No Rest for the Wicked

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    No rest for the Wicked



    Questa è Ahrat, modesto insediamento costiero nella regione di Daleli. Una cittadina standard la cui popolazione è costituita da mercanti cocciuti che ancora provano a sfidare le difficoltà del deserto. La posizione costiera lontana dall'entroterra la tiene abbastanza lontana dalle scorrerie dei predoni e dai mostri di queste zone. Niente di elaborato insomma, la situazione in città è abbastanza tranquilla per quanto possa esserlo qui a Sud, le persone non sono particolarmente ostili verso gli stranieri in quanto i pericoli maggiori sono dati dai problemi interni piuttosto che da gente random che arriva qui.





    Gradualmente lo sparuto gruppo di persone cresceva. Di tanto in tanto qualcuno che arrivava da uno delle stradine che si immettevano sulla grande piazza veniva attirato dall'ormai vistoso agglomerato di gente intenta a discutere con voce sommessa. Fu così che la dozzina divenne diverse decine nel giro di una mezzora fino a quando il brusìo delle voci cominciò a mescolarsi e aumentare di intensità, rendendo chiaro un fermento udibile anche a diversi isolati di distanza.

    Senza una precisa direttiva, le persone così radunate non facevano altro che parlare in maniera confusa tra loro, un torrente di discorsi preoccupati, di previsioni pessimistiche, di fioche speranze. Si parlava della minaccia che sopraggiungeva dal deserto, dei cento uomini in marcia verso la città per bruciarne le case, scannare gli uomini, violentare le donne e rapire i bambini. La maggior parte di essi, colti dal nero terrore di ciò che incombeva su di loro, raccontava della crudeltà immane dei mercanti di schiavi. Di donne incinte sventrate, di scuoiamenti e altre torture, di una vita ridotta in cattività e schiavitù.

    Ma qualcun altro cominciò a levar la voce, dapprima con la fioca convinzione di chi conosce le difficoltà di ciò che ha davanti, poi con rinnovato ardore nel sentir la paura nel cuore dei propri fratelli, consapevoli di dover infondere coraggio dove questo veniva a mancare. Poi qualcuno parlò di abbandonare le proprie case.

    Potremmo fuggire per mare. La città di Ramiria è solo a una settimana di navigazione...

    Non ci sono abbastanza navi anche solo per le donne e i bambini. E anche se ci fossero, non faremmo in tempo a raccogliere le provviste nemmeno per un viaggio così breve.

    Se partissimo subito attraverso il deserto, andando a Nord? La città più vicina non è poi così lontana.

    Davvero? Affrontare il deserto aperto? I Nassirj ci acciufferebbero prima di due tramonti. Si aspettano che fuggiamo, renderemmo solo più gustosa la loro caccia. Per non parlare delle belve del deserto. E, di nuovo, non faremmo in tempo a preparare sufficienti provviste per un viaggio del genere.

    Preferisci rimanere qui ad aspettare la morte? Che quei barbari ci strappino a forza dalle nostre case e facciano a pezzi i nostri figli?


    A questo punto, un giovane uomo si innalzò al di sopra del popolo, stanco di udir la disfatta nelle parole dei suoi fratelli, infuocato dall'amore per la propria patria e per la propria gente.

    Fratelli!

    Tuonò con voce imperiosa mentre balzava sopra un carro per farsi udire e vedere da tutta la piazza.

    E' già il tempo della resa? E' già tempo di scappare come codardi, abbandonare case, famiglia e speranza senza nemmeno lottare? Lasceremo davvero che questi demoni senza vergogna ci privino della nostra terra e della nostra libertà? Abbiamo il numero dalla nostra parte, abbiamo barricate e il riparo degli edifici. E abbiamo un giorno per prepararci. Combattiamo quei senza terra, difendiamo la nostra gente!

    La fiducia e il fuoco nelle parole del giovane mercenario mise per un poco a tacere i discorsi disfattisti dei più, ma mancò di animare i cuori dello stesso ardore, poiché il cuore della gente di Ahrat era stato reso debole dall'amore per il denaro e per il commercio. Non v'era più traccia dei guerrieri che inizialmente difesero ed edificarono la città e la gente rimasta conduceva una vita tutto sommato tranquillo in confronto al resto di Daleli, conoscendo ormai diversi decenni di pace. Alla sua proposta di forza bruta a difesa della città, tuttavia, c'era chi alimentava altre possibilità, attingendo dall'indole mercante di quella zona.

    Compriamo la loro pace. Ogni uomo ha il suo prezzo, persino i Nassirj. Proponiamo loro uno scambio, diamogli oro e merce di valore. Instauriamo un accordo, un tributo o una rotta commerciale. Per quanto barbari sicuramente non sono stupidi da rifiutare un vantaggio economico senza impegni bellici e perdite.


    E la folla si divideva benché molti avvalorassero questa nuova ipotesi della mediazione commerciale, poiché la maggior parte di essi temeva che il denaro non sarebbe stato sufficiente a placare la rinomata sete di sangue dei Nassirj, i mercanti di schiavi. E dunque le discussioni si moltiplicarono, la confusione crebbe in una sorta di bolgia mentre il terrore offuscava i giudizi e fiaccava le braccia dei forti.


    CITAZIONE

    NOTE DEL MASTER

    Eccovi l'impostazione di base. Potrebbe risultare semplice cominciare parlando del contesto in cui si trova il vostro pg. Avrà alle spalle qualche giorno ad Ahrat, potrebbe essere utile spiegarne il perché oltre che fornire qualche dettaglio a vostra scelta.

    La notizia dell'arrivo dei Nassirj è stata diffusa in mattinata, l'orario in cui è ambientata questa specie di comizio è nel primo pomeriggio. Trovarvi nei paraggi, attirati dalla confusione è più che plausibile. Il resto è carta bianca.

    Per qualsiasi cosa potete usare questo topic in bacheca.

    Buon divertimento.

    SCADENZA DOMENICA 3 LUGLIO 23:59



    Edited by *DaNtE* - 30/6/2016, 12:09
     
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    Una gran calca di gente s'è riunita nella piazza del piccolo avamposto costiero di Ahrat; un luogo tranquillo, lontano dalla caoticità di Merovish ma forse non tanto dai suoi vizi, dato che alla fine si tratta sempre di una tappa ambita da mercanti e contrabbandieri d'ogni sorta. Il motivo di questo marasma ? L'annuncio d'un imminente minaccia: schiavisti, i così detti Nassirij, intenzionati a fare carne di porco degli abitanti e rivendendola a caro prezzo sui banconi della macelleria “a cielo aperto” di Merovish. Ma andiamo con ordine: perché siamo qui ?

