In vista delle prossime esplorazioni

" Fortuna dice... in questo caso le possibilità sono davvero tante, dato che credo che il caso vi sia in ogni cosa."

Esattamente.
Dopotutto, la superbia era pur sempre peccato e folli erano coloro che credevano realmente di possedere (o aspirare ad averlo) un reale e completo dominio su qualsivoglia cosa o situazione: nascosta dietro l'angolo vi era sempre e comunque la sorpresa, da una morte improvvisa ad una nascita inaspettata, da un'azione illogica ad un manipolatore semplicemente più bravo. In ogni caso fu contento della risposta di Sarah e del fatto che non demordesse nel cercare risposte.

" La prima cosa che mi viene in mente sarebbe provare a mettere il vegetale in diversi tipi di terreno e somministrargli diversi tipi di energia magica per nutrirlo e vedere con quale si riproduce. Oppure, anziché tentare di indurre un'autoimpollinazione, si potrebbe cercare di far impollinare il vegetale combinandolo con altre piante, sperando che ve ne siano di compatibili, tale da far nascere un ibrido con la stessa capacità di produrre portali. Oppure il metodo a cui lei accenna potrebbe funzionare solo alcune vole, altre no, per un semplice gioco di probabilità. Magari si nutre semplicemente il vegetale e si spera che produca i semi, altrimenti si riprova."

Buone idee, ma ancora troppo logiche.

-... oppure fare in modo che l'Alfiere ascolti una battuta sessista dalla bocca di un soldato del Latifondo.

Lo disse per davvero.
Gli occhietti vispi fissarono la faccia della ragazzina a lungo, forse nella speranza di cogliere la sua espressione stranita davanti a quell'uscita del tutto casuale. Ciò nonostante, di fatto, era accaduto proprio quello.

-L'Alfiere Errante non è chiamata "Regina del Cielo" solo perchè Laputa vola. In un certo senso tutti i fenomeni atmosferici su questo presidio si manifestano a seconda del suo umore: quando è triste inizia a piovere, quando è allegra il sole splende, quando è adirata... tempeste di fulmini.

Sorrise divertito, anche se non ne era ben chiara la ragione.

-Un fulmine particolarmente potente ha centrato in pieno il portale mentre lo stavamo studiando... e per pura fortuna era della carica giusta e nell'esatta posizione in cui era possibile ottenere risultati.

" Immagino che sia particolarmente difficile vivere con un alfiere del genere... Nel caso ci sia siccità dovete cercare di farle andare male tutto in una giornata, per rattristarla e salvare il raccolto e guai a farsi scoprire: altrimenti si arrabbia e viene il nubifragio, provocando un'alluvione su Laputa. Ovviamente vedere il proprio presidio in quello stato la fa essere ancora più triste e quindi fa piovere ancora, creando un circolo vizioso che continua finché tutti non muoiono annegati."

-Purtroppo non è colpa sua: ogni Presidio è connesso alla Volontà degli Alfieri; cambiano geograficamente e politicamente a loro immagine e somiglianza- le spiegò, anche se gli sembrò strano che non lo sapesse -In realtà -comunque- Laputa non sopravviverebbe in ogni caso da sola, nemmeno con l'Alfiere perennemente dell'umore giusto: differentemente dagli altri presidi non è per nulla vasta, non ha terreni in abbondanza da coltivare nè possiede risorse minerarie da esportare. Se resiste ancora è tutto merito del Magisterium e delle Divinità Erranti, che sono tuttavia sempre legate alla scuola di magia. E' per questo che ci è stato concesso il libero studio delle arti, anche in campi di cui l'Alfiere nutre poca stima... come la necromanzia- sorrise gentile, sicuro che la ragazzina comprendesse le basi degli equilibri di potere -Esistiamo dall'Alfiere suo predecessore e continuiamo ad esistere ed agire come il cuore in un essere vivente. Anche l'Alfiere meno simpatizzante verso la magia comprenderebbe la necessità della nostra presenza in questi luoghi. Esattamente come sono necessari gli Alfieri stessi per evitare che Endlos venga inghiottita e disintegrata nel Maelstrom, a prescindere dalla loro linea politica o caratteristiche. Non a caso -nonostante non siano mai stati la prima scelta- è capitato più volte in passato di avere Alfieri Endlossiani disinteressati al popolo... o addirittura empi e malvagi.

