Got a secret, can you keep it?

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    Il dubbio che lo aveva trattenuto tanto a lungo era una questione di segretezza e identità.
    Lazarus Lee è morto, lunga vita a Lucius Nyx. Ma che fare delle persone che solo il primo dei due conoscevano? Sono ben poche, in verità - molte nemmeno le vuole più rivedere. Ma ci sono alcune con cui vuole mantenere i contatti: Jester, Grifis, Khatep...

    Xar.

    Fino a che punto un segreto può essere considerato tale? Quante persone possono conoscerlo, e in che maniera?
    A Khatep aveva rivelato di essere sopravvissuto, ma senza mostrargli ancora il suo nuovo aspetto. Gli pareva una buona via di mezzo: che lui non fosse morto davvero era cosa scontata, perché Lazarus Lee non era certo persona da farsi uccidere così facilmente. Ma chi era ora, il Signore del Male? Dietro che fattezze si nascondeva?
    Chissà.

    Toc toc.
    Batte il bastone contro la porta in legno della baracca - un semplice pezzo di lungo un metro, necessario a muoversi senza caracollare troppo. Trova ancora difficile camminare a lungo, gli arti gli sembrano della lunghezza tutta sbagliata.
    «C'è qualcuno? Sono Lazarus.»
    Così dice, almeno, il bianco sconosciuto. Ma la voce suona troppo giovane per essere la sua, ed è distorta dal filtro di una maschera a gas.
    (Sta morendo sotto i vetri di quella maschera. Merovish cerca di spogliarlo dal suo travestimento usando l'afa, ma lui non ci tiene a mostrare nemmeno un centimetro di derma scuro.
    Troppo scura. Facile da identificare.)

    Spera che il piccolo non abbia cambiato casa - o peggio, che sia morto. Eppure, è fiducioso.
    Pareva avere la pellaccia spessa, il piccolo Xarino.


    Edited by Zero - 19/5/2016, 17:13
     
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    Oggi sono in modalità orsetto lavatore. Lavo roba, butto cose inutili, sposto mobili -quei pochi che abbiamo in casa. Meno male che Amber non c'è. Non mi interessa se quella lucertola sezionata le serve per la Scienza: puzza da morire e finirà nell'immondizia, punto.

    E' che non riesco a stare fermo! Chi immaginava che ricucirsi l'anima avrebbe avuto questo effetto collaterale? Per carità, mi piace, ma non sono abituato ad avere tutte queste energie. Non so che farci, e quindi pulisco e faccio cose.

    Toc toc.


    Mmmh?
    Visite? ...Strano. Non può essere lavoro, per quello si usa la perception. Sarà per Amber? Non credo, non mi ha avvisato. Scorro la mia lista di "altri amici al di fuori dell'eversione" e... ah no, niente, non ho altri amici al di fuori degli eversori. Forse solo Ted Carter, ma non dovrebbe sapere dove abito.
    Fisso la porta. Strano.
    Bello vedere che -anima rotta o no- la mia paranoia mi accompagna sempre. Ma sai che c'è? Che per una volta non la ascolto e vado ad aprire. Tanto, che vuoi che succed-

    «C'è qualcuno? Sono Lazarus.»


    La prima cosa che penso è "Chi?". Ma poi ricordo.
    E mi spalmo con tutta la schiena sulla porta.

    ...Merda!
    Lazarus, quello che mi ha insegnato le basi della proiezione spirituale. Lazarus, quello con l'anima strana tutta oscura. Il Lazarus che Bid'daum ha nomitato sulla Behemoth. Il ragazzo albino di cui io non so niente. Nessuno mi dice mai niente. Perché nessuno mi dice mai niente? Che rapporto ha con il gerarca? Perché non l'ho più visto per tutti questi mesi?

    « N-non so se devo parlare con te. » Così, senza neanche un ciao, ancora da dietro la porta ben chiusa.
    Va beh, 'fanculo: tanto ormai il danno è fatto. Apro la porta e...
    « ... » E' lui? Non è lui? Me lo ricordavo più alto. Potrebbe non essere lui. Una spia. Un sicario. Sorrido tesissimo. « ...Sicuro di essere Lazarus, sì? »
    Anche io sono cambiato però. Non "cresciuto", quello è impossibile, ma non ho più l'inquietante teschio di Waza sulla mia spalla.
    (I cocci di quel vecchio cranio sono raccolti in una mensola in alto, lontano dalla portata delle manine di Cal. Ci sono pure due candele. Insomma gli ho fatto un altarino, mi sembrava il minimo!)
    Sulla cicatrice, poi, si snoda un intricato cerchio di rune e simboli arcani, rossicci come se fossero stati impressi a fuoco da pochissimo tempo. Devo ancora capire cosa significano e, soprattutto, se saranno permanenti o cosa.




