[Quest n°2.5] L'Agonia di Undarm

NAOS PROJECT

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  1. K e i
     
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    Era l'ombra di un drago, oppure i suoi occhi le avevano giocato lo scherzone sel secolo...?
    In realtà non avrebbe dovuto mostrarsi sorpresa. Insomma: in accademia le avevano riempito la testa di nozioni riguardo ogni possibile creatura della notte, dai licantropi ai lupi mannari, e se riusciva ad accettare tanto facilmente l'esistenza di creature simili, perché trovava difficile accettare la possibilità di avere un grosso rettile alato sputafiamme dietro l'angolo...? La verità era che non ci riusciva! Spettri, nonmorti e loup garou facevano parte di un universo a cui sguazzava da che aveva memoria, ma elfi, gnomi, nani e draghi erano di tutta un'altra sfera di appartenenza, appartenevano alle fiabe ed alle leggende paesane, non riusciva davvero a capacitarsi della loro esistenza, e tantomeno della possibilità di averne uno di fronte.
    Comunque il suo compito era quello di proteggere il signor Gaspode, e se quell'affare era grosso quanto l'ombra suggeriva, allora un cagnolino di piccola taglia rischiava di diventare un bocconcino per quel mostro. E difficilmente sarebbe stato in grado di sfamarlo, al che probabilmente avrebbe ripiegato su portate più consistenti di carne umana, e Kei iniziava a temere di essere più morbida e appetibile del signor Amon. Rimosse la sicura al fucile con un "clack" secco, impugnando l'arma da sotto il mantello senza estrarla al momento. I draghi notoriamente sono bestie selvagge al pari dei lupi giganti del nord o dei coccodrilli Nar delle paludi: riottose, maligne e territoriali. Se quella belva aveva stabilito la sua tana nel palazzo del signor Amon allora poteva vederli come invasori, e dunque attaccare senza esitazione. Ma dopotutto si trattava pur sempre di una bestia, e Kei era addestrata per eliminare esseri del genere. Quindi rinsaldò la presa su Crescent Rose e si preparò senza alcun timore a difendere se stessa ed il signor Gaspode, senza esitare nemmeno per un istante sull'esito di un tale incontro...

     
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    Parlare con gli spiriti non era affatto banale e di certo richiedeva un grande rispetto, soprattutto se si trattava di spiriti antichi e potenti proprio come quelli ai quali Amon si stava rivolgendo. Bastava poco per renderli indisposti e vendicativi nei confronti di chiunque mancasse loro di rispetto, anche involontariamente. Questo lui l’aveva scoperto a sue spese e solo l’intervento di Yoe l’aveva sollevato da un incidente diplomatico che avrebbe compromesso l’intera stabilità di Kijani Fahari. Da quel preciso istante aveva deciso di voler conoscere ogni cosa sul mondo spirituale e sugli spiriti che abitavano il bosco e la sua signora non aveva fatto altro che accontentarlo, raccontandogli storie ed aneddoti: taluni veri, talaltri frutto (a suo dire) di leggende popolari, così vivide però da sembrare reali. Ricordava di quando gli aveva parlato di quegli spiriti che adesso stava pregando, di quanto potente fosse il loro influsso sul bosco e di quanto fossero preziosi per la sua protezione; ricordava di quando la guardava con perplessità crescente ad ogni singolo racconto ma ne restava oltremodo affascinato. Ancora di più quando gli venne insegnato a rivolgere loro delle preghiere, in un rituale che aveva ben poco di fantasioso; dovette persino imparare una lingua nuova per rivolgersi a loro: un linguaggio antico e desueto, sconosciuto ai più. Non era stato facile, ma poco a poco era riuscito a creare un legame stabile con la maggior parte delle entità che abitavano il bosco, anche se faticava ancora a vederle con i suoi occhi. Yoe sorrideva ogni volta a quel suo tentativo bislacco di usare l’Occhio di Ra per captare la loro presenza, per riuscire a guardarne l’essenza. Raramente vi riusciva e si trattava se non altro di quale labile traccia energetica, del flusso che scorreva forte e vigoroso in tutto Kijani Fahari. Era uno spettacolo stupendo, questo lo ricordava bene.

    Ad ogni parola, ad ogni singola invocazione ricordava di Yoe e dei suoi insegnamenti e di quanto fosse particolarmente attenta ad ogni singola parola, persino intonazione della voce nel rivolgersi a loro. Spiriti capricciosi, ma assolutamente leali e benevoli nella loro integrità. Udì a malapena le parole della bambina e non poté fare altro che lasciarsi sfuggire un sorriso mentre continuava la sua invocazione. Avrebbe saggiato con i suoi occhi quanto veritiere fossero le sue parole ed i suoi inviti al rispetto del bosco e delle sue creature. La reazione degli spiriti non si fece attendere ed anticipati da una lieve brezza che somigliava tanto più ad una carezza sul suo viso, essi crearono un ponte intrecciando le radici al fine di condurre i tre alla magione della sua signora. Concluso il processo (e solo allora), Amon riaprì gli occhi non prima di aver ringraziato le entità poste a protezione della sua casa, rialzandosi in piedi un pochetto intorpidito per la posizione che aveva assunto. Non era qualcosa di stabile e, anzi, avrebbe avuto non poche difficoltà (almeno lui) nel superare anche quell’ostacolo/aiuto che gli spiriti avevano messo loro a disposizione nella loro benevolenza. Un paio di respiri profondi senza stare lì a pensarci troppo e muovendo un passo dopo l’altro ostentando sicurezza – superato persino l’imbarazzo dell’essere scivolato più d’una volta sul ponte non proprio stabile – riuscì a raggiungere la riva opposta, cadendo carponi sulle ginocchia mostrandosi affannato per l’impresa appena compiuta. Per lo spavento di cadere in acqua sentiva ancora le gambe tremare ed il respiro ancor più pesante.
    Alzò lo sguardo ed i suoi occhi sembrarono illuminarsi di una luce rinnovata: quella era la sua casa.

    Si rialzò in piedi, animato da rinnovata determinazione e dalla voglia di rivedere un ambiente famigliare, che di certo sarebbe dovuto restare immutato. Varcata la soglia della magione, sul suo volto si venne a disegnare un’espressione nostalgica, illuminata dal ricordo dei tempi che furono e delle persone che l’hanno abitata insieme a lui; le narici si inebriavano di profumi mai dimenticati veramente, lasciando che la sua mente potesse viaggiare in ricordi che aveva già recuperato e di volti che invero non aveva mai dimenticato. Sostò un momento sulla sala da pranzo prima di superarla insieme agli altri, sfiorando con le dita le mura lignee della magione e ricordando i banchetti prelibati che aveva avuto la fortuna di presenziare con la sua signora e con gli altri guardiani: Naxe e Mitsuki. Come aveva potuto dimenticarsi di loro? E mano a mano che camminava nelle mura domestiche che aveva contribuito a proteggere nel tempo (nonché dell’incuria che l’aveva colpita in tempi recenti, data la sua assenza) sentiva come se le forze gli fossero tornate, come se le sue membra si stessero ritemprando alimentate da chissà quale magia benevola. Il respiro sembrava essere tornato regolare e quasi non aveva più bisogno di reggersi per camminare: senza rendersene conto aveva riassunto una postura corretta ed eretta, con le spalle ben larghe, il petto in fuori e la pancia in dentro; sembrava aver riassunto un tono, certamente più orgoglioso e vicino a quello di un guerriero che a quello di un’anima dannata e dilaniata dal dolore dell’esistenza.

    Sì, sono sicuro. Anche questa casa ha risentito della sua assenza, della nostra assenza ma non è cambiato poi molto: c’è odore di casa, qui. ” disse nel rispondere a Gaspode.

    E quanto era buono poter riscoprire la propria dimora, toccare con mano quelle mura lignee e rammaricarsi invero per il tempo perduto che lo aveva tenuto lontano da casa. Ma le cose sarebbero cambiate molto presto con il suo ritorno, donando tutto sé stesso al bosco come in passato aveva fatto Yoe. Sentiva che andava fatto. Sentiva che doveva fare questo, nonostante tutto.

    Di sopra ci sono le nostre stanze e quella di Yoe ancora più sopra: potrò rendermi finalmente presentabile ai vostri occhi. ”, proseguì nell’indicare le scale che li avrebbero condotti al piano di sopra. “ Dopo potremo parlare tranquilli, magari davanti ad una buona tazza di the caldo. ”, aggiunse con un sorriso.

