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Cactus Supremo.
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SPOILER (clicca per visualizzare)pensato
parlato
Il primo scorcio del nuovo mondo è stato per Zosimos piuttosto deludente: l'alchimista si è ritrovato in un vicolo buio e pieno di immondizia, o meglio, pieno di qualcosa avvolto in grossi sacchi neri con lo stesso odore dell'immondizia. Decidendo di non indagare oltre, Zosimos si dirige, dopo aver verificato che tutti i reagenti e la sua preziosa Pietra fossero al loro posto, verso la fine del vicolo dove sembra intravvedersi una luce artificiale.
E che luce artificiale! Migliaia di lanterne brillano sulla strada, illuminando a giorno i marciapiedi popolati da pochi pedoni.
Zosimos si avvicina alla lanterna più vicina, che illumina la vetrina un negozio pieno di abiti eccentrici, e constata con sorpresa che al suo interno non c'è una fiamma, ma una sorta di filo metallico. A distoglierlo dalla contemplazione della lanterna miracolosa arriva un potente rombo alle sue spalle, emesso da un'enorme carro metallico che procede a velocità impossibili sulla strada, che l'alchimista scopre con sorpresa essere fatta di quello che sembra bitume.
Zosimos si guarda attorno sbigottito: nessuno dei passanti sembra aver fatto caso all'apparizione del carro, e continuano noncuranti anche quando un veicolo simile ma più piccolo sfreccia lungo la strada, lanciando al massimo qualche occhiata perplessa allo stupore dell'alchimista, che vestito com'è spicca come una pugno nell'occhio.
Il rituale doveva portarmi in un mondo in cui l'alchimia è rispettata, quindi questi prodigi devono essere opera dell'alchimia, ma non riesco proprio a capire come! non vedo cerchi rituali nè glifi... come può tutto questo funzionare con dei semplici reagenti?
E così Zosimos inizia a camminare lungo il marciapiede, continuando ad osservare incuriosito i prodigi già citati e sperando di imbattersi in almeno un elemento familiare, un uomo anziano che si guarda attorno con la curiosità di un bambino.
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Se il Bloodrunner rappresentava il futuro dell'evoluzione tecnologica, al bardo, questo futuro non piaceva affatto.
L'aria era sempre soffocante e i vapori emessi da quei carri in lamiera, probabilmente non troppo salutari. Luci artificiali, di cui aveva da poco cominciato a capire il funzionamento, rendevano impossibile notare gli astri del cielo, rendendo l'ambiente notturno, a parere dello gnomo, alquanto deprimente.
Anche la società lasciava a desiderare. Un covo di criminali, forse il peggior posto su tutta Endlos. Addirittura peggiore di Merovish, la città dove la schiavitù era ammessa.
Non a caso il bardo si trovava lì, solamente di passaggio.
Il girovago aveva difatti udito interessanti storie riguardo al Presidio Nord, di come si volesse combattere contro Lich ed eserciti di Non-morti. Era una storia che non poteva perdersi.
Avendo risolto i suoi ultimi impegni, per prepararsi al grande viaggio che l'avrebbe portato in terre fredde ed ostiche, aveva intrapreso il suo viaggio.
Desiderava allontanarsi dal Bllodrunner in tempi brevi, facendo volta per Argenstella, uno degli altri quartieri del Pentauron, da cui sarebbe partito alla volta del Nord.
Per un viaggio del genere, una persona saggia avrebbe preparato meticolosamente tutto, ma Badger non era quel tipo d'individuo.
Era pronto a fare grossi investimenti e già parte di tutti i suoi capitali, erano andati a farsi benedire per i suoi futuri progetti. Sarebbe arrivato nel Nord quasi da spiantato, ma con un pizzico di fortuna, se ne sarebbe andato con un discreto patrimoni.
Doveva solo inventarsi un nome adatto alla locanda. Enigma suonava bene nella sua testa, ma sembrava aver poco effetto, in un luogo famoso per ghiaccio e cadaveri destati dal riposo eterno... Ovviamente c'erano anche le miniere d'oro, tante miniere, stando alle voci in giro.
Camminava per la strada lorda di rifiuti. Nel Bloorunner non c'era posto per la pulizia, forse per simboleggiare come le anime dei suoi abitanti fossero corrotte.
