[LAM] Un Viaggio A Laputa

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    Il suo primo giorno di permanenza su Endlos Malthael aveva smarrito l'orecchino comunicatore che aveva preso prima di partire per la sua missione, senza di esso non sarebbe riuscito a ritornare nel limbo dove si trovava il quartier generale della Morte ed il luogo dove viveva.
    Ora che non possedeva più quell'oggetto non aveva la possibilità di contattare i suoi colleghi per farsi aprire un portale di ritorno a casa quindi era costretto a vagare per quel semipiano alla ricerca di qualcuno che conoscesse un modo per viaggiare fra i mondi.
    In teoria avrebbe potuto chiedere direttamente al suo Signore ma voleva evitare la sua ira per la perdita dell'orecchino sommata al fallimento della sua missione.
    L'unico modo che gli era rimasto era intraprendere un viaggio di ricerca in tutta Endlos per trovare di indizi che lo riconducessero a casa.
    Uno degli ultimi giorni che aveva passato al Nord lo aveva impiegato a raccogliere informazioni per prepararsi al suo viaggio e, tra le altre cose, aveva scoperto che in una città volante chiamata Laputa aveva sede una delle più importanti gilde di tutta Endlos, i Liber Aeris Milites.
    Questa organizzazione era capeggiata da una donna di nome Drusilia che ricopriva anche la carica di Alfiere. Queste due posizioni congiunte davano alla donna un grandissimo potere e conoscenza cosa di cui Malthael aveva estremo bisogno.
    Pieno di buone intenzioni aveva cominciato il suo viaggio verso Laputa, purtroppo la sbadataggine dell'Araldo lo aveva portato nel dominio Est invece di quello Ovest come gli era stato detto.
    Malthael si era reso conto di questo sbaglio quando aveva incontrato la ragazza senza nome che lui aveva arbitrariamente chiamato Lucy.
    Era riuscito a lasciare la ragazza solo dopo aver fatto in modo che fosse capace di muoversi da sola in quel mondo, o almeno almeno così sperava, riprendendo così il suo viaggio alla ricerca di una via verso casa.
    Finalmente giunto a Klemvor, unico approdo attualmente funzionante per raggiungere Laputa, era riuscito a raggiungere la sua meta.
    Dopo tutti quei chilometri Malthael era finalmente riuscito ad arrivare alla sua destinazione, ora doveva solo sbrigare qualche rogna burocratica per l'ingresso nella città volante e poi gli sarebbe bastato solamente trovare la sede della gilda per poter avere le informazioni di cui aveva bisogno.
    Facendo alcune domande in giro per la città, l'Araldo, aveva scoperto che Drusilia, la quale era la persona che più probabilmente avrebbe potuto digli quello che aveva bisogno di sapere, si trovava nel mastio dove l'Alfiere viveva e lavorava.
    Così senza perdere altro tempo si diresse alla sua destinazione, si fece dire qual'era l'ufficio dell'Alfiere da un inserviente e raggiunse con passo svelto la porta indicatagli.
    Quando Malthael era eccitato per qualcosa tendeva ad essere alquanto irruento ma fortunatamente, per questa volta, era riuscito a trattenere il suo primo istinto di entrare direttamente nell'ufficio, quindi facendo prima un bel respiro bussò alla porta.
    Se l'Alfiere lo avesse lasciato entrare si sarebbe presentato:
    << Piacere io sono Malthael. >>
    Dicendo questo avrebbe allungato una mano affinché l'altra la stringesse.
    << Potrei rubare qualche minuto del suo tempo? Avrei bisogno del suo aiuto per una questione per me importante. >>
    Usando il lei avrebbe così rispettato l'importanza della sua interlocutrice.
    A dispetto di come stava per iniziare irruentemente la sua entrata, si era comportato da perfetto gentiluomo, ne era proprio soddisfatto.
     
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    "La morte è la curva della strada,
    morire è solo non essere visto".


    Fernando Pessoa.


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    Albero Casa, Latifondo.
    Presidio Errante, Endlos.

    Quando le nocche del giovane si posarono più volte sul legno della porta che lo separava dal Gran Maestro, una voce gentile di donna lo invitò ad entrare.
    Nell'enorme ufficio -che occupava gran parte della superficie dell'intero piano- gli occhi del giovane si sarebbero persi nell'oro, scelta simbolica piuttosto che ostentazione di sfarzo, che di fatto ricopriva quasi interamente pareti e mobili ad eccezione di sporadiche tinte pastello. I muri erano interamente coperti di intarsi, decorazioni ed affreschi dalle tinte calde e dal gusto piuttosto sfarzoso; ampie finestre e balconi donavano all'ambiente quella luminosità e candore diffuso altrimenti assorbiti dai colori, così che l'occhio potesse soffermarsi su ogni dettaglio senza mai stufarsi. La mobilia si riduceva invece ad una grande scrivania con poltrone da entrambi i lati davanti ad un camino tenuto spento. Un grande specchio lo sovrastava.

