[Quest n°2.5] L'Agonia di Undarm

NAOS PROJECT

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  1. K e i
     
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    -Allora... che si fa?
    Beh, c'era giusto una cosetta che potevano azzardare, ma... non le piaceva granché. Sì, insomma, lei non era mai stata il tipo di persona con uno spiccato istinto di sopravvivenza, però al contempo non aveva mai tentato volontariamente di ficcarsi in guai troppo grandi, anche se poi in più di un'occasione c'era finita -volente o nolente quella era la sua vita. Ora che dovevano trovare il modo di "stanare" una bestia feroce potenzialmente pericolosa e sicuramente divoratrice di esseri umani, il suo cervellino le permetteva una singola, spinosissima opzione... e non le piaceva per niente.
    Ma le bastò guardare il Gaspode per trarre un lungo, affranto sospirone. Toccava a lei, non c'era dubbio.

    "Farò da esca."
    Disse con l'entusiasmo di qualcuno a cui avevano appena diagnosticato un tumore in fase terminale.
    "Come dice il signor Amon, appena sarà possibile vorrei che ci conducesse sul luogo dove avete avvistato il drago, a quel punto sarebbe una buona idea se vi appostate al riparo, possibilmente non visti e sottovento mentre io..."
    (dimostro al mondo quanto sono idiota)
    "... mi faccio una passeggiata."
    Nel dire ciò accennò al cappuccio. Si chiese se i draghi fossero creature daltoniche, o se in generale fossero in grado di distinguere il colore rosso.

    "A quanto mi sembra di capire sono l'unica abbastanza agile"
    (abbastanza idiota)
    "da poter riparare in fretta qualora il nostro ospite decida di farsi vivo. A quel punto vedremo il da farsi. Magari gli offriamo del thè..."
    Voleva essere una battuta, ma non faceva ridere nemmeno a lei.
    Beh, dopotutto era sempre stata pessima anche nel fare battute, come nell'evitare di cacciarsi nei guai.

     
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    Quindi ora abbiamo un identikit approssimativo della nostra bestia. Se ci ho preso perfino sulla parte del linguaggio, sarà piuttosto interessante quello che succederà quando la avremo davanti. Perché, "selvatica" o "civile" che sia, riuscire a capirsi quando si parla implica la possibilità di un confronto che possa andare oltre lo scambiarsi morsi, botte e incantesimi assortiti. Che magari succedono lo stesso, ma non prima di scoprire, chissà, qualcosa di interessante.
    Intanto, vorrei pure capire con che razza di draghi ha avuto a che fare Red fino ad ora. Esperienze diametralmente opposte, proprio.
    -Ti pare che lo sappia? Ti pare che davanti a quella bestiaccia mi venga la curiosità di vedere cosa lo ha attirato??? Ragazzo, tu hai qualche problema con l'istinto di sopravvivenza...
    Risposta legittima ad una domanda, a dire il vero, altrettanto legittima. Dunque non siamo ancora riusciti a stabilire con certezza l'oggetto dell'interesse del drago. Abbiamo, però, un possibile indiziato: l'energia magica che stiamo investigando, per l'appunto, che già mi sembra un buon punto di partenza. Anche se, a conti fatti, cosa vuole quella bestia è una questione di importanza bene o male secondaria.
    Ad ogni modo, Yuu-Tatsuo decide di unirsi alla nostra allegra combriccola; alé. Egli ci indica la direzione entro la quale si trova l'ultimo posto dove ha avvistato il suo simile, e spiega in parole povere cosa sa fare, con la clausola dell'indebolimento.
    -Allora... che si fa?
    Si va a caccia di draghi, allora.
    Un momento, così su due piedi? Senza nemmeno interpellarmi?
    Guidaci verso l’ultimo posto dove l’hai visto: magari ci sono delle tracce che ci potranno portare direttamente verso di lui.
    Ngh. Amon è il guardiano del Kijani Fahari, purtroppo, e in quanto tale vorrà sicuramente difendere il bosco da intrusi. Ma io sono qui per conto del Magisterium, Red pure come mia guardia del corpo, mentre Tatsuo vuole eludere quella creatura.
    Vero che l'unione fa la forza e tutto quello che si vuole, ma non è per questo che almeno due di noi sono qui.
    "Farò da esca. Come dice il signor Amon, appena sarà possibile vorrei che ci conducesse sul luogo dove avete avvistato il drago, a quel punto sarebbe una buona idea se vi appostate al riparo, possibilmente non visti e sottovento mentre io... mi faccio una passeggiata. A quanto mi sembra di capire sono l'unica abbastanza agile da poter riparare in fretta qualora il nostro ospite decida di farsi vivo. A quel punto vedremo il da farsi. Magari gli offriamo del thè..."
    Adesso ci si mette pure Cappuccetto Rosso. Un po' di calma, e che diavolo.
    « Aspettate, voi due. »
    Intervengo.
    « Vorrei ricordare che io e Red siamo qui per indagare su un fenomeno che ha interessato il Kijani Fahari. Ora, capisco che tu- » guardo Amon. « -voglia preservare il bosco da questa nuova minaccia, ma con permesso vorrei poter continuare ciò per cui sono stato ingaggiato. Non escludo, tuttavia, che le due faccende possano essere correlate. Ora, il drago potrebbe essersi pure spostato, da ieri, ma se fosse attirato dall'energia magica sprigionata dall'esplosione che stiamo, appunto, investigando? »
    Faccio una pausa, per assicurarmi che tutti mi stiano seguendo.
    « Avremmo più possibilità di prenderlo. Se pensate che invece non sia il caso, allora mi sta bene il piano di Amon. Insomma, volevo solo fare presente il mio punto di vista e... la nostra posizione. »

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck-alert, telecinesi.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore
     
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    Considerando che non avete deciso nulla, la quest non prosegue. Accordatevi in bacheca o via mp e mi basta che uno solo di voi scriva di sotto la risposta definitiva su cosa fate. Vi lascio la scadenza larga perchè ho un pò di casini e non riuscirei comunque a rispondervi prima.

    Scadenza: 28 Settembre, ore 23:59.

     
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  4. K e i
     
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    Oh.
    E' vero. Il fenomeno di natura magica su cui stavano investigando...
    Kei arrossì con violenza. La bussola!!! Aveva completamente dimenticato la bussola!!!

    "Dunque... Sta bene, allora..."
    Cercò il piccolo oggetto, trovandolo in una delle tasche interne della mantella scarlatta. Lo rigirò fra le mani dimenticando di botto tutte le lezioni e le regole su come non esternare le emozioni durante una missione.
    "Facciamo come ha detto il signor Gaspode. A tal proposito... E' da un po' che non controlliamo questo..."
    Si chinò, mostrando l'artefatto al piccolo canide, sperando ceh ne traesse qualche conclusione interessante.
    Nel farlo arrossì di nuovo.
    "Avevo dimenticato di averlo..."

     
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    black s c o r p i o

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    « Vero, la missione! », esclamò tra sé e sé.

    Amon sarebbe partito a testa bassa e senza pensarci su nemmeno un secondo di più alla volta del drago, della belva feroce che imperversava per il suo bosco, unico lascito di Yoe. Ma aveva promesso di aiutarli se loro l’avessero condotto alla sua dimora. E l’avevano fatto, accompagnandolo sino a casa sua trovandosi immischiati in qualcosa più grande di lui; di loro. Nonostante ogni fibra del suo essere volesse lanciarsi fuori alla caccia di quella bestia; nonostante il suo istinto fosse già pronto a guidarlo per le intricate via di Kijani Fahari a fiutare la sua preda, avrebbe dovuto desistere.