    Stiamo intraprendendo un viaggio verso la suddetta capitale per aiutare Dhaval e la sua campagna contro i Lich king: tutti abbiamo il compito di fare ricerche su Kamar e quello che si nasconde dentro, mentre io, nello specifico, dovrò occuparmi della creazione di pannelli solari insieme a Ghuart -detto “Mangiaterra”-, un nano che sta cercando casa per il suo popolo.

    C'è anche Lyssandra e sono davvero felice che lei mi abbia seguito in questo viaggio; d'altronde è una delle poche persone con la quale mi sono legata in maniera reale e sincera, da quando sono qui. Certo inizialmente dubitavo della sua sincerità, ma ora non importa; ho piena fiducia di lei.

    È presente anche...Sionn. Sono abbastanza sicuro che il suo ruolo sia quello di tenermi sottocchio per conto della Seele, anche se non escludo che sia qui anche per motivi prettamente personali. Infondo siamo un bel gruppo di secchioni e la Cava del sapere offre spunti interessanti.

    Tornando al presente, la situazione è critica: molta gente propone la fuga, e come potrei dargli torto, dal punto di vista emotivo? Questa gente ha la fama di essere dei pazzi furiosi, ma la fuga non è una soluzione, come qualcuno ha già fatto notare.

    Solo un uomo ha il coraggio d'ergersi e di cercare di calmare le acque: un alto e carismatico abitante di Merovish dalla pelle di bronzo. L'unico che forse ha proposto l'unica vera soluzione, per quanto disperata: la lotta.

    Guardo Lyssandra: uno sguardo che cerca un parere, un opinione.

    Purtroppo il suo intervento non è sufficiente a mettere tutti d'accordo e qualcuno propone un'altra non-soluzione: un accordo con gli schiavisti...davvero ? Dio che geni: tanto vale consegnarsi già privi di vestiti e con i segni delle frustate no ?

    “Secondo voi, ordunque, tributare ai Nassirij del denaro o delle merci sarebbe una soluzione ? Ma per favore...”

    Uno voce roca, si fa largo tra il chiacchericcio, una voce esterna e fuori dal coro...indovinate chi è ?

    “Se voi concederete a loro possibilità di barattare la vostra pace in cambio di denaro, inizieranno a chiedere un compenso sempre più alto e proficuo, fino a che non sarete più in grado di soddisfarlo.”

    Mi scrollo le spalle, guardando il guerriero dai dread simili ai miei per poi rivolgermi al resto della folla.

    “E poi che farete, eh ? Non avendo più soldi e merci inizierete a sacrificargli donne e bambini ? E quando avrete finito anche loro ? Sappiamo tutti cosa succederà a quel punto: verranno qui a prendersi le ultime anime rimaste e a rivenderle come schiavi. Davvero credete di poter instaurare un accordo, un dialogo con questo barbari?”

    Allargo le braccia, a farmi notare: so bene come ragiona la gente quando ha il coltello dalla parte del manico e, sopratutto, non ha paura d'usarlo. Sarebbe come immolarsi ad un Moloch: un gesto stupido, estremo e completamente inutile.

    “Se è vero che abbiamo ventiquattro ore, io appoggio la proposta del mercenario e contribuirò alla causa, costi quello che costi.”

    “Ma noi non sappiamo combattere!” potrebbe dire qualche abitante del posto ma io gli risponderei che non serve librare la spada, quando si può vincere la guerra con l'ingegno. E poi giochiamo in casa: sono sicura che molti guerrieri del posto sapranno come sfruttare al meglio le vie della città.

    “Non sono affari tuoi.” potrebbe dire qualche scettico, ed io gli rispondere di andare a farsi fottere: forse sarà una sciocca utopista, forse è davvero vero che non sono affari miei, ma io non me ne starò con le mani in mano sapendo che un gruppo di bastardi schiavisti vuole conquistare la città.
    Io ho fatto un giuramento.

    “Chi è stà pazza ?” potrebbero dire tutti, probabilmente.

    “Il mio nome è Sophia Endokova: guerriera, ingegnere e alchimista. Se deciderete di comabattere contro i Nassirij, io sarò al vostro fianco.”

     
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    Anche questa zona, Daleli, è toccata dal mare.
    Dallo stesso mare di Berjaska, lo stesso che mi ha accompagnato al di fuori della mia isola.

    La situazione, qui, sembra parecchio confusa.
    Qui, vabbè: in questo villaggio costiero, nel presidio occidentale, in quello meridionale come in quello settentrionale, su tutto Endlos.
    Ma non c'è bisogno di allargarsi tanto, non adesso.

    Ho seguito Sophia da Nord fino a questo spaurito villaggio al limitare del deserto, a Sud.
    Mi ricorda un po' casa, e forse è per questo che gli abitanti mi stanno già un po' sulle palle.

    Specie, poi, quando cominciano ad accalcarsi tutti assieme alla piazza della città.

    Sospiro, seguendo la donna per sentire cosa anima così tanto le discussioni tra tutte quelle persone: pare che un gruppo di briganti abbia mandato un ultimatum al villaggio dicendo che avrebbero raso al suolo il villaggio, messo in schiavitù gli uomini, stuprato le donne, venduto i bambini.
    Roba carina, insomma.

    Sto zitto mentre ascolto le proposte delle varie persone.
    Annuisco debolmente anche, pensando che alcune di quelle siano effettivamente proposte intelligenti e sensate, se non venissero disfatte immediatamente da qualcun altro.
    Hanno poco tempo per fuggire e non farebbero in tempo a recuperare abbastanza cose.
    E questi che vogliono ucciderli sembra siano esperti e rapidi a muoversi in questi territori, o via mare, e li acciufferebbero in poco tempo.

    Poi un'altra buona idea: combattere.

    Idea che, purtroppo, ottiene pochi consensi mentre io comincio a guardare il genere di persone che popolano questo villaggio.

    Ma dopo la balzana idea di comprare la loro pietà, a parlare è proprio Sophia, che non perde tempo a farsi dimostrare come l'ho sempre conosciuta: una donna forte, dalle idee decise e con la volontà capace di smuovere montagne.

    ...

    O almeno qualche collina.

    ...

    Mentre parla mi muovo lentamente avvicinandomi a lei, e quando alla fine finisce e si presenta io aggiungo con voce calma appena finisce di parlare:

    ...io invece sono Brost Grillet, guerriero...
    Sposto gli occhi verso Sophia, poi di nuovo verso le persone che ci sono vicine...
    Guerriero e guerriero!
    E anche io starò dalla vostra parte se deciderete di difendervi!


