In vista delle prossime esplorazioni

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    Proprio in quel momento le era tornata in mente Monica! Era una persona che vedeva spesso ai tempi in cui il suo nome era ancora Zenar. Ricordava quando fosse importante per lei studiare, nonostante non ne avesse molto indietro: nella loro nazione si stava formando un sistema "de facto" di caste e indipendentemente dal suo grado di istruzione, non avrebbe potuto cambiare la propria estrazione sociale. In più, una volta superato la scuola finanziata, almeno teoricamente, dallo stato, non avrebbe potuto permettersi di frequentare le strutture universitarie.
    Più di una volta aveva discusso con lei della cosa, dato che aveva una visione molto diversa dalla sua. A quei tempi aveva ben poco interesse per lo studio: non apriva alcuna prospettiva futura ed era tempo sottratto ad eventuali lavoretti con cui ricavare qualche spicciolo.
    L'avesse vista adesso, Monica sarebbe sicuramente rimasta di stucco: Sarah aveva scoperto che le piacesse studiare! Beh, quando farlo non corrispondeva andare in un edifico in cui d'inverno si crepava dal freddo e dove i professori c'erano un giorno si è uno no, era tutto un altro discorso. Tuttavia, a pensarci bene aveva iniziato ad applicarsi già quando era un ragazzo, quando Ise gli insegnava i rudimenti di magia bianca. Adorava quell'arte mistica e ne riconosceva incredibilmente l'utilità.
    Monica... chissà se si ricordava ancora di lui? Cos'avrebbe detto quando tutto si sarebbe concluso e lui fosse tornato a casa?
    " Sarah, mi stai ascoltando?"
    Disse l'ancella, notando che si fosse distratta.
    " Scusami."
    Comunque, il fatto che adesso fosse ben disposta nei confronti dello studio, ciò non voleva dire che si mettesse sempre sui libri con il sorriso sulle labbra. Talvolta si trattava di un lavoro davvero faticoso, come in quel caso: stava cercando di acquisire una conoscenza linguistica più ampia possibile, in modo da essere preparata quando sarebbe tornata su Naos. Quindi aveva chiesto alla cortigiana che la istruiva nelle lingue di farle un corso intensivo e costei era stata ben lieta di aiutarla.
    " Va bene, proseguiamo."
    Erano passati quindici giorni dalla missione compiuta per il Magisterium e in tutto quel tempo non aveva fatto altro che memorizzare vocaboli e forme grammaticali dei più svariati linguaggi! Era diventata una vera e propria prova di resistenza.
    Fortunatamente quel giorno avrebbe avuto una pausa di diverse ore, dato che doveva appunto recarsi su Endlos.
    Attese quindi che l'ancella concludesse l'argomento, per poi ricordarle che doveva andare.
    " Scusami, adesso dovrei andare. Ti Avevo parlato che oggi avevo in programma di recarmi su Endlos?"
    " Ah già, quasi dimenticavo!"
    Rispose l'amica.
    " Non fa niente. Comunque mi è sorta una domanda: tra quanto dovrei essere in grado di capire la lingua di quel mondo?"
    " Se tutto va bene, tra quindici giorni."
    Sarah si trattenne dal crollare sul banco. Era solo a metà strada!
    Comunque, salutò la fanciulla e andò a chiedere un passaggio per recarsi su Endlos.

    gif


    Aveva facilmente raggiunto Laputa e non le ci era voluto molto per arrivare alla Città Alta, dove si trovava il Magisterium, la sua meta. Il suo scopo era incontrarsi col Magister Dan, per discutere su alcune cose riguardo all'esplorazione del Naos. Sperò vivamente che l'insegnante fosse libero al momento, altrimenti sarebbe stato tutto molto più complicato.
    Si recò quindi in portineria, per chiedere del docente.
    " Buon giorno, desidererei parlare col Magister Dan Mihai Simion. È possibile?"
    Chiese.


    Edited by ..Daiki.. - 4/4/2016, 11:48
     
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  2. Dan Mihai Simion
     
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    " Buon giorno, desidererei parlare col Magister Dan Mihai Simion. È possibile?"

    La ricerca del professor Simion non fu poi così difficile come in molti andavano millantando in giro: con un gesto cortese, alla richiesta di Sarah la signorina posta alla portineria -una maga trentenne ma dai capelli già bianchi- andò ad indicare un corridoio che l'avrebbe condotta all'aula del professore. -Dovrebbe finire la sua lezione proprio a momenti, vada pure- avrebbe aggiunto, rassicurandola all'ipotetica idea di non disturbarlo. Voltata dunque la soglia e percorso un lungo corridoio, la bella principessa bionda sarebbe infine giunta alla sua meta ma, prima ancora di bussare con le nocche, ebbe modo di ascoltare urla e voci alte provenire dall'altra parte.

