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.codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET ITBastano poche, semplici, parole e Sophia si scuote dal suo torpore, come se si fosse appena svegliata da un sogno... da un incubo, e i suoi spettri interiori avessero finalmente smesso di tormentarla.
Il suo sguardo si fa più vispo, più attento, e si fissa sulla strega come colta da un’improvvisa rivelazione, come se tutto ad un tratto l’eretica non fosse più un’estranea ai suoi occhi, bensì un’amica, una compagna di sventure che la capisce e le offre conforto. Un sentimento che viene presto esternato dalle parole della giovane, colme d’aspettativa e di speranza, mentre l’espressione vuota e... spenta -che l’aveva caratterizzata fino a quel momento- si dissolve in una invece più sobria, più curiosa ed interessata alla discussione.
Quindi anche tu sei stata cacciata [...] semplicemente perché lottavi per qualcosa in cui credi?
Lyssandra le rivolge un sorriso complice, rendendosi subito conto di quanto lei e la rivoluzionaria fossero simili, anche se le strade che le avevano condotte verso il loro comune destino erano state diverse.
Entrambe avevano sofferto.
Sophia era stata braccata come un’animale perché crede fermamente in un ideale che le figure al potere consideravano scomodo e illecito, Lyssandra era stata accusata d’eresia ed omicidio e condannata alla forca perché a qualcuno non piacevano lei e le sue idee, considerate -secondo alcuni- al limite del blasfemo... quando, invece, avevano e hanno tutt’ora davvero ben poco di blasfemo.
Agli occhi del pensiero dominante, la voce fuori dal coro è sempre guardata con sospetto.
Quando abbracci la Via della Mano Sinistra, questi sono gli inconvenienti del mestiere.
Risponde pacata la strega, nascondendo la rabbia e il disagio dietro un sorriso gentile, la destra che va a sfiorarsi il collo, nel punto esatto dove l’ascia del boia -se non fosse stato per il Maelstrom e il destino beffardo- le avrebbe tranciato di netto la testa. Un ricordo che viene scacciato via in un battito di ciglia.
[...] Anche tu sei in fuga da qualcuno?
Per quella che a Sophia sembra un’eternità, Lyssandra tace, come se stesse valutando se mettere o meno quella ragazza -poco più che una sconosciuta, ai suoi occhi- al corrente delle sue vicende personali, soprattutto per quanto riguarda un episodio del suo passato che è ancora fresco nella sua memoria.
No... il Maelstrom mi ha “salvata,” trascinandomi qui su Endlos prima che il boia mi tagliasse la testa.
L’ultima frase appare fredda e priva d’emozioni. L’eretica nasconde il suo stato d’animo dietro un’armatura di cortesia quasi indifferente... e al boccale di birra che si è appena avvicinata alle labbra.
Edited by Red Jenny - 29/4/2016, 13:29
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Annuisco debolmente alle parole della mia salvatrice: siamo entrambe sbandate senza meta, in cerca di qualcosa che forse non sappiamo neanche cosa. Entrambe naufraghe, entrambe sole. Provo empatia per lei ed anche se lo nasconde, è papabile la sofferenza del quale si fa carico.
Due anime incrinate, due flussi che s'intrecciano: che sia davvero il famigerato destino ad averci fatto incontrare ? Una forza sovrannaturale che ha deciso, finalmente, di farmi sentire mano sola in questo mondo non più mio ?
Il suo toccarsi il collo mi fa intuire che a qualcuno non piacesse che il suo cervello ed il suo corpo fossero collegate dai fasci nervosi a causa della sua scienza -o arte che dir si voglia.-
Come la capisco.
Poi la conferma secca e precisa, senza fronzoli alcuni.
Io forse avrei preferito la decapitazione a quello che ho passata in quelle fredde celle buie: esperimenti di ogni sorta, che talvolta si riducevano ad espressioni di mero sadismo. Ancora mi ricordo quando m'infilarono una serie di aghi nel corpo per testare la “resistenza al dolore” di un Catalyzer...ne porto ancora i segni, tra un punto di sutura e l'altro.
Piano piano mi sto riprendendo: tutto sommato Lyssandra è una buona compagnia.
“Mi scuso se sono stata tremendamente silenziosa: non ho delle remore nei tuoi confronti, anzi. Ti ringrazio ancora per avermi salvata ed immagino tu voglia farmi delle domande. Avanti: sono disposta a rispondere alle tue curiosità.”
