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In all climes, under every sun, Death admires you
At your antics, ridiculous Humanity,
And frequently, like you, scenting herself with myrrh,
Mingles her irony with your insanity!"Luogo: ???
Avvolto da ombre disorientanti, sarebbe stato difficile per Quayshaun stabilire dove si trovasse ammesso che, effettivamente, fosse esistito un “dove”. Non esisteva nemmeno un "quando", a dirla tutta; reagendo quasi ai suoi interrogativi, le pupille dell'anubis si dilatarono lentamente come voragini allo scuotersi della terra, rivelando al suo possessore una realtà che avrebbe fatto certamente passare in secondo piano perfino i dubbi più essenziali. Si trattava forse di un miraggio? Un'illusione? Mentre il naufrago si tormentava, una forte emicrania era appena giunta a tormentarlo in un assolo di dolore che certamente andava in crescendo, eppure un innaturale senso di urgenza gli avrebbe comunque permesso il distacco che necessitava alla concentrazione. Era tutto molto strano... chiunque avrebbe potuto ipotizzare che -forse- non stava accadendo per davvero.
Figure spigolose quanto contorte fecero capolino dal nero delle ombre, luminescenti eppure discrete, intrecciandosi fra loro sulle pareti similmente a piante rampicanti: "crepe nel cemento" gli avrebbe suggerito il tatto, muri quasi a pezzi ed un'anima di luce. Non esisteva nulla di simile in molti mondi, o almeno non negli edifici di mattoni e pietra, non nel legno e nemmeno per nel vetro da lui visto nella sua lunga esistenza. Non lo abbagliavano, questo no, ma lo avvolgevano come un tunnel di spine; il rumore dei passi sulla fredda pietra risuonava nello spazio disperdendosi in eco fra le pareti spoglie: sopra la testa da sciacallo i dettagli si smarrivano nell'oblio di una dimensione celata dal buio.
Nessun altro suono disturbava le orecchie bestiali, nessun'altra luce lambiva docilmente il suo sguardo; un unico tunnel la cui fonte e foce si mescolavano al "probabile" senza nulla rivelare.
Una scelta quasi obbligata forse, se solo fosse stato chiaro quale dei due possibili versi portasse all'ipotetica uscita, ammesso che ve ne fosse davvero una. E dove, invece, era l'inizio?
Quale strada aveva già percorso?
Edited by Drusilia Galanodel - 16/9/2016, 01:25. -
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Passi lenti e regolari avanzarono nell'ombra e l'incedere dello sciacallo lo condusse in una strettoia. Il soffitto prima intangibile era ormai a pochi centimetri dalle orecchie animalesche, mentre il pavimento di pietra era reso traballante da alcune lastre disconnesse a causa di fori grossi quanto la sezione di un dito. Le mura sui lati, intanto, si facevano sempre più opache finché nella penombra non fu possibile notare le sagome raggrinzite di cadaveri disposti uno di fianco all'altro come splendide opere di una qualche macabra arte.
Fra le dita contorte, centinaia di rosari in legno, ciascuno di una religione diversa. Fra le vesti sacerdotali di quattro salme alcuni riflessi d'oro, argento, rame e bronzo avrebbero catturato l'attenzione dell'intruso: diversi da ogni altro in quella sala, sicuramente celavano dietro i loro lucidi metalli una verità al momento intangibile.
Naufrago in quel mondo onirico, Quayshaun camminò ancora per minuti, ore, giorni... eppure il lungo sembrava non aver fine; era come ripercorrere lo stesso percorso per centinaia, migliaia di volte, e quand'anche avesse deciso di percorrerlo al contrario per tornare indietro, nulla sarebbe mutato da prima.
E così avrebbe camminato in eterno, pellegrino senza culto, intrappolato per sempre in quell'incubo.
Una trappola, forse?. -
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Note: Perdonate il ritardo ma questa settimana degli stage mi hanno tenuto particolarmente impegnato, non riuscivo a seguire molte cose. ^^. -
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L'intuizione dello sciacallo fu ancora di salvezza, poichè quella pedana altro non si rivelò che un interruttore per qualcosa. Il "cosa", ovviamente, sarebbe dipeso dalla scelta del metallo eppure -nel momento in cui Quayshaun vi si mise al di sopra- nessun incidente mortale parve travolgerlo o tramutarlo in uno dei cadaveri lì presenti. Questa sarebbe certamente stata un'ottima notizia e probabilmente l'umore del naufrago sarebbe ancora migliorato nel momento in cui l'intero labirinto si sarebbe sfaldato come un castello di sabbia in balia della tempesta.
Le pareti crollarono, esattamente come il pavimento che perdeva consistenza, mutando in nuove fantasie estremamente elaborate e sostanzialmente diverse dalle precedenti: si trattava di mosaici in diversi ori con motivi per lo più naturalistici. Sollevando lo sguardo, un ambiente molto più grande di prima avrebbe accolto la sua presenza, qualcosa che ricordava vagamente uno studio legale in una graziosa variante esotica. C'erano piante ornamentali nella camera, e dai colonnati esterni era possibile intravedere delle palme da dattero. Per qualche strana ragione, anche questa volta non era visibile il cielo, sostituito da un'indefinito alone nero.
