Fast Lane

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo



    Un passo dopo l'altro scendendo le scale che portavano al garage. Lentamente, assaporando la tensione della pre-corsa. Sorriso. Sguardo determinato e arrogante. Classico di lei. Infilò la mano nel guanto mancante, facendo uscire tutte e cinque le dita assieme. Tirò per bene l'estremità all'avambraccio. Posizionò l'Ember Celica al suo posto, in corrispondenza del polso. Aprì la porta. All'interno l'attendeva la sua moto da corsa: Bumblebee. Un mezzo dalla linea particolarmente dinamica. Colori come il giallo, l'arancio e il nero la dominavano creando delle linee simmetriche e ben posizionate, delineando per bene il suo carattere di spirito libero, capace di perforare i venti più resistenti e di raggiungere velocità molto elevate in breve tempo. Non era certo in regola, sempre se..vi erano davvero delle regole a cui attenersi nel Bloodrunner. Modificata dalla bionda in persona, secondo il suo gusto condividendo in pieno parte del suo carattere, della sua aggressività, della sua ribellione ad ogni forma di catena. La pugile si piazzò a gambe divaricate di fronte al suo grande cucciolo. Dalla tasca tirò fuori un piccolo pacchetto contenente gomme da masticare. Ne prese una, la scartò e la portò alla bocca. Cominciò a masticare. Prima con la bocca chiusa, poi ogni tanto ignorando qualsiasi codice di educazione. Classico di lei.

    Si affiancò lentamente. Passo suadente, pieno di classe. La mano sfiorò il busto del piccolo giaguaro. Le dita seguirono la forma aerodinamica, evitando il contatto. A Bumblebee non piaceva farsi toccare molto e padrona rispettava la sua lealtà, facendosi concedere l'unico e più prelibato onore: cavalcarla e correre come un..come un tuono. Non un Lampo, non un Fulmine, non Due di Cuori. Ma il Tuono del Bloodrunner. Così era conosciuta quando in passato partecipava alle gare clandestine. La sua moto rombava in partenza e scatenava una velocità di partenza considerevolmente elevata. Qualcosa di impressionante e raro. Questo perché Alison non piace attendere, le cose si fanno di fretta, la partenza non deve essere lenta, mai. Due occhiali scuri da sole si appoggiarono alle sue orecchie e coprirono gli occhi. Una bolla di gomma esplose: il suo sguardo si spostò leggermente a sinistra. Una moto simile stazionava affianco alla sua prediletta. Un colore pesantemente nero: la moto di Violet. Inarcò un sopracciglio, la osservò, la inquadrò, la studiò. I suoi occhi scivolarono dalla parte superiore fino alla zona del motore. Poi udì dei passi. Lei stava arrivando. Oggi era una giornata particolare, sarebbe andate a fare un giro insieme, l'avrebbe portata in un posto speciale.

    Montò la belva gialla, così si fece trovare agli occhi della telepate. Non la guardò, continuò a tenere la testa allineata al corpo. Quand'ella si sarebbe posizionata sopra la sua di moto, la bionda allora le avrebbe rivolto uno sguardo. L'indice e il pollice si poggiarono appena su uno dei lati degli occhiali. Scostò appena, lasciando i suoi occhi scoperti. Uno sguardo altezzoso, guardava dal basso all'alto l'amica, ora vedendola più come una rivale di strada. Avvertì il brivido delle gare darle una carica d'adrenalina. Si contenne, si mantenne..figa.
    "Una moto dal design particolare.." - cominciò e suoi occhi lilla si fissarono su quelli di Violet.
    "..Riuscirà a stare dietro alla mia?" - si rimise a posto gli occhiali, volse il viso di fronte a sé. Accese la moto facendo udire bene il suo ringhio dominante. Una vera predatrice. Fu allora che la porta del garage si aprì lentamente mostrando il lato di strada desolato. Era notte, avrebbe avuto la strada libera tutta per loro. Sapeva bene dove portarla, conosceva un locale carina, ci era già stata una volta.
    "Sei pronta, Violet?" - un'altra bolla di gomma esplose con uno scoppio secco.

