I Giardini Senza Vento

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    Come l'aspetto suggeriva, in origine il Big Bird era uno stadio olimpico, un autentico monolite le cui tribune dovevano essere in grado di ospitare almeno cinquanta-sessantamila persone. Gli Storm Rider l'avevano trasformato nella loro casa, ma prevalentemente usavano l'interno delle poderose mura, e sopratutto la complessa rete sotterranea che sfociava nel sistema di gallerie dell'ex-metropolitana di Klemvor. Quello che un tempo era lo stadio vero e proprio, e cioè il rettangolo d'erba dove un tempo si esibivano gli atleti, era ridotto ad un rudere malconcio di fango e terra, tribune abbandonate e fatiscenti, seggiolini corrosi dalla ruggine, con a farla da padrone la sporcizia e le piante erbacee che avevano invaso ogni fessura. L'accesso ai Giardini Senza Vento tuttavia si trovava proprio lì, da qualche parte a bordocampo. Il modo più rapido per accedervi era dalle tribune, e fu lì che Ryuko e Drusilia vennero condotte. Si trovarono di fronte all'unica vera modifica apportata dalle Tribù della Tempesta, seminascosta dall'alto ma particolarmente evidente una volta raggiunta la massa di fango e terra che un tempo era un campo da calcio. Sotto le tribune c'era un ampio cancello di ferro battuto, che ricordava tanto quelli usati nei cimiteri cristiani. Due angeli congiungevano le mani sui battenti del portale chiuso, e due riders con il volto coperto da una maschera nera vi montavano la guardia. L'autista assegnato loro da Simca scambiò poche parole con i guardiani, che senza una parola aprirono i cancelli rivelando un lungo corridoio in penombra invaso dall'acqua, da cui saliva odore di latrina. Scendeva verso il basso...

    « Allora buona fortuna... »
    Commentò Ryuko, che aveva avuto un comportamento abbastanza scocciato alla presenza della Rondine Migratoria, mutato prontamente in apatico-scontroso fin da quando erano salite in auto. Adesso che erano a due passi dal Cimitero degli Storm Riders, però, sembrava prona a lasciare da sola Drusilia. Non aveva l'aria di aver paura del luogo, sembrava piuttosto... scontenta, in qualche modo.
    « Se vado ora forse riesco a tornare a casa entro sera. »
    Aggiunse di nuovo, le mani intrecciate dietro la nuca.
    I due guardiani avevano spalancato i cancelli che ora attendevano di essere varcati...

     
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    L'accesso ai Giardini Senza Vento si trovava all'interno di uno stadio. Bizzarro, ma non sarebbe stata la prima volta a Klemvor. Dopo l'incontro con la Rondine, Ryuko e Drusilia vennero condotte sugli spalti, come se da lì vi fosse un qualche tipo di accesso: non a caso trovarono in breve tempo un ampio cancello battuto, totalmente diverso dal resto della struttura -probabilmente frutto di una modifica successiva- e che quasi ricordava un qualche cimitero gotico. Due angeli congiungevano le mani sui battenti del portale chiuso, e due riders con il volto coperto da una maschera nera vi montavano la guardia. Dopo qualche scambio di parole con i guardiani da parte del loro autista, questi aprirono i cancelli senza dire altro. C'era un lungo corridoio in penombra invaso dall'acqua. L'odore era orribile e sarebbe probabilmente peggiorato dato che tutto lì dentro preannunciava ad una discesa sotterranea.

    « Allora buona fortuna...
    Se vado ora forse riesco a tornare a casa entro sera.
    »

    Ryuko sbottò quel saluto con il suo solito fare arrogante, ciò nonostante Drusilia percepì una sfumatura diversa dal solito.

    -Che c'è che non va?

    Avrebbe rivolto la domanda in tono colloquiale ed abbastanza tranquillo. Certo, avrebbe potuto concedersi qualche giro di parola per farla sentire maggiormente a suo agio ma... era davvero stanca di quella situazione. Avrebbe volentieri mandato tutto al diavolo, da un momento all'altro.

    -Parla senza problemi.

     
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    -Che c'è che non va? Parla senza problemi.