    Ma perché?
    Vabbè.

    Stato fisico: ottimale
    Stato psichico: ottimale
    Mana: 100%
    Equipaggiamento:
    Spada: mano sinistra

    Poteri Passivi:
    ~Swordsman Mind~Riflessi migliorati

     
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    Quando tutto sembra andare per il verso giusto, ecco che la sfiga si sveglia e inizia a complicare la vita delle persone... e dire che per un attimo Lyssandra era stata felice di lasciarsi alle spalle il gelido Nord per fare rotta sulle coste soleggiate della piccola cittadina di Ahrat, nella regione del Daleli.

    Infatti, nell’ultimo periodo, il clima rigido e proibitivo aveva indebolito la strega sia nel corpo che nello spirito, tanto che ad un certo punto una pausa da quelle terre desolate ed impervie era diventata quasi d’obbligo per lei. Così, insieme a Sophia, l’eretica aveva colto al volo la prima occasione buona per partire alla volta del caldo Sud, lieta di prendere -anche se solo temporaneamente- le distanze dai suoi “colleghi” mercenari, che con la loro folle idiozia erano riusciti a mettere davvero a dura prova la sua pazienza.

    Tuttavia, non sarebbe stata una vacanza di piacere, ma di lavoro. Infatti, avrebbero sondato le profondità delle Cave del Sapere, nel quel di Merovish, alla ricerca della fantomatica Libreria Perduta, dove sperano di trovare degli antichi tomi con delle informazioni utili da implementare nella loro lotta contro i Re Lich: un’ottima opportunità per Lyssandra di placare la sua sete di conoscenza ed al contempo portare avanti gli obbiettivi della campagna, senza però il fastidio del gelo o di qualche bruto mercenario.

    Dunque, la negromante si era goduta quei momenti di tranquillità finché aveva potuto, in buona compagnia dell’anarchica... fino a oggi.

    Sospira affranta, le labbra che si arricciano in un’effimera smorfia seccata, di disappunto. Le folle urlanti non le sono mai piaciute, la rendono sempre nervosa, ma la maschera di cortesia rimane fissa al suo posto, mostrando solo un’espressione indifferente a tutto quel caos.

    Sophia, al contrario, sembra prendere subito a cuore il destino della popolazione, tanto da offrirsi subito volontaria per affrontare la minaccia degli schiavisti. Lyssandra, durante tutto il discorso, la osserva scettica, ma senza obbiettare: non vorrebbe combattere, non è una guerriera... ha solo i libri e la sua Arte. Vorrebbe essere altrove, ma non ha il coraggio d’abbandonare gli abitanti di Ahrat a un destino peggiore della morte.

    Sa fin troppo bene cosa si prova, a venir spogliati della propria umanità.

    Sophia, comprendo i tuoi sentimenti, ma questi uomini non sono guerrieri... e noi non possiamo proteggerli tutti. Ti invito a valutare bene la situazione, non possiamo permetterci decisioni affrettate.

    Sarebbe rimasta in disparte, non esponendosi al giudizio popolare come invece aveva fatto la ribelle, la maschera di cortesia sempre al suo posto, calma e distante, quasi fredda e... professionale.

    A tal proposito, suggerirei una strategia d’azione più furtiva e subdola.

    La strega non avrebbe aggiunto altro, limitandosi solo a lanciare uno sguardo d’intesa all’interessata, un mezzo sorriso ad incresparle le labbra.

    dead to the world, alive for the journey

    « Lyssandra Penteghast • scheda »
    codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: calma, concentrata

    Equip: bastone da strega (passiva di instant-casting), impiastri curativi (x 3), pugnale sacrificale

    Passive: maschera di cortesia (passiva di spara-balle)

     
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    Daleli
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    Greek%252520And%252520Roman%252520Necromancy%252520-%252520Daniel%252520Ogden%252520-%252520Books%252520Covers




    Morg
    Era da tempo suo zio non riceveva una visita dal suo diletto nipote, che tanto diligentemente aveva seguito le sue orme nel corrompere il sangue scorreva nei suoi polsi verde come Fanedell e blu come il sangue della sua protettrice, lui s'ostinava a considerare una vile tiranna.

    Aveva goduto della compagnia di Lyssandra, una persona considerata da lui sua pari. Tollerava Sophia, per una mera e semplice questione di idealismo. Per una essere come Sionn gli ideali erano poco più che momenti, battiti d'un cuore morente in un disegno più alto. Ma per cortesia non avrebbe insinuato nulla, né dato vita a discussioni. Non altrettanto si poteva dire di Brost, con quel suo fare sin troppo amichevole in grado di metterlo in posizioni alquanto discutibili agli occhi dell'Araldo della Morte.

    Per quell'adorabile compagnia, il fato, nel suo arazzo, aveva tessuto una linea tutta particolare.... ed il Necromante non si sarebbe stupito se non avesse ancora una volta la sfortuna di vedere un piano, un tragitto, pienamente soddisfatto dal suo inizio alla sua fine.

    La situazione, agli occhi del Necromante, era la seguente, dopo l'arringa disperata e romantica di quell'uomo deciso a vender cara la pelle dinnanzi alla catastrofe, alla carneficina e al vilipendio avrebbero portato il centinaio di schiavisti ivi diretti: Sophia ha tentato di arringare le folle seguendo ancora quei battiti di cuori, sublimi ed effimeri, e Brost le è andato appresso per puro spirito di... cameratismo? Adrenalina? Non saprebbe dire, di quei due suicidi. Lyssandra, tuttavia, sembra interessata alla sorte di quelle povere creature umane, che Sionn lascerebbe volentieri alla legge del deserto, della natura e della morte.

    Sospirando e scuotendo il capo, si fa avanti tra i tre squadrando dapprima Sophia, poi Brost.


    Sionn: "Un gran bel pasticcio in cui ci avete messi... ma nulla d'insormontabile, piuttosto anziché no. Come dice la signorina qui presente, non è bene combattere, quanto "vincere senza combattere è il trionfo massimo". Credo potremmo partorire un'idea con il loro carismatico capo."

    Insomma, se non avrebbe gioito delle anime dei poveri pezzenti, l'avrebbe fatto di quelli dei Nassirj. A tal proposito si stacca di poco dal gruppo per approssimarsi al coraggioso combattente per la libertà, con il migliore dei suoi sorrisi e della sua affabilità all'indirizzo del giovane mercenario scuro.

