Hope of Morning

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  1. Deneb Eilean
     
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    xOcvnD3 È un giorno come tanti altri dietro al bancone del negozio.
    Il vecchio Rob è appena tornato sul retro per riparare lo scudo sbrecciato di una guardia cittadina. Chiunque ad una prima occhiata definirebbe quell’ometto un armaiolo burbero e intrattabile – anche adesso sta borbottando sui pochi riguardi che la Milizia d’Argento ha nei confronti del proprio equipaggiamento. Io per prima, dal giorno della mia assunzione diversi mesi fa, ho avuto l’onore di saggiare ogni spigolo del suo carattere. Eppure, nonostante tutte le lavate di capo e le litigate, ho imparato a conoscere il brav’uomo che si cela sotto la spessa scorza di ruvidezza.

    Come faccio ad esserne sicura?
    Innanzitutto solo una persona di buon cuore avrebbe potuto assumere una ragazza nelle mie condizioni: una giovane straniera - sola nel groviglio urbano di Altatorre - con pochi soldi in tasca, senza nessuna competenza in metallurgia ma in cerca comunque di un lavoro a stretto contatto con le armi. Aggiungiamo pure la mia malcelata titubanza nel rapportarmi con i non-umani - deformazione causata dall’essere cresciuta nell’ambiente xenofobico dell’Ovest - che ho cercato di limare in questo periodo di rapporto diretto con la clientela variegata del Pentauron.

    Per caso ho già detto che, tra le altre cose, sono anche incinta?

    Ha fatto proprio un bell’affare, il vecchio Rob. Credo che ai tempi avesse intravisto quanto fossi abbattuta. Non volendo tornare al mio villaggio natio a mani vuote e con la pancia gonfia, mi ero messa in cerca di un lavoro alternativo all’attività mercenaria che potessi svolgere nelle mie condizioni: oltre a tutti i problemi connessi alla gravidanza, ho bisogno di tenere la mia lancia materializzata e in bella vista, non potendola trattenere per un’intera giornata – ecco spiegato il perché di un mestiere in cui sono circondata da lame e corazze. Dopo tantissime porte chiuse in faccia, questa bottega d’armi era praticamente la mia ultima speranza di trovare un impiego per questi mesi d’inattività forzata.

    In qualche modo le cose hanno cominciato a girare per il verso giusto. Mi sono abituata al ruolo di commessa e non faccio più errori grossolani con i clienti. Nonostante le fatiche della gestazione mi sento piena di energie. Un turbinio di emozioni mi sta accompagnando da diverse settimane. Ogni tanto mi accarezzo il ventre quando sento dei timidi movimenti, altre volte ancora passo distrattamente una mano sull’asta dell’arma maligna riposta su di un sostegno alle mie spalle.

    Per ora sto cercando di non preoccuparmi per il futuro.
    Preferisco godermi queste giornate indaffarate,
    in attesa di parlare col prossimo cliente.

     
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    Passeggiavi nelle strade alte e trafficate di quella città immensa: le late torri bianche di marmo s'alzavano dal terreno e i ricchi signori passeggiavano nelle vie, muovendosi animati dalla loro ingordigia e dalla loro voglia di spendere. In questo marasma troneggiavi su tutti, attirando i mal celati sguardi di curiosità ed indignazione sul tuo corpo bianco. La veste di pelliccia strappata, le ferite rimarginate da poco sul tuo corpo, medaglie -o vergogne?- del tuo ultimo scontro.

    T'aggiravi con lo sguardo di chi cerca qualcosa, ignorando le lame negli occhi di quella nobiltà così distante dal tuo alto lignaggio: tu sovrano d'un mondo lontano, generale d'armate immense, non potevi essere scalfito dall'invidia dei deboli, probabilmente neanche in grado di proteggersi da soli. Nel fodero, la fedele ed acciaccata Zanna nera; ancora ti bruciava nel cuore lo sfregio su quelle rune da parte dei ribelli e dei loro capi. Gliela avresti fatta pagare cara, una volta trovati nascosti nel profondo sud.

    Ma torniamo al presente, alla tua ricerca.

    Cercavi un mercante, un fabbro, un qualunque individuo potesse darti informazioni utili. Dovevi riportare la tua arma alla gloria, come alla gloria dovevi riportare il nome degli Emberfang e consegnare alla giustizia divina i trasgressori e gli empi: coloro che avevano fatto di più che strapparti dal tuo regno.

    Entrasti in quella che sembrava la bottega d'un fabbro, apparentemente promettente: dietro al bancone, una giovane donna dagli occhi vermigli e dai capelli color della sventura.

    “I miei omaggi, donzella.”

    Il solito garbo che ti contraddistingueva non mancò, neanche in quella situazione.
    T'avvicinasti al tavolo con passo leggero ed elegante, mentre nelle grosse e pesanti mani stringevi la tua compagna.

    “Avrei da chiedere un informazione, se posso.”


    Poggiasti quella spada nera sul bancone, ancora chiusa nel fodero.

    “Vorrei sapere, se permettete, dove posso trovare un runista da queste parti, ed in generale dove posso trovare del buon equipaggiamento difensivo. Spero solo di non essere fuori misura per il vostro solito.”


    Sorridesti, mostrando quelle zanne bianche affilate come lame.
    Non avevi intenzioni ostili, ma forse quel gesto avrebbe potuto mettere in soggezione la donna.