    Stato Mentale: Normale - Sono curiosa, ce la farà?
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
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    Una supernova galattica caldissima e traboccante dolcezza, il cuore pulsante del multiverso.

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    Self Control_



    Quando varco la soglia del garage, i miei occhi si posano su Alison che siede già in sella alla sua BumbleBee, gialla e arancio e nera come un vero bombo. Pronta. Pronta per questa notte. Una notte come tante altre notti, in cui animali notturni come noi sfrecciano per le strade della giungla di cemento e asfalto, in cerca delle proprie prede, semplicemente per soddisfare quest'istinto da predatori che ci scorre nelle vene.
    Sono giorni strani, come ciclicamente mi capita da un po' di tempo a questa parte: giorni in cui ho sete di sangue, anche letteralmente -mi sono dimenticata di assumere le mie "medicine" quotidiane, quei composti di sangue sintetico per tenere a bada il mio vampirismo?-, e quindi di conseguenza ho voglia di fare cose..."folli", come direbbe la gente comune, i giovani che le fanno. Come Alison, insomma.
    "Folli". Mpf, non c'è nulla di folle, mai: tutto ha delle ragioni, delle motivazioni, delle cause fisiche meccanicisticamente ben determinate. Poi, che siano condivisibili o meno è tutto un altro paio di maniche, ma perfino la "pazzia" medica non è irrazionale. Irragionevole, di nuovo, sì, ma questo solo da certi punti di vista, da certi standard di morale, da certe regole necessarie alla convivenza civile, all'interno di una comunità, per l'obiettivo della sopravvivenza.
    ...Ma se tu non senti di appartenere ad una data comunità? Perché mai dovresti seguirne le regole? In quel caso, sarebbero esse stesse a risultare folli ai tuoi occhi
    .

    «Una moto dal design particolare...Riuscirà a stare dietro alla mia?»

    «Eh eh...Vedrai, vedrai...»


    Raggiungo la mia moto, e più mi avvicino più sento salirmi il desiderio lussurioso di un bagno di sangue, di qualcosa di proibito, di scatenarmi, di perdere il mio caratteriale self-control. Sento proprio che mi sfugge di mano, tra le dita, come...come quando senti la coscienza abbandonarti prima di svenire. Ecco, il contatto col gelido, lucido metallo cattivo -nero, nero- mi fa palpitare ancora il cuore di tenebra che porto in petto: una sensazione estatica, orgasmica, ma più...sporca, sbagliata. Cattiva. Orgiastica. Banchetterò con le carni, le viscere, le interiora, la linfa vitale di qualcuno, stasera... Un rave party abusivo ed illegale. Lei non lo sa -Alison non lo sa ancora-, but this will be my night...
    Sento i miei occhi ampi, vividi, famelici, le pupille che si espandono, la lingua che si inarca mentre la mandibola le lascia spazio allontanandosi dal palato...Un fremito mi risale lungo la schiena, facendomi drizzare i peli come un gatto nero sotto la luna nuova, in una serata senza stelle.
    M'infilo il casco, una sfera affusolata come la moto, stesso design, stessa colorazione, stessi riflessi.
    Alison non lo sa...ma vedrà, vedrà
    .

    «Sei pronta, Violet?»

    «Come sempre...!»

    “E se non lo sono, improvviso!”


    Un rombo aggressivo e poderoso, almeno pari a quello della sua bambina, squarcia la gola di metallo della mia piccola. La belva è affamata, come la sua padrona dalla coscienza alterata in quella che si prospetta una serata surreale, sfalsata, sfasata, all'insegna dell'oscurità e di tutto ciò che c'è di sbagliato e temerario.

    Forza, andiamo a nutrirci di vita
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 110%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ "Revan's Robes": Armatura (1pt).
    ¬ "Chakram seghettato": Lama circolare (1pt).
    ¬ "Pugnale": Lama (1pt).
    ¬ "Glock 19": Pistola (2pt).
    ¬ "Pertica delle Notti Stellate": Bastone (1pt).
    ¬ "Fangs & Claws": Armi naturali (3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (0pt, GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (0pt, GdR).
    ¬ RT&LWC (0pt, GdR).