    Visibilmente contrariato inizialmente, ma poi sempre più disteso si arrese alle richieste dei suoi compagni di viaggio facendo spallucce. Non poteva tirarsi indietro. Non in quel momento.

    Ho un debito di riconoscenza nei vostri confronti, pertanto avrete il mio supporto. Non nascondo di essere piuttosto combattuto in merito, ma se hai ragione potremmo riuscire ad avvicinarci alla belva comunque. ” rispose rivolgendosi ai due, ma in particolar modo a Gaspode.

    -ma che roba è quella? ”, chiese infine rivolgendo la sua attenzione alla cosa menzionata da Kei.

    Ad occhio e croce doveva essere una bussola, ma a cosa poteva servire in quel frangente?


    « B l O c K n O t E s »

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%;
    Status Fisico ~ rigenerato, ma non è consapevole ancora se sia o meno in grado di combattere. Fisico compromesso, comunque, dalle fitte nella testa ad ogni ricordo sbloccato (totale o parziale che sia).

    « EQUIPAGGIAMENTO »

    . Lama del destino .

    Lama del destino ”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “ Lama del destino ” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “ Lama del destino ” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte ”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “ Oracolo della morte ” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘ manico ’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “ Aculei dello Scorpione ” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine.

    ∙ ∙ ∙

    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“ Occhio di Ra ”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “ Respiro divino ”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“ Occhio di Ra ” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “ Respiro divino ” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “ Respiro divino ”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “ Respiro divino ” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall'“ Occhio di Ra ” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“ Occhio di Ra ” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “ Respiro divino ” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “ Respiro divino ” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “ Respiro divino ” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“ Occhio di Ra ” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“ Occhio di Ra ” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “ Respiro Divino ” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“ Occhio di Ra ”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “ lettura ” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “ lettura ” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza. [Power Up passivo + 50% Resistenza]

    « TECNICHE E STILI »

    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

    _ ___ ______________________ ___ _

    Note a margine ~ approvo in buona sostanza :)
     
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    Se dicessi che in questo momento mi stia chiedendo se Red non si sia un po' troppo lasciata trasportare dagli eventi, mentirei.
    Perché non me lo sto chiedendo affatto.
    È un dato di fatto, tuttavia, che la portata di questa faccenda si stia facendo molto più ampia di quanto non avessi messo in conto, e che quello che è stato dapprima un duo è appena diventato un quartetto in qualche modo più... si dice eterogeneo, sì? Chi si è unito -o che si sta unendo- ha scopi diversi dai nostri, e il rischio è che le nostre azioni diventino più scoordinate ma, d'altro canto, l'unione fa la forza e sentire altre testimonianze mi sta aiutando ad avere una visione d'insieme più chiara. Circa.
    Ora c'è un'esplosione di energia magica, Amòn che si risveglia nudo in una foresta e un drago apparso dal nulla il quale, bel bello, ha già fatto fuori una persona. Per l'appunto, uno a questo punto potrebbe domandarsi chi è stato ucciso e, nel più intrigante dei casi, perché. Ma questa è un'altra questione secondaria (ne stanno emergendo un po' ultimamente).
    « È all'incirca una bussola, » rispondo ad Amon. « che è in grado di rilevare energia magica, o qualcosa del genere. La speranza è che ci porti verso l'origine delle nostre grane. Al drago, poi, qualora non c'entri con tutto questo, possiamo pensarci più tardi, se lo desideri. Anche se sono quasi certo che sia correlato. »
    E, in tal caso, prenderemmo due piccioni con una fava, più o meno.
    Se questo è tutto, dunque, possiamo pure accingerci a ripartire.

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    Quarto giorno del primo mese - Sirio [anno 1]
    Undarm, Presidio Occidentale.

    Dopo una breve analisi riguardo l'ordine delle loro priorità, l'improbabile party di avventurieri decise innanzitutto di seguire la direzione indicata dalla famosa bussola che era stata donata a Gaspode e Kei dal buon Magister Simion prima della discesa ad Undarm. Nonostante Tatsuo non sembrasse morire dalla voglia di aiutarli nella loro impresa personale, alla fine scelse comunque di unirsi al gruppo per una questione di semplice convenienza: laddove non aveva alcuna speranza di raggiungere la sua meta da solo, con quei tre sfigati -a detta sua- le probabilità aumentavano di qualche punto, rendendo il suo piano improbabile ma almeno non impossibile.

    Fu così che si misero in marcia, ben attenti a ripercorrere la via sicura già percorsa in precedenza per evitare spiacevoli sorprese, ovviamente tenendo sempre in bellavista la bussola, cosicché potesse di fatto fungere da aiuto concreto. Così accadde: giunti ore dopo al bivio precedentemente superato, l'artefatto magico avrebbe suggerito loro di svoltare verso un sentiero un pò dimesso invece di continuare verso il punto da cui erano giunti dopo aver trovato Amon confuso e completamente ignudo. Kei, Gaspode, Amon e la nuova conoscenza avrebbero dunque obbedito al consiglio, nonostante la presenza di rovi bassi, piante urticanti e conseguenti bestemmie di Tatsuo verso divinità a loro ignote.

    Alla fine, dopo parecchi graffi, alcune punture di insetti ed ovviamente aver rischiato più volte di cadere in qualche burrone, i quattro sarebbero finalmente arrivati a quello che doveva essere stato il fulcro dell'esplosione magica che aveva -giorni prima- allertato i Magistri su Laputa. Sorpresa delle sorprese, sebbene Amon, Kei e Tatsuo avessero potuto trovare la scena alquanto bizzarra, giunto alla meta Gaspode avrebbe capito perfettamente di cosa si trattava, avendolo già visto in precedenza. Si trattava di un'enorme pietra alta più di due metri e scolpita magistralmente in modo da assumere le fattezze di un capo a tre facce. La centrale, ben aperta e decisamente sproporzionata, conteneva un vortice luminoso facilmente riconducibile a quello che doveva essere un varco. In poche parole, qualunque cosa fosse, era assolutamente identico al portale per il Naos presente nel Latifondo Laputense. Curioso, soprattutto per le modalità con cui pareva essere comparso.

    -Strano- sarebbe stato Tatsuo a rompere il silenzio, guardandosi intorno -...è lo stesso posto dove ho visto morire lo sfigato- alzando l'indice fin troppo simile ad un artiglio, avrebbe indicato proprio il portale -Ho passato alcuni minuti nascosto dietro un naso quella brutta statua, prima di scappare via.

    Semplice casualità o qualcosa di più complesso?
    Dopotutto Gaspode aveva già fiutato qualcosa a riguardo...

    -In ogni caso, di quel poveraccio non trovo tracce, il bestione se lo sarà divorato con tutte le ossa- avrebbe infine affermato il rosso, sorridendo soddisfatto alla propria intuizione e puntando le mani sui propri fianchi in modo da confiare meglio il petto -Che poi ha senso, considerando le dimensioni! Probabilmente era la classica bestia grossa, affamata perchè privata prede di grosse dimensioni e soprattutto stupida: la natura deve pur compensare quando manca il cervello! Hahahahah!