    Rispetto a quando lo avevano incontrato Amon era cambiato: era più sereno e tranquillo, meno impaurito rispetto al suo risveglio ed al successivo incontro. L’andatura era più sicura, il passo fermo e deciso: sembrava essere tutta un’altra persona. Mano a mano che seguitava a restare nella magione continuava a sentirsi meglio, come se il vigore perduto stesse tornando, ritemprandolo dalle fatiche del risveglio e del viaggio. I muscoli sul suo corpo sembravano guizzare ed ogni passo, ogni singolo movimento esprimeva il suo benessere riconquistato. A vederlo adesso si sarebbe potuto pensare che prima stesse fingendo.

    ∙ ∙ ∙

    Giunti al piano superiore i suoi compagni l’avrebbero visto indugiare un paio di volte, in prossimità e sull’uscio di due stanze in particolare: si trattava delle stanze dei suoi compagni, guardiani come lui, ormai perduti da tempo. Che fine avessero fatto non l’aveva mai saputo e per quello che ricordava in quel momento poteva essere accaduto loro qualsiasi cosa che avrebbe fatto fatica persino a ricordare quali fossero i loro volti. Eppure, nel suo cuore, aveva un ricordo vivido della loro persona, della presenza e del loro ardore; nel suo cuore echeggiavano ancora le loro grida, le loro risate e le battaglie che avevano combattuto insieme, uniti nel nome di Yoe. Era triste vederle vuote. Era triste non avere più nessun contatto con loro. Avrebbe rimediato, li avrebbe cercati ed avrebbe scoperto il perché del loro abbandono; altrimenti avrebbe lasciato perdere, perché l’amicizia vuol dire anche saper rispettare le altrui decisioni. Col tempo avrebbe capito ed avrebbe deciso come riuscire a muoversi, ma il loro vuoto – insieme a quello di Yoe – lacerava il suo cuore. Portò la mano sul petto e superò entrambe le stanze, deputando un piccolo inchino del capo dinanzi a ciascuna delle due stanze in segno di rispetto, sino a raggiungere la sua.

    In procinto di avviarsi verso la propria stanza, Amon non poté fare a meno di notare un’ombra serpentina uscire di gran fretta dalla sua stanza. Non ebbe neanche il tempo di metabolizzare la cosa, che una fitta colpì la sua testa portandolo quasi a cadere se non fosse stato per la parete che aveva di fianco. Un altro ricordo, sempre piuttosto confuso ma di certo collegato a quanto aveva appena visto – seppure non troppo distintamente. Era bastata la sua sola ombra per scatenare quell’immagine parziale nella sua testa, quella di una donna-serpente dai tratti indistinti, ma collegata ad emozioni sgradevoli molto vicine alla rabbia rendendolo tremendamente ostile persino nella sua sofferenza. Aveva già avuto a che con qualcosa del genere in passato e non doveva essere stato un qualcosa di piacevole, dato che i suoi muscoli sembravano essere già tesi e pronti all’inseguimento di quella cosa – anche se, a posteriori, non sembrava essere neanche ostile. Guardò Gaspode alla sua domanda con uno sguardo che pareva quasi volerlo fulminare, tanta era la sorpresa per tutti quegli eventi nonché la domanda che in quel momento sembrava essere assolutamente fuori posto ed assolutamente distante da quelli che erano i suoi compagni… soprattutto se doveva affidarsi a quanto aveva visto – sempre che si trattasse della verità, ovviamente.

    No! ” esclamò secco e serio.

    Il viso corrugato in una smorfia rabbiosa (e seriosa, in un certo senso), mordendosi il labbro inferiore pensando a cosa potesse fare in quel momento. Si diede forza rimettendosi in piedi, eretto, e corse nella sua stanza dove trovò al solito posto – appese – le sue armi: una spada (khopesh, Lama del Destino) ed un pugnale (Oracolo della Morte), che sguainò dai rispettivi foderi per poi stringerle saldamente nelle mani. Sarebbe stato in grado di combattere? Non poteva saperlo, ma non poteva lasciare una simile creatura libera di girovagare nella magione della sua signora, soprattutto se diretta nelle stanza della sua signora. Gaspode aveva richiamato entrambi alla cautela, di rimanere all’erta e sembrava voler prendere in mano la situazione cercando un approccio diplomatico alla questione; lui invece avrebbe volentieri fatto irruzione nella stanza sì da sgominare l’intruso e metterlo a tacere una volta per tutte. Le immagini che aveva visto erano indistinte e confuse, ma sapeva di aver già combattuto contro una cosa del genere e per quel po’ che aveva visto, aveva anche perduto. In altre immagini, sempre relative a quel mostro, erano riusciti a sgominare la bestia senza tuttavia riuscire a darle il colpo di grazia. Ma si trattava di ombre, scherzi della sua mente che ancora sembrava essersi ripresa dallo shock. E se Gaspode avesse ragione? Se avesse scelto l’approccio più adatto a quella situazione? Il suo corpo tremava per l’agitazione ed il nervosismo; il metallo delle lame con lui, in una situazione che nella sua mente non poteva essere gestita altrimenti con altri mezzi. Il suo cuore gli comandava di salire su e fare man bassa di tutto quanto avesse trovato a tiro; la sua mente, invece, gli consigliava di indugiare ed aspettare. La scala, d’altronde, era una soltanto e forse la creatura era già in trappola.

    Strinse i denti cercando di reprimere la rabbia e l’ansia che lo stavano cogliendo: sentiva di dover fare di più, soprattutto perché quella era la sua casa e quel mostro stava occupando la stanza della sua signora. E se si trattava dello stesso mostro che aveva già affrontato nei suoi ricorsi, quella era una vera e propria profanazione.

    « No, non posso restare qui a guardare! » esclamò tra sé e sé furibondo.

    Superò senza remore Gaspode, il quale stava provando la via della diplomazia, e senza pensare alle conseguenze irruppe nelle stanze della sua signora.

    Ti abbiamo visto, so che ci sei! Esci fuori allo scoperto: ti ho già affrontato in passato e non ho paura ad affrontarti di nuovo. ” disse guardando a destra ed a manca, pur senza usare il suo dono.

    Si abbassò sulle gambe, quindi, pronto a qualsiasi cosa – sempre che le forze e la determinazione gli fossero tornate sul serio.


    « B l O c K n O t E s »

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%;
    Status Fisico ~ rigenerato, ma non è consapevole ancora se sia o meno in grado di combattere. Fisico compromesso, comunque, dalle fitte nella testa ad ogni ricordo sbloccato (totale o parziale che sia).

    « EQUIPAGGIAMENTO »

    . Lama del destino .

    Lama del destino ”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “ Lama del destino ” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “ Lama del destino ” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte ”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “ Oracolo della morte ” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘ manico ’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “ Aculei dello Scorpione ” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine.

    ∙ ∙ ∙

    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“ Occhio di Ra ”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “ Respiro divino ”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“ Occhio di Ra ” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “ Respiro divino ” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “ Respiro divino ”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “ Respiro divino ” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall'“ Occhio di Ra ” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“ Occhio di Ra ” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “ Respiro divino ” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “ Respiro divino ” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “ Respiro divino ” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“ Occhio di Ra ” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“ Occhio di Ra ” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “ Respiro Divino ” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“ Occhio di Ra ”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “ lettura ” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “ lettura ” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza. [Power Up passivo + 50% Resistenza]

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    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

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    Note a margine ~ cerco di spiegarvi le ragioni di questa reazione. In passato, anche se non guardiamo agli eventi recenti che lo hanno poi portato a partecipare alla Circus, Amon ha già avuto modo di confrontarsi con qualcosa di simile ad un serpente: non sapendo cosa sia un drago (non ne ha ancora mai visto uno, nonostante abiti da un po' su Endlos) gli si sblocca molto parzialmente un ricordo legato proprio a questa figura serpentina. La prima occasione in cui si confrontato con questo "mostro" risale alla bonifica del bosco (la quest di riferimento la trovate qui); nella seconda occasione questa creatura è tornata per catturare Aisiling (la sua ragazza, se vogliamo) e che lo coinvolge poi nella Circus (la giocata di riferimento è qui). Il ricordo che ha di questo mostro (e soltanto di lei, dato che non ricorda altro né l'occasione, né il perché) è associato ad emozioni negative, per l'appunto di rabbia e di morte. Prevale in questo caso il suo istinto rispetto alla ragione che lo porta quindi ad irrompere nelle stanze e minacciare la creatura. Non potevo frenare Amon e purtroppo temo di averlo fatto anche troppo in questo post: diciamo che è un qualcosa di legato alla sua storia passata che sto quindi sbloccando anche grazie a questa quest. Vi assicuro però che è stato molto combattuto, ma a predominare è stato lo Scorpione (poco a poco lo conoscerete :) ). Ho deciso inoltre di bypassare la questione dell'odore perché ho lasciato che Amon si concentrasse e venisse distratto da altro: ciò che ha ricordato in questo caso non l'aveva del tutto dimenticato e di certo si tratta di ricordi piacevoli e non legati alla sua dipartita; ho lasciato che si abbandonasse nei ricordi, anche per giustificare un po' il fatto che si stesse riprendendo. A conti fatti, alla fine, giungono tutti al medesimo risultato: c'è un intruso in casa e, per come la pensa adesso Amon, va debellato. XD Approfitto inoltre per scusarmi del ritardo. :)
     
