[Quest] World Collide, Act II: Dreadful London

Aizen, Alison.

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  1. °Nyram The Faceless°
     
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    Worlds Collide:

    Dreadful London



    QVQk0yu






    CITAZIONE

    Nostalgica l'alba, il tempo sospeso..
    .. la luce dal grigiore soffuso, rischiarava loro il trepido mondo,
    nel silenzio del tempo, nel sospiro al precedere il balzo..
    ..dove le anime languivano fra l'oggi e il domani..
    [Doc. Cagliostro]


    Un pigro sbadiglio scivolò nel silenzio, mentre lo sguardo striato da pagliuzze dorate veniva svogliatamente spalancato. L'alba di una nuova pagina.. Da troppo tempo faceva quella vita, da sempre.. Sentiva gli occhi stanchi, non per il sonno capriccioso, ma per le cose già viste. Troppe cose.
    Si ripetè il ritornello nella mente, mentre la lingua scivolava a bagnarsi le labbra. Funzionava. Funzionava sempre.. Una zampa scattò rapida ad afferrare una macchia scura che saettò davanti al suo viso, ghermendola con un'occhiata infastidita. Avrebbe visto ancora molto: era il suo lavoro, quello di uno storico. LUI lo mandava sempre dove l'anima di un ricordo, il respiro di un avvenimento, irrompeva fra le spire di un mondo. Oh, non si illudeva che fosse tutto lì, lui sapeva cosa nascondevano le trame di quelle storie.. Ma un misero gatto doveva saper stare al suo posto, doveva saper osservare. Gli occhi dei gatti sapevano sempre troppe cose, le storie dei gatti erano segreti preziosi e ben custoditi. I gatti vedevano troppe cose..
    Cagliostro si acciambellò lentamente, passando la lingua rasposa lungo la coda guizzante stretta sotto la zampa, osservando con uno sguardo cupo il pozzo di foschia che ribolleva sotto di lui.

    Molto lontano..



    ..L'alba si avvicinava, gettando un arco grigio e indistinto sul mondo, sfocando i colori, fermando il tempo, confondendo i confini fra sogni e realtà. Era triste e magica la vista dell'alba, molti la guardavano con speranza, sperando di cogliere i sussurri del domani.. Per altri le albe erano ormai state troppe, così la scrutavano con occhi saggi, piangendo per i giorni che furono, ricordando al mondo com'essa scivoli via fra le dita, lenta e inesorabile, privando chiunque di tempo, sogni e speranze, sottraendoli per donarli a qualcun'altro, lasciando infine solo rimpianti. Solo alcuni, guardando all'alba in silenzio, senza pensieri, nel timore che essa riveli una verità più profonda, più antica: ogni alba potrebbe essere l'ultima.

    Un raggio di luce vi acceca per un istante, attraverso il grigiore del mondo. Siete dove eravate, ma non come: quando avete deciso di osservare l'alba? La memoria non vi dona risposte. Ma in fondo si sa: queste cose esulano la normale routine del mondo, si diramano in un'esistenza a parte sospesa fra sogno e realtà. I vostri sogni non sono stati molto preferibili alla realtà di recente, non da quel giorno. Eravate lì, quando lui scandì quel ritornello la prima volta? Quando le visioni presero a tormentarvi?.. Quella sofferenza, quel senso di vuoto.. Quelle parole riecheggiano come colpi di martello, constanti.

    "Lasciate che vi narri miei signori, di antichi racconti e impavidi cuori,
    lasciate che mie dame, vi diletti, con canti di spade infrante e perduti affetti..
    Vi parlerò di segreti e leggende, perdute memorie, infiniti tormenti, oscure storie ..
    Ascoltate un bisbiglio, dal tempo celato..
    ..coglietene il senso appena velato..
    ..di Dei capricciosi che annoiati sorridono..
    ..mentre le vite sfioriscono e i mondi..collidono"



    Esistenze spezzate, futuri cancellati.. Ma non è il peggio: il peggio è il passato. Voi siete fra i pochi che ora possono capirlo: la disperazione di vedere quella nostalgia che accoglie l'alba spazzata via, quando anche i ricordi vengono gettati fra le ombre.
    Socchiudete gli occhi, mentre il raggio vi penetra lo sguardo quasi a rammentarvi quel dolore lancinante. Ora vi sembra più reale, come se quella scena si stesse svolgendo in quel momento, come se le parole riecheggiassero nelle vostre orecchie.. come se..
    Riaprite gli occhi e lo vedete, in terra innanzi a voi. E' un corvo nero come la notte, il cui becco schiocca ferocemente, lasciando riecheggiare le odiate parole in una sfida. A quel punto, prima che possiate capacitarvene, vola via.
    E' l'istinto inarrestabile e innaturale che vi spinge a seguirlo, prima ancora della mente. Attraverso il paesaggio grigio e immobile alle prime luci dell'alba, potete scorgerlo esplodere in un alone scuro simile a inchiostro stinto ad ogni battito di ali, quasi ipnotico.

    7lecR5Q




    Camminate senza sosta, quasi il tempo non esistesse, senza sapere per quanto tempo, per quante leghe, sino ad una grotta. Vi addentrato attraverso cunicoli lineari, cosparsi di roccie, sino ad un vicolo cieco.. Ben presto il ritornello muta in una lunga melodia, di cui solo alcuni brani vi restano: è una melodia di immagini e parole, di suoni e silenzi.

    "Sfiderete la notte, intrighi e rivolte,
    affronterete i campioni, di mille legioni,
    trionfo o sconfitta, la storia è già scritta,
    ora imbracciate le spade, voi saldi di cuore!
    scovate i rivali e conseguite vittorie!

    Shh, l'ora è già tarda, i sipari si levano
    raggiungete le torri, laddove le luci vi guidano
    raccogliete gli stemmi, per cui i mondi si sfidano
    e difenderete coloro che in voi, confidano"



    Vedete delle strade allineate ai vostri piedi in un labirinto senza fine, lastricate da edifici squadrati e cupi. Scorgete la città scorrere attraverso il tempo, mentre la vita brulicante si spegne nel terrore e il naturale corso degli eventi muta, privando la città di ogni luce e trascinandola in un nuvolo grigiore, scarnificando e mutilandola sino a tramutarla in uno scheletro vuoto, abitato da ombre tremule e sfuggenti, terrorizzate dalla loro stessa ombra. Al centro di ciò, un palazzo, un tempo elegante e circondato da parchi stupendi, ora lugubre e severo, crudele in uno scarno campo di disperazione. Comprendete che è lì che il vostro obbiettivo si trova.
    All'improvviso, senza che ve ne rendiate conto i vostri passi si fermano: davanti a voi al posto del corvo si erge lei: la figura del monito, mascherata di bianco, priva di volto e ornata del largo manto e del cappello piumato di nero. Vi guarda con due occhi rossi e penetranti. Dietro di lei un pozzo pieno di foschia ribollente, da cui una scala metallica sporge quasi fosse sospesa nel vuoto.
    Ancora più sconvolgente è che non siete soli: non sapete da quanto tempo, ma siete in due, tutti immobili uno affianco all'altro, tutti spettatori muti mentre la figura indietreggia teatralmente, calandosi con eleganza nella nebbia, con un salto leggiadro, mentre un dito guantato vi indica di farvi avanti e un lieve inchino vi saluta beffardo..

    ..Potete sentirlo, eroi e tagliagole, migliori e peggiori, coraggiosi e rassegnati: siete ai confini del mondo, dove il destino vi attende..

    CITAZIONE
    Vi ho fatto un lungo prologo di regalo per compensare una lunga attesa, ma soprattutto perchè oltre la ricompensa e il divertimenti non dobbiamo mai dimenticare che siamo tutti quì per fuggire da una realtà che non ci soddisfa e che al contempo abbiamo l'occasione di vedere cose che nessuno vedrà mai come noi. Quindi fate partire la musica, mettetevi comodi e abbassate le luci, cercando di calarvi nella storia e descrivetemi questo risveglio e questa marcia, raccontatemi come siete giunti a questo punto e raccogliete il coraggio per fare il passo oltre le sicurezze del mondo che vi ha dato rifugio, perchè dove vi porterò io non ne troverete.

    Dimenticatevi dei vostri numeri, ora voglio che ciascuno di voi scriva sotto il proprio post 4 nuove abilità passive e 2 nuove tecniche, al posto del vostro equipaggiamento potrete inoltre avere 5 pezzi di equipaggiamento vario senza limitazioni di classe o altro, tenendo conto che i set valgono un pezzo unico ma coppie di dimensioni e fattura superiore a quella di un pugnale lungo, contano singolarmente. Avrete solo queste nel mondo che vi aspetta. Nessuna tecnica potrà essere variabile e nessuna immortalità vi sarà utile: dove andrete non è la morte che dovete temere, ma le conseguenze.

    Vi correggerò le tecniche o l'equipaggiamento? Non siate sciocchi, dove andiamo io non ho nessun potere, sarà il mondo che vi aspetta a rivelarvi se le vostre scelte saranno premiate o.. no. L'unico dettaglio tecnico delle tecniche sarà il consumo e per l'equipaggiamento il numero standard di colpi, per il resto per quanto riguarda efficacia e simili, dimenticate il regolamento, varrà la descrizione delle stesse e la vostra abilità.
    ..Oh, che bello, finalmente sarò invincibile... Sicuri? Più una tecnica esagera, più rischierete che le cose non vadano esattamente come pensate.. Pensatela come una giustizia divina: io preferisco pensarla come Pugno di ferro. Benvenuti, player coraggiosi: vi aspetta DREADFUL LONDON!

    Scadenza: 28 Gennaio
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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    Alba



    Luogo: ???





    Per la prima volta stava osservando l'alba. Non era un giorno come gli altri. Un giorno diverso anche da tutti quelli con finali alternativi tali da interrompere una possibile monotonia. Inesistente nella sua vita, in quanto per definizione odia la ripetizione del medesimo tempo. Schiuse le labbra contemplando il cielo limpido e vivace. Il suo sguardo pareva assente, tanto da andare oltre il suggestivo disegno formatosi dalle nuvole così esili e curvi da far credere di trovarsi sotto il centro di una cupola. L'alba è il momento positivo della giornata, quando il sole va verso il suo punto più alto. Abbassò lo sguardo per vedere le sue mani guantate. I suoi occhi passarono tra le punta delle dita nude, una alla volta. Girò le mani per guardare il dorso. Scendendo fino ai polsi notò quei bracciali dalla forma anormale, i quali in realtà nascondevano le sue armi d'offesa: le Ember Celica. Rigirò le mani mostrando i palmi e lasciò le braccia sospese mentre lentamente volgeva ancora lo sguardo al cielo. Il luogo pareva lo stesso, immutato e immobile, ma non era quella la stranezza. Anche il tempo pareva immobile. Le braccia caderò lentamente al pari di quelle prive di vita, sfiorarono la gonna fino a fermarsi dopo un paio di oscillazioni. Sembrava non essere più la stessa, non si era mai presa un momento di riflessione, non si era mai persa in qualcosa di così astratto. Socchiuse gli occhi per i raggi del sole, si lasciò accarezzare dal calore solare mentre la sua chioma dorata, di tanto in tanto, veniva smossa da un vento gentile. Accigliò lo sguardo per poi, quasi di contraccolpo, riaprì di molto gli occhi lilla come avendo ricordato qualcosa d'importante. Una sensazione. Non si fece domande, non cercò risposte a quel che stava facendo, non si chiese come mai si sentisse straordinariamente vuota, quasi non sapesse che pensieri formulare. Intanto quel cielo la ipnotizzava.

    Parole in un tempo immobile. Un ticchettio ripetuto di un orologio fermo. Abbassò lo sguardo lasciando il viso rivolto al sole: aveva visto qualcosa di scuro. Un corvo. Accompagnò così la testa per osservarlo meglio. Non si mosse, non si scompose minimamente dalla sua posizione. Guardava il volatile senza alcun motivo, le sue emozioni erano altrettanto prive di significato così come le intenzioni. Improvvisamente una beccata al terreno e spiccò il volo fuggendo da lei. In coincidenza con l'ultima parola, gettata assieme alle altre al vento. Scattò come un automa all'inseguimento. Un seguire privo di logica e pensiero. Un piccolissimo suono metallico accompagnava la sua corsa. Piede dopo piede, gamba dopo gamba. Fino a quando si fermò per costrizione. Non perché non potesse volare, bensì perché l'esistenza del corvo fu cancellata, scomparsa in una macchia di colore scuro lasciando l'impronta del suo ultimo battito d'ali. Si rese contò in quel momento che la città aveva perso i colori. Non andò alla ricerca di alcuna risposta, non si pose nessun quesito. Anche lei sembrava aver perso qualcosa. Sentiva però che aveva ricevuto una responsabilità tanto grande che solo pochi potevano sostenerla. Il piccolo suono smise di ripetersi con l'ultimo passo. Volse lo sguardo ai suoi piedi notando qualcosa che non credeva di aver mai avuto prima d'ora: i suoi piedi sembravano meccanici, indossava degli stivali modificati. Una striscia intorno mostrava parzialmente dei proiettili, mentre le canne erano posizione dietro i talloni. Inclinò la testa come se il corpo ricordasse il gesto della perplessità, mentre la sua mente non si riempì di alcun dubbio sulla visione delle due Ember Celica aggiuntive. Sempre quel corpo al contempo aveva acquisito ogni conoscenza sull'uso di tale armamento.

    Una grotta. Fu spinta da qualcosa. Dal destino, forse, o altro della medesima superiorità. Non temeva un ambiente già sperimentato in una situazione pericolosa, così come quella sensazione di aver già vissuto qualcosa di simile. Doveva tornare indietro per ricordare l'esperienza. Le sue percezioni non erano le stesse, pareva guidata e controllata da quelle parole che l'accompagnavano. Un vicolo cieco. Sbatté le palpebre e i suoi piedi poterono tornare a percorrere le tipiche strade urbane. L'oscurità prevalse sulla città, privandola delle sue luci artificiali e dei suoi colori, tutto si era ingrigito al pari del suo animo. Al centro, separato da tutti gli altri edifici, vi era un palazzo. Un flash mostrò l'immagine della struttura nell'ambiente vivace con gli orologi funzionanti. Al termine, la realtà mostrò quanto cupo fosse diventato quel luogo. Dai parchi rigogliosi, una foglia morente cadde da un albero già privo delle altre. Il vento si era fatto leggermente più forte, sottolineando l'atmosfera triste attuale. Tutto ciò non la fermò, sentiva che il suo obbiettivo era sempre più vicino. I suoi occhi andavano a destra e a manca, realizzando che tutto era fermo, non era lei a muovere il mondo. In realtà si era fermata per la presenza di una figura ancora più misteriosa. Vestita di bianco con una maschera a coprire un volto assente poggiante un cappello di piume nere. Occhi rossi s'incrociano coi suoi del medesimo colore ormai, come un segnale di risposta. Eppure non era arrabbiata. Alle sue spalle vi era un pozzo, da cui fuoriusciva un vapore sinistro, con una scala di metallo. Nessuno disse una parola, già quelle erano state pronunciate e dissolte nell'aria va incontro a lei.