    Passive

    ¬ "ThoughtDensity": Telecinesi.
    ¬ "ThoughtDensity": Volo.
    ¬ "Alterazione: Somatizzazione Metapsichica": Shapeshifting (0pt, GdR).
    ¬ "Piegare lo Spazio-Tempo": Viaggio nel Tempo (0pt, GdR).
    ¬ "PsicoEssenza": Immortalità/Autorigenerazione.
    ¬ "PsicoEssenza - Willpower": Mana +10%.
    ¬ "Mentalist": Telepatia (solo Output).
    ¬ "Mentalist": Empatia (Auspex Rileva-Emozioni).
    ¬ "Metacognition": Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion.
    ¬ "Metacognition - Mente Blindata": Difesa Anti-Malia.
    ¬ "Disturbance in the Force": Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting.
    ¬ "Disturbance in the Force": Preveggenza/Premonizioni (0pt, GdR/Quest).
    ¬ "Cerebro": Auspex Rileva-Menti.
    ¬ "Landa Mentale": Magazzino Dimensionale.

    Specchietto Riassuntivo_

    Violet è in modalità vampira X°D il suo istinto non è più assopito, si è risvegliato, quindi influenza il mondo in cui vede il mondo rendendola aggressiva e temeraria.

    Note_

    ---.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    Luogo: Bloodrunner - Strade Comuni





    Tre. Indossò il casco. Due. Si posizionò e fece rombare una volta il mezzo. Uno. Lanciò un'occhiata a Violet. Via. Partì lasciando che quel cenno fosse l'unico segnale per partire. Il Tuono del Bloodrunner varcò rapidamente la larga porta del garage e subito sterzò a destra. Alzò rapidamente le marce sfrecciando con una velocità sempre più elevata. Sul rettilineo non smise di preoccuparsi dell'altra, giusto per vedere se la stava seguendo e se, sopratutto, era in grado di starle dietro. Sorrise notando la macchia nera sullo specchietto. Una marcia in più. I capelli dorati fuori dal casco continuavano a danzare in modo violento e frenetico. E' di notte che il Bloodrunner mostra la sua vera natura. Piste libere, semafori inutili. La gente normale si rintana nelle case, coloro che amano vivere e non sprecare tempo si danno ai ritrovi di festa. Organizzare gare o quant'altro, nonostante ora sia di uso sempre meno comune. L'importante era evitare i contatti con la polizia e il loro dittatore. Per il resto, non c'era legge a cui seguire, niente a cui legarsi e presto qualsiasi catena sarebbe stata spezzata. Qualsiasi e inevitabilmente. Alison era uno spirito libero, non si faceva domare se non per questioni personali e..quando i suoi obiettivi non vengono più seguiti, non rimane altro che lasciare tutto e tornare a lavorare da soli. Ma c'era ancora tempo, le ricerche erano in corso e lo stesso Dimitriy le aveva chiesto di prendersi una pausa. Così sfruttò qualche giorno per visitare il presidio orientale e la tomba di sua madre, poi le cose si complicarono in maniera drastica. Uscì dai binari, non seppe più cosa seguire o dare precedenza. E fu così che anche Violet le chiese di prendersi una pausa.

    Quando più di una persona condivide la stessa frase, forse era meglio dar retta e fermarsi un secondo. Un attimo per pensare. Le rare macchine furono sorpassate senza esitazione. Sulle curve lunghe non pensò proprio di essere prudente e scalare le marce. Mentre su quelle strette invadeva la corsia opposta prima della curva, così da rientrare correttamente. Nel caso ci fossero stati altri mezzi, non avrebbe avuto problemi a sterzare. Aveva fin troppa esperienza su quelle strade e..sfortunatamente solo lì, dato che nessun altro posto permetteva di divertirsi a quel modo sulle moto. Alcuni dicevano di averla riconosciuta, altri credevano fosse solo un'imitazione. Chissà quanto tempo sarebbe passato ancora prima di avere un nuovo contatto con la mafia del Bloodrunner. Fece suonare il clacson in modo da avvisare Violet di non dare di testa più di lei, perché a breve avrebbero dovuto rallentare. Il locale cui voleva portarla era ormai vicino, bastavano ancora due o tre svolte.