-Ma lo fa per compiacervi, non dovete interpretare male le azioni di vostro padre!
Una voce giunse in lontananza, accompagnata dal rumore di più suole che toccavano sul marmo.
Qualcuno era in procinto di varcare la soglia dell'unica porta lì presente.
Che fare?. -
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A varcare la soglia, finalmente, furono due figure maschili, in apparenza completamente umane. Il primo non era molto alto: sebbene giovane e di lineamenti delicati, sembrava particolarmente pallido, forse segno di una vita trascorsa nascosto dai raggi diurni. Indossava un abito nero molto elegante con drappi violacei finemente lavorati, segno di una posizione comunque agiata nonostante l'aspetto malaticcio e la postura un pò curva. Era sua la voce appena ascoltata e... nonostante la presenza dello sciacallo, continuò a parlare imperterrito ignorandolo del tutto, quasi non potesse di fatto vederlo.
Il secondo, invece, procedeva a testa alta e con movimenti eleganti quasi fosse un indossatore d'alta moda. Completamente vestito di bianco in modo da far risaltare la sua pelle bruna e liscia, passeggiava spavaldo al fianco dell'altro, in silenzio ma tranquillo. Ascoltava paziente le rassicurazioni del moro non mostrando nemmeno un briciolo della preoccupazione che forse avrebbe dovuto portare, quasi vivesse quella scena come spettatore e non protagonista.
Fu l'unico, in effetti, ad accorgersi di Quayshaun.
Dopo averlo fissato con sguardo perplesso per alcuni secondi, avrebbe zittito il suo compagno con uno schiocco di dita e -sebbene fosse una specie di comando- quasi sembrò magia per la velocità con cui l'altro scelse di obbedirlo. In ogni caso, sarebbe avanzato di un altro passo, ed avrebbe rivolto la parola allo sconosciuto solo quando questo si fosse girato, pretendendo di fatto che lo guardasse in faccia in segno di rispetto.
-Da dove sei uscito?- avrebbe domandato con fare divertito, e non ne fu chiara la ragione -Non fai parte delle mie memorie. Come sei finito nell'Oltre?
Portando il peso su una sola gamba, avrebbe incrociato prima le braccia e poi portato le dita a carezzarsi i baffi.
Sembrava perfettamente a suo agio, e forse era effettivamente l'unico a potersi vantare di tanta sicurezza.
-Sei anche tu un mago?. -
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Mentre il naufrago appariva in palese difficoltà, l'uomo in bianco rimase a fissarlo con fare pensieroso ma sostanzialmente tranquillo... abbastanza per trasmettere una sensazione di affidabilità, anche se ovviamente vaga -considerando comunque che gli interlocutori fossero perfetti sconosciuti fra loro.
Si, anche io sono un mago. Ho viaggiato per i mondi per secoli e sinceramente questa è la prima volta che mi trovo in una simile situazione... questo "oltre" mi pare una specie di limbo dimensionale... Una trappola simile a quella che circonda i mondi di questo piano dell'universo... Ma i poteri che ho mi permetterebbero di alluderla in teoria... è davvero molto strano... è come essere intrappolati in una specie di eco... Sono qua ma nello stesso tempo non ci sono. Questa non è altro che un ombra distorta del tuo mondo.
-Ci sei andato vicino, mio buon amico- avrebbe risposto l'uomo in bianco che, intanto, continuava a lisciarsi i baffi -Non sei finito in un "mondo" vero e proprio. Diciamo che, in linguaggio molto semplicistico, il tuo viaggio ti ha condotto nella regione dei sogni che racchiude le mie memorie. Ce ne sono tante, infinite, ed è molto facile che i maghi ne vengano attratti... e si perdano. Spesso finiscono prede di qualche demone ghiotto di energia e involucri da cambiare come bei vestiti, ma immagino che sia riuscito a evitarli fino ad ora.
Con fare saccente si portò le mani dietro la schiena, e solo allora lo sciacallo avrebbe potuto notare che attorno a loro il tempo sembrava essersi fermato. L'uomo pallido lì presente, probabilmente lo spettro di una qualche memoria del mago, sostava immobile come una statua già da alcuni minuti e nulla -nemmeno i tendaggi prossimi alle finestre aperte- dava cenni di movimento.
Che quel tale fosse in grado di manipolarli?
Se sei veramente un mago, potresti aiutarmi ad uscire da qui.
-Potrei, perchè ne sono capace. Si - avrebbe annuito, senza tuttavia esporsi più del dovuto. Infondo era cosa risaputa che i maghi non brillassero di altruismo volto a sé stesso, esattamente come non fossero quasi mai realmente malvagi: tutto stava nel prenderli nel modo giusto -Ma solo a patto che tu mi conceda di presentarti al mio mentore come caso di studio. Non ti impegnerà più di alcuni minuti o sacrifici, ma mi concederai di usare i tuoi dati nella tesi che esporrò al mio Certamen, così che possa essere promosso a Magister.
