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Ed eccomi infine alla grande biblioteca, Palanthas. Come mai mi ritrovo qui? Purtroppo, e sottolineo la parola, non certo per leggere libri. Tempo fa qualcuno mi consigliò di venirci e chiedere alla corona di Regalia di poter far parte della loro gilda. Non l'ho più fatto. Mhh potrei approfittarne, in seguito, potrebbe essere interessante fare la conoscenza di un simile individuo. Ora che ci penso, potrebbe essere proprio lu il tipo che sto cercando? No, non credo, o forse si?
Ma per la verità nemmeno questo è il motivo della mia presenza.
Leann, membro del gruppo di eroi -oramai credo proprio che potremmo definirci tali- di cui faccio parte, ha richiesto un sistema di sonde ad uno dei saggi che risiedono in questo luogo. Un certo de la Croix, già, ed essendo che probabilmente sarò io a dovermi occupare della manutenzione ho deciso di venire fin qui in modo tale che egli possa insegnarmi tutto il necessario. Col mio solito abbigliamento, la maschera sul volto, zainetto in spalla e catene ovunque.
Trovare l'edificio è il meno, essendo esso visibile praticamente da ovunque. Imponente, maestoso, gigantesco, la sua mole rappresenta tutto ciò che vi è contenuto. Il peso e la grandezza del sapere in tutta la sua interezza, roba da far inebriare qualunque lettore così come ogni ricercatore di conoscenze di qualsivoglia genere. E' dura trattenersi dall'entrarvi ed iniziare a prendere libri a casaccio per il solo gusto di poterli sfogliare e conoscere tutti uno per uno, difficile. Ma non certo impossibile, resisto, devo resistere, e quindi invece che chiedere dove si trovino i tomi di un certo tal argomento io chiedo agli addetti in blu il luogo in cui io possa trovare il mio bersaglio.
Il suo appartamento, la sua stanza, mi viene indicata senza problemi. Raggiungo il complesso di abitazioni dei saggi e la individuo facilmente. E' metà mattina, sarà sveglio spero, o magari ha fatto nottata e ora vuole godere del suo meritato riposo? Nope, sorry, scusa, ma credo che ti sveglierò.
Busso, una, due, tre volte. E se non ricevo risposta dopo un po' busso ancora.
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Pac-Man
Un gioco vecchiotto, ma intramontabile e bello sempre come la prima volta.
Anche dopo la millesima partita.
Che dev'essere quella che William sta facendo, da quando si è svegliato.
Si è alzato presto, il ragazzo, perché si è svegliato ancora prima e non riusciva a stare a letto a non fare niente così ha deciso, dopo una semplice colazione a base di latte e biscotti, di rendere più produttiva la giornata.
Non si è neanche vestito, indossando ancora il suo consueto pigiama con la maglia nera recante un grande funghetto rosso con, sotto, la scritta "I NEED A POWER UP".
Cercando di superare il suo record nel già citato gioco del mangia pasticche più famoso del multiverso.
Saranno passate tre o quattro ore, da quando ha iniziato, e quello che è riuscito a fare nel frattempo non è stato neanche avvicinarsi ad un punteggio vagamente simile al suo. Un terzo, la metà, il massimo che è riuscito a fare stamattina è stato mezzo migliaio di punti i meno del suo record. Poi era stato chiuso da due fantasmini, e la partita era finita meno di un secondo dopo.
Ma non ha demorso: avendo il gioco installato nel suo computer il ragazzo ha solo dovuto riavviare la partita per iniziare dall'inizio a mangiare pasticche, frutti e fantasmini quando sotto gli effetti di uno dei bonus agli angoli.
Qualcuno bussa.
Non dovrebbe essere troppo importante: se gli devono dire qualcosa di serio gli mandano una lettera che, di solito, fanno passare sotto la porta.
Ed in questo momento non è che abbia tantissima volta di incontrare altri essei umani.
Bussano ancora.
Uff...
Al sospiro segue l'allontanamento della sedia dal tavolo ed il ragazzo che si alza per andare verso la porta.
La solita penombra della stanza rende quasi irreale come lui riesca a non posare i piedi scalzi sopra nessuno degli oggetti che tappezzano il pavimento: parti elettroniche, vestiti forse lavati e forse usati una volta e poi lasciati lì, cibi...
Così arriva alla porta, aprendola mentre si prepara a far gentilmente andar via chi bussa.