    Ignoto il motivo, volse il viso alla sua destra. Non era sola. Un uomo mai incontrato prima. Portava capelli all'indietro, eccetto un ciuffo, quasi segno portante dell'imperfezione. Pareva un tipo ordinato e preciso, egli stesso le rivolse lo stesso sguardo. Magari anche nello stesso istante, probabilmente anche lui si ritrovò nella stessa situazione, incapace di individuarla prima durante il viaggio. Per quanto strano potesse essere, nessuna domanda venne formulata, come qualcosa da accettare e prescritto. Tornò a osservare l'individuo comune. Indietreggiò e si calò con eleganza e leggerezza all'interno del pozzo fumante. Un sopracciglio si mosse con impercettibilità. Un tic di ribellione alla tanta inespressività di quel momento. L'uscita di scena lasciò loro un invito portato in modo beffardo. Se fosse stata una provocazione, si sarebbe mossa mostrando i denti con l'intenzione di colpire tale figura. Invece, priva di lentezza ma costanza, si avvicinò al pozzo. Ci guardò dentro poggiando entrambe le mani sul bordo in pietra. Trattenne il respiro diffidente dal fumo: non riuscì a vedere il fondo. In cuor suo sapeva dove stava per inoltrarsi, un'avventura che richiedeva la sua partecipazione. In un mondo che aveva bisogno del suo aiuto. E sempre nel cuor suo sapeva che stava per inoltrarsi in un'avventura che non la voleva partecipe. In una dimensione che non pretendeva la sua mano. Non si curò dell'altro, probabilmente addossato da medesimi pensieri e sensazioni. Poiché le signore sono le prime, accettò di buon grado l'invito non declinabile.

    Stato Mentale: Normale
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 6 + 6 + 6 + 6


    Armi:
    CITAZIONE
    Nome: Ember Celica (Versione Provvisoria)
    Tipologia: Offensiva/Difensiva/Supporto
    Raggio: Melee/Ranged
    Descrizione: Si presentano come un paio di bracciali in metallo anomali color oro all’esterno e arancione e rosso all’interno. Attivati, coprono le mani e gli avambracci di Alison. All’interno vi sono degli spazi appositi per inserire dei proiettili, precisamente 12 per guanto. Infatti tra le nocche dell’indice e del medio vi è una piccola canna nascosta all’interno del guanto da cui è possibile letteralmente sparare. Per attivare o disattivare i guanti, è necessario un rapido scatto con gli avambracci, mentre per sparare è necessario sferrare un pugno sufficientemente potente da sfruttare l’energia cinetica, il colpo in canna si carica automaticamente ad ogni sparo. Eseguire uno scatto all’indietro col gomito permetterà di far fuoriuscire i bossoli usati, è possibile eseguire una serie di spari, anche tutti, prima di dover far uscire i bossoli. Mentre per ricaricare completamente le armi, bisogna eseguire una rapida rotazione dei polsi, così da permettere ai guanti di aprirsi a metà e lasciar uscire gli eventuali bossoli rimasti, un medesimo movimento richiuderà i guanti. I proiettili hanno una forma simile a petardi rossi dalla punta dorata. Dopo un aggiornamento, alle Ember Celica sono state implementate anche delle piccole canne poste all'interno. Con un piccolo gesto verticale dell'avambraccio, il dorso del guanto si solleverà mostrando la bocchetta del lanciafiamme. Per attivare le fiamme dovrà tenere stese le braccia e dare un piccolo impulso trincando le stesse braccia. Per disattivare le fiamme o ritrarre i lanciafiamme, si dovranno fare i medesimi gesti oppure, al posto del secondo, spingere il ritaglio sopraelevato in modo da reinserire la bocchetta all'interno, naturalmente a fiamma spenta. Ulteriori due Ember Celica sono stati implementati per le caviglie. Hanno le stesse funzioni e operazioni delle altre ai polsi: per attivarle è necessario un rapido gesto laterale del piede, al pari smuovere lo stesso nei riscaldamenti. Per sparare occorrerà stendere con forza la gamba, sfruttando quindi l'energia cinetica. Tuttavia queste ultime non comprendono il sistema del lanciafiamme.
    [Capienza: 6 + 6 + 6 + 6 - Colpi: 3 + 3 + 3 + 3 per turno][Caricatori Aggiuntivi: 1]

    Passive:
    CITAZIONE
    Nome: The Brawler
    Tipologia: Offensiva/Difensiva/Supporto
    Raggio: Se stesso
    Descrizione: Alison è una picchiaduro da strada che conosce alcune norme basilari e fondamentali della kickboxe e del pugilato, insegnatole da suo padre quand'era ancora in vita. La giovane ha fatto su parecchia esperienza sul campo: risse, scontri casuali, allenamenti. Tutto ciò è servito ha conferirle un fisico prestante, perfetto per una combattente agguerrita come lei. Una forza e una velocità nel colpire al pari di chiunque si eserciti nelle arti marziali. Totalmente in linea con la sua natura e il suo stile: colpire con potenza e per primi.
    [Passiva in Forza e Velocità]


    Nome: The Fighter
    Tipologia: Offensiva/Difensiva/Supporto
    Raggio: Se stesso
    Descrizione: Alison è una combattente esperta, agguerrita e molto fiduciosa di sé e delle sue capacità. I costanti allenamenti, la passione per le arti marziali e per lo sport in genere, hanno dato i suoi frutti temprando sia il fisico che le sue capacità percettive. I lottatori sono soliti affinare i riflessi e agire con giusto tempismo. Come loro, allo stesso modo la giovane ha acquisito una prontezza migliorata in grado di individuare all'ultimo istante ai colpi più veloci. Non solo, per completezza il suo corpo è in grado di rispondere con la stessa velocità dei suoi occhi, permettendole di sfruttare al meglio le occasioni e i vantaggi sul lato offensivo, apportare in tempo le migliori difese sul lato difensivo.
    [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]

    Attive:
    CITAZIONE
    Nome: Celestial Ember
    Tipologia: Offensiva
    Raggio: 10 metri
    Descrizione: Alison, dopo aver attivare il sistema dei lanciafiamme posto nelle Ember Celica ai polsi, stenderà le braccia e darà un piccolo impulso trincando le stesse braccia. Dalle bocchette fuoriuscite verrà emanato un getto continuo di vere fiamme in grado di ustionare e arrecare ingenti ferite al minimo contatto. L'intensità del fuoco è tale da carbonizzare in pochi secondi e la potenza del getto è in grado di spostare persone e oggetti, come fosse un idrante, nonostante non sia di lava.
    [Consumo: Alto - Danno Energetico: Alto]


    Nome: Footwork
    Tipologia: Difensiva
    Raggio: Melee
    Descrizione: Alison sfrutta le sue conoscenze nell'autodifesa per eseguire piccole acrobazie o spostamenti per eludere alcune abilità o manovre avversarie. Si tratta di un vero e proprio gioco di gambe, movimenti uniti a buoni riflessi, per permetterle di non farsi colpire da colpi non particolarmente complessi o individuabili. Se sfruttata bene, permette ad Alison di posizionarsi o riposizionarsi vantaggiosamente, magari guadagnando la possibilità di mettere a segno un contrattacco attraverso tecniche di pugilato come il "duck" o lo "slipping".
    [Consumo: Medio - Schivata: Medio]
     
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    Apro gli occhi, no, non dovevo farlo, almeno non in questo momento, un lampo mi acceca privandomi di una vista nitida per pochi attimi. Non so dire da dove quella luce è venuta, ne sono consapevole di dove mi trovo, provando a ricordare dove ero prima sbatto contro un muro apparentemente inviolabile, la memoria è come atrofizzata.
    Qualcosa non va, lo sento, lo percepisco in tutto ciò che mi circonda, mi sento estraneo, solo, in un contesto non mio che non riesco a comprendere a pieno.

    Eppure so di essere dove è giusto che io sia.

    Mi tasto il petto, lo sento, Hogyoku è sempre al suo posto, quantomeno questa è una certezza a cui posso aggrapparmi. Insieme all'artefatto non ha lasciato il suo posto, al mio fianco, Kyoka Suigetsu la mia fedele katana. Una consolazione, un qualcosa che riesce a risollevarmi l'animo: Non sono indifeso, così come non lo ero quando ho aperto gli occhi per la prima volta su Endlos.

    Ma c'è qualcosa di diverso, una pulsazione indomabile nel petto e nel fodero della lama che è appoggiata alla mia coscia, come se quei oggetti si fossero risvegliati dal loro sonno.
    Porto istintivamente una mano nella tasca, ne estraggo due piccole gemme, una bianca e una azzurra, non so cosa sono, non le ho mai viste e non so neanche come siano finite in mio possesso, le rimetto in tasca, sconsolato.
    Non capisco e ciò mi fa innervosire, la situazione non è sotto il mio controllo, questo accade di rado, non sono abituato, non riesco a riportare ciò che mi sta succedendo a qualcosa che posso spiegare.

    Parole criptiche risuonano nella mia mente, il battito nel mio cuore scandisce il loro ritmo, una poesia, una profezia, un enigma, un indovinello, non lo so, sono parole, semplici parole che però non riesco a comprendere per intero riecheggiano nella mia testa, senza alcun senso mi pare di percepire dei ricordi di qualcosa, ricordi che mi fanno provare una strana nostalgia, come se la mia anima si fosse tinta di grigio.

    Il grigio, mi circonda
    E' l'alba
    Non me ne ero reso conto.

    Perchè non l'ho capito prima? Ora è così palese... So di saperlo ma non sò perché lo so, tutto ciò non è razionale ed è assolutamente poco logico, ma, odio ammetterlo, l'istinto stavolta è padrone e ha ragione.
    Un altro raggio di luce mi acceca privandomi di nuovo della vista, quando riapro gli occhi un corvo sembra sbeffeggiarmi, lui sa e io no, ma io devo sapere, ho bisogno di sapere, rimanere in quest'ignoranza mi dilania.
    Ma il corvo insensibile a questo mio bisogno si allontana volando.
    Lo inseguo, forse perchè è l'unica cosa che posso fare, forse perchè sento di doverlo fare, forse perchè è il destino o forse ancora è una coincidenza, fatto sta che non mi fermerò finché non l'avrò raggiunto.

    Senza neanche accorgermene mi ritrovo in una grotta buia, proseguo per i suoi cunicoli mosso da una volontà che forse non è del tutto mia. Una melodia risuona nella caverna e nella mia testa, una melodia le cui parole intendo e sottoscrivo, è presto ma forse inizio a vedere davvero, ma potrebbe essere solo un ipotesi della mie mente, anzi lo è per certo, non ne vedo solo una ma mille e ora che ci penso non sono ipotesi, ma vivide immagini e anche suoni.

    Non sono più in una grotta ma in una città, fra le strade, vedo delle ombre passarmi accanto, queste così come gli edifici intorno a me sono tremolanti, riesco a percepire il passato delle loro esistenze, la solitudine, una grande solitudine e disperazione attanaglia tutto ciò che è intorno a me.
    Senza alcun apparente motivo.
    Vedo un palazzo, ora come tutto ciò in questa città è in rovina, ma doveva esser stato un gioiello, mi sembra quasi di riuscire a vederlo all'apice del suo splendore.

    I miei piedi da soli si fermano, una figura appare, ammantata di nero, con un volto bianco e due occhi rossi che impunemente mi fissano. Alle sue spalle un nero pozzo con una scala che deve portare a qualche oscuro meandro, ancora più oscuro dei dubbi che implacabili non smettono di tormentarmi.
    D'un tratto mi accorgo di qualcosa e mi volto di lato...

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    Una donna è al mio fianco, non so da quando, faccio per parlare e dischiudo le labbra, ci ripenso, questo non è il momento per le chiacchiere. Riesco a intuire solo una cosa, al contrario di tutto ciò che ho incontrato fin ora capisco che io e quella donna ci troviamo sulla stessa barca, lei condividerà il mio stesso destino.
    La mia attenzione viene nuovamente attirata da quella figura che si allontana per poi invitarci beffarda ad avanzare nelle tenebre.
    Un invito che non posso ne voglio declinare, seguo la mia apparente compagna e affronto le tenebre dinnanzi a me.
    Scenderò in questo nero abisso e scoprirò cosa sta accadendo, non ho altra scelta.




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    Riassunto pg
    Stato fisico: Normale
    Stato psicologico: Normale
    Energia: 100%
    Riassunto:
    Equipaggiamento: Kyoka Suigetsu
    Hogyoku, Ō no namida

    Note: Tutti i colpi energetici o a base di Ki hanno una colorazione di varie tonalità di viola con riflessi nerastri, quando non è altrimenti specificato. Anche l'aura di Aizen risulterà di tale colore. Per capirci, questo: [X]

    Tecniche Passive:

    Tecniche Attive:



    Equipaggiamento:
    Hogyoku - Tesoro sgretolante
    L'aspetto esteriore è quello di una perla violacea incastonata nel busto di Aizen. Si tratta di un'artefatto dai grandi poteri rubato da Aizen su Antar. Il proprietario originale era uno sprovveduto che non sapeva controllare i suoi poteri, non era degno del suo potere e per questo Sosuke non si pentì minimamente quando lo staccò dalle sue rigide mani. Ma dove nasce L'Hogyoku? Si dice che fosse una lacrima del re degli spiriti, caduta dalle sue guance sulla terra quando vide che l'uomo compiva atti empi di malvagità. Non si sa se queste storie siano vere o no, ma scoperto il potere di tale gemma Aizen decise di sfruttarlo. La gemma si fuse completamente nel suo corpo donandogli vari poteri mentali. Pare che questo non sia l'unico potere dello Hogyoku, difatti la gemma sviluppa poteri insieme al suo "proprietario".
    Sembra che in questo luogo qualcosa si sia risvegliato nel Hogyoku, alcuni poteri forse nascono e altri soccombono alla nuova realtà.

    Kyoka Suigetsu - Fiore allo specchio, Luna riflessa nell'acqua
    Una spada leggendaria le cui gesta si perdono in miti e leggende. Dono da parte dell'imperatore per il suo braccio destro: Aizen Sosuke. All'apparenza una semplice Katana dall'elsa verde, tsuba esagonale, lama tipicamente ricurva e fodero in ebano nero. Il suo potere nascosto è però sconfinato, Kyoka Suigetsu è una spada dotata di ineguagliabili capacità. Finché si trovava su Antar i suoi poteri erano sopiti, ma qualcosa sembra cambiare, pian piano dopo il suo arrivo su Endlos. Tale arma è divenuta un inseparabile compagna di Sosuke.
    In questo luogo sembra che la Katana abbia risvegliato alcuni dei suoi poteri.

