[CSV] Ali da pipistrello

Se non mi fai vedere come sono fatte non posso insegnarti

Lok mosse il suo naso mentre ci fissava, incuriosito, seduto sopra un ramo.
Stavo tentando, con poco successo, di capire l'apertura alare effettiva di Ronaaz, che però sembrava poco propensa a collaborare. Mi urtava il sistema nervoso sapere che non mi ascoltava.
Esigevo collaborazione da lei.
Sbuffai all'ennesima volta in cui si rotolò sulla schiena e tirò fuori la sua enorme lingua bavosa, felice di essere riuscita a capovolgersi.
Non avevo mai visto un drago così felice di essere sulla schiena.
Ok, a onor del vero non avevo mai visto altri draghi.

Voglio insegnarti a volare, forza. Ti prego

Implorai la mia draghessa, ma lei niente.
Sospirai sconsolata.
Mi annoiavo, lì in quella città. Ero stata per così tanti giorni per boschi che la movida cittadina mi aveva messo il mal di testa.
C'erano troppe persone che potevano nuocermi e non mi piacevano i loro pensieri, così avevo trovato quel parco in cui nasconderci.
Eravamo all'interno di un enorme arbusto, che al centro aveva dei rami abbastanza radi da poter stare seduta comodamente sul prato con accanto Ronaaz e Lok accampato su un ramo che ci fissava.
Le cose erano incredibilmente più grandi rispetto a casa mia, in quel posto strano.
Ancora non sapevo come si chiamasse, ora che ci facevo caso.

Mi rotolai nell'erba e fissai i miei compagni strambi, uno intendo a mangiare una foglia e l'altra a rincorrersi la coda.
Mi annoiavo immensamente

Sobbalzai malamente quando sentii due grossi schianti e poi una persona parlare.
La prima cosa che feci fu di mettermi in ginocchio e voltarmi verso il rumore, la mano al ramo che tenevo vicino a me per colpire chi mi si avvicinava con fare minaccioso.
C'erano due esseri, uno in piedi, una specie di... riccio umanoide, probabilmente, visto che aveva le spine ma stava dritto sui piedi, con una mano guantata sul fianco destro, mentre l'altro era morto, tenuto in braccio da un ragazzo.
Era rosso, ma non capivo cosa potesse essere.

Chi va là?

Domandai con i sensi tutti attivi. Cercavo di capire se quel tizio potesse essere un problema per me e per Ronaaz e Lok. Non era facile trovare dove nascondersi nei grandi centri abitati, anzi avevo imparato che era veramente difficile nascondere la presenza di un drago. A quanto pareva, su Endlos non ce n'erano molti e Ronaaz faceva un po' agitare le persone quando veniva vista, quindi eravamo costretti a muoverci di notte per dare meno nell'occhio possibile.
Comunque, i miei sensi, per quanto all'erta, non percepivano ostilità nel ragazzo.
Per quanto riguardava il porcospino, invece... non percepivano niente!
Chi diavolo erano?

Lo fissai, ancora poco convinta, ma più incuriosita. Aveva detto una cosa che mi aveva fatto risvegliare il cervello.
Che cos'è un... robot?
Chiesi. Poi fissai Ronaaz, che scodinzolava felice.
Sì, è mia
Risposi. Mi alzai in piedi, data la mia bassa statura stavo tranquillamente sotto a quel cespuglio, e posai il ramo. Mi inchinai.
Sono Kelly
Mi presentai rimanendo a testa china

Osservai William incuriosita. Stava facendo un ballo strano, forse da quelle parti si faceva in quel modo. Alzai la testa per osservarlo meglio, schiena dritta e viso immobile. Ancora non riuscivo a capire come funzionassero per bene i meccanismi dei centri nervosi facciali.
Quindi un robot è una specie di homunculus?
Domandai ricordandomi l'immagine di uno di essi su un libro di mio nonno.
Per cui un robot è una specie di schiavo umanoide
Dedussi.
Notai che William stava un po' stretto là sotto e mi inchinai di nuovo.
Scusami. Possiamo uscire da qui, se sei un po' stretto. Senza offesa ma non volevo allontanarmi da Ronaaz, quindi possiamo metterci sul prato qui fuori e lei rimane qua
Proposi. Nel dubbio feci un altro inchino.
Mi voltai verso di Lok e gli tesi la mano. Il mio coniglietto blu mi saltò sul palmo e lo feci accomodare sulla mia spalla.
A Ronaaz, invece, feci segno con l'indice di mettersi a sedere.
Buona qui. Dopo ti porto da mangiare
Le dissi. Lei piegò la testa di lato ma si leccò le labbra con quella sua lingua enorme. Aveva capito, sapevo che aveva capito, e potevo sentire che aveva già l'acquolina in bocca.
Superai William facendomi spazio tra i rami. Il sole dritto nel viso mi dette fastidio, ancora non mi ero abituata alla sua presenza.
Mi sedetti sul prato e portai le gambe al petto.