Salv~~
Continua la 'v' per poco più di un secondo, quando riconosce la maschera grigia con i capelli grigio chiari e l'occhio dorato.
Potrebbe chiudere la porta e non aprirla per un po' di tempo, ma sa che l'altro potrebbe aspettare là davanti finché lui non sarebbe costretto ad uscire per andare a mangiare.
Potrebbe fingere un impegno ed andarsene via il prima possibile, ma è in pigiama senza neanche le calze ai piedi.
Buongiorno, Adaham.
Fa una pausa, lo guarda indeciso, poi continua fingendo cortesia:
Cosa ti porta qui?. -
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Busso, attendo, busso ancora, attendo, può darsi che non senta? Dovrei mettermi ad urlare magari? E se dormisse? Magari non è nemmeno qui dentro? In effetti... eh. Forse dovrei tornare più tardi oppure potrei restare qui ad aspettarlo.
Ed invece sento dei rumori dietro la porta.
Oh bene eccolo qui è arrivato e sta aprendo, butto all'aria tutti i pensieri e mi preparo a spiegargli come mai mi trovo qui. Un piccolo discorso pre-fatto giusto per presentarmi e fargli capire tut--- MA CHE COOOOOOOSAAAA
"William... tu qui? Ma come..."
Che cosa ci fa lui, proprio lui, il mio mentore fuggiasco -col quale a posteriori ho capito di non aver fatto proprio una bella figura- qui??? Dire che sono stupefatto sarebbe un eufemismo, in questo momento potrei persino svenire dallo stupore se fossi quel genere di persona. Cosa cavolo ci fa lui qui? Aspetta... aspetta...
"Aspetta... sei tu de la Croix? Wow inaspettato, completamente inaspettato."
Un caso fortuito, una scelta del destino? Siamo legato ed era scritto che dovessimo rincontrarci? Sapevo che fosse un saggio, che abitasse qui potevo intuirlo, ma che fosse lui quel particolare saggio al quale Leann si è rivolta... no, questo proprio non potevo prevederlo.
"Ehm ok un attimo, ricominciamo."
Si è meglio, evitiamo di partire col piede sbagliato -più di quanto io non abbia già fatto nel nostro precedente incontro-. Mi gratto un lato della testa con un dito e poi continuo dopo aver riabbassato il braccio.
"Buongiorno a te William. Cosa mi porta qui? Presto detto, ricordi il sistema di sonde che ti è stato commissionato una decina di giorni fa?"
Ovvio che se lo ricordi, dimenticare una tipetta come Leann non è cosa semplice, spero solo che fra me e lei non abbiamo fatto brutta impressione della gilda... dovrò rimediare forse?
"Ecco, sono venuto per ritirarlo."
L'ho detto, l'ho fatto.
"E per chiedert di insegnarmi ad usarlo."
Come reagirai?. -
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La reazione di Adaham non è contenuta come quella di William: dopo averlo visto infatti quello fa alcuni dei migliori movimenti di sorpresa, che lasciano presagire altrettante espressioni facciali dietro la sua maschera, che il tecnocrate abbia mai visto, e poi balbetta collegandolo al de la Croix.
Il ragazzo, dal suo canto, rimane fermo e relativamente calmo, concedendosi un sorrisino mentre quello reagisce in maniera così ilare.
La tentazione di richiudergli la porta in faccia, mentre è più concentrato sulla sua sorpresa che su qualsiasi possibile altre cosa, è alta ma la cosa viene accantonata per cordialità, e anche perché subito dopo quello comincia a spiegare perché è lì:
Le sonde?
Cioè tu...anche fai parte degli Agenti dell'Eco?
"Con Leann e Adaham non capisco come possa rimaner su, la gilda..."
Aspetta la risposta, poi con calma si fa leggermente da parte invitando l'altro con la mano ad entrare.
Il caos è onnipresente, come al solito, ma questa volta non è una ragazza carina a star entrando con lui, bensì unpazzoconoscente che ha dimostrato di non starci tanto con la testa.
Vicino al tavolo dove è posizionato Gianni, il computer portatile, si possono vedere alcune scatole belle grosse con un solo foglietto posatovi sopra, recante la scritta |Contenuto: SONDE, COMPUTER| destinatario: AGENTI DELL'ECO| stampata in perfetta grafia.
William si avvicina ad un aggeggio che sta sopra il tavolo, una specie di telecamerina con due eliche e delle protezioni e prende un telecomando con una grossa scritta TEST scritta a pennarello, sopra, che sta poggiato accanto alla telecamera.