    << Piacere io sono Malthael.
    Potrei rubare qualche minuto del suo tempo? Avrei bisogno del suo aiuto per una questione per me importante. >>


    In quel tripudio di bellezza ed attenzione certosina ai dettagli, una donna sedeva tranquillamente alla propria scrivania. Lunghi capelli castani scendevano sulle spalle diafane, riflettendo la luce diurna come una cascata di pura seta. Ciglia folte e nere quanto una notte senza stelle coprivano gli occhi di smeraldo e labbra morbide e rosse spiccavano sulla pelle candida. Nonostante i suoi titoli ed il suo passato, non sembrava affatto un guerriero: con movimenti lievi e garbati intingeva una piuma nel calamaio ogni qual volta le terminava l'inchiostro sulla pergamena sulla scrivania e nulla in quelle mani avrebbe suggerito una certa maestria nell'arte della spada.

    Sollevò gli occhi, rivolgendogli un dolce sorriso.

    -Buongiorno. Posso fare qualcosa per voi?

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.


    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + scurovisione + passiva di volo + immunità passiva agli agenti esterni più relativa attiva a consumo variabile = 29pt]

    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza. Inquanto Amore, la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico; nonostante la sua anima occupi di fatto un corpo, con il tempo ha finito per svilupparsi a tal punto da non poter nemmeno essere completamente contenuta nella carne. Per questo motivo l'anima della Dama del Vento è percepibile non solo dentro Drusilia, ma anche nell'ambiente che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%) + percezione di onnipresenza (antiauspex dell'anima)= 40pt]

    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.
    [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex di tipo radar + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)= 30pt]

    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.
    [Malia di carisma = 5pt]
     
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    Entrando Nell'ufficio di Drusilia, Malthael, era stato talmente nervoso e concentrato su quello che doveva dire e sul come dirlo che non aveva neanche guardato dove si trovava.
    Ora che aveva fatto la sua presentazione si stava lentamente rilassando e di conseguenza diventava sempre più conscio di quello che aveva intorno.
    Si trovava in una stanza talmente grande che molti, suddividendola a dovere, avrebbero utilizzato per ricavarci almeno un appartamento completo di tutto.
    Quella stanza lo faceva sentire decisamente piccolo e a enfatizzare ancora di più la differenza che c'era tra il visitatore ed il proprietario ci si metteva il fatto che era completamente ricoperta d'oro.
    Quel metallo prezioso ricopriva tutto come fosse stata una patina di polvere in una casa abbandonata da tempo, ogni cosa in quella stanza parlava di potere.
    La donna che aveva di fronte doveva essere schifosamente ricca e potente, ancora di più di quello che si era figurato Malthael, sperava solo che non avesse avuto anche la mentalità "politica" che avevano gli uomini nelle sue condizioni: poca morale, molti sotterfugi e tantissime bugie.
    Se Drusilia fosse avesse avuto anche solo la metà dell'atteggiamento solito di quelli che ricoprivano posizioni simili alla sua, Malthael avrebbe avuto decisamente molti problemi ad avere a che fare con lei. Non aveva mai rispettato e soprattutto sopportato le persone che cercavano di raggirare gli altri per ottenere interessi personali.
    Da quello che gli avevano raccontato, l'Alfiere di quel presidio non era affatto in quel modo ma, in ogni caso, Malthael preferiva farsi una sua opinione personale, per il momento la prima impressione non era affatto buona, chi allestiva un'ufficio in quel modo generalmente voleva mettere in soggezione il visitatore.
    Possibile che avesse ereditato quell'ufficio da qualcun'altro? E che quindi lei non fosse direttamente concorde con quella filosofia?
    Questo di certo Malthael non poteva saperlo e non ne era interessato, avrebbe fatto una sua valutazione della donna dalla conversazione che avrebbero avuto.
    L'Araldo era talmente assorto nei suoi pensieri che anche quando Drusilia parlò non si rese conto che gli era stata rivolta una domanda:
    << Buongiorno. Posso fare qualcosa per voi? >>
    Il cervello di Malthael aveva ricevuto e archiviato quello che l'altra aveva detto ma non ne aveva reso Malthael consapevole immediatamente poiché lui era assolto in tutt'altri pensieri.
    Drusilia si sarebbe probabilmente spazientita per quella mancanza di rispetto vedendolo completamente assorto nei suoi pensieri e nella contemplazione di quella stanza invece che attento a lei e a quello che aveva da dirgli, soprattutto considerando che era stato lui a cercarla.
    Fortunatamente Malthael si riprese in un tempo non eccessivamente lungo quindi, facendo finta che fino a quel momento fosse stato a cercare le parole giuste, si strofinò il mento e disse:
    << Mi hanno molto parlato di voi, Drusilia, e so che siete una donna molto potente e con molte conoscenze, io avrei bisogno di queste per risolvere il mio problema.
    Io sono un Araldo della Morte e vengo da un piano chiamato Limbo dove risiedono tutti i "dipendenti" del Mietitore. Vorrei poter tornare a casa mia quindi sono venuto a chiederti aiuto in tal senso: avrei bisogno di sapere se tu sai come viaggiare tra i mondi o se conosci qualcuno che ne è capace. >>

    La sua richiesta era fatta ora poteva sperare solo in una risposta positiva da parte di Drusilia, così, con voce carica di aspettativa, aggiunse:
    << Puoi aiutarmi vero? >>
    Malthael stava continuando ad usare il lei anche se non ci si trovava molto bene, non sapeva cosa fosse più appropriato in queste circostanze ma di sicuro voleva evitare di contrariare Drusilia visto che forse poteva aiutarlo.
     
