Nightfall

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    La situazione non era il massimo e l'Alfiere completamente senza idee; chiuse in quel silenzio imbarazzante, le tre ragazze raggiunsero l'ingresso principale del ristorante prima di congedarsi e rimanere solo in due. Il posto, poi, era strano -ma non troppo considerando la media dei Riders. Non che Drusilia facesse particolarmente caso all'aspetto, nemmeno se disarmonico e stridente come le divise eleganti dei giovanotti lì presenti... tatuati e con stranissime acconciature. Dopotutto, era in un certo senso giù di morale.
    Si sentiva sola e sostanzialmente priva di qualcuno che la ascoltasse per davvero.
    Non sapeva nemmeno se fidarsi di quella Simca, non dopo dieci anni ed un probabilissimo trauma dovuto alla nuova condizione fisica successiva all'attentato... ma almeno una richiesta di spiegazioni sarebbe parsa più che dovuta. Non aveva bisogno di alleati per quello.

    « Ora che siamo sole... »

    Col fare di uno scaricatore di porto, la piccola stendardiera crollò letteralmente sulla sedia di un tavolino lì vicino. Un tavolo per due: peccato che Drusilia, presa dallo sconforto e dal tentativo di creare una nuova strategia, nemmeno lo notò.

    « Vorrei mettere in chiaro due cose: tu magari piaci a papà, ma non significa che piaci anche a me, chiaro? L'altra sera alla disco non ti ho riconosciuta, ma anche se l'avessi fatto non è detto che ti avrei salutato ugualmente. E seconda cosa, l'avere a che fare con la Rondine Migratoria in persona non mi fa né caldo né freddo: tecnicamente sono ancora fra gli Indipendenti, quindi non sono obbligata a schierarmi. E terzo... »

    -Laputa non si è ancora schierata per davvero...- avrebbe risposto con fare assorto, quasi a parlare con sè stessa -... questo perché manca ancora un'alleanza solida.

    Si fidava di Orm ciecamente... ma non si fidava di tutti i suoi compagni. Le piaceva Genesis, ma c'erano sfaccettature che ancora le erano state celate per ragioni che forse avrebbe potuto non condividere. In effetti non poteva contare praticamente su nessuno schieramento.

    « ... che cacchio stanno facendo questi?? »

    Sobbalzò, accorgendosi solo in quel momento del gruppetto di giovanotti che -di peso- avevano cambiato loro il tavolo. Erano sedute in un tavolo per tre, alla fine degli spostamenti. Giustamente... si erano dimenticate di Simca.

    -Sto collezionando figuracce...

    Avrebbe sospirato alla fine, lanciandosi il palmo della mano sulla propria faccia nell'universalmente riconosciuto gesto di facepalm.

     
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    Ci volle un'eternità. Ci volle davvero tanto, tanto, tanto, TANTO tempo, quasi il doppio di quello chiesto da Simca. Aveva detto un'ora, ma la lancetta dei minuti aveva già superato le due del pomeriggio quando finalmente un bel po' di trambusto annunciò che qualcosa si era smosso. Ryuko aveva iniziato a sonnecchiare neanche venti minuti dopo che erano arrivate, il viso poggiato sopra le braccia. Non si era rivelata per niente di compagnia, ma dopotutto neanche Drusilia si era data poi tanto da fare per instaurare una conversazione con quella che, a ben vedere, era almeno sulla carta lo Storm Rider che più di tutti doveva definirsi "dalla sua parte" (anche se poi lei stessa aveva appena dichiarato il contrario). Comunque alla fine il rombo di una limousine parcheggiata a pochi metri dall'ingresso mise tutti in allarme, e perfino Ryuko Matoi fu costretta ad interrompere il suo sonnellino. Aveva parte del viso arrossato e l'aria di una che sente molto la mancanza di un letto soffice, e viste le circostanze del loro primo incontro magari Drusilia poteva anche indovinare il perché. Sbadigliò piazzando una mano davanti alla bocca con colpevole ritardo e poi tentò di darsi una sistemata al colletto decisamente poco in ordine, apparentemente decisa a sembrare almeno presentabile. Dopotutto quella doveva essere una grande occasione diplomatica, o quanto meno lo doveva essere prima di naufragare in due ore di attesa sfiancante! Infine, dopo istanti di trepidazione, la porta si aprì e ne emerse una sfavillante Rondine Migratoria, con un autentico codazzo di guardie del corpo al seguito. Simca si era bene equipaggiata per il confronto tanto atteso, sfoggiava un abito fresco che riusciva nell'impresa di apparire elegante ma non inadatto per un primo pomeriggio. Aveva rinfrescato il trucco, accentuandolo di parecchio rispetto alla Messa, dove dalla distanza era sembrata praticamente acqua e sapone, inoltre ai piedi calzava semplici scarpette leggere invece delle sempre presenti Air Treck. Da dietro di lei fece capolino quella che sembrava in apparenza la sua copia miniaturizzata, uno scricciolo di bimbetta di circa sei anni con corti capelli biondo pallido e le guance arrossate. Era vestita di bianco, ma sul cappellino da scolaretta portava bene in vista una collezione di spille con l'icona della Black Crow disposte in fila, più una singola e solitaria iconcina colorata con l'inconfondibile marchio di Genesis. Era la stessa bambina che alla Messa dei Diluvi era al fianco di Nue, e non fu un caso che appena varcò la soglia un terzetto di camerieri sollevarono di nuovo il tavolo sostituendolo con uno ancora più grande, stavolta con ben quattro posti!

    « Perdonate il ritardo!! »
    Annunciò radiosa la Rondine Migratoria, affrettando il passo facendo sbattere per la fretta i tacchi appena accennati contro il pavimento.
    « Ho avuto una quantità di contrattempi, cento ed una per ogni Storm Rider che ambisce ad una fetta di Regalia con cui reclamare i diritti di un Senzacorona. »
    Probabilmente la massa di Rider non aveva perso tempo e si era tuffata sulle Regalia del Legame prossime allo smembramento come una massa di iene su di una carcassa abbandonata...
    Simca porse la mano a Drusilia e poi sedette alla destra dell'Alfiere, con la piccolina che la imitò dall'altro lato del tavolo. Probabilmente avere la Rondine di fronte sarebbe stato più adeguato alla situazione così formale, ma Ryuko si era appropriata di quel posto fin dall'inizio, quindi...
    « Allora! Ho un sacco di cose da chiederti! »
    Sorrise ancora.
    « Mi sembra incredibile che un Alfiere ha rincorso la mia auto pur di potermi parlare! »
    Ryuko si fece sfuggire un'occhiata obliqua e scettica, mentre giocherellava con le posate.