    Sionn: "Un'ottima arringa, passionale e romantica... noi forestieri stiamo giusto pensando d'aiutarvi ad architettare un piano per aiutarvi, se è vostro desiderio presenziare, ve li presenterò ad uno ad uno."



    ☨ Sionn Brandubh☨ Energia: 110%
    Condizione fisica: Ottimale
    Condizione mentale: Ottimale

    † Possessioni †
    Meadhbh
    - Grimorio - Anima di Sionn
    Con la crescita dell'Exp, Sionn impara di più sul suo libro. Perdendolo, non sarebbe in grado di castare alcun incantesimo di Necromanzia, essendo sprovvisto delle formule.

    Anelli Runici
    Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evocherà uno spirito che risponderà alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Più particolareggiata ed articolata sara la domanda, più energia verrà consumata.

    Pietra spirituale
    Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti.

    La Tenebra
    Artefatto di gilda con tecnica bassa di telepatia.

    Voh'mira: Conoscenza della Lingua dell'Oltre
    Araldo della Morte: Anti-Malie / Rilevamento intrusioni mentali / +10% Mana
    Soultracker: Auspex spirituale
    Perfect Gentleman: Malia di Charme


     
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    I più tra la folla furono indotti a voltarsi quando Sofia ebbe preso la parola. Il tono usato dalla donna fu sufficiente a sovrastare il brusìo continuo della calca, la foga e la convinzione che la contraddistingueva servirono ad attirare l'attenzione dei più vicini e la sicurezza nelle proprie parole e nei propri mezzi indusse il resto a tacere perlomeno per ascoltare cosa avesse da dire.

    Il ragionamento della donna non faceva una piega e il fatto che ad essa s'era già unito un altro guerriero dai modi spavaldi, servì ad alimentare il fuoco negli indecisi che cominciavano a propendere per una soluzione bellica.

    Il guerriero coi dread dalla posizione sopraelevata sollevò il pugno chiuso verso i due in un gesto di incitamento al coraggio e al valore. Sentì il bisogno di aggiungere altro alle parole di Sofia, dato che tra la folla c'era ancora qualche indeciso tra i più timorosi. I Nassirj non conosco pietà e non cambieranno idea in cambio di denaro. Non ci metteranno molto a capire che attaccando la città potrebbero appropiarsi degli stessi beni che gli state offrendo, oltre al ricavo nel rivendere i meno fortunati come schiavi!

    Balzò quindi giù in un salto repentino, raggiungendo Sofia e Brost.

    Sofia, Brost, io sono Mamdou, figlio di Jawfahli, il conciatore di pelli. Deduco dal vostro aspetto che siete stranieri, gloria e onore siano a voi per aver preso a cuore la nostra causa.

    Si inchinò persino, toccando con il ginocchio sinistro a terra mentre pronunciava quelle parole e alcuni della folla che credevano nella resistenza bellica fecero lo stesso inclinando il busto e la testa. Potevate notare però come diversi facevano qualche passo indietro prendendo le distanze e mormorando scontenti tra loro.

    Cosa credono di fare questi stolti? Portare una guerra in un villaggio di mercanti?

    E le donne e i bambini che dicono di voler proteggere? Che ne sarà di loro quando i Nassirj saranno arrivati?

    Io non ho mai impugnato una spada in vita mia.

    I Nassirj sono mostri. Alcuni di loro sono figli illeggittimi dei demoni del deserto. Non c'è modo di sconfiggerli per noi semplici mortali.


    Nella confusione dei mormorii qualcosa di simile era giunto ai vostri orecchi ma Mamdou non diede alcun peso a ciò, accostandosi a Brost per poggiare le mani sulle sue spalle. Dobbiamo raccogliere tutti i guerrieri della città, uomini valorosi come voi, disposti a combattere per difendere la nostra Terra. Credo fermamente che possiamo uscirne vittoriosi!

    Qualche occhiata di tanto in tanto era data anche a Sofia mentre parlava, ma la sensazione era che il guerriero l'avesse in qualche modo snobbata, concentrandosi sul guerriero Brost. Al fianco di Mamdou risultarono chiare anche altre cinque figure almeno, uomini del posto dall'abbigliamento simile a quello di Mamdou, ognuno di essi equipaggiati da un arma bianca o da un arco nero.



    In quel momento sopraggiunse l'intervento di Sionn che attirò l'attenzione di Mamdou. Egli ascoltò subito con interesse le parole di Sionn, individuando in questi un altro straniero pronto ad unirsi alla causa. Il carisma naturale del necromante catturò immediatamente il giovane e anche gli altri suoi alleati, e persino diversi del popolo si voltarono verso di lui adesso che aveva preso la parola.

    Un piano! Certamente! Questa impresa ha bisogno di tutto l'ingegno e le astuzie di cui possiamo essere capaci! Ma vogliate comprendere, nessuno di noi ha mai partecipato davvero a una guerra. Io stesso non sono che un cacciatore delle dune, così come i miei compagni. Sappiamo maneggiare le nostre armi al punto da poterci abilmente difendere dalle fiere del deserto, ma non abbiamo mai solcato un campo di battaglia. Or dunque, mostrateci come combatterli, se avete un piano di azione, siamo pronti ad ascoltarvi!

    E sebbene Lyssandra che aveva mantenuto un profilo basso fosse passata bene o male inosservata, quasi tutta la folla adesso fissava gli altri tre stranieri, Sionn nello specifico, pendendo ormai dalle loro labbra un pò in cerca del più flebile barlume di speranza, un pò anche per curiosità. Non tutti avevano l'aspetto di poter combattere, ma tutti erano pronti ad una valida alternativa alle proposte già discusse e scartate fino a quel momento.


    CITAZIONE

    NOTE DEL MASTER

    Normale evoluzione degli avvenimenti, a voi la palla. Per qualsiasi cosa potete usare questo topic in bacheca.

    SCADENZA MARTEDI' 12 LUGLIO 23:59




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    Maperchénessunomicapisceinquestomondo?

    Volto la testa verso Lyssandra, non lasciando trasparire la leggera seccatura per l'avermi considerato una sprovveduta: infondo come poteva sapere che ho già in mente un piano ? D'altronde lo psion sono io, qui.