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    Il fanciullo era evidentemente in imbarazzo, ragion per cui il Gran Maestro non perse nemmeno per un attimo il proprio savoir-faire e continuò a sorridergli rassicurante per tutto il tempo. Piuttosto avrebbe ascoltato con garbo il suo problema, non prima di aver riposto la propria piuma e la pergamena in disparte.

    << Mi hanno molto parlato di voi, Drusilia, e so che siete una donna molto potente e con molte conoscenze, io avrei bisogno di queste per risolvere il mio problema.
    Io sono un Araldo della Morte e vengo da un piano chiamato Limbo dove risiedono tutti i "dipendenti" del Mietitore. Vorrei poter tornare a casa mia quindi sono venuto a chiederti aiuto in tal senso: avrei bisogno di sapere se tu sai come viaggiare tra i mondi o se conosci qualcuno che ne è capace. Puoi aiutarmi vero? >>


    -Il viaggio fra i mondi è materia assai complicata, devo ammetterlo- avrebbe risposto, chinando il capo pensierosa -Ma data la natura stessa di Endlos, è possibile incontrare molte menti "interessate" a questi fenomeni. Non sei il primo ad esserci finito per sbaglio, dopotutto.

    Rimembrando con nostalgia i suoi primi tempi al Presidio Errante, forse un pò burrascosi ma sicuramente migliori di quelli attuali.

    -Quindi... si, potrei aiutarti. Ma permettimi una curiosità... quanti anni hai?

     
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    Drusilia sembrava non aver notato l'iniziale spaesamento di Malthael, o quantomeno non lo aveva dato a vedere, poiché aveva continuato a sorridergli incoraggiante tutto il tempo.
    Forse era vero quello che dicevano di lei e la prima impressione che si era fatto Malthael guardando quell'ufficio era sbagliata. Ci sarebbe stato tempo per concludere la sua analisi su quella donna ed arrivare ad una visione completa ora doveva ascoltare quello che aveva da dire.
    << Il viaggio fra i mondi è materia assai complicata, devo ammetterlo. Ma data la natura stessa di Endlos, è possibile incontrare molte menti "interessate" a questi fenomeni. Non sei il primo ad esserci finito per sbaglio, dopotutto. >>
    L'umore di Malthael andava migliorando quello che Drusilia aveva detto gli dava la speranza che effettivamente in quel mondo potesse trovare qualcuno che potesse aiutarlo.
    La risposta della donna aveva fatto ripensare all'Araldo cosa avesse detto in precedenza poiché Drusilia aveva supposto che lui fosse arrivato su Endlos per caso rubato al suo mondo dalla forza del Maelstorm, così come aveva scoperto succedeva spesso in quel piano.
    In effetti Malthael non aveva dato nessun tipo di specifica in merito e di certo aveva lasciato molto spazio a qualsiasi tipo di supposizione e, quella che aveva fatto la donna, era di certo la più probabile.
    Era ancora immerso in questi suoi ragionamenti quando Drusilia lo riportò alla realtà dicendogli quello che voleva sentire:
    << Quindi... si, potrei aiutarti. >>
    Grande
    Pensò Malthael con il sorriso che si apriva sulle sue labbra, finalmente era arrivato ad una svolta nella sua ricerca.
    << Ma permettimi una curiosità... quanti anni hai? >>
    Aggiunse la donna mentre Malthael si stava facendo prendere dall'euforia.
    Se Drusilia lo voleva aiutare di certo non gli avrebbe negato tutto quello che voleva sapere, avrebbe messo tutte le carte in tavola chiarendo anche quello che la donna aveva supposto erroneamente.
    Non aveva potuto non notare che Drusilia era passata al tu eliminando il distacco che crea il linguaggio formale e dando una maggiore parvenza di complicità e comprensione. Sinceramente sollevato, Malthael si sentì in dovere di fare lo stesso.
    Quindi troppo contento per rimanere fermo cominciò il suo racconto facendo avanti e indietro per la stanza.
    << Volevo cominciare col chiarire che non sono arrivato su Endlos per caso ma ci sono stato mandato in missione dal mio Signore per collezionare l'anima di un morente da inviare nell'oltretomba.
    Come ho detto prima io sono un Araldo della Morte e questo rientra nei miei compiti.
    Purtroppo il mio primo giorno qui ho perso il mio orecchino magico, unico strumento che avevo per comunicare con casa, quindi ora sto cercando un modo per tornare a casa.
    Tornando a me non so quanti anni io abbia poiché grazie al mio lavoro il mio signore mi ha reso immortale e ho perso il conto.
    Non ti so neanche dire quanti anni avessi prima poiché ho perso i miei ricordi quando sono morto. >>

    E con questa frase molto strana lasciò la parola a Drusilia ansioso di sapere come avrebbe potuto aiutarlo.
     
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    Quando lei gli diede modo di comprendere che esistevano molte possibilità di ritrovare la propria dimora e che, in ogni caso, avrebbe potuto aiutarlo, il giovanotto si lasciò andare in un sorrisone smagliante, evidentemente euforico per la buona notizia. A vederlo in quel modo, Drusilia ne rimase abbastanza sorpresa; sebbene lo trovasse in un certo senso tenero e carino, aveva già avuto nel suo trascorso diversi incontri con figure simili, cioè legate alla Morte da contratti "lavorativi". Amichevoli o meno che fossero, aveva sempre percepito una velata malinconia nei loro atteggiamenti, sempre posati ed eleganti.
    Quel tale Malthael sembrava decisamente più vitale degli altri.
    Per questo gli aveva chiesto l'età.

