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    La striscia di terra di nessuno che costeggia lo Stige era sorprendentemente pulita, ricordava più da vicino quella che era stata Klemvor in un passato remoto, negli anni immediatamente successivi alla sua comparsa su Endlos. Tutta la zona urbana della Città delle Macchine era un paesaggio desolato fatto di relitti corrosi dalla ruggine di automobili, muri e vetrine vandalizzate dal tempo, dagli Storm Riders o dalle Guerre della Fondazione, ed inoltre subiva la crescente morsa della vegetazione. I confini del territorio di Sleeping Forest invece avevano una nota assai differente, dove tutto ciò che il tempo non era riuscito ad abbattere ancora si stagliava fiero come il giorno in cui era stato abbandonato. Le Tribù della Tempesta restano alla larga dall'ampio manto autostradale che chiamano Stige, gli unici che osano avventurarsi oltre i suoi confini lo fanno per necessità e non osano abbandonare il ventre di metallo di Caronte, il treno che attraverso la metropolitana collega il Big Bird ad ogni altra zona di Klemvor. Perfino gli avventurieri che sempre più di rado tentano la fortuna con una traversata nel Dominio delle Macchine -e nulla sanno della tetra reputazione della torre del Tropaion- aggirano questa zona spaventati dai sempre più frequenti segnali di pericolo lasciati dai dominatori di quei luoghi.

    Drusilia Galanodel passava proprio in quel momento di fronte ad uno di quei moniti: avevano affrescato a suon di bombolette spray tutto un'intero parcheggio con una smile sorridente in rosso brillante, dagli occhi stralunati a forma di X ed una serie di oggetti conficcati nel cranio che con un po' di fantasia potevano essere coltelli, pugnali, bisturi o quant'altro. La scritta "Keep Out, Freaks" ricorreva un po' dappertutto, laddove l'estro dell'artista che aveva partorito quel segnale di pericolo aveva ritenuto opportuno scribacchiarla malamente sui pali e sulle cunette di cemento che in origine servivano a segnalare il punto esatto dove le automobili dovevano essere accostate. L'Alfiere Errante aveva lasciato Quarion e gli altri Aviatori da diverse ore, ed ormai avrebbero dovuto essere già arrivati al grande stadio, sede di Genesis, mentre lei ormai si approssimava al confine del territorio della Foresta del Riposo. Ancora pochi svincoli, e la vetta della Torre della Vittoria avrebbe dovuto stagliarsi di fronte a lei, circondata dai grattacieli che caratterizzavano quella zona, un tempo parte dei quartieri alti di Klemvor. A ben pensarci era ironico: quello che un tempo era la sede di ricconi, oggi era il luogo dove otto "Re" resistevano da soli in esilio perenne dai loro simili, occupati a proteggere il simbolo stesso delle Tribù della Tempesta: le Sky Regalia, l'Icona del Vero Re, l'oggetto che per i Gravity Children era il più pericoloso di tutto il multiuniverso, quella cosa in grado di strappar loro ogni facoltà di libero arbitrio e di eleggere l'autentico sovrano di tutte le Tribù della Tempesta.

    Orm non era stata molto precisa nel dare indicazioni alla sua "Caramella", ma Drusilia sapeva che non aveva bisogno di cercare la Regina dell'Acqua, poiché sarebbe stata ella stessa a trovarla come avrebbe varcato le soglie del territorio della Foresta del Riposo. Esisteva anche la vaga possibilità che a trovarla sarebbe stata non Orm, bensì uno degli altri "Re", magari Kilik stesso... Ed in tal caso che cosa avrebbe fatto Drusilia?
    Superando il parcheggio desolato e imbrattato di rosso, la Galanodel entrò in uno stretto viale oltre il quale era visibile l'ampia superficie di cemento dello Stige, uno sterminato ed immoto fiume grigio di cui non era possibile intravedere la fine o l'inizio. Il rottame di un drone accolse l'Alfiere Errante, ed uno degli arti spezzati sembrava indicarle la direzione da intraprendere. Qualcuno l'aveva schiacciato malamente, ma era lì da un tempo non troppo lungo altrimenti la ruggine ne avrebbe intaccato la corazza bianco ceramica. L'acqua contenuta nei recessi della macchina indicava che si trovava lì da prima della fine della stagione delle piogge, che era terminata da due giorni. L'eco di uno sferragliare indistinto, comunque, annunciò a Drusilia la presenza di una seconda macchina, che forse non apparteneva alla stessa classe di quella che giaceva ai suoi piedi ridotta ad un rottame. Se la stragrande maggioranza dei droni avvistati a Klemvor erano varianti delle sentinelle armate alla leggera, più raramente si vedevano anche le versioni più grandi e pericolose come quelle che Drusilia aveva incontrato davanti al Big Bird qualche tempo prima. Inoltre le viscere della città nascondevano versioni anche più grandi e letali, ma in superficie si erano fatte vedere solo al Quarto Giorno di guerra, al culmine delle Guerre della Fondazione.


    .Istruzioni ~ ChainAncora una volta, benvenuta in quest. Post di presentazione, in cui devi giusto decidere come affrontare la potenziale minaccia di un drone guerriero nelle vicinanze. Puoi decidere di aggirarlo in qualche modo, eluderne la presenza oppure proseguire dritto ignorandolo, ed eventualmente scontrandoti con esso. In ogni caso il tuo obbiettivo al momento è quello di superare lo Stige e ricongiungerti con Orm, che dovrebbe aspettarti dall'altra parte della riva dell'arteria autostradale che taglia in due Klemvor.
     
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    "Se l’opportunità non bussa, costruisci una porta".

    Milton Berle.


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    Mastio, Città Alta.
    Presidio Errante, Endlos.

    Il sole attraversava i tendaggi cremisi di quella camera come un ospite indiscreto e la colorava di toni caldi e sensuali; l'Ambasciatore era sempre stato particolarmente bravo in quelle piccole, essenziali scelte, riservate attentamente per singole occasioni "speciali"... ed in effetti -ad osservare la sorella- si riscoprì particolarmente compiaciuto. Nonostante vestisse sempre di bianco ed oro a Laputa o blu notte quando visitava l'Est, aveva sempre creduto che il rosso fosse un colore particolarmente adatto a lei.
    Rossa era la passione, la fiamma che riscalda le membra e brucia gli stolti... ma anche il sangue.
    In effetti, quella era esattamente la tinta adatta: poche volte gli era capitato di guardarla in quel modo, ma doveva ammettere di aver sempre trovato una certa eccitazione nel rimirarla in armatura, completamente ricoperta del sangue nemico. Quasi gli dispiaceva che quella notte nessun Alfiere Errante si sarebbe cosparso dei resti del nemico, spada alla mano ed abiti in brandelli, coperta del solo metallo della sua armatura. Eppure -unica amara consolazione- avrebbe comunque combattuto. Altrove.