    « Niente. »
    Rispose Ryuko in tono secco e aggressivo, dando le spalle a Drusilia e facendo qualche passo.
    « Avevo promesso alla vecchia che avrei rappresentato la mia città alla Messa e l'ho fatto. Ti ho perfino accompagnata dalla Rondine come volevi tu, quando invece avresti dovuto fare il tuo dovere e prendere a testate mezza Trident piuttosto che il muro. Ho ripagato il debito che avevo con la vecchia, ora non ho più obblighi. »
    Si fermò, mani intrecciate dietro la nuca e sempre dando le spalle al suo Alfiere, poi si voltò un istante per rivolgerle un'occhiata in cui si leggeva un profondo senso di fastidio e disillusione.

    « Non c'è niente che non va. Te l'ho già detto, no? Tu piaci a papà, ma a me non convinci per nulla! E poi non ho voglia di scendere ai Giardini, sono un postaccio, mentre quelli della Smell Road sono fattoni che non hanno mai visto un bagno neanche in foto! Il seggio di Gruda nella Fossa dell'Acqua puzza ancora a distanza di sei anni dall'ultima volta che ci si è seduto! »
    Beh, in un certo senso aveva ragione. Ryuko cos'è per Drusilia? Non una compagna come Orm e nemmeno qualcuno interessato alla sua causa come Simca, che pure spalleggiava gli Abusivi anche per interessi della sua comunità, seppur nobili e giusti, come quando con il consenso di Drusilia aveva scaricato a Laputa qualche centinaia di bambini per tenerli lontani dagli eventi futuri ed assicurarsi che non venissero coinvolti. Certo, abitava a Laputa e quindi doveva vedere nel suo Alfiere una sorta di capo e leader, ma non era nata nella città volante bensì proveniva dal Pentauron, e di certo non aveva scelto lei di trasferirsi nel Presidio Errante: tutto faceva intendere che era stata una scelta del padre e lei si era limitata a seguirlo. Se i Giardini Senza Vento erano un posto sgradevole -e avevano tutta l'aria di esserlo!- chi poteva biasimarla se non intendeva accompagnare una perfetta sconosciuta? Al pranzo da Simca almeno ci aveva guadagnato del buon cibo! Qui al massimo rimediava un raffreddore, a giudicare dal livello di umidità che saliva dal corridoio dismesso oltre quei cancelli in ferro battuto.
    Stava a Drusilia tentare di convincerla in qualche modo oppure lasciarla andare...

     
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    « Niente. » il tono di Ryuko era secco ed aggressivo, segno abbastanza evidente che stesse mentendo « Avevo promesso alla vecchia che avrei rappresentato la mia città alla Messa e l'ho fatto. Ti ho perfino accompagnata dalla Rondine come volevi tu, quando invece avresti dovuto fare il tuo dovere e prendere a testate mezza Trident piuttosto che il muro. Ho ripagato il debito che avevo con la vecchia, ora non ho più obblighi. »

    Si fermò e la fissò male, voltandosi.

    « Non c'è niente che non va. Te l'ho già detto, no? Tu piaci a papà, ma a me non convinci per nulla! E poi non ho voglia di scendere ai Giardini, sono un postaccio, mentre quelli della Smell Road sono fattoni che non hanno mai visto un bagno neanche in foto! Il seggio di Gruda nella Fossa dell'Acqua puzza ancora a distanza di sei anni dall'ultima volta che ci si è seduto! »

    -Parli come una principessa delle fate: da quando ai Riders o ai Laputensi importa della puzza?- avrebbe domandato la Dama del Vento, con una vena di sfida -So che per alcuni possa sembrare difficile da credere, ma il fatto che non ammazzi gente per sport come Nike non vuol dire che io sia stupida. Quindi smettila di prendermi in giro, perchè la mia pazienza è appena arrivata ai limiti storici.

    Lo avrebbe ripetuto ancora, afferrandole le spalle e costringendola a fissarla negli occhi.

    -Cosa. C'è. Che. Non. Va.



    Edited by Drusilia Galanodel - 17/5/2016, 19:40
     
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    « C'è che dovevi fare qualcosa!!! Non hai alzato un dito per la Makigami, e neanche per quel bastardo di Nike!!! »
    Gli urlò addosso Ryuko, in una sfuriata sentita al punto da renderla rossa in faccia.
    « Te la fai con la Rondine, che è pure una stronza! Almeno hai capito che quella là è il capo di quel maniaco?? E secondo te cos'ha mai fatto per tenerlo a bada?? Niente! E' Nike che dovevano cacciare, non la dottoressa! Inoltre quando mia sorella ha mosso quelle accuse ridicole contro la Makigami non hai fatto niente, hai speso qualche bella parola e basta! Al tuo posto mi sarei alzata e le avrei dato un pugno in mezzo alla fronte, con buona pace delle regole! E invece no! Avete tutti paura di lui!! E' sempre facile prendersela con chi non si difende, ma chi resta a guardare di fronte ad un sopruso è solo un vigliacco!! »
    Si voltò di scatto e fece per andarsene, a quel punto Drusilia avrebbe avuto circa pochi decimi di secondo per afferrarla ed impedirle di andarsene, perché la giovane Storm Rider non avrebbe di certo interrotto la sua falcata con delle parole...