    Ō no namida - Occhi del re
    Due piccole gemme, una azzurra e l'altra bianca. Comparse improvvisamente nelle tasche di Aizen. Che emanino una strana aura di benessere è innegabile per quanto Aizen non riesca a percepire altro da questi oggetti. Queste due gemme hanno dei poteri speciali, in realtà sono estremamente fragili e possono essere ridotte in polvere semplicemente stringendole in una mano. La gemma azzurra se ridotta in polvere ricaricherà le energie mentre quella azzurra risanerà le ferite. Sembra che nel momento del bisogno queste gemme inviteranno il loro possessore a farne uso.
    Azzurra: +40% di energia
    Bianca: Cura una ferita massimo Alta (o più ferite di entità minori)


    Passive
    Toiki - Sospiro
    L'Hogyoku si è rivelato un artefatto potente. Si è evoluto donando al suo portatore la straordinaria capacità di volare. Non ci saranno appendici esterne a permettergli di farlo, niente ali dalle scapole, semplicemente Aizen sarà capace di muoversi nell'aria come spinto dal sospiro di una qualche divinità.
    Passiva di volo

    Jiko hozon - Autoconservazione
    L'Hogyoku si evolve a secondo del mondo che lo circonda. In un mondo acquatico l'Hogyoku avrebbe permesso al suo portatore di respirare sott'acqua, in un mondo ricco di pericoli l'artefatto donerò la capacità di predire i pericoli al suo portatore. Dopotutto l'Hogyoku a una sua volontà e per evolversi ha bisogno di un entità, è quindi nei suoi interessi che questa sopravviva.
    Auspex pericoli

    Fubatsu - Volontà indomita
    Un'altra straordinaria capacità donata dall'Hogyoku al suo portatore, Aizen. Questi non sarà soggetto a malie esterne dato che l'artefatto che porta nel petto non è in alcun modo influenzabile da qualsivoglia potere.
    Anti-malie

    Masutarī - Maestria
    Aizen è un maestro nell'arte della spada, è capace di utilizzare la sua Kyoka Suigetsu con abilità impareggiabile. Questa sua abilità è frutto di anni e anni di addestramento, non è qualcosa che è facile da dimenticare.
    Passiva di maestria con la spada


    Attive

    Itami - Dolore
    Uno dei poteri di Kyoka Suigetsu che sembra esseri risvegliato. Con il volere di Aizen un bersaglio che guarderà la sua Katana avrà una visione di se stesso trafitto da quest'ultima. Il suo cervello percepirà tale sensazione come veritiera e ciò provocherà una intenso dolore mentale. Inoltre la tecnica è utile per confondere l'avversario e renderlo vulnerabile a altri fendenti dell'arma.
    Attacco mentale - Consumo: Alto - Istantaneo

    Shunpo - Scatto
    Hogyoku è capace anche di potenziare temporaneamente il corpo del suo possessore permettendogli di compiere brevi scatti per evitare colpi o per prendere di sorpresa i nemici. Durante lo scatto la figura di Aizen sarà quasi invisibile e al momento dell'accelerazione si sentirà come un rombo, segno che la velocità del suono è stata ampiamente superata.
    Schivata - Consumo: Medio
     
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    Discendete quella foschia a lungo, sentendo il freddo del metallo trafiggervi come una spada. Ma non è solo quello: la foschia stessa vi avvolge con un gelo innaturale che si propaga sino all'interno del vostro corpo. E' difficile orientarsi, ancor più ora, specie dopo le visioni che vi hanno annebbiato la mente tanto a lungo, mischiandosi alla realtà e disorientando i vostri sensi. Ma ora esse vi hanno lasciato libere, sembra, nel silenzio.
    Almeno uno dei due, quantomeno.
    Aizen è irrequieto, oltre il normale, oltre il senso di disagio precedente. In quella foschia si sente minacciato.
    Non percepisce una minaccia diretta, no, ma un senso di opprimente.. piccolezza. Ovunque ti trovi in quel momento ti senti perso: la ragione ti dice che le pareti del pozzo ti circondano, ma l'istinto ti fa sentire un insetti in mezzo all'oceano sconfinato.. Lo stesso Hogyoku pulsa dolorosamente, quasi avvertendo la risonanza con qualcosa di soverchiante, presente ovunque in quella nebbia, eppure allo stesso tempo distante: una sensazione difficile da qualificare.
    Poi, quando senti di poter discendere quel pozzo in eterno, la sensazione per un breve istante si fà più forte: avverti come un sussurro, delle presenze antiche e prive di sostanza nella foschia. In quel momento la stessa Alison avverte un senso di improvviso terrore e impotenza, quasi si fosse risvegliata paralizzata dalla paura nel mezzo della notte.
    Ma ciò che più stupirà TE, Aizen, è quella percezione istintiva di pericolo costante che ti fa percepire per un infinitesimale istante, la sensazione di essere adagiato sul palmo di una mano. L'immagine è intuitiva e forse frutto di pura suggestione, ma potresti giurare di aver sentito quasi la pressione di due dita fuori proporzione stringerti le spalle.
    Forse ci pensarà Alison a distrarti dai tuoi pensieri, perchè finalmente vedrà sopra di se (..Ma non stavate scendendo?) un uscita: una luce smorzata e opaca scivola appena fra una mezzaluna sopra di voi, quasi tagliando la nebbia al di sotto. Allungado la mano potrete notare che si tratta di un coperchio metallico mezzo smosso. Non vi resta che allungare la mano e spostarlo, per emergere fuori da quell'incubo..


    Dreadful London..



    ..Un rumore stridente e infastidito vi accoglie, mentre un'ombra nera salta scostandosi con un movimento convulso. Vi basta un secondo a tranquillizzarvi: è solo un gatto. Il felino vi osserva intensamente con gli occhi dorati e il dorso inarcato, soffiando per un istante il proprio sdegno, prima di correre via fra le strade intricate.
    Si, potete vederla adesso, chiara e nitida: per un istante illusione e realtà, che prima parevano altalenare in visioni incomprensibili, vi sembrano fondersi. Capite in fretta il perchè: avete già visto quella città, nemmeno pochi istanti prima, ma stavoltà è reale come voi due: vedete le basse case cadenti fare da sponda alle larghe strade vuote, attraversate solo da rare e cupe carrozze condotte da cupi uomini ammantati. La strada sotto di voi è consumata e irregolare, deformata da pozze d'acqua stagnante che riflette il cielo coperto da una spessa coltre di nubi che vi impedisce di capire l'ora esatta.
    Oltre le case scorgete facilmente alte canne fumarie che paiono arrancare verso il cielo, frapponendosi fra voi e la sagoma distante di un alto palazzo, un palazzo stranamente familiare, anche se quella distanza lo rende una sagoma confusa.
    Probabilmente cercherete di guardarvi attorno, ma l'unica cosa che attirerà la vostra attenzione saranno alcuni manifesti: la lingua vi è estranea, ma spicca su di essi una grande VH, cerchiata da quello che sembra un sigillo ornato da un pipistrello. le lettere in rosso sembrano quelle di un divieto, o forse un proclamo.. Il modo in cui invece è diffuso ad ogni angolo è stranamente inquietante. Quasi quanto il silenzio.
    Non c'è praticamente nessuno per strada, solo pochi sguardi lucidi vi scrutano di sottecchi attraverso tende spesse e alte finestre, guardinghe, come se non volessero avere a che fare con voi, come se sapessere che voi non dovete essere li.

    RYBIuP9



    Ma sembra che non abbiate tempo per queste sciocchezze: un suono attira la vostra attenzione. Un romore di passi e di scrosci d'acqua anticipa quello di alcune voci. Potete identificare facilmente i suoni avvicinarsi da una stradina alle vostre spalle, ma quando essi paiono farsi vicini.. Nulla.
    Aspettate però! Qualcosa di strano: le pozze d'acqua si infrangono in terra come colpite. Che diamine succede? Stà diventando tutto troppo frenetico, non è facile chiarirsi le idee in tutto questo. Come se non bastasse ora tre figure emergono dal vicolo, come i proprietari delle voci concitate. Due di loro sono avvolti in divise nere e lucide, alti cappelli e posseggono maschere nere a coprire il viso in espressioni senza profondità, mentre nelle mani di entrambi vi sono lunghi randelli dall'aria strana: parti metalliche in bronzo li attraversano ed emanano un sordo e intenso ronzio.
    Ma è la figura al centro che attira l'attenzione: se non per l'aspetto insolito, composto da eleganti abiti neri e farsetto e lunghi capelli mossi, elegantemente raccolti in un ciuffo di un bianco intenso, quantomeno per i movimenti.
    E' rapida, rapida e fluida in una maniera che attira inevitabilmente l'attenzione. In effetti deve essere difficile per voi cogliere il movimento che scaglia un oggetto metallico a pochi centimetri dai vostri piedi, conficcandolo nel pavimento. Ma non c'è nemmeno il tempo per allarmarsi! Dio salvi la regina! Scorgete la traccia di sangue che parte dalla lama di quello che sembra essere.. Un rasoio? Ma siamo seri.. Sino a portare al nulla. Almeno per qualche istante. La figura appare in fretta: un volto simile a quello di un rettile privo di scaglie, completamente calvo e bianco come un lenzuolo. Non potete scorgerne i tratti alla perfezione, vi da quasi le spalle, ma anche un idiota capirebbe che era invisibile. Ad ogni modo ora si sta tenendo il braccio destro, tamponando un taglio profondo che sembra già inzuppare gli stracci marrone sbiadito che indossa.
    Dopo un breve istante, i suoi occhi rossi e intensi, quelli verdi e taglienti dell'uomo dal ciuffo bianco e le due maschere, convergono su di voi. In cosa vi siete cacciati? Il pericolo è percepibile e impellente e l'istinto di Aizen è chiaro in merito, ma da parte di chi o cosa?

    CITAZIONE
    Mi sembra giusto, del resto dove stà scritto che sia facile approdare in un nuovo mondo? Ogni casa ha i suoi problemi, ogni posto le sue leggi e in questo caso sembra che siate finiti nel bel mezzo di una frittata. Oh, penso sia concepibile dal prologo che non sarebbe stato facile, i vostri personaggi lo avranno intuito. Avranno anche intuito che il posto in cui erano diretti non era proprio.. Piacevole e al top della forma. Ma cosa fare? Anche io odio essere nel mezzo di un gioco conoscendo solo le regole di base, ma giocarsi la pelle deve essere anche peggio. Non vi invidio proprio.
    Beh, qualcosa dovete fare: la situazione è bollente e voi dovete scegliere con cura: esitare o agire avventatamente può portare alla morte, un avventuriero deve saperlo. Avete la possibilità di scegliere (Anche se con poco anticipo, ma meglio di nulla, no?). Raccogliete le idee, fate mente locale e poi iniziate ad affrontare le scelte di questo nuovo mondo. Best Luck!

    Scadenza: 30 Gennaio
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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    Dare un responso razionale a tutto questo è impossibile. Sembra un sogno, attutito, indistinto e irreale, ma allo stesso tempo non può esserlo, io, se pur confuso, ho piena coscienza di me, l'ansia e la paura che aihmè si intrecciano nello stomaco sono autentiche, spesso in un sogno percepisci di star provando queste sensazioni, ma dall'alto, come se fossi in terza persona, nella realtà sei tu a provarle e se pur la differenza può sembrare sottile è una chiara prova dell'effettività di quello che sta accadendo. O almeno così mi pare.

    Mi sudano le mani, tremano, cercando indistintamente l'elsa di Kyoka Suigetsu, si stringono attorno ad essa, una misura di sicurezza, forse superflua ma capace di calmare anche solo di un pò il mio respiro irregolare. Devo stare calmo, mi convinco, non ho mai vissuto qualcosa di simile ma posso cavarmela se gioco bene le mie carte...
    Oppure no...
    Questo luogo sembra troppo etereo, fasullo, non è un pozzo, no, non ci sono mai stato dentro un pozzo ma posso ben immaginarmi che sono luoghi ben diversi da quello in cui mi trovo ora. Non vedo confini, ne mura, i miei passi poggiano su qualcosa eppure so per certo che se abbassasi lo sguardo non riuscirei a distinguere su cosa cammino, come non riesco a capire cosa è questa foschia che mi impedisce la vista.

    Una trappola, non escludo questa eventualità, il modo in cui siamo stati portati qui non è stato naturale, non riesco a capire cosa è accaduto, è tutto confuso. Che sia stato manipolato? E' troppo presto per dirlo.

    Non ci sono suoni in questo luogo, se dovessi starci per lungo tempo probabilmente impazzirei. Chiudo gli occhi per un attimo, tanto è uguale, mi concentro sul battito del mio cuore, sul respiro, sull'elsa della Katana che sbatte sulla mia coscia, si, queste cose sono reali, mi appenderò a loro. Percepisco anche qualcos'altro oltre questo, Hogyoku le cui pulsazioni erano prima regolari e calme si stanno facendo più veloci e aggressive, un pericolo, non può essere altrimenti, mi sta avvertendo di un pericolo!

    Apro gli occhi praticamente all'istante, c'è qualcos'altro, ora lo percepisco più nitidamente, c'è qualcuno, una voce indistinta nell'etere, un linguaggio arcaico che ovviamente non riesco a decifrare. Queste entità sono potenti, soverchianti e ci circondano, potrebbero fare qualunque cosa di noi, anche annullare completamente la nostra esistenza. Mi viene quasi di dare l'allarme alla mia compagna, dirgli di stare attenta, ma anche se dalla mia bocca uscissero parole potrebbero davvero fare qualche differenza?
    Mi sembra di vedere qualcos'altro, mi pare di trovarmi sul palmo di una mano e due enormi dita mi tengono per le spalle, ho i brividi, voglio uscire di quì, non riesco a capire, se mi vedessero ora probabilmente non vedrebbero l'Aizen glaciale e fiero, ma un ragazzetto a cui tremano le gambe. Faccio un mezzo passo indietro, voglio tornare indietro, ma giusto in quel momento una fioca luce segna finalmente la fine di questo spaventoso tugurio.

    Mi ritrovo a fissare dei grandi occhi gialli, quelli di un gatto, il suo movimento istantaneo mi fa quasi trasalire, ma ora stò pian piano riprendendo la calma, non mi soffermo ad analizzare quello che ho appena vissuto, non potrei capirlo, ora mi impegno a cercare di capire dove mi trovo.
    Subito intuisco che sono già stato in queste strade, alla mia prima visita erano più vuote, quasi spettrali, non c'erano persone ne carri che le attraversavano, solo fantasmi, la stessa città che ho trovato in quella grotta, all'inizio del viaggio. Anche il palazzo fa capolino dai tetti delle case, deve essere il medesimo di quel luogo. Vorrei che tutto tornasse, che ci fosse un filo logico, ma o non c'è o è molto lontano dai miei occhi.

    Un manifesto, la cui lingua ovviamente non riesco a capire, fa capolino in ogni luogo in cui punto lo sguardo. Sembra che ci sia scritto qualcosa, forse una legge importante del luogo. Il fatto che sia così esplicitamente e forzatamente su ogni dannato angolo mi fà subito pensare che la città è retta da un governo dal pugno di ferro molto autoritario, una dittatura forse, ma queste sono speculazioni, non ho prove in mano. Mi accorgo anche che attiriamo degli sguardi, nessuno ci fissa direttamente, ma ci guardano nascosti, dietro le finestre, ben al sicuro. Non è un buon segno, stiamo attirando l'attenzione e se la mia ipotesi sulla dittatura è veritiera per quanto ne so è molto probabile che gli stranieri e i diversi non vengano ben visti. E in una dittatura la violenza è all'ordine del giorno. Non siamo in una bella situazione, affatto.