    « Maaaaa... da queste parti si mangia pure? »
    Non fece in tempo a finire la frase che quattro camerieri, uno per ciascun commensale, si riversarono sul posto consegnando i menù con il massimo garbo...

     
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    Durante la lunghissima attesa della Rondine Migratoria ed il sonnellino di Ryuko, Drusilia rimase in silenzio a contemplare il paesaggio fuori dalla sua finestra. Nella sua mente, invece, la bella si perdeva nei labirintici meandri di piani falliti ed occasioni ancora da cogliere, cercando così di riaffiorare in superficie con una parvenza di piano. In effetti, ebbe tempo in abbondanza e qualcosa riuscì a recuperarla: frammenti di precedenti discorsi già ascoltati che in quel momento presero un loro senso, uniti assieme. Mancava solo una mossa, una soltanto, ed avrebbe potuto rimettere le proprie pedine su quella scacchiera.

    « Perdonate il ritardo!! »
    Annunciò radiosa la Rondine Migratoria, facendo svegliare la sua stendardiera e ricordando a Drusilia quanto fosse inadatta in un luogo simile, in parte ancora fradicia di pioggia e con i capelli spettinati. Non che non fosse abituata a girare in quello stato -dopotutto era stata un soldato per anni- e sicuramente la sua innaturale bellezza avrebbe comunque fatto passare la cosa quasi inosservata... ma si sentì un pò ridicola davanti ad una Simca lavata e profumata. Doveva ammetterlo.
    « Ho avuto una quantità di contrattempi, cento ed una per ogni Storm Rider che ambisce ad una fetta di Regalia con cui reclamare i diritti di un Senzacorona Allora! Ho un sacco di cose da chiederti! »
    Parlava tutta felice lei, davanti al sorriso imbarazzatissimo della Dama del Vento.
    « Mi sembra incredibile che un Alfiere ha rincorso la mia auto pur di potermi parlare! »
    « Maaaaa... da queste parti si mangia pure? »

    Cercando di trattenere la voglia di tirare uno scappellotto a Ryuko, Drusilia fece finta di ignorarla. Piuttosto salutò le nuove arrivate garbatamente e con una stretta di mano prima di passare a questioni che riteneva molto più importanti.

    -Perché dovrebbe esserlo?- sorrise candidamente -E' che non avevo ancora avuto il piacere di parlare con chi mi aveva ospitata e salvaguardata nei giorni precedenti alla Messa. Sarei stata maleducata ad ignorare la cortesia.
    Sorrise ancora, ma il volto dell'Alfiere si fece improvvisamente più serio... e triste.
    -Sono sinceramente dispiaciuta per la questione della Regina del Legame- avrebbe detto, mortificata -Ammetto di sapere ben poco, ma riconosco la sua utilità nelle vostre fila. In questi tempi di guerra, con ben tre minacce incombenti ed attive, è stato un duro colpo per tutti.
    Abbassò il capo, sperando con tutta sè stessa di non aver compiuto un altro errore, cosa per niente improbabile dato i precedenti.

    -Spero abbiate risolto con vostro marito- disse alla fine, cercando di tornare ad argomenti più felici... almeno per il momento -Per caso ho avuto la fortuna di conoscere anche lui?

     
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    -Sono sinceramente dispiaciuta per la questione della Regina del Legame. Ammetto di sapere ben poco, ma riconosco la sua utilità nelle vostre fila. In questi tempi di guerra, con ben tre minacce incombenti ed attive, è stato un duro colpo per tutti.
    Simca sospirò sconsolata,

    « la dottoressa gastropod... cioè, la dottoressa Makigami... in realtà sono anni che cerca di abdicare in favore di un degno erede. Ma la Tool Toul To ha bisogno di lei, e la nostra comunità pure. Alla fine non cambierà granché, lavorerà dietro le quinte come ha sempre fatto finora, e nessuno si ricorderà di dirle "grazie" tranne quando sarà troppo tardi. Perderà lo status di "Re" e le Pledge Regalia, ma poco male. Non mette mano a quelle ingombranti parts da quasi un decennio... »
    Nonostante cercasse di sembrare ottimista, c'era molta amarezza nella sua voce, perché la caduta della Pledge Queen era stata comunque una sconfitta morale, ed una vittoria per Trident e per la sua carismatica Vicecomandante.
    « In ogni caso non riusciranno ad attivarle. Io, tanto tempo fa, ci sono riuscita solo per metà, e credo che perfino per Ine sia difficile mantenerla in funzione, in questo momento. Sono parts complicate, niente di rozzo e distruttivo come le Fang Regalia o le Horn Regalia. D'altronde, costruire e riparare è sempre stato più complicato di distruggere e danneggiare, no...? »

    -Spero abbiate risolto con vostro marito-
    « Marito...? »
    La vocetta della bambina seduta alla sinistra di Drusilia si fece udire in un mormorio appena percettibile, mentre improvvisamente cambiava espressione e drizzava le orecchie. Al contempo Simca tentò di smanacciare, ma ormai il danno era fatto:
    -Per caso ho avuto la fortuna di conoscere anche lui?

    « No, ecco... »
    « Mammina! ♥ »
    La voce della figlioletta di Simca era angelica, ma la sua espressione era quella di un diavolo...
    « Per quale motivo una persona che abita così lontano conosce il mio papà, mentre la sottoscritta ancora non può neanche sapere il suo nome...? »
    La Rondine Migratoria distolse lo sguardo e sbuffò, scocciatissima. Visibilmente non era la prima volta che affrontava un argomento del genere e non sembrava il tipo di persona che ama ripetersi.
    « Yume, tesoro mio... Per caso la mamma ti ha già spiegato l'importanza di questo meeting? »
    « Sì! Ma non avevi detto che avreste parlato di me! »
    Simca si protese sulla figlia, affrontandola faccia a faccia.
    « Infatti non lo stiamo facendo! La signora Alfiere ha forse nominato Yume? La signorina qui ha forse nominato Yume? Io ti ho forse interpellata? »
    La bambina gonfiò le guanciotte e sbuffò, contrariata, ma non aggiunse altro.
    « A tal proposito, c'è un motivo se mi sono portata dietro questa piccola peste! »
    Il tono di Simca tornò composto ed il suo volto sorridente, ma l'argomento restava serio:

    « Qui a Klemvor abbiamo una struttura che probabilmente tu definiresti un orfanotrofio, anche se in realtà è più un istituto scolastico con annesso un dormitorio. E' gestito da alcuni volontari, e conta molti bambini. Una volta cresciuti quasi sempre si spostano nel Pentauron, dove si costruiscono una vita... o almeno, questa è l'idea. Di fatto, finché non diventano abbastanza grandi non sanno nulla del mondo esterno, quindi volevo chiederti se sarebbe possibile organizzare una sorta di... gita, o stage, presso la vostra isola nei cieli. In questo modo vedranno che non è popolata da mostri che adorano il diavolo e cadaveri che camminano, come narrano le storie... Diciamo un mesetto circa, se vi sta bene. Naturalmente finanzieremo noi la loro permanenza. »
    Indicò la figlia:
    « Yume farà da capogruppo e guiderà la gita. D'altronde, si tratta pur sempre di un membro anziano della Black Crow, con ben tre anni di militanza, nonché il comandante in capo dei team artistici, no...? »
    La diretta interessata sembrò punta sul vivo e protestò vivacemente:
    « Ma così mi perderò sia la caccia agli Headhunters che lo sterminio delle bestie! »

    « Ah sì? Che peccato. »
    Ribatté Simca con una punta di ironia, e stavolta Yume non seppe ribattere...

     
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    « Marito...? »
    « No, ecco... »
    « Mammina! ♥ Per quale motivo una persona che abita così lontano conosce il mio papà, mentre la sottoscritta ancora non può neanche sapere il suo nome...? »
    « Yume, tesoro mio... Per caso la mamma ti ha già spiegato l'importanza di questo meeting? »
    « Sì! Ma non avevi detto che avreste parlato di me! »
    « Infatti non lo stiamo facendo! La signora Alfiere ha forse nominato Yume? La signorina qui ha forse nominato Yume? Io ti ho forse interpellata? »

    Come volevasi dimostrare: ennesima figura di cacca.
    A quel punto Drusilia dissimulò come se non ci fosse un domani, cercando di mantenere la calma.

    « A tal proposito, c'è un motivo se mi sono portata dietro questa piccola peste! Qui a Klemvor abbiamo una struttura che probabilmente tu definiresti un orfanotrofio, anche se in realtà è più un istituto scolastico con annesso un dormitorio. E' gestito da alcuni volontari, e conta molti bambini. Una volta cresciuti quasi sempre si spostano nel Pentauron, dove si costruiscono una vita... o almeno, questa è l'idea. Di fatto, finché non diventano abbastanza grandi non sanno nulla del mondo esterno, quindi volevo chiederti se sarebbe possibile organizzare una sorta di... gita, o stage, presso la vostra isola nei cieli. In questo modo vedranno che non è popolata da mostri che adorano il diavolo e cadaveri che camminano, come narrano le storie... Diciamo un mesetto circa, se vi sta bene. Naturalmente finanzieremo noi la loro permanenza. » a quella richiesta inaspettata, l'Alfiere reclinò la testolina curiosa, ma si limitò comunque ad aspettare in silenzio « Yume farà da capogruppo e guiderà la gita. D'altronde, si tratta pur sempre di un membro anziano della Black Crow, con ben tre anni di militanza, nonché il comandante in capo dei team artistici, no...? » « Ma così mi perderò sia la caccia agli Headhunters che lo sterminio delle bestie! » « Ah sì? Che peccato. »
    Bingo!

    Finalmente aveva compreso la reale natura della richiesta, o almeno quella più "urgente"... e non riuscì a darle colpe. Anche lei, da madre, avrebbe fatto lo stesso.

    -Non ci sono problemi, sarò felice di accoglierli- avrebbe risposto accomodante -Nel mio Presidio c'è anche un'Accademia di Maghi dove sarebbe anche possibile alloggiare in grandi gruppi. Il luogo è ben protetto e sono sicura che ai loro occhi sembrerebbe un parco divertimenti.

    Avrebbe chiesto a Dan di occuparsi di loro... e a Khatep di non farsi vedere. Oppure la storia dei cadaveri ambulanti sarebbe passata da leggenda metropolitana a incubo fin troppo reale.

    -Chiamerò qualcuno che li guidi fino a Laputa il prima possibile. In ogni caso...- a quel punto, il discorso mutò ancora -... non nego di aver notato una certa ostilità non solo fra Genesis e Trident. Ho sentito parlare di una guerra contro Sleeping Forest.

    Momento di silenzio, indecisa sulle parole da scegliere.

    -Ho sentito che sia stata estremamente dura e sentita ma sarebbe di mio interesse conoscerla. Se questo non la disturba eccessivamente, ovvio. Posso capire che a volte parlare di una tragedia faccia male anche dopo anni...

     
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    « Già. La Guerra dei Signori della Notte... »
    Il tono di voce di Simca divenne per un attimo distante, mentre rievocava eventi del passato.
    « Sì. E' giusto che sia io a parlartene. Le notizie di seconda mano sono troppo spesso imprecise o faziose, ma io ho vissuto quegli eventi. E per quanto siano trascorsi tanti e tanti anni, penso di poterti anche dare una versione abbastanza oggettiva dei fatti... »
    Fece un cenno e i camerieri si mossero all'istante, raccogliendo le ordinazioni. Ryuko si riaccese per un istante, visto che fino a quel momento era rimasta in uno stand by annoiato, ma la Rondine Migratoria la precedette chiedendo di poter avere a rotazione piccole porzioni di tutto quanto era presente in cucina, a partire dagli antipasti fino a dolce e frutta. Ryuko si limitò a chiedere una bistecca di manzo ben cotta e bibite gassate dai nomi fantasiosi, e una volta raccolta anche l'ordinazione dell'Alfiere il terzetto di camerieri si dileguò, lasciando la sala vuota e animata soltanto da una bassa musica di sottofondo. Drusilia comunque poté vedere Aeon fare capolino per due volte, passando dall'ingresso alle cucine e viceversa, sussurrando ordini ai sottoposti come se fosse un generale in una fortezza sotto assedio, impegnato a dare disposizioni tanto alle sue truppe.