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    Over Soul [Eterna giovinezza | Energia +10 | Instant Casting]
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    Da sotto la maschera, un vago mugugnio di sorpresa.
    «Perché non dovresti parlarmi?» domanda la bianca figura, inclinando il capo. Cerca di pensare a chi avrebbe potuto dirgli di evitarlo, ma non ha abbastanza elementi per farsi un'idea della situazione.
    Manca da Merovish da troppi mesi, sono successe troppe cose. E Xar è pur sempre un esserino simpatico ma essenzialmente sconosciuto, che in questo tempo si sarà fatto amicizie e forse avrà sentito parlare di lui.
    (Gli avran forse detto che Lazarus Lee è una persona pericolosa? Nah, è un'ipotesi troppo compiaciuta. Però, però...)

    «Se vuoi facciamo che non sono Lazarus. Puoi chiamarmi Lawrence se vuoi, oppure Luke. Scegli tu un nome che ti piace.»
    Ondeggia da un piede all'altro, lo sguardo fisso sul ragazzino dai capelli verdi.
    (E' diventato più grande, o ricorda male? Più deciso. Non se ne stupisce, visto il posto in cui ha scelto di abitare.)
    Istanti di silenzio e ponderamenti. Non sa come Xarino abbia continuato i suoi studi, ma di certo ha ben imparato la regola prima di ogni Sciamano Nero:
    non fidarti mai di nessuno.

    «Mi è difficile provarti chi sono, al momento.» dice con cautela. Mi spiace di essere sospetto, ma non posso fare a meno di esserlo.
    «Sia la mia anima che il mio corpo sono cambiati molto dal nostro ultimo incontro. Posso dirti che so che la tua anima è legata a un teschio, che ci siamo esercitati nella proiezione astrale e che tu mi hai visto rotolare e abbaiare sul pavimento come un coglione. Sono informazioni che potrei aver saputo dal vero Lazarus Lee, e per questo non affidabili, però... C'è una cosa che non potrei mai avergli rubato, se fossi davvero un ladro d'identità.»
    Un battito delle mani guantate, ed ecco che la figura spettrale di Lasher appare in tutto il suo peloso splendore. Riconosce subito il piccolo sciamano (ha un odore simile al padrone, forse) e subito si mette a due zampe per fargli le feste e a sbrodolargli ectoplasma sui pantaloni.
    «Ricordo che sei affine agli animali. Sai bene che un cane, fantasma o meno, non sarebbe così tranquillo se fosse stato rapito.»
    Incrocia le braccia e attende una risposta.
     
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    Oh, adesso mi sta indirettamente invitando a chiamarlo con un altro nome? Sempre più sospetto.
    Gli occhi diventano due fessure. Il solo fatto di essere a conoscenza di quelle informazioni non basta, esatto, deve darmi una prov... « Ah? »
    Il cane fantasma! Com'è che si chiamava? Asher? Smasher?
    « Macciao! » Mi piego sulle ginocchia per abbracciarlo tutto (o meglio, attraversare più volte la sua fredda non-materia di spirito senza mai riuscire a toccarlo davvero). Mi piacciono gli animali e mi piacciono gli spiriti, ma mi piacciono ancora di più gli spiriti degli animali. Quasi ogni traccia di tensione sul mio viso si dissolve in un secondo.

    « D'accordo. Sei Laz. » Mi rialzo pulendomi la guancia sbavata di ectoplasma, e schiarisco la voce nel tentativo (fallito) di riacquistare serietà e un atteggiamento maturo. « Entra, veloce. » Apro del tutto la porta e mi faccio da parte per farli entrare, e nel mentre lancio occhiate verso la strada: qualcuno ci ha visti? Qualcuno ci spia? Quel passante guardava casualmente da questa parte, o..?
    SBAM. Legno vecchio che si chiude alle nostre spalle, al sicuro nella casetta di roccia e pietre.
    Lo studio in silenzio un secondo. Due secondi. Tre.

    « No, comunque, se volevi passare inosservato non ci sei riuscito proprio. » Addito quella roba che ha addosso. « Cioè. »
    Passiamo oltre. « Secondo: non dovrei parlarti perché... » Aggrotto la fronte, in dubbio. « ...non so. Dimmelo tu. Perché non dovrei parlarti? Che hai fatto di bello, in tutto questo tempo? » Il tono diventa ironicamente e seriamente indagatorio. Sorrido, ma quasi si vede la vena di tensione sulla mia fronte. Vorrei chiedergli se per caso è andato a pestare i piedi a qualcuno con un corno in testa, ma forse è una domanda un po' troppo specifica.