    La prima cosa che sento sono dei passi, passi che si infrangono sulle svariate pozzanghere che costellano queste strade, mi giro verso il vicolo alle mie spalle, verso l'apice del suono che sento, con la consapevolezza che qualcuno si stà avvicinando. Quello che vedo in un primo momento è un semplice vicolo, non dissimile dagli altri, ma prestando attenzione noto passi, passi sull'acqua...
    Prima di riuscire a formulare un qualunque pensiero tre individui, due in nero con dei randelli in mano, e uno dall'aspetto eccentrico con un ciuffo di capelli bianchi e dagli abiti ricercati, fanno capolino dal medesimo vicolo.
    Sento la tensione salire, accompagnata dalle pulsazione dell'Hogyoku , come prima questa sua irrequietezza è derivante da un pericolo che si stà facendo sempre più vicino. Ma voglio attardarmi, capire cosa sta accadendo.
    L'uomo che deve essere il capo di questa piccola banda attua un movimento velocissimo verso di noi, quasi non riesco a percepirlo, per un attimo penso che possa aver mirato a noi due, ma vengo smentito da un rasoio insanguinato che si pianta nel pavimento. In quel momento capisco. Appare una figura ancor più inusuale, una specie di umanoide con alcuni tratti da rettile, ha una ferita al braccio, provocata sicuramente da quel rasoio, fino a quel momento la creatura era rimasta invisibile, ora, ferita, possiamo vederla tutti.

    Io sono rimasto a guardare questa scena a causa della curiosità per questo nuovo luogo, la mia avidità di saperemi ha testo un trabocchetto, rimanere li impalato non è stata una buona idea. Ho ignorato la tensione e gli allarmi che mi sono stati mandati dal mio artefatto. Ora lo sguardo di questi individui, di tutti e quatto, è puntato su di me, si sono accorti della nostra presenza infine, non mi sembrano troppo contenti di vederci. Capisco in un solo mento cosa dobbiamo fare, si dobbiamo, ora ricordo che non solo solo, che anche una donna con me, mi giro verso di lei, piantando i miei occhi glaciali nei suoi.

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    Scappa! Nel mio sguardo e in quelle semplice parola c'è la decisione che ho preso, dobbiamo essere veloci, seminarli, spero lo capisca. Io dal mio canto imbocco una direzione qualsiasi e scatto, ma non uno scatto normale, Hogyoku forse capendo l'impellenza di questa mia fuga mi dona una velocità sovrumana, per poco, spero basti per fargli perdere le mie tracce. Una volta finito lo scatto continuo a correre volgendo la testa indietro per controllare se sono inseguito e se la donna mi ha seguito, non smetterò di correre finché non li avrò seminati.



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    Riassunto pg
    Stato fisico: Normale
    Stato psicologico: Normale
    Energia: 100% -10% = 90%
    Riassunto:
    Equipaggiamento: Kyoka Suigetsu
    Hogyoku, Ō no namida

    Note: Tutti i colpi energetici o a base di Ki hanno una colorazione di varie tonalità di viola con riflessi nerastri, quando non è altrimenti specificato. Anche l'aura di Aizen risulterà di tale colore. Per capirci, questo: [X]

    Tecniche Passive:

    Tecniche Attive:


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    Hogyoku è capace anche di potenziare temporaneamente il corpo del suo possessore permettendogli di compiere brevi scatti per evitare colpi o per prendere di sorpresa i nemici. Durante lo scatto la figura di Aizen sarà quasi invisibile e al momento dell'accelerazione si sentirà come un rombo, segno che la velocità del suono è stata ampiamente superata.
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    Luogo: ???



    Le barre di metallo della scala erano alquanto fastidiose. La giovane ha sempre preferito il caldo e la sensazione pungente che, dalle mani penetrava alle vene dei polsi, le faceva storcere il naso. No, c'è un errore. Alison ignorò completamente quello che normalmente era un fastidio. Continuava la discesa a velocità costante, piede dopo piede, mano dopo mano. Provò a dare un'occhiata sotto: buio totale. Non era in grado di vedere nemmeno il più piccolo e differente colore. Non si sapeva spiegare il motivo, d'altra parte non si pose il problema. La sua percezione era alterata, non fece minimamente attenzione alla discesa che continuava inesorabile. Quanto tempo ancora andavano avanti?
    "Ah..!" - la giovane sobbalzò sul posto. Si fermò un attimo, volse lo sguardo verso il basso: vi era l'uomo che lo seguiva, che non conosceva, che pareva condividere il suo stesso destino. Riprese subito, non aveva intenzione di bloccarlo né di fargli notare come si fosse "risvegliata".
    Ma che cazzo.. - un paio di volte si guardò ai lati. Pareva ancora essere all'interno del pozzo, ma non ne era realmente certa. Per un attimo rischio di confonderlo con una semplice galleria meridionale ben levigata. O forse qualche ambiente sotterraneo del Bloodrunner. Continuo l'inesorabile salita, mentre storse il naso per il fastidio ai polsi.

    Una strana sensazione l'avvolse. Quell'ambiente, apparentemente innocuo, pareva trasmetterle una sensazione profonda di timore. Un timore insensato, ingiustificato. Una paura pura, non definibile, dove vi è solo la sensazione ma non la causa o il motivo. Ciò fu accompagnato da un senso di impotenza, anch'esso immotivato. Non aveva idea di cosa stava per affrontare né perché si stesse facendo guidare dall'istinto. Ora più che mai credeva di dover continuare. Alison non lascia le cose a metà, non ha nessuno a cui badare, nessuno cui si debba preoccupare di lei. Anche se ci fossero..non potrebbero fermarla in alcun modo. Fortunatamente nessuno poteva vederla in volto, non per il possibile imbarazzo trovandosi uno sconosciuto sotto la gonna..ma quella speranzosa uscita sopra di lei pareva averle riportato una grande gioia. Si fermò e allungo il braccio nell'intento di spingere quello che pareva un coperchio. L'ipotetica luce la investì facendole chiudere gli occhi e dandole un'aria da prigioniera sfruttata dal lavoro minorile. Non perse tempo a uscire. Si spolverò i vestiti per poi, solo dopo, realizzare di trovarsi in un ambiente totalmente nuovo e mai visto prima d'ora. Un gatto la colse di sorpresa, si voltò subito nella sua direzione alzando i pugni. Tirò un sospiro di sollievo e abbassò le braccia, non le sono mai piaciuti i gatti. Poi la colpì mentalmente un'immagine chiara nell'istante, sfocata nel tempo. Quella città l'aveva già vista..eppure non ci aveva mai messo piede prima d'allora.

    Provò a sforzarsi di ricordare, non credeva di aver visto una foto da qualche parte. Però, per qualche strano motivo, aveva la netta sensazione di conoscerla. Forse si trovavano ancora su Endlos. Il luogo sembrava piuttosto disabitato: alcune case comuni delineavano l'enorme strada su cui poggiavano i piedi. Essa era irregolare in parte e sporcata da varie pozzanghere. Tirò con gli occhi una linea passante per tutte le case, in particolare le finestre del piano terra. Intravvide qualcuno, o almeno credeva. Si sentiva osservata, non le piace venire osservata..o almeno non sempre. Allargò le braccia e le lasciò cadere producendo un piccolo rumore per la collisione con le cosce. Notò alcuni manifesti, erano riempite da parole appartenenti ad una lingua indecifrabile per lei. Non poteva leggerli, non conosceva il significato di quell'accostamento di lettere. Nemmeno VH poteva farle venire in mente qualcuno. Era chiaramente un simbolo, un acronimo. Schioccò la lingua.
    Ho una strana sensazione - si voltò verso un suono particolare. Attirò la sua attenzione, ma appena girò le spalle, si accorse del nulla. Non c'era nessuno, in un primo momento..poi notò qualcosa di alquanto inquietante e strano. Le pozzanghere sembravano calpestate. Sbatté le palpebre due volte, fece un paio indietro, tuttavia non alzò alcuna guardia, colta dalla sorpresa. Oltre a lui si unirono altre tre figure, due mascherata e una dall'aria autorevole. Doveva essere il loro capo.

    Lo notò l'oggetto volante. Lo percepì lievemente grazie ai suoi riflessi, tuttavia il caos generale in cui credeva di essersi immersa, la costrinse a rimanere ferma sul posto. Abbassò lo sguardo: un rasoio sporco di sangue.
    Se pensa di farmi pau- - un altro passo indietro e la sua mente si bloccò alla vista di un quarto individuo apparentemente apparso dal nulla. Invisibilità, non c'era altra spiegazione. In passato conobbe un ragazzino in grado di diventare invisibile. A Alison non piace la gente che si nasconde. Ad ogni modo..quello era la causa del fenomeno occulto delle pozzanghere. Aveva una certa somiglianza con i rettili ed era ferito al braccio. Era stato, evidentemente, colpito dal rasoio lanciato a velocità sovrumana. Le maschere erano rivolte a lei, l'inespressività delle false facce puntavano su di loro. Così come il lanciatore pareva avere intenzioni ambigue che Alison non poteva cogliere. Intuiva un pericolo in arrivo, dettato dalla pura sensazione, forse femminile. Il tutto confermato dall'allarme del suo nuovo partner del giorno.
    "Eh?!" - voleva chiedere qualcosa, esprimersi..ma quello già se la diede a gambe e per non restare indietro si pose nei panni dei fuggitivi, altro genere di comportamento che non le andava a genio. Non sapeva nemmeno dove andare, corse come poté. Girò l'angolo di una strada qualunque, rallentò guardandosi attorno. Non vedeva più l'altro. Gli era sfuggito, troppo veloce. Inoltre il timore e la fuga la deconcentrarono. Era un po' "ognuno per sé" o "dividiamoci per rendere più difficile l'inseguimento". E ora?

    Stato Mentale: Normale - E ora?
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 6 + 6 + 6 + 6
    Passive:
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    The Brawler [Passiva di Forza e Velocità]
    The Fighter [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]
     
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    Si corre! Prima del previsto anche, considerato che siamo agli inizi. E' evidente che ritrovarsi in un mondo per cui sei un corpo estraneo al pari di un parassita o un virus, non è incorraggiante per quanto riguarda i rischi. E se fosse anche peggio di così? Se il vostro arrivo non fosse inatteso? Se non foste gli unici giocatori ad aver preso posto su questa scacchiera? In quel caso forse dividersi potrebbe crearvi qualche problema più in avanti.
    Eh, si, perchè in effetti lo scatto di Aizen è stato repentino, abbastanza da non permettere di reagire ai due disorientati mascherati armati di manganello, che sembravano ancora in attesa di ordini.
    Decisamente diversa la storia per quanto riguarda l'uomo dal ciuffo bianco, ma per accorgerti di quello basterà l'affilatissima lama vorticante che ti accorcerà il taglio di capelli, sfiorandoti quasi l'orecchio sinistro con un bagliore sinistro mentre svolti.
    Questo da il secondo necessario a aumentare l'andatura anche alla figura di Alison, che si metterà sui passi di Aizen per breve tempo accompagnata dai sibili di alcune lame, solo per poi separarsi da lui, scoprendo di averlo perso nei vicoli della città.
    Nel suo caso però scoprirà ben presto di non essere sola: il familiare rumore delle pozzanghere le annuncerà ben presto che affianco a lei c'è un secondo fuggitivo..

    La figura impomatata dal ciuffo bianco rallentò un istante l'andatura, chinandosi a sfiorare con le dita alcune gocce di sangue disseminate lungo la strada e strofinandole lentamente fra i polpastrelli.
    -Così, alla fine, sono arrivati.. Tornate a Scotland Yard, riferite che ci sono due pedine sulla scacchiera e di mobilitare gli zeppelin.. Che il palazzo reale mandi LUI a perlustrare la zona, io inseguirò il reietto e la ragazza..-
    Le due maschere si fissarono per un breve istante, prima di scattare sull'attenti, lasciando che il rumore dei tacchi cozzati riecheggiasse nel grigiore apatico del posto.
    -Ai suoi ordini, signor Sweeney! Per la corona!-
    Un rumore di passi rapidi e veloci, poi il barbiere diabolico si mise in cammino, seguendo la scia di sangue.

    Aizen..



    ..Corri per un pò, prima di renderti conto di aver seminato quanti ti stavano intorno. Ti è difficile orientarti: stradine e vicoli ciechi, sembrano tutti uguali: topi si aggirano furtivi fra i rumasugli di assi infrante e scarti di materie di scarto, fissandoti con occhi rossi e famelici, non si vedono anime allo scoperto, solo pochi occhi che scrutano furtivi fra imposte e tendaggi.
    Nonostante il pericolo sia passato, da quando hai messo piede lì non riesci a sentirti sicuro.
    Fra un vicolo e l'altro puoi scorgere in lontananza l'alta figura del palazzo, da cui lunghe sagome sospese nell'aria paiono levarsi lentamente, accendendo grossi fari giallastri, come occhi ciclopici volti a scrutare la città. Non promette bene. Però vieni distratto da qualcosa di insolito: una luce strana e innaturale sembra pulsare sospesa nell'aria, sopra quel palazzo. Sembra attirarti istintivamente quando la guardi, distraendoti dal resto.
    Ritorni in te, di colpo, quando un gruppo di voci attraversa di buona lena una delle arterie principali della città, mostrando un piccolo gruppetto di uomini in maschera e divisa passare di ronda, decisi e rapidi. Non c'è da prendere la cosa sotto gamba.
    Le strade maggiore sono dunque precluse e le stradine secondarie ti sono sconosciute. Man mano che il tempo passa la tua mente però si abitua al nuovo mondo: inizi a percepire meglio le visioni che ti hanno accompagnato lungo la strada sino a quel mondo come tali, quasi fossero un veloce anticipo di ciò che ti aspetta, un'avviso sulle regole del gioco. Sembra anche che il tuo scatto si sia rivelato più efficace del previsto in quel mondo, ma cosa questo significhi è difficile dirlo.
    Sta a te scegliere in che direzione vagare, dunque, l'unica variabile che percepirai sarà il passare del tempo incessante ed una crescente sensazione di pericolo. Non sai dire da dove venga, ma mentre il tempo scorre prendi a sentirti osservato.. Forse sarebbe il momento di chiedersi perchè nessuno rischi anche solo di mettere il naso fuori di casa, in quello strano coprifuoco: se qualcuno potesse spiegarlo in poche parole quelle sarebbero "Jack il Saltatore". Beh, nel tuo caso specifico sarebbe più comprensibile come "la figura mascherata rivestita di cuoio e rame appollaiata sul tetto a fissarti, con due lenti verdi e inquietanti".


    RYBIuP9



    Alison..



