-
..
-
.ALISON energia 25%
Vicino
Luogo: Garwec - Ospedale Comune
Fu sorpresa si sentire che Violet, stavolta, poteva offrire la sua disponibilità per una ricerca immediata di qualcuno. S'illuminarono gli occhi riflettendo sulla grande possibilità di fare affidamento sull'amica. Con lei poteva scovarlo immediatamente, non aveva nessun modo per nascondersi, nessun nascondiglio valido.
"Davvero?" - chiese inutilmente, come se per un momento non ci credeva..magari doveva mettere in dubbio la sua parola. No, aspetta..aggiunse dell'altro. Disse che avrebbero potuto rivolgersi direttamente a lui. Che voleva dire? Era qui? Era qui?!
"Aspetta! Che intendi con "potremmo rivolgerci proprio a lui"?!" - scostò appena il busto distanziando le braccia e poggiando i palmi sul letto con forza. Un cenno, un tentativo di sollevarsi, si bloccò lì guardando dritta Violet con un'espressione agitata. Se lui era qui..doveva alzarsi e fare qualcosa. Forse per questo motivo che le disse di poterla aiutare a trovarlo! Più vicino di quanto non credeva!
"Qui?! E' qui, Violet?!" - allungò il braccio per prendere il bracciale sul comodino. Non perse tempo. Infilò l'accessorio al polso, quello si strinse. Annuì, impazzita, non era in grado di reggersi in piedi, nemmeno di togliersi dal letto..e voleva porre fine alla sua vendetta così in fretta. Probabilmente era per le ferite che gli aveva causato, questo era l'ospedale più vicino..o almeno lei credeva.
"Non gli fare niente! Ci penso io..ugh..!" - si sentì più stanca di prima. Quando si svegliò fu capace di raggiungere la finestra, adesso invece avvertì un indebolimento maggiore. Tornò a guardare Violet, come a cercare una qualche risposta, una parola, una frase. Al contrario quella sembrava fin troppo calma e, magari, la guardava pure in modo strano. Magari si era affrettata mentalmente, non era mica detto che si trovasse anche lui lì. Tuttavia non comprendeva proprio cosa intendesse davvero. Non poteva, visto che non conosceva tutti i poteri della telepate. Fece anche un altro nome. Al primo udito, poco pronunciabile. Poi ricordò, doveva trattarsi di uno dei gerarchi, non l'aveva mai incontrato. Anche qui..le sue parole furono ambigue, come se volesse dire altro. Non dovevano rivolgersi a lui? Perché mai?
"..Chi?" - le venne naturale chiedere. Assurdo come passava da un soggetto all'altro. L'impulsività si placcò momentaneamente. Era salva per miracolo, per quanto volesse atteggiarsi a dura, sapeva bene di non poter intraprendere uno scontro in quelle condizioni. Non era più in pericolo di vita, ma la difficoltà di movimento non le avrebbe permesso alcuna possibilità. Dopotutto, lui poteva richiamare quelle..cose, troppo svantaggio per lei. Violet non pareva minimamente essersela presa quanto lei per quell'atto. Non che fosse qualcosa di così importante cui tenere in considerazione. Le stava offrendo comunque il suo aiuto e, giustamente, non era un problema che la riguardava. Però..non fu una sua proposta, ma risposta. Insomma..evidentemente per lei era meglio se Alison se ne stesse buona e ignorasse la cosa. Appunto, non si tratta di una ragazza qualsiasi, ma della testarda Alison. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, per lei era troppo tardi per tornare indietro. Si stava calmando sempre di più, cominciava a considerare l'eventualità di preparare un piatto freddo, anziché caldo.Stato Mentale: Normale
Stato Fisico: In fase di recupero - Piccolo taglio alla gamba sinistra, mal di testa, spalla lussata, dolore allo stomaco, taglio orizzontale alla coscia sinistra, graffio al fianco sinistro, perforazione da arma bianca alla gamba e alla coscia destra, taglio alla spalla destra. -
..
-
.ALISON energia 25%
Riposo
Luogo: Garwec - Ospedale Comune
Non era lì. Alison rimase immobile con lo sguardo perso e le labbra schiuse. Ogni tanto boccheggiava come nel tentativo di dire qualcosa. Ma non sapeva che dire..era stata, come si dice, spenta. Non era lì il bastardo. Quindi lentamente sprofondò nelle coperte. Un braccio sulla fronte a coprire parte degli occhi. I denti appena stretti. Stava delirando. Era nervosa, presa troppo emotivamente. Non aveva idea di cosa fare, di come procedere. Aveva..si, aveva bisogno di tempo. Per la prima volta. Solitamente agiva senza pensare, coglieva l'attimo. Afferrava le occasioni, non si lasciava perdere d'animo. Correva a destra e a manca, agiva sul momento, scattava e correva lungo il presente. Stavolta niente presente, ma futuro. La bionda doveva raccogliere le idee. Rielaborarle, riflettere e attendere. Un'attesa..diversa. Non le metteva agitazione, fretta, ansia. Era come se stesse pensando a come fare bene le cose. A studiare un piano, a non sbattere sul primo muro che trovava. Spesso, si dice, che è meglio seguire la strada irta e impervia. In questo caso, la via dolorosa era quella corta. Era meglio svoltare l'ostacolo piuttosto che sfondarlo, alcune volte.
Violet l'avrebbe aiutata, così disse. Ma non ora. Come darle torto..in quelle condizioni non poteva certo uscire dall'ospedale e mettersi sulle tracce del necromante. Forse proprio per questo motivo che quell'attesa era diversa. Non c'era scelta, sia il suo corpo che la sua mente le aveva posto un limite. Non poteva sorpassarlo, era fisicamente impossibile per lei. Si girò sul fianco e ignorò la telepate ormai pronta a uscire. Non aveva più nulla da dirle, l'aveva stancata. Sembrava..stufa di lei, le uscivano le parole in un modo che..no, forse era solo un'impressione. Ad ogni modo, lentamente stava anche comprendendo meglio il loro rapporto. Violet non era la sola ad essersi sbagliata. Anche Alison cominciò a dubitare di quell'incerta cotta. Probabilmente perché aveva continuare a scegliere la strada dell'odio e della violenza, rispetto a quello dell'amore. Ogni volta che s'incontravano..sorgevano sempre più differenze. L'una se ne accorgeva benissimo, l'altra no. Quest'ultima non ci pensava, lasciava le cose al tempo e seguiva il corso di mutamento delle emozioni. Domani si sarebbero riviste. Per cosa poi..ah, per la ricerca, giusto. Come non detto..sbuffò, non credeva di dover aspettare "così poco".
"Cià" - sbottò un saluto senza voltarsi. Aveva anche lei bisogno di stare da sola. Nostalgica della sua situazione. Si rintano nei suoi pensieri chiudendo gli occhi. Il suicidio..ma facci il piacere, che falsità! Aveva delle cose da fare, non poteva perdere tempo in queste stronzate. Se lo disse una volta e se lo ripeté tuttora. Doveva rompere il culo a qualcuno..per ora, poi magari quel "qualcuno" sarebbe diventato "tanti altri".Stato Mentale: Normale
Stato Fisico: In fase di recupero - Piccolo taglio alla gamba sinistra, mal di testa, spalla lussata, dolore allo stomaco, taglio orizzontale alla coscia sinistra, graffio al fianco sinistro, perforazione da arma bianca alla gamba e alla coscia destra, taglio alla spalla destra.