Lo porge all'altro, mentre parla guardandolo negli occhi:
Questa è uno dei prototipi, quello che è venuto più simile alle sonde finite, ed è quello che ho usato per fare tutte le prove per il funzionamento del programma necessario a farle andare.
Edited by .Dark_Side. - 11/5/2016, 07:40. -
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Così come io non sapevo di lui, lui non sapeva di me. Logico. Eppure inaspettato. Ma perlomeno sta reagendo meglio del previsto, meglio di me soprattutto.
"Ehm si, ne faccio parte anche io... si."
Gli rispondo velocemente, in maniera semplice, cerco di superare l'imbarazzo, la sorpresa e la confusione prima che esse mi portino a combinare un disastro di proporzioni epocali. Per fortuna indosso la maschera, che nasconde le mie espressioni e mi aiuta ad andare avanti senza scappare a nascondermi.
William mi invita quindi ad entrare, quand'anche il solo vedere come sia ridotto il pavimento basterebbe forse ad invogliarmi. Componenti elettronici, progetti iniziati, pezzi assemblati con uno scopo imprecisato. La curiosità in me ribolle, arde dal desiderio di scoprire tutto il possibile, e magari approfittare dell'abbondanza di materiali per mettere insieme uno dei suoi di progetti.
Entro, cercando di non calpestare o toccare nulla. Non è ancora il momento mi dico, stai calmo mi ripeto.
Seguo il ragazzo verso il tavolo, ed accanto ad esso noto alcune scatole che a giudicare dalle scritte son proprio quelle che dovrei ritirare. Ottimo ottimo, eccole qui, pronte per il trasporto.
Ma non solo queste, fanno parte del mio premio per essere venuto. William mi porge il telecomando di uno dei prototipo delle sonde, forse vuole che io lo utilizzi? Bhe, infondo gli ho chiesto di insegnarmi ad usarle quindi... si, deve essere così.
Mi avvicino alla sonda, una telecamera con due eliche, la carezzo delicatamente con una mano, ne studio le forme.
"Le prove per il funzionamento..."
Parlo piano, rivolto a nessuno in particolare, forse solo a me stesso ma non ne sono sicuro manco io.
"Vorrei fare una prova, dove potrei fare un tentativo?"
Questa volta mi rivolgo ovviamente al ragazzo, a William, seppure io continui a tenere lo sguardo sul prototipo -sul quale oltretutto continuo a passare la mano per studiarlo-. Sono decisamente più calmo adesso, sono tornato il me stesso serio, più o meno. E' il momento di mettersi al lavoro, e devo farlo seriamente.
Poveri noi e chi ci incrocerà.
Dopo aprirò questa macchina, chissà se sarà d'accordo con l'ospitarmi qui per tutto il resto del giorno.
Cercherò di non demolire tutto, promesso! Però tu sei avvertito, a tuo rischio e pericolo mi hai messo in mano il telecomando.. -
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Alla domanda dell'altro, l'espressione di William cambia facendosi un poco più cupa: si ricorda di tutte le prove che sono state fatte all'interno della stanza, si ricorda di quando ha dovuto riparare più di metà dei suoi apparecchi tecnologici là presenti, e non è difficile immaginare cosa Adaham sarebbe capace di fare.
Non qui!
La voce esce rapida, forse un tono sopra il suo normale tono di voce, mentre guarda leggermente spaventato Adaham e poi la sonda.
Ma subito riacquista la calma: la mano destra va davanti alla bocca per coprire un colpo di tosse, mentre con la sinistra va a prendere una piccola pila di fogli fittamente scritti.
Dicevo: per provare le sonde anche nel lungo raggio è meglio andare fuori.
"Questo non è il tutorial di un videogame, dove non è possibile fare danni a sé stessi e all'ambiente!"
Detto questo porge i fogli all'Agente dell'Eco, mentre lui si occupa di prendere la sonda.
Sui fogli, a parte alcune caratteristiche tecniche, sono scritte e ben definite delle prove di volo, con la parte delle aspettative e quella dei risultati effettivi; voli bassi, voli alti, movimenti veloci, viaggi lontani, e altri test più o meno comprensibili.
William, con la sonda tenuta in braccio alla stregua di un grande bambino, si dirige verso l'uscita della camera, dove aspetterà Adaham per chiuderla ed andare all'esterno dell'edificio.