Tra tutte quelle luci e le vetrine di negozi piene d'interessanti stranezze, lo gnomo notò una piccola nota stonata.
Con curiosità, si mise ad osservare un uomo in lontananza, vestito in abiti decisamente fuori luogo in quel posto, come quelli del bardo ovviamente. Era anziano, ma i suoi modi di fare, mostravano la stessa curiosità di bambino.
Si trattava di un naufrago? In quel caso, poteva considerarsi una povera anima, nell'essere giunto in uno dei posti peggiori di tutta Endlos. Ma poteva comunque andargli peggio, considerando che ritrovarsi nel mezzo dello Yuzrab, garantiva un tasso di vitalità con una percentuale piena di zeri e virgole.
Sarebbe stato scortese e immorale non prestargli aiuto; dopotutto al bardo sarebbe dispiaciuto quel il vecchietto, fosse finito nelle grinfie di qualche criminale privo di scrupoli.
Si avvicinò quindi all'anziana figura, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi carici di simpatia e cordialità.
«Lieta sera buon uomo. Non ho potuto fare a meno di scorgere la sua curiosità nei confronti dell'ambiente. Presumo quindi si tratti di un naufrago. Se così fosse, sono a sua disposizione per farle da guida.»
Poteva capire la confusione dell'uomo, dopotutto anche lui al suo approdo su Endlos, per i primi cinque minuti, si trovò completamente spaesato. Fortuna che si trattasse di uno gnomo molto positivo.
«Può chiamarmi Badger, umile girovago e menestrello.»
Aveva un concetto molto relativo di umiltà.. -
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Quanto odio questa città.
Quanto odio le città degli umani e il loro sudiciume.
Sporche, invivibili e puzzolenti: ben lontani dalle bianche pareti di Belkaja, dai prati e dai giardini sconfinati, dalla luce delle stelle che avvolge la notte in un abbraccio mistico e che ci cullano verso le terre del sogno, dove i nostri sensi possono trovare la pace.
Qui è tutto grigio e freddo, e le stelle sono scappate da parecchio tempo. Quanto è immonda la stupidità degli esseri umani, così tanta da denigrare gli dei e la natura che li hanno generati.
Le luci dei mille fari brillano sulle strade, mentre la moltitudine di carri di ferro viaggia in maniera ordinata e ritmica. È tutto identico alle fredde e sporche città del Nord di Helios, dove abitano gli schifosi membri della Lega dell'acciaio con i loro macchinari e la loro stupidità.
Avanzo per le strade di bitume con il cappuccio calato sul volto, utile più a nascondere gli umani dal mio sguardo pregno d'odio che a nascondermi dai loro pieni di disgusto. Tipico della vostra specie, tipico di chi vive nel fango non riuscire ad apprezzare il bianco e puro manto della mia stirpe.
E poi, difronte a me, si palesa questa scena: uno gnomo dall'aria ed un vecchio, completamente fuori post, proprio come me. Guardo meglio la figura più bassa...è Aureus! Quel girovago dall'orribile gusto nel vestire. Scusami, mio caro, ma ho altro da fare che interagire con te ed il tuo nuovo amico. Avanzo avvolto nella tunica, cercando di non incrociare il suo sguardo, ma so già che sarà impossibile.. -
Cactus Supremo.
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Zosimos stava quasi per vincere la propria ritrosia e chiedere informazioni ad uno degli indigeni ma venne interrotto dall'improvvisa apparizione di un nano. Beh, forse chiamarlo nano sarebbe stato sbagliato: le orecchie appuntite e l'incongruità fra capigliatura e carnagione lo rivelavano come qualcosa di più un umano di statura ridotta. Tuttavia, prima che l'alchimista potesse chiedersi se si trovava di fronte ad un esponente del Popolo delle Colline, il bizzarro individuo prese parola.
«Lieta sera buon uomo. Non ho potuto fare a meno di scorgere la sua curiosità nei confronti dell'ambiente. Presumo quindi si tratti di un naufrago. Se così fosse, sono a sua disposizione per farle da guida.»
«...Un naufrago?»
«Può chiamarmi Badger, umile girovago e menestrello.»