Il tonoè comunque basso a causa della debolezza fisica e dello stress psicologico, ma ora posso almeno sembrare un essere umanoide e non un corpo distrutto dal dolore.
Edited by Ex/Human - 7/5/2016, 17:05. -
.codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET ITAnnuisce, Sophia, lo sguardo smeraldino che s’incatena a quello della strega; non un fiato esce dalle sue labbra, ma i suoi occhi comunicano più di mille parole.
Ha compreso le ferite del suo animo... e tace, rispetta il suo silenzio, il suo desiderio taciuto -ma palese- di non voler scendere nei dettagli, e non la importuna con vuote frasi di circostanza o domande a sproposito. Tiene a bada la curiosità... o forse non ha bisogno di sapere altro, perché è ben capace d’immaginare cosa deve aver passato la negromante. Eppure non è pietà quella che Lyssandra vede riflessa nei suoi occhi, ma cupa empatia sfumata di complicità.
Ti ringrazio ancora per avermi salvata [...]
La strega sorride, lieta che la giovane non le avesse chiesto di rivangare il passato, di far riaffiorare alla memoria un capitolo della sua vita al quale preferirebbe non pensare. I primi giorni su Endlos li aveva trascorsi in preda agli incubi, dove eventi vissuti e presenti si mischiavano a formare un’assurda cacofonia di voci ed immagini confuse... forse era così che si sentiva Sophia, quando l’aveva trovata riversa nella neve.
E forse è proprio grazie a quell’esperienza comune ad entrambe, se ora le parole risultano superflue. Era bastato un semplice scambio di sguardi da ambo le parti, e tutto era stato chiarito.
Non ringraziarmi... non ti ho salvata per nutrire il mio ego, né per semplice bontà d’animo. Ti ho salvata perché lasciarti morire assiderata sarebbe stato uno spreco. Lo spreco di una vita preziosa.
Una vita che ora, però, ha un debito nei confronti della strega.
[...] Sono disposta a rispondere alle tue curiosità.
Il sorriso dell’eretica si spegne, ed un velo d’apprensione scende sul suo viso.
Qual è il male che t’affligge, signorina Sophia? C’è qualcosa che un'umile alchimista come la sottoscritta può fare per aiutarti?. -
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Alle parole della strega il mio sguardo torna a piegarsi sulle assi del tavolo, mentre la mia testa riprende a vorticare; una giostra dalla quale non riesco a scendere.
Non so quale delle due affermazioni mi colpisca di più: se il suo avermi salvato per intuibili fino opportunistici, oppure quello che vuole sapere da me. Riesco quasi a sentire i tentacoli di un controllo subliminale che si fanno largo verso di me...eppure...
“È complicato.”
Cerco di allontanare il silenzio velocemente, cercando di non farle capire che non riesco più a fidarmi di lei in maniera concreta.
“Ho un tumore all'ipofisi, un tumore che purtroppo non si può eliminare chirurgicamente,”
Alla fine decido di vuotare il sacco, nella maniera più diretta e semplice possibile: niente informazioni sulla mia vita, niente sbilanciamenti sulla natura di questo male. La pura, semplice, frazionaria verità.
“e questo ogni tanto mi causa dei problemi non indifferenti, se non trattato. Su Endlos non si trovano farmaci utili allo scopo.”
Non gli dico di avere conoscenze approfondite di biochimica, poiché ci sarebbe un gap logico non indifferente. Lo verrà a sapere, probabilmente, quando arriveremo alla galaverna, ma ora voglio tenerlo nascosto, ed evitare ulteriori spiegazioni futili e...troppo pesanti da dare.. -
.codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET ITLa vede abbassare lo sguardo, cedere ancora il passo davanti all’avanzante marea dei suoi spettri interiori e ripiombare di nuovo nell’incubo di pensieri malsani, gli occhi persi nel vuoto e il volto ridotto ad una pallida maschera di rassegnazione mista a tradimento. Qualcosa nelle parole dell’eretica deve averla turbata, un’insinuazione velata che a Lyssandra doveva essere sfuggita.
Eppure, la negromante non si scompone mentre allunga la mancina a sfiorare il palmo della sua interlocutrice, come a volerla rassicurare delle sue buone -seppur in parte opportunistiche- intenzioni, lo sguardo di ghiaccio che si tuffa nello zaffiro.