Perchè infondo il punto era sempre quello, in tutti i poteri politici esistenti: era sempre una questione di compromessi. Il Magister stesso era fermamente convinto della questione, esattamente come era assolutamente certo che, in un mondo ideale, il presidio della Dama del Vento non sarebbe stato affatto uguale a quello in cui vivevano. Non avrebbe mai messo golem contenenti anime per difendere le mura dagli invasori che giungevano puntualmente alle porte quando l'esercito si muoveva altrove, non avrebbe mai fatto allontanare i propri soldati dalla sua terra se non avesse promesso il loro appoggio militare all'Est in cambio del cibo per i cittadini e di alcune risorse per riprendersi da un periodo di assoluta povertà le cui radici affondavano già dai tempi del Primo Alfierato di Forge. Fortunatamente l'Alfiere Galanodel non sembrava affatto contraria alla magia, ma anche quella -probabilmente- sarebbe stata regolata, se lei avesse davvero potuto in assenza di conseguenze.
Per questo si stupiva non poco nel vedere la curiosità negli occhi dei cittadini ogni qual volta trovavano quella donna di cattivo umore: aveva consacrato l'intera sua esistenza alla protezione dei deboli, ma per farlo era costretta a collaborare con personaggi o poteri che, normalmente, avrebbe sicuramente osteggiato: come poteva sentirsi? Era ovvio che percepisse la sua carica come un cappio!

" Ad ogni modo, avrei delle domande. Prima di tutto come faccio a collegare due portali tra loro? Poi, adesso conoscete quanto deve essere intensa la scarica elettrica per indurre la pianta a produrre i semi o per farlo devo sperare che un fulmine la colpisca di nuovo o andare a molestare la Dama del Vento per scatenare un'altra tempesta?"

-In realtà ci abbiamo pensato, ma ultimamente quella donna sta passando un brutto periodo: è mentalmente stanca e si infervora più del solito. Stuzzicarla significherebbe rischiare cariche o la vita, nei casi peggiori- affermò il giovanotto, mettendo le braccia conserte ed annuendo convintissimo -Però a noi bastava l'imput, capire il meccanismo: è facile per noi magistri riprodurre le stesse condizioni atmosferiche, ma per il rito servono dei materiali costosi e molta lavorazione dei suddetti. Tutte cose facilmente reperibili, ma serve del tempo per raccogliere i soldi e lavorarli.

Fece spallucce, come se la cosa in sè non sortisse alcun problema.

-Per il collegamento... in realtà esiste già alla creazione. Tutti i portali sono connessi: il "foro" dimensionale in cui passano i viaggiatori è uno soltanto, nonostante si possano creare più portali sia su Endlos che lì. In pratica, qualunque strada noi facciamo, dovremo necessariamente passare da quel punto e scegliere che biforcazione prendere.

" Il fatto che con un portale si possa accedere a tutti gli altri è senza dubbio comodo, ma rappresenterebbe un problema: nel caso gli abitanti del Naos si rivelassero ostili, basterebbe loro prendere un solo portale per poter accedere a tutti quelli presenti su Endlos.
Se poi un giorno decidessi di aprire per conto mio questi passaggi, il rischio aumenterebbe."
Dan non le rispose subito, piuttosto annuì con garbo.
" Non è possibile chiudere o disattivare un portale, in modo che qualcuno di indesiderato non possa uscire da esso?
Poi, a livello teorico, non sarebbe possibile far nascere dei vegetali che comunichino tra loro attraverso delle reti di passaggi dimensionali indipendenti da quella della prima generazione di portali? In tal modo si potrebbero utilizzare tipi di portali diversi, correlati da reti di teletrasporti differenti. In tal modo, se un qualche nemico venisse in possesso di un portale, potrebbe spostarsi solo attraverso quelli dello stesso tipo, anziché tutti."