    -Eddai, prof: non è mica colpa mia! George lo ha fatto apposta!
    A parlare fu una voce giovane e fresca, eppure non del tutto sconosciuta: peccato che, sul momento, per Sarah quell'idea sarebbe parsa solo come un'impressione.
    -Ti sei spostato da solo: è la buona volta che impari a star seduto senza sporgerti a cercare le tette di Sakura...
    Altra voce conosciuta... deformata come quella dei ventriloqui, a cui seguì quella di una ragazzina in crisi isterica.
    -SMETTILA! B-BAKA!!!

    A tentare di mettere ordine in quel fracasso, la voce del povero Dan si sentiva a malapena. Probabilmente era intento a mettere a posto qualcosa rimasto in disordine o, ancora più facile, tenere la ragazzina che sembrava voler uccidere qualcuno da un momento all'altro. Qualora Sarah avesse bussato, un cenno d'assenso avrebbe comunque risposto e -aprendo la porta- la situazione sarebbe parsa molto meno grave di quanto previsto. Nonostante ci fossero carte stracciate ovunque e l'evidente segno di una detonazione, i maghi erano tutti accomodati tranne la ragazzina in piedi ed un giovatto dai capelli rosa (dritti in testa ed anneriti da fuliggine) accovacciato sotto il suo stesso banco.
    A quel punto, Sarah li avrebbe riconosciuti immediatamente: due di loro avevano presenziato alla lezione di Esplorazione Interplanare mentre la fanciulla si era occupata dei loro documenti ed annotazioni al termine della precedente avventura.

    -Oh, salve!- avrebbe detto infine Dan, accorgendosi della presenza della principessa -E' un piacere averla qui...
    Compì un rapido gesto della mano e tutti gli oggetti presenti in aula si sarebbero improvvisamente ordinati da soli; la cenere sul pavimento sarebbe scomparsa e le sedie avrebbero scacciato i loro stessi occupanti per poi tornare al loro posto, ad eccezione ovviamente di quella del Magister.

    -La lezione è finita, ragazzi- avrebbe concluso, osservando i tre apprendisti prima di dedicare nuovamente le sue attenzioni all'ospite -Cosa la porta qui, signorina?

     
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    Non appena Sarah sentì cosa stesse accadendo dall'altra parte della classe, le parve di essere tornata su Einheit e già si immaginava di trovarsi davanti a una battaglia tutti contro tutti, non appena avrebbe aperto la porta. Non che la cosa le dispiacesse, purché nessuno poi si facesse sul serio male. Ciò le ricordava un posto che aveva imparato ad apprezzare e che, una volta libero da Ise, aveva potuto svilupparsi nel modo che più gli veniva naturale, anziché sforzarsi di essere la stupida e splendida terra di una damigella delle fiabe.
    Appena la porta si aprì rimase però un po' delusa, vedendo che era accaduto poco o niente. E lei che già si aspettava di venir coinvolta in una rissa di gruppo, in cui ormai ce le si dava e basta, senza ricordarsi nemmeno il motivo. Eh, si vedeva proprio che la ragazza in fondo era proprio pazza, aveva bisogno di scaricare lo stress accumulato nell'intensa sessione di studio.
    Comunque, diede un'occhiata in giro, notando la presenza di alcuni volti conosciuti. Non ci volle comunque molto perché Dan la salutasse e rimettesse tutto a posto con un movimento della mano.
    " Buon giorno, Magister."
    Ricambiò il saluto. Poi il professore congedò i propri alunni, dicendo che la lezione fosse finita. Quindi la biondina attese che gli studenti se ne andassero, per iniziare a parlare.
    " Innanzitutto la ringrazio per la disponibilità a ricevermi. Vede, avrei alcune domande riguardo le esplorazioni del Naos e anche alcune piccole richieste."
    Tuttavia, voleva anche sapere quale fosse lo stato del loro compagno di squadra.
    " Prima però ci terrei a sapere come stia Zon."
    Ammesso che lo avessero già resuscitato.
     
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  4. Dan Mihai Simion
     
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    " Buon giorno, Magister.
    Innanzitutto la ringrazio per la disponibilità a ricevermi. Vede, avrei alcune domande riguardo le esplorazioni del Naos e anche alcune piccole richieste. Prima però ci terrei a sapere come stia Zon."


    La fanciulla si accomodò ed il Magister non esitò a tranquillizzarla.
    -Oh che carina, sei molto gentile ad interessarti!- avrebbe detto, sorridendo amabile -Zon sta meglio. Non si è ancora svegliato, ma è tornato in vita ed è in condizioni stabili. Dobbiamo tuttavia terminare alcune procedure per tenere al sicuro sia lui che gli altri in futuro, ma ho buone aspettative.
    Una buona notizia, dunque: considerando come era andata in missione, qualunque cosa avesse contratto Zon sarebbe potuto sembrare orribilmente complesso anche agli occhi di un esperto. In effetti, lo stesso Magisterium si era trovato davanti a non pochi problemi, su quel punto.