     
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    Aveva intuito che la Vecchia Jabba fosse una simpatizzante del Presidio Errante... ma non lo credeva fino a quel punto. Le aveva praticamente offerto la soluzione a tutti i suoi problemi su di un piatto d'argento, ovviamente senza dirle nulla. Drusilia lo capì solo in quel momento, anche se non ne comprendeva ancora il perchè.

    « C'è che dovevi fare qualcosa!!! Non hai alzato un dito per la Makigami, e neanche per quel bastardo di Nike!!! » finalmente, Ryuko iniziò a sfogarsi « Te la fai con la Rondine, che è pure una stronza! Almeno hai capito che quella là è il capo di quel maniaco?? E secondo te cos'ha mai fatto per tenerlo a bada?? Niente! E' Nike che dovevano cacciare, non la dottoressa! Inoltre quando mia sorella ha mosso quelle accuse ridicole contro la Makigami non hai fatto niente, hai speso qualche bella parola e basta! Al tuo posto mi sarei alzata e le avrei dato un pugno in mezzo alla fronte, con buona pace delle regole! E invece no! Avete tutti paura di lui!! E' sempre facile prendersela con chi non si difende, ma chi resta a guardare di fronte ad un sopruso è solo un vigliacco!! »

    Si voltò di scatto e fece per andarsene, ma Drusilia fu ben lesta ad afferrarle il polso. Nonostante la mano femminile e solita ad atti gentili, la sua stretta fu molto più simile a quella di un soldato che impugna la propria arma. Non l'avrebbe mai lasciata andare, nemmeno sotto tortura.

    -Lo senti questo, Ryuko?

    In quel preciso istante la ragazzina si sarebbe trovata immobilizzata, quasi schiacciata dall'aria stessa che la circondava. La condizione base per la vita di un essere umano era venuta meno, ostile e minacciosa come un dio adirato. Nel contempo, nel buio umidiccio di quel piccolo tunnel, sarebbero apparse dal nulla bianche ali angeliche. Emanavano una flebile luce, esattamente come la pelle della bella. Gli occhi, invece, avevano cambiato espressione e profondità: qualcosa di selvaggio e potente si celava dietro quello sguardo. Qualcosa di spaventoso ed inumano. Perfino la voce era diversa: ferma e bassa, eppure grave e violenta come il tuono nella tempesta.

    -Questo è quello che sono. Io sono l'Aria. Io sono il Vento- le avrebbe lasciato il polso perché non ne avrebbe avuto più bisogno -Le mie liti non finiscono in rissa: se mi scateno, io uccido. E' questo che vuoi? Vuoi uccidere altri Riders?

    Nonostante l'umidità le facesse sudare, l'aria sembrò diventare gelida.
    Drusilia le si avvicinò lentamente, fino a che la ragazzina non avrebbe sentito il suo respiro caldo sulla faccia.
    La voce si fece lieve, quasi un sussurro.

    -Se attendo è perchè non è giunto il momento. Otterrò ciò che voglio perchè sono un Alfiere e strapperò le ali a chiunque tenti di fermarmi. Io sono il Vento ed io decido chi può volare. Chi mi offende avrà modo e tempo di pagare, come è sempre accaduto.

    La magia finì e le ali scomparvero, esattamente come sarebbe scomparsa la presa sulla ragazzina. L'aria non era più nemica ed ogni brutta sensazione si sarebbe dissolta come un incubo al risveglio.

    -In questa guerra non ci sono contrasti. Prima di agire devo capire chi sarà il mio bersaglio... perchè colpirò una volta soltanto, definitivamente. Se pensi davvero di essere degna di combattere, devi imparare la pazienza e la fiducia o non vincerai mai nessuna guerra- avrebbe concluso con fermezza, i toni autorevoli del gerarca militare quale era stata per anni, a partire dalle Guerre di Fondazione -E se tu non ti fidi di me io non posso fidarmi di te.

