Awakening at the End

-Mi piacerebbe molto se fosse pace eterna... ma duecento anni son pochi e dopo il mondo non sarebbe più allenato a difendersi, ecco.

« Oh... »
L'arcimaga rimase per un istante interdetta, come se la risposta di Drusilia l'avesse effettivamente spiazzata non poco.
« Duecento anni... pochi...? »
Restò un po' così, frastornata come un pugile suonato mentre distrattamente carezzava la testolina viola di Kaguya.

-Perchè avrebbe lanciato fiori nel vedermi?
Riful dal canto suo non ci fece troppo caso, per un istante si era distratta e aveva girato il capo verso la sterminata foresta di bambù alle sue spalle, tuttavia quando Drusilia pose quel quesito riguardo la persona chiamata Fiethsing che avevano appena nominato degnò l'Alfiere di uno sguardo carico di sufficienza e di una risposta abbastanza emblematica:

« ... Perché Fiethsing è la persona più idiota che io conosca. »
Sentenziò lapidaria, per poi concludere con ulteriore cattiveria:
« E non è appunto roba da idioti lanciare fiori per aria...? Inoltre lei è... vediamo, come potrei definirtela? I sei... sette saggi vantano un titolo che rappresenta il loro essere. Per esempio: Moojdart, la Regina del Mondo Fantastico... oppure Almerius, il Magus della Luce. Oppure Milest, la Fiamma Spettrale Vivente o Riful, la Strega dell'Est. Il titolo assegnato a Fiethsing è quello di Magus del Sacro Vento, fa cose tipo parlare con gli spiriti dell'aria e robe del genere. »
A quel punto degnò di nuovo Zero di attenzione, ma la maga bianca non si era ancora ripresa dalla "botta" morale appena ricevuta.
« Beh? Cos'hai, adesso? »

In quel frangente, Zero si era spogliata del tutto dell'aura radiosa e nobile che l'aveva contraddistinta fino a quel momento, ed ora il suo tono di voce ed il modo di fare sembrava molto più in linea con il visetto da bambina piuttosto che con gli occhi dal taglio piccolo di uno scuro profondo dietro il quale si poteva intravedere una persona ben più anziana di quanto dica il suo aspetto.

« ... Abbiamo sacrificato tanto per questi duecento anni di pace. Riful, anche tu pensi che siano davvero così pochi...? »
Con Kaguya immersa nel suo mondo a cui sembrava non fregare una ceppa di niente e la strega in nero che aveva tutta l'aria di voler trascinare la collega in bianco sulla finestra più alta del castello e defenestrarla, i lacrimoni da orsetto di Zero avevano davvero ben poca presa sui suoi interlocutori...
« Abbiamo... sbagliato tutto? »

« Non potresti spiegarmi una buona volta che cosa cavolo è successo a questo mondo...? »
« Non posso farlo, influenzerei le vostre decisioni future e... devierei da quello che tutti quanti noi crediamo essere un lieto fine, rischiando di condurre la vostra linea temporale su di un futuro incerto, e perfino... un futuro terribile. »
Riful sospirò, dichiarandosi sconfitta. In pratica la situazione era più complicata del previsto: in possesso di determinate informazioni, Riful e Drusilia avrebbero potuto attuare in futuro scelte pratiche diverse da quelle che hanno compiuto nel passato di Zero, facendo deviare lo svolgere degli eventi. Considerando che nella linea temporale di Zero il cataclisma passato -quale esso fosse- si era risolto in due secoli di pace ed una situazione di lieto fine (almeno apparente) la maga bianca era riluttante a rischiare di modificare quegli eventi, e giudicando dal fatto che non insisteva oltre allora Riful stessa pareva concorde.

Ma era davvero la scelta giusta da fare...?

Zero frugò in una tasca nascosta nel mantello, e ne trasse una pietra scura color pece, apparentemente un sasso sporco legato da cerchi di corde spinate, che recava al suo centro l'inquietante miniatura di un volto ed in grado di irradiare una piccola ma ben visibile luce violacea dal suo interno. Come la esibì, Riful sembrò riconoscerla e stupirsi moltissimo.

« Questa è Grusbalesta. So che sei venuta per la Ciprea di Rondine, tuttavia con questa il tuo lavoro sarà più semplice, e rapido. »
Riful prese per se la pietra, e la guardò stupita. Come abbandonò le mani di Zero, perfino Drusilia poté percepire una sensazione molto negativa provenire da essa, come se fosse viva e la stesse osservando...