-Non penso che la vostra ultima ipotesi sia possibile. Non sappiamo cosa possa significare per quel mondo creare un secondo varco: rischieremmo di provocar loro molti danni, anche se inavvertitamente.

Avrebbe risposto il Magister, dopo lunghi minuti di silenzio assorto.
Aveva riflettuto molto bene sulla questione, ed il problema era stato posto anche prima. Ciò nonostante rimaneva da colmare quella piccola-grande distanza che vi era fra il "dire" ed il "fare", oltre che i suoi semplici timori di interferire troppo con i loro equilibri, ancora del tutto sconosciuti su Endlos.

-Inoltre credo che basti essere a conoscenza di tutti i portali esistenti e presidiarli -cosa che stiamo tutt'ora già facendo. In caso di pericolo basterebbe distruggerli.

" Mi piacerebbe sapere quali sono i materiali necessari per indurre il vegetarle a replicarsi. Non potrebbe fornirmi un elenco?"

Con garbo il Magister abbassò il capo in cenno d'assenso; al termine di quella chiacchierata si sarebbe documentato sulla ricetta esatta, per poi consegnarla alla fanciulla. Certo, in molti avrebbero rifiutato, poiché concederle quell'elenco le avrebbe dato la possibilità di creare autonomamente dei varchi. Ciò nonostante, la cultura non apparteneva a nessuno, pertanto non aveva senso tenerla per sè: lui ed i Magistri avrebbero monitorato la situazione come sempre ed agito solo in caso di pericolo.

" Poi, come ha fatto a indurre la sfera a germogliare, quando l'abbiamo sepolta?"

Dan sorrise gentile come sempre.

-Era già stata caricata in precedenza: aveva bisogno di un luogo chiuso affinchè gli incantesimi si attivassero, in modo da "germogliare".

" Non speravo fosse così facile!
Il Naos ci sta insegnando davvero molto, oltre alle opportunità che ci sta dando. Riflettevo tra l'altro sul fatto che lì il tempo possa scorrere più velocemente. Solo questo potrebbe avere moltissime applicazioni.Se un gruppo di maghi o scienziati di Endlos conducesse le proprie ricerche lì, il semipiano potrebbe cogliere i frutti di queste molto prima del solito."

Avrebbe detto la ragazzina, tutta entusiasta per quella bizzarra ricerca scientifica.
Certo era che, non fosse stato per lei e pochi altri, il Magisterium avrebbe avuto ben poco su cui lavorare.

-E' un'ottima idea che sicuramente affronteremo appena ci sarà possibile.

Avrebbe ammesso, reclinando gentile il capo.

" Ha altro da dirmi, Magister?"

La fanciulla gli pose infine quello che probabilmente sarebbe potuto essere il suo ultimo interrogativo in quella piccola aula. A quel punto, Dan parve farsi improvvisamente serio e, alzando lo sguardo, avrebbe portato la mano al mento in un gesto assorto. Solo allora si sarebbe di nuovo rilassato, sorridendole gioviale.

-Che il Magisterium è sempre a disposizione di chi vuole imparare!

" Allora vorrà dire che mi vedrete qui molto spesso!
Adesso però dovrei proprio andare. Potrebbe gentilmente fornirmi la lista?"

Per un attimo il Magister fu anche tentato di assecondarla e trascrivere tutto per bene. Ciò nonostante, non era di fatto il suo campo: la scelta delle materie prime e la lavorazione appartenevano a ben altri Magistri. Inoltre non era del tutto sicuro sull'esatto valore del raggio di curvatura di alcuni specchi che avrebbe inserito nella lista. Per questo -per evitare che ogni tentativo terminasse in un disastro- preferì attendere.

-Non mi occupo dei materiali di lavorazione, ma se ripassi domani posso lasciarti la lista.

Avrebbe annuito gentilmente, mentre l'altra si allontanava.

" Arrivederla allora Magister Mihai Simion e grazie ancora per ciò che mi ha insegnato oggi."
-Figurati, torna presto!