    “Tranquilla Lyssandra: ho detto che andiamo a combattere, questo non vuol dire che lo scontro debba essere diretto-”


    Le mie parole vengono malamente troncate da Sionn, il necromante della Seele, che con tono presuntuoso quasi mi bacchetta per aver preso le difese della popolazione. Gli lancio un'occhiata di disprezzo, ma non mi sorprendo della sua reazione: del resto è un corporativo, e tutti i corporativi agirebbero come lui.
    Dio, quanto lo odio; quanto odio suo tono carismatico ed il suo essere così...così...

    “Bello, sfacciato ed insolente ?”

    No, ti prego; non ora, non oggi.

    Tornando al presente: il guerriero dopo averci salutato con vigore ed essersi avvicinato a noi, viene catturato dal fascino magnetico di Sionn, e con foga ci esorta ad esporre un piano.

    “Mh-mh”


    Mano alla bocca, schiarisco la voce con grugnito secco: ho già in mente un'abbozzo di piano, a cui sono sicura che le menti dei presenti aggiungeranno parti e rifiniranno i punti.

    “È evidente che molte persone qui non abbiano mai combattuto, ma vi assicuro che con un piano efficace potremmo riuscire a sopraffarli. Non importa se nessuno di voi sappia impugnare una spada: vi basta saper lanciare un sasso.”

    Lo stupido automatismo delle bestie non può nulla contro l'ingegno dell'uomo.

    “Dobbiamo cercare di smembrare il loro esercito, attirandolo in punti tattici della città e da lì, con l'aiuto della di tutte le persone disponibili, eliminare i Nassirij sarà molto più semplice. Potremmo lanciare recipienti contenenti catrame ed una stola incendiaria, oppure veri e propri esplosivi ed ampolle con sostante chimiche, dalle finestre dei palazzi: posso occuparmi io della loro produzione, esattamente come posso creare piccole trappole per “sfoltirli” durante il tragitto. Per rifinire il piano e coordinarci al meglio, però, abbiamo bisogno delle piantine della città: sia sotto che sopra la sabbia.”

    Il molotov cocktail: l'arma più devastante delle classi oppresse.
    A voi la materia grezza da me generata, ordunque: più idee mettiamo in gioco e più abbiamo possibilità di vincere. Ah, un'ultima cosa.

    "Ad ogni modo, se si teme il coinvolgimento dei soggetti più deboli, potremmo organizzare una carovana di fuga: il nostro intervento li terrà occupati, almeno il minimo indispensabile per metterli in salvo."



    Energia: 100%
    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: VAMOS A MATAR, COMPANEROS!

    Equipaggiamento:
    Aramtura (ottimale), Cyber-artiglio nella mano sinistra, mitragliatore (24 colpi)

    Passive:
    Anti-mindfuck allert, +50% velocità, Radar 30m, Telecinesi Passiva su Equip, Percezione pericoli.


    Edited by Ex/Human - 9/7/2016, 00:20
     
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    La prima a parlare è, credo, un'amica di Sophia che l'ha seguita fin qui dal nord: fa notare che qui non sembrano esserci molti guerrieri (cioè nessuno), e forse sarebbe il caso di pensare prima di farsi prendere da idee come quella che ha appena avuto.

    Subito dopo il tipo che ha parlato all'inizio dice che quei Nassirj non si fermerebbero a farsi pagare, bensì arriverebbero presto a prendere quello che vogliono, con anche le vite di qualcuno del villaggio.
    Poi salta giù dal suo piedistallo e si avvicina a me e Sophia, inginocchiandosi in segno di rispetto davanti a noi. Cosa che mi fa sentire un po' a disagio e per questo alzo gli occhi a guardare Sophia e poi gli altri che sono con noi, finché quello non si alza.
    Si presenta come Mamdou, figlio di qualche persona dal nome incomprensibile e difficilmente pronunciabile, conciatore di pelli.
    I commenti delle altre persone continuano: non ce la faremo mai, i Nassirj sono troppo spietati, e queste cose qui.

    Il tipo cattura nuovamente la mia attenzione posandomi le mani sulle spalle.
    Lo fisso negli occhi, serio e sconcertato, cercando di capire cosa sta facendo.
    Dobbiamo raccogliere tutti i guerrieri della città.
    Ok, va bene.
    Ma perché me lo stai dicendo così?
    Mi irrigidisco un po', e rimango così finché le parole di Sionn non attirano l'attenzione del tipo e anche la mia, togliendoci da quella situazione che stava cominciando ad imbarazzarmi non poco e facendomi girare ad osservarlo.
    A quanto pare le sue parole catturano parecchi consensi, perché il tipo riprende a parlare dicendo che è un'ottima idea e chiedendo se abbiamo un piano. Domanda alla quale Sophia si mette subito a rispondere, spiegando come si potrebbe fare per avere qualche speranza in quello che sta per succedere.

    Io sto zitto.
    Sto zitto e guardo la folla.
    Non me ne intendo di strategia o di queste cose qui.
    So che Sophia conosce cosa so fare e quindi può saper impiegare le mie abilità dove e come serve.

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    Il discorso di Sophia, unito alle parole di sostegno del guerriero gracilino di nome Brost, riescono a risvegliare lo spirito bellico sopito perfino in quegli individui considerati più timorosi ed indecisi della popolazione. Eppure, ancora qualcuno se ne sta in disparte, scettico e spaventato, a borbottare il suo dissenso e la sua paranoia contro gli stranieri, contro quei pazzi... quegli sciocchi che si sono degnati di offrire loro la salvezza, invece di passare oltre e lasciarli in pasto al destino avverso.

    Il dubbio continua a serpeggiare fra la folla in subbuglio e per tutta risposta Lyssandra si fa sfuggire un sospiro affranto, poco convinta sulle prospettive di sopravvivenza di quel branco di smidollati. Scuote la testa e alza gli occhi al cielo, sconsolata, quando ode il commento di un tizio che tira in ballo addirittura dei fantomatici demoni del deserto, tanto che deve soffocare l’istinto di mettersi le mani fra i capelli.

    Intanto, il giovane dalla pelle scura si presenta come Mamdou, un... tizio qualunque, figlio di un uomo qualunque. Lui solo si degna di ringraziare l’anarchica e compagnia per aver preso a cuore il destino di Ahrat e dei suoi abitanti, esibendosi perfino in un plateale inchino. Lo imitano in pochi, eppure la strega non può fare a meno di sentirsi imbarazzata e a disagio di fronte a quel gesto così alieno, anche se non proprio rivolto a lei nello specifico, che ancora se ne resta in disparte ad osservare l’evolversi degli eventi.