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    « Rimanete all'erta. »
    I sussurri di Gaspode raggiunsero i compagni, mentre questo zampettava verso l'inizio della scalinata, rimanendo saggiamente alla sua base.
    « Via, giovanotto! So benissimo che ci hai visto e so anche che capisci perfettamente ciò che dico. Ti va di scendere per scambiare quattro chiacchiere? Nessuno sta cercando grane, qui. »

    Per un lungo attimo vi fu semplice silenzio. Che il misterioso essere fosse fuggito, nel frattempo? Oppure era in attesa di qualcosa? Eppure, improvvisamente, dai lati dell'ingresso agli appartamenti di Yoe partirono due vistose fiammate che, nonostante tutto, si limitarono a bruciare l'ultimo pezzo di rampa, risultando di fatto più coreografici che offensivi...

    -Giovanotto? Chi osa dare del "giovanotto" ad un drago secolare?
    Tuonò la bestia, mentre due nuvole di fumo nero si espandevano per tutto l'ambiente.

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    Dalla porta in carta di riso della camera di Yoe sarebbe apparso l'evidentissimo profilo di un drago, irto sulle zampe posteriori e gesticolante. La forma allungata, le piccole corna ed i baffi davano l'idea di una tipologia di bestia del tutto differente a quella più conosciuta dai laputensi, tozza e con ali molto più grosse, piuttosto ricordava un suo simile maggiormente presente nell'immaginario del solo Amon e degli abitanti dell'Ovest.
    -Folli sfrontati, il vostro orrore serpentino è arrivato! Sono stato condotto qui per...

    Ti abbiamo visto, so che ci sei! Esci fuori allo scoperto: ti ho già affrontato in passato e non ho paura ad affrontarti di nuovo.

    Ad interromperlo, però, giunse Amon. Superando senza remore Gaspode e senza pensare alle conseguenze iniziò a correre verso l'ombra che -percependo chiaramente il pericolo- si dissolse assieme alle fiammate che le scalpitavano attorno.

    Quando la porta della bella Yoe venne sfondata da un Amon pronto a qualsiasi cosa, il guardiano ed infine i suoi compagni avrebbero finalmente potuto osservare direttamente l'intruso dall'odore di zolfo. Aveva due corna sulla testa ed orecchie appuntite, una dentatura da predatore ed una corporatura che certamente non ricordava quella dell'ombra di poco prima. Era umano... circa. Forse. Aveva i capelli rossi, gli occhi d'oro ed abiti davvero strani, sebbene abbastanza indicati a quel preciso presidio.

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    -MA CHE PROBLEMI HA IL VOSTRO COMPARE!?!

    Urlava come un pazzo, ma non sembrava minaccioso.
    Solo arrabbiato.
    Si rivolse però al cane ed alla bambina, puntando l'unghia affilata dell'indice quasi sulla faccia del padrone di casa che, un pò per l'adrenalina ed un pò per la sorpresa, sarebbe rimasto allibito a fissarlo.

    -Uno non può più farsi gli affaracci suoi ed arriva sempre qualcuno a disturbare! Ma in che diavolo di posto sono finito?!?!

    Sbuffando tirò un calcio ad un soprammobile, ma nient'altro.
    Forse era il caso di fare una mossa intelligente.

    Turno 8

    Ho messo l'intervento di Amon "in ritardo" di tempistiche rispetto a Gaspode perchè ho considerato che si è comunque rivestito alla meno peggio nel frattempo.

    Amon però ha fatto un piccolo errore: è entrato negli appartamenti autoconclusivamente (niente uso del condizionale). Per questa ragione non lo punisco, ma considero quella sua azione del turno appena finito come azione di questo turno (a livello di tempistiche), ragion per cui non deve postare a questo giro. Dal prossimo si riprende tutto regolare =)

    In poche parole, tocca a Gaspode e Kei. Poi rispondo nuovamente io.

    In ogni caso, il tizio è lui: [Link1], [Link2].

    La camera è grossomodo in ordine, anche se probabilmente sia il letto che alcune ale sono già state usate. Un paio di cassetti sono sfondati. A voi la palla!

    Scadenza: 22 Agosto, ore 23:59.

     
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    No!
    Amon mi guarda con l'espressione di chi è in procinto di prendere a pugni qualcuno; quasi come se la mia domanda sia stata un affronto o una provocazione. No, non lo era affatto, dunque diamoci una calmata, ragazzo.
    Il mio invito pare rimanere inascoltato per dei secondi; poi, due grosse fiammate, provenienti dal piano superiore, lambiscono la rampa di scale più in alto, grazie al cielo senza raggiungerci o addirittura solo avvicinarsi a noi. Si deve trattare di un messaggio, dunque, più che di un attacco.
    -Giovanotto? Chi osa dare del "giovanotto" ad un drago secolare?
    ...Il cazzo, è un'ouverture. Ora l'ambiente comincia a riempirsi di fumo nero e io, per non rimanere asfissiato, indietreggio quel tanto che basta per continuare a respirare aria fresca. Nel frattempo, però, non posso non notare il profilo del drago in questione apparire sulla porta della camera della padrona di casa. Non è proprio come gli altri che ho visto fino ad ora, ma c'è pure da dire che non ho notato tutta questa omogeneità tra i pochi esemplari che ho visto. E neppure noi cani scherziamo sull'argomento, per non parlare degli umani stessi.
    Insomma, formalizzarsi sulle apparenze mi pare un po' superfluo, ora.
    « Un cane altrettanto secolare; chiamala l'abitudine. »
    Replico, non molto impressionato.
    -Folli sfrontati, il vostro orrore serpentino è arrivato! Sono stato condotto qui per...
    Ti abbiamo visto, so che ci sei! Esci fuori allo scoperto: ti ho già affrontato in passato e non ho paura ad affrontarti di nuovo.
    Prima che quel buffone possa concludere il suo siparietto, Amon mi passa davanti impetuoso e in palese assetto bellico. Io non- Oh, che diamine.
    « AMON! FERMO! »
    Urlo. Spero seriamente che stia pensando alle conseguenze del proprio gesto, perché quant'è vera una salsiccia se quello ora finisce per coinvolgerci in scontri che non ci riguardano, io lo apro in due sul posto con le sue stesse armi; che già compiere questa deviazione è stato un favore nei suoi confronti.
    « Andiamo. Se però ci sono scontri, lo lasciamo nel suo brodo. »
    Bofonchio, seccato, facendomi largo nel fumo e correndo verso la stanza di Yoe. La verità è che a questo punto penso riuscirò a ragionare meglio con il rettile, piuttosto che lo stesso guardiano. Quest'ultimo, credo conscio del fatto che la sua performance è stata appena rovinata per sempre, fa disperdere le fiamme che egli stesso ha creato, così come la sua ombra.
    Una volta oltrepassata la porta... sfondata, vedo, mi trovo finalmente faccia a faccia con il nostro...
    ...Ragazzino. Pluricentenario -a sua detta, almeno- e tutto quel diavolo che ti pare ma, a conti fatti, un moccioso. Umano, e in grado di cambiare forma, un po' come quell'altra che avevo accolto forse poco meno di un annetto fa. Egli è castano, e con gli occhi gialli-dorati.
    -MA CHE PROBLEMI HA IL VOSTRO COMPARE!?!
    Ecco, bravo, questo vorrei saperlo anch'io. Visto che non lo riconosci, però, penso che la nostra guida turistica abbia appena preso un grosso granchio; oppure non ti ricordi di lui e basta. Un po' strano, per uno con cui ti saresti scontrato, ma plausibile; io stesso non credo di riuscire a ricordare tutte le baruffe della mia gioventù.
    -Uno non può più farsi gli affaracci suoi ed arriva sempre qualcuno a disturbare! Ma in che diavolo di posto sono finito?!?!
    « Spiacenti di averti interrotto. Comunque senti un po', "orrore serpentino", hai appena detto di essere "finito" qui, giusto? Da quanto tempo, se ci è lecito chiedere, e per quale motivo saresti stato "condotto" in questo luogo? Perché sai, saremmo parecchio interessati a sentire la tua storia. Poi potremmo spiegarti pure il perché, se si riuscirà a collaborare. Che ne dici? »
    Mi siedo davanti a lui, e lo guardo dritto in faccia; tranquillo sì, ma serissimo.