    La vostra fuga è meno prolifica, sembra. Nonostante sia facile per te sapere che l'Uomo Invisibile ti stà correndo affianco, non hai proprio il tempo di preoccupartene. Dopo un primo momento di distacco, ti rendi conto che Sweeney vi stà letteralmente braccando. Il tuo improvvisato accompagnatore perde sangue, anche se sembra che questo problema si stia risolvendo da se col tempo, riducendolo a rare goccie. Purtroppo è pur vero che la sua debolezza inizia a diventare manifesta.. con lui. Arti appaiono e scompaiono casualmente, come a testimoniare lo sforzo della figura.
    Nella tua corsa anche per te non sarà difficile notare il palazzo spiccare fra il grigiore della città, distante e cupo, sormontato dalle figure degli zeppelin muniti di penetranti fari che lenti si disseminano nei cieli.. Soprattutto, sormontato da quella strana luce che sembra attrarti inevitabilmente.
    Correte e vi muovete a lungo, lasciando che i minuti diventino ben più che tali. Probabilmente avete corso abbastanza da ritenervi al sicuro, nell'intrico di vicoli: il silenzio del figuro spossato potrebbe significare che non stai girando in tondo.. Oppure che il suo fiato è andato. Sempre che lui sappia come parlare. Purtroppo la minaccia prossima degli zeppelin non vi incorraggia a fermarvi..
    ..Diversamente dalle tre figure in divisa che vi si parano davanti arrestando la loro corsa.
    Potreste tornare indietro, chiedendo il permesso alla figura del barbiere diabolico immobile alle vostre spalle, volendo: se non siete turbati dai due lucenti rasoi stretti fra le sue mani.
    L'Uomo invisibile torna immancabilmente visibile ad occhio nudo, quasi a sottolineare la gravità della situazione.
    E stavolta non sembra esserci via di fuga per voi.
    -Avete sfidato il mondo sbagliato.. Il Re avrà le vostre teste..-

    CITAZIONE
    Boom, non siete in vacanza! Siete in guerra! Guardate il lato positivo: siete in due, potete accerchiarli.
    Ora a qualcuno mancano i covenant e il respawn automatico: quì non si usa, siamo più orientati su Dark Souls.. E non quello per principianti.
    Tralasciando ciò, siete fuori dalle trincee e pronti a fare quello che vi riesce meglio. Dovete raggiungere l'obbiettivo e sopravvivere: ad ogni costo. Fuggire in una situazione in cui non si sà effettivamente da dove viene il pericolo è una buona scelta, ma il fatto che la città non vi sia conosciuta fa si che i vostri avversari giochino in casa.
    Sicuramente avete davanti qualche pedone e due pezzi grossi e, negli scacchi, cercare di privare l'avversario dei suoi pezzi migliori è una tattica vincente. Certo, non l'unica: ma le scelte difficili comportano un rischio maggiore. State giocando veloci, tenete questo ritmo, tornerà a vostro vantaggio!
    Scacco, a voi la mossa, giocatori.

    Scadenza: 7 Febbraio
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.


    Edited by °Nyram The Faceless° - 30/1/2016, 15:21
     
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    Alle strette



    Luogo: ???



    La fuga durò molto più del previsto. Per Alison non era davvero un grosso problema, lei era una sportiva, una combattente..era sempre in movimento, dedicava qualche ora ad un allenamento quotidiano. Poi dipendevano tutta un'altra serie di valori secondari, come la sua propensione o il carattere di tendenza. La bionda aveva perso il suo accompagnatore, tuttavia l'aveva rimpiazzato presto con quel tipo capace di diventare invisibile. Evidentemente anche lui stava scappando da quelli. Ignorando il motivo sconosciuto, continuarono la loro corsa quasi alla cieca. Lanciò un paio di occhiate all'altro notando come la ferita stesse sputando sempre meno sangue. Un fatto positivo, d'altra parte la sua abilità sembrava compromessa. Ogni tanto comparivano e scomparivano gli arti, probabilmente causa di stanchezza e della ferita. Svoltarono un angolo, si fermarono un secondo. La giovane appoggiò la schiena al muretto di quella via e si apprestò a sbirciare i lati della strada successiva. Aguzzò lo sguardo non individuando alcuna minaccia.
    Sembra sia libero - si voltò con l'intento di comunicare qualcosa all'altro fuggitivo, poi la vide. Un fascio di luce proveniente da un mezzo volante.
    "Tsk!" - uscì allo scoperto e riprese la corsa, sempre seguito dalla lucertola. Cercò di andare alla sua stessa velocità. Non conosceva la geografia del luogo, stava andando a casaccio, a intuito. Purtroppo non aveva nessun punto di riferimento, non sapevo dove dirigersi.

    Bastò il pensiero a regalarle la soluzione: un palazzo sormontato da quei mezzi volanti dotati di fari. Oltre a quelli c'era ben altro che attirava la sua attenzione. Quella luce.
    Lì devo andare! - abbassò lo sguardo, quasi scannerizzando visivamente la porzione di città che aveva di fronte. Cercò di selezionare la via che poteva portarla in quella direzione. Probabilmente tutte le vie l'avrebbero condotta fin lì, ma lei voleva la più corta. Ovviamente non c'erano altri criteri di giudizio, se non l'immancabile istinto. Si affidò a quello e continuò dritto a sé. In passato aveva visitato una nave volante, nonostante avesse un design molto gradito a lei, la odiava comunque in parte per essere quello che era: una nave volante. Distante dal fuoco nemico e capace di colpire inaspettatamente..da codardi. Quei fastidiosi fari non le avrebbero permessa di rallentare, doveva individuare un rifugio più sicuro e completo. Ma dove poteva andare? Aveva fatto la mossa sbagliata? Probabilmente non avrebbe dovuto andare contro natura seguendo le indicazioni di quell'altro cui condivideva solo ciò che era oscuro. Non era tra i suoi obiettivi l'incolumità dell'ex partner, nemmeno di quest'altro. Aveva un obiettivo, un destino, doveva solo proseguire, sempre avanti. Mai fermarsi ed eliminare gli ostacoli come sapeva fare lei.

    Parò una mano per fermare l'altro mentre rallentò bruscamente. La sua corsa ebbe termine per la presenza di tre uomini. Anch'essi in divisa. Erano nemici, la stavano cercando. Citarono parole apparentemente prive di senso. Un mondo sbagliato e un re che voleva la sua testa.
    Non importa, nessuno avrà la mia testa - pensò rimanendo zitta e scrutando i tre avversari. Non sembravano nulla di che, non avevano l'aria di essere "speciali", diversi dalla massa di soldati cui erano inseriti e a cui appartenevano, probabilmente, tanti altri come loro. Indietreggiò lentamente di un paio di passi, mentre da un angolo della bocca si abbozzò un sorrisetto. Si voltò, sperando invano di non dover ricorrere alle maniere forti. Si bloccò alla vista del lanciatore di rasoi. Era diverso dagli altri, quello doveva essere qualcuno di valido e d'importante.
    Sembra non ci sia una via d'uscita - schioccò la lingua, quasi sintomo di essere alle strette. Nonostante ciò, fu in parte compiaciuta della situazione cui versava. Non doveva scappare perché non poteva, quindi le rimaneva solo una cosa da fare..qualcosa che le piaceva veramente.
    "Senti Lucertola, adesso facciamo a modo mio, d'accordo?" - traspariva una noncuranza preoccupante, poi si rivolse nuovamente al trio, degnando loro solo la testa e lasciando il resto del corpo in una posizione di profilo.
    "Ehi!" - esclamò - "Il Re vuole la mia testa? Che alzi il culo e venga a prenderla!" - accompagnò quella frase ad un chiaro gesto provocatorio e di origine sessuale: le mani rimbalzarono ai lati del linguine e il busto indietreggiò leggermente rispetto all'asse d'equilibrio, il tutto retto dalle gambe leggermente piegate accompagnando anche loro il rimbalzo.

    Attivò il meccanismo di tutte e quattro Ember Celica, i polsi assieme e le caviglie una alla volta. Avrebbe tirato indietro il gomito della mano sinistra, effettuato la torsione verso il figuro solitario e mollato un pugno a vuoto attivando il guanto. Un colpo sarebbe stato rilasciato e si sarebbe diretto dritto verso il petto del bersaglio con atto offensivo e, al contempo, di distrazione. La vera manovra consisteva nell'eliminare prima gli scarti, la parte..più facile. O almeno così credeva. Avrebbe ripetuto l'azione tirando indietro l'altro gomito e sfruttando una torsione di ritorno, quindi avrebbe sparato un colpo diretto al petto del soldato sulla sua sinistra.
    E due - prese la rincorsa, portò gli avambracci paralleli al suo viso e con un piccolo gesto, sospinse i gomiti verso il basso in modo da far muovere il meccanismo di espulsione bossoli. Si sarebbe udito il tintinnio metallico dei bossoli rimbalzare più volte sul terreno.
    "Aaah! Ah!" - si sarebbe data uno slancio sollevando il ginocchio sinistro e staccando da terra il piede destro, per effettuare un buon salto, tale da permetterle di sferrare un primo calcio in pieno petto del soldato centrale e un secondo con l'altro piede, sfruttando sia il corpo del bersaglio che il colpo dell'arma da fuoco al piede, all'ultimo nemico mirando sempre al petto. Dopo il secondo colpo, sarebbe atterrata accucciata poggiando una mano al terreno. Avrebbe sollevato lo sguardo, dapprima rivolto verso il basso per l'atterraggio, mostrando un sorriso soddisfatto per l'esecuzione acrobatica. Si sarebbe rimessa in piedi rivolgendo il busto lateralmente, in modo da dare il profilo su entrambi i fronti, volgendo gli occhi sul più distante.

    Stato Mentale: Normale - Nessuno avrà la mia testa!
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 5 + 5 + 5 + 5
    Passive:
    CITAZIONE
    The Brawler [Passiva di Forza e Velocità]
    The Fighter [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]
    Riassunto: Sferra due colpi Normale di Ember Celica: uno su Sweeney e l'altro sul soldato più a sinistra. Successivamente corre scaricando i bossoli in corsa ed effettua un doppio calcio in volo, usando altri due colpi Normale di Ember Celica: uno col piede sinistro al petto del soldato centrale e l'altro, subito dopo, col destro sul petto del il soldato più a destra.
     
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    Aizen..



    ..La figura ti scruta simile ad un ombra, seguendo i tuoi passi per lungo tempo. Non sembri avvedertene, continui la tua fuga camminando fra strade sconosciute, apparentemente senza meta se non mettere tutta la distanza possibile fra te e gli aggressori.
    Probabilmente è questo che ti condanna.
    Senti il dolore all'improvviso: un colpo sordo e feroce al fianco, da cui una grossa ombra sembra apparire all'improvviso all'angolo del tuo campo visivo. troppo tardi per impostare una qualsiasi reazione, senti un rumore sordo e scricchiolante, dove le tue costole si incrinano e fratturano. [Ferita Media, danno costato sinistro]
    Voli letteralmente al lato opposto del vicolo, infrangendo un cumulo di casse di legno con uno schianto sordo. [Danno Basso, graffi e contusioni diffuse]
    Quando metti a fuoco puoi scorgere la strana figura mascherata, scrutarti attraverso la maschera ramata e le strane lenti. gli abiti cosparsi di meccanaggi, cuoio e cinghie convergono verso due gambe curve, circondate di molle, pistoni e piastre metalliche. E' con uno di quei calci che ti ha colpito, puoi testimoniarne la forza sulla tua pelle.
    Non lo chiamano "Il Saltatore" per nulla. Dovrai iniziare a difenderti o il prossimo colpo potrebbe staccarti la testa dal collo.


    Alison..



    Non c'è molto tempo per tentare la leggendaria diplomazia inglese, sembra, del resto in tempo di guerra ogni mezzo è lecito.
    Alison scaglia il primo colpo verso il petto di quello che sembra essere il leader della pattuglia senza troppe cerimonie, tentando poi di dedicarsi agli altri. L'Invisibile spalanca per un istante lo sguardo rubineo, quasi a sostenere di non essere molto d'accordo con l'approccio, per qualche motivo.
    Ma la ragazza non può avvedersene, volte le spalle al primo bersaglio per incalzare i tre sul lato opposto. Il soldato a sinistra, colto alla sprovvista, sembra accusare il colpo di proiettile, venendo sbalzato indietro e curvandosi sul ginocchio. Il rumore del colpo tuttavia è tonfo e la quantità di sangue che gocciola dalla ferita non è abbondante come dovrebbe, per qualche motivo.
    Migliore è la sensazione che ricevi dal primo colpo sferrato al soldato di mezzo: mentre solleva il braccio istintivamente per tentare di parare il colpo. Il rumore dell'impatto con il braccio è uno scricchiolio sordo: probabilmente gli hai incrinato lievemente un osso, abbastanza da farlo rotolare indietro sul terreno.
    tuttavia lo slancio sembra abbandonarti lì: forse puntare a tutti e quattro in successione non è stato il miglior impiego di forze: ti rendi conto immediatamente che l'ultimo rimasto ha avuto tutto il tempo di prepararsi e, fra te e lui, incontri uno di quegli strani manganelli ramati. Il piede tocca il metallo arrestandosi, spostando solo di un passo il bersaglio, poi inizi a sentire in risposta un ronzio strano e insolito.
    Avverti uno strattone improvviso e fai appena in tempo a notare una lunga estremità verdastra e appiccicaticcia avvolta alla tua vita, quando vieni trascinata indietro.
    Giusto il momento necessario a vedere una scarica di elettricità avvampare dall'arma, mancando il tuo piede per un soffio.
    Un sibilo sordo, probabilmente da parte del tuo compare provvisorio, ti avvisa di qualcosa.
    In effetti il signor Sweeney Todd ha avuto abbondante tempo per reagire: con la stessa eleganza già mostrata addietro, ha evitato il primo colpo capitombolando all'indietro sui palmi delle mani, riportandosi eretto abbastanza in fretta da portare le mani nella giubba ed estrarre quattro rasoi per mano. I movimenti sembrano diventare sempre più rapidi e sciolti, tanto da lasciar intravvedere raramente gli arti con chiarezza, nei pochi momenti di immobilità. Ogni movimento sembra essenziale e privo di sprechi. Poi i rasoi partono, in uno scroscio rotante di metallo.
    Avanzano verso di voi con una precisione encomiabile: i tre sulla destra sono orientati verso il rettile, che svanisce con un guizzo, sgranando lo sguardo sotto l'assalto.
    Ma non hai il tempo di vedere i risultati, poichè gli altri cinque sono diretti verso di te [Bassox5], puntando a posizioni ben precise. I due più bassi puntano alla tua gamba destra, uno appena sopra al ginocchio, l'altro al lato del polpaccio. Il più alto punta al collo, probabilmente il più letale in quanto bersaglia l'estremità sinistra al livello della giugulare. Gli altri due, più centrali, puntano al petto, simili a archi baluginanti di metallo, pronti a conficcasi senza indulgi. Dopotutto il rettile aveva buoni motivi per non voler volgere le spalle a quel losco figuro: esperienza personale?

    CITAZIONE
    Purtroppo ho aspettato una settimana, nonostante non ci fossero avvisi nel topic apposito, nella speranza di una ripresa veloce, ma Dekken è ancora assente, quindi ha dovuto saltare il turno. Come risultato il suo personaggio è rimasto in apatia e ha subito dei danni insindacabili, ma non tutto è perduto e in caso di ritorno avrà ancora tempo per riprendersi.. Quantomeno ora potete farvi un'idea di verso cosa si spiana la strada saltando più turni in successione, tutto ha un lato positivo.
    Bene, aspettando che lui risolva i suoi problemi dandoci sue notizie, diciamo che invece Allison dovrà mettere in moto gli ingranaggi: alcuni colpi hanno avuto un effetto migliore di altri, ma sembra che il tuo diretto avversario abbia preferito una strategia diversa, focalizzando tutto su una raffica volta a falciarvi via. Per dare precisione alla modalità di assalto, Sweeney Todd è all'apice umano, quindi mostra riflessi, precisione, forza, velocità e agilità al massimo potenziale di un personaggio. Almeno questo è ciò di cui puoi renderti conto in prima persona. indubbiamente molto diverso il discorso per le truppe, che però avrai capito: sono bene addestrate e soprattutto equipaggiate.
    Nonostante il ritardo vi concedo qualche giorno extra per il prossimo post, nella speranza che riusciate e rientrare tutti. In bocca al lupo.