    « All'epoca non esisteva ancora una "Klemvor". Avrai già sentito parlare della nostra Antica Dimora, credo... un piccolo miracolo del Warp. Una città perfettamente speculare a Klemvor, ma che ristagna da decenni da qualche parte nel profondo Undarm, nella zona delle paludi. Io sono nata lì, in una delle provette del laboratorio sito al di sotto del Tropaion. E così anche mio fratello e tutti gli altri Gravity Children... »
    Guardò la sua bambina, che ascoltava assorta. C'era da sospettare che Drusilia non era la sola a udire quel racconto per la prima volta... E dallo sguardo di Ryuko, pareva che erano almeno in tre a non aver mai ascoltato quelle parole fino a quel momento.
    « Da dove cominciare? Non voglio annoiarti con la storia della mia vita! »
    Poggiò il gomito sul tavolo e si mise in una posizione più comoda, tendendo le orecchie come se stesse ascoltando l'eco di suoni distanti...
    « Siccome ero veramente troppo piccola, seguii mio fratello. Lui era straordinariamente bravo a guadagnarsi da vivere, e prima che me ne accorgessi lo cercavano tutti... la metà dell'aristocrazia del Pentauron era ai suoi piedi, lo chiamavano "genio" e si contendevano il suo tempo... era come un Re Mida, tutto ciò che toccava diventava oro o diamanti. Poi un giorno mi disse che saremmo tornati là... dove tutto era iniziato.
    Nessuno dei grachild aveva voluto rimanere. Ci eravamo sparpagliati per i quattro angoli del semipiano, ma qualcuno ad un certo punto aveva deciso di tornare. Sora. Era cambiato così tanto da come lo ricordavo io... ci disse che c'erano centinaia di ragazzi che ogni giorno venivano ad abitare lì, in quella città ridotta ad una carcassa, immersa nelle paludi e con i coccodrilli Nar che ne pattugliavano le vie, ridotte a stagni e fiumi. Li vedemmo saltare da un tetto all'altro con indosso le Air Treck, ed io pensai che non ci fosse nulla di male. Ma mio fratello e Sora ne erano terrorizzati, perché le valvole stagne del Tropaion erano ancora attive. Ciclicamente rischiavano di surriscaldarsi, e il sistema di raffreddamento apriva le grate permettendo il passaggio per molte ore, anche dodici. Quei ragazzi, quegli Storm Rider lo vedevano come un gioco, ma un giorno avrebbero potuto trovare le Regalia del Cielo... e mio fratello non poteva permetterlo. Con Sora, richiamarono i nostri vecchi compagni, tutti quelli che riuscirono a trovare. Fondarono la prima Sleeping Forest, e naturalmente riuscirono ad imporsi sulle tribù di allora con facilità disarmante. La facilità con cui un Gravity Children usa le Air Treck è la stessa con cui una rondine riesce ad usare le sue ali. Erano come dei, agli occhi di quei ragazzi, ridotti come bambini in fasce davanti a loro. Li chiamavano "Re", e davano un nome ai loro stili, alle loro "strade". Dauntless del Rombo, Falco delle zanne, Spit Fire del fuoco, Black Burn del Fulmine e poi naturalmente Sora e mio fratello, rispettivamente i Re del Vento e della Pietra. In seguito si unirono al gruppo anche due ragazze normali, perché non c'era nessun Gravity Children in grado di usare le Regalia del Legame, che furono reclamate dall'attuale Pledge Queen, mentre le Regalia che appartenevano a Gazelle erano finite in mano a dei rider comuni, passando di persona in persona fino a Rika Noyamano. Lei era molto brava, molto portata per la Sonia Road, la "strada" che prova il fisico più di qualsiasi altra... ma Sora ne era innamorato, ed era per questo che le permise di far parte di Sleeping Forest... lei, un semplice essere umano.
    »
    Trasse un bel sospirlo. Ora veniva la parte brutta...

    « Io credo che fu per lei che Sora decise di prendere per se le Regalia del Cielo. Di ascendere al trono di signore supremo di tutti i rider... la sua non era cattiveria o ambizione, solo... desiderava un futuro migliore per tutti noi, e credeva di essere in grado di costruirlo con le sue mani. Mio fratello gli si oppose, e la guerra fu inevitabile. La Makigami si dichiarò subito neutrale, ma gli altri si schierarono tutti quanti con Sora, ed anche tutte le tribù di rider normali stavano con lui. Ma in gran segreto, mio fratello chiamò a se altri dei nostri compagni, avvertendoli della minaccia alle Regalia del Cielo. Orm dell'acqua, Gabishi delle corna e Nina del sole... La vecchia Sleeping Forest venne spazzata via in una sola notte. Black Burn e Dauntless morirono dopo pochi giorni preda delle febbri: avevano affrontato Gabishi e lui aveva strappato loro la pelle del volto, l'aria malsana della palude ha fatto il resto. Spit Fire e Falco avevano i tendini delle gambe in pezzi, ma Spi decise comunque di continuare. Avevano risparmiato Rika, ma da allora non ha più voluto saperne niente delle Tribù della Tempesta. E' tornata a casa, nel Pentauron, con tre sorelle piccole a cui badare. Sora... lui da quel giorno non è più stato lo stesso. Le gambe in pezzi, ridotto sulla sedia a rotelle da mio fratello per il resto dei suoi giorni. Mio fratello prese le icone di Sleeping Forest e da allora difende il Tropaion. Quando poi arrivò Klemvor, si spostarono qui, assieme alle Regalia del Cielo. Mio fratello... Kilik, il primo e l'attuale Re della Pietra. »

