L'ordine religioso

Quel giorno, Uriel era intento a fare pulizia nel suo studio.
Aveva già arrotolato alcune pergamene che aveva prelevato dagli scaffali del piano inferiore e rimesse al suo posto con molta cura, aveva depositato dei libri e fatto ordine tra alcuni scaffali dove alcuni di essi erano stati messi alla rinfusa da qualcuno che -evidentemente- non sapeva con quale criterio una biblioteca, o qualsiasi individuo sano di mente, decidesse di ordinare alfabeticamente tutti quei manoscritti senza finire per perdere un mese intero in un'insensata ricerca.
Per tutta la mattinata aveva fatto su e giù per Palanthas con una diligenza che forse non aveva mai dimostrato di avere, quando si trovava nel suo mondo d'origine. Doveva ammettere che tutto sommato, Tetros non gli mancava poi così tanto...
D'un tratto il flusso dei suoi pensieri venne interrotto da qualcosa: aveva percepito la presenza di tre individui che avevano fatto ingresso nella biblioteca.
Chiuse gli occhi e si concentrò sull'incanto di Palanthas per dare una sbirciatina. Nella sua mente vide due ragazze e un ragazzo che non aveva mai incontrato prima. Si alzò dunque dalla sedia dietro alla scrivania del suo ufficio, e con passo deciso si affrettò a raggiungerli all'atrio. Scese le scale e, poiché riusciva già a vederli senza l'uso della magia, parlò con tono calmo e gentile (senza alzare troppo la voce. Non si grida in biblioteca!):
« Benvenuti a Palanthas. »
Quando Uriel aveva fatto uso della magia per dare un'occhiata, si era accorto che le due ragazze si guardavano intorno come a voler cercare qualcuno, piuttosto che fiondarsi su uno scaffale a caso a cercare un libro per conto loro, dunque -pensò- non era esattamente l'aiuto di un libro che desideravano, ma quello di un bibliotecario.
« In che cosa posso esservi d'aiuto? »

A primo sguardo, il trio pareva andare piuttosto di fretta. Gli occhi del bibliotecario guizzarono rapidamente verso la fanciulla dai capelli castani, per poi passare al ragazzo, e infine alla fanciulla dai capelli biondi che stava in testa al gruppo, che prese parola senza nemmeno presentarsi. Una ragione in più per pensare che non ci fosse tempo da perdere.
" Desidererei poter consultare l'archivio di tutte le religioni praticati dai naufraghi che sono giunti su Endlos. Meglio se, assieme a questi, vi sono allegati anche il loro mondi d'origine."
A quelle parole, il semidio si portò istintivamente un dito sul mento e alzò gli occhi con fare pensieroso. Poco dopo li riabbassò cercando quelli della sua interlocutrice, sorridendole gentilmente.
« Ma certamente. Prego, da questa parte. »
Fece un breve cenno col capo, invitando il gruppo a seguirlo. Lesto, imboccò un corridoio, passò accanto a un paio di scaffali e svoltò più e più volte in quel labirinto di carta e inchiostro che riempiva i polmoni di un odore speziato, tipico di vecchi tomi, dove la Gemma pareva ambientarsi perfettamente. Per tutto il percorso non disse né fece nulla, se non accertarsi di tanto in tempo che il trio lo stesse ancora seguendo. Quando giunsero in un corridoio più largo, la prima cosa che saltava alla vista era un lungo tavolo al centro di esso e svariate sedie che permettevano una consultazione sul posto senza dover per forza leggere in piedi.
Si avvicinò ad uno scaffale e rapidamente sfogliò col dito indice le copertine. La ricerca non fu lunga perché la Gemma aveva quasi azzeccato la fila e la posizione dei tomi che stava cercando. Afferrò tre grossi volumi e li posizionò sul tavolo uno sopra l'altro. Poi, si voltò verso la fanciulla bionda.
« Ecco qua. Se posso essere d'ulteriore aiuto, forse potrei risparmiarvi un'affannosa ricerca e dirvi quale volume consultare o -anche meglio- raccontarvi di persona ciò che cercate. Sempre che io abbia letto qualcosa a riguardo, ovviamente. »
Passò un breve istante, indeciso di dare ulteriori informazioni o meno, poi aggiunse:
« Vedete, si da il caso che -tra le Sette- io faccia parte di Dharma, la Via dello Spirito, specializzata proprio sulle religioni e sul Destino. »

Senza perdere altro tempo, il ragazzo -che a Uriel dava l'impressione fosse una guardia del corpo- si fiondò sui libri che il semidio gli aveva indicato. La ragazza dai lunghi capelli biondi, invece, approfittò dell'offerta di Uriel.
" Molte grazie. Staremmo cercando informazioni di una dea che si fa chiamare Liebe. "
Di divinità Uriel ne avevo letto a palate, e a primo acchito quel nome gli diceva niente di particolare. Tuttavia, iniziando a fare mente locale e a spostarsi tra il flusso di ricordi che mai abbandonavano completamente la sua mente e non sbiadivano con il tempo, si ricordò di aver letto qualcosa a riguardo.
« Da quanto ho letto, tra le testimonianze di vari naufraghi sbarcati sul suolo Endlosiano, ne esiste uno che cita proprio una dea di nome Liebe. Sembra sia una dea dell'amore, e il luogo descritto ha dei tratti medievaleggianti. »
A conferma di ciò che la Gemma aveva appena detto, il ragazzo aveva trovato proprio ciò che il gruppo stava cercando, mostrando la sua scoperta alla ragazza dai capelli castani, la quale avrebbe annunciato che presto sarebbero partiti per quel mondo. D'un tratto, un senso d'avventura e di curiosità si insinuò nella mente del bibliotecario, bramoso di sapere di più di quel che aveva letto... Ma gli aspettava una giornata impegnativa, e dovette cacciare amaramente via il pensiero.
« Se non c'è altro, io mi congederei. E' stato un piacere fare la vostra conoscenza, signorina...? »
Si chinò leggermente, portando una mano sul cuore e aggiunse:
« Il mio nome è Uriel. Forse il Destino farà incrociare nuovamente le nostre strade. »
E di lì a poco si sarebbe allontanato, svanendo in quel labirinto intriso di sapere.