    << Volevo cominciare col chiarire che non sono arrivato su Endlos per caso ma ci sono stato mandato in missione dal mio Signore per collezionare l'anima di un morente da inviare nell'oltretomba. Come ho detto prima io sono un Araldo della Morte e questo rientra nei miei compiti.
    Purtroppo il mio primo giorno qui ho perso il mio orecchino magico, unico strumento che avevo per comunicare con casa, quindi ora sto cercando un modo per tornare a casa.
    Tornando a me non so quanti anni io abbia poiché grazie al mio lavoro il mio signore mi ha reso immortale e ho perso il conto.
    Non ti so neanche dire quanti anni avessi prima poiché ho perso i miei ricordi quando sono morto. >>


    -Oh, non ti preoccupare, era una semplice curiosità ♥

    Lasciò alle spalle quel dubbio, consapevole che -in ogni caso- poco sapeva riguardo le dinamiche interne del seguito del Mietitore, ragion per cui non volle soffermarsi troppo sulla questione. E poi non le piaceva parlare di Morte... soprattutto come entità.
    Brutti ricordi.

    -Molto bene, dicevamo... desideri ritrovare l'orecchino o cercare direttamente metodi alternativi di viaggio?

     
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    << Oh, non ti preoccupare, era una semplice curiosità. >>
    Questo rispose Drusilia al racconto di Malthael. All'Araldo dispiaceva molto non aver potuto rispondere alla donna quello che si aspettava di sentire ma veramente non sapeva come aiutarla.
    Provò comunque a fare delle stime in base a quanto sapeva:
    << Vorrei veramente soddisfare la tua curiosità ma non posso darti una risposta precisa, l'unica cosa che potrei provare a fare sono delle supposizioni.
    Quando sono morto e sono stato "assunto" per questo "lavoro" ho perso tutti i ricordi della mia vita precedente ma guardando il mio corpo direi che avevo una ventina d'anni e non sono più invecchiato da allora.
    Non so dirti neanche da quanto servo la Morte perché i primi tempi li ho passati in addestramento e in quel periodo i giorni erano molto simili se non identici quindi ho facilmente perso la cognizione del tempo.
    Inoltre nel Limbo il flusso temporale non scorre alla stessa velocità degli altri mondi così da agevolare il lavoro dei servitori del Mietitore. Anche se non ne avessi perso il conto, non saprei rapportare i miei anni ai tuoi.
    L'unica cosa che posso dirti che non è molto che sono al servizio del mio Signore, dovendo fare una stima molto approssimativa utilizzando i vostri parametri di tempo direi circa 5 anni.
    Questo numero però non significa nulla poiché come mi è stata cancellata la memoria una volta potrebbe essere successo ancora e quindi potrei fare questo lavoro da secoli senza saperlo. >>

    Non era molto e di certo non aveva risposto in maniera significativa alla domanda di Drusilia ma questo era proprio tutto ciò che poteva dirle poiché era tutto ciò che sapeva.
    L'ultima cosa che aveva rivelato alla donna era una questione che si era sempre posto e che però non aveva mai trovato alcuna risposta. Nessuno sapeva dettagli della sua vita passata di quando era vivo o delle possibili altre che aveva vissuto. Se anche qualcuno ne fosse stato a conoscenza di certo non glielo avrebbe rivelato poiché era una legge ferrea del suo mondo, ogni cosa del passato li doveva rimanere o avrebbe potuto ostacolare il lavoro che facevano.
    Cosa sarebbe successo se avessero chiesto di uccidere o di raccogliere l'anima di qualcuno che amavi? Non doveva esistere alcun sentimento personale in quel lavoro oppure prima o poi ti saresti trovato in difficoltà.
    Per questo motivo molti Araldi non giravano per i mondi nel loro tempo libero, ma andavano e venivano dal Limbo solo il tempo necessario per compiere le loro missioni. In questo modo avevano poche possibilità di conoscere altre persone e soprattutto di non cercavano di non affezionarsi a nessuno.
    Malthael in questo era molto diverso da tutti gli altri, gli piaceva la conoscenza di tutto, amava studiare ed interagire con tutti i mondi e le persone che li abitavano, ogni volta che veniva mandato in un luogo nuovo per una missione non tornava subito a casa appena completata ma perdeva del tempo ad esplorarlo e conoscerlo così da arricchire la sua conoscenza non avendo paura di affezionarsi alle creature che incontrava.
    L'Araldo amava il suo lavoro perché gli permetteva di viaggiare e inoltre ne riconosceva una grande importanza nel ciclo di tutti i mondi esistenti ma di certo non era il tipo di omologarsi agli altri e questo già gli aveva comportato diversi problemi.
    Era il momento di riportare la sua testa alla sua conversazione poiché Drusilia gli stava facendo una domanda.
    << Molto bene, dicevamo... desideri ritrovare l'orecchino o cercare direttamente metodi alternativi di viaggio? >>
    Questa era un ottimo quesito ma purtroppo la risposta era una sola:
    << Ho perso l'orecchino in un piccolo villaggio del Nord e ho già provato a rintracciarlo senza successo quindi credo che la mia unica alternativa rimanga cercare un nuovo metodo di viaggio. >>
     