     
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    « Io credo che fu per lei che Sora decise di prendere per se le Regalia del Cielo. Di ascendere al trono di signore supremo di tutti i rider... la sua non era cattiveria o ambizione, solo... desiderava un futuro migliore per tutti noi, e credeva di essere in grado di costruirlo con le sue mani. Mio fratello gli si oppose, e la guerra fu inevitabile. La Makigami si dichiarò subito neutrale, ma gli altri si schierarono tutti quanti con Sora, ed anche tutte le tribù di rider normali stavano con lui. Ma in gran segreto, mio fratello chiamò a se altri dei nostri compagni, avvertendoli della minaccia alle Regalia del Cielo. Orm dell'acqua, Gabishi delle corna e Nina del sole... La vecchia Sleeping Forest venne spazzata via in una sola notte. Black Burn e Dauntless morirono dopo pochi giorni preda delle febbri: avevano affrontato Gabishi e lui aveva strappato loro la pelle del volto, l'aria malsana della palude ha fatto il resto. Spit Fire e Falco avevano i tendini delle gambe in pezzi, ma Spi decise comunque di continuare. Avevano risparmiato Rika, ma da allora non ha più voluto saperne niente delle Tribù della Tempesta. E' tornata a casa, nel Pentauron, con tre sorelle piccole a cui badare. Sora... lui da quel giorno non è più stato lo stesso. Le gambe in pezzi, ridotto sulla sedia a rotelle da mio fratello per il resto dei suoi giorni. Mio fratello prese le icone di Sleeping Forest e da allora difende il Tropaion. Quando poi arrivò Klemvor, si spostarono qui, assieme alle Regalia del Cielo. Mio fratello... Kilik, il primo e l'attuale Re della Pietra. »

    Ascoltò la storia in religioso silenzio, riflettendo a lungo su una questione che le risultava ancora aliena.
    Che le guerre di potere portassero a stupidaggini simili lo sapeva molto bene, lo aveva vissuto lei stessa, ma qualcosa in quel racconto ancora non tornava.

    -Cosa spinge dei Riders a uccidere altri Riders?- si domandò infine, quasi parlando con sè stessa -Se per Sora non fu potere ma Amore... cosa spinse Kilik e gli altri Re a combattere? Paura, forse? Cosa porterebbe la nascita di un Re del Cielo?

    Rendendosi conto di quei pensieri a voce alta, lo sguardo perso nel vuoto tornò a fissare la Rondine Migratoria.
    Era estremamente serio.

    -Perché sua sorella è qui e non con Sleeping Forest?

     
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    « Non credo che volessero veramente uccidere il povero Dauntless e Black Burn, che pure era una brava persona. Volevano solo fermarli, ma Gabishi... anzi, Skinface. »
    Trasse un sospiro, a disagio.
    « Mi riterrai una persona cattiva se ti dico che è stato un bene che, quel terribile giorno di dieci anni fa, Gabishi è rimasto ucciso per fermare le "bestie organiche"? Eppure io credo che fra tutti i membri di Sleeping Forest, lui fosse il solo che meritava davvero di morire. C'era qualcosa in lui... qualcosa di più simile ad un demone, che ad un essere umano. Dio solo sa che cosa gli è successo in tutti quegli anni trascorsi lontano da noi... o forse è una cosa che viene da prima. Forse ha sempre avuto quella combinazione di neuroni che ti portano ad essere una persona che trae piacere dal fare del male al prossimo... »
    Iniziarono ad arrivare i primi piatti. Antipasti, crostini di tutti i tipi, salse coloratissime su pane arrostito, focaccine salate oppure pane non lievitato. Sottaceti e bocconcini di crostacei, spiedini di gamberi e verdurine crude. Ce n'era abbastanza per sfamare un plotone di soldati, ed era solo l'antipasto...
    « Le Regalia del cielo... non sono semplici parts da montare su delle Air Treck, come pensano in molti. Il loro segreto custodito da Sleeping Forest, è la vera natura di quello stupido oggetto. Si tratta di un impianto genetico, capace di adattarsi tanto agli esseri umani quanto ai grachild... Un codice. E tutti i gravity children ne sono legati, e... incatenati. Le persone si sbagliano quando dicono che le regalia del cielo appartengono al sovrano di tutte le Tribù della Tempesta. In realtà, chi ne entra in possesso diventa il signore e padrone di tutti i gravity children. Ci hanno voluto così... noi non siamo in grado di ribellarci ad un ordine diretto impartito da qualcuno in possesso di quelle regalia. Kilik voleva fermare Sora, ma gli altri Gravity Children accorsero per la loro libertà. Per difendere il loro diritto di libero arbitrio. Gli stessi ideali che ora guidano l'attuale Sleeping Forest, credo... »
    Poi sorrise.
    « Perché mi sono schierata contro mio fratello ed ho fondato Genesis, che si oppone alla tirannia di Sleeping Forest e si prefigge di ottenere le Regalia del Cielo...? Mphf... per spirito di ribellione, forse. Almeno all'inizio... poi... »
    Guardò la figlia, che ascoltava assorta quel racconto.
    « Credo di aver scoperto che non servono delle Regalia per proteggere chi si ama. Penso sia questo che mi spinge ad andare avanti... »

     
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    « Mi riterrai una persona cattiva se ti dico che è stato un bene che, quel terribile giorno di dieci anni fa, Gabishi è rimasto ucciso per fermare le "bestie organiche"? Eppure io credo che fra tutti i membri di Sleeping Forest, lui fosse il solo che meritava davvero di morire. »

    No, non la riteneva una persona cattiva per quello.
    Dieci anni prima, sotto la pioggia di Klemvor, tra il fango ed il metallo sporco delle vie sotterranee, Drusilia aveva combattuto al fianco dei Riders contro delle bestie gigantesche ed inquietanti. C'era anche Gabishi in quella spedizione: la Dama del Vento lo ricordava molto bene... ma non aggiunse nulla alle parole di Simca, forse per non interromperla o magari per evitare l'evidentissima e semplice constatazione di quanto lei -a differenza degli altri- fosse rimasta identica nonostante il decennio trascorso.

    « Le Regalia del cielo... non sono semplici parts da montare su delle Air Treck, come pensano in molti. Il loro segreto custodito da Sleeping Forest, è la vera natura di quello stupido oggetto. Si tratta di un impianto genetico, capace di adattarsi tanto agli esseri umani quanto ai grachild... Un codice. E tutti i gravity children ne sono legati, e... incatenati. Le persone si sbagliano quando dicono che le regalia del cielo appartengono al sovrano di tutte le Tribù della Tempesta. In realtà, chi ne entra in possesso diventa il signore e padrone di tutti i gravity children. Ci hanno voluto così... noi non siamo in grado di ribellarci ad un ordine diretto impartito da qualcuno in possesso di quelle regalia. Kilik voleva fermare Sora, ma gli altri Gravity Children accorsero per la loro libertà. Per difendere il loro diritto di libero arbitrio. Gli stessi ideali che ora guidano l'attuale Sleeping Forest, credo... » mentre la Rondine parlava, Drusilia si incupì « Perché mi sono schierata contro mio fratello ed ho fondato Genesis, che si oppone alla tirannia di Sleeping Forest e si prefigge di ottenere le Regalia del Cielo...? Mphf... per spirito di ribellione, forse. Almeno all'inizio... poi... Credo di aver scoperto che non servono delle Regalia per proteggere chi si ama. Penso sia questo che mi spinge ad andare avanti... »

    Belle parole, davvero, ma non erano per niente d'aiuto.
    Non data la situazione: fosse stata una Gravity Children non avrebbe avuto dubbi sullo schieramento da scegliere. Ma non lo era e -etica a parte- era un dato di fatto che la presenza di un Re del Cielo fosse probabilmente l'unica cosa in grado di unire davvero gli schieramenti, ormai al limite. Eppure... non avrebbe mai fatto una cosa del genere ad Orm. Non l'avrebbe mai resa sua schiava.
    Cosa fare, allora?

