Scena importantissima e di trama

In una radura non distante da Lafiel, Shea.
Presidio Orientale, Endlos.

Se avere tempo da occupare nelle proprie ricerche stava diventando di per sé un'occasione sempre più rara, ricevere la possibilità di eludere almeno per un po' i numerosissimi impegni proprio per dedicarsi alla sua vera vocazione gli sembrava un sogno.
Si trattava di investigare sulla natura della fauna di Endlos, con particolare attenzione verso gli animali più dotati di potenziale magico. Brynjar aveva deciso di cominciare dagli unicorni; partendo dalle basi, visto che si conosceva ancora molto poco su quelle creature. Almeno a Palanthas non era riuscito a trovare tutto ciò che desiderava sapere.
Era dunque partito in direzione della regione di Shea dove, aveva letto, era possibile avvistare degli esemplari, di tanto in tanto. Accompagnando una piccola carovana di mercanti, era riuscito a farsi dare un passaggio fino alla città di Lafiel, dove aveva affittato quindi una stanza in una piccola -ma accogliente- locanda. Una città a dir poco incantevole, dovette convenire, nella quale si ripromise di portare Nina, un giorno o l'altro, per un lungo e romantico giro turistico. Ma, per l'appunto, non sarebbe stato ora. Ora, aveva un dovere da svolgere.
Aveva nascosto la sovra-armatura sotto dei vestiti i quali, almeno dal suo punto di vista, erano il meno cospicui possibile: un paio di pantaloni sul beige; caldi, comodi e fatti visibilmente per durare; quindi una maglia a maniche lunghe imbottita colore blu sulla quale, nonostante i numerosi lavaggi, si poteva leggere ancora la scritta "I hate being sexy but I'm a zoologist so I can't help it". Indossava, infine, una giacca pure blu abbastanza leggera, nonostante il clima un po' freschetto della regione. La verità era che la sua C.A.W. riusciva già ad isolarlo dal freddo quanto bastava; l'altra metà del lavoro lo facevano invece le sue origini nordiche.
Spica, che lo stava accompagnando, aveva invece deciso di coprirsi con un pesante cappotto di lana grigia, oltre al resto del suo solito abbigliamento. Aveva deciso di portarla con sé anche per provare a passare un po' di tempo insieme in tranquillità, ma... Le cose non erano andate come previsto. Per quasi tutta la durata del viaggio, i due si erano parlati soltanto per discutere di tanto in tanto di faccende triviali.
Il fatto che Brynjar non fosse ancora riuscito ad avvistare alcun unicorno neppure da lontano, nonostante avesse seguito fino ad ora le tracce che avevano lasciato, non stava migliorando affatto la loro situazione. Era troppo nervoso per l'insuccesso e concentrato sul provare ancora per fare conversazione, ecco.

-Ehilà! Signori! Potete raggiungerci un momento?
Il ricercatore e la sua accompagnatrice si voltarono nello stesso momento verso la voce che li stava chiamando. Spica agitò di rimando il braccio con fare incerto. Brynjar, un poco miope, dovette invece inforcare gli occhiali per riuscire a distinguere le figure che stavano, a quanto pareva, godendosi un picnic un poco più in là.
« Er... Salve. »
Fece la Summon, senza alzare la voce.
« Ma quello non è forse...? »
"Quarion Galanodel", pensò il caporale, senza finire però per completare la frase. Durante la sua breve permanenza in Accademia aveva visto quell'uomo solo di sfuggita (aveva preferito evitare di averci a che fare direttamente, vista la sua ambigua fama e il fatto che fosse spesso accompagnato dal detestato ex-Capitano Ember), dunque non poteva esserne del tutto certo, ma... Era plausibile. Lunghi capelli blu, una bellezza disarmante e si trovava nel Presidio Orientale.
« Lo conosci? »
-Conoscete la storia dell'ape e del fiore, si?
Un secondo di silenzio più tardi, un rumore mai udito prima di allora giunse alle orecchie di Spica.
« Che è stato? »
Chiese lei, sussurrando.
« Mi si è appena chiuso l'ano. »
Rispose Brynjar, arricciando le labbra.
Ma per una questione di educazione e di rispetto delle autorità, non potevano rifiutarsi certo di rispondere. Con buona pace degli unicorni che, se davvero si lasciavano avvicinare solo da vergini, difficilmente sarebbero stati avvistati nelle vicinanze di qualcuno come Quarion. I due si avvicinarono quindi di qualche iarda all'ambasciatore, tanto bastava per riuscire a parlarsi in faccia senza risultare troppo indiscreti. Accennarono dunque un saluto anche al giovane dai capelli castani.
« Uhm, chiaro che sì. Come mai, se posso ardire? »