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck-alert, telecinesi.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore

    Note: Gaspode lo vede castano per il suo daltonismo.
     
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    « Andiamo. Se però ci sono scontri, lo lasciamo nel suo brodo. »
    Era rimasta quieta, i nervi saldi com'era giusto ed appropriato in una situazione in cui un atteggiamento insensatamente aggressivo come quello del signor Amon poteva costare caro. Lei si considerava solo una semplice guardia del corpo, non era consigliabile prendere iniziative avventate, e d'altra parte quella non era nemmeno la sua natura. Quindi si era fatta da parte permettendo al signor Amon di caricare attraverso la porta, era rimasta in disparte ed ora era perfettamente reattiva e capace di reagire a qualsiasi situazione di pericolo, sebbene in caso di pericolo reale e fosse sua intenzione caricarsi il Gaspode in braccio e saltare dalla finestra più vicina. Non aveva idea di come affrontare una creatura del genere, un drago dotato di intelletto poteva rivelarsi un avversario al di là delle sue capacità, quindi in caso di combattimento la sua opzione migliore sarebbe stata la fuga, non potendo garantire in alcun modo per l'incolumità del suo protetto.
    Annuì quindi all'indirizzo del vecchio cagnolino, e lo seguì quieta tenendo la mantellina chiusa e la sagoma di Crescent Rose nascosta al di sotto dell'abito rosso.

    -MA CHE PROBLEMI HA IL VOSTRO COMPARE!?!
    Fortunatamente ad occhio e croce aveva sovrastimato l'entità del pericolo, dato che il drago si era rivelato niente più che un gioco di ombre cinesi e l'unica anima viva che infestava la stanza era uno strano tipo che aveva tutta l'aria di essere un vagabondo che si era istallato in quella dimora per scroccare un tetto sopra la testa.
    In ogni caso il Gaspode sedette tranquillo, ed instaurò un dialogo pacato con lo sconosciuto, spingendo Kei ad assecondarlo mettendosi al suo fianco un po' più rilassata, ma comunque pronta ad intervenire. Dal canto suo il signor Amon sembrava abbastanza allibito, e probabilmente non era quella la scena che si aspettava dopo aver fatto irruzione nella stanza. Kei si rivolse proprio a quest'ultimo, parlando a voce bassa per non disturbare gli altri due presenti:

    "Uhm, tutto a posto...? Conosce quest'uomo...?"

     
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    « Spiacenti di averti interrotto. Comunque senti un po', "orrore serpentino", hai appena detto di essere "finito" qui, giusto? Da quanto tempo, se ci è lecito chiedere, e per quale motivo saresti stato "condotto" in questo luogo? Perché sai, saremmo parecchio interessati a sentire la tua storia. Poi potremmo spiegarti pure il perché, se si riuscirà a collaborare. Che ne dici? »

    A toni caldi Gaspode aveva risposto sarcastico, pur tentando la via conciliante. Ciò nonostante ci voleva ancora un pò perchè quel tale sbollisse del tutto da quella che sembrava sempre più una crisi isterica.

    -Senti Fido, ti sembro uno che "viene condotto"? TSK! Sono arrivato io qui, non mi ci ha portato nessuno!
    Lo disse con la stessa aria altezzosa (e poca credibilità) di un re decaduto... o di una star appena finita nel dimenticatoio. Sta di fatto che, affacciandosi appena ad una balconata, avrebbe indicato prima l'estremo Ovest e poi Laputa.
    -Vengo da quella parte e sono diretto dillà.

    Era decisamente vago nell'esprimersi, ma non dava nemmeno lontanamente l'idea di una spia o di qualcuno intento a nascondere chissà quali piani segreti. Si trattava di pura e semplice superficialità, forse dovuta in parte all'esaurimento nervoso; nonostante avessero tutti capito che nessuno aveva voglia di uccidere nessuno, le tempie ancora gli pulsavano e digrignava fin troppo spesso i denti. Qualcosa doveva averlo scosso, e parecchio.

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    -Non me ne frega nulla di questo palazzotto da checca. Voglio andarmene... e l'avrei già fatto quando sono arrivato ieri.

    Lo disse dopo aver iniziato a camminare avanti ed indietro con fare frenetico. Poi si morse le unghie, adirato e ferito al tempo stesso.

    -Sono più debole da quando giro in questo posto. Non ho potuto superare quella bestiaccia che gira per il bosco. E sinceramente... non ci tengo nemmeno troppo. Mi sono nascosto per un pò sperando che si scocciasse, ma è arrivato uno sfigato e quella cosa lo ha fatto a pezzi.

    Sbuffò, lanciando una... nuvoletta di fumo?
    Dalla bocca (?).

    -A quel punto ho lasciato stare. Forse se ne va. Magari finisce che si mangia tutto quello che sta qui e poi cambia aria.

    Ricapitolando...
    Nel bosco c'era un mostro -qualunque cosa volesse dire- che gironzolava libero e felice e faceva a pezzi più o meno chiunque avesse la sfortuna di incontrarlo. Bene. E lui -qualunque fosse il suo nome- era rimasto lì buono-buono in attesa che la bestia facesse piazza pulita di anime e cambiasse territorio di caccia, così da passare senza rischiare la pelle.
    Una brutta notizia, dunque, anche per i presenti che -solo per una fortuna sfacciata- non erano ancora incappati nel misterioso predatore e che avrebbero dovuto tenerne conto da quel momento in poi. Ancor peggio andava per Amon, considerando che quella fosse casa sua e l'invasore gli stesse distruggendo il "giardino".

    -E voi? Si può sapere chi cazzo siete?

    Turno 9

    Dialogo puro e semplice, siete liberi di fare tutte le domande del caso. Per le azioni usate ovviamente il condizionale.

    Amon, puoi postare. Ordine di posting a vostra scelta.
    Occhio che le vacanze son finite.

    Scadenza: 1 Settembre, ore 23:59.



    Edited by Drusilia Galanodel - 2/9/2016, 17:07
     
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    Pronto a dare battaglia e liberare dall’immonda presenza dell’invasore la sua casa, Amon restò di sasso, sbigottito e pietrificato dinanzi alla scena che gli si era parata dinanzi. Un ragazzo, un moccioso che somigliava sì a quell’ombra che gli era apparsa nella mente, ma che in sostanza non poteva rappresentarla pienamente per via del suo sesso. L’ombra, difatti, aveva forme femminee con le sue rotondità, mentre quello era palesemente un maschio anche se dalla fisionomia alquanto bizzarra: aveva un paio di corna sulla testa, orecchie puntute ed una dentatura che ricordava quella di un predatore, occhi dorati e capelli rossi. A lasciarlo ancora più di sasso fu però la reazione di quell’individuo, di quella strana creatura: sembrava essere contrariato e frustrato per la reazione che aveva avuto lo Scorpione che, di certo, doveva aver interrotto qualcosa che per lui doveva essere molto importante. Restò fermo, come se fosse immobilizzato, anche quando quello gli puntò un’unghia quasi sul viso incapace di reagire a quella reazione esagerata. Sembrava furioso, isterico con quelle sue urla ma di fondo appariva al ragazzo innocuo ed affatto pericoloso. A rompere il ghiaccio fu nuovamente Gaspode, diplomatico come al solito (come quando aveva provato a fermarlo ma, ahimè, non l’aveva neanche ascoltato), che aveva cominciato a fargli qualche domanda giusto per sapere chi fosse e come mai si trovasse lì. Domande semplici, che avrebbe potuto porre lo stesso Amon, sempre che riuscisse a sbloccarsi da quello stallo e scaricare tutta l’adrenalina ed il rancore che aveva accumulato sino a quel momento.