    -Questo è un problema enorme...

    E con ciò gettò il capo sconfortato nelle sue stesse mani, entrambe intente a massaggiarle le tempie in un tentativo di rifletterci ancora e farsi forza.
    Etica o senso pratico?
    Cosa avrebbe dovuto scegliere?

     
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    « Va... tutto bene? »
    Simca assistette alla reazione dell'Alfiere un po' preoccupata.
    « di quale problema parla? »

    « Probabilmente le fanno male i bernoccoli... »
    Pensò ad alta voce Ryuko, che si era fatta fuori metà degli antipasti disposti sul tavolo ed aveva l'aria di una intenta a cercare un posticino nello stomaco anche per un paio di assaggi dei primi piatti che i camerieri stavano già disponendo in sostituzione dei piatti vuoti.
    « Bernoccoli...? »
    Simca fortunatamente non l'aveva udita, fuori c'era un po' di baccano, ed Aeon stava attraversando la stanza proprio in quel momento, scortato da due dei bestioni in divisa arancio e nera che poco prima Drusilia aveva intravisto scortare la Rondine fino alla sua limousine.

    « Che succede...? »
    Domanda con una punta di apprensione.
    « Niente di rilevante, signorina. »
    Risponde Aeon, sfiorandosi gli occhiali in tono professionale.
    « Scocciatori. Saranno liquidati all'istante. »
    ______________________________________


    All'esterno, la pioggia battente non impediva agli Storm Rider della Flame Road di essere piuttosto aggressivi nel trattare gli estranei. Specie in una via controllata, in cui le disposizioni erano di non permettere l'ingresso a nessuno -uomo o macchina che fosse. Gli estranei in questione, tuttavia, erano piombati in modo inatteso e inaspettato, forzando il cordone di guardie con un mezzo tanto eccentrico quanto improbabile.
    Quando un terzetto di sentinelle si unirono al drappello di Storm Rider in uniforme rossa, raddoppiando il numero di ragazzi che circondavano il mezzo, il piccolo stormo di cigni candidi che trainava il mezzo scoppiarono all'unisono in un verso che provocò non poco nervosismo. La verità era... che non avevano la minima idea di come approcciare quella situazione. Automobili di lusso e non potevano capirle, ma una sorta di carrozza in cristallo trainata da stranissimi uccelli bianchi dal collo lungo era... troppo.

    « Che sta succedendo?? »
    Aeon Clock, il signore del tempo, aveva smesso da più di un decennio di far parte dell'Apollo Road, l'elitaria cerchia interna della Flame Road, tuttavia godeva di notevole reputazione ed era stimato ed apprezzato da praticamente ogni singolo Storm Rider radunato sotto il glorioso stendardo che era appartenuto un tempo al Re delle Fiamme. Le sentinelle quindi trasalirono quando emerse dall'ingresso e le apostrofò con fare autorevole, ed istintivamente fecero largo lasciando che fosse il capo a parlamentare.
    Tuttavia perfino Aeon si irrigidì notevolmente quando riconobbe la figura al centro di tanto trambusto.

    « Signor ambasciatore... »
    Si sfiorò la montatura degli occhiali...
    « Le devo chiedere di sgombrare l'area. Le Tribù della Tempesta non riconoscono l'autorità dell'Est, ed in questo momento è in corso un importante meeting privato a cui lei non è stato invitato. »
    Il tono era freddo, ma forzatamente accomodante.
    D'altronde, trattandosi di Quarion Galanodel era sempre preferibile usare i guanti bianchi...

     
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    « Che sta succedendo?? »
    Un giovane dai modi composti e gli abiti eleganti -nonostante qualche dettaglio fin troppo evidente per quelli che erano i suoi gusti- irruppe fra la plebaglia disorientata dal suo mezzo di trasporto. Come se non avessero mai visto una carrozza di cristallo trainata da cigni: dopotutto molti dei genitori di quei poveri selvaggi avevano casa nel Pentauron e ad Argentstella carrozze di quel tipo non erano affatto strane, anche se rare. Un ricco dignitario di quei luoghi che gli doveva molti favori, infatti, era stato ben lieto di offrirgli quel mezzo in modo da raggiungere la sorella il prima possibile, forse nella vana speranza di ridurre alcuni dei suoi debiti con il Presidio Orientale.
    « Signor ambasciatore... » in ogni caso, quel tale dall'aria autorevole gli parlò con voce accomodante nonostante lo stesse di fatto offendendo « Le devo chiedere di sgombrare l'area. Le Tribù della Tempesta non riconoscono l'autorità dell'Est, ed in questo momento è in corso un importante meeting privato a cui lei non è stato invitato. »

    Spalancando lievemente gli occhi d'oro dallo stupore, l'Ambasciatore mimò un'improvvisa presa di coscienza, come se solo in quel momento fosse sceso dalle nuvole -cosa, in effetti, letteralmente successa pochi minuti prima. Mortificato, portò una mano guantata di velluto nero al petto ricolmo di medaglie straniere, tutte ordinatamente appuntate su una divisa indaco estremamente elegante e raffinata. Su di essa un lungo cappotto nero da uomo portato sulle spalle come un mantello.

    QCOMANDANTE_zpsphqt0nm9

    -Oh, cielo. Che imbarazzante situazione ♥

    I modi composti, la voce gentile e lo sguardo malizioso in grado spogliare il proprio interlocutore di tutti i suoi averi... fino a ridurlo all'uomo che era. Quello imperfetto, mortale -a differenza sua- e plasmato con divinità in egual misura al peccato.