    A tal proposito, al contrario di Lyssandra, Sionn non sembra affatto turbato dalle attenzioni indesiderate della folla in fermento... anzi, si mostra addirittura ansioso di mettere in atto un strategia efficacie per affrontare gli schiavisti. Mamdou ne è entusiasta, ma ci tiene subito a sottolineare quanto ne lui, ne il resto dei cittadini di Ahrat, sappia combattere, esortando infine gli stranieri ad elaborare una tattica vincente.

    Sophia è la prima ad intervenire, proponendo la classica ed intramontabile strategia del dividi e conquista. Lyssandra mostra la sua approvazione con un lieve cenno del capo, scegliendo proprio quel momento per uscire dall’anonimato, spostandosi al fianco dell’anarchica con un sorriso complice ad incresparle le labbra.

    Lyssandra Penteghast, maga e alchimista. Sarò lieta di mettere le mie conoscenze al servizio della vostra comunità.

    Lo sguardo di ghiaccio si sarebbe infine posato su Sophia, espressione cogitabonda a corrucciarle il viso.

    Un’ottima coordinazione sarà fondamentale... saranno necessarie delle vedette. Tuttavia, potremmo non avere tempo per allestire una carovana d’emergenza... suggerisco, invece, di limitarci a nascondere le donne, i bambini e gli anziani in luoghi sicuri, sparsi un po’ ovunque all’interno della città, così da contenere le perdite.

    La negromante non avrebbe aggiunto altro, limitandosi ad osservare il resto dei presenti in attesa di ulteriori suggerimenti.

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    Morg
    Sembrano tutti d'accordo nel perpetrare un piano per salvare quelle povere anime. Non è decisamente lo stile di Sionn, ma in ogni caso, qualunque sia la parte della barricata in cui si schiererà sente ci saranno nuove anime con cui nutrirsi e di questo ne è felice. Né male né bene si potrebbe aspettare da quella nera figura, ambigua e non viene neanche scalfito dal disprezzo mostratogli dall'alta donna, anzi risponde chinando rispettosamente il caso, in segno di scuse per la propria intrusione... con un mellifluo sorriso.

    Ascolta il piano e non osa controbattere alla proposta di una compagna quale è Lyssandra; tuttavia si sente in dovere di correggere sia lei che Sophia, le cui conoscenze potrebbero essere fondamentali, ma purtroppo ostacolate dall'ambientazione in cui si va a trovare; ignota e, a guardare quei selvaggi, ben poco collaborativa.


    Sionn: "Penso le vedette siano un ottima idea, benché sappiano celarsi ed abbiano gambe veloci e lunghe. Per il nascondere... siamo certi non vi siano donne in grado di combattere? Non sono di certo rare esse, come potete vedere nel nostro gruppo..."

    Ha lanciato l'esca. Ha notato lo snobbismo dell'uomo nei confronti di Sophia, quindi ha da sincerarsi non ci siano dislivelli culturalmente impropri nel gruppo.

    Sionn: "Per quanto riguarda il piano della signorina Sophia, penso sia una buona idea. In particolare se sapete come rendere questa città una città fantasma, in maniera da costringerli a dividersi per perlustrare questo luogo. Lì colpiremo di banda in banda, ma da nascosti ed invisibili... sì, mi sembra un buon piano." Si volge al figlio del conciatore.) "... Mamdou, una domanda... cosa sappiamo dei Nassirij? Sono solo guerrieri o sono possessori di abilità peculiari, magari ultraterrene? Una volta saprò questo... lasciatemi arringare la folla. Sono sicuro troverò argomento davvero convincenti per la... nostra causa." Termina con un sorriso.)



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    Con la crescita dell'Exp, Sionn impara di più sul suo libro. Perdendolo, non sarebbe in grado di castare alcun incantesimo di Necromanzia, essendo sprovvisto delle formule.

    Anelli Runici
    Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evocherà uno spirito che risponderà alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Più particolareggiata ed articolata sara la domanda, più energia verrà consumata.

    Pietra spirituale
    Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti.

    La Tenebra
    Artefatto di gilda con tecnica bassa di telepatia.

    Voh'mira: Conoscenza della Lingua dell'Oltre
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    Sophia era riuscita a farsi ascoltare per via del carattere imperativo e dell'estrema convinzione nell'esposizione e Mamdou stesso non potè che annuire nel sentire la strategia di base con cui affrontare il nemico.

    Le case e le strade della nostra città sono il nostro più grande vantaggio. Disporremo degli uomini secondo le vostre indicazioni e metteremo a disposizione tutto ciò che può essere utile per attuare il piano. Confermò accollandosi la responsabilità di parlare a nome di tutti gli altri sebbene della folla fossero ancora pochi quelli decisamente convinti a prendere parte alla battaglia mentre la maggior parte rimaneva nei dintorni più per curiosità, ma pavidamente abbassavano i capi ogni volta che si parlava di combattere concretamente.

    Al sentire le due donne dibattere sulla sorte da riservare alle donne e ai bambini, uno degli uomini vicini a Mamdou (probabilmente un alleato) incalzò. E' inutile preparare una via di fuga per i più deboli. Se falliamo nel nostro compito di difendere la città e i Nassirj riescono a sopraffarci, non esiste posto nel deserto dove possiamo nascondere i nostri figli che loro non possano raggiungere.


    Quando poi Sionn ebbe parlato di ipotetiche donne combattenti, delle risa soffuse si propagarono tra la folla in maniera naturale e genuina, come di qualcuno che sente qualcosa di talmente strano da risultare buffo. Mamdou a sua volta sorrise di gusto, mentre si guardava attorno scambiando sguardi divertiti con i suoi compaesani. E aguzzando lo sguardo avreste capito facilmente il perché: della folla prossima ai quattro stranieri non v'era traccia di donne, erano solo uomini del villaggio sebbene dalla disparata età. Le uniche donne in vista si mantenevano a distanza presso il limitare della piazza limitandosi a lanciare qualche timido sguardo verso il comizio quasi temendo di farsi vedere interessate.

    Le nostre donne sono delle madri apprensive e delle mogli devote, niente di più lontano dall'essere... guerriere. E' la tradizione del nostro popolo e della natura delle cose. Non escludo comunque che voialtri dalle vostre parti abbiate usanze e tradizioni diverse e bizzarre. Commentò ancor genuinamente non rendendosi conto di risultare indelicato, forse, ma nel dire questo fece un cenno a Sophia e probabilmente al suo abbigliamento aggressivo e androgeno, certamente inusuale agli occhi di quel modesto villaggio di mercanti.