    Alla fine sarebbe stata lei a darle le spalle.
    Un braccio si sarebbe sollevato lentamente, invitandola a camminare al suo fianco.

    -Allora, Ryuko... posso fidarmi di te?

    GALANODEL »

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + scurovisione + passiva di volo + immunità passiva agli agenti esterni più relativa attiva a consumo variabile = 29pt]

    GODDESS OF LOVE »

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza. Inquanto Amore, la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico; nonostante la sua anima occupi di fatto un corpo, con il tempo ha finito per svilupparsi a tal punto da non poter nemmeno essere completamente contenuta nella carne. Per questo motivo l'anima della Dama del Vento è percepibile non solo dentro Drusilia, ma anche nell'ambiente che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%) + percezione di onnipresenza (antiauspex dell'anima)= 40pt]

    LADY OF THE WIND »

    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex di tipo radar + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)= 30pt]

    AURA DEI GIUSTI »

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma = 5pt]
    _______

    Aumento Prolungato dell'Attrito » [2pt]
    Drusilia aumenta l'attrito che circonda gli avversari, rallentandone fortemente o addirittura o impedendone i movimenti a seconda della forza da loro posseduta. La tecnica ricopre un'area variabile a seconda del consumo speso e dura al massimo 2 turni.
    Consumo: basso (raggio 5m).
     
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    Se l'intenzione inziale di Drusilia era di impressionare la giovane Storm Rider che aveva di fronte, allora aveva decisamente sbagliato i suoi calcoli, e pure di molto. Magari voleva semplicemente spaventarla, metterla di fronte ad un evento sovrannaturale in grado di atterrire e portare verso più miti sentimenti, bloccarla sul posto con uno spettacolo come se ne vedevano ben pochi, e magari rimetterla di nuovo al suo posto, perché Ryuko Matoi era un po' più di una teppistella da quattro soldi, aveva pur sempre un carattere fieramente indipendente, e non ne voleva proprio sapere di ammorbidirlo solo per assecondare un Alfiere -nemmeno il suo Alfiere, il capo del presidio dove aveva casa.
    In realtà Drusilia finì col terrorizzarla. Le ginocchia della ragazzina cedettero, ed a quel punto scivolò a terra ancora sorretta dalla Galanodel, che pure continuava a stringerla con tanta forza da farle male. Rimase a fissarla con gli occhi spalancati, atterrita come un topolino colto all'aperto durante un'eclisse, incapace di muoversi perché preda e vulnerabile, colto in un luogo oscuro regno di predatori capaci di divorarlo in un sol boccone. Ryuko aveva l'aria da dura, e si sforzava di mantenere quei modi da teppista che servivano a mettere in chiaro la sua indipendenza. D'altra parte, tutti quanti gli Storm Rider sono fatti così: libertà a tutti i costi. Compromessi zero. Però non era preparata al sovrannaturale, e non sapeva come reagire. La sua testolina andò semplicemente in tilt, come c'era da aspettarsi da una ragazzina non avvezza a cose del genere. E Drusilia probabilmente se ne rese conto un po' in ritardo. Troppo abituati ad avere a che fare con persone dotate di talenti straordinari oppure autentici mostri dotati di capacità eccezionali e ben al di là dei limiti umani, è facile sbagliare il tiro quando si ha a che fare con una persona tanto normale da risultare piccola.

    E non solo Ryuko. Guardandosi attorno Drusilia si sarebbe resa conto che erano da sole. Se era rimasto qualcuno in giro -i due guardiani, quel poveretto che le aveva accompagnate fin lì in auto...-, beh, se l'erano dati a gambe. Per un istante la Dama dei Venti era sembrata mutare nel demonio in persona, e la sua aura era stata sufficiente a convincere i presenti a scappare via. Tutti tranne Ryuko, naturalmente, e non perché non volesse scappare. Drusilia l'aveva retta per tutto il tempo, stringendole il polso ed impedendole la fuga. E quando le ali si ritrassero e la forma sovrannaturale dell'Alfiere Errante lasciò il posto alla Drusilia di sempre, della quindicenne di poco prima era rimasta una figura tremante, troppo atterrita per rispondere al gesto che questa le porgeva. Di fatto Ryuko seguitò a fissarla come impnotizzata, incapace di ribattere...

     
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    Dannazione.

    Rendendosi conto in ritardo della situazione, Drusilia non potè fare a meno di sentirsi orribilmente inadeguata a quel mondo. Si era soltanto trasformata ed aveva messo in fuga qualche presente, oltre che lasciare la sua stendardiera letteralmente paralizzata dal terrore. E si, mai come in quel momento si sentì una stupida: aveva dato di matto per nulla, e quello era il risultato.