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    Edited by Nyuu - 29/5/2016, 17:14
     
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    In risposta ai gesticolamenti di Xar, lui si limita a fare spallucce. Sì, la moda Merovisha primavera/estate di quest'anno prevede giacconi candidi e soffocanti maschere a gas. Problemi?
    «Sono stato impegnato su a Laputa.» spiega, mentre cerca un posto in cui accomodarsi. La baracca di Xar non è un granché accogliente, ma le sedie perlomeno sembrano solide. Il botolo fantasma, dopo aver annusato in giro, si piazza sotto il tavolo a fianco e lì si appallottola tranquillo.
    (Spero che l'ectoplasma sbrodolato sul pavimento non sia un problema. Voglio dire, tu nemmeno ce l'hai un pavimento.)

    «Mi spiace di non essere passato prima, ma ero in libertà vigilata e non potevo allontanarmi dall'isola volante. Ho spiato cose che non dovevo, c'è stato un processo e ho fatto un po' di casino, lunga storia. Sarei anche morto, teoricamente parlando, quindi shhhht.» agita una mano «Comunque! Ora sono qui per restare: la mia attività ha chiuso la sede sul Presidio Errante, e ora siamo a Merovish in pianta stabile - ti ho mai parlato della mia attività?»
    Tira fuori un biglietto da visita dalla tasca e lo porge al ragazzino. Sul rettangolo bianco, il logo stilizzato di una mela e un nome scritto col color sangue: SEELE CORPORATION - CONSULENZE SPIRITUALI.
    «Ci occupiamo di compravendita di anime, esorcismi, infestazioni, e ogni altro affare legato al mondo degli spiriti. Siamo sempre in cerca di gente sveglia, se la cosa ti interessa.»

    Un ondeggiamento del capo, probabilmente accompagnato da un occhiolino - invisibile dietro i vetro a specchio della maschera.
    «Ma basta parlare di me.» giunge le mani guantate. Il tono si fa più basso, più cospiratorio - ma anche più ebbro di felicità. Cospirare loscamente è il suo secondo preferito.
    «Chi ti ha detto che non dovresti parlarmi?»
     
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    Mi siedo anche io - tutto scomposto a causa dell'ansia, con una gamba a penzoloni e l'altra incrociata, presa da una tremarella che scandisce secondi velocissimi. Occhiate fugaci da Laz alla porta e dalla porta di nuovo a Laz, e avanti così.
    Non che mi aspetti di subire un'incursione in casa da un momento all'altro, no no, assolutamente, ma meglio essere prudenti. Non succede, ma se succede...

    Comunque, quelle sono decisamente un sacco di informazioni. Laputa? Processo?
    Morto? Ma morto davvero o solo inscenando una recita ben fatta? Insomma, so che le tecniche di resurrezione sono una cosa avanzatissima, e se davvero è in grado di fare qualcosa del genere... beh, non posso fare a meno di fissarlo con occhietti pieni di ammirazione.
    ...No, un momento.
    « Quindi hai davvero fatto un sacco di casini. » La mia faccia affonda tra le mani ossute: doppio face-palm. Spero che la sua recita o qualsiasi altra cosa abbia fatto continui a funzionare. Da morto nessuno ti cerca più, vero, ma c'è sempre qualche "ma". E io non vorrei essere uno di quei "ma".

    Riemergo da quel gesto di profonda esasperazione. Non dovrei preoccuparmi così tanto: non è uno stupido, se è venuto da me vuol dire che confida di non essere più in pericolo.
    Allungo una mano per prendere il bigliettino. Consulenze spirituali? Dove ho già sentito qualcosa del genere?
    Neanche il tempo di pensarci su che già cambia argomento.

    Istanti di silenzio e ponderazione, di mani congiunte esattamente come le sue, di ricerca di un contatto visivo impossibile che si traduce in me che guardo il mio riflesso sulle lenti di quella maschera.
    « Non mi ha detto proprio così, però...
    E' una persona molto importante qui a Merovish. »
    Parole scandite lentissimamente.
    « E mi ha aiutato a sistemarmi l'anima. E' uno sciamano molto potente. » Non ho più motivo di tenerglielo nascosto. E poi il desiderio di sapere, di capire cosa diamine è successo, ormai è davvero troppo forte. Tutti mi trattano ancora come un ragazzino e non mi dicono mai niente, e beh, sono stufo.
    In un modo o nell'altro scoprirò la verità.

    « Si chiama Bid'Daum. »




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    Puoi giurare che ti stia fissando, anche i suoi occhi sono coperti dalla maschera.
    Quel nominativo ha catturato totalmente la sua attenzione; ti sta guardando ora in una maniera del tutta nuova, come se tu fossi improvvisamente diventato più strano e figo e interessante. Ma non potendo vedere il suo sguardo, non puoi sapere che sentimenti gl'abbia suscitato quel nome. Forse interesse, forse sospetto, forse felicità.
    Forse pura e semplice rabbia.