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    << Vorrei veramente soddisfare la tua curiosità ma non posso darti una risposta precisa, l'unica cosa che potrei provare a fare sono delle supposizioni. [...] Questo numero però non significa nulla poiché come mi è stata cancellata la memoria una volta potrebbe essere successo ancora e quindi potrei fare questo lavoro da secoli senza saperlo. >>

    Seduta al suo scranno, concentrata ad ascoltare ciò che l'Araldo aveva da dire, Drusilia si lasciò sfuggire un sorriso intenerito.
    Non si trattava di mancanza di rispetto e nemmeno di un tentativo d'aggressione. Piuttosto trovò adorabile la sua parlantina, oltre che la sincera volontà di esserle in qualche modo d'aiuto, anche per delle piccolezze come una semplice curiosità.

    << Ho perso l'orecchino in un piccolo villaggio del Nord e ho già provato a rintracciarlo senza successo quindi credo che la mia unica alternativa rimanga cercare un nuovo metodo di viaggio. >>

    -Capisco- avrebbe annuito, estremamente seria in volto -Vorrà dire che cercheremo qualcuno in grado di ristabilire i contatti.

    A quel punto si sarebbe sollevata in piedi con garbo e, camminando lentamente attorno alla scrivania, si sarebbe avvicinata allo straniero. Senza alcuna paura di ciò che il suo interlocutore era e rappresentava oltre ogni apparenza, gli avrebbe allungato la mano sorridente, come un invito a seguirla.

    -E' una bella giornata, ti va di passeggiare insieme?

     
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    Come al solito Malthael aveva parlato troppo, quando c'era un argomento in cui era particolarmente coinvolto o che lo interessava diventava decisamente logorroico.
    Quando entrava in questa modalità nessuno riusciva a fermarlo, attaccava a parlare e non la finiva più.
    Drusilia, ovviamente, si era accorta della cosa e aveva cominciato a sorridere. Malthael sperava che quel sorriso fosse di divertimento e non di scherno anche se, in fondo, avrebbe potuto capirla in tutti e due i casi.
    Doveva forse rimediare in qualche modo? Oppure doveva lasciar perdere e cercare di controllarsi? Probabilmente non sarebbe comunque riuscito in nessuno dei due intenti quindi era inutile farsi troppi problemi.
    La donna nel frattempo stava tirando le sue conclusioni dal racconto di Malthael su come aveva perso l'orecchino e non era riuscito a recuperarlo, risvegliandolo dalle sue elucubrazioni sul suo carattere disse:
    << Capisco. Vorrà dire che cercheremo qualcuno in grado di ristabilire i contatti. >>
    La considerazione della donna non era molto illuminante per l'Araldo, non lasciava intendere nulla sul fatto che sapesse già dargli indicazioni specifiche su quello che stava cercando, l'unica cosa che poteva fare era attendere.
    Nell'attesa Malthael era tornato a valutare Drusilia e non gli sembrava che avesse preso male il suo atteggiamento ansi forse, avendo a che fare con un personaggio pasticcione come Malthael, si era anche rilassata e messa a suo agio. Anche se per l'Araldo questa non era esattamente un grande presentazione era certamente meglio di una riunione formale.
    Quanto stava per dire la donna avrebbe confermato questa supposizione:
    << E' una bella giornata, ti va di passeggiare insieme? >>
    Drusilia era certamente un funzionario e politico atipico, un altro al suo posto avrebbe mantenuto il discorso ai due lati dell'enorme scrivania sottolineando la differenza di potere che c'era tra il richiedente e colui che poteva decidere se accogliere o no la richiesta, invece la donna gli aveva chiesto di fare quattro chiacchiere passeggiando. In questo modo si sarebbe azzerata qualsiasi parvenza di autorità e di formalità portando la conversazione su un livello amichevole.
    Oramai era ovvio per Malthael che la sua prima impressione sulla donna, che aveva avuto basandosi sul suo ufficio, fosse completamente errata. Fortunatamente, aggiunse mentalmente alla sua considerazione.
    Niente avrebbe potuto rendere l'Araldo più felice di quella piega inaspettata quindi, con un gran sorriso stampato in faccia, rispose:
    << Assolutamente si! E' decisamente una buonissima idea, si chiacchiera molto meglio passeggiando al sole piuttosto che richiusi in un ufficio >>
    Detto questo seguì Drusilia ovunque avesse voluto portarlo.
     
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    << Assolutamente si! E' decisamente una buonissima idea, si chiacchiera molto meglio passeggiando al sole piuttosto che richiusi in un ufficio >>

    Con un sorriso gentile Drusilia accolse l'esternazione del ragazzino; avvicinandoglisi appena, gli avrebbe concesso una gentile carezza. Poi, con calma, lo avrebbe condotto alle Radici dell'Albero Casa. Erano radici profonde, resistenti e snodate quelle della sede di gilda; trascurando l'unico braccio adibito ad ingresso, l'intero perimetro a forma di croce greca della struttura era completamente circondato da enormi radici. Queste uscivano dal terreno per poi immergersi nuovamente fra l'erbetta fresca ed i fiori, disegnando grandi arcate dalle geometrie quasi innaturali, all'ombra delle quali spiccavano verande e piccoli ambienti costruiti al solo scopo di intrattenersi durante i momenti di pausa. C'erano fontane di acqua potabile e perfino una piccola cappella di marmo e pietre solide.