    Infine, si prese il tempo di riflettere per rispondere all'ultima domanda di Sionn. Non so se abbiano il potere degli dei, se è questo ciò che intendi. Iniziò col dire poco convinto, nella sua limitata comprensione del sovrannaturale e magari della magia stessa.

    Non ho mai avuto a che fare direttamente con loro. So solo che sono capaci di una crudeltà inumana e che venire catturati da uno di loro è peggio della morte stessa. Non hanno pietà per niente al mondo, sono privi di umanità e sentimenti. Disse un pò più serio mentre tra la gente calava un silenzio di paura al solo sentir menzionare quei banditi.

    Sono mostri senz'anima..

    Non sono umani..

    Ho sentito dire che alcuni di loro bevano il sangue delle proprie vittime..

    Ho conosciuto un uomo che è scampato ad un loro assalto. Ha detto che non si possono uccidere, sono demoni immortali!


    Voci indistinte emergevano dal brusio della folla. Vaneggiamenti dettati dal terrore o uniche gocce di verità trapelata? Fatto sta che Mamdou si mostrò insofferente a sentir quelle storie e riprese la parola, alzando il tono della voce e rinnovando la propria convinzione.

    Sciocchezze! E' solo un branco di criminali senza vergogna guidati dall'amore per il denaro e per la violenza! Queste che girano sono solo storielle inventate da loro per alimentare la vostra paura! Avanti, fratelli miei, dobbiamo affrontarli per il bene delle nostre famiglie! Si voltava verso la folla guardando prima da una parte e poi dall'altra nel suo tentativo di ravvivare gli umori ma l'argomento Nassirj e le testimonianze terribili che circolavano avevano fiaccato lo spirito della folla che non rispondeva più alle parole di Mamdou e mostravano espressioni sparute e dubbiose nei volti.



    CITAZIONE

    NOTE DEL MASTER

    Non è necessario postiate tutti e quattro. Se pensate di avere qualcosa di utile da dire per migliorare la situazione bene, potete anche mettervi d'accordo per capire chi sia più idoneo a provarci.

    Per qualsiasi cosa potete usare questo topic in bacheca.

    SCADENZA LUNEDI' 18 LUGLIO 23:59




    No rest for the Wicked



    Edited by *DaNtE* - 15/7/2016, 00:42
     
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    Anche l'altra, Lyssandra, si presenta dicendo chi è e cosa sa fare.
    Poi Sophia, il tipo coi rasta, ed altri del villaggio cominciano a discutere sulla possibile organizzazione relativa alle donne e i bambini, che mi sembra abbastanza evidente debbano restare fuori da ogni possibile scontro, guardandoli.

    Subito dopo cominciano i commenti riguardanti i Nassirj, la loro crudeltà e la loro presunta natura non umana.

    Sto zitto, ascolto, ma mi volto verso le persone che conosco.
    Quando i commenti finiscono mi giro e faccio per dire qualcosa, ma quel tipo mi precede.
    Però dice più o meno quello che volevo dire io, con qualche parola in più e con un tono decisamente più adatto a smuovere gli spiriti dei suoi compaesani.

    Lo guardo, serio, poi guardo le persone vicine: la paura è ancora grande nei loro occhi.
    Ma questi sono dei deficienti!

    Signori...

    Comincio piano, poi alzo un po' il volume della voce.
    Guardo le persone subito davanti a me:

    Quindi voi state dicendo che preferite vendere tutto quello che avete per sperare di venir risparmiati questa volta?

    Poi?

    Anzi...se non gli basterà il vostro riscatto?!

    Che fate?
    Gli date le vostre donne in omaggio?
    I vostri figli perché ne..."bevano il sangue"?

    Tzk!


    Mi volto verso gli altri.
    Sarebbe facile vedere come il mio sguardo è un po' alterato, scocciato.
    Mi avvicino al tipo coi rasta, guardandolo come se fosse sua la colpa di avere dei compaesani simili.

    Sophia, Lyssandra, Sionn, ed il vostro compaesano ed io...
    Indico le varie persone, me compreso, mentre ci nomino.
    Vi stiamo dicendo che se lavoriamo tutti assieme potremo riuscire a difendere questa città.
    Preferite, quindi, continuare a credere che quelli sono dei demoni che non si possono uccidere e che vi tortureranno senza pietà per sempre oppure preferite dare ascolto a chi ha idea di come aiutarvi...

    Nel dire queste parole indico nuovamente gli altri ed in particolare Sophia, che mi sembra quella più capace di organizzare una difesa di questo genere...
    ...e battervi per la vostra vita come si deve?!

    Concludo voltandomi nuovamente verso il tipo coi rasta.
    Mi avvicino a lui, con lo sguardo torvo.
    Punto i pugni sui fianchi, mentre lo guardo.
    Non so cosa dirgli, non voglio dirgli niente.
    Però devo apparire incazzato e determinato, così magari quelli si svegliano un po'.

     
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    Mamdou ascolta senza fiatare la strategia proposta da Sophia, manifestando la propria approvazione con un vigoroso cenno del capo, mentre assicura la sua più totale collaborazione a mettere in atto il piano suggerito dalla ribelle. Il resto dei suoi compagni, però, non mostra il suo stesso entusiasmo e sono ancora parecchi gli uomini che si tengono in disparte... un po’ per paura, un po’ perché scettici; altri, invece, perché semplicemente curiosi e poco interessati a prendere effettivamente parte al discorso: inutili osservatori -e scocciatori- di una tragedia in atto. Infatti, abbassano tutti gli sguardi appena viene menzionata la parola “combattere” e Lyssandra non può fare a meno di alzare ancora una volta gli occhi al cielo.

    Avrebbe voluto rimproverarli la negromante, ma preferisce mordersi la lingua, consapevole che alimentare in quel modo la tensione e l’ostilità popolare non sarebbe stato molto saggio. Resta in silenzio, dunque, lasciando a Sionn la parola. Quest’ultimo ha ben poco da ridire, anzi, chiede a Mamdou ulteriori delucidazioni sui Nassirj e la loro presunta natura demoniaca; poi domanda anche perché alle donne è proibito combattere, e la risposta che ottiene dal borchiato fa storcere il naso alla strega, che per un attimo viene colta dalla tentazione di rispondere per le rime a quel branco di zoticoni codardi.

    Eppure, la sua maschera di cortesia rimane imperturbata; in quanto negromante, infatti, Lyssandra sa bene che attirare a sé le ire del popolo non avrebbe giovato molto alla sua già precaria reputazione vita. Questo, però, non le impedisce di gettare un fugace sguardo verso Sophia, per accertarsi del suo stato d’animo ed al contempo calmare una sua eventuale reazione violenta alla misoginia appena dimostrata da quegli uomini.