    «...Questi non sono nomi da pronunciare con leggerezza.» mormora, alzandosi dalla sedia. Si guarda intorno, esaminando con lo sguardo ogni scranno, ogni pertugio, ogni cassetto di questa catapecchia che chiami "casa".
    «Il posto è sicura?»
    Un lento giro su se stesso. Quel che vede non pare soddisfarlo, perché subito si dirige alla porta, la mano a terra per far scivolare qualche ombra sotto l'uscio.
    Imp. Senti le loro ali membranose sbattere contro le finestre, prima che come avvoltoi si siedano sulla cima del tetto.
    Silenziose sentinelle nere.
    «Parliamo sul piano spirituale, è più sicuro. Ti sei esercitato con la proiezione astrale, sì?»
    Tira fuori un sacchetto dal taschino. Polvere verdastra che odora di magia, e che provvede a versare davanti a porte e finestre. Una barriera magica, ne deduci, o un modo per segnalare eventuali intrusi.
    «Lasther, stà in guardia.»
    Cerca un punto comodo in cui accoccolarsi, un angolo di pavimento che sia lontano dai battenti e dalla vista. Fa pat pat sul pavimento, invitandoti a fare lo stesso (no Lasher, non sta chiamando te, vai davanti alla porta, a cuccia), per poi chiudere gli occhi.



    Appena giungi nel mondo spirituale, capisci perché non ha potuto mostrarti l'anima come prova della sua identità.
    L'essenza del vecchio Laz era come una mela secca e bacata, uno spiritello rattrappito e mangiucchiato dal verme nero della Tenebra. Quel che ti si presenta davanti ora, invece, è come una coperta di stelle: un vello nero e luminescente al tempo stesso, composto in eugual misura dai frammenti del fu Laz e quelli della Tenebra.
    Non osi immaginare a cos'abbia fatto per raggiungere un simile equilibrio. Dev'essere stato un atto simile all'auto-cannibalismo, un serpente che si mangia la coda masticando e sputando se stesso finché ogni fibra del suo essere non è stato digerito e assimilato.
    Farebbe quasi schifo, se non fosse così magnifica.

    «Incontrare Bid'daum ed essere ancora in grado di raccontarlo non è un'impresa da poco. Vorrei chiederti se lavori per lui - ma innanzitutto, una premessa.»
    Un'increspatura nel tessuto dell'anima. L'equivalente spirituale di un alzare le braccia.
    «La mia associazione e il Castigo hanno una relazione di tipo professionale. Conosco lo sciamano, so quanto siano riservati e importanti i suoi affari, e non voglio ficcanasare tra i ranghi della sua associazione. Questione di mutuo rispetto.
    Merovish mi ha accolto senza mai chiedermi nulla, e io non intendo fare domande.
    »
    La sua associazione. Perché Bid'daum ufficialmente gestiva una banda di mercenari, no?
    L'Oplite.
    Il Rossiccio.
    Il Russo.
    Persone che sono diventate importanti, qui nella Tana. Individui che non potrebbero essere più diversi tra loro, uniti da un legame nascosto.
    Lazarus sa quanto siano importanti i segreti.

    «Ma la mia relazione con il Castigo non è solamente professionale, e io sono una persona curiosa.» riprende con più allegria, distendendo l'anima in una mezzaluna da Stregatto «Non è normale che quel musone si metta a salvare ragazzini senza avere buon motivo per farlo. Deve aver visto qualcosa di speciale in te...»
    E il sorriso ora si fa ora ghigno, sempre più vicino alla pallida essenza di Xar.
    «Quel cornuto si è trovato un allievo, per caso?»


    Edited by Zero - 15/6/2016, 00:37
     
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    Sgorbi alati come guardie? Barriere magiche? Andiamo a parlare sul piano astrale?
    Ma porco il Grande Spirito. Che ho fatto per meritarmi questo, per pentirmi delle mie scelte dettate da quei rari quanto controproducenti sprazzi di iniziativa che mi vengono?

    « Allora lo conosci. » Sguardo sottile e inquisitorio. E' più una constatazione che una domanda, perché non ci sono altre spiegazioni che giustifichino il suo comportamento. Questo non cambia le carte in tavola, ma apre nuove possibilità: sono nemici? Amici? Collaboratori che-però-non-deve-saperlo-nessuno? Non è escluso che potrebbe anche essere una trappola per estorcermi delle informazioni su di lui. In questo caso sarei particolarmente nella merda per colpa del marchio.
    Ho la sensazione di starmi cacciando in cose grosse che non dovrei, però. Dannata curiosità.
    Incrocio le braccia, statuario nella mia fragilità, e lo osservo sedersi e invitarmi a fare lo stesso. Pondero. Penso. ...Mi siedo sbuffando.
    « Ti odio. »