    Mentre il simpaticone si dava ad una risata che definirla sguaiata sarebbe suonato come un eufemismo, l'erbetta sotto i piedi dei presenti si fece più scura ed il fango assunse tonalità fin troppo vicine al nero. I colori si spensero, come se il sole quasi morente fosse stato improvvisamente coperto da una nuvola carica di pioggia. Peccato che non si trattava di un temporale, ma una presenza a dir poco immensa che sembrava apparsa dal nulla.

    -... è dietro di me, vero?

    GRWAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRR!!!!!


    Turno 12Tagliato di alcuni turni per velocizzare e farmi perdonare del ritardo.

    La bestia non è altro che il classico drago occidentale. Non è immenso quanto il Drago Divoramondo, ma più o meno 3 metri fra capo e coda. Ciò non toglie che è nero, cattivo e pieno di zanne e spuntoni dall'aria minacciosa.
    Il ruggito non vi fa niente, a parte modificare la capigliatura di Tatsuo e lanciarvi in faccia una malia di terrore attiva ad area. Considerando che la lancia a consumo critico, consideratela divisa per 4 (quindi 10% a testa). Se ve la prendete senza difendervi dall'attacco psion, rimanete immobili per un turno. Potreste rischiare di farvi la pipì addosso, anche ;)

    Scadenza: 8 Ottobre, ore 23:59.
     
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    Dopo essere giunti ad un accordo, lasciamo il palazzo in quattro e ritorniamo sullo stesso percorso che abbiamo battuto per arrivare fin lì. Stavolta, tenendo sempre sott'occhio la bussola. Raggiungiamo il bivio di prima qualche ora di cammino più tardi, senza che nulla ci disturbi, per poi svoltare verso la direzione indicataci dallo strumento. Ci facciamo dunque strada nel sottobosco del Kijani Fahari, ora saltando sopra o strisciando sotto un rovo, ora imparando nuovi modi di imprecare da Tatsuo, riciclandoli in quelle occasioni nelle quali il pelo finisce per impigliarsi fra le spine.
    All'arrivo ci ritroviamo davanti a qualcosa che non posso dire di essermi aspettato più di tanto.
    « Beh, che mi prenda un colpo. »
    Mi ricordo bene di questa specie di capolavoro di arte moderna, sebbene sia passato un po' di tempo dalla mia prima e ultima visita al Naos. Ce n'è uno identico da qualche parte nel Latifondo Laputense, presumo portato lì dai maghi del Magisterium. Questo, però, come cazzo ci è finito quaggiù? Non credo proprio che sia nato quando piantai quella sfera nel terreno per tornare indietro insieme agli altri, altrimenti ci saremmo ritrovati... qui, quando abbiamo oltrepassato il portale. Anche se c'è pure tutta la faccenda del fatto che il tempo scorra a velocità diverse nelle due dimensioni e...
    ...che diavolo, che siano i maghi ad occuparsene.
    -Strano... è lo stesso posto dove ho visto morire lo sfigato-
    Mi giro verso Tatsuo. No, non è strano proprio per nulla; ci avevo visto giusto, invece.
    -Ho passato alcuni minuti nascosto dietro un naso quella brutta statua, prima di scappare via.
    Difatti. Aggiungerei, a questo punto, anche un "purtroppo". Il drago è dunque attratto dall'energia sprigionata da questo portale, ma non riesco a capire se esso sia arrivato qui proprio tramite esso e ora si senta disorientato in un ambiente tanto nuovo, o se sia arrivato qui da sì lontano, ma pur sempre da qualche parte all'interno del semipiano.
    Tatsuo che continua a blaterare, però, non aiuta a concentrarmi. Facesse almeno ridere.
    Poi, si parla del diavolo, ed ecco che spuntano le proverbiali corna. Alzo il muso verso quel varano con le ali che è venuto a farci visita, e lo fisso sconsolato.
    -... è dietro di me, vero?
    « Com- »
    GRWAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRR!!!!!
    -plimenti? Il ruggito mi coglie di sorpresa, ma non abbastanza perché non possa riprendermi da questo mezzo spavento sufficientemente in fretta. Fa paura, ma nulla che non si possa superare con un poco di prontezza mentale.
    « E DATTI UNA CALMATA! »
    Questa non è un'esortazione o un invito, questo è un ordine. Esso viene impartito con parole intrise di Potere a cui il drago non resisterà, a meno che non sia in grado di reagirvi come si deve. Cosa che nemmeno molte creature senzienti non sono in grado di fare, quindi figuriamoci.
    Mentre aspetto che il fumo grigio cominci a fare effetto, balzo verso le retrovie, tentando di rifugiarmi dietro Red e Tatsuo.
    « Partite dalle ali! Dovrebbero esserci fior di vasi sanguigni da quelle parti, oltre a impedirgli il volo. Io vi supporto da qui. »


    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 80/100 [100-10-10]
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck-alert, telecinesi.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore

    Slot #1: Rejection
    Gaspode ha imparato ad utilizzare il Potere a tal punto che, quando qualcun altro proverà ad assalirlo con abilità simili, egli sarà capace di difendersi di conseguenza. Durante l'esecuzione di questa tecnica, gli occhi del cane cominceranno a brillare di una luce azzurrina, mentre il corpo sarà avvolto da un'aura dello stesso colore. L'abilità permette, in breve, di difendersi da altre tecniche di intrusione mentale. [Consumo Variabile Medio | Istantanea]

    Slot #1: The Suggestion
    La tecnica consiste in una suggestione di tipo verbale tramite la quale Gaspode potrà inserire nella mente del bersaglio un semplice pensiero, suggerimento o comando come se questo fosse stato realmente concepito da quest'ultimo. Si manifesta come un leggero gas grigio chiaro. Anche qui, il funzionamento necessita che Gaspode sia udito dal target in questione. Tuttavia, l'efficacia tecnica non sarà influenzata dalla lingua scelta dal suo utilizzatore. [Consumo Variabile Medio | Breve]
     
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    Nel momento in cui avvertì la luce oscurarsi, immediatamente si voltò ostentando calma glaciale, serrando di nuovo la presa su Crescent Rose e rimuovendo la sicura in un gesto automatico. Quando la figura imponente del drago si palesò, Kei rimosse con un gesto fluido il meccanismo di blocco che mantiene l'arma nella sua forma di fucile da caccia, liberandone la possente lama e rilasciando la forma di falce da guerra, che si stagliò contro il cielo catturando un barlume di luce e riflettendolo come la sagoma pallida di una luna calante argento e cremisi. Ebbe bisogno di tutta la forza di volontà di cui era capace per resistere all'istinto primordiale che le imponeva di fuggire, di salvare la vita e di dare priorità alla propria incolumità, una tentazione a cui non era disposta a cedere in virtù del dovere a cui era chiamata. Un drago di quella mole era molto al di sopra delle sue aspettative più pessimistiche riguardo quella missione, ma aveva accettato di difendere il signor Gaspode e non si sarebbe di certo tirata indietro. Si aggrappo al Crocifisso di San Nicodemo, la cui effige era simbolo del monastero che l'aveva cresciuta, ed in esso trovò la risolutezza che cercava. Crescent Rose era carica, ma rimosse con gesti rapidi ed esperti il caricatore primario, passando direttamente alle munizioni speciali, ad alto potenziale e a detonazione automatica forzata. A quel punto roteò la falce da guerra, mulinando diversi archi e guadagnando potenza cinetica, salvo poi collocarla in posizione di attacco.