    Scadenza: 25 Febbraio
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    Supremazia



    Luogo: ???



    Troppo superba. La giovane credeva davvero di poterli sistemare tutti uno dopo l'altro. Uno accusò, mostrando una difesa superiore alla norma. Il secondo fece in tempo ad improvvisare una parata dettata dall'istinto, non molto efficace e che gli costò parte del braccio, a giudicando dal rumore prodotto dell'osso. Il terzo, invece, ebbe tutto il tempo per annullare l'ultima offesa della bionda combattente.
    "Tsk!" - accigliò lo sguardo con espressione aggressiva, si aspettava davvero di abbatterli, con tale facilità, uno dopo l'altro. Il piede rimase sospeso in aria incollato a quel che pareva un manganello. Sorrise, di conseguenza, la bionda, pensando di dare di più, di avventarsi con agilità e potenza su quel che credeva di potersi misurare con lei. Qualcosa le cinse la vita. Gli occhi di spalancarono per sorpresa.
    "Uh?!" - si sentì tirare all'indietro, di conseguenza il busto si inclinò in avanti, così come le gambe non prima di essersi riallineate. C'era mancato davvero poco. Osservò confusa per poi realizzare che l'arma del nemico aveva emanato una scintilla elettrica. Stava per prendersi la scossa. Tornò in un attimo in posizione, con viso serio annuì all'altro, come segnò di ringraziamento.

    Nonostante non avesse mai avuto di conoscere un individuo come la Lucertola, il significato del suo sibilo fu perfettamente comprensibile. La bionda si voltò verso quel che pareva più forte e distinto. Non gli aveva degnato nemmeno uno sguardo, non si era preoccupata di vedere com'era finito il suo colpo contro di lui. Non servì nemmeno un secondo a capire che era stato inefficace, ipotizzò un'eccellente schivata. Lentamente le braccia completarono la guardia, aveva la sensazione che quel tipo si sarebbe rivelato un avversario tosto.
    "Questo è mio" - bisbigliò all'altro e di lì cominciò a provare un'intensa adrenalina. Proprio quella che spinge i lottatori a cercare un avversario sempre più forte. Però si erano dimenticati che ora era il suo turno e mostrò quattro rasoi con cui li mosse ad una velocità incredibile. La sua maestria con quelle armi da taglio non la colpiva per nulla, non si faceva intimorire da un simile spettacolo. Quasi lo stava chiamando, sperando, aspettando il lancio di tali armi. Tre sul compagno e cinque verso di lei in direzioni ben precise: due alla gamba, una al collo e le ultime due al petto. Non c'è tempo, i riflessi le permetterono di essere pronta e di reagire efficientemente. Non poteva certo sapere l'esatta posizione finale delle armi, tra istinto e riflessi, preferì esibirsi in una ruota laterale sinistra ad una mano. Quasi a rallentatore, durante il primo movimento portato col busto, disattivò l'Ember Celica sinistra per avere migliore aderenza, e priva di fastidi, sul terreno. Completò la piccola acrobazia evitando tutte e cinque le armi, si mise rapidamente in posizione di guardia, lasciando un solo istante di attesa.

    Non si preoccupò minimamente dell'altro, la sua sparizione doveva avergli permesso di sfuggire anch'egli all'assalto tagliente. Cominciò a correre verso il lanciatore di lame. Si fermò a tre quarti di distanza, caricò sulle ginocchia e stese le gambe effettuando un piccolo saltello di pochi centimetri in altezza. Quindi attivò le Ember Celica ai piedi in atto di darsi uno slancio maggiore, un salto lungo per percorrere un distanza aggiuntiva pari a metà dell'originale. Durante il volo, avrebbe sferrato due pugni a vuoto come in precedenza, con l'intento di sparare due colpi contro il bersaglio, più o meno intorno al petto, non aveva grande richieste, bastava colpirlo. Sarebbe atterrata appoggiando la mano a terra, molleggiò con le gambe tornando eretta e non perse tempo ad avanzare. Avrebbe ruoato il busto lateralmente per piegare prima il braccio destro e poi stenderlo verso le sue spalle: avrebbe sparato un colpo dietro di sé con l'intenzione di sfruttare il rinculo e darsi una spinta "inaspettata" da accompagnare con un pugno portato col medesimo braccio, stavolta mirando al volto dell'avversario.

    Prima la strategia di Alison si basava sul distrarre il primo per poi abbattere i pesci piccoli. Stavolta invece voleva testare dal vivo le capacità corpo a corpo del capitano. La lame erano veloci, sicuramente lanciate con un tempo maggiore rispetto ai pugni della bionda, quindi probabilmente i suoi colpi esplosivi a distanza erano più prevedibili per combattenti del suo stesso calibro. Doveva essere più veloce e usare un altro tipo di approccio. Spesso chi possiede e dimostra bravura nella distanza, non ha le medesime abilità in campo più ristretto. La bionda cambiò completamente la sua strategia, passando dalla distanza allo stile che preferiva. Se si fosse lanciata normalmente correndo avrebbe dato modo al nemico di poter pensare e studiare un piano efficacie per difendersi e contrattaccarla. Con quei colpi e spinte aveva reso tutto più difficile. Aveva un obiettivo e l'avrebbe raggiunto, nessuno si sarebbe messo in mezzo per fermarla, ogni ostacolo andava abbattuto. Alison avrebbe dimostrato la sua supremazia nel campo in cui aveva più esperienza? O l'agilità di un lanciatore di rasoi l'avrebbe messa alle strette?

    Stato Mentale: Normale - Vediamo se riesci a resistere a questo!
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    Energia: 90%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 4 + 2 + 4 + 4
    Passive:
    The Brawler [Passiva di Forza e Velocità]
    The Fighter [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]
    Attive:
    CITAZIONE
    Nome: Footwork
    Tipologia: Difensiva
    Raggio: Melee
    Descrizione: Alison sfrutta le sue conoscenze nell'autodifesa per eseguire piccole acrobazie o spostamenti per eludere alcune abilità o manovre avversarie. Si tratta di un vero e proprio gioco di gambe, movimenti uniti a buoni riflessi, per permetterle di non farsi colpire da colpi non particolarmente complessi o individuabili. Se sfruttata bene, permette ad Alison di posizionarsi o riposizionarsi vantaggiosamente, magari guadagnando la possibilità di mettere a segno un contrattacco attraverso tecniche di pugilato come il "duck" o lo "slipping".
    [Consumo: Medio - Schivata: Medio]

    Riassunto: Schiva l'attacco di Sweeney con Footwork a livello Medio. Passa all'offensiva usando due colpi delle Ember Celica ai piedi per darsi uno slancio e al contempo sferrare due colpi Normali di Ember Celica diretti al petto, successivamente si dà un ultimo slancio usando un colpo di Ember Celica per sferrare, con lo stesso braccio, un ultimo colpo Normale di Ember Celica diretto al volto.


    Edited by "Gerik" - 18/2/2016, 09:31
     
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    Aizen..



    Il colpo è stato peggiore del previsto, non riesci a mettere a fuoco il tempo necessario a impostare una reazione che le gambe anormali si piegano con uno sferragliare di ingranaggi, rilasciando uno schiocco improvviso mentre la creatura si fionda letteralmente come un dardo sulla tua sagoma indifesa. Una scia sfocata è pronta ad abbattersi su di te, allungando un braccio proteso dalle dita aguzze e uncinate in un fendente al petto. [Alto]
    Un colpo del genere, più delle lesioni, potrebbe spezzarti il fiato e metterti fuori gioco: una certezza facile da intuire.. E il tempo per evitarlo è ormai poco.

    Alison..



    AIR3xllyFG0




    Contrattacchi con animo, puntando ad aprire con due colpi rapidi al torace. Non avverti che frastuono alle tue spalle, segno che in qualche modo lo scontro continua, dunque il tuo momentaneo alleato è ancora in vita.
    Quella sequela di suoni accompagna però anche il movimento armonico del tuo avversario: ti rendi conto in fretta che le sue pupille hanno seguito senza problemi il movimento delle tue mani, anticipando la zona in pericolo. Ancora una volta una capriola all'indietro manda i colpi a vuoto, riportandolo un metro in più lontano da te, nella posizione iniziale.
    Quello che però ti da ancora una speranza è il rinculo utilizzato come spinta, che riesce a compensare parte di quel divario abbastanza da mandare a segno il colpo. Puoi vedere chiaramente il colpo posarsi contro la mandibola dell'avversario e percepire il momento di incontro con la stessa. Sai di averlo colpito, lo hai percepito chiaramente.
    Allora perchè hai una sensazione strana?
    Il colpo non ha avuto peso. Ti senti in ottima forma fisica da quando sei giunta lì e il colpo è giunto chiaramente, ma non hai percepito un vero urto. Il colpo non è affondato quanto sarebbe dovuto.
    Poi incontri il suo sguardo, mentre un passo indietro lo allontana dal pugno. La guancia altrimenti pallida è appena segnata di rosso, per lo sfregamento improvviso. Non ha opposto resistenza..
    ..Ha semplicemente accompagnato il colpo con il viso, lasciando che gran parte della forza andasse a vuoto.
    Eppure ora c'è qualcosa di strano nello sguardo gelido. Le pupille sembrano restringersi e da penetranti farsi assenti. Che sia svenuto in piedi? No, qualcosa succede repentinamente, quasi in maniera inaspettata.
    Con un movimento fluido il piede indietreggiato disegna un semicerchio sul terreno, verso l'interno, portando il corpo a sbilanciarsi in avanti a poca distanza da te, quasi venendoti addosso. Questo ruota rapidamente, portando il braccio prima nascosto ad avanzare ruotando, puntando con la base del palmo a tentare di infilarti a livello del diaframma un colpo violento, carico del peso avversario. Non è un colpo letale che possa infliggere danni, ma un colpo in quel punto potrebbe sbalzarti facilmente indietro lasciandoti senza fiato. In quel momento, la voce sale nuovamente, chiara e tonante.
    -...Allegro!!..
    La figura rotea istantaneamente sul piede indietreggiato, fermo come un perno, mentre dalla manica emerge un rasoio scintillante diretto a fendere l'aria verso il tuo collo. Non appena il busto termina la traiettoria, volgendoti il fianco opposto, il braccio gemello scatta verso l'alto serrando la presa su una lama estratta allo stesso modo dell'altra, diretta verso la base della tua spalla destra. [Basso+Basso]
    -...Et Vivace!!!!..
    Il cambio di ritmo è repentino, una catena perfetta. Il piede perno piegato sotto lo spostamento di peso scatta slanciandolo verso di te, mentre la rotazione si completa portandolo frontale a te, piegato in avanti, faccia a faccia. Mentre il suo viso si frappone sulla tua visuale entrambe le braccia spalancate vanno a chiudersi, tentando di incrociarsi verso l'interno squarciandoti il torace da ambo i lati in un colpo solo. [Medio]
    -..DIES IRAE!..
    Il piede avanzato, su cui il peso si era scaricato è quello a distendersi stavolta, lanciandolo indietro, mentre le braccia incrociate si distendono spalancandosi verso il passo e lasciando la presa sulle lame, che saettano come scheggie verso le ginocchia, scintillando minacciose. [Basso+Basso]
    Ogni passo studiato alla perfezione in un mosaico simile ad una danza, una danza mortale che rischiava di travolgerti. Chiunque fosse la persona che avevi davanti, aveva calcato la strada su cui ora ti accingevi molto tempo prima e ne era uscito segnato e martellato in una lama elegante ed affilata, un rasoio letale.
    Non eri più nel posto a cui eri abituata, legata alle leggi a cui eri abituata. Avresti dovuto romperle con la forza e l'egoismo, ignorandole e superando te stessa.. O di quel passo, saresti morta.

    CITAZIONE
    Mentre la situazione è in balia della corrente sul fronte Dekken, concentriamoci su Allison. Ci sono stati dei miglioramenti, ma sono serviti solo a mostrare che la strada per agguantare il tuo avversario si snoda su un'intrico di gradini. Le regole del tuo vecchio mondo ti limitano, ti tengono ancorata al suolo, ma come? Capirlo potrebbe essere la chiave per proseguire in quel mondo e stà a te affrontare la sfida con ogni mezzo e superare quell'ostacolo. La scelta giusta potrebbe darti un enorme vantaggio, quella sbagliata costarti molto, la prudenza è un salto nel buio.
    Cosa farai per arrestare quella reazione a catena?
    Enjoy the challenge!! Per qualunque cosa usa il topic!

    Scadenza: 5 Marzo
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    Soluzioni drastiche



    Luogo: ???



    Un sorriso segnava il viso della pugile, così sicura del suo piano, delle sue capacità e dei suoi colpi. Era riuscita a mettere a segno l'ultimo pugno, mentre sfortunatamente il barbiere mostrò un'incredibile agilità acrobatica evitando facilmente i suoi primi attacchi esplosivi. Ma ora l'aveva preso..o almeno così era di fatto. Stranamente il suo pugno parve impattare su qualcosa di decisamente più leggere di un viso umano. Quasi a rallentatore, il sorriso man mano scompariva e al contempo notava il volto dell'altro accompagnare letteralmente il guanto. In pratica aveva neutralizzato parte dell'attacco, la forza era stata scaricata perlopiù a vuoto. Le sopracciglia accigliate, l'espressione mostrava segni di turbamento, serietà, incredulità. La bocca socchiusa quando ormai era pronta a tornare in posizione. O meglio, pronta a reagire al contrattacco furtivo portato con gli ennesimi rasoi. Alle sue spalle, nel frattempo, si poterono udire alcuni frastuoni, segno che il combattimento stava continuando. Alison non stava minimamente pensando allo scontro del compagno, troppo concentrato su quel tipo assurdamente abile. Alison era davvero brava nel suo campo, però difficilmente trovava modo di incontrare avversari che facevano uso di stili alquanto anticonvenzionali. Insomma, dove lo trovi uno che gioca coi rasoi?

    Segnò un semicerchio col piede per poi portare il peso del corpo pericolosamente in avanti. Tanto che la bionda indietreggiò di un passo cambiando lato di guardia, di conseguenza abbassando il braccio sinistro a coprire la zona addominale, mentre quello destro si sollevava un pochino per un'eventuale rapida difesa al volto o, in generale, alla zona superiore. Con la coda dell'occhio percepì un movimento semi-nascosto del suo braccio. Si scansò indietreggiando ulteriormente, le braccia, di conseguenza, di dispiegarono ai lati accompagnando il movimento retrocesso. Un colpo di palmo mirato al suo diaframma, una mossa astuta per tentare di toglierle il fiato ed aumentare le probabilità di porre a termine la sequenza imminente. Quindi gira su se stesso, facendo perno sul piede, ora di sostegno, posto più indietro ed eseguendo un perfetto fendente circolare mirando al collo. Alison si era indubbiamente distratta, un movimento notevolmente veloce e inaspettato. Fece appena in tempo a piegare le ginocchia e, tentando un'incerta schivata, finì col subire un taglio su tutta la guancia destra. Le pupille allargate, una striscia di sangue fuoriuscì dal suo viso segnandola, probabilmente, a vita. Così almeno faceva compagna, dall'altro lato, all'altra cicatrice posta sul lato sinistro della faccia.