    Come dargli torto? Del resto da quando si era risvegliato ne aveva passate davvero tante e proprio quando pensava di essere tornato al sicuro nella sua casa, vi aveva trovato un ospite non proprio desiderato che si comportava piuttosto quasi fosse il padrone di casa. Ruotò un po’ la testa quando il soggetto stava prendendo a calci uno dei soprammobili della stanza della sua signora, trattenendosi ancora una volta dal dire o esprimere qualsivoglia pensiero ordinando a sé stesso di stare calmo e buono fintantoché questi non avesse risposto alle domande del suo compagno di viaggio. Dopo, soltanto dopo avrebbe reagito o parlato a sua volta: aveva già rischiato di mettere in moto uno scontro. Non l’avrebbe fatto di nuovo – o almeno così sperava tra sé e sé. A riportarlo con i piedi per terra, comunque, furono le parole sussurrategli da Kei.

    Ehm… sì, tutto a posto… ” replicò con tono basso, ma visibilmente sconcertato.
    No, non lo conosco… ma muta proprio come lei! ”, proseguì riferendosi all’ombra che aveva visto nella sua mente.
    Non abbassiamo la guardia: non conosciamo ancora le sue intenzioni. ” sospirò infine, cercando di non farsi sentire.

    Ancora visibilmente innervosito, l’ospito cominciò a rispondere alle domande di Gaspode anche se con superficialità. A quanto pareva sembrava venire da Ovest e sembrava invece essere diretto pressappoco in direzione di Laputa affermando di essere giunto lì coscientemente, senza essere stato condotto lì da nessuno. Non sembrava voler nascondere particolari, semplicemente era quello il suo modo di fare e di questo Amon sembrava esserne convinto anche se non apprezzava particolarmente i suoi modi di fare. A dirla tutta gli appariva come un moccioso viziato, abituato ad ottenere quanto voleva con il minimo (o addirittura nessuno) sforzo, solo e soltanto per il suo retaggio. Mano a mano che questi parlava, insultando apertamente la sua casa per giunta, Amon riacquistava il controllo di sé e del suo raziocinio smaltendo poco a poco la rabbia e l’ira che avevano offuscato la sua mente, portandolo a riflettere su ogni singola parola che lo sconosciuto stava dicendo loro. Da come parlava, da come aveva espresso i suoi pensieri, quel moccioso affermava di essere molto più forte di quanto appariva e che, in un certo senso, il luogo in cui si trovava l’aveva indebolito; indebolito al punto da non riuscire a debellare la creatura che scorrazzava libera per il bosco trucidando gli intrusi. Insomma, cautamente se ne stava dentro la magione al sicuro aspettando che qualcuno si occupasse di quella cosa, senza peraltro muovere un dito occupando la sua casa e pretendendo anche di sapere chi fossero loro.

    Amon fece due respiri profondi, cercando di svuotare la mente insieme agli occhi chiusi: quel tipo gli dava sui nervi, almeno per il momento, ma doveva cercare di stare calmo. L’ultima domanda, però, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Nonostante tutto, però, non sarebbe stata per quella che avrebbe attaccato briga con quella creatura, anche se con molte remore ed un invidiabile auto-controllo – almeno in quel caso. Riaperti gli occhi, avrebbe avanzato d’un paio di passi con espressione piuttosto preoccupata dato tutto quanto aveva sentito sino a quel momento: la parte più importante, quella che più premeva in quel momento, riguardava il suo bosco ed il suo essere preda di una belva feroce che attaccava indistintamente chiunque volesse. Nei suoi ricordi – o comunque di quel poco che restava di essi – non vi era alcuna immagine associata ad un eventuale guardiano per come gli era stato (blandamente) descritto.

    Si da il caso che io sia il padrone di casa, nonché custode del bosco che la circonda! ”, esclamò senza troppi giri di parole.
    E loro- ”, girandosi verso Gaspode e Kei, “ -sono miei ospiti.

    Messo in chiaro quel punto, proseguì sull’argomento principale: la creatura.

    Parlami di più della creatura che imperversa nel bosco, per favore! ”, disse mostrandosi serio e preoccupato al contempo.


    « B l O c K n O t E s »

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%;
    Status Fisico ~ rigenerato, ma non è consapevole ancora se sia o meno in grado di combattere. Fisico compromesso, comunque, dalle fitte nella testa ad ogni ricordo sbloccato (totale o parziale che sia).

    « EQUIPAGGIAMENTO »

    . Lama del destino .

    Lama del destino ”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “ Lama del destino ” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “ Lama del destino ” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte ”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “ Oracolo della morte ” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘ manico ’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “ Aculei dello Scorpione ” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine.

    ∙ ∙ ∙

    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“ Occhio di Ra ”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “ Respiro divino ”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“ Occhio di Ra ” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “ Respiro divino ” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “ Respiro divino ”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “ Respiro divino ” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall'“ Occhio di Ra ” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“ Occhio di Ra ” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “ Respiro divino ” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “ Respiro divino ” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “ Respiro divino ” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“ Occhio di Ra ” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“ Occhio di Ra ” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “ Respiro Divino ” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“ Occhio di Ra ”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “ lettura ” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “ lettura ” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza. [Power Up passivo + 50% Resistenza]

    « TECNICHE E STILI »

    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

    _ ___ ______________________ ___ _

    Note a margine ~ l'unica azione ipotetica che compio è quella di avanzare, per poi chiedere informazioni sulla creatura :)
     
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    -Senti Fido, ti sembro uno che "viene condotto"? TSK! Sono arrivato io qui, non mi ci ha portato nessuno!
    Se non altro chi ho di fronte ha un minimo di mordente. Mi chiedo se si sia accorto, piuttosto, che si è appena smentito rispetto a quello che ha detto qualcosa come meno di mezzo minuto fa ma, nel dubbio, non glielo farò notare. Comunque, il succo è che con ogni probabilità non ha idea di come sia giunto qui.
    La domanda è: si è risvegliato all'interno del palazzo come Amon da qualche parte nella foresta, o vi è capitato perdendosi mentre girava? Anzi, no, non c'è neppure bisogno di chiederselo: a meno che non sappia volare, trovo difficile che si sia ritrovato così a caso in un posto altrimenti tanto difficile da raggiungere. Però è pur sempre un drago, o almeno un sedicente tale, quindi il volo non sembra nemmeno tanto implausibile.
    Insomma, inutile farsi venire mal di testa prima di avere un minimo di elementi a disposizione. Vediamo che ha da dire.
    -Vengo da quella parte e sono diretto dillà.
    Lo guardo avvicinarsi al balcone, ed indicare poi prima l'ovest e poi qualcosa verso... Laputa? Cioè, è diretto a Laputa?
    Okay, okay, okay, calmiamoci. Dove sia diretto e perché è, per ora, una questione secondaria e che sarebbe vista come un indebito interessamento ai cosiddetti cazzi altrui. Intanto, però, lo terrò a mente, non si sa mai; potrei volermi giocare quella carta per convincerlo a collaborare un po' di più.
    Ora lasciamolo finire di parlare, e le ricostruzioni varie a dopo.
    -Non me ne frega nulla di questo palazzotto da checca. Voglio andarmene... e l'avrei già fatto quando sono arrivato ieri.
    Sei arrivato ieri, e vuoi andartene. Bene, perché non l'hai ancora fatto?
    -Sono più debole da quando giro in questo posto. Non ho potuto superare quella bestiaccia che gira per il bosco. E sinceramente... non ci tengo nemmeno troppo. Mi sono nascosto per un pò sperando che si scocciasse, ma è arrivato uno sfigato e quella cosa lo ha fatto a pezzi.
    Più debole, dunque. C'è qualcosa che limita i poteri di... questo qui, e in giro c'è una qualche creatura apparentemente più forte di quanto non sia lui. Qualcun altro, nel frattempo, è stato sconfitto da essa.
    « Sconfitto e basta o morto? »
    Quasi una domanda di circostanza, ma sapere chi possa essere stato il disgraziato in questione schifo non fa.
    Riassumendo, abbiamo davanti un ragazzino proveniente dalla parte più occidentale del Presidio e che, per qualche ragione, si sta dirigendo a Laputa. Costui si sente più debole da quando gira nel Kijani Fahari, e non è stato in grado di superare la "bestiaccia" che gira da queste parti; decide pertanto di nascondersi, fino a che non si sarebbero calmate le acque. Ed eccolo qui nel palazzo di Yoe da... ieri, in evidente stato confusionale.
    Sospetto di conseguenza che non sia arrivato nel palazzo di propria volontà.
    Per l'indebolimento, non credo che il nostro amico ne conosca il motivo, altrimenti l'avrebbe già menzionato. Pare tuttavia non avere effetto su di me o Red; perché?
    -E voi? Si può sapere chi cazzo siete?
    Si da il caso che io sia il padrone di casa, nonché custode del bosco che la circonda! E loro sono miei ospiti.
    E con questo le presentazioni sono quasi risolte.
    Parlami di più della creatura che imperversa nel bosco, per favore!
    Interessante: nemmeno Amon, il guardiano di questo posto, è al corrente di questa creatura. Mi domando a questo punto se l'incidente magico, la creatura e l'indebolimento di... Coso siano in qualche modo correlate.
    Ho paura di sì.
    « Allora, ho come l'impressione che tu possa aiutare noi come noi possiamo aiutare te in qualche modo. Ora, in tutta franchezza, ragazzo, come sei giunto in questo palazzo? Se poi magari ci dici a tua volta chi sei tu, pure meglio. »