    -Ma mi dica, Milady. Cosa desidera domandarmi?

    Avrebbe continuato con toni affabili, perfetto gentiluomo -sebbene decisamente più distaccato rispetto a quello che poteva essere un damerino. Dopotutto... si diceva che quel tale fosse "sposato con il suo lavoro".

    -Sono a vostra completa disposizione!

     
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    Se non altro il loro compagno di squadra sembrava stare meglio, anche se la situazione sembrava parecchio complicata. Dopo tutto si trovavano di fronte a un malessere sconosciuto, proveniente da un mondo appena scoperto. Ipotizzava che fossero quelli gli svantaggi di esplorare per la prima volta una dimensione, anche se c'erano inequivocabilmente degli aspetti positivi in tale pratica.
    Vista la buona notizia, sembrava che ci fossero tutte le premesse per venire al dunque. Dan era una persona un po' particolare e una delle prime caratteristiche che si poteva osservare era che anteponesse a molte cose le proprie ricerche. A molti poteva infastidire tale caratteristica, ma la ragazza aveva conosciuto diversi individui simili su quel punto e aveva risolto che la carenza di pathos di costoro, non fosse poi un male. Vi era ben di peggio in circolazione.
    " Cercherò di essere breve. Se non sbaglio per la missione era stata concordata una ricompensa in denaro. Io però al posto di questi soldi vorrei ricevere degli insegnamenti. Dato che durante la missione sono stata piacevolmente colpita dall'attrezzatura a nostra disposizione."
    In particolare rispetto a un oggetto.
    " In pratica vorrei che mi insegnasse a realizzare le sfere magiche che aprono i portali. Se per caso non avesse tempo di farlo, potrei accontentarmi di prendere in prestito dei libri in cui è spiegato il procedimento o in alternativa se potesse fornirmene tre, così che possa vedere come funzionano."
    C'era però la possibilità che valessero tanto e che quindi il magister pretendesse che l'altra portasse a termine più di una missione prima di accontentarla. Tuttavia, poteva anche darsi che Dan, dato che sembrava gradire il fatto di diffondere il sapere, la aiutasse persino gratuitamente, senza chiederle di rinunciare alla ricompensa per la prima missione.
     
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  6. Dan Mihai Simion
     
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    " Cercherò di essere breve. Se non sbaglio per la missione era stata concordata una ricompensa in denaro. Io però al posto di questi soldi vorrei ricevere degli insegnamenti. Dato che durante la missione sono stata piacevolmente colpita dall'attrezzatura a nostra disposizione." iniziò la fanciulla, mentre il Magister reclinava la testolina bionda con sorpresa dipinta sul volto " In pratica vorrei che mi insegnasse a realizzare le sfere magiche che aprono i portali. Se per caso non avesse tempo di farlo, potrei accontentarmi di prendere in prestito dei libri in cui è spiegato il procedimento o in alternativa se potesse fornirmene tre, così che possa vedere come funzionano."

    Mentre la fanciullina esponeva le varie possibilità, il ragazzo rimase in silenzio a riflettere sul da farsi, mano sul mento ed espressione pensierosa. Era una richiesta bizzarra la sua, per molti versi, ed in molti in quella stessa struttura l'avrebbero sicuramente cacciata ridendole in faccia. Ciò nonostante -da buon ricercatore quale era- Dan mancava totalmente dell'ingiustificata possessività dei propri risultati lavorativi, sostanzialmente perchè -in ogni caso- li avrebbe prima o poi pubblicati e resi accessibili a chiunque avesse avuto voglia di documentarsi ed utilizzarli per sperimentare dell'altro.
    Quindi... perchè no?

    -In realtà il procedimento non è difficile come sembra. Servono i materiali giusti, ma la lavorazione è semplice. Non penso che sia giusto chiederti denaro per questa lezione: piuttosto usali per gli strumenti da utilizzare.

    Avrebbe annuito tutto convinto, lanciandole qui e là indizi su come iniziare.

    -Secondo te, a livello di logica, come possono essere stati creati?