Anche da quella distanza -comunque non esagerata-, Brynjar non mancò di notare la reazione stranita dell'adolescente il quale, in qualche modo, doveva essere riuscito a sentirli nonostante avessero appena bisbigliato. Non che un udito molto fine fosse qualcosa di nuovo per lui, ma proprio per questo magari la prossima volta sarebbero ricorsi al loro legame telepatico per certe cose, ammesso che su Endlos funzionasse.
Pazienza, però, a questo punto. Tant'era che egli non sembrava aver riferito ancora nulla all'Ambasciatore -almeno, che lui avesse potuto udire-.
Sperò in bene.
-Come è facile intuire dall'età, mio nipote è del tutto estraneo ai passatempi degli adulti- disse poi Quarion. -Vorrei educarlo prima che abbia un brutto ricordo della sua prima esperienza, ma evidentemente ho difficoltà a narrargli un passaggio della storia. Le andrebbe di aiutarmi?
Summoner e Summon rimasero in silenzio per un alcuni secondi, del tutto interdetti, fissando prima l'uomo, poi guardandosi reciprocamente negli occhi, e infine tornando di nuovo verso l'Ambasciatore. Spica era un poco perplessa, Brynjar quasi raccapricciato. Nessuno dei due voleva sentirsi nei panni del giovane, in quel momento.
« Sonoeterosessualeefelicementeimpegnato. »
Rispose lo zoologo tutto d'un getto, arrivando a temere solo un istante più tardi di poter avere frainteso nel peggior modo possibile la richiesta di Quarion.
« Al di là di questo, mi permetto di dire che due sconosciuti potrebbero non essere i... mentori più adeguati per vostro nipote. »
Al contrario, si dovette trattenere dal suggerirgli di lasciare al ragazzo il tempo che gli serviva, permettergli di maturare con i suoi ritmi. Quanti anni doveva avere, una quindicina al massimo? C'era tempo, per perdere in pace la verg-
« Senza contare che non vorremmo far allarmare gli unicorni per sbaglio. Sa, la loro peculiare natura. »
Natura più che compatibile con quella dell'ancora puro giovane del quale, però, avrebbe preferito ottenere un aiuto in maniera più che volontaria. A priori, il messaggio era che in quel preciso momento, certi tipi di attività ricreative erano alquanto indesiderabili.

Non era del tutto certo di aver ottenuto l'effetto desiderato. L'adolescente lo stava fissando con un'espressione che sprizzava disagio da ogni poro -e con una buona ragione-, laddove l'Ambasciatore aveva invece assunto un sorriso rassicurante quanto una ghigliottina e non aveva commentato in alcun modo. Il che, per Brynjar, era forse peggio. Almeno, ragionò, con una conversazione poteva bene o male veder sviluppare la situazione e trovare una maniera per risolvere il malinteso -ammesso che di quello si fosse trattato- e sgusciare via. Il silenzio, al contrario, stava solo accrescendo la sua tensione e la consapevolezza di aver appena fatto una figura a dir poco barbina.
Spica, dal canto suo, evitò di incrociare lo sguardo del proprio Master, sforzandosi di apparire il più impassibile che poteva, insicura di quale avrebbe dovuto essere la sua reazione. Era combattuta dal proprio essere in qualche modo una parte di lui pur essendo anche un'entità separata, tra l'altro creata dai poteri di qualcun altro e... Sentiva il bisogno di stare vicina a Brynjar ma allo stesso tempo, in quel preciso istante, voleva dissociarsene il più possibile.
-Cosa disturberebbe questi unicorni, signor...?
Lo zoologo sospirò, e cominciò a formulare nella propria testa una risposta adeguata. In un contesto diverso, sarebbe stato molto più semplice da spiegare, ma per come era cominciata la loro conversazione con Quarion...
« ...Lloyd. Brynjar Lloyd, Accademia di AngelDust. E lei è Spica. » indicò la ragazza con un cenno della mano. « Gli unicorni, per ragioni che ancora sfuggono ai più, pare che rifuggano senza distinzioni chi ha già provato i piaceri della carne. »
Lanciò un'occhiata fugace all'uomo dai capelli blu, il quale, per usare un eufemismo particolarmente in tema, si trattenne dal chiamare -con dubbio senso dell'umorismo- un noto intenditore di barbecue. Brynjar stesso, del resto, non poteva più ritenersi a propria volta degno della considerazione di quegli equini.
« Per farla breve sono uno zoologo, e conto di riuscire ad osservare quegli animali almeno dalla distanza, signor Galanodel e signor... »
Si girò verso il ragazzo con tutto il contegno che riuscì ad esibire, con buona pace dell'impressione che aveva dovuto dare non più di venti secondi fa.