Là potranno fare tutte le prove che vorranno!
Come con Dominik.. -
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Non qui, non va bene. Spostiamoci altrove, fuori, non c'era bisogno di reagire così eh, sarà anche pazzo ma -credo- non certo stupido. Gli rivolgo un sorrisetto celato -viva la maschera yeee- e nel mentre gli faccio un cenno d'assenso.
Mio caro William, non sei pronto a vedere quanti disastri sono in grado di combinare? Peccato, peccato, o forse sfortuna? -NdR: oggi è venerdì 13 8D-
Mi porge una piccola pila di fogli fittamente scritti, per poi prendere la sonda in braccio. Osservo le carte, leggo, studio, analizzo. Tutto ciò che riguarda il progetto vi è riportato sopra, a partire dalle specifiche tecniche sino, per la maggior parte, alle prove di volo. Confontando i valori attesi con quelli rilevati sembra risultare un successo, le macchine si sono comportate bene in generale. Certo, ovviamente qualche discrepanza o malfunzionamento -una sembra essersi schiantata, cito, "contro un grosso elefante"-, vi è stato, ma niente di eccessivo o di troppo imprevisto.
Nel mentre che leggo, William si sposta alla porta e vi si posiziona in attesa.
Sarà interessante fare il collaudo! E poi sul telecomando vi è pure un piccolo schermo presumibilmente collegato alla telecamera della sonda, il chè renderà tutto ancora più divertente!
DivertenteDivertenteDivertente! Potrei farlo salire su su sempre più su, sinoal cielo, vedere la città dall'altro! Esperienza unica, meravigliosa, stupenda?
Chissà se sono impermeabili, potrei spingerlo nell'acqua, tra tuoni e fulmini e saette, nel temporale. Tra i ghiacci delle montagne più alte. La portata? Fin dove potrà arrivare mhhh uh questo è buono si!
Mi avvicino a William, supero la porta e poi gli parlo.
"Fai strada, non vedo l'ora di farlo volare."
Con tono di voce un poco eccitato ed il sorriso sul volto e gli occhi ridenti.. -
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Il tecnocrate aspetta, appoggiato alla porta, per tutto il tempo che impiega Adaham ad ammirare il telecomando e leggere alcune delle specifiche delle sonde e gli esperimenti che ha fatto.
Poi esce sorridendo e dicendo che non vede l'ora di farla volare.
Un largo sorriso di rimando accompagna la chiusura della porta, per poi dirigersi verso la sala grande della biblioteca e, da là, nel grandissimo giardino antistante l'edificio.
Il tragitto è tranquillo, e William cammina rapido senza cercare di fare alcuna conversazione: vuole lasciare le parole per quando ce ne sarà bisogno.
Le altre persone che incontrano i due lungo la strada, allo stesso modo, fanno silenzio e solo alcuni si limitano a guardare con occhi straniti la sonda che il loro compagno tiene in braccio lungo la strada.
Eccoci qua!
Le due parole vengono dette subito dopo che la porta d'ingresso si è chiusa, così da non fare rumore e non disturbare quelli che, dentro, studiano l'infinito sapere contenuto tra quelle mura.
William, invece, sembra un ragazzino che sta andando a far vedere quanto è figo.
Perché è così che si sente.
Giorni di lavoro, prove su prove, sonde distrutte o smarrite nel bosco, hanno portato al momento in cui qualcuno può vedere il suo ottimo lavoro per poi imparare ad usarlo tramite i suoi insegnamenti.
Bene bene: non c'è neanche troppo vento per cui sarà semplice imparare a far muovere la sonda...
Mentre parla si allontana di alcuni passi nel prato, per poi poggiare la sonda e allontanarsi mentre sposta gli occhi su Adaham:
Innanzitutto va accesa con la levetta che c'è sopra.
Una cosa ovvia, no?
No?
Non dopo aver portato fuori la settima sonda di un giorno per svolgere alcuni test di volo basso ed aver passato trenta minuti a non capire perché quella dannata sonda non voleva decollare!
"Iniziamo con l'accensione, poi vedrò cosa dirgli e come dirglielo...". -
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Ci avviamo verso il giardino esterno, rapidi e silenziosi, e ciò mi permette di iniziare già a volare seppure sol con la fantasia. Sogno distese d'erba viste dall'alto, uno stormo di uccelli visto da vicino, tante meraviglie che in altre occasioni sarebbe quantomeno improbabile osservare, o almeno non in questo modo.