«La sua disponibilità mi fa onore, signor Badger, e le assicuro che questo povero vecchio farà del suo meglio per ripagare il suo aiuto.»
L'alchimista abbozzò un inchino.
«Il mio nome è Zosimos e sono uno studioso dell'arcano. Un alchimista, per essere precisi.»
Detto ciò, l'appena rivelatosi alchimista si guardò attorno nervosamente.
Posso davvero fidarmi di costui? Per ora non sembra avere cattive intenzioni... e resta comunque la mia migliore speranza per capire cos'è realmente questo luogo
«Devo confessarle però che non sono giunto quaggiù per mare come lei alludeva poco fa, ma mi sono trasportato qui grazie alle mie arti. Soltanto che...»
Zosimos lanciò uno sguardo quasi accusatorio alla strada.
«...questo non è esattamente quello che mi aspettavo di trovare»
Lo sguardo di Zosimos si fermò per un istante fra la folla.
C'è uno stambecco sotto quel cappuccio?
Non sarebbe l'accadimento più strano di oggi...
Tornando a guardare Badger negli occhi l'alchimista riprese.
«Qual'è il nome di questa contrada?». -
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Non c'era alcun dubbio, si trattava di un Naufrago. Lo lasciò intendere con le parole, specificando inoltre come non fosse giunto su Endlos via mare, ma tramite l'uso delle sue capacità.
Probabilmente il pover uomo, doveva aver commesso qualche errore nelle sue formule, ritrovandosi quindi su Endlos invece che nel luogo desiderato. Un naufragio simile a quello del bardo, giunto su Endlos mentre provava a costruire un portale, che non richiedesse un enorme dispendio magico. Doveva appuntarsi da qualche parte che l'uso della polvere nera come innesco, non era così producete come immaginato.
«Giusto, che sbadato che sono! Il termine Naufrago è usato per coloro il cui mondo d'appartenenza non è Endlos, ma per un motivo o l'altro, sono finiti qui.»
Probabilmente avrebbe dovuto adottare un modo d'approccio diverso, in futuro. In fin dei conti, anche lo gnomo ci mise del tempo prima d'ambientarsi nel nuovo mondo, mettendosi a corrente di come le cose funzionassero nel semipiano.
Quindi capiva perfettamente la perplessità di Zosimos, il mastro alchimista.
L'alchimia non era una pratica sconosciuta dal bardo. Nel suo passato, aveva studiato qualcosa e imparato le rudimentali basi, conoscendone reagenti e reazioni. Essa avrebbe rappresentato il suo futuro, se avesse scelto di seguire le orme di famiglia. Ovviamente il bardo aveva rifiutato, preferendo seguire la via del canto, spezzando del tutto, il rapporto con i suoi genitori. Non che avesse mai voluto editare la loro fortuna, lo gnomo era quel tipo che preferiva farsi da solo. Cosa che in fin dei conti fece.
«Anche io sono un Naufrago, giunto diverso tempo fa, al seguito di un esperimento dagli esiti negativi. Se avessi scelto di seguire le orme di famiglia, a quest'ora avrebbe davanti a lei, un collega. Seppur questo non esclude che io non sia uno studioso dell'arcano!»
Aveva preso in simpatia quell'anziano uomo... Cosa non troppo difficile per Badger, abituato ad essere cordiale e benvolere qualsiasi individuo, di norma.
«Ci troviamo su Endlos, come immagino ormai avrai già intuito. Per essere più precisi, nel Presidio Centrale o per meglio dire, in uno dei tanti distretti. Questo è il Bloodrunner...»
Si ritrovò a dire il bardo, cercando di dare risposta alle domande dell'anziano. Sicuramente, molti altri quesiti sarebbero giunti di lì a poco, ma questo non avrebbe arrestato lo gnomo dall'indole cordiale.
«Mi lasci però dire che questo non sia però un bel posto. La criminalità affligge il Bloodrunner come una piaga e sicuramente, troverei più indicato per lei, dirigersi verso Argenstella. Luogo più pacifico e dove probabilmente, si troverà a suo agio. Ovviamente è uno dei tanti distretti del Pentauron, altro modo per chiamare il Presidio Centrale.»