    Ironia della sorte, pochi secondi dopo, è proprio l’eretica a perdere la pazienza, quando quei cosiddetti uomini si lasciano andare a commenti come: “sono mostri senz’anima,” “sono demoni immortali” e altre scempiaggini di quel genere. A nulla vale l’intervento di Mamdou per risollevare gli animi, ogni singolo uomo rimane fermo nelle sue convinzioni, atterrito dal dubbio e dalla paura... e Lyssandra è subito pronta a far schioccare la lingua, sibillina e velenosa come un serpente, ma fredda e pungente come il ghiaccio.

    Vigliacchi. Vigliacchi senza spina dorsale, ecco cosa siete. Vi credete dei grandi uomini, vi atteggiate a padroni delle vostre fragili donne, ma siete voi i più deboli. Le vostre mogli... loro sì che sacrificherebbero la vita per salvare i propri figli. Invece, voi che fate? Invece di proteggerle, sprecate tempo prezioso a lamentarvi, a piangervi addosso, a tremare dalla paura come i viscidi vermi che siete.

    Niente urla, niente volto paonazzo dalla rabbia, ma una voce calma, quasi glaciale.

    La vostra bieca ignoranza mi fa venire il voltastomaco. Dite di non avere alcuna possibilità, che è inutile lottare? Bene... aprite le porte della città agli schiavisti, allora. Lasciateli entrare, lasciateli stuprare le vostre mogli e trucidare i vostri figli. D’altronde, non siete stati forse voi a dire che i Nassirj sono demoni immortali? Dunque, a che serve opporsi? A che serve combattere? Tanto siete già morti.

    Alle quelle ultime parole, un sorriso maligno increspa le labbra della strega.

    Avanti, offrite pure il vostro sangue agli schiavisti, già che ci siete... non sarò certo io a fermarvi.

    Non avrebbe aggiunto altro, sarebbe rimasta in silenzio a godersi le reazioni dei presenti. Chissà se pungerli sull’orgoglio avrebbe smosso un po’ le acque...

    Certo è che se sono davvero così codardi, lei ha ben poco da temere.

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    Edited by Red Jenny - 22/7/2016, 23:52
     
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    Morg
    Sionn sembra costernato dal comportamento dei suoi compagni... eppure, dopo qualche istante di sospiri prolungati, annuisce convinto, specie alle parole di Lyssandra ed indica i suoi compagni, prima dinnanzi a Mamdou.

    Sionn: "Hanno... ragione."

    Poi, alzando la voce, si rivolge a tutta la folla assiepata attorno.

    Sionn: "Sì, hanno ragione."

    Quindi, Sionn si prepara per il suo discorso... sa perfettamente, o immagina almeno, cosa vogliano sentirsi dire; giusto una spinta verso la più alta determinazione... e la più utile morte.

    Sionn: "Le loro parole sono forse troppo ardenti... ma credetemi. Sono mosse da una rabbia antica... altruista. Lo straniero porta spesso e volentieri nuove da lontano. Vi ho visto. Ho visto i vostri occhi nel parlare di questi esseri, di questa orda di barbari sanguinari. Ma ditemi... se sappiamo tutti fare di conto, capirete che loro, in confronto a voi... sono poca cosa. Per un motivo..."

    Prende ai suoi piedi un pugno di sabbia e la lascia poi ricadere davanti agli occhi di tutti.

    Sionn: "... sabbia. Io sono un nativo, sono dell'Est, di Istvan ed ho udito storie delle fiere popolazioni del deserto. Tutte, nessuno più nessuna meno, sono come la sabbia da cui sono nati. E non forse anche i vostri rivali... questi... questi Nassirij... non sono solo anch'essi nati dalle sabbie del deserto come voi... dite quel nome... avanti. Ditelo. Tu, dillo... e tu, dillo!"

    Indica tutti coloro riconosce hanno parlato di terrore, di sottomissione ed hanno speso le loro parole in superstizioni verso i Nassirij, loro sono i nodi da sciogliere.

    Sionn: "Potete rabbrividire quanto volete, ma non un tuono, non una voragine s'apre sotto i vostri piedi perché loro appaiono. Quindi vi chiedo, se il loro nome non evoca nulla... allora perché il vostro non dovrebbe fare questo effetto. Non desiderate forse di bere voi stessi il loro sangue? Non desiderate voi stessi di tenere un Nassirij sotto il vostro gioco e randellarlo sino a privarlo dell'immortalità? E cos'è questo se non trasformarsi in veri esseri non-umani? Volete i Nassirij vi temano? Lo volete?!"

    "... volete morire e servirmi?" È la domanda porrebbe, in un mondo dove ogni verità è rivelata.



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    Thriller Machine

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    Dio; dammi la forza per non girare i tacchi ed andarmene.

    Se non fosse che, in questo luogo sperduto e dimenticato da Dio, ci sono buone probabilità di trovare gente con un minimo di cervello; avrei già lasciato loro alla barbaria.

    “Noi non facciamo combattere le donne.”

    Io non farei combattere al mio fianco questo branco di vili, che iniziano a tremare e a buttarsi a terra per un paio di stupide leggende.

    “Signori...”


    Mi avvicino alla folla.

    “Credo di aver sentito abbastanza leggende e storie su questi Nassirij. Eppure, io vi dico, che ne io n i miei amici ci occupiamo di leggende: noi parliamo di fatti, di strategie, di cose concrete -come concreta è il vostro timore.”

    Guardo in basso, scostando quella sabbia strappata al suolo da Sionn, lo stesso che una violenza fine a se stessa – eppure funzionale al contesto.

    “Non è però scendendo a patti con questi mostri che smetterete di avere paura. Anzi: in quel caso lascerete che il terrore vi entri nelle case, avvelenando le vostre vite, e inquinando tutto ciò che è vostro di diritto.”

    Li squadro, uno per uno: non posso tollerare la morte d'innocenti perché qualcuno si è lasciato sopraffare dal terrore.

    “Volete smettere di vivere nella paura ? Volete smettere di essere schiavi dei demoni?! Allora imbracciate le armi, e combattete. Non avete niente da perdere, lì fuori, mentre qui dentro perdereste l'unica cosa che vi rende umani: la vostra libertà!”


    Meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine: possono cambiare i mondi, le nazioni, le strade, noi stessi...

    ...ma questa cosa non cambierà mai. Questa parte di me brucia ancora, indissolvibile come una promessa.

     
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