« Oh... »
A quanto parve, la sua uscita lasciò interdetta la Maga Bianca.
« Duecento anni... pochi...? »
« ... Perché Fiethsing è la persona più idiota che io conosca. E non è appunto roba da idioti lanciare fiori per aria...? Inoltre lei è... vediamo, come potrei definirtela? I sei... sette saggi vantano un titolo che rappresenta il loro essere. Per esempio: Moojdart, la Regina del Mondo Fantastico... oppure Almerius, il Magus della Luce. Oppure Milest, la Fiamma Spettrale Vivente o Riful, la Strega dell'Est. Il titolo assegnato a Fiethsing è quello di Magus del Sacro Vento, fa cose tipo parlare con gli spiriti dell'aria e robe del genere. »
Riful lanciò un'occhiata a Zero, ma questa non si era ancora ripresa dalla risposta di Drusilia.
« Beh? Cos'hai, adesso? »
« ... Abbiamo sacrificato tanto per questi duecento anni di pace. Riful, anche tu pensi che siano davvero così pochi... Abbiamo... sbagliato tutto? »
-N-non volevo dire che avete sbagliato, ecco. La pace è una cosa buona... e sicuramente è meglio pacifici e indifesi che tutti morti ammazzati. Però, ecco... per esperienza a volte essere indifesi non è sempre una buona cosa. Soprattutto se la "pace" ha una fine, ecco... tutto qui.

Dopotutto Drusilia era un Gerarca Militare prima ancora dell'Alfiere che era diventato; per quanto desiderasse consolare la Maga Bianca, per lei rimanere indifesi e "dis-allenati" al conflitto era semplicemente un'opzione inconcepibile. Senza aiuti esterni, terminati quei duecento anni, con l'inizio di nuovi conflitti sarebbero probabilmente tutti morti.
« Non potresti spiegarmi una buona volta che cosa cavolo è successo a questo mondo...? »
« Non posso farlo, influenzerei le vostre decisioni future e... devierei da quello che tutti quanti noi crediamo essere un lieto fine, rischiando di condurre la vostra linea temporale su di un futuro incerto, e perfino... un futuro terribile. »

Riful sospirò, sconfitta. Intanto Zero frugò in una tasca nascosta nel mantello, e ne trasse una pietra scura color pece che recava al suo centro un volto in grado di irradiare una piccola ma ben visibile luce violacea. Quando gliela porse, Riful parve riconoscerla e si stupì.
« Questa è Grusbalesta. So che sei venuta per la Ciprea di Rondine, tuttavia con questa il tuo lavoro sarà più semplice, e rapido. »

Percependo una forte aura negativa, Drusilia lanciò un'occhiata a Riful come per chiederle spiegazioni. E -in effetti- fu proprio così:
-Cosa è questa?

« ... La cristallizzazione delle memorie di una persona. Il suo... essere. »
Cercava le parole più adatte a descrivere quel piccolo sasso nero, che dal momento in cui aveva abbandonato le mani di Zero non aveva smesso per un istante di irradiare quella strana sensazione di negatività cui Kaguya, Riful e la stessa Zero sembravano abbastanza indolenti, ma che a Drusilia pareva simile ad un sudario nero pece.
« Qui le chiamiamo semplicemente "pietre magiche", ma è un termine molto generico. Sono oggetti molto potenti, alcune formate addirittura dal cristallizzarsi di interi universi. Le memorie dei venti, delle fiamme, dell'acqua, della luce e dell'oscurità sono le più raffinate, vengono usate più comunemente da maghi e negromanti per evocare il mana, la volontà che alimenta gli incantesimi. Pietre magiche create a partire dalla memoria di un singolo individuo sono molto rare, inoltre al contrario delle memorie degli elementi tendono ad esaurirsi in breve, riuscendo quindi a fornire solo una piccola quantità di energia prima di spegnersi. In compenso contengono i ricordi e le esperienze di quella persona... »

« Grusbalesta era uno studioso, un negromante ed un grande esperto in materia di sigilli magici. Con questa posso leggere facilmente i sigilli intessuti nella città che voi chiamate Klemvor e sovrascriverli con facilità. La Ciprea di Rondine mi avrebbe permesso di creare un ulteriore livello di sigilli, praticamente sovrapponendo un mio incantesimo di confinamento a quelli già pre-esistenti, un'operazione molto delicata. Si rischia di entrare in conflitto con l'altro incantesimo già pre-esistente e liberare involontariamente la creatura confinata dalla sua prigione. Il processo di sovrascrittura è molto più pulito e sicuro, e quindi rapido. »
La pietra nera scomparve fra le pieghe della mantellina di Riful, e questa con un sorrisetto compiaciuto si dichiarò soddisfatta di quanto ottenuto, quindi voltò le spalle a Zero in direzione della foresta di bambù.