Non vedo l'ora! Il momento, l'occasione s'avvicina un passo alla volta, sempre più a portata di mano.
Non me la lascerò sfuggire!
Una volta giunti a destinazione il silenzio viene rotto dalle ottimistiche supposizione del ragazzo, alle quali non posso fare a meno di far seguire una risposta paradossalmente negativa.
"Non avvicinarti troppo però, nel mio mondo esiste qualcosa di simile e succede spesso che finisca addosso alle persone."
Con conseguenze sovente non proprio piacevoli. Però lo dico sorridendo e con tono gioioso, magari non mi prenderà seriamente?
Sia quel che sia, William posa a terra la sonda e poi si allontana, spiegandomi i primi passi per farla partire. Levetta eh?
Dove sei dove sei...
"Ok ok eccola, fatto, fin qui ci sono."
Adesso suppongo di dover accendere la telecamera ed avviare le eliche, credo. Meglio attendere che mi dica cosa e come fare, prima di combinare casini.
E a tal proposito...
"Quanto sono sensibili i comandi?"
Cioè, tipo, se sfioro qualcosa parte a razzo? Ci saranno due comandi separati per ogni elica?. -
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Appena Adaham sposta quella piccola levetta i motori hanno un piccolo scoppiettio e cominciano, lentamente, a girare fino a diventare un sommesso ronzio che nulla toglie al silenzio del giardino di Palanthas.
In contemporanea il display nel telecomando si accende, visualizzando il giardino ed un pezzo della libreria, cioè la visuale che ha la telecamera della sonda in quel momento, poggiata sull'erba e rivolta di lato rispetto al grande edificio della libreria.
Mentre William controlla la sonda e Adaham, quest'ultimo pone una domanda intelligente di facile risposta:
Abbastanza sensibili per degli agevoli movimenti aerei anche in spazi stretti...ma non sperare di poter inseguire o scappare da qualcuno all'interno di un palazzo!
Specifica superflua?
O forse necessaria?
Ma non è il caso di rimuginarci troppo: lo vedrà da sé quanto sono sensibili i comandi, cominciando con il decollo.
Allora: adesso che la sonda è attiva si può cominciare a decollare.
I motori adesso sono al minimo, e con quella grande rotella al centro puoi regolare la potenza.
NON muoverla di scatto.
Falla scorrere verso avanti lentamente finché non vedrai la sonda cominciare ad alzarsi da terra.
Mentre parla il tecnocrate si avvicina a lui, per fargli vedere meglio le cose che dice.
Quando poi vedi che è alzata da terra più o meno di un metro abbassala lentamente finché non rimane stabile a mezz'aria.
Semplice.
Aumenti la potenza per farla alzare, la abbassi un po' per farla fermare.
Se si abbassa troppo scende, non è ovvio?. -
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Beeeene il drone è stato acceso, sembra una zanzara, mentre la telecamera entra in funzione e la risposta alla mia domanda viene fornita. Con tanto di battuta che mi strappa un sorrisetto, tranquilli Willy caro non farò nulla del genere.
Per adesso. Eh eh eh.
Inizio a ruotare la grossa rotella e la macchina lentamente si innalza da terra, si alza in volo, e seguendo le istruzioni riesco a farla rimanere stabile all'incirca ad un metro dal terreno. Certo, prima s'è alzata fino a superarmi, mentr'io dicevo "Ohh no no ferma ferrrrma..." , ma poi ha infine iniziato a ridiscendere fin quasi a toccare il punto di partenza, l'ho fatta tornare in su e pian piano si è fermata dove volevamo.
Se mi guardasse in faccia potrebbe vedere che mi mordo il labbro concentrato, mentre fisso la sonda ed i suoi movimenti, magari se capissi come ruotarla potrei vedere me stesso e ridere della mia espressione. Ma non adesso, non ancora, è meglio prima imparare a pilotarla e poi forse potrò giocarci un poco.
"Beeene penso vada bene, no?"
Resisti per il bene di tutti alla tentazione di sperimentare a caso i comandiiii per dio per grazia per favore! Aspetta che te lo spieghi prima di rompere tutto.
"Come si ruota l'asse adesssssso...?"
Fisso i vari pulsanti, ho alcune ipotesi ma non posso confermarle finché non proverò o non sarà William a rispondermi.. -
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Il ragazzo emette un lieve gemito di sconforto mentre guarda la sonda superare Adaham e poi ritornare giù fin quasi al suolo.
