarmiarsi gli spiegoni, visto che l'aveva già fatto la bellezza di un mese fa e quindi io posso controbattere la mia nabbaggine con la mia bellissima puntualità da bot. Però non è questo che conta e quindi ora cambierò nuovamente tempo e mi vestirò da Dimitriy, facendo il figo che ha capito tutto.
    Dimitriy scosse il capo, quella frecciatina non aveva molto senso nei suoi confronti... continuando a seguire l'abitudine, infatti, non si sarebbe mai fidato di lui e aveva fatto un grandissimo sforzo per fare questo piccolo passo, pur sapendo che Are era qualcosa di buono. Ma era tutto talmente strano che ancora faticava ad accettarlo.
    Per me l'abitudine è non fidarmi, ma credo che questo al momento non serva a nessuno dei due.
    Fare un riassunto di tutto ciò che era successo dalla partenza di Zygoin fino a questo momento, però, era molto complesso e ci voleva diverso tempo, tempo che non avevano. L'alba era vicina e presto li ci sarebbe stata troppa confusione e troppe domande, il che avrebbe mandato a quel paese la delicata situazione che si era creata. Doveva esserci un modo più rapido... e fu in quel momento che un pensiero più che ovvio gli attraversò la mente. Perception aveva creato Are, con le pinne di Zygoin in mezzo, si, ma doveva esserci una connessione intima tra le cose.
    Va bene, ci provo.
    Disse il biondo provando a concentrarsi, cercando di racimolare ogni ricordo e dettaglio importante riguardante l'argomento, senza scordarsi niente di importante. Poi si voltò in direzione del ragazzo illusorio, provando a stabilire un contatto sfruttando Perception per inviare in blocco tutta la faccenda... cercando di non pensare ai rischi. Potevano essere innumerevoli in verità, non sapeva cosa poteva succedere contattando qualcosa di incorporeo con la mente, ma continuò a dirsi di fidarsi e quindi fece ciò che l'istinto gli aveva suggerito.

     
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  15.  
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    Are,Archivio Reminescenze Eversive
    il Custode della Memoria
    Finalmente cominciamo a ragionare! Dopotutto, non dovrebbe essere così strana come idea: stai conversando con qualcosa (qualcuno?) di illusorio (ma allora, stai davvero conversando con lui?) che si autodefinisce prodotto di una trama arcana accessibile unicamente mediante contatto psichico (e questa è la versione terra-terra dello spiegone, imamginati tu se dovessimo essere precisi ed impeccabili cosa ne uscirebbe!). Comunque, dicevasi, aprire il canale detto Perception e riversare in quello tutti i tuoi ricordi recenti non è affatto una cattiva idea. Anzi, dovrebbe essere la prima ed unica. E infatti, seppure a fatica, dimostri di meritarti il titolo di rilievo nella gerarchia di gilda. Di essere qualcuno che affronta e risolve i problemi, insomma.
    Eccellente!Un unico verbo a sancire la soddisfazione del fumatore -non prima di qualche secondo di stasi dovuto alle necessità tecniche di trasferimento- quando nella sua improbabile mente si accumulano dettagli su dettagli di incontri, missioni, avvenimenti vari e pure eventuali. Per quanto si tratti di pochi mesi, la mole di dati nuovi (e in qualche modo ancora privi di classificazione) risulta un'inesauribile miniera di segreti e di inaspettate curiosità -uno stralcio privo di disastri eclatanti, vero, ma comunque permeato di innumerevoli trame tra loro strettamente intrecciate.
    Se non c'è altro, ti ringrazio del tuo aiuto: hai dato una svolta fondamentale alla mia funzionalità. Così come, mettendo in sicurezza queste informazioni, hai pure servito egregiamente la Gilda.
    Grazie Dimitriy.
    Un sorriso sinceramente grato si fa ora strada sul suo volto incorporeo, un cenno del capo testimonia che'egli t'è davvero riconoscente e -ancora una volta- si spiace di non poterti ricompensare in alcun modo.
    Se non sei di fretta posso rimanere a farti compagnia. So che non sono un camerata di molta presenza, però due chiacchiere le si fanno sempre volentieri. Anche rivangare nel passato: quella è la mia specialità!E a questa battuta il ragazzone immateriale scoppia a ridere divertito, in modo non dissimile da come l'hai trovato una manciata di minuti fa, quando cercava di non annoiarsi cincischiando con quella masserella gelatinosa tuttora spiaccicata al suolo. Ma -a differenza di prima, a differenza di quanto hai finora appreso- questa volta la sua risata roca riesci ad udirla perfettamente, quasi fosse reale. Riecheggia rimbalzando di paratia in paratia, facendosi strada lungo i corridoi, salutando il nuovo giorno con la sua serena vocalità. Non è possibile che sia reale -tu sai che non è possibile- eppure, talvolta, negli scerzi che la Riscrittura gioca a questo semipiano s'insinua anche un'eccezione irripetibile. Qualcosa che, segreto quanto se non più delle informazioni che hai condiviso, ti lascerà sempre il dubbio sia davvero accaduto.
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    Are
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    l'allucinazione collettiva frutto di
    PERCEPTION
    e garante di totale segretezza

     
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17 replies since 3/1/2016, 11:50   293 views
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