Ronaaz? Onestamente non lo so più. C'è stato un po' di caos e ho perso il conto dei giorni ma credo... un mese, forse qualche giorno meno. L'ho fatta schiudere io
Risposi pensandoci. Quel tizio non mi metteva ansia, non c'era la palla nel mio stomaco, quindi decisi di fidarmi di lui.
Non sembrava né cattivo né nocivo, anche se di certo era... particolare.
Ora tocca a me. Che cos'è Crash e Sonic?
Chiesi. Distruzione e sonico. Forse un tornado, oppure un incantesimo forte. Una malattia di massa?
Mi misi un'unghia in bocca e la mangiucchiai.
Sono uragani? E tu sei un alchimista, che crea homunculus e uragani? Non mi sembri cattivo, magari hai sbagliato formula? Un programma sono le sequenze di ordini che hai detto prima? E poi...
Mi interruppi, conscia di aver di nuovo lasciato fluire le parole senza tregua. Abbassai la testa in un mini inchino.
Con tutto il rispetto parlando
Aggiunsi

Endlos iniziava a piacermi. Anche io potevo avere la possibilità di creare il mio Sonic? Era una cosa fantastica!
Mi permisi di affacciarmi verso il suo polsino, gattonando verso William, ormai troppo concentrata per preoccuparmi del fatto che avrei dovuto inchinarmi ancora.
Che cos'è questo?
Domandai. Era affascinante tutto quello di cui mi stava parlando, mi sentivo finalmente di nuovo interessata a qualcosa. Era dall'epoca del milletrecentesimo libro che avevo letto che non mi sentivo così.
Era come un formicolio al cervello che mi faceva dimenticare la noia di quei giorni.
Sentii dei rumori dentro al cespuglio e mi voltai per un attimo per vedere se Ronaaz rimaneva al suo posto.
La vidi spuntare con il musino, muovendolo in modo da annusare l'aria per assicurarsi che non me ne fossi andata troppo lontana. Allungai una mano per accarezzarla e tranquillizzarla.
Buona. Tra poco torno
Le dissi, per poi concentrarmi di nuovo su quel fantastico bracciale. Lo indicai.
Un ciclo infinito è tipo... una ripetizione in loop di un ordine?

Sobbalzai e mi nascosi dietro a William mentre quell'affare iniziava a rotolare. Mi faceva paura, onestamente.
Era affascinante, ma terrificante.
Quando William mi disse di Ronaaz, le mie pupille si dilatarono.
Oh... no, no, no, ti prego non farla uscire da lì dentro!
Esclamai, ma, prima che potessi voltarmi per evitare che lei vedesse il robot correre, era già scattata in avanti per andargli dietro. Ottimo: tutti i miei piani per tenerla nascosta mandati al vento!
Ti prego falla tornare qui! Io non... lei deve stare buona nascosta, non è bello che la gente la veda! Qui avete un modo buffo di trattare con le creature e l'ultima volta si è un po' spaventata, ha creato un po' di trambusto... insomma, devo nasconderla!
Dissi. Mi inchinai per chiedere a William aiuto.
Iniziava a farmi male la schiena a forza di inchinarmi.
Vidi il mio drago che si schiantava contro gli alberi mentre cercava di stare dietro al robot, con quella sua corsa che più che una corsa era un rotolamento goffo e palloso (palloso proprio da palla: era una palla rotolante!) e mi preoccupai che nessuno la notasse. Mi alzai per andarle dietro.
Ronaaz, torna qui. Non... NON TI AZZARDARE A LANCIARTI NELL'ACQUA RONAAZ!
Gridai raggiungendola verso la fontana

SPOILER (clicca per visualizzare)

Io non penso di aver usato mana, Ronaaz non ha un senso ancora

Ecco, ora avevo un drago da mettere a stendere al sole! Non che Ronaaz se ne fosse fatta un problema: sembrava felice e allegra di starsene a sguazzare nell'acqua, ma le occhiate delle persone intorno a noi mi stavano già mettendo agitazione.
E se mi agitavo io, si agitava anche lei.
Mi feci forza e mi tolsi Lok dalla spalla per poggiarlo tra le mani di William. Mi inchinai ancora.
Scusa, tienimelo un attimo
Gli chiesi, poi mi infilai io stessa nella fontana, inzuppandomi fino alla vita. Ronaaz mi raggiunse muovendo i piedi e schizzando tutto intorno a sé.
Ronaaz, buona, forza. Stai dando fastidio a quelle persone, vedi?
Le dissi dolcemente indicando due ragazzi che ci stavano fissando. Mi venne il nodo alla pancia: volevo spostarmi da lì prima possibile.
La presi per la zampa e la condussi fuori dalla fontana, non prima che avesse dato un'ultima zampata all'acqua, giusto per finire di bagnarmi da capo a piedi, poi controllai che non si fosse fatta niente.
Quando finalmente fui sicura che fosse sana e salva, mi ricordai che William mi aveva domandato delle cose. Lo guardai.
Ecco, ho visto esseri di ogni tipo da quando sono qui a... su... non ho ben capito, comunque su Endlos. Giganti, nani, robot blu, e sembra che tutto questo vi vada bene, ma quando vedete un draghetto vi spaventate
Commentai. Mi inginocchiai per togliere delle foglie da una zampa di Ronaaz.
Qualche giorno fa ero qua vicino a cercare del cibo e avevo provato a mascherarla per evitare di creare trambusti. Mentre mi sono distratta un attimo osservando una ragazza fare delle forme geometriche per aria con il corpo, il mantello che avevo messo addosso a Ronaaz le è caduto e una ragazza l'ha vista e si è messa a urlare. Lei si è spaventata e ha iniziato a correre qua e là come una matta, distruggendo alcuni banchi del mercato.
So che non si fa, appena avrò i soldi risarcirò i proprietari, ma ho potuto solo scappare con Ronaaz accanto a me e cercare un riparo nel bosco vicino
Raccontai. Era stata un'esperienza illuminante, comunque: Ronaaz non compatibile con persone di Endlos.
Chiaro.
Per questo preferisco muovermi di notte, siamo nascoste
Dirgli quelle cose forse era eccessivo, ma lui non mi faceva venire la palla nello stomaco e quindi mi fidavo. Spinsi di nuovo Ronaaz dentro al cespuglio, poi notai che i miei capelli, che già di solito non erano al loro stato migliore, erano un disastro. Mi inchinai.
Scusa per il mio aspetto, non vorrei turbarti in questo stato