     
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    Non si aspettava che sarebbe stato tutto così facile! Certo, sapeva che Dan poteva essere capace di insegnarle tutto senza chiedere in cambio niente, tuttavia pensava che costui le avrebbe comunque posto qualche domanda. Era pur vero che su Endlos vi erano diverse persone in grado di viaggiare tra i mondi e teletrasportarsi, ma aprire un portale significava aprire una finestra che chiunque sarebbe stato in grado di varcare e durante l'invasione da parte di Endolas erano appunto stati utilizzati quei passaggi magici. Senza contare che Endlos non era l'unico mondo in cui questi avrebbero potuto fare danno: se vi fosse stata sul Naos una proliferazione incontrollata di portali, proprio quando gli esploratori avrebbero dovuto mantenere un profilo basso, i locali si sarebbero sicuramente spaventati.
    Evidentemente Dan le stava dando la propria fiducia e lei avrebbe cercato di meritarsela: ci avrebbe pensato molto a fondo prima di aprire uno di quei passaggi su Endlos o su un mondo dove i magistri stavano effettuando ricerche e magari avrebbe prima consultato l'insegnante prima di prendere una simile iniziativa.
    Come era suo solito, il mago non iniziò a spiegarle semplicemente il processo, ma cercò di coinvolgerla nella lezione, facendole una domanda.
    " Direi tramite un metodo magico."
    Forse era meglio giustificare la risposta.
    " Che io sappia i portali possono essere costruiti o con la magia o con la tecnologia. Ammetto di essere piuttosto carente riguardo la conoscenza di quest'ultima, ma non ho mai visto nessuna macchina in grado di crescere da una sfera, fino a diventare un passaggio. Invece mi vengono in mente diversi esempi di eventi simili, accaduti per via di un incantesimo."
    Quindi provò ad arrivare ad una conclusione.
    " Perciò potrei ipotizzare che la scheda sia stata incantata."
    Come avrebbe risposto il magister?
     
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  8. Dan Mihai Simion
     
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    " Direi tramite un metodo magico." iniziò a spiegare la signorina " Che io sappia i portali possono essere costruiti o con la magia o con la tecnologia. Ammetto di essere piuttosto carente riguardo la conoscenza di quest'ultima, ma non ho mai visto nessuna macchina in grado di crescere da una sfera, fino a diventare un passaggio. Invece mi vengono in mente diversi esempi di eventi simili, accaduti per via di un incantesimo. Perciò potrei ipotizzare che la scheda sia stata incantata."

    -Mpf...

    Sebbene il discorso fosse serio e ben ragionato, il Magister si lasciò andare in un'innocente risatina, più simile ad un riso fanciullesco che ad un vero e proprio ghigno. Non riteneva la ragazza stupida, ma sentire che la tecnologia potesse anche solo esser comparata a quelle che erano le loro tecniche ebbe l'effetto di una barzelletta.

    -Oh, perdonami, probabilmente sembrerò stupido- avrebbe affermato, tentando di calmarsi -Ma... si, hai perfettamente ragione. Certo, chi non è dotato dei nostri talenti necessita di "compensare" in altri campi, ma credo sia assolutamente impossibile per uno scienziato raggiungere il mondo in cui siete stati.

    Dopo quella premessa, si ricompose.

    -Il Naos è protetto da una specie di membrana invisibile agli occhi di chi lo abita ma che dai cieli di Endlos appare scura, come una sorta di ombra.

    Lo disse sollevando un indice, posa plastica da maestro intento ad iniziare una bella lezione.

    -Creare soltanto il "canale" attraverso cui passare non basta per raggiungerlo. E' necessario "bucare" l'enorme barriera che lo avvolge e, essendo questa di natura magica, nessun aggeggio di latta può fare molto a riguardo. Anche per questo sapevamo già non vi fossero altri estranei come noi: gli studi astronomici dicono che la membrana è bucata soltanto nel punto che corrisponde al portale nel Latifondo, il che -se ci pensiamo bene- è il primo caso nella storia di Endlos.

    Completata la premessa, continuò sul binario principale della conversazione.

    -Secondo te, questo cosa vuol dire?

     
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    Non si sarebbe mai aspettata di vedere Dan mettersi a ridere. Nei primi attimi non capì bene il perché do tutto ciò, poco dopo però concluse di aver detto una scemenza parecchio grossa. La cosa la mise leggermente a disagio, ma fortunatamente il Magister si calmò presto e spiegò cosa vi fosse di così divertente nel discorso della biondina.
    Certo, un tecnocrate non avrebbe assolutamente condiviso quanto detto dal professore, ma Sarah fu abbastanza contenta di sapere che, almeno secondo l'interlocutore, le arti magiche fossero superiori alla tecnologia e che quindi avesse fatto bene a dedicarsi alle prime, trascurando la conoscenza della seconda.
    Arrivarono altre informazioni riguardo il Naos, tra cui il fatto che fosse protetto da una potente barriera. Non era il primo mondo che aveva una simile caratteristica: anche Dreamcross ne aveva una che aveva appunto la funzione di limitare l'arrivo dei viaggiatori dimensionali nel mondo. Tuttavia quella del mondo che stavano esplorando sembrava essere diversa, tanto che oscurava pesino il pianeta al suo interno. Le sue brecce dimensionali sarebbero state in grado di permetterle di recarsi sul Naos? Non ne era certa, ma riteneva che a quel punto, l'azione sensata fosse appunto fare una prova.
    Per il momento però si limitò ad ascoltare il magister, il quale concluse il tutto con una domanda che poteva venire interpretata in diverse maniere.
    " Confesso di non sapere con certezza dove voglia andare a parare. Perciò proverò a fare diverse ipotesi."
    Premise, per poi continuare.
    " Istintivamente, la prima deduzione che mi viene da fare, in relazione al suo discorso, è che il primo portale sia stato aperto dai un nativo del Naos. Se nessuno è mai riuscito ad attraversare la barriera fino a poco fa ed è facile pensare che i primi a farlo siano appunto coloro che sono sempre vissuti all'interno di essa, dato che potrebbero conoscerla decisamente meglio di noi.
    Confesso di essere giunta alla stessa conclusione quando ho visto il portale per la prima volta: penso che le probabilità che si formi spontaneamente un portale, decorato per di più con figure umane, per un fenomeno naturale, sia incredibilmente basse."