Dopo un po' di correzioni, però, l'agente riesce a stabilizzarla ad un metro dal suolo, come gli era stato detto.
Ecco, sì.
Per un attimo gli occhi del tecnocrate guizzano ad osservare l'espressione concentrata di Adaham, notandolo estremamente concentrato in quello che sta facendo tanto da mordersi il labbro e non vedere altro che la sonda, davanti ai ragazzi.
La domanda che segue è semplice: come fare per farla ruotare?
William ci ha pensato, partendo dalla configurazione "da automobile" e passando per altre tre configurazioni diverse, prima di trovare quella più utile e funzionale per una sonda con quattro eliche che la tengono in aria anche immobile.
Allora.
Ci sono varie impostazioni disponibili ed intercambiabili.
In tutte i tasti messi nelle spalle del controller permettono di ruotare la sonda in senso antiorario ed orario.
Detto questo aspetta: l'altro vorrà sicuramente provare quei due tasti per farla ruotare da ferma sul suo asse.
È un ottimo modo per prendere viste panoramiche o comunque di cose parecchio grandi che non stanno nell'obbiettivo.
Subito dei passi vengono compiuto verso l'altro, per fargli vedere bene dove sono quei tasti e poi, una volta che avrà provato, quali sono ed a cosa servono gli altri due tasti di cui vuole parlargli.
Le spalle sono queste, mentre questi due tasti che stanno al centro, sotto lo schermo, sono per decidere la modalità di volo.
Questo...
Parla indicando quello sulla sinistra, dove è disegnata un'automobilina stilizzata.
Permette, quando usi la levetta a sinistra e destra per cambiare direzione di volo, mentre la sonda va in avanti, di ruotare anche sul suo asse in modo da proseguire sempre con la telecamera rivolta verso avanti.
Allo stesso modo di come un'automobile che prosegue su una strada gira permettendo al pilota di avere sempre davanti a sé la strada che sta percorrendo.
La mano si sposta poi all'altro tastino, posto sotto l'angolo destro dello schermo, dove c'è disegnato come un cubo, o quella che vorrebbe essere una stanza stilizzata.
Con questa modalità invece, fatta per poter osservare senza essere legato ai movimenti della sonda, fa sì che l'inclinazione e la rotazione siano scollegate.
Quindi se giri a sinistra o a destra la levetta la sonda si inclinerà per muoversi in quella direzione senza però ruotare sul suo asse.
Le spiegazioni sono state date.
Ora non rimane che osservare le prove, eventualmente dare altri consigli e dritte sul funzionamento della sonda e della sua telecamera e, il ragazzo spera di no, essere pronto a lanciarsi per salvare settimane di lavoro minuzioso e tante risorse messe a disposizione dalla biblioteca.
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Altre istruzioni mi vengono prontamente fornite, ed altrettanto prontamente io mi accingo a metterle in pratica. Diverse modalità di movimento, ma quelle le vedrò fra poco, adesso proviamo a far ruotare la sonda per inquadrarmi mhhh si ok ecco ci sono mi vedoooo!
Mi indica poi altri due tasti, sotto lo schermo, e mi spiega il funzionamento. Quello a sinistra fa funzionare la sonda come un'automobile, facendola restare sempre dritta diciamo. Quello a destra invece la trasforma in una sorta di elicottero, o almeno questa è l'idea che mi faccio dalla spiegazione di William.
Inizio a sperimentare i comandi, impratichendomi del cambio di modalità, capendo con che velocità reagisce e quanto tempo impieghi per fare ciò che voglio. La faccio andare su e già, la faccio girare per il giardino in entrambe le modalità, piano, la faccio curvare e ruotare con velocità o con manovre improvvise.
Tengo d'occhio sia la telecamera che la sonda stessa, non è poi così difficile infondo.
Sembra di essere in un GTA, e non mi dispiace affatto la cosa.
"Ci sono altre funzioni, altre cose che dovrei sapere?"
Chiedo mentre muovo la sonda nelle vicinanze del ragazzo, inquadrandolo e usandolo come oggetto di riferimento da studiare.
E poi, forse, finalmente potrò farmi un bel giretto per i cieli eheh..
[AdE] Devi insegnarmi tutto ciò che sai... per il bene del mondoE niente balletti questa volta! |