    -... scusa.
    Avrebbe detto, abbassando il capo e fissando la ragazzina con occhi colpevoli. Senza avvicinarsi troppo, si sarebbe accovacciata alla sua altezza, come in un tentativo di far pace.
    -Io... non sono cosi. Cioè, in genere no- mugugnò, insicura su come gestirla. Era strano, ma si era appena resa conto di non saper trattare con gli umani -Non volevo spaventarti. Sono solo... stanca. Non so cosa fare.

    Si sarebbe portata una mano sulla faccia, come a riprendersi da quel piccolo sfogo.

    -Io non sono come voi ed ho bisogno di una guida che mi aiuti a capire... a capirvi. Ho bisogno di te.

    Fu una richiesta a cuore aperto, ma a quel punto non sapeva più che effetto avrebbe generato.

    -Per favore, prima che faccia altri danni.

     
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    Con il trascorrere degli istanti, Ryuko si tranquillizzò e sembrò calmarsi abbastanza da tornare in se, fino al punto in cui il suo respirò tornò normale, e trovò anche la forza di deglutire e puntare il dito su Drusilia, ancora molto scossa ma di nuovo con almeno una parte del suo caratterino originale. Rossa in viso come un peperone maturo, si rialzò claudicante e sgattaiolò via. Muovendosi in modo strano e scoordinato scavalcò le tribune e vi si rintanò dietro, come nascondendosi.

    « T... Tu non sei umana!!! Cosa cavolo sei??? Che cos'era quella roba??? »
    Drusilia aveva bisogno di Ryuko per il proseguo del viaggio nei Giardini Senza Vento, ma comprensibilmente quella al momento era l'ultima delle priorità della giovane. Cose tipo sopravvivere in quell'istante apparivano molto più impellenti.
    « Resta lì! Non venire!!! Non puoi venire, capito?? »
    Stava... piangendo? Aveva il faccino congestionato. Di sicuro aveva l'aria di una che era appena scampata alla morte. Logico che voleva tenere alla larga la fonte di tanto terrore... però almeno non era fuggita via dallo stadio. Almeno quello...

     
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    « T... Tu non sei umana!!! Cosa cavolo sei??? Che cos'era quella roba??? »
    Era rimasta accovacciata vicino a Ryuko per tutto il tempo, aspettando che si riprendesse. Fortunatamente non ebbe malori o attacchi cardiaci, ma non appena la paralisi cessò e riuscì a ragionare, l'istinto di sopravvivenza la fece nascondere dietro delle tribune. Le puntava il dito contro, cosa che -in effetti- a Drusilia fece abbastanza male.

    « Resta lì! Non venire!!! Non puoi venire, capito?? »

    Stava piangendo.
    Nonostante le accuse e le urla, Drusilia ristette sul posto e sollevò le braccia in segno di resa.

    -Non voglio farti male, davvero. Ammetto di essere stata un pò... spaventosa, si- si sentiva orribilmente a disagio, nessuno aveva mai reagito a quel modo con lei -Ok, non sono umana. Non sarei sopravvissuta all'incidente, se lo fossi stata. Quella roba era... era semplicemente me. Io sono quella cosa che hai visto. Galanodel è il nome della mia razza, non il mio cognome... sono una specie di angelo.
    Cercò di rispondere a tutte le domande rimanendo ben ferma e nella posa meno offensiva possibile. Avrebbe voluto abbracciarla, ma sapeva che sarebbe risultato controproducente.
    -Senti, il fatto che non sia umana non vuol dire che voglia farti del male... santo cielo vi ho salvati un casino di volte!- avrebbe detto, trovando forse un pò stupida quella brutta situazione. Anche un pò razzista -Lo so, non dovevo comportarmi in quel modo, ma ho anche preso a testate un muro! Non state facendo altro che dirmi cose contro e rendere i miei buoni propositi inattuabili... come mi dovrei sentire io?

    Attese qualche secondo, prima di alzare gli occhi al cielo.

    -Seriamente, Ryuko. Anche se fossi un mostro non ti ucciderei comunque perché sono il tuo Alfiere. So che ora mi vedi come un mostro ma ti assicuro che non siamo poi tanto diverse.