    L'universo, o qualcosa di poco meno complesso.
    Se una lucetta informe e tremolante come una fiammella potesse spalancare la bocca per la sorpresa, lo farebbe. Il problema è che in questo stato non sono nemmeno sicuro di ragionare tenendo conto dei confini che aveva il mio corpo, perché l'anima è qualcosa di molto più caotico rispetto alle sequenze ordinate di cellule che compongono la materia di un essere umano.
    Sapevo che agli sciamani più impavidi piace pasticciare con il proprio spirito, ma non credevo che fosse possibile arrivare a tanto. Al confronto il mio trapianto d'anima sembra una bazzecola. E' comunque un grande passo avanti rispetto a com'ero prima: sono sempre una fiammella azzurrognola tremolante, però indipendente! Niente filamenti aggrovigliati o crepe tenute insieme da ponti esterni. Là dove c'era una cavità riempita di spiriti di fortuna, ora nuotano sigilli arcani pulsanti di luce. Ho più anima, più canali di comunicazione tra la volontà e l'energia, più stabilità.
    Ed è un lavoro che porta la sua firma.

    Galleggio a caso, non sapendo bene dove guardare; non sapendo bene cosa mi converrebbe rispondere. Dice diverse cose, Lazarus, ma nessuna di queste mi sembra particolarmente inquisitoria. Non si comporta da nemico. Anzi, mi pare molto comprensibile, ma anziché tranquillizzarmi, la cosa mi infastidisce.
    « E potevi dirlo subito! » Un guizzo nervoso, un'appendice eterea che si agita come un pugnetto all'aria. « Mi hai fatto prendere un colpo! » Come si prende a calci spirituali questa cosa nera e bella? Accidenti a lui!
    Ancora istanti di riflessione. Abbiamo scartato l'ipotesi della spia a caccia di informazioni, ok, ma questo significa solo che ora sono ancora più in bilico di prima, e il confine tra le cose che potrei e non potrei dire si fa sempre più confuso.
    « Se sai quanto sono riservati i suoi affari capirai che non posso rispondere alla prima domanda. » Sto sul vago, vaghissimo. « Mi ha sistemato l'anima, ma non direi di essere proprio suo allievo. Non ci tengo a ridurmi come lui. » Alludo alla sua essenza, ovviamente. « Anche se... in effetti... potrei imparare qualcosa. » Forse, a sapere qualche cosa in più sulla manipolazione diretta delle anime, sarei stato in grado di salvarmi da solo. Forse qualche lezione di recupero potrei dovrei farla.
    « E' che a voi sciamani neri piace pasticciare, vedo. » Altri guizzi indicano il velluto scuro. « Anche questo è opera sua? O hai fatto tutto da solo? »




     
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    L'Universo ridacchia. Pare sollevato dalla reazione di Xar, da quel suo "non sono un suo allievo". Quando il ragazzo torna a fare domande, però, l'essenza stellata si condensa, tornando a farsi più buia.
    «Ho fatto da solo, ma sono giunto a questo livello grazie a un'ottimo insegnante che ho avuto in passato.»
    Spiega senza spiegare, senza fare nomi. Quel che sottointende è una storia ben strana, in verità: quella di un ragazzino rachitico diventato allievo di un Mostro. Riesci a immaginarteli insieme, Lazarus chino sui libri e Bid'daum maestrino che agita una bacchetta?
    Troppo ridicolo. Troppo sbizzarro.
    La realtà (se davvero sta dicendo la verità) probabilmente è stata molto più brutale.

    «Se non ci tieni a diventare come Bid, comunque, ti sconsiglio vivamente di prendere lezioni da lui.
    Quando si parla di sciamanesimo nero, l'idea di ridurti come lui è attualmente il più ottimista dei finali possibili. La sua anima è puro marciume, ma è riuscito a mantenere la sua forma fisica, i poteri accumulati e una vago barlume di sanità mentale.
    Non è un'impresa da poco.
    »
    Ti sei mai chiesto, piccolo Xar, perché sembrano esserci così pochi Sciamani Neri in circolazione? Poteri di simile portata dovrebbero fare gola a molti. Eppure si sente spesso parlare di necromanti o maghi malvagi, ma raramente di sciamani...
    La ragione è che molti iniziano a studiare lo sciamanesimo nero, ma in pochi sopravvivono per raccontarlo.

    «È impossibile imparare le arti nere solo a livello superficiale, sfruttandone le basi per fare altro: lo sciamanesimo non è qualcosa che impari, è qualcosa che sei. Qualcosa che ti plasma a sua immagine, e che ti porterà solo dolore.
    Tu non mi sembri abbastanza pazzo né disperato per desiderare un potere simile. Continua sulla strada dello sciamanesimo animale, crea una disciplina che si adatti pienamente alla tua essenza. Bel lavoro, a proposito.
    »
    Si sporge verso di te, ammirando curioso i sigilli che fungono da "toppa". Un'operazione spietata, eppure funzionale. Il tocco di Bid si nota tutto.
    «Le potenzialità ce l'hai. Se te la senti di spiegarmi cosa intendi ottenere coi tuoi poteri... Forse potrei indirizzarti sulla strada giusta.»
    Non fidarti mai di nessuno è la prima regola di uno Sciamano Nero.
    Ma tu, dopotutto, non sei uno di loro.
     