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck-alert, telecinesi.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore


    Edited by Kuma. - 1/9/2016, 01:08
     
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    Pur mantenendo una postura rilassata, Kei iniziava a sentirsi tesa. Spostò tutto il peso sulle punte dei piedi, salvo poi ricadere sui talloni senza minimamente scomporre il resto del corpo con un movimento da ballerina, un esercizio per mantenere il fisico in stato di quiete ed evitare tic nervosi di qualsiasi tipo, come quelli che invece investivano regolarmente quello strano signore dai denti aguzzi, che sotto gli occhi di ben tre persone -fra cui il padrone di casa- si agitava come una belva in gabbia, ora spostandosi qua e là minacciando di creare un solco sul pavimento, ora rodendo l'unghia del pollice dando l'impressione di volersela staccare per il nervosismo. L'unica cosa che la giovane esorcista riusciva a pensare era che voleva tenere il suo protetto fuori dai guai il più possibile, anche perché comunque quella non era affatto una missione volta a ripulire le paludi da eventuali minacce e quindi non avevano obblighi ad affrontare un essere potenzialmente molto minaccioso. E sebbene Kei fosse sicura di avere i mezzi per uscire indenne da un incontro ravvicinato con una belva feroce, non aveva la certezza di poter garantire anche per un cagnolino anziano e malconcio come il Gaspode.

    Si da il caso che io sia il padrone di casa, nonché custode del bosco che la circonda! E loro sono miei ospiti.
    Kei si trattenne dal mordicchiarsi il labbro inferiore. Il rosso aveva l'aria di essere un tizio egocentrico con manie da primadonna, e quello era esattamente il tono adatto ad indisporlo. Specie se...
    Parlami di più della creatura che imperversa nel bosco, per favore!
    ... poi hai da chiedergli qualcosa e addirittura ci ficchi un "per favore"...

    "Ehm, se posso..."
    Si fece avanti di un piccolo passo e si prodigò in un accenno di inchino.
    "Le chiedo di perdonare i modi del signor Amon, di certo sgarbati, ma dopotutto questa è la sua dimora e non c'è da stupirsi per i suoi modi adirati, ora che l'ha scoperta invasa e ridotta in questo modo. Io sono Red, faccio da scorta al signor Gaspode."
    Accennò al cagnolino lì vicino con una mano, avendo cura di seguire l'etichetta aggiungendo alle presentazioni i nomi di ciascun membro di quella strana compagnia.
    "Noi veniamo proprio dall'isola nei cieli verso cui siete diretto. Visto che ci troviamo nella stessa situazione non c'è bisogno di essere diffidenti l'uno con l'altro, forse possiamo anche darci aiuto reciproco."
    Esibì un sorriso di circostanza, tuttavia non era nella sua natura esibire espressioni troppo fredde o forzate, quindi ciò che ottenne fu un gesto di un certo calore che comunicava simpatia e cordialità.

     
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    Quarto giorno del primo mese - Sirio [anno 1]
    Undarm, Presidio Occidentale.

    “ Si da il caso che io sia il padrone di casa, nonché custode del bosco che la circonda! E loro sono miei ospiti. Parlami di più della creatura che imperversa nel bosco, per favore! ”

    Quando Amon intervenne, lo sconosciuto si limitò a sollevare un sopracciglio con aria poco convinta, forse in dubbio sul credere o meno a quelle parole. Dopotutto poteva benissimo essere una sciocchezza atta a farlo cadere in qualche infido tranello... o semplicemente per aver campo libero nel razziare un castello che -al suo arrivo- pareva abbandonato da molto tempo.

    « Allora, ho come l'impressione che tu possa aiutare noi come noi possiamo aiutare te in qualche modo. Ora, in tutta franchezza, ragazzo, come sei giunto in questo palazzo? Se poi magari ci dici a tua volta chi sei tu, pure meglio. »

    "Ehm, se posso..."
    A placare forse il clima generatosi dalle due precedenti risposte che -in effetti- a determinati individui sarebbero potute apparire decisamente poco cortesi, si fece avanti una ragazzina tutta vestita di rosso, accennando addirittura ad un inchino.
    "Le chiedo di perdonare i modi del signor Amon, di certo sgarbati, ma dopotutto questa è la sua dimora e non c'è da stupirsi per i suoi modi adirati, ora che l'ha scoperta invasa e ridotta in questo modo. Io sono Red, faccio da scorta al signor Gaspode. Noi veniamo proprio dall'isola nei cieli verso cui siete diretto. Visto che ci troviamo nella stessa situazione non c'è bisogno di essere diffidenti l'uno con l'altro, forse possiamo anche darci aiuto reciproco."

    A quel tentativo di mantenere un certo savoir faire, il vagabondo dalle fattezze da predatore si concesse altri attimi per riflettere e... studiarli, molto probabilmente. Era palesemente in dubbio, per non dire che a stento li credeva: come poteva d'altronde esistere un abitante di un castello simile in quelle condizioni? Ciò nonostante, decise comunque di dar loro una possibilità: anche se fossero stati bugiardi, avrebbe potuto mandarli a morire per primi in caso di attacco.

    -Yuu-Tatsuo... è come mi chiamano. Voi chiamatemi come vi pare- avrebbe risposto senza troppe cerimonie -Sono arrivato volando. Il tempo faceva schifo e non mi sono accorto subito di un'altra presenza sul bosco. Poco prima che una nube si spostasse, rivelandolo, qualcosa ha attirato la bestia a terra... e quella è scesa in picchiata, prendendo lo sfigato. Lo ha chiuso fra gli artigli e lanciato in aria, poi sbattuto a terra. Lo ha ammazzato lentamente e con dolore.

    Abbassò lo sguardo... e non si comprese bene se fosse per il morale a terra o per rispetto alla vittima.

    -E' un drago anche lui, credo... ma non mi somiglia- il tono della voce cambiò appena, forse per il malcelato risentimento che non avrebbe dovuto mostrare -E' tozzo e sgraziato. Selvaggio e brutale. Pericoloso.

    Turno 10

    Dialogo puro e semplice, siete liberi di fare tutte le domande del caso. Per le azioni usate ovviamente il condizionale.

    Turni liberi.
    Occhio che le vacanze son finite.

    Scadenza: 9 Settembre, ore 23:59.



    Edited by Drusilia Galanodel - 2/9/2016, 17:48
     
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    black s c o r p i o

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    A compensare la sua mancanza di tatto e di educazione per fortuna c’era Kei, mentre Gaspode (con il suo modo di fare diplomatico) tentava di estorcere quante più informazioni possibili dall’ospite che sembrava alquanto diffidente rispetto alle loro intenzioni. Alla lunga decise però di mostrarsi almeno un poco collaborativo, cominciando a presentarsi a sua volta senza stare li a girarci troppo intorno, senza troppi convenevoli. Amon ascoltò con attenzione quanto lo straniero stava loro dicendo e mano a mano che questi continuava con la sua storia, il suo volto s’incupiva sempre di più focalizzando quindi la sua attenzione sul secondo ospite indesiderato che imperversava nel suo bosco, uccidendo chiunque ne violasse i confini.

    Ti prego, cerca di essere il più preciso possibile sugli eventi: il bosco e questa magione sono tutto ciò che mi resta di lei. Se c’è qualcosa che io posso fare per preservarne l’equilibrio e la pace ti prego, dimmelo! ” lo esortò sincero.