    "Signor Gaspode...?" Chiese in tono pacato, mentre avanzava con la falce che mulinava a velocità crescente, "signor Amon, anche voi. Ed anche voi, signor Tatsuo... Vi chiedo per favore di andarvene in direzione di Laputa e di mettervi in salvo. Vi raggiungerò appena mi sarà possibile."
    Poteva anche passare per un atto eroico suicida, ma in realtà era un rischio calcolato che la giovane esorcista aveva intenzione di prendersi fin da subito. Poteva tentare di ferire, menomare o perfino uccidere la bestia con un assalto a piena potenza, rallentarlo quel tanto che basta da attirare su di se le attenzioni di quest'ultimo e poi metterlo in fuga, oppure girare i tacchi e battere in ritirata sperando che le ferite lo rallentino al punto da garantire il disingaggio. Questo era in grado di farlo, o almeno ci sperava. Aveva già affrontato creature di quella stazza in passato, se era sopravvissuta per raccontarlo allora poteva uscirne di nuovo.

    Si raccolse in posizione di guardia, la falce reclinata all'indietro con la bocca di fuoco rivolta verso l'esterno, preparandosi a gestire il ritorno di fiamma, poi con una pressione dell'indice premette il grilletto forzando la reazione a catena nel paniere di munizioni speciali che aveva innestato. Il risultato fu un'esplosione paurosa che letteralmente la scagliò in avanti, subito seguita da un secondo scoppio che le dette ulteriore slancio e le permise di deviare con eccezionale precisione verso l'alto, portandosi al di sopra del minaccioso rettile, sul fianco destro. Portò un violentissimo affondo alla membrana delle ali, la pesante lama di Crescent Rose progettata per abbattere bestie di enormi dimensioni che avrebbe lacerato carne e cartilagine con estrema facilità. Un terzo colpo scaraventò Kei verso destra, in apparenza una piccola foglia in autunno di un rosso caldo che veniva sballottata da improvvise raffiche di vento, in balia dei colpi scagliati da Crescent Rose. Senza neanche toccare terra eseguì una piroetta a mezz'aria, scagliando due fendenti all'ala sinistra, puntando con il primo a squarciare il sottile strato di pelle e con il secondo a troncare di netto l'ala nel punto in cui l'osso si fa sottile, ovvero nel secondo segmento verso l'esterno. un quarto rombo la portò verso il cranio da rettile, dove colpì due volte mirando agli occhi, poi cercò un punto di appoggio a costo di usare il drago stesso come trampolino, e con un ulteriore scoppio si dette lo slancio per arrivare alla gola, su cui tentò un violentissimo affondo usando la punta della falce per tentare di sfondare le scaglie, cosa che nella parte inferiore del corpo poteva forse essere possibile, se le scaglie non si fossero rivelate così resistenti. Atterrò giusto per un momento, per poi ripartire all'istante con un nuovo rombo di tuono cercò il ventre della bestia, che attaccò senza timore alcuno, colpendo con due fendenti il ventre nei punti dove sperava fosse più vulnerabile, salvo poi passare alle zampe inferiori e terminare la manovra alle spalle della bestia, dopo il decimo ed ultimo colpo di fucile che sancì l'esaurirsi delle cariche speciali.
    Doveva aver guadagnato tempo, e sperava di aver attirato la belva abbastanza da convincerla a concentrarsi su di lei, quindi tentò di mettere più spazio possibile fra se stessa e la creatura preparandosi a fuggire in una direzione diametralmente opposta a quella di Laputa. Con un po' di fortuna aveva ferito a sufficienza il rettile da renderlo più lento, e magari incapace di volare. A quel punto avrebbe dovuto solo correre, possibilmente in fretta e abbastanza a lungo da piegare verso la Città dei Cieli e ricongiungersi col trio composto da Gaspode, Amon e Tatsuo, per tornare a fare rapporto ai Magister. Se poi volevano abbattere il drago considerandolo una minaccia, allora ci avrebbero pensato loro. Lei non era lì per fare la cacciatrice di mostri, doveva solo scortare un cagnolino.


    CITAZIONE
    Crocifisso di San Nicodemo: Al pari di ogni oggetto di natura religiosa, i crocifissi accolgono in se grandi quantità di energie emotive fino a diventare veri e propri amuleti protettivi capaci di difendere il portatore dalle energie direttamente opposte a quelle contenute al loro interno, quindi solitamente di origine negativa. Non è un caso che tradizionalmente si conferisce la capacità alle croci di allontanare vampiri e le altre creature delle tenebre, i religiosi ed i credenti attribuiscono tali proprietà ad un'intercessione del loro dio, ma tecnocrati e machinomanti hanno saputo trovare una spiegazione parascientifica perfino a questi "miracoli". Si tratta di un crocifisso antico che la ragazza porta con se, se il suo potere viene invocato è capace di conferire un elevato grado di protezione contro le intrusioni mentali, fino anche a respingere potenti aggressioni psioniche. In game il suo potere si traduce in una barriera mentale di livello Alto.

    Red Like Roses: Normalmente il caricatore di Crescent Rose monta normali proiettili di grosso calibro, ma in un'apposita tasca Kei porta con se un singolo caricatore "speciale", i cui proiettili sono collegati da una lunga striscia di materiale chimico e detonano l'uno dopo l'altro in successione senza bisogno di ricaricare o anche solo premere il grilletto. Impossibile per la ragazza sostenere il peso di questa successione di colpi, infatti quasi tutti vengono usati come propellente per aumentare la propria velocità, toccando terra il meno possibile e mantenendosi a lungo in volo secondo traiettorie ad arco, sfruttando la falce come timone. Una overture di spari, poi soltanto il fantasma di una ragazzina che schizza in ogni direzione come se essa stessa fosse un proiettile impazzito, e una decina di colpi di falce o proiettili ad alto potenziale sparati a bruciapelo che mietono vittime e lasciano alle spalle dell'esorcista una scia infinita di corpi mutilati, finché il caricatore non esaurisce i suoi proiettili ed una pioggia di bossoli investe l'area come neve di piombo bianco. Consumo Critico.

    CITAZIONE
    Energia: 40%
    Kei resiste al ruggito opponendo una difesa psionica Alta, poi attacca con un Critico costituito da dieci attacchi separati, portati alla membrana dell'ala destra (1), membrana ala sinistra (2), secondo segmento dell'impalcatura ossea dell'ala sinistra (3), occhi (4,5), collo (6), ventre (7,8) zampa posteriore destra (9), zampa posteriore sinistra (10).
     
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    Ce n’era voluto di tempo, ma alla fine era rientrato nei suoi panni: non sapeva quanto affidabile potesse essere la sua presenza in quell’impresa, tenuto conto dei continui sbalzi cui si era sentito suo malgrado costretto, con picchi di mal di testa ed immagini che presumibilmente avevano a che fare con la sua vita passata. Sempre che di realtà si trattasse; sempre che la sua mente provata non gli stesse giocando qualche scherzo di cattivo gusto. Certo era che da quando era rientrato in casa sua, tra le care ed amate mura domestiche, il suo fisico aveva reagito ottimamente: si sentiva bene ed in forze, come se qualcosa lo stesse aiutando a ristabilirsi in modo lento ma decisamente continuo.