    -Ricorda ciò che ho detto, fratello.

    Quarion annuì, ed una ciocca ribelle gli cadde dolcemente sul viso. Era morbida e castana. Profumava di rose fresche ed appena colte. Accavallò le gambe femminili in un movimento sensuale, lasciando cadere l'occhio smeraldino sullo spacco dell'abito che indossava.

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    -Chiara come il sole, luce dei miei occhi ♥ Se serve dell'altro non tarderò a comunicartelo.

    Sollevò la mancina tutto sorridente, mostrando un anello esattamente identico a quello del Gran Maestro del Liberi Aeris Milites. Un frammento di AI anche per lui, in caso di situazioni controverse.
    -Cerca di non morire... e di non uccidere i miei.
    -Cercherò di non portarti disonore in battaglia.
    Un attimo di silenzio, uno sguardo assassino della Dama del Vento sul sangue del proprio sangue.
    -...e di controllare i tuoi "amanti" affinché non si ammazzino da soli, lo so ♥

    Un sospiro seccato da parte di Drusilia chiuse di netto il momento degli addii e, voltandosi di scatto e dandogli le spalle, raccolse la sua spada in modo da controllarne l'affilatura.

    -Anche da Alfiere ti piacciono le imprese in sordina: lo sai che nessuno ricorderà mai le tue gesta, vero?
    In un primo momento l'Alfiere non parve dargli troppo ascolto, piuttosto rimase concentrata sul riflesso della lama controluce. Poi chiuse gli occhi, respirando profondamente e... sorridendo. Serena.
    -Non combatto per ricevere gratitudine, esattamente come non lo fai tu- lo avrebbe rimbeccato amorevolmente, richiudendo l'arma nel fodero e legandosela alla cintola, pronta per la sua Sacra Marcia verso il Tropaion -E poi... sono vecchia e piena di risentimento. Lascio la gloria ai miei eroi: potrebbero darle un senso, in mezzo a tutto questo dolore.

    Una brezza leggera spinse i drappeggi con garbo, e questi presero ad ondeggiare, generando graziosi giochi di luce.

    -Nel caso io morissi...- una donna con il suo aspetto le premette il dito sulle labbra rosse, sorridendole amabilmente e con una punta di malizia nello sguardo -... ci vediamo a missione completata, sorella.

    La baciò sulla fronte, prima di abbandonarla.

    -Addio, mio amore ♥

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    Klemvor, Città delle Macchine.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Giunta ai confini del territorio di Sleeping Forest, Drusilia li scoprì molto diversi da ciò che si aspettava; in stridente contrasto con la città distrutta, ancora molti edifici si erigevano stoici come un tempo. Ciò nonostante, c'erano fin troppi moniti lungo il cammino; ne oltrepassò uno proprio in quel momento: avevano affrescato con bombolette spray uno smile sorridente con una serie di oggetti conficcati nel cranio dal vago aspetto di coltelli, pugnali, bisturi ed altre armi. La scritta "Keep Out, Freaks" era praticamente ovunque, e questo le metteva in effetti una certa ansia.
    Orm non era stata molto precisa nel darle indicazioni, forse non del tutto consapevole della situazione non proprio rosea di Drusilia, eppure qualcosa dentro di lei le diceva che, qualunque cosa avesse fatto, la Regina dell'Acqua l'avrebbe trovata comunque. Lei o qualche altro Re, forse addirittura Kilik. A quel punto, però, non avrebbe davvero saputo cosa dire, come giustificarsi. Forse raccontando la verità... anche se probabilmente nessuno l'avrebbe creduta.

    Superando il parcheggio desolato "decorato" dallo smile, la bella raggiunse lo Stige -un lungo viale di puro cemento- su cui sostava immobile il rottame di un drone dagli arti spezzati in modo da indicarle una direzione. Sembrava lì da meno di un anno dato che non vi era traccia di ruggine, ma sicuramente da prima della stagione delle piogge, considerando l'acqua al suo interno. Quindi non poteva essere in alcun modo un messaggio di Orm verso di lei, e questo le bastava per proseguire verso la sua meta. Ciò nonostante un rumore meccanico la distolse dai suoi pensieri, rivelandole la presenza di un altro drone nei paraggi.

    In effetti, avrebbe potuto proseguire e combattere... ma i brutti presentimenti di Orm gravavano su di lei come un pesante sudario, pertanto non ritenne vantaggioso perdere tempo ed energie contro un nemico che -ironicamente- al momento non le sembrava poi così prioritario. Incapace comunque di nascondersi, scelse infine di aggirare la minaccia: tenendosi ben lontana in linea d'aria dall'ipotetico macchinario, la donna saltò un intero edificio fino ad atterrare sul tetto. Infine, alternando i salti a brevi attimi nascosta dietro qualche parete, proseguì il suo viaggio procedendo in parallelo (e qualche piano più in alto) a quella che sarebbe dovuta essere la via principale -tenendola comunque sempre d'occhio e procedendo verso il punto di ritrovo. Sarebbe tornata sulla retta via con un ennesimo balzo solo se sicura di averlo oltrepassato.