    Colui che aveva aperto il primo poteva averlo fatto per i più svariati motivi e non era nemmeno da escludere che fosse un semplice naufrago che lo avesse realizzato con il semplice scopo di tornare a casa. Certo, il magister aveva sostenuto, durante la lezione, che il passaggio si fosse aperto da solo, tuttavia probabilmente lo aveva detto per non spaventare i presenti.
    " Altra ipotesi è che la sfera, oltre alla peculiarità di mutare in portale, debba essere caricata con una grossa quantità di energia magica, affinché possa usarla per infrangere la barriera in un nuovo punto."
    A meno che i nuovi portali, non si limitassero a sfruttare la frattura già presente.
    " Ciò potrebbe voler dire che il miglior modo per rompere la barriera sia farlo dall'interno. Dubito che il passaggio sia stato aperto colpendo l'ostacolo sia da dentro, che dall'esterno: abbiamo scoperto che su Naos il tempo scorre in maniera diversa; quindi se la nuova frattura fosse dipesa anche da un bombardamento proveniente da Endlos, avreste impiegato decisamente di più per "fare la vostra parte", invece sul nuovo mondo abbiamo dovuto aspettare ore, mentre sul semipiano la cosa è avvenuta praticamente all'istante."
    Proprio in quel momento però si ricordò che Dan avesse specificato che la barriera fosse di natura magica.
    " Aspetti un attimo!"
    Disse leggermente stupita, come se si fosse resa conto da di qualcosa di importante.
    " Ha detto che la barriera è magica. Da quello che ho studiato so che dietro ad ogni incanto, benedizione, barriera, incantesimo e pratica mistica ci sia sempre un'entità viva, se non a livello biologico, almeno a spirituale. Se le mie conoscenze sono corrette, ciò vuol dire che la barriera del Naos non è un fenomeno naturale, ma è stata anche lei innalzata da qualcuno."
    Ciò che la meravigliava non era tanto il fatto che potesse esservi un incantesimo capace di avvolgere un intero monto, quanto il fatto che quel fenomeno non fosse natura e quindi, probabilmente, controllabile da chi lo aveva determinato.
     
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  10. Dan Mihai Simion
     
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    " Istintivamente, la prima deduzione che mi viene da fare, in relazione al suo discorso, è che il primo portale sia stato aperto dai un nativo del Naos. Se nessuno è mai riuscito ad attraversare la barriera fino a poco fa ed è facile pensare che i primi a farlo siano appunto coloro che sono sempre vissuti all'interno di essa, dato che potrebbero conoscerla decisamente meglio di noi. Confesso di essere giunta alla stessa conclusione quando ho visto il portale per la prima volta: penso che le probabilità che si formi spontaneamente un portale, decorato per di più con figure umane, per un fenomeno naturale, sia incredibilmente basse.
    Altra ipotesi è che la sfera, oltre alla peculiarità di mutare in portale, debba essere caricata con una grossa quantità di energia magica, affinché possa usarla per infrangere la barriera in un nuovo punto. Ciò potrebbe voler dire che il miglior modo per rompere la barriera sia farlo dall'interno. Dubito che il passaggio sia stato aperto colpendo l'ostacolo sia da dentro, che dall'esterno: abbiamo scoperto che su Naos il tempo scorre in maniera diversa; quindi se la nuova frattura fosse dipesa anche da un bombardamento proveniente da Endlos, avreste impiegato decisamente di più per "fare la vostra parte", invece sul nuovo mondo abbiamo dovuto aspettare ore, mentre sul semipiano la cosa è avvenuta praticamente all'istante."


    Mentre la ragazzina elucubrava in risposta alla domanda, il Magister rimase in religioso silenzio così da permetterle di concentrarsi.

    " Aspetti un attimo!
    Ha detto che la barriera è magica. Da quello che ho studiato so che dietro ad ogni incanto, benedizione, barriera, incantesimo e pratica mistica ci sia sempre un'entità viva, se non a livello biologico, almeno a spirituale. Se le mie conoscenze sono corrette, ciò vuol dire che la barriera del Naos non è un fenomeno naturale, ma è stata anche lei innalzata da qualcuno."


    -Esattamente.