    Proseguì: tentò di infilzarla alla base della spalla. Avendo un certo successo. Chiuse un occhio per il dolore, aveva già subito simili colpi da perforarle la pelle e questo, nonostante prodotto da una lama più piccola e sottile, procurava pari dolore. Quando riaprì l'occhio, rivelò il cambio di colore. Continuando così si sarebbe fatta sopraffare completamente, non poteva succedere, aveva un obiettivo da portare a termine. Lei indietreggiava, lui avanzava. Stavolta si ritrovò il suo viso così vicino che non avrebbe potuto non notare i suoi occhi colmi di rabbia. Che sia per esperienza, per i suoi riflessi o altro, la bionda percepì il movimento di entrambe le braccia osservando per un momento le sue spalle. D'istinto scattò indietro con un semplice balzo evitando così la chiusura pericolosa. Temeva che egli avrebbe potuto continuare all'infinito, doveva scorgere la possibilità di contrattaccare. L'ennesimo colpo, stavolta meno elaborato dei precedenti, tentò di ferire all'altezza delle ginocchia. Un altro tentativo fallito: la bionda saltò letteralmente evitando il doppio fendente. E qui entrò in gioco il suo contrattacco. Stese le gambe ai lati, ancora in volo, mirando a sferrare un calcio a ciascuna delle braccia del nemico, in contemporanea. Atterrò in piedi e, quasi imitandolo, avanzò pericolosamente, quasi per imporsi fisicamente.

    Mollò quello che sembrava un pugno destro diretto al suo volto, ancora. Invece si trattava di una finta bella e buona atta ad evitare di poco il suo viso, ben conscia che avrebbe potuto evitarlo nuovamente. Decise di adoperare una soluzione drastica: la mano destra avrebbe tentato di afferrare una delle braccia del barbiere. Avrebbe tentato di strattonarlo violentemente verso destra torcendo al contempo il braccio verso l'alto, così da portare il braccio sinistro nemico ad un'altezza inferiore e, di conseguenza, tutto il suo busto per costrizione. Avrebbe scambiato la presa con la mano sinistra. Tentò di colpirlo con un calcio basso sinistro al suo ginocchio destro per costringerlo a inginocchiarsi letteralmente. Riportò indietro la gamba e sollevò il ginocchio destro con la gamba piegata lateralmente. Quasi come un colpo di rimbalzo, stese la gamba per sferrare un calcio in faccia col collo del piede. Infine, lo stesso piede avrebbe scavalcato la testa per posizionarsi sopra il braccio sinistro tenuto con una presa ferrea. Piegò la stessa gamba, attorcigliandola intorno al braccio. Senza riguardi, avrebbe steso violentemente la gamba concatenando un tentativo di spezzargli il braccio con la fuoriuscita di un proiettile diretto, perpendicolarmente, al suo volto. Se non c'era modo di fermare con forza la sua agilità, bisogna tentare di rompergli qualcosa.

    Stato Mentale: Normale - Questa volta non la passi liscia!
    Stato Fisico: Ferita - Taglio lungo alla guancia sinistra e perforazione alla spalla destra
    Energia: 70%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 4 + 2 + 2 + 2
    Passive:
    The Brawler [Passiva di Forza e Velocità]
    The Fighter [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]
    Attive:
    CITAZIONE
    Nome: Footwork
    Tipologia: Difensiva
    Raggio: Melee
    Descrizione: Alison sfrutta le sue conoscenze nell'autodifesa per eseguire piccole acrobazie o spostamenti per eludere alcune abilità o manovre avversarie. Si tratta di un vero e proprio gioco di gambe, movimenti uniti a buoni riflessi, per permetterle di non farsi colpire da colpi non particolarmente complessi o individuabili. Se sfruttata bene, permette ad Alison di posizionarsi o riposizionarsi vantaggiosamente, magari guadagnando la possibilità di mettere a segno un contrattacco attraverso tecniche di pugilato come il "duck" o lo "slipping".
    [Consumo: Medio - Schivata: Medio]

    Riassunto: Schiva l'attacco di Sweeney con una schivata Normale. Subisce la prima serie doppia di colpi, facendosi colpire alla guancia e alla spalla destra per poi evitare le altre due serie usando due volte Footwork a livello Medio. Tenta un contrattacco in volo allargando le gambe per colpire con due colpi Normali di Ember Celica a entrambe le braccia. Portandosi avanti, esegue una finta che si rivela una presa, se a successo, avrebbe tentato di tirarlo verso destra per poi colpirlo prima con un calcio Normale con l'Ember Celica al suo ginocchio destro per farlo piegare ulteriormente, poi avrebbe tentato un calcio laterale destro in pieno viso e, con la stessa gamba, l'avrebbe attorcigliata al braccio tenuto in presa per tentare di spezzarglielo e al contempo mollare un colpo da fuoco Normale, partito dalla bocca dell'Ember Celica sul tallone del piede, in direzione perpendicolare contro il suo viso.
     
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    Aizen..



    Accade tutto veloce, estremamente veloce. Lo sguardo ha malapena il tempo di mettere a fuoco e il corpo di reagire, quando la scia famelica lasciata dal rapido movimento del Saltatore si arresta di fronte a te. Gli occhi si abbassano appena, dilatati dallo stupore, mentre un grumo rossastro emerge fra le labbra.
    Una mano dalle dita acuminate e ricurve fuoriesce dalla tua schiena per quasi venti centimetri, stringendo un cuore ancora pulsante nei suoi ultimi spasmi. Lo sguardo meccanico e innaturale attraverso la maschera simile a un becco ricurvo ricambia lo sguardo e una voce ovattata e metallica sillaba lentamente.
    "-La scacchiera ha perso un pezzo.. Lui ne sarà felice..-
    Uno strappo sordo, seguito da un rumore simile a un rigurgito liquido segue il movimento, mentre il braccio viene ritratto in una scia di sangue e il corpo si accascia al suolo.
    Un gatto nero si avvicinò lentamente al corpo, annusando la pozza scura che si allargava sotto di lui socchiudendo appena le iridi dorate..

    Alison..



    Riesci ad arginare a fatica l'assalto del tuo avversario. Sei in difficoltà e gli ingranaggi di quel mondo ancora ti sfuggono. Un alfiere ti guarda dall'alto e la minaccia del re è troppo grande per essere ignorata. Forse per la prima volta potete rendervi davvero conto di quanto siano grandi e pericolosi gli universi che vi circondano.. Ed è sul campo di una guerra che li coinvolge tutti.
    Contrattacchi, stavolta diversamente, tentando di costringere il tuo avversario ad uno stile più complesso, pieno di vincoli. Dopotutto, quante possibilità ci sono che sia tanto abile da trovare una scappatoia? Anche senza svelare i vincoli di quel mondo, un modo ci deve essere.. Giusto?
    Gli afferri il braccio, riucendo a tirarlo a te e a far partire il calcio senza fermarti. Ancora una volta lui sembra seguire il movimento, chinando il busto ulteriormente e piegando la gamba anteriore, distendendo l'altra. Proprio quando il piede lo sorvola, avvinghi la gamba al suo braccio, tentando di dislocarglielo. Incontri lo sguardo appena in tempo per leggere la calma mostruosa che imperturbata resta nei suoi occhi distaccati. Scatta all'improvviso, quasi emulandoti. La gamba piegata si stacca da terra, avvinghiandosi al tuo ginocchio disteso e bloccandolo. L'altra la segue subito dopo, rapida e fluida, distendendosi al di sotto e ponendolo completamente avvinghiato alla tua gamba, disteso, mentre il proiettile fischia tranciandogli una ciocca di capelli, troppo lenti per seguire il movimento.
    Poi lo senti tirare. Il suo braccio libero è disteso col palmo verso il suolo e le sue gambe si stanno contraendo: non ti stà solo impedendo di fare trazione sul gomito bloccato, stà cercando di dislocarti il ginocchio a sua volta, in risposta.
    Lo senti scricchiolare e contrarsi, mentre il bruciore inizia a diffondersi. Poi all'improvviso è il caos.
    I rumori attorno a voi vengono coperti da un rombo sordo, mentre un'esplosione di detriti e macerie vi sbalza via contro il muro opposto, lasciandovi frastornati e confusi.
    Voltandoti puoi malapena scorgere una sagoma fra quel buco che una volta era una parete di un edificio, ora totalmente divelta. Non una sagoma umana: quasi tre metri di altezza lo depennano da quella categoria.
    Quando la polvere si posa, puoi scorgerlo chiaramente: una figura enorme e contorta, dalle proprorzioni sbagliate e dalle cicatrici inconcepibili. I movimenti goffi e lo sguardo scuro e confuso sono l'unica componente umana di quel figuro, prima che qualche parola compensi al trambusto di poco prima.
    -Frank aiuta! Frank arrivato!-



    Scorgi appena la figura titanica scattare in avanti, verso la figura di Sweeney che emerge dalle macerie, prima che la grossa mole si frapponga tra voi. La figura più minuta del barbiere viene scagliata rapidamente via, impattando contro un altro muro come un manichino.
    Sembra però che sia troppo presto per festeggiare.
    La piccola sagoma si tira su ondeggiando appena, mentre qualche goccia rossa imperla il ciuffo bianco creando una strana sfumatura rosata. Solleva il capo lentamente, mentre la grossa figura barcolla ancora avanzando verso di lui. Hai già visto quello sguardo.



    Mentre il grosso pugno fa per abbattersi su di lui, la figura svicola rapidamente, sparendo per un istante alla vista, nascosta dal grosso busto.
    Scorgi solo un istante più tardi, il grosso braccio volare via, amputato di netto.
    -...Fortissimo..
    Poi la figura riappare al fianco della grossa creatura, disegnando un lungo taglio con quella che sembra essere un grosso paio di forbici dalle lame larghe. Il gigante barcolla indietreggiando lentamente.
    -...Et.. Animato!..
    La sagoma scura del diabolico barbiere salta rapida, svanendo ancora una volta, mente le forbici lo ancorano alle spalle del grosso bestione, ora piegato sulle ginocchia. Uno strattone rapido delle gambe ed eccolo lì, saltare nell'aria, ruotendo su se stesso mentre supera il colossale ostacolo con lo sguardo fisso su di te.
    Gli basta toccare terra un istante, piegandosi elegantemente al suolo, prima di scattare a velocità superiore al normale, protendendo le braccia armate di forbici ai due lati.
    Il ritmo cambia solo un istante, lo vedi quasi rallentare, poi ti accorgi che è un'impressione: sta ripiegando gambe e busto durante la corsa. Si slancia all'improvviso, come un proiettile: l'accelerazione è impressionante..
    ..Non puoi scorgere il movimento delle lame, solo il loro bagliore: un breve ritardo e il tuo braccio e la tua testa potrebbero volare via, travolti dal culmine della combinazione a tre tempi di quel demonio. [Critico]
    -...Diabolicum Exequiae!!!..


    CITAZIONE
    Il combattimento si fa serrato e per un lungo istante il rischio si fa enorme. Qualcosa ti tiene una marcia dietro il diabolico barbiere e, preferendo la prudenza, ancora non è venuto allo scoperto cosa: qual'è la grande differenza fra questo mondo e il tuo?
    Un nuovo arrivo però ti salva temporaneamente dai guai, anche se è una magra consolazione, visto che la cosa sembra spingere al limite il vostro avversario, mettendovi tutti in una situazione di grosso pericolo.
    Tra le buone notizie c'è quella che l'altro fronte è crollato, rendendoti a tutti gli effetti l'unica speranza di superare la sfida offerta da quel mondo. Sembra che dovremo aggiornare la lista dei deceduti!
    Facciamo in modo di non far salire troppo la media, eh?

    Scadenza: 18 Marzo
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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    Luogo: ???



    Il ghigno soddisfatto si stava ricreando sul viso della pugile, al suo accenno scomparve quando constatò l'espressione indifferente del suo avversario. Sembrava non soffrire in alcun modo della presa che stava eseguendo al suo braccio. Non solo. Le sue gambe si attorcigliarono alla gamba portante di Alison, tentando di emulare una presa. Il dolore cominciò a cogliere la pugile che non poté non rispondere se non tentando di forzare maggiormente la presa, di fare più pressione. Era una prova di resistenza e forza, ma palese era lo svantaggio, il suo nemico pareva immune al dolore. Non una smorfia, non un accenno.
    "Aaaahh!!" - urlò, non per il dolore, ma per la rabbia che aumentava a dismisura fissando quei suoi occhi di ghiaccio, così contrapposti ai suoi. Poi l'urlo fu stroncato improvvisamente. Qualcosa alle sue spalle esplose e inevitabilmente dei detriti colpirono la coppia, facendo sbalzare loro via. Boccheggiò una volta, strinse gli occhi, scosse la testa violentemente e risollevò subito lo sguardo per capire cos'era accaduto. Una nuova figura entrò in scena. Un colosso che annunciò chiare intenzioni. Cercò di rialzarsi, ma avvertì il dolore alla schiena e fu costretta a tenersi ancorata al suolo onde evitare un cedimento maggiore. L'altro uscì fuori dalle macerie, ma la sua prontezza stavolta mancava e fu scagliato via dal salvatore letteralmente.

    Un alleato? - pensò ancora incerta nonostante l'azione aveva uno scopo preciso. Gli occhi rossi saettavano da un soggetto all'altro. Poi il barbiere letale si rialzò, ondeggiò un attimo, per poi prepararsi ad un'esecuzione di tagli perfetta. Il grosso essere le bloccava la visuale, un secondo dopo, credendo che il pugno l'avesse colpito, rimase scioccata nel vedere il l'enorme braccio volare via. Poi un enorme taglio attraverso forbici giganti, costringendo il nuovo arrivato ad indietreggiare. Infine gli saltò sulle spalle traffigendolo con le forbici. Poi il suo sguardo.
    No! - l'aveva bersagliata, stava puntando a lei. Senza esitazione si rialzò ponendosi in guardia, nel momento preciso in cui il suo piede sfiorò il terreno. Poi uno scattò tremendo, impercettibile, la bionda non ebbe timore di fronte alla necessità di sopravvivere. Questo nemico era decisamente forte, troppo abile, ma solo perché giocava in casa, solo perché conosceva le regole del gioco.

    Alison poteva solo rischiare e così fece, scommesse la sua vita nell'intento di superarsi, di affermarsi in quel mondo. Vincere quel gioco significava tutto per lei: vivere o morire. Scattò indietro cercando di guadagnare distanza, presto diminuita dalla velocità avversaria. Non poteva farsi toccare, altrimenti sarebbe morta. E lei non poteva morire, aveva un obiettivo troppo grande da raggiungere, decisamente importante, forse più della sua stessa vita..sfortunatamente per raggiungerlo, le serviva quell'unica vita. Il rapido scatto degli avambracci servì a far fuoriuscire le bocchette del lanciafiamme interno alle Ember Celica. Poi un pugno e le fiamme uscirono fuori in direzione del barbiere che a sua volta stava correndo da lei apparentemente in linea retta. Fiamme inarrestabili avrebbero inghiottito il barbiere. Lo odiava a prescindere, proprio perché tagliava capelli.