    -Nessuno di questi Aviatori aveva una famiglia. Chi orfano, chi naufrago... hanno scelto di lottare solo perché nessuno a questo mondo merita di subire ciò che loro hanno sopportato in vita. Intolleranza, tradimento, menzogne e complotti: c'è tanto marcio in questo mondo, ed il più delle volte non viene nemmeno dai mostri. C'è anche tanta ipocrisia: i lupi si mascherano da agnelli e spargono male e bugie attraverso le lacrime- lo avrebbe detto fissando le lapidi, passeggiando lentamente davanti ad ognuna e rileggendo i nomi di individui che, un tempo, erano vissuti in quella stessa casa -Gli Aviatori qui sepolti sono tutti quanti eroi, eppure nessuno ha reclamato il corpo quando è giunto il loro momento. I migliori sono sempre quelli meno acclamati, gli invisibili.

    Attese qualche attimo di silenzio, fermandosi.

    -Non è un destino orribile il loro? Ho fatto qualunque cosa per innalzarli, ma a quanto pare la gente dimentica facilmente chi li aiuta.

    Si lasciò andare in un sospiro orribilmente stanco.

    -Una volta un uomo... un musicista... mi disse che anche voi siete invisibili, è vero?- avrebbe infine domandato, congiungendo le mani al proprio ventre -Se si, perchè hai accettato di esserlo?

     
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    Drusilia aveva evidentemente preso Malthael in simpatia poiché, prima di dirigersi all'esterno, gli fece una carezza. Era molto contento di aver fatto una buona impressione ma probabilmente il suo "esame" non era ancora finito.
    Quel posto era veramente magnifico, un albero enorme faceva da casa a decine di persone, anche se il ragazzo aveva fatto molti viaggi nei vari piani del miltiverso ma non aveva mai visto nulla di così mastodontico in un luogo dominato dalla civiltà.
    Ogni radice di quell'albero poteva tranquillamente contenere una persona, nulla era paragonabile a quella maestosa visione delle forza della natura.
    Malthael ne rimase decisamente molto affascinato, ne studiava ogni piccolo particolare che, al suo arrivo, non aveva avuto modo di osservare poiché troppo preso dai suoi pensieri per quello che stava per fare.
    Drusilia lo aveva portato in quello che sembrava un cimitero, di certo un luogo poco adatto per una passeggiata rilassante. Chissà se aveva scelto quel posto di proposito o vi era capitata inconsciamente.
    La risposta al quesito mentale dell'Araldo venne direttamente dalla donna come se gli avesse letto nel pensiero:
    << Nessuno di questi Aviatori aveva una famiglia. Chi orfano, chi naufrago... hanno scelto di lottare solo perché nessuno a questo mondo merita di subire ciò che loro hanno sopportato in vita.
    Intolleranza, tradimento, menzogne e complotti: c'è tanto marcio in questo mondo, ed il più delle volte non viene nemmeno dai mostri. C'è anche tanta ipocrisia: i lupi si mascherano da agnelli e spargono male e bugie attraverso le lacrime. >>

    Sembrava che per il momento Drusilia non avesse nessuna intenzione di dire a Malthael quello che voleva sapere ma al contrario stava portando il discorso in un'altra direzione che ancora non era ancora chiara all'Araldo.
    Dopo tutti quei giorni passati nella sua ricerca di certo non gli avrebbe arrecato alcun danno aspettare ancora qualche minuto e concedere alla donna la possibilità di capirlo e valutarlo, dopotutto se lei lo avesse aiutato era il minimo che Malthael potesse fare in cambio.
    << Mio malgrado ho già avuto modo di vedere con i miei occhi le persone di cui parli quindi non mi cogli di sorpresa con queste parole, mi trovi assolutamente d'accordo sul voler trovare un modo per quantomeno ridurre il "potere" di queste persone. >>
    << Gli Aviatori qui sepolti sono tutti quanti eroi, eppure nessuno ha reclamato il corpo quando è giunto il loro momento.
    I migliori sono sempre quelli meno acclamati, gli invisibili.
    Non è un destino orribile il loro? Ho fatto qualunque cosa per innalzarli, ma a quanto pare la gente dimentica facilmente chi li aiuta. >>

    << Purtroppo hai ragione questo è il destino di chi si prodiga per il bene quotidianamente senza avere nessun secondo fine, solo pochi li valorizzano mentre gli altri danno per scontato quello che fanno approfittandosene. >>
    << Una volta un uomo... un musicista... mi disse che anche voi siete invisibili, è vero?
    Se si, perché hai accettato di esserlo? >>