    Tatsuo, suo malgrado, si era unito alla loro impresa e non certo per spirito di solidarietà; spocchioso ed arrogante come gli era sembrato aveva di certo trovato il suo tornaconto personale in quell’avventura: uniti ed insieme avrebbero avuto certamente più possibilità di abbattere il mostro, senza incorrere peraltro in spiacevoli inconvenienti com’era accaduto invece al povero diavolo che dal drago malvagio era stato ammazzato. Amon, dal canto suo, cercava di mantenere ben alta la concentrazione, consapevole che anche la più piccola svista sarebbe potuta costare loro molto caro in un bosco come quello di Kijani Fahari, soprattutto adesso che sembrava esserci qualcosa di diverso; soprattutto adesso che un mostro aveva deciso di infestarlo a scapito delle creature viventi che da tempo immemore ormai lo abitavano. Lo Scorpione ben sapeva di non essere al massimo delle sue forze, seppure all’apparenza sembrava essere tornato tutto a posto; le visioni che di tanto in tanto si affacciavano nella sua mente erano il catalizzatore di acuti mal di testa e vertigini che gli avrebbero impedito, alla lunga, di poter restare in piedi. Ma per il bosco, per la sua signora, sarebbe andato avanti comunque imperterrito senza voltarsi mai indietro. Non sapeva cosa era successo ai suoi domini durante la sua assenza; non sapeva, peraltro, cosa gli era successo prima di ritrovarsi nudo ed infreddolito nel bosco, con il timore d’essere ucciso. Cos’era quella tenebra che l’aveva avvolto sino al suo risveglio? Stava dormendo? Più si sforzava di pensare, di immaginare cosa potesse essergli successo, più si sentiva fiacco e svogliato intrappolato in un circolo vizioso che non sembrava avere alcuna fine.

    Lo avrebbe scoperto presto o tardi, anche se la curiosità l’uccideva ogni momento che trascorreva senza ottenere risposta alcuna ai suoi molteplici dubbi. Ancora si chiedeva come Gaspode e la sua guardiana fossero riusciti a raggiungerlo incolumi, senza aver incontrato alcuna creatura o spirito pericolosi. Era forse merito della bussola che adesso, durante quel viaggio a ritroso erano così attenti ad osservare? O forse poteva esserci un legame con tutto quanto era successo sino a quel momento, drago (o draghi, al plurale) compreso. Si portò una mano alla testa, passo dopo passo: cominciava a far male con tutto quel pensare; i lamenti di Tatsuo e le sue imprecazioni, poi, non facevano altro che acuire visibilmente il suo disagio. Non aveva mai sentito nessuno lamentarsi così tanto in tutta la sua vita, nemmeno tra i bambini che loro malgrado si erano trovati invischiati nella congrega dello Scorpione Nero e costretti sin dalla più tenera età ad allenamenti al limite dell’umana concezione. Avrebbe quasi voluto dirgli di tacere, di smetterla con tutte quelle parole prive di senso solo per una camminata nel bosco; avrebbe voluto dirgli che lui aveva camminato nudo in quelle stesse piante senza emettere un solo fiato, se non per le fitte che accusava alla testa ed all’improbabile fiacchezza che aveva colpito il suo fisico di certo addestrato ed allenato per ben altre e più complesse imprese. Preferì tacere però per evitare inutili battibecchi con un personaggio che lo aveva infastidito sin dal principio chiedendosi in cuor suo se davvero in una situazione contingente avessero potuto fidarsi di lui.

    Senza neanche rendersene conto giunsero dinanzi a quello che doveva essere un monumento in pietra, lo stesso dove – per stessa ammissioni di Tatsuo – si era nascosto ed aveva assistito alla brutale scena d’assassinio da parte del mostro. In qualche modo erano arrivati proprio dove Amon voleva andare, mostrandosi incuriosito dalla presenza di quell’oggetto, di quella scultura, proprio nel suo bosco. Era li che il drago aveva fatto la sua brutale comparsa, mostrandosi nuovamente in tutte le sue maestose dimensioni. I colori tutt’intorno sembravano aver perso la loro tinta brillante, la loro carica emozionale lasciando posto ad un’atmosfera cupa come se di colpo il cielo venisse ricoperto da nubi cariche di pioggia. Era proprio alle spalle di Tatsuo ed era spaventoso.
    Bastò un urlo ed Amon si sentì pietrificato, atterrito da quella prova di forza restò immobile come estraniato persino dalle attenzioni dei suoi compagni; il corpo non reagiva, i muscoli sembravano essere intorpiditi di nuovo, proprio come quando si era risvegliato da quel sonno lungo secoli. Le gambe tremavano senza che potesse fare nulla per riuscire a fermarle rischiando persino di cadere sulle ginocchia. Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, restando a fissarlo come un’ebete senza emettere un fiato: la paura che provava in quel momento era superata soltanto da quella che aveva provato al suo risveglio; ma a differenza di quel momento non riusciva a reagire, non riusciva a pensare ad altro se non al drago che aveva davanti ma senza avere la cognizione e la forza di volontà necessarie per sguainare la spada e lanciarsi all’attacco come avrebbe fatto altrimenti in qualsiasi altra situazione. Da quando era diventato così pavido? Da quando aveva delle remore a lanciarsi all’attacco per la salvaguardia della sua stessa vita? Avrebbe fatto certamente come consigliava Gaspode: l’avrebbe attaccato dove più avrebbe potuto provocargli un danno, senza sapere peraltro che le scaglie di un drago erano quanto di più resistente potesse esistere nell’intero creato; nella testa, però, avrebbe ascoltato volentieri le parole della bambina che invece aveva cominciato a combattere come lui avrebbe dovuto. Che ignobile guerriero era diventato; inutile in un momento così pregnante, così importante di quella sua esperienza dopo il risveglio.

    Immobile. Inutile. Assolutamente inadeguato.


    « B l O c K n O t E s »

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%;
    Status Fisico ~ rigenerato, ma non è consapevole ancora se sia o meno in grado di combattere. Fisico compromesso, comunque, dalle fitte nella testa ad ogni ricordo sbloccato (totale o parziale che sia).

    « EQUIPAGGIAMENTO »

    . Lama del destino .

    Lama del destino ”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “ Lama del destino ” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “ Lama del destino ” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte ”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “ Oracolo della morte ” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘ manico ’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “ Aculei dello Scorpione ” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine.

    ∙ ∙ ∙

    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“ Occhio di Ra ”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “ Respiro divino ”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“ Occhio di Ra ” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “ Respiro divino ” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “ Respiro divino ”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “ Respiro divino ” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall'“ Occhio di Ra ” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“ Occhio di Ra ” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “ Respiro divino ” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “ Respiro divino ” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “ Respiro divino ” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“ Occhio di Ra ” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“ Occhio di Ra ” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “ Respiro Divino ” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“ Occhio di Ra ”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “ lettura ” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “ lettura ” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza. [Power Up passivo + 50% Resistenza]

    « TECNICHE E STILI »

    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

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    Note a margine ~ becco in pieno, ahimè ç_____ç
     
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    Quarto giorno del primo mese - Sirio [anno 1]
    Undarm, Presidio Occidentale.