    Edited by Ex/Human - 28/6/2016, 18:44
     
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  3. Deneb Eilean
     
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    Vedendo il nuovo avventore per un attimo mi si è fermato il fiato in gola.
    È di stazza talmente imponente che a stento riesce a passare dalla porta. Per pochi millimetri non raschia contro il soffitto della bottega. Le sue fattezze mannare peggiorano ulteriormente il quadro, perché mi riportano alla mente ricordi traumatici. Strizzo gli occhi sforzandomi di cacciarli, poi guardo verso l’alto.

    « Salve… mi dica. »

    Rispondo a mezza voce, non sentendomi completamente a mio agio. In passato ho avuto a che fare con clienti non umani, ma mai bestioni del genere. Porto istintivamente una mano sul pancione. Cerco di modulare il respiro. Ha appena appoggiato uno spadone altrettanto enorme sul bancone, chiedendo poi se la bottega forniva alcuni servizi. Mi rivolgo a lui con tutta la professionalità che riesco a raccogliere.

    « Il nostro fabbro è competente con le rune, poi tutto dipende dal tipo d’incantamento che desidera. Riguardo a corazze e scudi, ne abbiamo molti in vendita – ma qualcosa di adatto alla sua taglia andrebbe forgiato su misura. »

    Armature così imponenti erano casi speciali che si vendevano al massimo una volta all’anno, non era conveniente averne in magazzino.
    Per il resto, non sono sicura di quanto appaia cordiale il mio volto di fronte a quel sorriso zannuto, ma l’agitazione iniziale sta già scemando. Pensandoci razionalmente, mi è capitato d’incontrare creature ben più terrificanti: probabilmente sono soltanto rimasta stranita nel vederne una di tale mole in un contesto cittadino.

     
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    Guardasti la donna dall'alto della tua stazza, assaporandone l'odore: era indubbiamente quello d'una pelle femminile...eppure c'era qualcosa di diverso in lei, qualcosa di più. Era incinta, e tu lo capisti subito, come capisti subito il timore che il tuo aspetto le suscitava. Cosa irrilevante per te quanto positiva: infondo un giudice di Belphegor, un centurione forgiato dal fuoco della guerra, deve essere una figura autorevole ed incutere timore e rispetto.

    Non eri però qui per portare la parole del tuo Dio con il filo della tua lama, ma per fare ben altro.

    “Capisco...”

    Sorridesti grattandoti il mento con la mano: avevi sufficienti soldi per permetterti di spendere qualcosa di più. La priorità ? Un'armatura che fosse in grado di difendere il tuo massiccio e colossale corpo, ma che diventasse anche un utile strumento d'offesa.

    “D'accordo, penso di voler un'armatura adatta al mio essere. Cosa le serve, di preciso ? Purtroppo non credo che il mio sistema metrico sia simile al vostro...e non vorrei farle perdere tempo con calcoli e congetture. Quanto vengono i servigi vostri e del vostro fabbro, mia signora?”

    La tua nobiltà non sfigurava mai, neanche davanti ad una figura così fragile che cercava di farsi coraggio da dietro ad un bancone...un'essere esile ed intimorito. Non avresti preso la sua vita – e perché mai ? Il sangue non si spreca, mai – ma di sicuro ti solleticava il suo timore.

     
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  5. Deneb Eilean
     
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    Il massiccio cliente dall’aspetto ferino pare interessato ad acquistare un’intera corazza!
    Il mio volto s’illumina. Un lavoro del genere potrebbe aumentare discretamente gli introiti di questo mese, devo assicurarmi che l’affare vada in porto.

    « Per prendere le misure basterà che stia in piedi su questa lastra. »

    Mi sposto lungo il bancone e indico una piattaforma di ceramica incastonata nel pavimento, vicino ad un angolo della bottega. Su di essa è incisa una runa che scandaglierà le forme del suo fisico emettendo un tenue bagliore bianco. Tutte le misure necessarie saranno riportate a Rob nel retrobottega, di modo che abbia il calco del cliente per cui forgerà l’armatura.

    « Riguardo al prezzo, dipende dai materiali e dalle finiture con cui vorrebbe personalizzare l’armatura. Le faccio vedere il listino… »

    Dopo aver preso le misure, mostro al cliente un grosso fascicolo che riporta i costi per chilogrammo di tutti i metalli a nostra disposizione – costantemente aggiornati per seguire i capricci del mercato. Sfogliando le pagine indico ciò che potrebbe fare al caso suo, alzando saltuariamente lo sguardo per capire le sue preferenze.

    « Come base di partenza abbiamo l’acciaio temprato, un buon compromesso tra resistenza, peso e costi della materia prima. Se necessita di qualcosa di più robusto potrei consigliarle l’adamantio lavorato a Merovish; se invece preferisce qualcosa di estremamente leggero punterei sul mithril dell’Est. Qui invece abbiamo l’elenco dei materiali pregiati per eventuali finiture. »

    La carrellata di metalli esotici potrebbe continuare per ore. In questi mesi ho appreso dell’esistenza di materiali dalle caratteristiche quasi inconcepibili… e se lo dice la sottoscritta, che maneggia un’arma completamente anormale, è facile intuire quanto questo mondo sia un crocevia di realtà diametralmente opposte.

    Le trattative continuano per un buon quarto d'ora, finché il cliente si mostra finalmente soddisfatto. Posso inoltrare il suo ordine e incassare una somma più che discreta per la bottega; forse oggi sarà la volta buona che Rob non finirà la giornata lavorativa con il muso lungo!



    Edited by Deneb Eilean - 13/8/2016, 19:00
     
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4 replies since 18/6/2016, 09:35   122 views
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