    Lui non conosceva i draghi, ma da quel che aveva capito la creatura era oltremodo pericolosa, selvaggia e brutale; con buona probabilità avrebbe attaccato qualsiasi cosa fosse stata in grado di muoversi, pertanto a rischio vi erano tutte le creature che abitavano il bosco. Il perché il bosco stesso non si fosse attivato nel suo meccanismo di auto-difesa ed auto-preservazione di sé non lo sapeva, ma quella era una minaccia che andava sgominata al più presto e nel più breve tempo possibile. Per farlo, però, gli occorrevano quante più informazioni possibili e, eventualmente, aveva bisogno di conoscere qualcosa anche dell’evento che poteva aver spinto quel drago a scendere nel bosco e commettere le sue atrocità.

    Hai parlato di qualcosa che potrebbe aver attirato la sua attenzione: ricordi di cosa si trattava? Oltre a quel povero diavolo che è finito dilaniato dalla creatura, ovviamente. ” avrebbe chiesto ancora, incalzando quasi il nuovo ospite.


    « B l O c K n O t E s »

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%;
    Status Fisico ~ rigenerato, ma non è consapevole ancora se sia o meno in grado di combattere. Fisico compromesso, comunque, dalle fitte nella testa ad ogni ricordo sbloccato (totale o parziale che sia).

    « EQUIPAGGIAMENTO »

    . Lama del destino .

    Lama del destino ”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “ Lama del destino ” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “ Lama del destino ” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte ”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “ Oracolo della morte ” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘ manico ’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “ Aculei dello Scorpione ” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine.

    ∙ ∙ ∙

    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“ Occhio di Ra ”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “ Respiro divino ”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“ Occhio di Ra ” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “ Respiro divino ” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “ Respiro divino ”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “ Respiro divino ” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall'“ Occhio di Ra ” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“ Occhio di Ra ” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “ Respiro divino ” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “ Respiro divino ” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “ Respiro divino ” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“ Occhio di Ra ” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“ Occhio di Ra ” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “ Respiro Divino ” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“ Occhio di Ra ”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “ lettura ” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “ lettura ” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza. [Power Up passivo + 50% Resistenza]

    « TECNICHE E STILI »

    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

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    Note a margine ~ esorto l'ospite a dire di più sia sulla creatura, sia sull'evento che potrebbe aver attirato l'attenzione di questa. :)
     
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    Staffer
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    Se non ho imparato male a leggere le espressioni di esseri umani e associati, il nostro amico non deve essere stato troppo convinto da Amon, ma non dà l'impressione di volerlo fare pesare; perlomeno non ancora. Lieto che ci sia almeno il beneficio del dubbio, da parte sua. Buono pure l'intervento di Red che, tra di noi, è colei che pare sapere destreggiarsi meglio con le regole dell'etichetta.
    Anche se, affiancata ad un cane quale il sottoscritto ed un eremita che girava con il pisello all'aria fino a cinque minuti fa, c'è da dire che non si tratta nemmeno di tutta questa grande impresa.
    Ad ogni modo, il drago ci sta osservando con attenzione, dubbioso come posso comprendere sia; io, in tutta risposta, lo fisso di rimando. Lo annuso, anche, perché al di là dell'odore di zolfo che permea l'intero ambiente, sentire di cosa sa una persona la dice lunga su chi essa sia, in che tipo di luogo viva, quali siano le sue abitudini, e yadda yadda yadda. Cosa che puoi fare in una maniera simile anche con gli occhi, in realtà, ma io del naso mi sono sempre fidato più; quello non ha le cataratte, tanto per cominciare.
    -Yuu-Tatsuo... è come mi chiamano. Voi chiamatemi come vi pare-
    "Come mi chiamano". Una scelta di parole interessante, direi. Come lo chiamano gli altri, ovvero qualcuno che non rientra nel concetto di "noi" del drago, ammesso che ne abbia uno. Da ovunque egli venga, deve essere una sorta di emarginato, come... beh, come succede qui ad Ovest per i non-umani, da quel poco che so. Tuttavia, perfino questi ultimi -come quella Rea- penso possiedano un'identità che si realizza all'interno -e non all'esterno- di qualcosa. Quindi un outcast perfino per gli standard non-umani? Oppure è come con noi cani, che al di là dei nomi datici dagli uomini, ci diamo reciprocamente delle specie di epiteti?
    Certo è che nemmeno a Chicago ho mai visto qualcuno presentarsi con "mi chiamano..." Boh, facciamo "Zanna lunga". Insomma, mi puzza.
    -Sono arrivato volando. Il tempo faceva schifo e non mi sono accorto subito di un'altra presenza sul bosco. Poco prima che una nube si spostasse, rivelandolo, qualcosa ha attirato la bestia a terra... e quella è scesa in picchiata, prendendo lo sfigato. Lo ha chiuso fra gli artigli e lanciato in aria, poi sbattuto a terra. Lo ha ammazzato lentamente e con dolore.
    È arrivata da una nube ed è scesa a terra, pertanto sa volare. Poi ha ucciso un povero disgraziato che le è capitato a tiro, ma non capisco a questo punto se stesse solo predando per necessità, per difesa del territorio o che altro.
    -E' un drago anche lui, credo... ma non mi somiglia E' tozzo e sgraziato. Selvaggio e brutale. Pericoloso.
    « Del tipo quattro zampe, due ali simil-pipistrello, lucertola troppo cresciuta? Magari sa pure parlare il linguaggio umano? »
    Questa è l'immagine più consueta che ho quando penso ad un drago, per l'appunto.
    Nel frattempo, Amon mi anticipa con domande molto più rilevanti delle mie.
    Io posso solo fare il punto della situazione: siamo stati inviati qui ad indagare su un'esplosione di energia magica, e troviamo sulla strada un uomo nudo e privo di qualsiasi memoria risalente agli eventi recenti. Ci dirigiamo nella sua dimora che, per qualche motivo, pare abbandonata da diverso tempo, e lì -o meglio, qui- troviamo Yuu-Tatsuo. Egli si sente indebolito da quando è nel Kijani Fahari, e non riesce a superare la nuova creatura che si aggira da queste parti, ovvero un drago come lui ma non troppo.
    Bel caso, davvero.
    Intanto, noi siamo giunti qui appunto per recuperare le cose di Amon. Per la fonte di tutte le nostre grane non siamo ancora passati, e come se non bastasse dobbiamo passare pure per un drago.
    Attirato a terra da qualcosa.
    ...Ciccialculo.
    Sarà mica stata l'energia.
    « Ascoltami, Yuu-Tatsuo. » stavolta il mio tono perde ogni goccia della condiscendenza di poco fa. « Io e Red siamo giunti qui per indagare su un'anomalia avvenuta proprio in questa foresta. Il guardiano di quest'ultima ha accettato di aiutarci, mentre tu vuoi uscire di qui, o sbaglio? Ti propongo un piccolo scambio di favori: tu ci dai una mano con ciò che sai e che sai fare, e noi aiuteremo te a superare quel drago. Il gioco di squadra paga su questo tipo di cose, credimi. »
    Chiaro che "superare" non significa necessariamente "affrontare". Per quanto mi riguarda, sono tutto per l'elusione, se possibile.

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck-alert, telecinesi.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore
     
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    « Di solito i draghi sono più simili ad animali selvatici. »
    Commentò lei quando lo straniero descrisse il modo in cui la bestia aveva ucciso la sua preda.
    « Tuttavia, la crudeltà non è nella loro natura. E' strano che abbia ucciso lentamente e allo scopo di far soffrire. »
    Glissò volutamente sulla definizione che lo straniero dava di se stesso. In diverse culture divinità degli elementi e veri e propri dei del cielo e della folgore assumevano l'aspetto di draghi, pur non essendolo nel vero senso del termine. Chissà se quello Yuu-Tatsuo aveva, da qualche parte nel multiuniverso, una qualche tribù che lo adorava come un dio? A ben guardarlo sarebbe stato buffo. Sarebbe stato un dio abbastanza trasandato...

    Lasciò al Gaspode l'onore e l'onere di condurre le trattative, e si defilò volentieri dal voler prendere posizione riguardo l'idea di fare gruppo in una caccia la drago: lei, d'altronde, viste le esperienze passate non amava particolarmente il gioco di squadra, ma non si sarebbe tirata indietro se necessario. Sperava solo di non avere alleati nella traiettoria di tiro, oppure troppo vicini quando brandiva Crescent Rose in forma di falce da guerra. Anche se non conosceva le effettive abilità di quelo Yuu-Tatsuo, di sicuro non si aspettava troppo da Amon e dal signor Gaspode, che d'altronde ai suoi occhi erano poco più di un nudista ed un cagnolino. Tuttavia confidava abbastanza nelle sue capacità di cacciatrice, dopotutto era addestrata per abbattere bestie anche di taglia notevole. I draghi magari erano un po' più grossi dei suoi standard, ma finché si trattava di qualcosa in possesso di un collo alla portata della lama di Crescent Rose, allora non aveva problemi.