     
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    « Resta lì, ti ho detto!!! »
    In effetti Drusilia si era guardata bene dall'avvicinarsi, ma Ryuko ci teneva comunque a ribadire il concetto. C'era la pioggia che non ne voleva proprio sapere di dare tregua, e mentre aumentava di intensità la ragazzina tornò ad usare il bordo delle tribune come riparo, praticamente nascondendosi alla vista del suo Alfiere, tanto che di lei sbucò soltanto la testolina zuppa d'acqua piovana. Tutte le spiegazioni e le risposte che Drusilia cercò di fornire sembravano poco efficaci, tant'è che la giovane non sembrava curarsene. Stava... facendo qualcosa. Frugava fra le tasche della gonna, ad occhio e croce.

    « ... »
    Per un istante si bloccò, rimanendo immobile. Quello, a prima vista, sembrava un segno molto brutto...
    « Voltati. »
    Insorse poi, in tono secco. E se Drusilia non ubbidiva subito, si sarebbe girata per abbaiarle contro:
    « Ti ho detto di voltarti dall'altra parte!!! »
    La sfuriata, per lo meno, significava che era tornata del tutto in se...

     
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    « Voltati. »
    A vedere l'atteggiamento della ragazzina, qualcosa si era ristabilito. Ciò nonostante la situazione le era già sfuggita di mano e di fatto Drusilia non poteva sapere cosa sarebbe accaduto di lì a breve. Aveva visto Ryuko controllarsi le tasche e poi paralizzarsi all'istante. Subito dopo le aveva chiesto di voltarsi. Cosa si sarebbe dovuta aspettare da lei?
    « Ti ho detto di voltarti dall'altra parte!!! »

    Come avrebbe dovuto prendere quella richiesta? Forgiata nella battaglia, ciò a cui aveva immediatamente pensato erano stati dei metodi alternativi per vederla anche di spalle. Questo perchè, presa dalla paura, avrebbe potuto tentare di ucciderla e non aveva alcuna voglia di morire. Non dopo essere scesa più volte nell'oltretomba ed esserci uscita viva, non dopo aver buttato giù astronavi e draghi divoramondi.

    -Va bene, va bene. Lo faccio.

    E poi, era esattamente come aveva detto prima: se non aveva fiducia in lei, lei non poteva averne per Drusilia.
    Molto lentamente si voltò, tenendo sempre le mani in alto.

     
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    Anche solo giudicando dai rumori, fu abbastanza facile per Drusilia cogliere del movimento. Ryuko stava... boh. Impossibile dire che stava facendo. Fatto sta che ci mise molto poco, poi si udì il tonfo sordo di lei che scavalcava di nuovo il primo anello per rientrare nel campo da calcio. Sembrava essersi ripresa, anche se era ancora vagamente rossa in viso.

    « Senti: »
    Disse a pugni stretti, molto più bellicosa del solito come reazione naturale alla paura.
    « Io prometto di aiutarti, però in cambio devi giurare. »
    Le mostrò il dito indice,
    « primo, non rifarai mai più quella cosa. Altrimenti ti pianto dove sei, non me ne frega un accidente. Non mi importa di niente, se fai di nuovo quella cosa io ti pianto sul posto. Secondo: voglio che sia l'ultima volta che ho a che fare con te. Finisse il mondo, fossimo anche le ultime due donne sulla faccia della terra... finita questa storia, ogniuno per la sua strada. Mai più, capito? »
    Dopo aver alzato il medio, toccò all'anulare. Terzo ed ultima condizione:
    « Giura che terrai mio padre fuori da qualunque cosa che ti riguarda. »
    E la fissò negli occhi, affrontandola battagliera come mai...

     
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    Non comprese bene cosa stava facendo Ryuko, la vide solo avvicinarsi lentamente, completamente rossa in viso e palesemente furiosa, oltre che aggressiva.

    « Senti: io prometto di aiutarti, però in cambio devi giurare. Primo, non rifarai mai più quella cosa. Altrimenti ti pianto dove sei, non me ne frega un accidente. Non mi importa di niente, se fai di nuovo quella cosa io ti pianto sul posto. Secondo: voglio che sia l'ultima volta che ho a che fare con te. Finisse il mondo, fossimo anche le ultime due donne sulla faccia della terra... finita questa storia, ogniuno per la sua strada. Mai più, capito? »

    Drusilia rimase lì a fissarla con sguardo fermo e fare impassibile. Ciò nonostante non aveva detto il falso quando parlava di somiglianza: per quanto sembrasse forte, le parole di Ryuko la ferirono come poche altre. Un motivo in più per non mostrarsi più per ciò che era: un mostro, evidentemente. Qualcosa di orribile e da evitare.
    « Giura che terrai mio padre fuori da qualunque cosa che ti riguarda. »
    Tradì la sua recita increspando solamente le labbra, segnale che sarebbe benissimo potuto passare come un gesto spontaneo di riflessione.