    Questa era di certo una bella domanda e che avrebbe richiesto una risposta delle sue: lunghissima e ingarbugliata. Così Malthael, cercando di essere il più chiaro possibile, cominciò a esporle il suo credo:
    << Beh sai non siamo fisicamente invisibili, o meglio alcuni di noi hanno la capacità di esserlo ma non credo che tu stessi chiedendo questo.
    Sinceramente è un bene che quelli come me passino inosservati oppure non riusciremmo a fare il nostro lavoro, chiunque scapperebbe da noi o ci affronterebbe cercando l'immortalità.
    Ho scelto deliberatamente questo lavoro, non perché avessi paura della morte ma perché ci credo profondamente. La morte è una parte fondamentale della vita, è quella che gli da la sua importanza.
    Gli esseri mortali dovrebbero godersi ogni attimo della propria vita per alleviare la propria morte con la consapevolezza di aver vissuto pienamente.
    Pensa che succederebbe se fossero tutti immortali: la vita perderebbe il suo valore perché ogni attimo potrebbe essere vissuto un altro giorno e così andrebbe perso per sempre. Inoltre, ancora più importante, se ci fossero solo esseri immortali nel multiverso, come bilanciamento, cesserebbero completamente le nascite. Questo renderebbe il mondo un posto statico e privo della meraviglia del cambiamento dato dalle nuove generazioni.
    Nulla nella vita è importante come la morte, è un po' un controsenso ma se ci rifletti attentamente il mio discorso quadra perfettamente.
    Tornando alla tua domanda, non credo sia importante essere visti dalle masse ma, al contrario, bisogna essere soddisfatti di chi si è e cosa si fa e contare solo sul giudizio di quelli che ti sono vicini >>
     
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    << Tornando alla tua domanda, non credo sia importante essere visti dalle masse ma, al contrario, bisogna essere soddisfatti di chi si è e cosa si fa e contare solo sul giudizio di quelli che ti sono vicini >>

    Nonostante tutto, il giovanotto sembrò voler deviare l'argomento -o almeno fu ciò che Drusilia dedusse- rispondendo a quella che, di fatto, era un'altra domanda. Sicuramente non ciò che gli aveva chiesto; non era la visibilità o meno il concetto alla base dei suoi dubbi, nè tantomeno quanto fosse questa importante nel suo lavoro.

    -Allora dimmi, mio caro Araldo, ti soddisfa ciò che sei?

    Avrebbe continuato la Dama, facendo appello alla dialettica e cercando di tornare sulla retta via, l'esatto momento in cui il discorso era deviato in qualcosa di diverso. Il sacrificio. Perdere il proprio volto in cambio di altro: chiunque avesse accettato determinate condizioni ostili era stato necessariamente attratto da qualcosa che riteneva molto più importante.
    Ed era proprio quello ad incuriosirla: in cambio di cosa quel ragazzino aveva offerto di diventare invisibile?

    -Per quale ragione hai scelto questa via?

     
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    A differenza di quello Malthael pensava la risposta che aveva dato a Drusilia non doveva averla soddisfatta o quantomeno non era così completa come il ragazzo aveva creduto poiché la donna continuò a porgli altri quesiti sulla sua vita.
    << Allora dimmi, mio caro Araldo, ti soddisfa ciò che sei? >>
    E poi ancora:
    << Per quale ragione hai scelto questa via? >>
    Malthael era ufficialmente confuso, questa conversazione si stava rivelando a dir poco strana sembra che i due parlassero lingue diverse poiché nessuno sembrava capire l'altro.
    L'Araldo era convinto di aver risposto esaurientemente a queste domande ma forse c'era qualcosa di quello che gli aveva chiesto precedentemente Drusilia che non aveva inteso.
    Doveva provare ad essere più chiaro possibile in modo tale che non ci fossero altri fraintendimenti fra loro.
    << Sono molto soddisfatto di ciò che sono e del "lavoro" che faccio, credo che sia una missione molto importante per il futuro del multiverso. Questa è anche la ragione per la quale ho scelto questa vita...
    ...Aggiungerei anche che non avevo molta altra scelta poiché mi è stato proposto questo lavoro in occasione della mia morte quindi le alternative erano l'oblio o questa vita.
    Non ricordo nulla della mia vecchia vita e forse è meglio così. >>

    Neanche aveva finito di pronunciare queste parole che la sua vista si oscurò e una visione prese posto dell'ambiente circostante. I muscoli si fecero molli e il ragazzo si accasciò al suolo con un sorriso un po ebete sulla faccia.

    Una radura, il sole, le montagne sullo sfondo e una ragazza che gli sorride e gli tende la mano. Il mondo pervaso da una felicità senza limiti, il ragazzo non sapeva da dove arrivava ma c'era. Che fosse quel luogo o quella ragazza a provocargliela?
    La ragazza lo prese per mano e andarono insieme in una piccola casa di legno con un orticello all'esterno e rampicanti che risalivano i muri. l'Araldo non ricordava di averla mai vista ma gli era molto familiare.


    La visione si interruppe così come era iniziata non lasciando all'Araldo la possibilità di capire cosa fosse successo dopo. Le domande che gli si affollavano nella mente erano molteplici ma a nessuna poteva dare una risposta. Non aveva nessuna idea di cosa fosse successo e cosa fossero quelle immagini.
     
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    << Sono molto soddisfatto di ciò che sono e del "lavoro" che faccio, credo che sia una missione molto importante per il futuro del multiverso. Questa è anche la ragione per la quale ho scelto questa vita... >>

    Nonostante questa motivazione potesse essere a tutti gli effetti la ragione di vita del ragazzo, a Drusilia risultò comunque difficile credergli. Sembrava più che altro una sua convinzione maturata solo dopo anni di servizio, non certo quella principale, ragione del suo "lavoro".

