Temple Raiders

Quel figlio di puttana di un Harrison. Lo sapevo, lo sapevo! Dovevo andarmene subito, nel momento esatto in cui ci diede la lieta notizia della mancanza di una paga. Dovevo aspettarmelo, complimenti Natasha per esserti infilata volontariamente in una fogna, con tanto di merda che arriva fino al collo.
La maledetta corda si spezza appena proviamo ad arrampicarci, non si sforza neanche di tenere per qualche istante di più, spezzandosi di schianto. E come se non bastasse, la piccozza si sbriciola letteralmente, lasciandoci sprofondare ancora di più nella merda nominata poco prima. Ma ovviamente non c'è un limite alla sfiga, quando inizia ad accanirsi e a prenderci gusto nel farlo, non c'è modo di fermarla. E il ticchettio di poco prima prende finalmente forma, facendo ritornare in mente alcune immagini, tipo il motivo di quelle ossa così lisce e ripulite.
Due enormi scarafaggi sembrano nascere direttamente dal buio, sono brutti e tremendamente aggressivi, mostrano la loro dominanza ergendosi sulle zampe posteriori... e sembrano affamati, i bastardi. Non ho neanche il tempo di avvertire il mio compagno che una delle bestie mi è già addosso, pronto a tranciarmi in due con le sue putride fauci. Immediatamente le nanomacchine si mettono in moto, facendo mutare la struttura della tuta in un materiale a prova di fauci, più duro dell'acciaio. Mi lascio afferrare, so di poter resistere. Non ho tempo per creare tattiche raffinate, non posso muovermi come voglio e ciò mi impedisce di scagliare i colpi ad estrazione, devo quindi rischiare e attirare l'animale nella mia trappola.
Adesso che è vicino devo sfruttare l'occasione, estraggo una spada e stringo con forza l'elsa: la lama brilla di una luce rossa sempre più viva, talmente calda da mostrare sfumature biancastre. Afferro la spada con entrambe le mani, con una presa salda. Sollevo le braccia, stringo i denti e con un ringhio scaglio il fendente verticale con tutta l'intenzione ti tagliare a metà la testa dell'insetto. E' troppo grosso per tagliarlo completamente a metà, ma con una simile menomazione non penso che possa andare troppo lontano.
AH!
Non so se funzionerà, ma non ho nessuna intenzione di morire per mano di un simile abominio. E una volta fuori, un certo archeologo perderà qualcosa di ugualmente prezioso, non si sfugge alla mia vendetta.

Io... sono davvero senza parole. Questa missione è probabilmente la più grande presa per il culo a cui abbia mai partecipato... e devo ammettere che mi son trovata in parecchie situazioni ridicole, ma mai sono arrivata ad un tale livello di esasperazione. Prima l'equipaggiamento fornitoci da Jones si rivela fallato, e già qui i motivi per ucciderlo sarebbero abbastanza, ma come se non bastasse uno di questi insetti si rivela essere FINTO. Non posso credere di aver sprecato la mia energia per affettare il nulla, fottuto mondo e fottute creature che lo abitano. L'unico che si sta divertendo è quel maledetto vecchio, anche se non posso prendermela con lui: stiamo nuotando entrambi nella stessa identica merda. Lo scarabeo reale comunque batte in ritirata e torniamo nuovamente alla situazione iniziale, senza sapere nulla e senza un piano d'azione.
Io stufa! Che significa tutto questo?! Tutto qua prenderci in giro!
Si, sono davvero incazzata. Rinfodero con rabbia la spada e sferro un calcio con la pianta del piede a quella fottuta parete che neanche dovrebbe essere li. La osservo, la guardo proprio bene mentre riverso su di lei gran parte del mio nervosismo... ma non serve a molto. Dovrei prendermela con qualcuno a cui farei davvero del male. E invece no, qui non c'è assolutamente nulla! Neanche un nemico reale a cui fare il culo.
Io crede sia meglio tornare a punto di partenza, provare a controllare altro corridoio. Oppure te fai scala, io sale sopra e aiuta te a salire.
Allargo le braccia ormai priva di idee, indicando infine l'apertura sulla porta: alla fine non sappiamo cosa c'è dietro, a parte la nostra piccozza spappolata. Ormai comunque sono sul punto di arrendermi, sono stanca e non so cosa fare... spero che il mio compagno di sventura abbia qualche idea migliore, perché io sto iniziando a pensare di sfondare tutto e crearmelo da sola, il passaggio. Almeno in quel caso saprei con chi prendermela, nel caso facessi qualche casino. Ma questa situazione di stallo non mi piace per nulla e non credo di essere la sola ad essere delusa. Bastardo di un Harrison Jones.