     
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    Il suono delle Air Treck non era dissimile da quello di qualsiasi paia di roller: la frizione di componenti che stridono sull'asfalto, il gemito del metallo che graffia le pareti e quel suno caratteristico che accompagna ogni balzo. Drusilia inizialmente ebbe solo l'impressione di udire quei suoni, mentre balzava sull'edificio, lo superava e poi continuava il suo movimento di avvicinamento verso lo Stige. Ebbe infine la conferma definitiva dei primi sospetti quando raggiunse l'ultimo edificio prima del grande fiume di cemento: c'era uno Storm Rider da qualche parte più in basso, e di certo non era Orm: le Regalia dell'Acqua erano le uniche Air Treck viste finora ad avere ruote in spessa gomma simile a quella degli pneumatici, mentre di solito le AT indossate dai rider regolari avevano ruote in plastica speciale, metallo o di una qualche lega elastica. Quello che era certo è che i suoni prodotti non erano tipici di Orm, che oltretutto a quel punto si sarebbe già mostrata. Lo Storm Rider che si trovava nelle vicinanze, invece, era rimasto silente fino al momento in cui Drusilia aveva scelto di aggirare il drone, e da quel momento si era mosso nella sua stessa direzione, apparentemente senza nemmeno tentare di nascondere la propria presenza (o forse senza avere i mezzi per farlo?).
    In ogni caso, l'Alfiere Errante si era lasciata alle spalle la presenza ostile della macchina assassina e doveva adesso superare la vasta distesa dello Stige per cercare Orm, oppure spendere qualche minuto per occuparsi di quel misterioso rider che sembrava seguirla. Se non era ostile, allora poteva trattarsi solo di Ryuko. Oppure era una trappola, e nascosti da qualche parte c'erano i famigerati Cacciatori di Teste pronti a farle fare la stessa fine ignota di Simca, la Rondine Migratoria. In tutti i casi la risposta si trovava dall'altro capo dello stabile su cui si trovava, da qualche parte all'altezza della strada. Ad intervalli regolari ne udiva gli spostamenti, quello era l'inseguitore più goffo della storia oppure l'esca più stupida e palese dell'universo...

     
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    Inizialmente non ci fece troppo caso mentre si lanciava sugli edifici, avvicinandosi allo Stige con rapidi balzi e nascondendosi in alcuni punti; la conferma definitiva giunse solo all'ultima costruzione prima del fiume di cemento: c'era uno Storm Rider nelle vicinanze e sicuramente non si trattava di Orm, considerando il suono dei pattini. Era rimasto silente per tutto il tempo -cosa lodevole, considerando il suo livello di allerta- ed aveva iniziato a farsi sentire solo nel momento in cui aveva deciso di aggirare il proprio ostacolo. Che cercasse lei era evidente: andava nella sua stessa direzione e non nascondeva affatto la sua presenza.

    In ogni caso, la Dama del Vento aveva ormai superato il drone e le mancava solo un ultimo tratto per raggiungere la sua amica, eppure l'idea di essere pedinata non le piacque affatto. In caso fosse stato ostile -o addirittura una trappola- l'avrebbe portata a rischiare di arrecare problemi alla compagna in attesa. Non credeva fosse uno degli "zombie" incontrati giorni prima, dato che parevano non avere intenzione di attaccarla personalmente. Poteva anche trattarsi dei famosi "Cacciatori di Teste", ma se erano bravi quanto si diceva, probabilmente l'avrebbero presa comunque. Pensò anche a Ryuko, ma era stata abbastanza attenta a non rivelare nulla a nessuno dello "scambio" con il fratello, a parte ovviamente Orm e gli Aviatori: nel caso l'avessero seguita da Laputa, probabilmente avrebbero tampinato il fratello.
    In ogni caso, l'arcano andava risolto il prima possibile.

    Smise di correre in linea retta, dunque -cercando di non farsi notare troppo- avrebbe cercato una finestra aperta del palazzo adiacente nella quale infilarsi -ed affacciarsi- nella speranza di intravedere il misterioso inseguitore e, nel caso, ottenere un nascondiglio momentaneo per stabilire cosa fare.
    Infine attese, in silenzio, arco e dardo in mano, pronto per ad essere scagliato in caso di pericolo.

     
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    Non era una trappola.
    Il misterioso "pedinatore", c'era da farle un complimento a definirla tale visto che più che altro sembrava una stalker, si era resa conto di aver perso di vista la persona che stava inseguendo, ed era saltata su di un cartello di un verde smorto divorato dalla ruggine che un tempo segnalava agli automobilisti l'approssimarsi dell'ingresso alla zona autostradale a pedaggio. Indossava una tuta bianca sui cui fianchi spiccavano le futuristiche armi alimentate da getti di liquido altamente incendiario che Drusilia aveva visto all'opera durante la sua permanenza presso le Tribù della Tempesta, aveva capelli scuri legati in due graziose codine e la straordinaria abilità di cacciarsi nei guai con una facilità impressionante. Il suo nome era Renge Komadori e si era appiccicata a Drusilia qualche tempo prima, quando quest'ultima le aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per trarre in salvo uno Storm Rider disperso presumibilmnete caduto vittima dei Cacciatori di Teste, salvo poi decidere autonomamente che voleva entrare a far parte dell'enturage dell'Alfiere Errante come se fosse la cosa più normale del mondo. Si era stabilita a Laputa e se ne stava stabilmente con Junichi, almeno per quanto ne sapeva Drusilia che nei giorni precedenti era stata occupata prima con la convalescenza di Orm, poi con la preparazione dell'operazione presieduta da Quarion che in quel momento era tutt'ora in corso, ed infine con i guai procurati da Riful.
    L'uniforme bianca aveva un vistoso squarcio all'altezza del ventre che sembrava procurato da uno spadone a due mani, salvo il fatto che un colpo del genere procurato da un'arma avrebbe dovuto praticamente dividerla in due, invece non c'era traccia di sangue. Inoltre... indossava una giacca a collo alto di foggia maschile e di una taglia abbondante più grande, sbottonata sul davanti e che almeno sulla carta doveva servire a nascondere lo squarcio al ventre. Quello non era un indumento di cui Renge doveva essere in possesso, e da che ricordava Drusilia nessuno dei membri del suo team d'origine indossava niente del genere -neanche i maschi.

    Quindi adesso sorgevano tre specifiche domande di difficile risposta: dove aveva preso quella giacca, come aveva fatto una del suo livello a superare quella parte di città senza cadere vittima dell'agguato di droni o (peggio ancora) Cacciatori di Teste, ma sopratutto come cavolo aveva fatto a trovare la vera Drusilia quando Quarion aveva preso il suo posto e le sue sembianze.
    E l'eventuale quarta domanda era: Drusilia stava perdendo tempo prezioso, oppure faceva bene a preoccuparsi di quella ragazzina problematica? Da qualche parte, forse, la voce metallica del colossale Re di Sleeping Forest chiamato Nina avrebbe potuto facilmente rispondere a Dru in maniera secca, pragmatica, risoluta e spietata. Una seconda voce, che poteva essere la coscienza di Dru oppure il suo istinto materno, le avrebbe invece ricordato che lasciarla lì significava condannarla a morte certa. Se non per mano dei droni, di certo ci avrebbero pensato quelli di Sleeping Forest nel momento in cui avrebbe varcato lo Stige avvicinandosi qualche metro di troppo al Tropaion...