Bisbigliò in modo da non attirare troppo l'attenzione delle orecchie nei paragi. Non voleva attirare troppe attenzioni sgradevoli. Preso com'era a parlare con Zosimos, non prestò neanche troppa attenzione a chi girasse su quelle strade atipiche per il bardo, per via dei materiali usati. Del resto raramente prestava attenzione ai dettagli, focalizzandosi solo su cosa catturava la sua attenzione.
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Passo affianco a loro, ed i miei discorsi giungono alle mie orecchie.
Tutto poco interessante finché non sento lo gnomo pronunciare un nome...
Badger? AH!
Distratto dal suo nome ,non mi accorsi del cilindro di ferro che urtai con il piede: niente di rotto o dolorante, ma tutto decisamente rumoroso.
L'attenzione sarebbe stata tutta puntata su di me, e sulla mia figura: ormai non c'era modo di rimanere invisibili agli occhi dei cialtroni.
A questo punto è inutile non presentarsi.
“Salve,messer badger... Quanto tempo vero ? Cosa vi spinge in queste terre ?”
Faccia di bronzo e tono calmissimo, al solito.
Il vecchio, ora che lo posso vedere meglio, sembra essere un uomo colto e di un rango sociale elevato: anche lui un nobile ? Sicuramente, a rigor del suo dire, è uno studioso...un accademico. Quindi perché non spenderci due parole ?
"Non sapevo foste in compagnia: chi è il vostro amico?". -
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Badger riprese a parlare, dimostrando di non essersi sbagliato sulla provenienza di Zosimos.
«Giusto, che sbadato che sono! Il termine Naufrago è usato per coloro il cui mondo d'appartenenza non è Endlos, ma per un motivo o l'altro, sono finiti qui.»
«Anche io sono un Naufrago, giunto diverso tempo fa, al seguito di un esperimento dagli esiti negativi. Se avessi scelto di seguire le orme di famiglia, a quest'ora avrebbe davanti a lei, un collega. Seppur questo non esclude che io non sia uno studioso dell'arcano!»
Zosimos sorrise bonariamente alle parole dello gnomo.
«Vedo che abbiamo in comune più di quanto possa sembrare!»
Anche se mi resta ancora da scoprire se il mio personale esperimento sia stato efficace o meno...
Il menestrello continuò, rispondendo ai restanti quesiti di Zosimos.
«Ci troviamo su Endlos, come immagino ormai avrai già intuito. Per essere più precisi, nel Presidio Centrale o per meglio dire, in uno dei tanti distretti. Questo è il Bloodrunner...»
Improvvisamente, abbassò la voce ad un sussurro.
«Mi lasci però dire che questo non sia però un bel posto. La criminalità affligge il Bloodrunner come una piaga e sicuramente, troverei più indicato per lei, dirigersi verso Argenstella. Luogo più pacifico e dove probabilmente, si troverà a suo agio. Ovviamente è uno dei tanti distretti del Pentauron, altro modo per chiamare il Presidio Centrale.»
Il vecchio annui seriamente, così preso nel discorso da dimenticare il fascino che i lampioni esercitavano su di lui fino a poco fa.
«Capisco... c'é un luogo ad Endlos dove l'alchimia é praticata comunemente ? Vorrei trov... »Una cacofonia metallica coprì le sue ultime parole: sembrava che la creatura notata nella folla poco prima fosse la causa del rumore ed adesso si stava rivolgendo a Badger e all'alchimista con sorprendente garbo.
Strano modo di attrarre l'attenzione!“Salve,messer badger... Quanto tempo vero ? Cosa vi spinge in queste terre ?”
"Non sapevo foste in compagnia: chi è il vostro amico?"
Zosimos sorrise alla creatura e ripeté il piccolo inchino di poco prima.
«Oh, sono solo un umile alchimista. Potete chiamarmi Zosimos, messer...?». -
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Immaginò che dirgli come avesse detto ai suoi genitori di non voler affatto dedicarsi all'alchimia, per partire all'avventura come bardo, non avrebbe sicuramente reso migliore la conversazione, motivo per cui preferì tenersi quel dettaglio tecnico e poco importante, per se.