    Continuò a indietreggiare, un po' scattando, un po' con l'aiuto della spinta data dai lanciafiamme..e un po' perché, piegando le gambe e stendendole improvvisamente, sparò un paio di colpe con le armi poste ai piedi per slanciarsi ulteriormente, sperando di evitare il possibile contatto con quelle lame scintillanti. Se la prudenza non funzionava, bisognava cercare di rompere le regole del vecchio mondo. Storcerle, distorcerle, disintegrarle e reintegrarle daccapo. Doveva provarci, le serviva una nuova via per proseguire, un enigma che inconsciamente doveva risolvere. Ma non terminò qui, che sia valido il counter o meno, avrebbe accettato le inevitabili conseguenze, d'altronde non poteva sottrarsi ad esse. Disattivò il lanciafiamme sinistro, mentre il destro continuava a far fuoriuscire il turbinante insieme di anelli rossi e arancioni. Ed ecco la nuova strategia. Il suo avversario poteva anche evitare le fiamme a pelo, come sempre era riuscito a fare, ma così sarebbe stato costretto a fermare il suo attacco, dopotutto anch'egli ha sperimentato con successo azioni che nel suo mondo non sarebbe state valide. Cominciò quindi a sparare letteralmente col braccio sinistro, mirando sia all'esterno del barbiere, sia presso le fiamme. I proiettili a contatto col fuoco avrebbero generato esplosioni che avrebbe colpito chiunque si fosse trovato nei pressi. Il tentativo era stato vano?

    Stato Mentale: Normale - Brucia maledetto bastardo!!
    Stato Fisico: Ferita e stanca - Taglio lungo alla guancia sinistra, perforazione alla spalla destra e piccole contusioni alla schiena
    Energia: 30%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 1 + 2 + 1 + 1
    Passive:
    The Brawler [Passiva di Forza e Velocità]
    The Fighter [Passiva di Riflessi + Passiva di Istant Casting]
    Attive:
    CITAZIONE
    Nome: Footwork (x2)
    Tipologia: Difensiva
    Raggio: Melee
    Descrizione: Alison sfrutta le sue conoscenze nell'autodifesa per eseguire piccole acrobazie o spostamenti per eludere alcune abilità o manovre avversarie. Si tratta di un vero e proprio gioco di gambe, movimenti uniti a buoni riflessi, per permetterle di non farsi colpire da colpi non particolarmente complessi o individuabili. Se sfruttata bene, permette ad Alison di posizionarsi o riposizionarsi vantaggiosamente, magari guadagnando la possibilità di mettere a segno un contrattacco attraverso tecniche di pugilato come il "duck" o lo "slipping".
    [Consumo: Medio - Schivata: Medio]

    Nome: Celestial Ember
    Tipologia: Offensiva
    Raggio: 10 metri
    Descrizione: Alison, dopo aver attivare il sistema dei lanciafiamme posto nelle Ember Celica ai polsi, stenderà le braccia e darà un piccolo impulso trincando le stesse braccia. Dalle bocchette fuoriuscite verrà emanato un getto continuo di vere fiamme in grado di ustionare e arrecare ingenti ferite al minimo contatto. L'intensità del fuoco è tale da carbonizzare in pochi secondi e la potenza del getto è in grado di spostare persone e oggetti, come fosse un idrante, nonostante non sia di lava.
    [Consumo: Alto - Danno Energetico: Alto]

    Riassunto: Poiché Sweeney è capace di usare più tecniche per volta, Alison sperimenta l'uso di un doppio Footwork a consumo Medio aiutandosi con un colpo Normale di Ember Celica dei piedi. Nel mentre, tenta un'azione particolare, usando Celestial Ember a consumo Alto per tutto il turno con l'obiettivo di arrostire il nemico frontale ed eventualmente seguendo i suoi possibili movimenti. Per aumentare la difficoltà, disattiva il lanciafiamme sinistro e spara tre colpi Normali con la Ember Celica mirando alla posizione di Sweeney, alla sua destra e alla sua sinistra, inevitabilmente uno dei tre finisce a contatto con le fiamme così da tentare di generare un'esplosione improvvisa e inaspettata.


    Edited by "Gerik" - 18/3/2016, 23:53
     
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    Alison..



    Ed infine la ragazza si gioca il tutto per tutto, sperimentando qualcosa di diverso, accettando il rischio. Una scommessa che probabilmente non darà però gli effetti voluti, per due motivi che probabilmente non può sperare di comprendere così semplicemente. Ciò che lei tenta, è arrestare il barbiere diabolico in mezzotempo, un'arte rischiosa e dimenticata nel suo mondo, un'arte affinata da secoli di scontri all'arma bianca, brevi e cruenti. Una regola difficile, quella che lei tenta di spezzare, una regola che se si rivelasse giusta, probabilmente la salverebbe solo per spedirla poi nel baratro di un mondo crudele e spietato. Fortuna nella sfortuna, vuole che non sia il tassello giusto.
    Le fiamme partono, mentre lei tenta di indietreggiare. E' veloce nell'arretrare, ma non quanto ne più dell'avanzata del barbiere. Le fiamme lo avvolgono, bruciando e sconttando, ma solo per breve tempo, perchè la figura non si arresta, bensi emerge dalle fiamme, attraversandole a massima velocità, noncurante del pericolo, lasciando dietro di se una scia fumante. I suoi occhi vacui ora mostrano la vera natura dietro il barbiere. Un essere che non prova dolore, che accresce la sua furia in modo implacabile. Un barbiere assetato di sangue la cui fama si è sparsa come i cadaveri disseminati. Un berserker vestito da nobil'uomo.
    Quando i proiettili partono, l'avversario è troppo vicino per poter prendere la mira con efficacia: i proiettili gli graffiano la pelle, esplodendo alle sue spalle e slanciandolo in quel vorticare di lame. Lame che ti mordono la carne, nonostante l'offensiva abbia evitato che esse mordessero in profondità quanto avrebbero dovuto. [Alto subito]
    Vieni sbalzata indietro con forza, mentre lui si arresta oscillando. Ti è difficile stargli dietro, sul serio. E nei tuoi pensieri hai già espresso il perchè: lui usa più tecniche per volta.
    La stanchezza e la ferita ora sono un peso insostenibile in quello scontro arduo. Nonostante alle tue spalle il frastuono sia terminato, la figura che è appoggiata al muro è un pallido rettile ansante, malapena in grado di sorreggersi e il vostro nuovo protettore barbolla vistosamente, un gigante ingenuo stupito dalla perdita del suo braccio. Forse però, non tutto è perduto.
    Chi avrebbe mandato un grosso bambino ingenuo da solo?
    -Chiedo venia: le fogne sono un posto spiacevole e ho dovuto evitare liquami ogni dove. Frank, potresti reggere il mio ombrello? Frank?.. Oh, che spiacevole inconveniente. Beh, ad ogni modo l'odore non sarebbe più venuto via.. Todd, vedo che non sei cambiato affatto..-

    DORIAN





    Finalmente lo sguardo inanimato si distoglie da te, acquistando una parvenza di coscienza, mentre la voce bassa e gelida quasi ringhia una risposta malapena udibile.
    -...Dorian..
    La nuova figura emerge dal muro sfondato, agghindata in abiti eleganti quasi quanto quelli del diabolico barbiere. il viso dai tratti giovanili e affascinanti appare quasi svampito, una bellezza stranamente oscurata da un impercettibile velo che sembra quasi avvolgerlo di una luce innaurale, che ne sfoca i tratti al minimo movimento. Un ombrello nero viene chiuso e adagiato ai resti del muro, mentre le mani strette in guanti neri di tessuto si levano a rassettare la giacca, estraendo poi una lunga pistola d'oro, intarsiata da orpelli isnoliti e dalla canna stranamente estesa.
    -Frank, una volta raccolto il tuo braccio dovresti portare il nostro amico White e la nostra ospite a casa. Io e il mio caro vecchio Todd abbiamo una rinione da celebrare e sembra che stiano arrivando degli invitati non richiesti..-
    Accennò semplicemente, avanzando con passi eleganti e rilassati verso il vostro avversario. Sweeney lo fronteggia guardingo, sollevando le forbici letali in guardia. Mentre Frank raccoglie l'avambraccio mancante, infilandolo sotto la spalla-moncherino, si avvicina a te, allungando rapidamente un braccio per afferrarti dalla vita con la grossa mano, pronto a prenderti sottobraccio come un sacco e voltandosi verso il muro sfondato da cui erano arrivati. La lunga lingua di quello che sembrano chiamare White, saetta quasi subito, afferrando Frank per il collo e trascinandosi sulla sua schiena, per afferrarla.
    Quando il grosso bestione si volta, scorgi una scena che fa luce sugli improvvisi e sibili che si spargono nell'aria. Dorian e Todd si fronteggiano immobili sul posto, senza muovere un passo: solo le mani del barbiere saettano come fruste, verso la figura ondeggiante del gentiluomo che ora appare concentrato e contratto nel sorreggere la furia dei colpi. All'improvviso vedi il suo braccio disarmato levarsi e tentare di colpire il barbiere al viso.
    Un paio di forbici si frappose rapidamente, troncandolo di netto in una esplosione e un rumore di lacerazione simile a quello della carta, che in effetti sembra finire in frammenti nell'aria, solo per poi ricomporsi come se il tempo si fosse riavvolto, andando a riportare il braccio alla posizione precedente, mandando il colpo a vuoto mentre il volto del barbiere lo accompagnava, come fatto con te in precedenza. La stessa scena parve ripetersi con la mano armata, mentre un colpo partiva a bruciapelo, lasciando una lunga scia rossa sulla guancia del barbiere.
    Ben presto rumori di carta strappata e esplosioni di arma da fuoco si susseguirono, mentre la penombra dell'interno del locale vi inghiottiva.
    Avresti percepito in seguito solo la mancanza di gravità, mentre Frank si calava in quelle che l'odore riconosceva come le fogne. Di lì a poi il silenzio, mentre camminava accompagnato solo dal rumore lieve dell'acqua melmosa. La strada proseguì a lungo, in un dungueon di tunnel simile ad un labirinto, quando le luci di alcune candele rischiararono il tuo sguardo abituato all'oscurità.

    Eri in un posto largo, umido e scuro, arredato da scarti e rozzi attrezzi. Brande sostavano quà e là.
    Avverti movimento, mentre il grosso bestione ti mette giù, accompagnato con un sibilo dalla figura del rettile invisibile. Gli angoli bui ti rendono difficile mettere a fuoco l'intero locale e solo il rumore di una pesante porta di ferro dai cardini cigolanti ti mette in guardia.
    -Oh, Frank, che guaio. Vedo che hai di nuovo avuto problemi: mi spiace molto, non ti avrei mandato se non fosse stato necessario. Purtroppo Dorian non è tornato con te, suppongo le cose si siano complicate..-
    Un sospiro segue quelle parole, mentre due figure entrano nel fascio di luce, osservandoti con interesse. Una di loro, quella dalla voce esile e gentile che ha parlato, è una figura allampanata vestita di abiti trasandati e un pò troppo larghi per lui: un cilindro e degli occhialetti lo rendono particolarmente insolito, dissimulandone i tratti.
    Dietro di lui una figura totalmente opposta: una donna più vicina alla cinquantina che ai quaranta, vestita di sgarcianti scialle e abiti dai ninnoli dorati, ti osserva con occhi ciechi, sovrastati da una bandana varipinta di seta.
    -Ma và pure, Frank, sarà bene che tu ricucia quel braccio in fretta mentre accolgo la nostra viaggiatrice malconcia. Perdona le maniere: io sono il dottor Henry Jeckyll, mentre la donna alle mie spalle è la nostra Madama Cassandra: devi ringraziare lei se siamo riusciti a trovarti: è molto dotata..-
    Osservò, guardandoti con occhio critico, mentre si avvicinava ad un alto e malconcio scaffale, prendendo un largo cofanetto, senza smettere di parlare.
    -E' una fortuna che siamo riusciti a trovarti per tempo, anche se temo che col tuo compagno abbiamo fallito: mi duole dirti che è morto prima che la resistenza potesse trovarlo. Il Saltatore è un cacciatore infido, non ha resistito abbastanza da consentirci di metterlo in salvo dalle truppe del re Van Helsing..-
    Osservò, avvicinandosi a te e porgendoti un'ampolla verdognola e densa con uno sguardo più sicuro di se.
    -Questa ti aiuterà a rimetterti un pò in sesto, sono certo che tu abbia molte domande: Dorian mi ha spiegato quanto disorientante sia il viaggio tra le scacchiere, nel Gioco..-


    CITAZIONE
    Beh, non illesa ma almeno una è sopravvissuta! Giusto giusto per raggiungere un porto franco almeno, ma andiamo per gradi. Come avrai capito hai rotto una regola del mondo, ma non era quella giusta, quindi c'è stato un effetto collaterale. Ormai avrai capito almeno a grandi linee qual'era la vera regola madre di questo mondo, almeno in parte. Ad ogni modo la regola che hai rotto ha avuto oltre all'effetto collaterale, anche un effetto approssimativo, per un altro motivo. Quello conosciuto su Endlos come "counter" in modo spregiativo, è solitamente conosciuto da molto più tempo come mezzotempo, ed effettivamente vale in molti posti ed è difficile da padroneggiare e ha molte regole che ne garantiscono una buona applicazione. Agire in mezzotempo significa in maniera molto semplicistica "anticipare parte dell'azione nemica", nei gdr. Per fare ciò, alcune delle regole più basilari richiedono quindi (contando il ritardo derivante dall'iniziativa di chi attacca, che quindi costringe ad una reazione solo una volta percepita la minaccia e rallentata in maniera più o meno approssimativa a seconda dei riflessi), che chi lo fa abbia una rapidità e scioltezza nei movimenti superiore a quella di chi attacca. Anche nei casi di parità dei movimenti, solitamente agire in mezzotempo diventa rischioso in quanto significa agire prima di conoscere l'intenzione nemica, partendo con un brevissimo scarto e quindi non poter reagire al colpo, puntando a infliggere un danno invece, cosa che nel migliore dei casi viene rimessa ad arbitraggio e raramente ha effetti soddisfacenti, se non eseguita con perfetta maestria e sportività. In questo caso il tuo avversario era avvantaggiato da iniziativa, agilità e slancio, oltre che in azione dal fatto di avanzare piuttosto che retrocedere, dunque il mezzotempo era di base una mossa svantaggiosa, oltre che per altri motivi.
    Detto questo, a titolo informativo (sono cose che torna utile sapere), quantomeno l'azione ha evitato un impatto pieno, alleggerendo la ferita e evitandoti di arrivare in fin di vita. Visto questo parziale successo hai l'occasione di parlare con i Ribelli e fare le domande di rito o le richieste del caso. Credo che sia una possibilità notevole che ti suggerisco di cogliere in modo ponderato! Auguri in ritardo!

    Scadenza: 7 aprile
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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24 replies since 19/1/2016, 03:04   512 views
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