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    No che non ci tengo a diventare come Bid. Proprio ora che sono tutto nuovo nuovo, perché dovrei impantanarmi un'altra volta l'anima per... per cosa? Ambizione? Mai avuta, e sto bene così. Davvero. Non sono alla ricerca di un potere superiore.
    Non devo domostrare niente a nessuno. Mi sta bene essere una piccola fiammella che guarda l'universo senza sperare di diventare chissà che.

    Traballo. E' così difficile mascherare le emozioni, quando si è un'anima nuda; è difficile fingere che tutti quei discorsi da mamma preoccupata per il figlio deboluccio non mi tocchino più di tanto.
    « Grazie..? » Credo..? Anche se per tre quarti è merito suo, io ho solo portato la materia prima.
    « Non voglio diventare uno sciamano nero, comunque. E' solo che adesso potrei fare molte più cose rispetto a prima. Ti ricordi che non avevo nemmeno la forza spirituale di sostenere una possessione? Ero costretto a usare i Totem perché è un'arte a leggerissimo impatto per l'anima, ma ora... »
    Capriola swooossh! Visto come sono spiritualmente equilibrato? Non rischio più di andare in pezzi al minimo azzardo.

    Volteggio ancora un po'. Forse non è vero che sono del tutto privo di ambizione. Era ambizione, quell'impulso che ho sentito subito dopo l'operazione? Era ambizione, quella che mi ha spinto ad attaccare il Castigo?
    Oppure era stupidità? Non mi sembra che siano due cose tanto diverse.

    « Stavo pensando ad una cosa, in effetti. E' abbastanza simile allo sciamanesimo totemico, credo. » Non ne ho ancora parlato con nessuno: strano che senta il bisogno di dirlo a qualcuno che ho visto così poco nella mia vita.
    « Spiriti elementali » anche io distendo l'anima in un sorriso. « Del fuoco o dell'acqua, dell'aria, cose così. Però so che sono rari. Che ne pensi? » guizzi di entusiasmo.




     
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    Le emozioni di uno spirito sono tanto difficili da celare quanto complesse da interpretare. Quello stiramento nel cuore nero della galassia, ad esempio, cosa dovrebbe essere? Un sorriso, un sospiro di sollievo, una smorfia?
    Quel che dice, perlomeno, è semplice da capire - sebbene la voce appaia echeggiante, e a tratti sembra quasi che siano due tonalità diverse, una maschile ed una femminile, a parlare insieme.
    «Penso che quella degli elementali sia un'ottima idea: potresti sfruttarli senza rischiare di danneggiarti l'anima, e tu hai già una discreta esperienza nel controllare spiriti minori. Dovresti trovarne uno disponibile a stipulare un patto, però...»
    Istanti di rimuginamento. Di spiriti degli elementi lui ne ha incontrato soltanto uno, e nemmeno è sicuro che fosse veramente tale.
    Un'entità fiammeggiante contenuta nell'animo di Ariste. Ma se il piccolo collaboratore di Bid non è a conoscenza della cosa, è possibile che non lo debba sapere.
    Meglio stare zitti.

    «Non ho troppa familiarità con questo tipo di entità, ma so che spesso prosperano lì dove gli elementi sono più forti. Vulcani, giungle lussureggianti, ghiacciai... Zone incontaminate dove la Magia scorre libera.
    Hai provato a visitare Geisine? Sicuramente troverai qualche spirito del fuoco lì. Anche se non ti interessa come elemento, potrebbe essere una buona opportunità per entrare in contatto con degli spiriti. Cerca di capire come comunicare con loro, come comportarsi in loro presenza.
    Sicuramente ragionano in maniera differente dall'umano. Fai pratica, così quando troverai una creatura che ti attira sarai certo di poterla fare tua.
    »
    La nera massa di luci, in realtà, sta pensando più ai videogiochi che ai precetti dello sciamanesimo. La tentazione è quella di far giocare Xar a Shin Megami Tensei, un gioco in cui le creature mitologiche non vanno catturate come Pokemon, ma convinti con doni e parole.
    Ah, ecco un'idea interessante...

    «Potresti portare dei regali agli spiriti per accattivarteli, ad esempio.
    Se io andassi a Geisine, penso che porterei legnetti e foglie in dono agli spiriti del fuoco. È il tipo di oggetti che non hanno mai l'opportunità di bruciare.
    »
    Così almeno aveva detto Calcifer, nel Castello Errante di Howl.
    Ah, la cultura pop...
     