    Luogo: Bloodrunner - Locale RWBY



    Ed ecco l'entrata del locale. La prima volta che entrò lì dentro non aveva idea di quanto interessante fosse. Purtroppo quella volta non giunse per divertimento, ma per ricercare uno degli assassini di suo padre. Lo trovò e con l'inganno femminile riuscì a isolare dalla festa per poi ucciderlo letteralmente a pugni. E lì..lo incontrò: Dimitriy. Aveva cacciato la preda prima di lui, una preda che spettava a lei di diritto, per vendetta. Il resto è inutile ricordarlo, s'intrufolò a casa sua e la minacciò di morte. Diede un occhio alle carte di suo padre e fu così che, dopo una prima collaborazione, entrò nell'organizzazione segreta cui solo i membri conoscono.

    Abbandonò la moto nell'apposito parcheggio.
    "Non male, Violet, non male" - scosse la testa muovendo i capelli e togliendo via il casco. Si tolse gli occhiali e sputò per terra, nei pressi, la gomma da masticare ormai piuttosto "consumata".
    "Tempo fa ci sono venuta per una questione personale" - disse, evitando di spiegare tutti i dettagli o facendo riferimenti alla sua vendetta. Smontò dalla sella e fece qualche passo verso l'entrata. La discoteca recava l'insegna col nome composto da quattro lettere. Si trattava di una sala da ballo unica relativamente grande, però si trovava un sottopiano, quindi era necessario percorrere delle scale che le avrebbero condotte verso il basso.
    "Lascia fare a me, d'accordo?" - si, perché si era dimenticata che era una discoteca privata. La prima volta..si lasciò andare con le mani, ma stavolta sperava di risolvere la cosa a parole..anzi, meglio a sguardi e sorrisi. Il buttafuori che controllava gli inviti sembrò agitato. Si allarmò palesemente, dato che era impossibile non riconoscere Alison. Questa avanzò senza timore accompagnata da un bel sorriso falso.
    "Siamo in due, stavolta, d'accordo?" - gli disse portando le mani sul colletto della camicia nera aperta. Sistemò quelle due punte all'altezza del collo, palesando le sue intenzioni di pace. Bastava poco per farla schizzare, ma il tipo, saggiamente, annuì e lasciò libero il passaggio facendo qualche passo lateralmente. La festa era già cominciata, si udiva la musica, la stessa di quando varcò quella soglia la prima volta.
    "Ottimo!" - gli diede un buffetto alla guancia e proseguì oltre.



    Una enorme sala da ballo centrale a scacchiera su un piano infossato. Sui quattro lati dei gradini. A destra e a sinistra vi erano i lunghi banconi dove prendere da bere, mentre dal lato opposto all'entrata vi era la tipica allocazione del dj, leggermente rialzata. Ovviamente non erano ammessi minorenni. Sui quattro angoli della zona ballo vi erano cubi con sopra dei parallelepipedi in vetro chiusi. Una piccola porta con un paio di scalini permetteva a qualsiasi persona di salirvi ed esibirsi in balli, facendosi ampiamente vedere. Ad Alison piaceva molto quella disco, però era stata impegnata molto ultimamente e non aveva davvero tanta voglia di divertirsi da sola..o di conoscere nuove persone random a cui, inevitabilmente, fare del male. Sempre in opposizione all'entrata, vi erano due enormi e alte scalinate laterali che portavano a dei tavoli della "gente importante", speso correlati alla mafia del Bloodrunner. Sempre da lì si poteva accedere a delle stanze prenotate, sempre quasi perennemente dalle solite persone o da chi gestiva il locale.
    "Dove vuoi andare? A ballare o a bere?"

    Stato Mentale: Normale - Hanno fatto anche dei miglioramenti qui, a quanto pare!
    Stato Fisico: Normale
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