    Bastava che questo drago, stavolta, non fosse grande quanto tutto il Pentauron...

     
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    Impeto e tempesta

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    Quarto giorno del primo mese - Sirio [anno 1]
    Undarm, Presidio Occidentale.

    « Del tipo quattro zampe, due ali simil-pipistrello, lucertola troppo cresciuta? Magari sa pure parlare il linguaggio umano? »
    Tatsuo annuì lentamente, dopo averci pensato un pochino.
    « Di solito i draghi sono più simili ad animali selvatici. Tuttavia, la crudeltà non è nella loro natura. E' strano che abbia ucciso lentamente e allo scopo di far soffrire. »
    Ti prego, cerca di essere il più preciso possibile sugli eventi: il bosco e questa magione sono tutto ciò che mi resta di lei. Se c’è qualcosa che io posso fare per preservarne l’equilibrio e la pace ti prego, dimmelo! Hai parlato di qualcosa che potrebbe aver attirato la sua attenzione: ricordi di cosa si trattava? Oltre a quel povero diavolo che è finito dilaniato dalla creatura, ovviamente.

    Mentre i presenti facevano il punto della questione ed Amon si dava alle esortazioni, lo straniero dalla chioma rubiconda fissò qust'ultimo con aria non troppo convinta: dopotutto, l'equilibrio di quel posto era l'ultima delle sue priorità e non vedeva reali motivi per cui avrebbe voluto rischiare la pellaccia ed aiutarlo nell'impresa, qualunque fosse stata.
    -Ti pare che lo sappia?- avrebbe sbottato, un pò contrariato -Ti pare che davanti a quella bestiaccia mi venga la curiosità di vedere cosa lo ha attirato??? Ragazzo, tu hai qualche problema con l'istinto di sopravvivenza...

    « Ascoltami, Yuu-Tatsuo. » fortunatamente, almeno il cane aveva intuito che razza di personaggio era, ragion per cui riuscì a rapportarsi con lui utilizzando toni più "concreti" « Io e Red siamo giunti qui per indagare su un'anomalia avvenuta proprio in questa foresta. Il guardiano di quest'ultima ha accettato di aiutarci, mentre tu vuoi uscire di qui, o sbaglio? Ti propongo un piccolo scambio di favori: tu ci dai una mano con ciò che sai e che sai fare, e noi aiuteremo te a superare quel drago. Il gioco di squadra paga su questo tipo di cose, credimi. »

    -Quindi, se vi aiuto, mi fate scappare da questo postaccio, giusto?- avrebbe domandato, quasi ad accertarsi che non avesse compreso male -E sia, accetto.
    Terminato quel breve scambio di battute e rassicurato della possibilità di riuscire in qualche modo a scappare, quel tale divenne improvvisamente più rilassato ed apparentemente ben disposto. Sorrideva pure... per quanto potesse sembrare amichevole con quei denti aguzzi che si trovava per genetica.
    -Ciò che so è tutto quello che vi ho detto: al massimo posso condurvi dove l'ho visto l'ultima volta- avrebbe spiegato, indicando con l'indice artigliato una direzione fuori dalla magione -Quello che so fare è... beh, un pò tutto. So volare, so cacciare, so combattere... e so abbrustolire chi mi dà fastidio, cose abbastanza normali, insomma. Però da quando son qui mi sento più debole, non sono sicuro di funzionare completamente, ecco.
    Per lui era tutto normalissimo ed in effetti, considerando chi girava per i presidi, non aveva poi così torto. Era un mercenario, forse, dato che diceva di saper cacciare e combattere... ed usava il fuoco. Fantastico!

    -Allora... che si fa?

    Turno 11

    I turni per prepararsi son trascorsi e più di questo non potete ottenere da lui. Decidete che fare in questo turno e io vi descriverò cosa troverete e a che punto del percorso. Considerate anche se scegliere la via principale o la strada da cui siete arrivati o boh... altro XD

    Scadenza: 18 Settembre, ore 23:59.

     
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    black s c o r p i o

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    Amon rimase un po’ perplesso dalla reazione del drago: sembrava quasi non volesse aiutarlo, ritenendo peraltro che avesse un qualche problema con l’istinto di sopravvivenza. A quelle parole inarcò le sopracciglia sorpreso, piccato nel suo stesso orgoglio. Come era riuscito, nonostante il momento concitato, a non accorgersi di nulla? Avrebbe ribattuto volentieri a quelle parole mostrandogli concretamente i fatti, ma decise di stare al suo posto ed aspettare che potesse rispondere anche alle parole degli altri mostrandosi però contrariato ed imbronciato per il trattamento verbale (e non) che gli era stato riservato dall’ospite. Al momento, grazie soprattutto agli interventi dei suoi compagni di viaggio, aveva raccolto diversi indizi riguardo alla creatura malefica che si aggirava nel suo bosco, peraltro con l’accondiscendenza del rosso: era dotato di quattro zampe, un paio d’ali simili a quelle di un pipistrello (ma decisamente più grandi) e dall’aspetto rettiliano nella sostanza; infine sembrava essere in grado di poter parlare il linguaggio umano.

    A quanto pareva, però, l’ospite sembrò gradire la proposta di Gaspode rendendosi oltremodo collaborativo: doveva essere realmente impaurito dalla creatura che si aggirava nel bosco al punto da arrivare a fornire persino informazioni su di sé. Anche se, a dirla proprio tutta, era stato piuttosto vago come a voler dire che sapeva fare un po’ di tutto e un po’ di niente. L’unica costante con quanto aveva detto sin dall’inizio era che il bosco l’aveva in qualche modo indebolito, impedendogli di pensare da sé stesso alla propria incolumità. Le labbra di Amon si piegarono in un leggero sorriso, appena accennato: nonostante la baldanza mostrata il rosso si era dovuto piegare a chiedere il loro aiuto, seppure indirettamente. Tanto clamore per nulla, insomma.

    Si va a caccia di draghi, allora. ” rispose secco.

    Dall’espressione che aveva sembrava oltremodo eccitato all’idea di andare a caccia, mostrandosi però preoccupato al tempo stesso per le sorti del bosco e delle creature che lo abitavano.

    Guidaci verso l’ultimo posto dove l’hai visto: magari ci sono delle tracce che ci potranno portare direttamente verso di lui. ” avrebbe proseguito subito dopo.

    Sarebbe restato un attimo in silenzio, guardandosi da solo per un momento.

    Ma prima è il caso che io metta qualcosa di decente addosso. ” avrebbe concluso infine alludendo al fatto che fosse ancora parzialmente nudo.

    Con il beneplacito di tutti i suoi ospiti sarebbe tornato nella sua stanza per indossare degli abiti consoni ed un mantello al di sotto del quale nascondere le sue armi, con l’aggiunta dei pugnali da lancio: i suoi aculei.


    « B l O c K n O t E s »

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%;
    Status Fisico ~ rigenerato, ma non è consapevole ancora se sia o meno in grado di combattere. Fisico compromesso, comunque, dalle fitte nella testa ad ogni ricordo sbloccato (totale o parziale che sia).

    « EQUIPAGGIAMENTO »

    . Lama del destino .

    Lama del destino ”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “ Lama del destino ” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “ Lama del destino ” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte ”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “ Oracolo della morte ” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘ manico ’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “ Aculei dello Scorpione ” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine.

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    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“ Occhio di Ra ”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “ Respiro divino ”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“ Occhio di Ra ” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “ Respiro divino ” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “ Respiro divino ”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “ Respiro divino ” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall'“ Occhio di Ra ” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“ Occhio di Ra ” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “ Respiro divino ” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “ Respiro divino ” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “ Respiro divino ” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“ Occhio di Ra ” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“ Occhio di Ra ” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “ Respiro Divino ” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“ Occhio di Ra ”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “ lettura ” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “ lettura ” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza. [Power Up passivo + 50% Resistenza]

    « TECNICHE E STILI »

    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

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    Note a margine ~ la scelta di Amon è ovvia: provare a debellare la minaccia e per questo, non sapendo dove andare, chiede al rosso di guidarli verso l'ultimo posto utile nel quale è riuscito ad avvistarlo (se ci è riuscito, ovviamente). :)

    Prima di partire, però, fatemelo rivestire per bene XD
     
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