     
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    Non era una trappola.
    Il suo stalker indossava una tuta bianca già vista, con armi già viste, capelli scuri legati in due codine già viste e la straordinaria abilità di creare casini allucinanti già sperimentata più volte. La sua sola presenza, in un certo senso, non poteva fare altro che ricordare alla Dama del Vento quanto fosse intrinsecamente sfortunata, oltre che farle pentire ogni giorno della sua vita di essere sempre e comunque dalla parte dei "buoni".
    Era Renge Komadori.

    Stabilita a Laputa completamente a caso dopo essersi appiccicata morbosamente a lei, era stata sempre controllata da Junichi nella speranza che non fosse ulteriormente coinvolta in cose che non le riguardavano. Ciò nonostante non riusciva a capire la ragione dello squarcio al ventre del suo abitino -prima intatto, a quanto ricordava dal loro viaggio di ritorno verso Laputa- ed ancor meno la giacca a collo alto maschile decisamente più grossa e sicuramente non sua(mai vista addosso a nessuno dei suoi Aviatori) messa come a nasconderle lo squarcio stesso. Curioso, anche perché parevano non esserci tracce di sangue. Dove l'aveva presa? Come l'aveva raggiunta senza morire? E soprattutto... come l'aveva rintracciata??

    Sospirò seccata, consapevole di perdere tempo. Si pentì anche amaramente dell'esser stata dolce con lei: eppure non poteva andarsene, lasciandola sicuramente morire. Fu per quello che le piombò vicino quasi in caduta libera: giunta alla sua altezza -senza troppe cerimonie- l'avrebbe presa per la collottola ed avvicinata alla sua faccia con sguardo minaccioso e furente.

    -Ti do esattamente un sessanta secondi per spiegarmi cosa ti sei fatta al vestito, come hai fatto a rintracciarmi e seguirmi, dove hai preso la giacca e soprattutto... perchè diavolo mi stai seguendo in questo posto.

    Un attimo di silenzio ed uno sguardo assassino.

    -ORA!!!

     
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    Renge sobbalzò, quando l'Alfiere piombò sul cartellone. Drusilia inizialmente intendeva afferrarla per la collottola, ma si ritrovò invece a sorreggerla per impedirle di cadere all'indietro dopo che si era ritrovata col piede in fallo. In ogni caso, superato il primo momento, Renge si dimostrò più sollevata che impaurita, per niente pentita ma sopratutto assolutamente sicura di aver fatto la cosa giusta. In pratica...

    « Volevo aiutarti! »
    Esclamò con naturalezza.
    « Stai andando a cercare "loro", vero?? Hanno preso la sempai Ari, hai promesso che l'avremmo salvata! »
    Poi si ritrovò a sfiorare i lembi squarciati dell'uniforme bianca, su cui dette una spiegazione abbastanza confusa, seppur sincera.
    « Non so esattamente che cosa è successo. Stavo seguendo i soldati quando una "bestia" è sbucata dal nulla ed ho perso i sensi. Mi ha salvata il presidente del consiglio studentesco, ha detto che passava di lì per caso. Questa è l'uniforme maschile della mia scuola... »
    Si guardò attorno, poi fece spallucce.
    « Cinque minuti fa era poco più indietro rispetto a me, mentre ti seguivamo. Ora non so che fine ha fatto... »
    Mise le mani a coppa davanti alla bocca e provò a chiamare:

    « Misogi??! Dove sei finito??? »
    Sì: quel nome era familiare. Il difficile anzitutto era ricordare dove l'aveva già sentito...
    ... E secondariamente, bisognava tener conto della straordinaria abilità di Renge di fare da calamita per i disastri.
    Il drone guerriero che Drusilia aveva appena eluso mise il muso triangolare da oltre un edificio, sul fondo della strada a meno di duecento metri da loro. Renge sobbalzò, sorpresa di vederlo comparire e nel constatare che puntava il cranio corazzato proprio su di loro. Era... grosso. Grosso quanto quello che aveva impegnato tutto il suo team, e che per poco non l'aveva ammazzata giusto pochi giorni fa. Come un colossale ragno bianco si muoveva conficcando le lame sulle pareti di un edificio. Aveva giusto perso le tracce di Drusilia, ma grazie a Renge l'aveva ritrovata.
    E non la inseguiva chiederle un appuntamento galante!

    Il Drone guerriero vi carica. Avete un margine di distanza di circa duecento metri, ma quei cosi sono rapidi e lo coprirà nel giro di pochi momenti.
     
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    PAM!

    Il ceffone che l'Alfiere Errante tirò sul visino della ragazzina fu carico di rabbia e frustrazione.
    La ragione fu presto detta.

    -COMPLIMENTI, PROBABILMENTE E' GIA' MORTO.


    Non c'era bisogno che il drone le raggiungesse. Erano in territorio nemico e qualunque cosa si fosse mossa a caso -come ad esempio due ragazzini che si credevano veri cacciatori- mentre lei giocava ad evitare macchine assassine avrebbe sempre e comunque fatto una brutta fine. E c'era già stato il primo morto, probabilmente. A quel punto una parte di lei volle lasciarla lì a morire, scontare la colpa di cui si era macchiata con il suo stesso sangue, ma era troppo abituata nell'aiutare gli altri per fare qualcos'altro. Dopotutto, non era giusto scegliere chi salvare: anche gli stupidi -come lei- andavano aiutati, anche gli indifferenti e gli ingrati.
    Con suo sommo rammarico, ovviamente.

    -NON STO CERCANDO I TAGLIATESTE E TU NON DOVEVI SEGUIRMI.

    Fu così che, avvicinato il macchinario, prese la ragazzina di forza e si lanciò nel proprio elemento -sospesa in aria- per controllare che quel coso non avesse armi da fuoco. In tal caso -oltre che ad una panoramica verso il punto del precedente scontro- avrebbe deciso di seminarlo vorticando fra qualche palazzo prima di sparire. In caso contrario avrebbe deciso il da farsi.

     
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    Lo schiaffone arrivò più forte del previsto, lasciando una brutta impronta rossa sulla guancia che non fu neanche il dolore più grande che Renge si ritrovò ad affrontare in quel momento. Si ritrovò sballottata via senza riuscire minimamente a realizzare che cosa era successo, con le parole urlate con rabbia da Drusilia che le riecheggiavano nella testa come tanti pezzi di puzzle che si rifiutava di ricomporre.