Non gli sfuggì il piccolo -ma tutt'altro che impercettibile- cambiamento nell'espressione di Quarion. Non seppe stabilire, però, se era perché si ricordasse più del posto o di Daniel. Aveva sentito un bel po' di voci in giro in merito ad una fantomatica avventura fra il Capitanucolo e l'Ambasciatore, all'epoca. Dovevano essere passati oramai... Diamine, era una storia forse di già un paio d'anni fa.
-Lowarn!
-Principe Errante Lowarn Hamelin Galanodel, che modi sono di presentarsi?
-Mamma dice che non è importante... e poi è lungo da pronunciare.
Dentro di sé, Brynjar si trovò a concordare tantissimo con la madre del giovane.
-Infatti tua mamma ti ha mandato da me a imparare le buone maniere. Oltre che studiare a Palanthas, ovvio.
Dunque il Principe Lowarn doveva trattarsi di un parente stretto di Quarion; più precisamente di un qualche suo nipote, se non rievocava male quel poco che sapeva sulle autorità locali. Se non altro, ora era libero di scartare l'ipotesi di un appuntamento di... un altro tipo, ecco.
-In ogni caso, voglio vedere anche io questi unicorni! Signor Lloyd, possiamo venire con voi?
Fu Spica, che fino a quel momento aveva deciso di non proferire parola, limitandosi ad ascoltare, a rispondere per prima.
« Va detto che la nostra non è un'escursione di piacere, eh. Ma una volta messo in chiaro questo, io non vedo problemi. Bry? »
Si girò verso il proprio evocatore, che in tutta risposta la guardò con un'espressione di stizza mista a sorpresa e perplessità. Impiegò qualche secondo per collegare. Era raro vederla arrivare a qualcosa prima di lui, in particolar modo nel campo che in teoria avrebbe dovuto competergli, ma poteva accadere. Come adesso, per l'appunto.
« Solo se il signor Ambasciatore acconsentirà. »
Disse infine.

Brynjar si domandò a quel punto se davvero fosse stata una buona idea permettere ad un ragazzo che, per quanto convenientemente puro, aveva l'aria tuttavia di essere anche piuttosto vivace. Come pressapoco qualunque ragazzino, aggiunse fra sé e sé, sebbene il suo contegno gli ricordasse più quello di un bambino al massimo pre-adolescente, piuttosto che quello di un comune teenager.
O, forse, era lui a non ricordarsi di come si era a quell'età. E sì che non si trattava di troppo tempo fa.
Sperò solo che il principe ereditario avrebbe saputo esercitare un minimo di autocontrollo, quando sarebbe stato davvero necessario. Qualche secondo più tardi, dopo essersi intrattenuto a tenere il nipote un poco sulle spine, l'Ambasciatore diede il suo benestare. Notevole fu l'atto teatralizzatissimo di spostare una ciocca di capelli dietro un orecchio; così ghei che lo zoologo non poté astenersi dall'assegnargli una dozzina di punti Daniel. Anche se non era ghei fastidioso, anzi, c'era abbastanza tecnica dietro che, se lo avesse fatto qualcuno come Céline, con ogni probabilità avrebbe considerato quel gesto abbastanza sexy.
-Su, su, allora andiamo! Promettiamo di non disturbarvi, per questo proseguite tranquillamente senza badare a noi... vi staremo sempre dietro, dopotutto.
Spica si girò verso Quarion, e lo guardò con aria confusa. Era lì per lì per alzare le braccia e commentare con un perplesso "ooookay", ma si seppe trattenere. Brynjar, invece, soffocò una risata nervosa e la tentazione di circondarsi di fiammelle magiche a mo' di avvertimento. Al di là del rischio di produrre un certo indesiderato incendio boschivo, sentiva che, a conti fatti, l'Ambasciatore si stava soltanto divertendo a prenderlo per i fondelli.
Metaforicamente parlando.
Comunque, non c'era nulla da temere... O almeno pregava che fosse così.
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Dopo circa tre quarti d'ora di cammino non proprio in pianura, il più improbabile dei quartetti giunse nei pressi di una nuova radura incontaminata. Brynjar fece cenno a tutti di fermarsi, e di acquattarsi tra i cespugli ai margini del bosco di latifoglie che avevano appena attraversato. Estrasse quindi un binocolo, e scrutò nella distanza.
« Sono davvero loro. »
Sentenziò alla fine, abbassando lo strumento e indicando col dito delle forme bianche munite di zampe, ma troppo lontane per essere distinguibili con chiarezza da un normale occhio umano. Con un po' di sforzo, tuttavia, era possibile contare all'incirca una decina di esemplari.
Prontamente, Spica preparò la propria macchina fotografica, ed osservò la scena con somma concentrazione.
« Eccoli là; per favore cerchiamo di non disturbarli, d'accordo? »
Disse alla fine Brynjar, offrendo nel frattempo il binocolo a Lowarn e Quarion, se avessero desiderato usarlo. Sempre che ne avessero bisogno.