Dopotutto Zosimos aveva posto al bardo un'altra domanda, una di quelle che dava possibilità al piccolo essere, di dar sfoggio delle sue conoscenze. Gli piaceva fare buona impressione al prossimo, lasciando presagire, come fosse una persona istruita ed amichevole. Dopotutto non se ne andava in giro con medaglie simbolo dell'amicizia con le razze degli elfi e dei nani, come senza un apparente motivo. Peccato che in un mondo come Endlos, apparissero come semplici ninnoli.
«Un luogo dove si pratichi l'alchimia? Mi lasci un attimo pensare.»
Per un breve istante, il bardo posò la mano sul mento, accarezzandosi la barbetta del pizzetto con fare pensieroso. Quando assunse un'espressione tipica da scienziato prossimo nel dire "Eureka", riprese parola, ricordandosi di un individuo specifico, il quale era famoso per trattare l'alchimia... Nonostante abitasse in un posto infame.
«Ma certo! Nel Presidio Sud c'è...»
Non finì la frase poiché la sua attenzione, venne catturata da un assordante rumore, generato alle sue spalle. D'istinto, il bardo si voltò, notando una figura caprina a lui familiare.
Aveva già avuto modo, seppur di sfuggita, di poter parlare con quel satiro, il cui bardo aveva deciso di nominare "Asriel il frettoloso", a causa della fretta con la quale si dileguò, eliminando del tutto, la possibilità di un dialogo.
«Ma qual buon vento Asriel! Non immaginavo di rivederti così presto. Anche in quest'occasione, così di fretta da urtare contro oggetti?»
Concluse in una lieve risata gioviale, senza ovviamente nessuna allusione dietro. Era semplicemente fatto così per natura, allegro e burlone. Non trovò la necessità di presentare l'uomo al satiro, poiché Zosimos lo fece di sua spontanea volontà. Lasciò però tempo anche ad Asriel di presentarsi, prima di concludere la discussione presa prima.
«Comunque, come mi accennavo a dir prima, un luogo dove esistono individui esperti d'alchimia c'è. Si tratta di Merovish, la città sotto le sabbie dello Yuzrab, il deserto del Sud. Una figura di spicco del luogo, il boggart Zimmer, è un esperto alchimista. Mi lasci dire però, che a Merovish, il deplorevole atto della schiavitù, è concesso dalla legge. Quindi è anche possibile incappare in mercanti di schiavi... La situazione del Sud è... Complicata.»
C'era così tanto da dire, nei riguardi di quel Presidio, che un semplicemente discorso, non sarebbe mai bastato. Non che il bardo avesse problemi nel trovare un luogo tranquillo, e mettersi a parlare con calma di tutto.
«Mi tolga però una curiosità. Prima ha parlato di un esperimento. Cosa voleva esattamente fare?»
Curioso, nulla di più e nulla di meno. Dopotutto da quanto aveva capito, anche l'anziano si trovava su Endlos, per un motivo non troppo diverso dal suo.. -
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Passo sopra le parole di Badger: non ho voglia e non sono qui per litigare con lui, anche perché non ne avrei motivo. Del resto, come puoi avere un disguido con un individuo privo del tuo interesse.
Al contrario, l'appena presentato alchimista Zosimos ha effettivamente qualcosa da raccontare...qualcosa di apparentemente interessante, ed è raro che un pelle liscia catturi il mio interesse, sopratutto quando quest'ultimo è positivo.
“Asriel Dreemurr: studioso dell'arcano... Piacere di fare la vostra conoscenza.”
Un inchino, profondo ma non troppo: le buone maniere vanno sfoggiate con eleganza, altrimenti son ruffianeria.
Badger consiglia al suo -o forse anche mio ?- nuovo amico di dirigersi al Sud, per poi sconfessare tutto subito dopo e reindirizzarlo ad Argenstella: luogo della nobiltà di questo posto. Effettivamente è una mossa astuta, dato che sarebbe estremamente facile per lui ottenere lì un ingaggio.
Lo gnomo anticipa la mia richiesta: un esperimento, è di questo che parla il vecchio in abiti eleganti, difronte a noi. Che esperimento ? L'alchimia era un'arte abbastanza diffusa tra la sua gente: arte interessante, devo dire, a cui sicuramente mi sarebbe piaciuto avvicinarmi.