    « E DATTI UNA CALMATA! »

    Mentre un lieve fumo si addensava sul drago, questo parve arrestare quello che -probabilmente- sarebbe stato un attacco brutale e senza troppe pretese. Questo suo indugiare durò tuttavia pochi attimi, ragion per cui nessuno degli avventurieri avrebbe dovuto abbassare la guardia, per la propria sopravvivenza... oltre a quella dell'intero gruppo.

    « Partite dalle ali! Dovrebbero esserci fior di vasi sanguigni da quelle parti, oltre a impedirgli il volo. Io vi supporto da qui. »
    "Signor Gaspode... signor Amon, anche voi. Ed anche voi, signor Tatsuo... Vi chiedo per favore di andarvene in direzione di Laputa e di mettervi in salvo. Vi raggiungerò appena mi sarà possibile."

    Raccogliendosi prima in posizione di guardia e generando poi un paio di esplosioni che l'avrebbero certamente scagliata in avanti, Red riuscì in un certo senso a prendere in mano la situazione, portandosi così al sul nemico. Dopo un primo affondo alla membrana dell'ala destra, la bestia lanciò un nuovo ruggito, questa volta di dolore, accompagnato da una fuoriuscita di sangue non indifferente. Con un terzo colpo si sarebbe portata altrove, dove con una piroetta e due fendenti avrebbe tentato di rendere inutilizzabile anche l'ala sinistra del mostro, cosa che -ahimè- funzionò ancora sempre e solo per la membrana: per quanto quelle ossa potessero sembrar sottili, attacchi semplici non erano neanche lontanamente in grado di generare danni seri di quel tipo. Brutta situazione, in ogni caso: giunta al terzo colpo, la bestia prese ad innervosirsi; fu per questo che al quarto rombo questa si scansò, prima una, poi due, poi tre e ancora quattro volte, lasciando cadere per terra la fanciulla e rendendo impossibile il resto dell'esecuzione.

    A quel punto, in seria difficoltà, il predatore ferito sarebbe passato in ritirata... ma con un piccolo, indifeso, premio di consolazione; Amon, rimasto paralizzato dal ruggito, sarebbe stato fin troppo facile da catturare. Fu anche per questa sua evidente debolezza che Tatsuo riuscì ad anticipare -anche se di poco- le azioni del nemico: capendo istintivamente le intenzioni e ponendosi di fronte all'alleato in modo in modo da fungergli come scudo, avrebbe attaccato con una fiammata nella speranza di ferire o almeno allontanare la minaccia. Il risultato, però, fu quello di un nemico ancora più ferito ed arrabbiato che non esitò a lanciarlo via con un'artigliata.

    Ormai libero di far ciò che voleva, il drago dalle ali sanguinanti avrebbe replicato lo spaventoso ruggito di poco prima, concentrandosi questa volta solo sul povero guardiano. Consapevole del fatto che -con molte probabilità- si sarebbe ripetuta la precedente scena, avrebbe approfittato dell'immobilismo per agguantarlo e... fuggire via. In una parte dove la vegetazione era più fitta e la luce difficilmente superava le fronde arboree, nonostante non fosse ancora notte.


    Turno 13Il Drago subisce in pieno la tecnica di Gaspode, ragion per cui arresta per qualche attimo il suo attacco imminente. Questo gli fa perdere le tempistiche e vi da modo di prendere posizione sul campo di battaglia senza rischiare di finirgli in bocca.
    Il Drago si difende a critico dall'attacco di Kei con una serie di schivate, ma a causa delle tempistiche sballate riceve comunque un danno alle membrane delle ali. Ora è impossibilitato a volare. Ovviamente gli altri attacchi della tecnica a critico falliscono.
    Amon, rimasto fermo, diventa il nuovo obbiettivo del mostro: Tatsuo prova a metterglisi davanti e tirare una fiammata al predatore ma, evidentemente, nonostante di fatto lo bruci, non lo uccide ma lo fa addirittura arrabbiare. Finisce colpito da un'artigliata e viene lanciato via con violenza.
    La bestia ripete il ruggito del turno precedente sul solo Amon a consumo medio e tenta di agguantarlo con la zampa anteriore.
    Se l'azione gli riesce, inizia la ritirata nella foresta con Amon ben stretto in zampa.
    Decidete il da farsi.

    Scadenza: 24 Ottobre, ore 23:59.
     
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    Atterrò di peso, roteando la grande falce in un arco discendente in modo da non sbattere al suolo trascinata dal peso stesso dell'arma, scaricando a terra la forza cinetica dell'ultimo balzo, ed infine flettendo le ginocchia per guadagnare di nuovo una posizione di riposo, mentre il caricatore ormai esausto si sganciava di botto dal suo alloggio, ricadendo a terra in uno sbuffo di fumo acre. Kei mantenne il contatto visivo con il bersaglio, mentre con calma ricaricava e poi richiudeva la falce rossa, riportando Crescent Rose nella forma originaria di fucile da caccia. Avanzò con passo sicuro, scaricando due colpi d'arma da fuoco di grosso calibro sulla belva, cercando di tenerla lontana dalla sua preda, ma ormai certa di non essere in grado di affrontarla.
    Cavolo, quanto desiderava aver insistito con il signor Gaspode per l'attuazione del suo piano iniziale. Se solo l'avessero lasciata fare, in quel momento avrebbe dovuto occuparsi esclusivamente della sua incolumità, mentre gli altri tre sarebbero stati liberi di fuggire in direzione di Laputa senza dover fronteggiare una minaccia così grossa. Allo stato attuale delle cose, Kei era certa di potersi mettere in salvo, ma non era assolutamente in grado di provvedere per l'incolumità di ben tre compagni, specie visto che il signor Amon non era nemmeno capace di muoversi, paralizzato dal ruggito della belva. Iniziava inoltre a sentirsi stanca: il secondo grido belluino del gigantesco rettile l'aveva costretta a fare di nuovo appello a tutta la sua forza di volontà per non cedere al panico, e se riusciva a mantenere quella maschera di tranquillità era solo per il forte senso del dovere che ora la animava.

    Che fare? Il drago la ignorava. Non era una bestia in preda alla rabbia, altrimenti avrebbe reagito. Quel bestione in qualche modo era in possesso di una qualche intelligenza maligna, forse figlia di un istinto che la piccola Cappuccetto Rosso non sapeva interpretare. Era riuscita a ferirla, almeno un poco, doveva essere lei il bersaglio della sua rabbia. Perché allora puntava in quel modo al signor Amon in quel modo così deciso? Non riusciva a darsi una risposta, ma sapeva di non essere materialmente in grado di difenderlo. Non in quelle condizioni, sfibrata dall'esibizione fallimentare di poco prima e con la volontà che lentamente iniziava a cedere.
    Scattò in avanti, ma non verso il drago. Ignorò Amon e si lanciò invece sul Gaspode. Avrebbe cercato di serrare la presa sulla collottola e di issarselo in braccio. Il suo incarico dopotutto era uno ed uno solo: fare da scorta a quel gracile cagnolino e riportarlo a Laputa sano e salvo. Non la pagavano abbastanza per rischiare la sua vita e quella del suo protetto per due sconosciuti.