    -Tutto ciò che è a Laputa mi riguarda- ammise, perchè non poteva giurare sull'impossibile -Ma potete andare altrove se volete. Ad Est l'Alfiere è una sacerdotessa buona... immagino che potrebbe piacevi più di un... mostro... come me.

    E con ciò prese nuovamente a camminare, del tutto intenzionata a continuare a darle le spalle.
    Non voleva che le guardasse gli occhi, lucidi solo per pochissimi istanti.

    -Puoi non aver più a che fare con me ma farò quella cosa se servirà a proteggerci.

    La questione era chiusa, ed a quel punto non le interessava più molto.
    Continuò a camminare nel silenzio di quel tunnel, ascoltando solo il rumore dei suoi passi ed il battito di un cuore sanguinante.

     
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    Del tutto ignara, anche solo vagamente, di aver appena pugnalato a sangue il cuore del suo interlocutore, Ryuko intraprese la via dei Giardini Senza Vento precedendo Drusilia a passo svelto, sempre borbottando fra se soggetta a frequenti ed apparentemente immotivate vampate di rossore. « Non... mi sono mai vergognata tanto in vita mia. » Ripeté ad un certo punto a voce alta durante uno di quegli accessi di colore, rivolta con se stessa. Sembrava un'altra persona rispetto alla teppistella che era entrata nella Fossa dell'Acqua a testa alta reggendo uno degli stendardi impolverati dei reggimenti di custodi dell'approdo. Aveva l'andatura assai meno sicura di prima, a tratti quasi timida, e stava bene attenta a dove metteva i piedi. Ciò forse era dovuto al pavimento, vecchio linoleum consunto al punto da sembrare scavato. Laggiù un tempo c'erano stati dei bagni, o più verosimilmente gli spogliatoi. Gli Storm Rider avevano abbattuto intere pareti e si erano fatti largo fra monconi di tubature, finché Ryuko non condusse Drusilia su di una scaletta a pioli che dava verso uno strato più basso. La discesa fu breve, ma da lì in poi il pavimento cessò di essere di fattura umana e si passò alla nuda terra. Sembrava di stare in una cava... per un tratto c'erano delle luci al neon di quelle a tempo, Ryuko si fermava di tanto in tanto per cercare in degli anfratti gli interruttori ed in un'occasione cacciò un urlo disgustato quando il suo gesto allarmò una colonia di scarafaggi. Poi ad un certo punto le luci al neon finirono, e Ryuko procurò per se stessa e per Drusilia delle torce che faticarono ad accendersi, recuperate da alcune nicchie nella parete.

    « Non ti spaventare quando incontriamo il "Sergente Ti Saluto". »
    Commentò a denti stretti, chiaramente infastidita dalla situazione. Poi ad uno svincolo si esibì in un accenno di saluto militare, senza fermarsi.
    « Ti saluto! »
    Disse in un ghigno, e lo scheletro impolverato di un orko sembrò ricambiare il saluto, una mano inchiodata alla parete in modo che rimanesse congelata in un eterno, grottesco gesto militare. Aveva addosso stracci marciti di una divisa da soldato, con tanto di mostrine da sergente, e mancava della mandibola inferiore. Gli Storm Rider lo avevano messo in una nicchia, proprio dove il tunnel svoltava a gomito. Era inquietante al punto giusto, ora sembrava veramente una discesa verso gli inferi. Più che un cimitero, i Giardini Senza Vento iniziavano a somigliare a delle catacombe...

    Ci volle un'eternità prima che il tunnel finisse. Alla fine non c'era la luce, bensì altra penombra. Una vasta caverna sotterranea, ampia almeno quanto il campo da calcio del Big Bird. Dalla posizione rialzata dell'ingresso, Drusilia poté scorgere quello che sembrava un piccolo accampamento di nativi nord americani, fatto di tende dalla peculiare forma di coni rovesciati da cui passavano fili di fumo, una distesa di serre dall'aria vetusta ma curata, e poi un recinto di cancelli in ferro battuto, lo stesso che si trovava nel foro che dallo stadio portava fin laggiù. Quello doveva essere il cimitero vero e proprio, e infatti oltre le inferriate l'Alfiere Errante intravide alcune costruzioni che potevano essere monumenti funebri.
    L'area era bene illuminata, quindi non c'era più bisogno delle torce. La fonte di luce però era strana, pallida e smunta. C'erano luci al neon fissate sul soffitto, ed irradiavano l'area con il pallore azzurrognolo tipico di un fuoco fatuo.