-Wow, sono più belli di come li disegnano nei manoscritti!
Commentò entusiasta Lowarn, mentre Spica scattava foto a destra e a manca e Brynjar scribacchiava appunti sul suo taccuino di ricerca. Quest'ultimo impiegò un po' prima di realizzare che, nel frattempo, l'Ambasciatore era l'unico dei presenti che pareva ben poco interessato alla fauna equina del luogo, guardando piuttosto con una certa fascinazione quella primate.
Se non altro, osservò, Quarion si stava limitando, per ora, ai lineamenti del viso (che pure lo zoologo riteneva piuttosto comuni).
Si voltò verso di lui, rivolgendogli uno guardo interrogativo ma tranquillo, come a volergli chiedere se qualcosa non andasse. Ma il culo rimaneva ben stretto.
-Signorina, mi piacerebbe davvero provare ad accarezzarli. Posso?
Il Principe Errante, seppur si fosse rivolto a Spica, ruppe il breve momento di velato imbarazzo di Brynjar.
« Beh, sono comunque animali selvatici. Non è detto che siano mans- »
« Lowarn, tu sei vergine, ve'? » interruppe la Summon. Il suo Master la fissò esterrefatto. « Ma poi devi chiedere a Brynjar, mica a me. »
Indicò l'uomo dai capelli castani, il quale nel mentre scosse la testa, e sospirò. Come se non l'avesse detto un'ora fa Quarion stesso, che il principe a malapena doveva sapere come nascevano i bambini.
« Dicevo, non è detto che siano mansueti, e per quello vi chiederei solo di stare attento. Se si troverà in pericolo, sappia comunque che interverrò personalmente. Nel frattempo, se le va, potrebbe scattare qualche foto da vicino? »
« Hey. »
"La macchina sarebbe mia", stette per protestare Spica, ma l'espressione di Brynjar la fece desistere. La donna fece quindi spallucce, e prese ad illustrare a Lowarn il funzionamento della propria fotocamera e come utilizzarla, senza mancare però di sottolineare quanto fosse prezioso quello strumento e la necessità di non danneggiarlo assolutamente.

Brynjar e Spica rimasero a guardare Lowarn per diversi secondi, pervasi dall'aspettativa; egli però parve esitare, e i due si chiedettero se si stesse trattando di semplice nervosismo, incomprensione delle (chiarissime! Almeno per quanto le riguardava) istruzioni della donna, o qualcos'altro ancora. Per quante occhiate si fossero scambiati, nessuno aveva trovato nello sguardo nell'altro una risposta, un indizio o un'intuizione in quei due minuti abbondanti che il Principe Errante si prese per riflettere.
-S-signore, prima di andare devo... devo dire una cosa.
« Sì? »
Il repentino cambio di espressione del ragazzo colse lo scienziato abbastanza alla sprovvista.
-Cosa vuol dire che devo essere Vergine? Io sono Bilancia. Se sono della Bilancia che succede? Mi state forse prendendo in giro?
« ... »
« ... »
Brynjar fece per dire qualcosa, ma le parole gli morirono nella mente ancora prima di arrivare alla gola. Guardò invece l'Ambasciatore con un'espressione interrogativa e perplessa allo stesso tempo. E loro due sarebbero stati imparentati?
Inspirò profondamente, trattenendo con supremo autocontrollo il bisogno di scoppiare a ridere. Spica, invece, cercò di mascherare il proprio riso con dei finti colpi di tosse.
« Allora, ascoltami- » cominciò lei. « -sono una parte dello spirito guardiano della stella Spica, la più luminosa della costellazione della Vergine, quindi fidati di me, giacché so quello che dico, e cerca di rispondere con sincerità alla mia domanda. »
Si avvicinò a Lowarn, facendo per appoggiargli le mani sulle spalle. Lo guardò negli occhi, il volto serio.
« Hai mai infilato il pisello dentro il corpo di un'altra persona? »
Pochi metri più in là, Brynjar stava giocherellando con delle sfere di sabbia, ora facendole fluttuare a circa un metro e mezzo dal suolo, ora afferrandone una nella mano e ora sfaldandola con la propria presa.