    « Ma io... volevo solo... »
    Il drone corazzato impattò con sensibile ritardo l'area dove si trovavano i suoi bersagli, lasciando un solco profondo dieci centimetri prodotto dalla combinazione del suo peso notevole e dello slancio immane che si era dato nello scagliarsi come un predatore sulle prede. Mentre l'Alfiere Errante si librava nell'aria, la macchina assassina calcolò rapidamente un percorso che seguì con efficenza inumana, usando le lame affilate degli arti metallici per arrampicarsi sui muri come un grosso aracnide bianco, lasciando dietro di se una scia di devastazione, calcestruzzi e vetri in pezzi. Trovò il più alto degli edifici, ma era troppo lontano per raggiungere le due femmine, a cui si limitò a rivolgere il cranio triangolare mentre sferzava la letale coda, un gesto che ad un esterno sarebbe sembrato in tutto e per tutto un segno di frustrazione molto appropriato per un cacciatore che perdeva la sua preda.

    Un fischio ottenne come reazione istantanea un movimento del cranio bianco, sensori allertati dalla furia della caccia che segnalavano la presenza di un nuovo target. Il drone non attese il secondo richiamo, partì alla carica nell'istante in cui identificò la posizione del nemico, ridiscendendo l'edificio con ferocia animale. Uscì fuori dalla visuale di Drusilia per circa sei secondi, mentre come un grottesco insetto sfondava l'insegna di un supermercato e ne scalava a ritroso la facciata. Si udì un violentissimo colpo, poi a distanza di pochi attimi il rovinare al suolo di qualcosa di molto grosso e molto pesante.
    Quando Drusilia riuscì a recuperare il contatto visivo con il drone guerriero, questi giaceva disteso al suolo in pezzi, il costato corazzato sfondato e tutte le giunture degli arti muniti di lame che mandavano scariche elettriche sui cavi recisi per la violenza dell'impatto. Il peso stesso della bestia gli era costato caro, appena venti metri di caduta libera erano bastati a superare la resistenza del carapace esterno...

     
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    « Ma io... volevo solo... »
    Un cavolo, dannazione!
    Se c'era una tipologia di individui che davvero Drusilia non tollerava erano gli stupidi: più pericolosi del peggiore dei nemici per le loro continue scelte sbagliate, non avevano neanche la dignità di chiamarsi tali, celandosi dietro all'eterno scudo del "ma io non volevo". Si che lo volevano. Se avessero davvero voluto aiutare avrebbero imparato a pensare ...o almeno sforzarsi.

    -...

    Il drone, intanto, impattò dove prima c'erano le due ragazze, lasciando un solco estremamente profondo. Mentre le sue prede si allontanavano in volo, questo prese arrampicarsi sui muri come un grosso ragno, distruggendo praticamente tutto ciò che incontrava. Non riuscì comunque a raggiungerle, cosa che le fece tirare un sospiro di sollievo. Ciò che accadde, però, fu inaspettato: un fischio ottenne le attenzioni del drone che -istantaneamente- andava a sostituire Drusilia e Renge con un nuovo target; partì alla carica non appena ebbe modo di identificare la posizione nemica. Uscì fuori dalla visuale della Dama del Vento per alcuni secondi. Poi si udì un violentissimo colpo, accompagnato dal rovinare al suolo del drone stesso -finito in pezzi dalla caduta e con il costato corazzato sfondato.
    Quando Drusilia riuscì a recuperare il contatto visivo con il drone guerriero, questi giaceva disteso al suolo in pezzi.
    Che fosse stato il misterioso accompagnatore?
    Meglio.

    -Renge, ho un messaggio importante che dovrai recapitare all'Approdo di Laputa: mi raccomando, non dire a nessuno che mi hai incontrata- avrebbe iniziato, estraendo dalla tasca una caramella, scartandola poi ed usando la carta come biglietto. Per fortuna aveva con sè almeno una penna -Deve arrivare il prima possibile, è importante.

    Ovviamente non c'era scritto nulla di importante, solo un avviso in simboli arcani -precedentemente imparati al Magisterium- che esortava gli stessi maghi a far rinchiudere Renge fino alla fine della missione militare a Klemvor. Possibilmente senza torturarla: si trattava solo di "trattenerla".

    -E' importantissimo, la missione più importante di questa guerra. Conto su di te o saremo tutti spacciati.

    Detto ciò, senza attendere nemmeno le spiegazioni della ragazzina, sarebbe partita verso la sua reale meta a tutta velocità, nascondendosi a volte in modo da non permetterle neanche l'inseguimento; dopotutto, quell'amico suo doveva essere discretamente bravo per proteggerla, e se non lo avesse fatto per altri motivi... pazienza.
    Anche nella migliore delle ipotesi, Renge avrebbe rischiato maggiormente nel proseguire, oltre che mettere nei guai anche lei.

     
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    « No, aspetta! »
    Voleva allungare la mano per afferrarla, ma adesso aveva paura di ritorsioni. La guancia bruciava ancora.
    « Avevi promesso che... »
    Tese una mano ma si ritrovò con il foglietto ficcato a forza nei palmi aperti. Scoppiò a piangere.
    « La sempai è scomparsa da due settimane!! »
    Protestò ancora ma l'Alfiere si era già involato via.
    « SIETE TUTTI QUANTI DEGLI STRONZI!!! »
    Gli urlò dietro quando ormai era troppo lontana, incapace di fare altro. A quel punto si accucciò su se stessa, realizzando finalmente e definitivamente che non c'era più niente da fare. Non c'era rimasto più nessuno in quella Foresta -tranne lei!- che avesse a cuore le sorti di una persona sparita ormai da troppo tempo, unico caso di individuo sparito di cui non si era ritrovato niente, nemmeno il cadavere. E lei da sola non era in grado di fare nulla.