    << ...Aggiungerei anche che non avevo molta altra scelta poiché mi è stato proposto questo lavoro in occasione della mia morte quindi le alternative erano l'oblio o questa vita.
    Non ricordo nulla della mia vecchia vita e forse è meglio così. >>


    ...ecco.
    Quello le sembrò più sensato.
    Decisamente.

    -Nulla da obbiettare, ti aiuterei in ogni caso.

    Nonostante di fatto un gruppo di paladini avesse tutto il diritto di rifiutare la richiesta d'aiuto di un assassino, per la Dama del Vento quell'interrogatorio aveva la sola utilità di soddisfare delle semplici curiosità nate negli anni: poco le importava se il suo interlocutore era stato costretto o meno a seguire quella via o a credere in determinati valori. Dopotutto, fintanto si fosse comportato a modo nel suo regno, non avrebbe mai avuto ragione di perseguitarlo. Nè lei e nemmeno i suoi sudditi.

    -Ciò nonostante ti anticipo che non possiamo dare trattamenti di favore a seconda del caso: non sono solo io ad analizzare i casi portati alla nostra gilda e necessito di un parere dei miei consiglieri, prima. Come con tutti, dopotutto.

    Gli sorrise gioviale, invitandolo a tornare sui loro passi ed uscire da quel piccolo cimitero privato.

    -Sarebbe un problema se mi prendessi alcuni giorni di attesa per sottoporre il caso ai miei uomini?- avrebbe infine domandato con garbo, facendogli intendere che -anche se non fossero andati per le lunghe- comunque ci sarebbe voluto un pò di tempo -Quando converremo ad una soluzione farò in modo che tu sia avvisato in tempo. Per te andrebbe bene?

     
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    Malthael si stava lentamente riprendendo da quella visione a cui non sapeva attribuire una provenienza. Non si era accorto di essere svenuto ma, considerando che si trovava sdraiato a terra con gli occhi chiusi, non c'erano molte altre spiegazioni possibili.
    Non sembrava che Drusilia si fosse accorta di nulla, forse perchè mentre era successo lei era girata o forse aveva semplicemente ignorato e non commentato l'avvenimento per evitare di metterlo in difficoltà? Questo Malthael non poteva saperlo e di certo al momento non era una informazione fondamentale per lui visto che la sua interlocutrice aveva ricominciato a parlare di quello che più lo premeva, la sua richiesta di aiuto.
    << Ciò nonostante ti anticipo che non possiamo dare trattamenti di favore a seconda del caso: non sono solo io ad analizzare i casi portati alla nostra gilda e necessito di un parere dei miei consiglieri, prima. Come con tutti, dopotutto.
    Sarebbe un problema se mi prendessi alcuni giorni di attesa per sottoporre il caso ai miei uomini?
    Quando converremo ad una soluzione farò in modo che tu sia avvisato in tempo. Per te andrebbe bene? >>

    Il ragazzo non avrebbe mai pensato che l'alfiere e capo dei LAM avrebbe voluto discutere del suo caso con altri volendo pareri diversi sul da farsi. Quella donna continuava a stupirlo, erano veramente poche le persone con la sua posizione politica a fidarsi dei consiglieri e chiedere loro pareri, in genere questi soggetti piaceva fare il bello e il cattivo tempo senza nessuno che li ostacolasse o dicesse loro cosa fare.
    L'atteggiamento di Drusilia era decisamente encomiabile, certo in effetti quella poteva anche essere una scusa banale per liberarsi dell'Araldo.
    Qualunque fosse il motivo della richiesta della donna Malthael non aveva molta scelta poiché non aveva nessun potere in quella conversazione, non stavano facendo una trattativa ma al contrario era il ragazzo che chiedeva aiuto e la sua interlocutrice poteva benissimo negarglielo.
    << Capisco perfettamente che tu voglia avere il consiglio dei tuoi uomini quindi aspetterò quanto sarà necessario, dopo aver cercato una soluzione per tanto tempo qualche giorno in più non sarà certo un problema.
    Attenderò con ansia di essere convocato da te, grazie ancora! >>

    L'Araldo sottolineò il ringraziamento con un lieve inchino del capo così da dimostrarle quanto le fosse grato dell'aiuto.
    Il fatto di essere un Araldo della Morte metteva sempre il ragazzo in una cattiva luce della gente retta e giusta poiché il suo lavoro faceva pensare a chi gli stava intorno che lui fosse un poco di buono, il classico individuo che non vede l'ora di usare la violenza e le maniere forti per ottenere quello che vuole o solo per divertimento, invece lui rispettava la vita e aveva un cuore gentile.
    Certo era sicuramente un eccezione tra i suoi colleghi, che reputavano tutti quelli che non facevano il loro stesso lavoro come inferiori, ma Malthael non poteva far a meno di apprezzare la vita in ogni sua forma.
    Il ragazzo non aveva bisogno che il mondo lo amasse ma sperava almeno che le persone con cui aveva a che fare lo capissero e non lo giudicassero male prematuramente senza conoscerlo.
    La cosa che voleva di certo non accadesse era che Drusilia volesse evitare di avere a che fare con lui e aiutarlo solo per qualche pregiudizio morale invece di valutare Malthael per quello che era veramente.
    << Resto a disposizione per qualsiasi domanda, aiuto o richiesta tu voglia farmi. >>
     
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