“Ordunque: mi sembra di capire che siate giunto qui per volere del destino... Come ci siete arrivato ? Possiamo fare qualcosa per lei ?”
E sopratutto, c'entra qualcosa con il suo fantomatico esperimento ? Probabilmente si.SPOILER (clicca per visualizzare)Chiedo scusa per il ritardo abissale, ma ho avuto problemi di vita ed esistenza.. -
Cactus Supremo.
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“Asriel Dreemurr: studioso dell'arcano... Piacere di fare la vostra conoscenza.”
Alchimia o meno, almeno quaggiù gli adepti delle scienze occulte in generale sembrano essere più mondani... sulla terra, in quest'evo buio, spesso erano necessari giorni di viaggio per trovare un dozzinale negromante, mentre qui, dopo poco tempo mi imbatto in un presunto maestro dell'arcano!
Le speranze del vecchio, che ha accolto con un sorriso la presentazione di Asriel, non sono destinate a durare.
Il buon menestrello sembra conoscere la scuola di un solo alchimista, un boggart (categoria ignota a Zosimos), che oltretutto risiede in un covo sotterraneo di schiavisti nel mezzo di un deserto.
Il bardo e il mago possono quasi vedere l'espressione dell'alchimista rabbuiarsi col procedere del resoconto, riaccendendosi con una scintilla di cordialità solo dopo le domande poste dai due sul suo arrivo su Endlos.
«No, Messer Asriel, non credo che sia stato il fato a portarmi qui, ma bensì un mio errore: l'esperimento a cui Messer Badger si è così cortesemente interessato...»
dice, spostando lo sguardo dall'uno all'altro
«...avrebbe dovuto condurmi attraverso la muta infinità fra un cosmo e l'altro e depositarmi in un mondo in cui l'alchimia è ancora una scienza prominente, ma a quanto mi avete riferito ho incontrato una fortuna avver...»
Un energumeno vestito negli abiti locali urta improvvisamente Zosimos, costringendolo ad interrompersi bruscamente e guardarsi intorno: intorno ai tre la grande folla del Blodrunner continua a scorrere, e sono in molti a rivolgere sguardi perplessi allo allo strano terzetto.
Il vecchio sospira e riprende a parlare.
«Vedo che non tutti ad Endlos possiedono il dono della cortesia, ma se c'è qualcosa che non manca in nessuna contrada sono le osterie: vogliamo continuare la nostra conversazione al coperto?». -
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Sicuramente l'anziano umano, non era finito nel luogo di suo interesse. Questa la deduzione a cui lo gnomo arrivò considerando le parole di Zosimos l'alchimista. Endlos era un concentrato di varie arti e in più, il modo caotico con cui veniva trascinati i nuovi abitanti -detti naufraghi- sul semipiano, rendeva difficile capire quale logica vi fosse per arrivare in tale semipiano. Non c'era da stupirsi se la maggior parte dei naufraghi, si trovasse lì per caso, come del resto capitò a Badger.
≪Oh beh, immagino non avrà problemi a incontrare individui abili nell'uso delle arti arcane e non solo.≫
Del resto bastava guardarsi intorno, osservando le strade e gli edifici costruiti con materiali insoliti persino per lo gnomo. Fosse stato un posto meno problematico, probabilmente avrebbe nutrito maggior interesse per il Bloodrunner e le sue stranezze d'avanguardia tecnologica.
Un posto migliore dove parlare? In fin dei conto era cosa a cui lo gnomo mirava fin dal principio, non apprezzando in maniera particolare quella zona del Pentauron. Difatti la sua presenza nel Bloodrunner era dovuta al mero caso, un rapido passaggio prima di fare marcia verso il Nord.
Questioni importanti e interessanti lo attendevano lì, ma al momento poteva sicuramente prendersi la briga di discutere in maniera -sperava- piacevole sia con l'anziano che con Asriel.
≪Potrei consigliare una locanda qui vicina, sicuramente luogo ben migliore per discutere, senza ritrovarsi travolti da viandanti troppo di fretta.≫
Dopotutto lui era un bardo, quindi era sua dote naturale conoscere i posti migliori di una città..
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