    La risposta del Magister fu repentina ed abbastanza semplice. Ciò nonostante specificò altri dettagli che, probabilmente, erano sfuggiti.

    -Vorrei focalizzare la nostra attenzione sul colore specifico del Naos agli occhi degli endlossiani e, in genere, di chi lo osserva dall'esterno: a differenza degli altri mondi, questo non emana nè riflette luce -per questo è chiamata "Luna Scura". Si confonde nella volta stellata ed assorbe ogni tipo di riflesso quasi si stesse nascondendo: supponiamo che chiunque abbia eretto tale barriera lo abbia fatto per proteggere il proprio mondo da qualcosa "esterno" al mondo stesso. Queste, ovviamente, sono solo supposizioni ma al momento stiamo indagando su questa via.

    Incrociò le braccia al petto storcendo di poco le labbra; nonostante avessero molti indizi, da ricercatore non poteva fare altro che mettere continuamente in dubbio tutto e, fintanto che non si fossero stati dati certi a riguardo, ogni sua ipotesi non sarebbe parsa altro che pura speculazione teorica.

    -Tornando a noi: si, l'uovo è una specie di "trivella". E' stato costruito con campioni del precedente portale che, nonostante il curioso aspetto... è di natura vegetale. L'uovo è semplicemente un seme particolarmente grosso.

    Fece spallucce, quasi a sottolineare quanto la soluzione fosse in realtà più semplice delle apparenze.

    -Da questo cosa puoi dedurre?

     
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    La prima cosa che Sarah si chiese quando sentì la parola "Esattamente", fu se il Magister avesse approvato tutti i suoi ragionamenti o solo la deduzione finale. Poco più avanti avrebbe concluso che l'ipotesi più probabile fosse la seconda, dato che la sfera non bombardava la barriera, ma la trivellava.
    Comunque stesse ad ascoltare i particolari che Dan le evidenziò. Come diceva il mago, al momento però si potevano fare solo ipotesi sul perché fosse stata innalzata, dato che non si avevano dati per confermare o smentire teorie.
    Comunque la fanciulla fu piuttosto sorpresa quando scoprì che il portale fosse di natura vegetale. Non l'avrebbe mai detto a giudicare dall'aspetto e non aveva mai sentito parlare di portali costruiti con piante. Anche se, il fatto di interagire con i vegetali tramite la magia non era per lei un'informazione del tutto nuova: gli elfi su Einheit utilizzavano la magia per far crescere gli alberi in determinati modi, per indurli a produrre legno senza doverli tagliare e persino a farli muovere come fortezze mobili.
    Infine il Magister le pose un'altra domanda, facendole capire che la risposta fosse più semplice di quel che pensava. Tuttavia a Sarah vennero comunque in mente un mucchio di ipotesi e deduzioni. Forse per Dan, che lavorava costantemente in un simile ambiente, fare la deduzione giusta sarebbe stato facile, ma per lei lo era decisamente di meno. Anche perché parte delle proprie conoscenze derivavano da mondi diversi da Endlos, dove la magia si era sviluppata secondo principi diversi.
    Tuttavia decise comunque di provare a rispondere alla domanda, enunciando prima le deduzioni che aveva elaborato più facilmente.
    " Forse che il metodo migliore per procurarsi un'altra sfera del portale sia prendere pezzi di un altro e farlo crescere sulla terra, con una tecnica simile alla talea. Oppure semplicemente far sì che uno dei passaggi già esistenti produca un seme."
    Certo, il fatto che fossero delle piante a fare il tutto, rendeva leggermente più probabile che la comparse del portale su Endols fosse stato effettivamente un fenomeno naturale. Tuttavia ciò non spiegava come mai questo fosse decorato con figure umane e poi come mai ne esistessero solo due esemplari.
    Quindi rimase dell'idea che fosse stato qualcun altro ad aprire il primo passaggio.
    "Anche se non so se occorra rinnovare l'incanto anche al seme o se questo gli venga trasmesso semplicemente dalla pianta madre.
    Suppongo però che comunque bisogni interagire con esso, per potergli indicare quale sia il portale d'uscita a cui si deve collegare.
    Per il resto, posso supporre che il tunnel che apre equivalga alle radici della pianta e quindi non escludo che il portale possa alimentarsi con l'energia della barriera stessa."

    Quindi attese che Dan le desse la sua risposta.
     
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  12. Dan Mihai Simion
     
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    " Forse che il metodo migliore per procurarsi un'altra sfera del portale sia prendere pezzi di un altro e farlo crescere sulla terra, con una tecnica simile alla talea. Oppure semplicemente far sì che uno dei passaggi già esistenti produca un seme. Anche se non so se occorra rinnovare l'incanto anche al seme o se questo gli venga trasmesso semplicemente dalla pianta madre.
    Suppongo però che comunque bisogni interagire con esso, per potergli indicare quale sia il portale d'uscita a cui si deve collegare.
    Per il resto, posso supporre che il tunnel che apre equivalga alle radici della pianta e quindi non escludo che il portale possa alimentarsi con l'energia della barriera stessa."


