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Undarm
Con un impressionato cenno del capo, Sionn apprezza silenziosamente l'omertà dell'antropomorfo, mentre la ragazzina continua a fare del suo meglio perché Asriel stia meglio, tentando di tamponare come può ogni ferita nel corpo bianco. Ma è difficile e solo dei fazzoletti possono poco contro un tale dissanguamento.
Cameriera: "Le devo dare dell'arzente... tenti di no svenire mentre lo prendo, va bene?"
Premurosa e preoccupata sino ad avere le lacrime agli occhi, la ragazzina fa per accarezzare il capo dell'evocatore naufrago, per poi allontanarsi di neanche un metro sullo scaffale dei liquori, seguita con lo sguardo da un sin troppo interessato Sionn. Certamente la "lezione" sta dando i suoi frutti... almeno secondo l'Araldo.
Sionn: "Gli umani non son poi così male... convieni? Lei è gentile e premurosa... perché condannarla?"
Dopo pochi istanti la piccola bionda torna con un bicchiere d'un liquido ambrato ed invita Asriel a berlo con il suo aiuto, tentando di portarglielo alle labbra con delicatezza e rispetto, inginocchiandosi davanti a lui. Qualunque sia stato il risultato dell'ardire della ragazzina, questa si sarebbe voltata di scatto per il nero figuro umano, ostile.
Cameriera: "Ma insomma!! Faccia qualcosa anche lei!! Non vedo che sta morendo?!"
Il volto di Sionn non fa una piega, né considera lo sfogo nervoso di lei e questa immediatamente si volta furiosa verso Asriel, le trecce lunghe che danzano attorno il collo. Addolcisce lo sguardo come può, perché non è l'antropomorfo l'oggetto della sua rabbia.
Cameriera: "Chi è quest'uomo? Lo manderò via se volete!"
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Maledizione...si sta facendo tutto nero. La vista mi viene a mancare, i contorni si fanno sfocati. È questa la mia fine ? Morire dentro uno schifoso locale, bacchettato da questo mago da quattro soldi ? No, io non posso cedere, io non devo...
Cerco d'avvicinare la mano al tavolo, quasi avessi bisogno di un ulteriore appoggio. No, tavolo sembra scivolarmi dalle dita: perdo l'equilibrio e la mia faccia finisce contro il legno. Dolore, ormai non lo sento più.
L'oscurità mi avvolge...ho paura, ho davvero paura di morire, e lui se ne accorgerà:
Per quanto cerchi di mantenere il controllo, nel profondo so già di non averne più.
“Sei ancora debole per riuscire a muoverti in questo mondo...abbiamo tanto su cui lavorare...”
L'unica cosa che accompagna il mio sonno è la voce di Na'Hast; ammonitiva, pesante e oscura.
Ho fallito: sto perdendo i sensi davanti ai suoi occhi...posso quasi sentirlo sorridere.
No, non me ne andrò senza averti lasciato qualcosa per ricordarti di me.
Il braccio scatta per afferrare la sua mano. Qualcuno l'avrebbe interpretato come una richiesta di sollievo, ma l'unica cosa che voglio fare è conficcare i miei artigli nella sua carne...in maniera sufficientemente profonda da lasciare dei segni evidenti...per lungo tempo...
Noi due ci rivedremo, e quel giorno ti ripagherò con la tua stessa moneta.... -
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Undarm
Cameriera: "Signore... signore!!... stia con... acqua... sangue!!..."
Così come la voce della cameriera va sparendo, anche la vista se ne va e l'ombra stava oltre il tavolo fa altrettanto, dopo aver bevuto ciò ha ordinato, senza attendere il secondo giro che avrebbe volentieri offerto all'antropomorfo. L'udito invece può carpire il tintinnio delle monete sulle assi andar svanendo nel capogiro violento causato dal sangue perduto. Sionn s'alza e scuote il capo, in qualche modo deluso dal risolversi della vicenda. Ma in cuor suo non esclude vi possano essere sviluppi interessati, se Asriel si affermerà così testardo da sopravvivere.
Le ultime parole del Necromante a lui sono suadenti e comprensive, quasi paterne, in grado di sovrastare la confusione e la preoccupazione delle esortazioni a resistere della cameriera.
Sionn: "Un giorno, magari non lontano... ma sicuramente non oggi, mio buon amico."
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