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    Xar

    Vero che è un'ottima idea? Ne sono sempre più convinto!
    Annuisco spiritualmente, ricomponendomi - letteralmente - dalle capriole di prima.

    « Patto? » sono un po' sorpreso, non ci avevo proprio pensato. In effetti non è che uno spirito si lega allo sciamano casualmente, c'è bisogno di una richiesta e di un certo... feeling. Almeno per quanto mi è stato insegnato. Ma per spiriti più grandi? Più antichi, più presenti e più consistenti?
    Doni e regali. Ma certo! Continuo ad annuire. Ma quante ne sa Lazarus? Dovrei vederlo più spesso, mi piace imparare (branca dello sciamanesimo nero a parte, eew).

    « Uhm, capisco... » legno, eh...? Ora che ci penso, mi sembra che abbiamo davvero un sacco di sedie in casa. Ci servono tutte? In fondo siamo solo in due; va beh, due e mezzo. E tutti quei mestoli, poi? Ne basta uno per cucinare, e io nemmeno mangio. Sì sì. Credo che mi servirà un sacco.
    « Però a Geisine non ci sono mai stato. Mi hanno detto che è un posto brutto e pericoloso. » Ma è anche il più vicino e probabilmente-pieno di elementali del fuoco, credo.
    Io in realtà speravo di cavarmela con qualche elemento "facile". Tipo il vento. Dovrebbe essercene di vento nel deserto, no? Il fuoco mi fa un filino paura, ma... « ...ma se è solo per esercitarmi è ok. Se vedo che è troppo, me la batto. Credi che dovrei andarci da solo? » Mi sa di sì, eh? Scommetto che gli spiriti elementali sono come quei guru con le fissazioni per i viaggi di ascesi mistici e solitari e quelle robe là.

    Oh, senza accorgercene siamo finiti a parlare di tutt'altre cose, non stiamo più bisbigliando nomi scomodi e terribili. Mi stavo quasi abituando alla sensazione di non essere più un corpo fisico, anche se un po' mi manca. Questo nero puntinato di stelle è bello, ma anche alienante e spaventoso. Non che la cosa mi crei problemi, ora che so gestire il mio spirito.
    Mi ricompatto - una svolazzante pallina di inafferrabile nevischio azzurrino. C'è solo un'ultima domanda scomoda che vorrei fare.

    « Comunque lo trovo strano. Che mi mostri tutta l'anima ma non la tua faccia, intendo. Stai scappando? » Fluttuo avanti, presumendo di avvicinarmi al nucleo dove si disegnavano le increspature simili a ghigni. « Se hai detto che il tuo corpo è cambiato tanto, perché il travestimento? »
    E' sospetto, questo bisogno di cammuffarsi due volte e apparire ancora più strambo.



     
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    «Geisine è effettivamente un posto brutto e pericoloso.»
    E se a confermartelo è una palla di oscurità e stelle, forse è il caso di preoccuparsi davvero.
    In cosa ti stai cacciando, piccolo Xar?
    «Posso accompagnarti fin là e darti qualche indicazione, se lo desideri, ma il resto spetterà a te. Non ti farai rispettare dagli spiriti presentandoti come un bimbo che viene accompagnato dal papà a scuola.»
    Se vuoi ti tiene pure per manina.
    «A mio parere, comunque, sarai perfettamente in grado di cavartela: hai una buona affinità con le creature spirituali. E poi, le cicatrici che hai lì...» allunga un tentacolo spirituale a indicare il tuo spiritino rattoppato
    «Per alcuni sono un segno di debolezza. Ma secondo me, aver subito sofferenze simili ed essere ancora vivo è la prova di una forza che pochi possiedono - una forza che senza quelle sofferenze, forse, non avresti mai trovato.
    Non dimenticarlo mai.
    »
    È... Gentile. Quasi sospetto nel suo essere così premuroso, non trovi? Chissà perché oggi si sente in vena di dare grandi consigli da anziano maestro saggio.
    Forse è solo curioso di vedere cosa diventerai.

    «Riguardo il mio aspetto, comunque...» si ricompone, tornando ad essere una sfera più compatta. Quasi lo puoi immaginare incrociare le braccia.
    «Ufficialmente, sono un uomo morto. Ho un nuovo corpo, ma in pochi sanno che io - e ci tengo che la situazione rimanga tale, al momento. Non ero certo che tu fossi una persona degna di fiducia.» spirituale scrollata di spalle «Se lavori con Bid siamo più o meno dalla stessa parte, però. Se sei così curioso, e pensi di poter mantenere il segreto, posso togliermi la maschera.»
    Un'opportunità.
    Una responsabilità.
    Sei un esserino ombroso e sfuggente, piccolo Xar. Di certo conosci il valore di un segreto.
    Sai cosa succede a chi non rispetta i patti.
     