    Ai ragionamenti della dolce Sarah, il Magister annuì entusiasta; la ragazza lì presente non era affatto una stupida e con la semplice logica si era dimostrata degna di fiducia e soddisfazione. Dunque a Dan non sarebbe rimasto che raccogliere tutte le ipotesi corrette e concludere quella piccola spiegazione.

    -Si, il portale è autoalimentato come supponi. Inoltre l'uovo che avete visto è un seme, come già detto: unica condizione per permettergli di crescere se piantato nella terra è quello di caricarlo di molta energia magica. Questo richiede molto tempo per un solo individuo, ma al Magisterium ci sono abbastanza maghi per rendere il processo decisamente più rapido.

    Incrociò le braccia con aria riflessiva e concentrata.
    Gli occhi azzurri fissi su quelli di Sarah.

    -La parte più complessa riguarda invece il riuscire a "costringere" il vegetale a produrre semi.
    Secondo te cosa servirebbe?

     
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    Iniziava a capire perché la legge laputense desse spesso carta bianca ai magistri: era sorprendente cosa quelle persone fossero in grado di scoprire. L'acume di quei maghi doveva essere in grado di guadagnarsi la fiducia di chiunque promulgasse le leggi che regolavano il Presidio Errante.
    Quella lezione stava iniziando davvero a piacerle! Se non altro non annoiava come quelle di lingue che aveva seguito fino a poco tempo fa. A facilitare le cose vi era il fatto che Dan sembrasse contento delle risposte date.
    Ascoltò attentamente i commenti e il resto della spiegazione, apprendendo che per dare sufficiente energia al seme occorressero diverse persone. Forse per ovviare il problema avrebbe potuto chiedere aiuto ai propri compagni di gilda, ma forse non valeva la pena scomodarli, dato che anche su Einheit vi era un mucchio di gente disposta a darle una mano.
    Allora il magister le rivolse ancora una volta una domanda, questa volta premettendo che stessero trattando e anche questa volta Sarah si rese conto che le risposte fossero più di una.
    Le venne in mente che avrebbe potuto sfruttare il proprio legame telepatico per chiedere un suggerimento a uno dei suoi amici elfi, si rese però conto che non ci sarebbe stato gusto ad imbrogliare.
    " Dunque, suppongo che anche questa volta si debba ricorrere alla magia. Ho sentito parlare di alcuni incantesimi elfici che possono favorire la crescita di alberi e piante e persino farli muovere e spostarsi. Oltre a ciò mi torna in mente anche quello che mi ha insegnato per far ricrescere gli arti.
    A quel punto mi verrebbero in mente tre diversi approcci: il primo consiste nell'utilizzare l'energia magica per accelerare la crescita della pianta e portarla al momento in cui produce i fiori fiori o comunque il polline."

    Già, perché non tutte le piante fiorivano.
    " Poi si potrebbe accelerare di nuovo il tutto fino alla maturazione dei semi.
    Il secondo approccio che ipotizzo è nettamente più invasivo, infatti utilizza la magia per piegare alcune parti della pianta a mandare segnali al resto delle cellule che bisogna produrre nuovi semi. Essendo un metodo più innaturale del primo presenterebbe diversi inconvenienti; prima di tutto quello di mettere in pericolo la salute della pianta stessa, dato che si sballano gli equilibri interni, secondo si potrebbe incontrare anche una resistenza da parte di questa, dato che la si obbligherebbe a compiere qualcosa di diverso da ciò che fa normalmente.
    Come posso dire: quando abbiamo fatto ricrescere le nostre mani, abbiamo sì fatto qualcosa che normalmente non succederebbe, ma è altrettanto vero che nelle nostre stesse cellule vi sono comunque le istruzioni per compierlo e noi ci siamo limitati a rendere alcune di esse indifferenziate e a favorirne la crescita. Se però avessimo voluto far ricrescere una mano con pelle di rettile, facendo quindi qualcosa di meno naturale, dubito che sarebbe stato così facile e soprattutto che non ci sarebbero stati effetti collaterali sui nostri organismi.
    Tuttavia, nonostante questi svantaggi, forse un metodo invasivo potrebbe essere l'unica soluzione quando non è possibile indurre la pianta a comportarsi in un determinato modo in maniera naturale.
    Infine mi viene in mente anche una terza strada, per certi versi simile alla prima: simulare le condizioni nella quale la pianta avvia il processo per produrre i semi. In questo caso le sarebbe persino spontaneo compiere quel processo e la magia che serve per accelerare il tutto, sarebbe molto più efficacie. Tuttavia suppongo che questa strada abbia comunque degli inconvenienti: primo che richieda molta più energia, secondo che occorra conoscere molto bene il vegetale, per riprodurre le condizioni ideali.
    In ogni caso, bisognerebbe indurre l'autoimpollinazione su esso, dato che al momento ne possediamo un solo esemplare."