    "Vi auguro buona fortuna."
    Avrebbe detto rivolta a Tatsuo, prima di schizzare via. Stavolta per davvero. Probabilmente era un'azione vigliacca, ma in quel momento a fare l'eroina c'era da ammazzarsi. Avrebbe rischiato volentieri la pelle facendo da esca se avessero ascoltato il suo consiglio, ma avevano voluto affrontare il pericolo ed ora quel pericolo si rivelava più grande del previsto. Dal suo punto di vista esisteva una sola opzione, ed era la fuga. Gambe in spalla in direzione di Laputa, senza guardarsi indietro e senza ascoltare le probabili proteste del suo protetto. La cosa bella di avere a che fare con un cagnolino, e non con un uomo adulto, era che pesava poco e non lo rallentava, se decideva di issarselo in spalla e di trascinarlo via.

    E riguardo il povero signor Amon, dunque vittima sacrificale delle circostanze... beh, avrebbe dovuto lasciare il ruolo di esca a chi era in grado di farlo. Nel Bloodrunner, quando si vuol fare dell'ironia, in questi casi si dice rest in pepperoni.

    CITAZIONE
    High Velocity Sniper Scythe-Class: power up in velocità ed agilità.

    Crocifisso di San Nicodemo: Al pari di ogni oggetto di natura religiosa, i crocifissi accolgono in se grandi quantità di energie emotive fino a diventare veri e propri amuleti protettivi capaci di difendere il portatore dalle energie direttamente opposte a quelle contenute al loro interno, quindi solitamente di origine negativa. Non è un caso che tradizionalmente si conferisce la capacità alle croci di allontanare vampiri e le altre creature delle tenebre, i religiosi ed i credenti attribuiscono tali proprietà ad un'intercessione del loro dio, ma tecnocrati e machinomanti hanno saputo trovare una spiegazione parascientifica perfino a questi "miracoli". Si tratta di un crocifisso antico che la ragazza porta con se, se il suo potere viene invocato è capace di conferire un elevato grado di protezione contro le intrusioni mentali, fino anche a respingere potenti aggressioni psioniche. In game il suo potere si traduce in una barriera mentale di livello Alto.

    Fill a Dream: Balzi di molti metri, schivate repentine oppure fulminei scatti che puntualmente portano l'esorcista appena un soffio fuori dal raggio degli attacchi avversari, manovre acrobatiche durante le quali l'esorcista sembra quasi sparire per riapparire a metri di distanza, sempre accompagnata in ogni volteggio dall'immancabile rombo di un colpo di proiettile. Questa è Kei, la cui unica difesa è fatta di manovre evasive tanto complesse ed eleganti in apparenza quanto gravose per il suo fisico e dipendenti dalla sua arma nella realtà dei fatti. Tecnica di movimento istantaneo utilizzabile anche a scopo difensivo a Consumo Variabile.

    CITAZIONE
    Energia: 15%
    Kei si difende di nuovo con un Alto psionico dal ruggito e poi, giudicando la situazione disperata, tenta di afferrare il Gaspode e di issarselo in braccio per poi fuggire con una tecnica di movimento istantaneo a Consumo Basso.
     
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    Il drago ferma il suo attacco, come avevo preventivato, lasciando a tutti gli altri in grado di combattere un'apertura per poter colpire.
    Red ne approfitta, e si lancia all'attacco con una notevole foga, lacerando la membrana delle ali del rettile, pur senza tranciandogliele di netto. Poco male, tutto sommato, perché comunque non potrà più volare e il dissanguamento lo sfiancherà, spero, abbastanza in fretta. È un peccato che abbia schivato così il resto degli attacchi.
    Col senno di poi, la mia guardia del corpo potrebbe averci messo un po' troppo impeto.
    Amon, invece, resta paralizzato dalla paura o dalla sorpresa, o da qualsiasi altra emozione umana il cui nome non mi sovviene al momento, e diventa per questo il prossimo bersaglio della bestia. Egli infatti è ora aperto, vulnerabile, debole. Se fossi stato io ad essere il cacciatore, probabilmente avrei fatto la stessa scelta. È la più logica, la più immediata, la più...
    ...anticipabile.
    Tatsuo riesce per l'appunto a prevederla e ad agire di conseguenza, frapponendosi fra il suo simile e il guardiano del Kijani Fahari, attaccando il primo con una fiammata. Per poi venire scagliato via con una zampata da un animale ancora più adirato. Buona l'idea, meno l'esecuzione. Intanto, però, il drago ruggisce di nuovo e fa per prendere in mano Amon, tentando di portarselo via con sé attraverso la vegetazione.
    « Mettilo giù. » intimo all'animale, la mia voce pregna, ancora, di Potere, lasciando che il fumo lo avvolga di nuovo.
    Nel frattempo, una mano familiare mi prende per la collottola.
    "Vi auguro buona fortuna."
    « E ora stai lì buono, muto! » riesco ad aggiungere, poco prima che Red scatti via con il sottoscritto. D'accordo, posso capire che nessuno di noi volesse davvero abbattere il drago, ma questo non è ciò che ho promesso a quei due. Ad ogni modo, spero solo di aver guadagnato qualche secondo per permettere la fuga anche ai due rimasti indietro. Mentre sono io a scomparire tra le fronde, faccio loro: « Correte, che diavolo! »
    Ora è tutta una questione di resistenza: sono un lucertolone bruciacchiato e sanguinante contro due uomini giovani, adulti e bene o male incolumi. Non possono perdere.

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 50/100 (80 - 10 - 20)
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck-alert, telecinesi.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore
    Note: Il secondo comando enfatizza il fatto che il drago deve stare zitto, prima di tutto il resto. Nel dubbio ho comunque scelto un consumo più alto.

    Slot #1: The Suggestion
    La tecnica consiste in una suggestione di tipo verbale tramite la quale Gaspode potrà inserire nella mente del bersaglio un semplice pensiero, suggerimento o comando come se questo fosse stato realmente concepito da quest'ultimo. Si manifesta come un leggero gas grigio chiaro. Anche qui, il funzionamento necessita che Gaspode sia udito dal target in questione. Tuttavia, l'efficacia tecnica non sarà influenzata dalla lingua scelta dal suo utilizzatore. [Consumo Variabile Medio | Breve]

    Slot #2: The Suggestion
    La tecnica consiste in una suggestione di tipo verbale tramite la quale Gaspode potrà inserire nella mente del bersaglio un semplice pensiero, suggerimento o comando come se questo fosse stato realmente concepito da quest'ultimo. Si manifesta come un leggero gas grigio chiaro. Anche qui, il funzionamento necessita che Gaspode sia udito dal target in questione. Tuttavia, l'efficacia tecnica non sarà influenzata dalla lingua scelta dal suo utilizzatore. [Consumo Variabile Alto | Breve]
     
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    black s c o r p i o

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    Si sentiva come in una campana di vetro: al di fuori di essa si stava scatenando l’inferno, ma al suo interno tutto gli arrivava ovattato, senza che potesse fare alcunché. Il suo animo dentro stava divampando, mentre l’istinto gli urlava di muoversi e partire al contrattacco; il suo corpo, così come la sua mente, sembravano non rispondere a quel comando atavico legato alla sua sopravvivenza. Persino lo Scorpione che covava come una serpe nel suo cuore si era immobilizzato all’urlo di quel drago, al grido di quella bestia che l’aveva intorpidito al punto da renderlo una vittima inerme.