« Benissimo! Qui abbiamo finito. Ora possiamo... uh? »
Voltò il capo di scatto in una direzione specifica, alla sua sinistra. Al contempo le tre evocazioni si alzarono, mettendo mano alle armi. La femmina dai capelli cinerei levò le braccia corazzate, l'altra mise mano alla spada riposta nel'alloggio ricavato dalle piastre sulla schiena dell'armatura, mentre il cacciatore di draghi fece roteare la lancia sussurrando qualche frase dal significato oscuro che prometteva morte e distruzione. Riful levò una mano, e tutti e tre si rilassarono all'unisono.
« Che cos'era...? »
Chiese con solo una vaga punta di preoccupazione nella voce.

« Niente... »
Disse Zero con un sorriso rassicurante, che faceva capire che la situazione era sotto controllo. Riful per un istante sembrò scettica, poi si strinse nelle spalle sottolineando che dopotutto non era affar suo.
« Bene, allora ce ne andiamo. Abbiamo del lavoro da sbrigare... »
Un suono definibile come "PalpPalp" la costrinse a voltarsi in direzione di Drusilia, la quale avrebbe percepito una indiscreta pressione di cinque dita su entrambi i seni. Qualcuno dotato di dita affusolate era apparso alle spalle della Dama dei Venti -del tutto ignorato dai suoi auspex-, e...

« Cavolo, sono proprio grosse... »
... Beh, stava facendo le sue valutazioni, in pratica.

« Ecco. Quella è Fiethsing. »
Disse Riful, indicando con aria seccata la figura bionda che stava palpando accuratamente i seni di Drusilia.
« Ed è un'idiota, come puoi notare. »

« ... La cristallizzazione delle memorie di una persona. Il suo... essere. »
« Qui le chiamiamo semplicemente "pietre magiche", ma è un termine molto generico. Sono oggetti molto potenti, alcune formate addirittura dal cristallizzarsi di interi universi. Le memorie dei venti, delle fiamme, dell'acqua, della luce e dell'oscurità sono le più raffinate, vengono usate più comunemente da maghi e negromanti per evocare il mana, la volontà che alimenta gli incantesimi. Pietre magiche create a partire dalla memoria di un singolo individuo sono molto rare, inoltre al contrario delle memorie degli elementi tendono ad esaurirsi in breve, riuscendo quindi a fornire solo una piccola quantità di energia prima di spegnersi. In compenso contengono i ricordi e le esperienze di quella persona... »
« Grusbalesta era uno studioso, un negromante ed un grande esperto in materia di sigilli magici. Con questa posso leggere facilmente i sigilli intessuti nella città che voi chiamate Klemvor e sovrascriverli con facilità. La Ciprea di Rondine mi avrebbe permesso di creare un ulteriore livello di sigilli, praticamente sovrapponendo un mio incantesimo di confinamento a quelli già pre-esistenti, un'operazione molto delicata. Si rischia di entrare in conflitto con l'altro incantesimo già pre-esistente e liberare involontariamente la creatura confinata dalla sua prigione. Il processo di sovrascrittura è molto più pulito e sicuro, e quindi rapido. »

Mentre Riful riponeva quell'essenza nella sua mantella, Drusilia si scoprì probabilmente la sola a trovare quella situazione oltremodo inquietante. Una volta morte, le persone... le loro "anime" si tramutavano in oggetti che chiunque avrebbe potuto riutilizzare. Buone o cattive ragioni, il punto rimaneva un altro: dov'era la volontà del morto?

« Benissimo! Qui abbiamo finito. Ora possiamo... uh? Che cos'era...? »
« Niente... »
Solo Riful si accorse di un cambiamento nella situazione, eppure dall'atteggiamento che ebbe con le sue evocazioni sembrò non considerarlo pericoloso. Questo fu confermato anche da Zero, anche se i modi troppo rassicuranti agli occhi di Drusilia apparivano sempre un pò loschi.