    -Signor Yasuyoshi, dico bene?- avrebbe domandato con tono affabile, quasi amichevole -Temo ci sia stato un malinteso: non sono qui nelle vesti di Ambasciatore o Ufficiale del Presidio Orientale.
    Ci tenne a precisarlo, fondamentalmente per non tenerli troppo sulla difensiva, così da instaurare del dialogo costruttivo.
    -... e si, sono stato invitato circa due ore fa dall'Alfiere Errante come nuovo membro del suo entourage- piegò lievemente la schiena mimando un inchino, come un invito implicito a considerarlo sotto quella nuova luce -Quindi, se non è eccessivo da parte mia, gradirei davvero raggiungere mia sorella il prima possibile ♥

     
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    Probabilmente in quel momento Aeon avrebbe preferito avere a che fare con un nemico, uno vero. Uno con cui puoi pestarti senza curarti troppo delle conseguenze, in cui le chiacchere servono solo da provocazioni deliberate oppure per implorare pietà. Di famiglia tanto schifosamente ricca da nauseare perfino lui, aveva sviluppato un disgusto istintivo e sempre maggiore per tutta l'alta società e quei valori che tanto erano ben rappresentati da Quarion in quei momenti. Eccentrici fino a risultare stucchevoli, altezzosi fino a dare l'orticaria, di parlantina tanto sciolta da far prudere le mani ma sopratutto pretenziosi fino a creare un odio profondo e radicato. Gli altri Storm Rider si mostravano ostili semplicemente perché il fratello dell'Alfiere era uno straniero e dava l'idea di guardarli tutti dall'alto verso il basso -due caratteristiche che ben pochi rider riuscivano a digerire-, ma per Yasuyoshi Sano quella era una cosa da prendere sul personale, e ci volle davvero tutta quanta la sua professionalità per abusare della propria posizione e trovare il sistema per cacciare quello straniero vestito di indaco.
    Avrebbe davero voluto farlo: ordinare ai suoi di scortare quell'uomo dai modi leziosi ai confini del territorio di Genesis. Poteva farlo, e certamente i sei uomini della Flame Road avrebbero eseguito con molto piacere. Ma invece si limitò a sfiorare la montatura degli occhiali dando due precise e secche disposizioni: avvertire i capi della presenza del signor Quarion Galanodel e domandare istruzioni sul da farsi. Nel frattempo però lo fece aspettare, perchè era giusto così. Dal punto di vista di Aeon il nuovo membro dell'enturage dell'Alfiere doveva aspettare, era necessario perché capisse la sua posizione. Farlo scendere almeno di uno scalino dal piedistallo d'oro e argento su cui si poneva era la sola piccola rivincita che intendeva concedersi, e non a caso: serviva a trasmettere un sottile messaggio che di certo non sarebbe sfuggito ad un animale politico. Che dopotutto da un decennio a questa parte il termine "abusivo" prende due diversi significati, l'impercettibile differenza fra un nome ed un aggettivo. Drusilia poteva pure essere un abusivo, ma Quarion in quel momento era un Abusivo, e doveva capirlo prima che osasse troppe libertà.

    « Uno straniero. »
    Esordì la staffetta spedita da Aeon al tavolo delle trattative, che di nuovo si interruppero e questa volta forse definitivamente. Drusilia aveva l'aria distrante, Ryuko non aveva superato la prova dei primi piatti, Yume per lo più era annoiata come lo sarebbero tutte le bambine della sua età costrette al tavolo degli adulti a sorbirsi discorsi difficili, mentre Simca era quanto meno malinconica. Costringerla a rievocare vecchi ricordi non aveva giovato al suo umore, ed ora quell'inattesa apparizione metteva seriamente a repentaglio la sua capacità di concentrazione sulla politica. Sotto sotto aveva una gran voglia di indossare le Air Treck e correre via, ma dall'attentato di Nui aveva trascorso mesi sulla sedia a rotelle ed ora camminava a malapena...
    « Ecco... dice di far parte del seguito dell'Alfiere. Sta su di una carrozza di cristallo trainata da... ehm. »
    Dire "trainata da uno stormo di cigni bianchi" suonava proprio male.
    « ... Trainata da strani animali. E veste come un gerarca delle SS, però più... beh, più blu. »
    Una volta tanto, la Rondine Migratoria non sapeva che cosa dire. E in realtà, forse era meglio che fosse Drusilia a rispondere per lei...

     
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    « Uno straniero. »

    Fu un giovanotto dall'aria interdetta a riferire la novità a Simca, il tutto mentre Drusilia teneva ancora la faccia spalmata sulle proprie mani chiuse a coppa. Era disperata, dilaniata dal dubbio ed estremamente avvilita. Forse non avrebbe mai dovuto interessarsi a quelle tribù, forse avrebbe dovuto impiegare le proprie forze in qualcos'altro decisamente più redditizio e soddisfacente... pur conoscendo già in anticipo l'esito negativo dato che, ultimamente, non le andava mai bene una. Dopotutto l'Ovest non era affar suo e lei non era nemmeno una di loro.

    « Ecco... dice di far parte del seguito dell'Alfiere. Sta su di una carrozza di cristallo trainata da... ehm» lentamente l'Alfiere Errante alzò il capo, non del tutto certa di essere appena stata chiamata in causa «...Trainata da strani animali. E veste come un gerarca delle SS, però più... beh, più blu ».
    Ne seguì un lungo silenzio tombale... e Drusilia che -dopo quell'ultima stoccata- aveva preso seriamente in considerazione l'idea di scavarsi una buca nel pavimento ed infilarci la testa.

    -Mio fratello- avrebbe detto infine, trovando il coraggio ma mostrandosi lo stesso orribilmente e sinceramente modificata -L'avevo chiamato quando ero in limousine per chiedergli aiuto, dato che avevo perso tutto il mio entourage iniziale... ma non pensavo sarebbe arrivato così presto. Forse era ad Argenstella per lavoro.

    Sospirò afflitta e completamente rossa in volto, decidendo di continuare soltanto perchè in ogni caso era ormai andato male anche quel meeting.

    -Potrebbe sedersi anche lui con noi, per favore?