    Quando Drusilia era già lontana, e la sua sagoma si era confusa con la distesa infinita dello stige, finalmente Misogi Kumagawa riuscì a finire di scalare quella dannata parete, dopo tipo sei tentativi andati a vuoto nell'esecuzione di un trick di livello medio-basso in cui però le sue Air Treck di primissima classe si rifiutavano di collaborare. Una volta Suzaku le aveva detto in tono acido che "il problema non sono le AT, il problema sei tu che fai schifo pure a dei pattini del cavolo!", lui l'aveva presa con filosofia e con un sorriso rassegnato. Dopotutto che ci poteva fare se non piaceva nemmeno alle scarpe che indossava?
    Fu così che il possente Comandante Generale di Trident fece la sua comparsa, arrancando sul ciglio del tetto del supermercato, rischiando di perdere la presa un paio di volte mentre scavalcava. Si pulì i calzoni neri dell'uniforme estiva, sistemò la camicia bianca sgualcita in un paio di punti, poi si guardò attorno cercando il suo equivalente fra gli Abusivi con il solito sorriso tranquillo dipinto sul viso dai lineamenti puliti e piuttosto anonimi. E... niente da fare. C'aveva messo troppo a salire. Beh, era stato sfortunato anche stavolta. In compenso era rimasta la Komadori, che stava piangendo. E... niente, lui in teoria andava molto di fretta. Sì che ne aveva di cose da fare, ma... cavolo. Un uomo non può ignorare le lacrime di una donna e continuare a guardarsi allo specchio.

    « "Ehm..." »
    Disse sorridendo. Naturalmente non aveva la minima idea di cosa dire.
    « "Ho distrutto quell'affare." » "Qualcuno che mi dice bravo? No, eh?" « "Dov'è finito il tuo boss, Komadori-san...?" »

    « Quella stronza mi ha mollato qui con un messaggio ed è andata là... »
    Renge si asciugò le lacrime ed indicò un punto a caso.
    « "Oltre lo Stige? Ah, brutta storia. Là è pieno di mostri." »
    "... Senza contare Sleeping Forest...", ma quello era meglio non dirlo a voce alta.
    « Se gli Otto Re la uccidono... sono affari suoi! Io volevo solo aiutarla, e lei... »

    « "Insomma..." »
    Kumagawa prese dalle mani di Renge il foglietto che le aveva lasciato Drusilia e lo aprì, poi lo rovesciò, provò a guardarlo di lato, l'altro lato ancora, e... decise che non ci capiva una ceppa. Era scritto in codice, magari era roba importante, peccato che non sarebbe mai arrivata a destinazione nelle mani di Renge. Con l'andatura della Komadori servivano tipo quattro ore per arrivare all'Approdo, il che significavano circa duecentotrentacinque minuti di troppo per lei.
    « "Direi che non c'è niente da fare. Dovrò improvvisarmi eroe ed accompagnarti di nuovo..." »

    « Lo faresti davvero...? »
    « "Sì, beh, io..." »

    « Non puoi farlo, idiota! »
    Esclamò una voce fuori campo. Kumagawa annuì solennemente e rispose:
    « "Sì, esatto, non posso farlo ma... uh?" »
    Si voltò, incontrando due suoi coetanei poco distanti. Stessa uniforme, giacca e calzoni neri a colletto alto con camicetta bianca sottostante ed Air Treck ai piedi, solo di qualità diversa e più customizzate. Uno dei due aveva l'aria del teppista, capelli ossigenati sparati in aria in una cresta, pelle scurissima e cerotto sul naso. L'altro era un albino, occhi grigi e capelli bianchi, fisico minuto e lingua tagliente -era lui che aveva parlato.
    « "Oh, Seiryu! Grazie per avermi aiutato, prima, con quel coso assassino!" »

    « E cos'altro potevo fare? Non potevo mica stare a guardare mentre ti riduceva ad un frullato di scemo. Che poi non hai visto che quelle due ormai erano in salvo?? Le bestie si arrampicano, mica volano, idiota d'un Comandante! »
    « "Beh, ecco... pensavo fosse una situazione classica, no? Hai presente... due fanciulle in pericolo, l'eroe arriva e si sacrifica per permetter loro di scappare!" »
    Seiryu premette due dita sulla fronte, con un principio di emicrania che gli saliva sempre tutte le volte che parlava con un idiota. Il che, per lui che si trovava nella guardia personale del Comandante Generale di Trident, significava emicranie continue.

    « Comunque, capisco che vuoi aiutare la tua compagna di classe ma non puoi perdere altro tempo, non siamo neanche a metà del piano! »
    « "Beh, abbiamo ancora un po' di tempo prima che Suzaku e Genbu tornano con il terzo leader della Foresta, no...?" »
    « E' questo che sto cercando di dirti da tre ore, pezzo d'idiota!!! Vuoi realizzare dove cavolo hai spedito quei due deficienti??? »
    Misogi Kumagawa si sfiorò il mento, iniziò a pensare. Seiryu stava cercando di comunicargli qualcosa, ma gli mancava qualche tassello fondamentale. E siccome ci vuole uno stupido per capire un altro stupido, il ragazzino di colore di fianco, e cioè Byakko, si interpose per spiegare una volta e per tutte dov'era il problema:

    « Misogi, Genbu e Suzaku sono andati di là. »
    Indicò una direzione. Ovvero quella dell'approdo, del Big Bird, e in generale della parte sud di Klemvor.
    « Il Boss degli Abusivi invece è appena andato di là. »
    Ed indicò la direzione intrapresa da Drusilia. E finalmente Kumagawa ci arrivò a dov'era il problema di fondo.
    Aveva spedito le persone giuste sul bersaglio sbagliato!

    « Insomma... »
    Ne uscì infine Renge, che si era un po' ripresa ed ora era troppo abbattuta e depressa per capire di che cosa stavano discutendo il suo compagno di classe e quei due tizi di terza.
    « ... Qualcuno di voi può riaccompagnarmi a casa, per favore...? »
    ___________________________________________________________________

    Orm non aveva dato a Drusilia un preciso punto di ritrovo. Dopotutto, sarebbe stato difficile scegliere un luogo preciso dato che la Caramella non conosceva bene la zona, inoltre Orm no voleva ritrovarsi costretta ad aspettare in un punto fisso, costretta a rimanere ferma in un luogo allo scoperto come se avesse un bersaglio dipinto sulla schiena. Contava sul fatto che avrebbe facilmente rintracciato l'Alfiere grazie alle sue capacità, ad un po' di fortuna ed al semplice fatto che non c'erano poi tante persone in quell'angolo di Endlos in grado di svolazzare nei dintorni del territorio di Sleeping Forest.
    Drusilia se la ritrovò quindi a dieci metri di fronte a se, mentre era all'apice di una traiettoria stupidamente alta, del tipo che il modello base di Air Treck si sarebbero fracassati all'impatto uccidendo il possessore già sessanta metri più in giù. Orm però non indossava un modello di AT comune, e a dire il vero neanche lei era tanto comune come Storm Rider. Quindi si limitò ad indicare a Drusilia il basso, e la ritrovò su di un piccolo parcheggio condominiale, un quadrato di erbacce, sterpaglie e salici troppo cresciuti che avevano sfondato i selciati trasformando il posto in una sorta di giardino segreto nascosto fra quattro palazzi enormi. Lì Orm esibì un giocattolino elettronico simile ad un grosso cellulare vecchio stile, che una volta acceso esibiva un display lampeggiante in quello che aveva tutta l'aria di essere nel linguaggio universale dell'elettronica un segnale di pericolo.