    « Ehi! Del posto! »
    Chiamò Ryuko mentre si avvicinava, e a quel richiamo un terzetto di facce smunte e malaticce emerse da altrettante capanne. Non erano indiani ma Storm Riders dall'aria malconcia, con la faccia macchiata da eruzioni cutanee che li facevano sembrare più sporchi di quel che erano e i denti marci. Ciononostante sorrisero ai nuovi venuti, anche se da quel punto di vista lasciavano a desiderare.
    « Ci manda la Rondine. Cerchiamo Gruda Mezzo-Marcio, il vostro capo. »
    Quelli seguitarono a sorridere con aria ebete, poi uno ebbe un piccolo scatto del capo in una sorta di tic, e rispose in tono da sonnambulo:

    « Nnnon è che ci vuole che ci si presenta alla Messa? Che il capo ci è indisposto, ci è. »
    « La Messa dei Diluvi è passata! Era questa mattina. »
    I tre annuirono all'unisono con aria assente.
    « Ci si porta dal Gruda, ci si. Anzi, lo trovate là. Io ci ho da fare. »
    Indicò una tenda identica alle altre un po' più avanti, poi tornò a ficcarsi nella sua tenda. Drusilia poté notare che il filo di fumo che sovrastava l'abitazione si era interrotto, mentre il rider si trovava fuori, ma riprese immediatamente appena rientrò. Gli altri due lo imitarono e misteriosamente anche nel loro caso ripartì il fumo. Ryuko si esibì in un facepalm esasperato commentando qualcosa di poco carino a denti stretti, poi seguì le loro indicazioni arrivando alla tenda che avevano indicato. La aprì, ma era vuota.

    « Veh, o che ci stanno a fà du' squinzie a casa mia? »
    Il telo che faceva da ingresso ad una delle serre più grandi si aprì, e fece la sua comparsa un tizio dall'aria trascurata al pari degli altri, ma almeno con la faccia un po' più sveglia. Era il trentenne più brutto che Drusilia avesse mai incontrato in vita sua, le labbra spaccate da multiple infezioni, i denti che sembravano terra, le borse sotto gli occhi ed i capillari spaccati. Era grasso, la pancia strabordava dai pantaloni flosci e privi di cintura che faticavano a contenere il sedere flaccido, dei menti multipli si faticava a riconoscere quello vero ed indossava una giacca stracciata sulle spalline che aveva visto tempi migliori anche parecchi anni prima. Aveva fra le mani un ridicolo innaffiatoio a forma di porcellino, di quelli per bambini, che stranamente sembrava nuovo di zecca, come appena uscito da un negozio di giocattoli per mocciosi.
    « De', siete venute pe' ir Giardinetto stàllà. »
    Indicò i cancelli e si voltò per tornare ai suoi lavori, grattandosi platealmente il fondoschiena.

    « Gruda! »
    Lo chiamò Ryuko, al che lui si voltò e strizzò gli occhi, come cercando di metterla a fuoco. Era chiaro che non ci vedeva bene.
    « Sono Ryuko Matoi! »

    « Oh! E un te riconoscevo! »
    Arrancò verso di lei a braccia aperte, sorridendo felice, ma naturalmente lei fece un passo in avanti. Gruda se ne accorse ma seguitò a sorridere, almeno in apparenza non ci fece caso.
    « Te sei fatta più alta, veh. C'hai pure più tette. E va bene che c'hai più tette! Veh, ci vojono e' tette pe' te, sennò ti scambiano per un guascone. Che stai a fa' qui? »
    Ryuko indicò Drusilia, su cui Gruda spostò lo sguardo.
    « Mi manda la Rondine. Ti ho portato una persona... E' il capo degli Abusivi. Si chiama Drusilia, è qui per... »

    « Stan!!! »
    Gli occhi di Gruda diventarono lucidi di commozione.
    « Ir mì Bro! Sei qui perché avete ritrovato ir mì Bro!!! »
    Praticamente lo gridò. Quasi all'istante, le tende si aprirono e una dozzina di Storm Rider piombarono fuori, fissando la scena...

     
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