Un semplice scambio, nemmeno troppo invasivo -almeno da come era stato posto.
-Allora... accetti?. -
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Note: a proposito delle fuoriuscite di chaos, qualsiasi risposta va bene. Anche ad un "non sono mai avvenute" va bene.
Edited by Definitely not DarkMaster98 - 9/10/2016, 17:20. -
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I miei dati? Vuoi raccogliere informazioni su di me?
Il mago in bianco annuì, tutto sorridente.
Mmm... E va bene. Ma veniamoci incontro... Quando uscirò di qui mi assicurerò che tu venga promosso a Magister al 100%, fornendoti molte più informazioni di quanto tu possa immaginare... Ma in cambio... Voglio ricevere informazioni dettagliate su questo mondo... Ad esempio... Voglio sapere tutte le esatte locazioni delle fuoriuscite di chaos che potrebbero essere avvenute. In fondo è questo il motivo per cui sono in viaggio. Allora cosa ne pensi?
-Penso che siamo giunti ad un accordo!- avrebbe esclamato il bell'uomo, sorridendo esaltato. Le mani sarebbero scese lungo i suoi fianchi, per poi allargarsi di poco e catalizzare energia magica allo stato puro -Se mi chiedi di punti precisi, non saprei dirti. Questo mondo è fatto completamente di chaos, dopotutto.
In uno schiocco di dita ed un movimento rapido, il mago caricò la mancina indietro quasi a prendere uno slancio vigoroso. Poi, fu come lanciare a terra una bomba: una detonazione luminosa li travolse con violenza e... un attimo dopo furono entrambi in un altro luogo.
Fumi di incenso riempivano l'intera area circostante che, a differenza di prima, era decisamente più limitata... nelle quattro mura di un piccolo studio. Una marea di libri erano impilati sugli scaffali ed un'infinità di pergamene erano accatastate sulla scrivania. Quayshaun si ritrovò in piedi, esattamente in mezzo alla stanza... mentre il mago in bianco, ora vestito di una semplice tunica nera, era adagiato sul divano semi-dormiente. Ci mise tuttavia pochi attimi nel ridestarsi del tutto, stropicciandosi gli occhi e nascondendo un profondo sbadiglio con la mano.
-Mhnm... benvenuto al Magisterium- si sarebbe infine introdotto, alzandosi lentamente dal divanetto e mimando un inchino un pò sgraziato, date le sue condizioni -Alì Pavo, piacere di conoscerti. Mi presenterei già come Magister, ma manca ancora un mese al mio Certamen.
Con un gesto elegante della mano, lo invitò a sedersi comodamente.
-Per prima cosa mi piacerebbe conoscere il tuo nome... e poi cosa stavi facendo esattamente prima di trovarti nelle mie memorie.. -
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...E questo è tutto quello che ricordo al momento, se hai altre domande da farmi...
Mentre Alì ascoltava molto interessato, con uno schiocco di dita aveva fatto sollevare in aria una pergamena inutilizzata ed una piuma di pavone adattata a pennino con inchiostro. Questo aveva preso a vorticare sulla superficie ingiallita come posseduto da qualche spirito e registrò fedelmente ogni singola parola dello sciacallo dall'inizio della storia fino all'ultima sillaba. Solo alla fine avrebbe smesso di muoversi, adagiandosi con leggiadria sulla scrivania ricoperta di fogli, imitando alla perfezione la pergamena su cui aveva danzato per così tanto tempo.
-Domande? No, direi nessuna- avrebbe ammesso, carezzandosi distrattamente i baffi -Solo una cosa, da bravo.
Levando il palmo verso lo sciacallo, Alì avrebbe sprigionato un'inquietante aura verdognola che, senza particolari giochi di luci o trovate sceniche -tipiche degli illusionisti- si sarebbe diretta verso il suo interlocutore, travolgendolo in pieno. Fortuna volle che non fosse offensiva, ed in effetti sarebbe stato abbastanza strano per Quayshaun riaprire gli occhi e scoprirsi completamente illeso.
-Dall'analisi che ho appena fatto direi che la turbolenza di cui parlate si tratti del Maelstrom, il vortice dimensionale che avvolge le dimensioni e vortica in particolar modo attorno ad Endlos, il posto dove ci troviamo. Essendo per sua natura imprevedibile, è possibile che vi abbia fatto precipitare in un universo onirico accessibile nelle immediate vicinanze. Considerando che proprio in quel momento mi stavo addestrando nei miei stessi sogni, è evidente che sia finito nel mio portale aperto magicamente con tutto il corpo, e non solo mentalmente. In un certo senso siete stato fortunato, amico mio! Non tutti escono illesi da esperienze simili.
Prendendo uno sgabello, si sarebbe accomodato elegantemente, in modo da stargli di fronte.
-Quindi, signor Quayshaun, siete una specie di paladino dell'Ordine?- avrebbe domandato con tono allegro e vagamente sogghignante -Beh, sicuramente qui avrete molto da fare. Avete già qualche programma in mente?.