    « Ho perso tempo per tornare alla "zona" di Genesis... dovevo recuperare questo dalle mie cose. Per fortuna un amico si era preso il mio "guscio", con tutto ciò che avevo lasciato dentro... »
    All'inizio del duello con Satsuki Kiryuin, Orm viaggiava ancora in incognito a fianco di Illei, con l'aspetto di una grottesca palla di lardo e stracci. Lo spazio in eccedenza all'interno del costume era occupato per lo più da dolci di tutti i tipi, ma anche da gadget a tiratura limitatissima ed anche, in misura molto minore, ad oggetti veramente utili come quello, un comunicatore anti-intercettazioni usato dai membri di Sleeping Forest per tenersi in contatto. Senza di quello, Orm era rimasta tagliata fuori dal resto del suo gruppo, e solo ora si era aggiornata.

    « Avevo capito che c'era un problema, ma non pensavo... non potevo immaginare fosse qualcosa di simile... »
    Disse con aria urgente, mordicchiandosi il labbro inferiore. Quando Orm parla così a lungo normalmente e senza usare il suo solito slang, allora c'è qualcosa di serio che non va.
    « Kilik ha diramato l'ordine di Turtling totale, ovvero... tutti i membri di Sleeping Forest hanno l'ordine di asserragliarsi nel Tropaion senza uscirne per nessun motivo. E' una cosa... ecco... è un segno molto grave. Normalmente la Torre può restare anche sguarnita, purché ci sia una singola persona a difenderla. Tutti gli eserciti di questo mondo non possono competere con quella persona nel "cuore" più profondo della Torre... »
    Anche Simca aveva detto una cosa del genere, a pranzo. Aveva detto che tutte le forze combinate di Trident, Genesis e degli Abusivi sommate insieme non potevano niente contro Sleeping Forest, questo perché una singola "Regina" nel suo ambiente era in grado di affrontare interi eserciti uscendone senza un graffio. Ed infatti è per questo che viene assegnato il titolo onorifico di Comandante Generale alla Regina della Sonia Road. Quindi significava che...
    « ... Significa che Ringo non è più alla Torre. Significa che è scappata, che è stata rapita oppure... »
    Esitò a dirlo, ma era una possibilità:
    « ... Forse è morta. Ed io non ero con lei. Che cosa devo fare, adesso...? »

     
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    Finalmente, Drusilia riuscì a trovare Orm ed entrambe si fermarono in un piccolo parcheggio condominiale fatto di erbacce, sterpaglie e salici giganteschi. Fu allora che la Regina dell'Acqua le mostrò un oggetto elettronico con un display lampeggiante in segno di pericolo.

    « Ho perso tempo per tornare alla "zona" di Genesis... dovevo recuperare questo dalle mie cose. Per fortuna un amico si era preso il mio "guscio", con tutto ciò che avevo lasciato dentro... Avevo capito che c'era un problema, ma non pensavo... non potevo immaginare fosse qualcosa di simile... »
    Era in ansia, e soprattutto parlava normalmente, cosa che Drusilia non aveva mai sentito nemmeno quando erano scese dieci anni prima nel sottosuolo, a caccia di bestie e chissà che altro. Qualcosa non andava. La situazione era grave, ed Orm non mancò di sottolinearglielo anche a parole.
    « Kilik ha diramato l'ordine di Turtling totale, ovvero... tutti i membri di Sleeping Forest hanno l'ordine di asserragliarsi nel Tropaion senza uscirne per nessun motivo. E' una cosa... ecco... è un segno molto grave. Normalmente la Torre può restare anche sguarnita, purché ci sia una singola persona a difenderla. Tutti gli eserciti di questo mondo non possono competere con quella persona nel "cuore" più profondo della Torre... »
    Anche Simca aveva detto qualcosa di simile, il giorno del loro incontro... ed anche della sua scomparsa. Tutte le forze combinate di Trident, Genesis e degli Abusivi non avrebbero potuto nulla contro Sleeping Forest, poichè Regina della Sonia Road nel proprio ambiente era una sottospecie di mostro imbattibile.
    « ... Significa che Ringo non è più alla Torre. Significa che è scappata, che è stata rapita oppure ... Forse è morta. Ed io non ero con lei. Che cosa devo fare, adesso...? »

    -...

    Per alcuni secondi Drusilia rimase impalata a fissarla.
    In genere era un'ottima oratrice, oltre che esortatrice particolarmente acclamata, ma in una situazione come quella non aveva parole in grado di esprimere davvero cosa pensasse. Si sentiva una stupida, terribilmente in colpa per aver convinto quegli otto Re a partecipare alla Messa, oltre ad essere assolutamente, totalmente ed orribilmente inutile allo stato attuale delle cose.
    Mordendosi anche lei il labbro, non potè fare molto altro che abbracciare Orm in una stretta ferma e solida.

    -Ringo è una tipa tosta, non può essere morta- disse in modo del tutto illogico, ma speranzoso -Gli altri immagino siano alla Torre, no? Forse pensano ad un tentativo di mettere le mani sulle Regalia del Cielo... ma potrebbe trattarsi di molto altro. Simca è stata rapita i giorni scorsi, sai? Un sacco di morti e lei scomparsa: non so se centrano qualcosa i Cacciatori di Teste, ma qualcuno sta giocando con noi.

    Lo disse con voce calma, eppure con gli occhi furenti.
    Lei era una Cacciatrice e nulla poteva essere più umiliante di esser trattata da preda.

    -Secondo te è il caso di tornare da Kilik e aggiornarlo... oppure qualcos'altro?

    Da sempre convinta che l'unione era la sua sola forza, non era tuttavia sicura di potersi fidare di Sleeping Forest. Si trattava di persone strane, un sacco, ma non erano cattive... ciò nonostante si trattava pur sempre di esiliati. Non era facile per loro fidarsi di una come lei, probabilmente. Non nella situazione attuale.