     
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    « Ma certo... »
    Rispose Simca, facendo alcuni cenni che convocarono sul posto i camerieri. I primi piatti si stavano già raffreddando, praticamente intoccati, quindi il quartetto di Storm Rider della flame road non si fecero tanti scrupoli nel sollevare il tutto per la terza volta, e sostituire direttamente il tavolo con uno lindo e pulito dotato di cinque piazze. Questa volta però non ne avevano uno già imbandito, quindi si affaccendarono per dotarlo di posate, tovaglioli, un set di tre bicchieri e naturalmente il bouquet di eleganti fiori inodore e con tutta l'aria di essere di cera a fare da centrotavola. Iniziarono a riempirlo di piccoli piatti monoporzione con una varietà di pietanze proprio mentre Quarion faceva la sua comparsa, scortato da un terzetto di riders con le insegne della "strada delle fiamme", capeggiati da Aeon in persona, che per l'occasione Drusilia poté scoprire privato della sua consueta aria impassibile con cui si era sempre presentato di fronte a lei fin da quando si era inchinato a lei poco fuori dalla sua camera di ospedale, e con un'espressione di umana irritazione dipinta in volto. Fino a quel momento il "Signore del Tempo" aveva dato prova a malapena di quattro diversi stadi emotivi: impassibilità completa, impassibilità parziale con dita impegnate a sistemare gli occhiali, afflizione da fallimento in seguito alla comparsa di Nui nella stanza di albergo e poi imbarazzo completo da incapacità manifesta nel sopportare una sfiancante tenzone in pista da ballo. Che fosse capace anche di uno stadio emotivo che si potrebbe definire irritazione da Quarion Galanodel era una novità.

    « E' un piacere conoscerla... »
    La Rondine Migratoria si alzò un po' a fatica, ma venne immediatamente supportata da uno dei camierieri che letteralmente si fiondò su di lei appena dette adito a volersi alzare da seduta. Comunque Simca rispettò l'etichetta, dando un cenno di cortese benvenuto all'ambasciatore dell'Est, facendo capire che al contrario di Aeon non lo conosceva affatto -se poi fingeva o meno era tutto da vedere, ma di certo in tal caso doveva essere un'ottima attrice.
    « Sono felice di fare la conoscenza del fratello dell'Alfiere Errante di Laputa. »
    Fece cenno a Quarion di sedere di fianco a lei, proprio fra la Rondine Migratoria ed una Ryuko decisamente a disagio. Poi tornò a sedersi, guardò prima Drusilia e poi il nuovo ospite ed esclamò con una punta di sorpresa.
    « Ma forse... perdonatemi se sono inopportuna... per caso siete gemelli...? »
    Una curiosità legittima, anche se magari poco adeguata sulla bocca di un'ambasciatrice ad un meeting di quella portata, ma dopotutto Simca fin da subito si era presentata come tutto fuorché un'animale politico, e le Tribù della Tempesta erano ben lontane dall'essere celebri per il rispetto dell'etichetta. Comunque Simca aveva appena finito di spiegare a Drusilia che Kilik era suo fratello gemello, quindi non c'era poi da stupirsi tanto per la sua curiosità...

     
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    Gli Storm Riders erano un popolo interessante.
    Nonostante la ben conosciuta natura battagliera per cui erano famosi nel resto di Endlos e grazie alla quale -forse- si fregiavano del nome di "Tribù della Tempesta", alcuni di loro mancavano del piacevole abbandono alla novità e della curiosità per il diverso tipica di giovani ed elementalisti dell'aria. Certo, Drusilia gli aveva accennato ad una situazione politica difficile... ma l'Ambasciatore non poté non notare l'atteggiamento guardingo e poco fiducioso del suo comitato di accoglienza; come vecchi indigeni di qualche bizzarra comunità indipendente, forti delle loro regole e tradizioni, cercavano in tutti i modi di svilirlo senza che lui avesse di fatto anche solo accennato ad un'offesa, come a volergli sbandierare di essere difficilmente manipolabili tramite la semplice conversazione. Questo ovviamente non escludeva metodi alternativi, ma Quarion non era comunque stato chiamato per loro. Non per i presenti, almeno.

    « Ma certo... E' un piacere conoscerla... » al gesto di Simca di alzarsi, anticipato dall'intervento apprensivo del cameriere, Quarion si limitò ad un profondo ed elegante inchino « Sono felice di fare la conoscenza del fratello dell'Alfiere Errante di Laputa. »
    Con garbo prese posto fra la Rondine Migratoria ed una ragazzina in abiti da teppistella, invitato dalla stessa padrona di casa.
    « Ma forse... perdonatemi se sono inopportuna... per caso siete gemelli...? »

    Seguì un breve attimo di silenzio.
    Drusilia e Quarion, così simili da fare oggettivamente impressione, nel medesimo istante mostrarono in modo del tutto spontaneo due espressioni diametralmente opposte. L'Alfiere -già orribilmente provata nel corpo, nella mente e nello spirito da tutto ciò che le era accaduto- palesò disagio ed irritazione al pari di Aeon. Forse per l'imbarazzo dovuto alle entrate di scena del fratello o magari per dissapori pregressi, non sembrava contenta della sua presenza o del fatto che fossero identici... nonostante l'avesse chiamato lei stessa poco prima e convivesse con quel dato oggettivo da una vita. Quarion invece era estremamente compiaciuto, per non dire gongolante: adorava quel genere di complimenti, ragion per cui Simca gli risultò immediatamente simpatica.

    -Oh, sorellina! L'ha notato ♥ - Avrebbe cinguettato lui tutto contento -... Già.

    -Comunque è anche per me un immenso piacere sedere a questo tavolo ♥ Intrattenere una gradevole conversazione con una così graziosa e carismatica leader è tutto ciò che un povero Ambasciatore come me potrebbe desiderare!
    -In genere non è nel mio seguito- si sentì di precisare la sorella -Purtroppo ci sono stati disguidi ed avevo urgente necessità di un collaboratore che conoscesse i miei affari.
    -Ed io sono sempre disponibile per la mia dolce metà ♥ .
    Un rumore sotto al tavolo avrebbe potuto generare sospetti... come di un calcio improvviso. O un pestone.
    Però il volto del Galanodel non fece una piega.

    -In ogni caso... mi è stato detto che non è la prima volta in cui Trident si trova ad accusare e cacciare un Re- Drusilia cambiò rapidamente argomento, sperando di terminare quel teatrino il prima possibile -Sarebbe possibile sapere cosa è accaduto?

     
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36 replies since 30/4/2016, 23:21   459 views
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