« Bene, allora ce ne andiamo. Abbiamo del lavoro da sbrigare... »

Mentre già aveva messo un piede in avanti per seguire la streghetta, Drusilia percepì qualcosa davvero molto simile ad una indiscreta pressione di cinque dita su entrambi i suoi seni abbondanti che, a darle conferma del dubbio, le si sollevarono appena. Qualcuno dotato di dita affusolate era apparso alle sue spalle senza che Drusilia potesse in alcun modo accorgersene. Qualcuno come... un'altra ragazzina?

« Cavolo, sono proprio grosse... »
« Ecco. Quella è Fiethsing. Ed è un'idiota, come puoi notare. »

Per alcuni attimi Drusilia rimase in silenzio, irrigidita d'un tratto ed immobile come una statua a fissare la figlia.
Fece per dire qualcosa, aprendo lievemente le labbra, ma si fermò.
Gli occhi sbarrati dal terrore.
Fossero quelle state mani virili e grosse, probabilmente non sarebbero trascorsi che pochi secondi per evocare una tempesta di fulmini, tutta ben concentrata sul malcapitato. Quelle manine da ragazzina la mandavano in confusione... ed al tempo stesso la inorridivano.
Alla fine, però, accadde l'inevitabile.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Dopo un urlo disumano, la Dama del Vento sarebbe partita a tutta velocità in direzione di Riful, sperando che con lo scatto (e con parecchi strattoni) quella tale psicopatica la liberasse dalla morsa. Quasi in lacrime si sarebbe infine nascosta dietro la streghetta, accovacciata come un'ombra e tutta tremante.

-P-Portami via!

Lo disse piagnucolando.
Si, davvero.

Drusilia non aveva mai avuto "zie" che la trattassero a quel modo.
Sua zia Leanna non si allontanava mai dal tempio per quel che ricordava, mentre l'ultima discussione che sentì fare dalla zia Jalem riguardava una proposta per la sua lapidazione che -ragazzina senza pudore- aveva "sedotto" il suo povero nipote Quarion, costringendolo ad un tentativo di violenza, e dunque un peccato punibile. Per questa e molte altre ragioni come una lunga serie di traumi infantili e non, Drusilia rimase ben acquattata dietro la maghetta, percependo l'altra minacciosa sebbene di fatto non volesse farle alcunché... un pò come i bambini timidi dietro le gonne della mamma.

« Ho preso con me la Grusbalesta, ed ora me ne sto andando. »
« Sono stata io a suggerire a Zero di consegnarla nelle tue mani ♥ ti sarà molto utile. »
« Come sai ho molto da fare... la prossima volta ci prenderemo un thé assieme. »
« Oh, non ci sarà una prossima volta. Non per me, ovvio. ♥ Quella che per te sarà "la prossima volta" per la me stessa di adesso è storia vecchia di duecento anni, ma naturalmente va bene lo stesso! Ti chiedo solo di fare attenzione, il tuo viaggio non sarà privo di pericoli. Ti affido un po' la mia piccola Drusilia, possano i venti dell'Est e dell'Ovest esservi amici durante il vostro cammino ♥ »
« Non ho certo bisogno dei tuoi... uh??!Le mie evocazioni che ho lasciato di pattuglia hanno ingaggiato battaglia! Zero!! »
Vedendo reagire evocazioni e Riful stessa, Drusilia rimase in silenzio a scrutare l'orizzonte... non notando nulla di particolarmente strano.
« Mi hai mentito! Avevi detto che non c'erano guerre da duecento anni! »
« Ti ho parlato di duecento anni di pace, non ho detto che perdurano tutt'ora. Ma non temere! Prendi con te le tue evocazioni e torna in pace alla tua linea temporale con la dolce Drusilia. Non mentivi quando dicevi di aver molto da fare, e questi non sono problemi che vi appartengono, né qualcosa in cui vale la pena restare invischiati. »
« Hai seguito le mie istruzioni, vero? Sette evocazioni, una legata ad ogniuno di noi magus e sigillata con la sua runa personale. »
« Sì, sì... gli altri quattro sono sparsi qua e là per la foresta. »
-Davvero? L'eroe a che magus è legato?