    Senza neanche la forza di reagire, dovette ricredersi sulle intenzioni e sull’utilità di Tastuo nel loro gruppo: si era frapposto tra lui e la bestia, difendendolo fisicamente ed attaccando a sua volta il mostro del bosco. Sentì un colpo al cuore per quanto aveva veduto: l’aveva mal giudicato e sicuramente in ben altre occasioni si sarebbe fermamente opposto alla sua presenza nel gruppo. Con quali occhi avrebbe ancora potuto guardarlo in faccia?

    Il codardo, l’inutile zavorra alla volta dei suoi compagni era stato proprio lui che prima tanto aveva criticato le intenzioni del piccolo drago, leggendo fra le righe dei suoi atteggiamenti e dei suoi comportamenti si ritrovava adesso dall’altra parte: da giudicare all’essere giudicato. Perché di certo quella sua performance non sarebbe passata inosservata a nessuno. Nemmeno a sé stesso. E già pensava al modo in cui avrebbe potuto sdebitarsi per la sua mala fede, per essere incappato nell’errore di giudicare malamente e superficialmente qualcun altro. Ciò che odiava, d’altronde, esser fatto contro di sé. E così, pur senza riuscire a muoversi, cominciò a fare il tifo per il suo alleato sperando in qualche modo che potesse sfoderare l’invidiabile forza di una creatura leggendaria quale era ed avere la meglio sul mostro. Purtroppo però non c’era stato nulla da fare, se non un temporaneo pericolo scampato per l’egiziano, il quale cominciava quasi a riprendere coscienza di sé dopo l’attacco sventato.

    Il corpo faceva fatica a captare gli ordini impartiti dal cervello e onestamente si sentiva ancora abbastanza intontito per riuscire a camminare, figurarsi per mettersi a correre o addirittura scappare lontano da un pericolo che aveva certamente sottovalutato. Sì, perché fosse stato per lui sarebbero andati persino alla ricerca della bestia al fine di ucciderla e quasi non stava per rimetterci la pelle. Ma un nuovo grido, un nuovo ruggito giunse feroce riportandolo all’immobilità più assoluta, con il corpo tremante e nuovamente fuori da ogni suo controllo. Le voci degli altri arrivavano ovattate, lontane: come se non fossero fisicamente li con lui. Avrebbe voluto ringraziare Tatsuo per gli sforzi perpetrati in suo favore, ma riuscì soltanto a muovere gli occhi in sua direzione. Tentò di muoversi, tentò persino di muovere un passo ed arretrare così da agevolarsi nella fuga ma persino battere le palpebre sarebbe stata letteralmente un’impresa in quell’istante.

    E così, immobilizzato nuovamente dal grido del drago si trovava senza nemmeno la forza di reagire, frastornato da quell’urlo diabolico che gli era penetrato nel cervello, occludendo i suoi nervi. Era come trovarsi in un limbo senza uscita dove il tempo sembrava essersi fermato, mentre invece all’esterno era frenetico ed inarrestabile.

    Cosa aveva in serbo il destino per lui arrivati a quel punto?


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    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%;
    Status Fisico ~ rigenerato, ma non è consapevole ancora se sia o meno in grado di combattere. Fisico compromesso, comunque, dalle fitte nella testa ad ogni ricordo sbloccato (totale o parziale che sia).

    « EQUIPAGGIAMENTO »

    . Lama del destino .

    Lama del destino ”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “ Lama del destino ” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “ Lama del destino ” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte ”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “ Oracolo della morte ” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘ manico ’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “ Aculei dello Scorpione ” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine.

    ∙ ∙ ∙

    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“ Occhio di Ra ”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “ Respiro divino ”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“ Occhio di Ra ” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “ Respiro divino ” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “ Respiro divino ”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “ Respiro divino ” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall'“ Occhio di Ra ” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“ Occhio di Ra ” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “ Respiro divino ” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “ Respiro divino ” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “ Respiro divino ” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“ Occhio di Ra ” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“ Occhio di Ra ” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “ Respiro Divino ” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“ Occhio di Ra ”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “ lettura ” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “ lettura ” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza. [Power Up passivo + 50% Resistenza]

    « TECNICHE E STILI »

    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

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    Note a margine ~ help, help: principessa in difficoltà XD
     
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    Impeto e tempesta

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    POV: Gaspode, Kei.



    « Mettilo giù. »
    Intimava Gaspode, tuttavia consapevole che non sarebbero potuti andare avanti in quel modo all'infinito.
    "Vi auguro buona fortuna."
    Concluse Kei, mettendo per prima in atto quello che -forse- era il pensiero di tutti.
    « E ora stai lì buono, muto! Correte, che diavolo! »
    L'ultima cosa che i due laputensi avrebbero visto sarebbe stata la riuscita dei tentativi del piccolo cane di guadagnar tempo, resi tuttavia vani da un Amon ancora immobile ed un Tatsuo evidentemente in fuga, rassegnato all'idea che per l'altro non c'era nulla da fare... e nella corsa riuscì addirittura a sorpassarli.
    Poco importa, comunque: dopotutto era una questione di vita o morte.


    POV: Amon.

    Non era facile comprendere il tipo di rabbia che guidava gli atti violenti di quella bestia: era evidentemente adirata, eppure nascondeva una certa intelligenza. A tratti si fermava, carezzando le idee suggerite dalla mente manipolatrice di Gaspode... eppure, ogni volta, tornava a far del male.
    Amon era lì, chiuso nelle grinfie del mostro. Forse si sarebbe potuto adirare per il comportamento dei suoi compagni di avventura... eppure, di fatto, loro non avevano legami con quel posto. Non ne erano nemmeno i guardiani, differentemente da lui. Di chi era dunque la colpa?
    Della bestia, del folle che -probabilmente- l'aveva fatta impazzire, dei compagni in fuga o della vittima?

    Non avrebbe trovato la risposta, comunque: mentre la bestia si inoltrava nel fitto della boscaglia, gli avrebbe tirato diversi strattoni e percosse abbastanza violente da farlo svenire. Tutto sarebbe tornato buio come prima... e la coscienza avrebbe smesso di esistere ancora per qualche tempo.

    Turno 14

    Gaspode: La tua quest finisce qui. Dovrai fare una giocata obbligatoria con Drusilia inquanto Aviatore. I dettagli saranno decisi in bacheca. A questa si aggiunge una flash-giocata non obbligatoria con Kei e Dan (che verrà fatta solo se entrambi i giocatori sono disponibili).

    Kei: La tua quest finisce qui. In bacheca sarà proposta una flash-giocata non obbligatoria con Gaspode e Dan (che verrà fatta solo se entrambi i giocatori sono disponibili). Rimando lì per decidere assieme.

    Amon: Vieni pestato malissimo perchè ti sei fatto maltrattare troppo per i miei gusti Svieni a questo turno, quindi anche per te la quest finisce qui. Ovviamente non sai che è accaduto o perchè non sei morto, essendo il pg collassato e gli altri fuggiti. Dovrai fare una giocata obbligatoria del tuo risveglio, i cui dettagli ti saranno dati direttamente in bacheca.

    Detto ciò... la quest è conclusa!
    Mi muovo per richiedere i vostri punti e ringrazio per l'impegno e la pazienza :yuppi:

     
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