Continuo a domandarmi perché non ci abbiamo pensato prima, maledizione. Dovevamo immaginarlo che con l'equipaggiamento fornito da quel mentecatto non saremmo andati molto lontano, non ha il becco di un quattrino quindi non poteva fornirci niente di utile e noi siamo finiti nella merda solo per colpa sua. In ogni caso riusciamo a scalare la parete con le nostre sole forze, anche se devo ammettere di iniziare a sentire la stanchezza... e la cosa mi fa incazzare, visto che alla fine non ho fatto assolutamente nulla. Non sono neanche riuscita ad affettare quel maledetto insetto, visto che era finto. Che bastardi.
La stanza che ci accoglie non è molto diversa dalle precedenti, anche se almeno stavolta la luce c'è... prodotta da delle fiammelle dallo strano colore, deve trattarsi per forza di qualcosa di magico a giudicare dalla forma delle fiaccole. Anche se la cosa puzza, sembra che questo posto non sia così abbandonato come vogliono farci credere. Quella parete inesistente prima di tutto non può essersi mossa da sola e se sulla mappa non era segnata, qualcuno magari si era divertito a spostarla... ma si tratta di teorie talmente campate in aria che neanche io riesco a crederci. Però ogni due secondi vengono parzialmente confermate. Al centro della stanza infatti c'è uno di quei bei forzieri pieni d'oro che si vedono nei film, talmente pulito e ben tenuto che sembra messo li apposta, urlando ai quattro venti il suo essere palesemente una trappola.
Dubito ci sia concessa fuga, dopo aver intascato quel tesoro.
Rispondo al mio compagno di sventure, mentre annuisco e inizio a cercare a mia volta indizi, pulsanti o qualsiasi cosa possa tornarci utile per risolvere questa situazione di stallo... non ne posso davvero più. E comunque mi muovo in modo cauto, guardando dove metto i piedi per evitare altre spiacevoli conseguenze, raddoppiando l'attenzione quando mi avvicino al forziere. Faccio il giro inverso rispetto al vecchio, così da non tralasciare neanche un centimetro di quella stanza. Deve pur esserci qualcosa di utile!

Io sono un soldato, sono praticamente nata sul campo di battaglia e fin da bambina mi sono scontrata con ogni tipo di pericolo, dalle mine ai carri armati, passando per quelle maledette navi volanti. Però mai e poi mai mi sono imbattuta in una trappola vivente. All'inizio non la noto neanche, ma quando Denver mi mette in guardia la osservo meglio e vedo che quella cosa respira, sembra in attesa che uno stolto ci metta le mani dentro per poi mangiarselo. E per quanto noi due possiamo sembrare due sprovveduti, visto in che tipo di guaio ci siamo cacciati, non abbiamo nessuna intenzione di rendere ancora più spiacevole la permanenza in questo luogo che tanto abbandonato non è. Quindi mi dispiace signor forziere, ma dovrai aspettare ancora un po' in quella posizione, perché io non ho nessuna intenzione di destarti.
Tutto qui vuole uccidere noi...
Commento mentre faccio qualche passo indietro, unendomi al mio compagno nell'osservazione di quello scheletro che, a differenza di quelli incontrati all'inizio dell'esplorazione, risulta ingiallito e invecchiato, segno che è ormai da parecchio tempo sotto quella frana. Tuttavia vi è ugualmente qualcosa che non torna proprio. L'anello al suo dito sembra parecchio nuovo e non è scalfito da nessun segno del tempo, quindi la cosa fa suonare in me più di un campanello d'allarme... ma il comportamento del vecchio mi tranquillizza. Fino a quel momento è stato lui ad accorgersi istintivamente dei pericoli, ma in questo caso sembra piuttosto calmo e per il momento prendere in mano l'anello non ci ha fatto cadere in testa l'intero tempio.
Di la troppo buio.
Osservo il passaggio oltre la frana e lo cancello subito dalle possibilità: infilarsi la dentro senza una luce sarebbe come suicidarsi. Cerco comunque di rendermi utile e mi avvicino alla porta centrale, provando a esaminarla per trovare qualcosa di utile... anche se dubito abbastanza. Fino ad ora infatti sono riuscita a beccarmi una freccia fantasma nel fianco e ho combattuto contro un fantasma e insomma, non è andato per nulla bene.

In questo tempio sepolto dalla sabbia, ogni rumore viene amplificato in un modo quasi inquietante... si espande, viaggia tra i corridoi e fa tremare ciò che l'erosione ha risparmiato. Sembra che tutto stia sul punto di crollare: in effetti basterebbe una vibrazione più forte delle altre per far venir giù tutta la baracca. Per questo inizio a sudare freddo quando sento qualcosa rimbombare tra i cunicoli, un suono che aumenta sempre più di intensità e che quasi minaccia di irrompere in questa stanza... forse ci ha sfiorati di un soffio. Ma è il suono di ossa maciullate che mi fa venire davvero i brividi. Qua dentro c'è qualcosa di brutale, terribile, qualcosa che al confronto con i coleotteri di poco prima potrebbe mangiarseli in un sol boccone. In che diavolo di guaio ci ha ficcati quel maledetto Jones? Inizio a pentirmi davvero di aver accettato l'incarico.
Qui non esserci nulla, noi forse fa meglio a tornare indietro.
Parlo in preda alla frustrazione, mi sento come se stessimo girando intorno e la cosa che più mi fa incazzare è che non abbiamo ottenuto nulla... siamo come al punto di partenza. Forse la cosa più sensata è davvero quella di tornare indietro, magari per imboccare l'altro corridoio e vedere di cercare qualcosa in quel lato. Sperando di non incontrare quel qualcosa che ha fatto tutto quel casino. Mi duole ammetterlo, ma sono già abbastanza stanca e non credo di riuscire ad affrontare uno scontro prolungato. Attendo di conoscere il parere del mio compagno di sventura, spero che non abbia altre idee in merito.
Tu che pensa?
Domando infine, ho bisogno di parlare con qualcuno o rischio di diventare pazza. Da quando ho messo piede qui dentro ho perso la cognizione del tempo e la cosa non mi fa stare per nulla tranquilla, anzi, inizio a diventare davvero intrattabile.