La morte fa parte del ciclo naturale dell’esistenza... un destino che accomuna ogni essere vivente. Eppure... siamo liberi.
Una pausa, la sinistra che stringe con più vigore la mano della ribelle, un gesto atto ad anticipare la frase che sarebbe seguita e al contempo mirato a focalizzare l’attenzione della giovane sul significato profondo delle sue parole.
Liberi di scegliere se interrompere il cammino,
oppure resistere e perseverare.
Un’altra pausa.
Sguardo basso, espressione concentrata, attenta a pesare con cura le parole.
Ti ho salvata perché ho voluto darti questa scelta... una scelta che il gelo della desolazione bianca stava per negarti.
Che la giovane avesse frainteso le sue parole, interpretando la sua ultima frase come una malcelata affermazione del proprio egoismo? Quale ironia, se non fosse stata per la serietà della discussione, le sarebbe sfuggita una risata beffarda.
L’unica volta che sceglie di dire la verità, e viene subito fraintesa. Ragioni di convenienza a parte, non era mai stata sua intenzione abbandonare la giovane al suo triste destino.
È complicato. Ho un tumore all'ipofisi.
[...] Su Endlos non si trovano farmaci utili allo scopo.
Tumore. Un termine che purtroppo le è molto familiare.
Suvvia, non sottovalutarmi, sono una donna piena di risorse.
Esclama la strega, la finta espressione offesa tradita da un sorriso gentile.
Edited by Red Jenny - 27/5/2016, 19:30. -
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“Sono d'accordo...”
Rispondo all'affermazione della strega; sorridendo appena.
“e ti ringrazio, per avermi dato un'altra possibilità di scegliere.”
Sbuffo: ho difficoltà anche a tenere gli occhi aperti, e la sera aveva ormai preso, a braccia larghe, la neve ed il gielo intorno a questa baracca. Non so se posso fidarmi di lei, non so se posso fidarmi di qualcuno, invero...eppure lei mi ha salvata; merita un po' della mia fiducia.
“Al momento credo di non essere in grado di fornirti dettagli più ampli e specifici: come ti ho già datto non è facile da spiegare e...non mi sento tanto bene.”
Guardo il bancone, e poi torno a fissare Lyssandra.
“Prendiamo una stanza, o due se preferisci; domani ci rimetteremo in viaggio.”SPOILER (clicca per visualizzare)Direi che possiamo chiuderla qui: a te lascio il post di conclusione, se ne hai voglia.. -
.codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET ITLe parole dell’eretica strappano l’accenno di un sorriso alla ribelle, che la ringrazia per averle dato un’altra possibilità di scegliere. Eppure il suo sguardo rimane distante, cupo... ferito e quasi sul punto di rivalutare la propria fiducia nei confronti della negromante, anche se non lo mostra apertamente, mascherandolo dietro uno sbuffo... e occhi che a stento riescono a restare aperti.
Forse è davvero stanca come dice, tanto Lyssandra sceglie di non intrattenerla oltre in quella conversazione; d'altronde, le medicine avranno pure fatto il loro effetto, ma l’anarchica è comunque ancora convalescente dal trauma e dalla morte scampata per un soffio. Ha bisogno di riposare.
Oh, hai ragione! Che sciocca che sono! Devi essere esausta!
Così, Lyssandra non fa obbiezioni quando Sophia la informa di non sentirsi molto bene; anzi, coglie al volo l’occasione per alzarsi infine da tavola e cominciare ad incamminarsi verso il bancone, pronta a pagare la cena offerta alla ribelle -come promesso- e intanto chiedere se fosse possibile affittare una camera per la notte, come suggeritole dalla sua stessa compagna di sventure.
Infatti, ormai il Sole era tramontato da un pezzo, e la strega non si sarebbe certo rimessa in cammino al buio, anche perché con temperature tanto proibitive avrebbe sicuramente rischiato l’assideramento!
Una buona dormita farà bene ad entrambe.
Espressione gentile dipinta sul volto, la negromante non avrebbe aggiunto altro; si sarebbe limitata solo a saldare il conto e prendere in consegna le chiavi della stanza che le avrebbe ospitate per quella notte..
Hai preso le tue medicine? |
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