    -In genere sono risoluta, ma voi siete miei alleati e... tu li conosci meglio di me.

     
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    « Mi avevano accennato qualcosa... »
    Rispose Orm mordicchiandosi il pollice, prima di recuperare una dose di zuccheri da sgranocchiare.
    « Pensavo ad un altro attentato, la parte del rapimento mi era sfuggita. Colpa mia, ero di fretta... »
    Sollevò il braccio per indicare una direzione specifica, circa nord-ovest.

    « Comunque sì: voglio parlare con quella testa di pietra! Il sistema di raffreddamento della "torre" è progettato per attivarsi periodicamente, quando la temperatura sale eccessivamente. Il gate si aprirà fra una mezz'ora, per allora avremo una finestra di tempo per entrare. Solo i gravity children di prima generazione ne sono a conoscenza, oltre alle sorelle Noyamano, Kaede e quello scemo di Dekoppa. E solo noi otto conosciamo la password di accesso alla porta blindata interna... sperando che Kilik non abbia avuto la pessima idea di cambiarla, perché in tal caso... beh, ci toccherà aspettare che ci vengano ad aprire. Ed in tal caso è la volta buona che lo strozzo. »
    Mezz'ora. Era una bella fetta di tempo che andava perso, ma se non c'erano altre strade allora c'era poco da fare.

    « Senti, Caramella... i tuoi zuccherini sono tutti in gamba, vero...? Mi hanno detto cose tremende riguardo la Caccia agli Headhunters, tipo che a capo di tutto ci saranno dei semplici esseri umani privi di capacità e che tenteranno di coordinare un sacco di team di classe S, che è piena di smegma immangiabile! I bimbi della terza generazione sono abbastanza tranquilli, li ho minacciati a dovere e quindi dovrebbero starsene buoni, ma quelli della generazione di Ringo sono un po' più... agitati. Tutti gli altri sono passati sotto l'ala del bimbo di Bi-Bi, quindi a parte qualche mela marcia come quella Nui Harime faranno i bravi. »
    Si sentì un "crunch" molto distinto mentre la dentatura disumana di Orm macinava il caramello come una pressa.
    « Kilik diceva che la Guerra è stata la dimostrazione che soltanto un nemico comune può riunire le Tribù della Tempesta sotto un unico stendardo. E perfino allora quelli scemi si sono divisi... voi non avete idea di quanti morti ci saremmo risparmiati se durante il contrattacco guidato dal Re delle Zanne Trident si fosse riunito a Genesis, invece di difendere testardamente la propria "zona"... »

     
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    « Comunque sì: voglio parlare con quella testa di pietra! Il sistema di raffreddamento della "torre" è progettato per attivarsi periodicamente, quando la temperatura sale eccessivamente. Il gate si aprirà fra una mezz'ora, per allora avremo una finestra di tempo per entrare. Solo i gravity children di prima generazione ne sono a conoscenza, oltre alle sorelle Noyamano, Kaede e quello scemo di Dekoppa. E solo noi otto conosciamo la password di accesso alla porta blindata interna... sperando che Kilik non abbia avuto la pessima idea di cambiarla, perché in tal caso... beh, ci toccherà aspettare che ci vengano ad aprire. Ed in tal caso è la volta buona che lo strozzo. »
    Avrebbero dovuto attendere mezz'ora e, per quanto fosse una frazione di tempo rispetto alla naturale longevità dei Galanodel, in quel momento le parve addirittura troppo.
    « Senti, Caramella... i tuoi zuccherini sono tutti in gamba, vero...? Mi hanno detto cose tremende riguardo la Caccia agli Headhunters, tipo che a capo di tutto ci saranno dei semplici esseri umani privi di capacità e che tenteranno di coordinare un sacco di team di classe S, che è piena di smegma immangiabile! I bimbi della terza generazione sono abbastanza tranquilli, li ho minacciati a dovere e quindi dovrebbero starsene buoni, ma quelli della generazione di Ringo sono un po' più... agitati. Tutti gli altri sono passati sotto l'ala del bimbo di Bi-Bi, quindi a parte qualche mela marcia come quella Nui Harime faranno i bravi. »

    Mentre Orm le confermava ogni sospetto a riguardo e le aggiungeva alla lista ulteriori possibili nemici, la bella Drusilia incrociò le braccia pensierosa.

    -Sono in gamba, ma senza aver mai visto quelli della generazione di Ringo non posso scommettere su chi possa spuntarla. C'è solo un cronachista, ma a quanto mi hanno detto sa combattere- avrebbe affermato nel tentativo di sembrare sicura, fallendo però miseramente -In ogni caso, prima mi ha seguito una ragazzina che mi si era appiccicata già da un pò... che tuttavia ho cacciato via. Aveva un amico in grado di distruggere droni con un colpo solo... per questo non so quanto sia sicuro che venga personalmente con te alla torre. Soprattutto se manca Ringo.

    Lo avrebbe detto giusto per sicurezza, perché in effetti non credeva che qualcuno fosse davvero riuscito ad individuarla e seguirla così facilmente. Non dopo lo scambio ed i suoi tentativi di passare inosservata.

    -C'è un modo per contattarlo senza essere fisicamente lì? Qualche congegno meccanico dei vostri?

     
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    « ...? Come ti ha trovato? »
    Recuperò l'ennesimo lecca-lecca, con l'espressione fra lo stupito ed il preoccupato.
    « Caramella, avevi detto che in segreto mandavi un sosia! Ci pensavo da un po': non è che hai una talpa?? Hai un sacco di collaboratori, magari qualcuno è sul libro paga di qualche fazione. Ma poi... non capisco: cosa cavolo ci faceva qualcuno a zonzo nei pressi dello Stige?? Nessuno si spinge fuori dalla zona di Genes da un bel po' per paura degli Headhunters! »
    "Crunch", altra porzione di zucchero macinata, ma stavolta con un tono rabbioso segno di enorme fastidio.
    « Il gate rimarrà aperto per poco più di un'ora. E' vero che non abbiamo molto tempo, ma avresti dovuto comunque metterli a tacere tutti e due invece di lasciarli stare. Le bestie* non entrano negli edifici, se non vuoi eliminarli fisicamente ti basta mollargli una botta in testa bene assestata e poi trascinarli al chiuso. »

    * Nel caso non fosse già chiaro, per gli Storm Rider "bestie" = "droni di Klemvor" e "Coccodrilli Nar di Undarm"
     
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