Ciò nonostante il tempo dei saluti era vicino e ben presto le due si allontanarono dal castello per inoltrarsi nella foresta. Ricomparvero gli spettri mandati in giro a perlustrare la zona e dall'aspetto dovevano necessariamente aver ingaggiato un combattimento molto, molto pesante.
« Questo qui è molto danneggiato. Loro due combattono in coppia. Lui è lo scudo, lei l'arma. Devono abbattere lui per arrivare a lei... »
Spiegò Riful a Drusilia, indicandone due.
« Anche tu sei ferito? »
« Codesto sangue non mi appartiene. »

Nonostante lui stesse evidentemente glissando, Riful mostrò di non essere particolarmente interessata alla questione; abbandonando l'idea di indagare sul loro stato, sfoderò il libro delle anime ritrovate ed iniziò a comporre alcune rune magiche che avvamparono nell'aria e generarono di nuovo un portale.
« Stavolta passate per primi voi due. Ti ho aspettata per quasi due ore perché avevi agganciato un flusso più lungo... »
Alcune grida riecheggiarono nella foresta. La bambina scrutò infastidita fra le foglie di bambù mentre, di nuovo, le evocazioni si mettevano in posa di allerta. Era tempo di andar via -e di corsa, dato che il suo istinto continuava a non percepire nulla- ma la Dama del Vento volle in ogni caso accertarsi della situazione, prima di scomparire per sempre da quella linea temporale.

-Che sta succedendo qui?

-Che sta succedendo qui?
Riful sbuffò contrariata, agitando la manina per far cenno a Dru di non perdere altro tempo e di spicciarsi a varcare il portale.
« Qualcuno o qualcosa sta attaccando Refarth. Degli estranei a questa linea temporale, intrusi che non c'entrano niente con questo luogo e che non dovrebbero nemmeno trovarsi qui, proprio come noi! »
Il che tradotto in altri termini significava: "non è affar nostro", concetto comunque ribadito anche da Zero e Fiethsing poco prima.

« Un tempo il castello nei cieli era un luogo incantato molto potente, probabilmente sono venuti per razziarne i ruderi. Oppure ce l'hanno con Fiethsing e Zero, dopotutto mantengono il loro ruolo di guide. O in alternativa ce l'hanno con la principessa dei millenni, anche se ne dubito visto com'è ridotta. In ogni caso io non ho intenzione di farmi invischiare in questa faccenda, sono venuta qui per la Ciprea di Rondine e me ne torno a casa con la Grusbalesta, direi che dal mio punto di vista è andata più che bene! Non ho nessuna voglia di rischiare l'integrità delle mie preziose evocazioni, con tutta la fatica che ho fatto per trovarne di decenti fra le anime ritrovate!! »
A tal proposito: prima non aveva risposto, quando Drusilia aveva chiesto quale fosse il magus a cui era legata l'esistenza dell'eroe del Frejorld, che in quel momento faceva ombra all'Alfiere con la sua massiccia presenza. Aveva semplicemente glissato con un'espressione storta ed un cenno sbrigativo della mano.

« Ora per favore vorresti... »
Una vampata di calore investì la cima degli alberi, trasformando per un istante il cielo in una volta di fuoco e fiamme. L'esplosione di fuoco ad alta quota durò pochi momenti, dopodiché iniziò una sottile pioggia di ceneri: le foglie delle cime degli alberi incendiate dallo scoppio. Un ringhiare ferino riecheggiò fra i bambù, suscitando l'ira del cacciatore di draghi che levò la lancia al cielo sbraitando una ridda di provocazioni.

« VENITE QUI!!! QUI, VI DICO!!! AH, TUTTI VOI, UNO AD UNO, AVRETE IL PRIVILEGIO DI MORIRE AI MIEI PIEDI!!! »
Gli risposero tre ruggiti distinti, in lontananza. Il cavaliere cremisi non desiderava di meglio, e se non fosse sottoposto agli incantesimi di Riful probabilmente si sarebbe già lanciato fra la boscaglia, in cerca dei nemici da abbattere. Avversari che probabilmente avrebbe trovato ben presto, anche se tutt'ora era impossibile dire quanto fossero distanti, ma probabilmente in questo caso la risposta più giusta era: "troppo poco"...

« Ora per favore vorresti... »
« VENITE QUI!!! QUI, VI DICO!!! AH, TUTTI VOI, UNO AD UNO, AVRETE IL PRIVILEGIO DI MORIRE AI MIEI PIEDI!!! »
Il pericolo incombeva e Drusilia era in un territorio che non conosceva sotto tutti gli aspetti possibili.
Non avrebbe lasciato correre qualora qualcuno avesse tentato di dissuaderla ma... poteva realmente far qualcosa per loro?
Avrebbe voluto risolvere la situazione in cuor suo -anche quella- eppure il rischio di generare più danni che altro era troppo alto.
Andarsene era la risposta più saggia.

-Va bene.

Mosse un passo e poi scomparve.