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    Complimenti? Non me li aspettavo, soprattutto su una cosa come la mia brutta cicatrice. E' l'indelebile prova del mio essere piccolo e debole, e di abitare in un corpo di carne che è fragile come quello di tanti altri esseri umani. Non c'è niente di cui vantarsi in tutto questo, ma non per lui, no. Per l'anima a forma di cielo nero nero col pulviscolo di luci, c'è da andar fieri di essere sopravvissuti a tante brutte cose.
    Sarà. E per fortuna che un'anima non può fisicamente arrossire.

    Lo fisso mentre si ricompatta in qualcosa di meno vasto dell'universo. Non so bene dove dovrei guardare - cioè, spero di non star fissando l'equivalente spirituale di parti anatomiche private. Meglio non pensarci.

    « Per chi mi hai preso? » non posso nascondere le increspature di vaga - vaghissima - insicurezza, ma posso fare la voce da grande. O almeno ci posso provare tantissimo. « Quanti tredicenni vedi in giro per Merovish? Che non siano schiavi o cadaveri senza organi interni, intendo. » Lieve inclinamento a destra, un cenno di ovvietà. Credo che si capisca cosa voglio dire. Non sarò fortissimo, ma nelle sottili arti del non-dare-nell'occhio e non-dare-fastidio non mi batte nessuno. Quindi sì, so gestire piuttosto bene anche le scomodità di certe informazioni.
    « Vivo tranquillamente nella Tana da quasi un anno. I segreti sono il mio mestiere. »
    Ecco! Beccati questa spirituale frase ad effetto con tanto di spirituale espressione convinta.

    Non ondeggio nemmeno più, grazie a questa inaspettata dose di autostima. Devo approfittarne, perché è vero che sono un maestro nell'arte di rimanere in disparte, ma questo è uno di quei momenti dove la curiosità prevale sull'istinto del farsi gli affari propri.
    E' fatta, è deciso.
    Tiro un filo e scivolo di nuovo nel mio corpo. Come acqua in un imbuto, tutto torna ad avere materia, fisicità e limiti concreti. Le dita delle mani che si muovono, i polmoni che si riempiono di aria polverosa, la gamba destra informicolata, palpebre che si schiudono e luce che restringe le pupille.

    Siamo di nuovo nel mondo materiale e io sto fissando il mio riflesso sulle lenti scure della maschera, aspettando. Ha detto che l'avrebbe fatto, non può tirarsi indietro.

    « Avanti, toglietela. » Voglio vedere la nuova faccia di Lazarus Lee, l'uomo che è ufficialmente morto.



     
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    Lucius Nyx
    Lord of the Dusk.

    Ridacchia, mentre si leva la maschera. Forse deliziato dalla decisione da te mostrata, forse già pregustando la reazione che lo attende. Perché qualsiasi cosa tu ti aspettassi, probabilmente non ti aspettavi questo.

    Sotto il mascherone, un viso simile al tuo. Pelle scura, capelli neri, l'aria un po' sabbiosa e un po' sporca di un normale ragazzino di Merovish. Solo gli occhi hanno un che di strano, iridi chiare racchiuse in bulbi oculari nerastri.
    A tradire la sua natura, i tatuaggi rossicci che gli segnano la pelle - simboli difficili da tradurre, avendo una visione così incompleta, ma che intuisci non essere semplici decorazioni. Di certo non è il tipo di tatuaggi che i normali ragazzini di Merovish si fanno nei vicoli, usando polveri colorate e aghi di fortuna.
    Sigilli auto-imposti. Magia sciamanica.

    Capisci il perché del travestimento integrale, ora? Se avesse scelto un corpo di simile altezza e corporatura, sarebbe stato facile girare col solo ausilio di una maschera. Ma in un mondo in cui i mulatti non sono molto comuni al di fuori di Merovish, presentarsi come tale significa ristringere la sua nuova identità ad un circolo molto ristretto di persone.

    «Il mio nuovo nome è Lucius Nyx.» spiega, allentando la sciarpa. Fa un paio di profondi respiri, si asciuga con un'estremità dello sciarpone la fronte sudaticcia «E ufficialmente sono un Djinn della luce.»
    Pelle scura, segni magici, la parola "Djinn"... Non hai già incontrato una creatura simile, una volta? Che siano in combutta?
    «Sono su Endlos da pochi mesi, sono venuto a lavorare nella Seele Corporation insieme a mia cugina» mentre spiega, agita una mano, lasciando che un globo di luce gli danzi tra le dita «e sono una creaturina giovane e assolutamente innocua. Claro?»

    Si assicura che la situazione per te sia ben chiara, prima di salutarti. Maschera di nuovo sul volto, esce dalla tua casa agitando un braccio con entusiasmo.
    Sei certo che prima o poi si farà rivedere da quelle parti.
    Dimmi, come ci si sente ad avere il Buio come amico?


    Edited by Zero - 23/1/2017, 15:38
     
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