    Quindi aspettò di sentire i commenti dell'insegnante.
     
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  14. Dan Mihai Simion
     
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    Come risposta al suo quesito, la fanciulla gli pose tre opzioni plausibili, di cui le prime due abbastanza invasive. Soprattutto la seconda. Assorto nel suo silenzio Dan rimase in ascolto con aria tranquilla, ponderando per bene ogni parola e ragionando sulla logica di Sarah quasi fosse stato lui lo studente fra i due.
    L'idea dell'accelerazione non era nè errata nè del tutto inaccettabile: il Magister Mandrake aveva proposto esattamente quella durante i loro incontri di studio. Ciò nonostante era stata rapidamente scartata per ragioni prettamente "di etichetta". Nonostante la regola del Magisterium fosse infatti quella di "non avere regole", in realtà la mentalità stessa del mago generava dei codici comportamentali non scritti ma ugualmente rispettati da quasi tutti. Il primo riguardava la diffidenza verso gli incantesimi e -in generale- verso la magia temporale, anche se parziale: il tessuto dello spazio-tempo era cosa assai delicata da manipolare ed un solo minimo errore poteva generare effetti abominevoli, ragion per cui soluzioni simili erano sempre preferite come piani di riserva ed ultima spiaggia.
    Per la seconda idea, fu lei stessa a darsi una risposta: l'invasività. Nonostante la magia non si facesse di per sè troppi problemi in quel campo ristretto, diversa era la questione nel caso il suddetto portale fosse stato schedato fra gli "artefatti pericolosi", dunque messo a stretta sorveglianza.

    " Infine mi viene in mente anche una terza strada, per certi versi simile alla prima: simulare le condizioni nella quale la pianta avvia il processo per produrre i semi. In questo caso le sarebbe persino spontaneo compiere quel processo e la magia che serve per accelerare il tutto, sarebbe molto più efficacie. Tuttavia suppongo che questa strada abbia comunque degli inconvenienti: primo che richieda molta più energia, secondo che occorra conoscere molto bene il vegetale, per riprodurre le condizioni ideali.
    In ogni caso, bisognerebbe indurre l'autoimpollinazione su esso, dato che al momento ne possediamo un solo esemplare."


    In ogni caso, la terza ipotesi fu quella più vicina a quella corretta.

    -Per quanto possiamo far perno sulla logica ed i ragionamenti, giusti quanto degni di lode, l'orgoglio di noi poveri mortali dovrà sempre scontrarsi prima o poi con il caso, la fortuna... una variabile inaspettata.

    Lo disse sollevando il capo e chiudendo gli occhi con fare sibillino, come a volerla portare sulla retta via.

    -E se parte della risposta fosse semplice e solo "fortuna"?

    Sorrise.

    -Dopotutto l'idea nasce spesso proprio quando non la si aspetta.

     
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    Dan le fece capire di non essere riuscita ad individuare la risposta corretta, anche se i suoi ragionamenti erano comunque degni di lode. Le ricordò infatti che si doveva prima o dopo fare i conti con il caso e che questo avesse evidentemente grande importanza nel processo con cui la pianta si riproduceva.
    Si rimproverò comunque di non aver tenuto si da subito conto di quel fattore: il caso, assieme al libero arbitrio, erano quelle due variabili impazzite che facevano sì che l'universo non fosse un posto noioso, sotto la tirannia della causalità.
    " Fortuna dice... in questo caso le possibilità sono davvero tante, dato che credo che il caso vi sia in ogni cosa."
    Anche se in una cera percentuale, ovviamente. Comunque provò a rispondere. Ora che ci pensava il magister aveva accennato a dover acquistare qualcosa per coltivare i semi. Se ciò che la ragazza doveva acquistare fosse semplicemente un terreno?
    " La prima cosa che mi viene in mente sarebbe provare a mettere il vegetale in diversi tipi di terreno e somministrargli diversi tipi di energia magica per nutrirlo e vedere con quale si riproduce."
    In quel caso la fortuna avrebbe aiutato tutti a scoprire la combinazione giusta.
    " Oppure, anziché tentare di indurre un'autoimpollinazione, si potrebbe cercare di far impollinare il vegetale combinandolo con altre piante, sperando che ve ne siano di compatibili, tale da far nascere un ibrido con la stessa capacità di produrre portali."
    Anche qua il discorso era appunto provare, nella speranza di avere fortuna e trovare la specie compatibile.
    " Oppure il metodo a cui lei accenna potrebbe funzionare solo alcune vole, altre no, per un semplice gioco di probabilità. Magari si nutre semplicemente il vegetale e si spera che produca i semi, altrimenti si riprova."
    Quindi aspettò. Certo però che questa volta la domanda era stata difficile!
     
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25 replies since 4/4/2016, 00:38   440 views
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