Those who Sleep Beneath The World

Quando una goccia d'acqua erratica le rigò la guancia, ebbe un sussulto e si scoprì in piedi, ad occhi aperti, in un luogo sconosciuto e con nessuna cognizione del modo in cui era arrivata lì. Per Orm il primo istinto fu quello di pulirsi la guancia da quel residuo di acqua piovana e voltarsi di scatto, tentando di domare il panico crescente concentrandosi sull'ambiente e sul riconoscere un qualsiasi punto di riferimento che le dicesse dov'era, e che cosa era successo nelle ultimi istanti in cui aveva perso coscienza. Istanti... minuti, forse. Guardò il cielo, la posizione del sole. Ricordava il sole nel momento in cui erano uscite dal tropaion, il luogo che per tutti quegli anni aveva chiamato "casa". Il sole era nella posizione sbagliata. Erano trascorse delle ore, ed ora era quasi sera.
Voltandosi del tutto riconobbe finalmente un punto di riferimento, ma non era un luogo. Trovò una persona, e la paura si diradò per un istante facendo spazio al sollievo.

« Caramella... »
Un nome, ed una figura familiare. Drusilia Galanodel era di fronte a lei, e con essa forse delle spiegazioni. Qualsiasi cosa in grado di dare un senso logico a quella follia.
« Dove mi trovo? Dove sono gli altri? »
Gli altri. Avevano tirato fuori dalla Torre del Trionfo Kilik, Ume, Mikan, Dekoppa, ed la memoria dati contenente Kaede. Tutto ciò che restava di Sleeping Forest. Si erano diretti verso un luogo specifico, Drusilia sapeva dove e perché. Erano arrivati sul luogo, e c'era un sacco di gente. Così tanti Riders... ma anche molti Gravity Children, e perfino degli Abusivi. La guardia dell'Alfiere, aveva ipotizzato, ricevendo conferma. Poi la Caramella aveva gridato qualcosa e...

... E poi buio. Orm ricordava una voce. Poi nient'altro. Solo una fitta oscurità, poi il risveglio in quel luogo, ed ora una netta sensazione di spossatezza. Era stanca, provata. Aveva corso? Qualcuno le aveva detto di inseguire qualcun'altro. Ma non ricordava chi, non ricordava quando, e sopratutto non rammentava di aver mai eseguito quel compito.
Tornò di nuovo a guardarsi intorno, ammirando il paesaggio desolato del Big Bird, il Quartier Generale di Genesis ed il punto di riferimento di tutte le Tribù della Tempesta. Non l'aveva mai visto al suo interno, d'altronde i riders usavano principalmente i sotterranei. Lo stadio vero e proprio, le gradinate e la massa di fango che un tempo era il manto erboso, venivano usate molto di rado, e solo nei periodi caldi.

« Che cos'è successo...? »
Spiegazioni. Ma forse era più facile mostrare che spiegare...

"Noi siamo la nostra memoria,
noi siamo questo museo chimerico di forme inconstanti,
questo mucchio di specchi rotti.

(Jorge Luis Borges)

Giardini senza Vento, Klemvor.
Presidio Occidentale, Endlos.

Correva con tutte le proprie forze verso l'unico posto per cui -a quel punto- aveva ragione di restare, consapevole di essere inseguita da un'Orm in trance sotto ordine di Quarion. Sinceramente non comprendeva la scelta pessima del gemello di farla inseguire da una delle sue più care amiche, sostanzialmente perché era stata poco prima asservita al suo controllo contro la propria volontà. In ogni caso, comunque, non poteva certo combatterla.
Non ne avrebbe avuto la forza.

« Caramella... »

Improvvisamente, però, giunse qualcosa in grado di mandare -almeno per un momento- all'aria tutte le sue preoccupazioni. Un termine che, dopo l'incoronazione, difficilmente si sarebbe aspettata di sentire dalla bocca dell'amica.

« Dove mi trovo? Dove sono gli altri? »

E se prima fu entusiasta all'idea di riavere Orm in sè, giunse fin troppo rapido il momento peggiore che potesse auspicarsi. Cosa doveva dire? Magari il Re non avrebbe spezzato la loro amicizia, forse lo avrebbe fatto la dura verità e... perchè Orm era in sè? Lo era già da prima? Oppure era una tattica di Quarion?

-Siamo quasi arrivate ai Giardini Senza Vento- lo disse a voce bassa, spaventata all'idea di doversi voltare e guardare negli occhi -D-davvero... davvero non ricordi nulla? Oppure... oppure segui i suoi ordini? Ti ha detto di farmi qualcosa, vero? Non ci casco.

Non si voltò... ma fu fin troppo evidente dai movimenti delle spalle che, in silenzio, l'Alfiere Errante stesse singhiozzando disperata.

« ... »
Ricapitoliamo. Lei era Orm, Regina dell'Acqua ed uno degli otto "Re" di Sleeping Forest, una delle tre grandi superpotenze fra le Tribù della Tempesta, nonché i custodi delle Regalia del Cielo. Un bel giorno, mentre sta cercando un idiota allo scopo di riempirlo di botte e poi trascinarlo urlante e scalciante nel Pentauron dove non potrà più fare danni, si ritrova davanti una tizia che decide di "arrestarla" secondo leggi che a Klemvor non sono nemmeno in vigore. Ne scaturisce un duello e poi si risveglia nella città volante degli Abusivi, ospite della sua Caramella. Si ingozza di dolci di tutti i tipi con la scusa della convalescenza, poi riscende per tornare a casa, salvo trovarla chiusa. Allora entra dall'ingresso sul retro, scopre che una delle sue compagne è andata fuori di testa, quasi si fa ammazzare da quest'ultima, trova tutti i suoi compagni messi K.O oppure smontati e ridotti alle dimensioni di un compact disc. Fugge dall'edificio che ha chiamato casa per più di un decennio, ormai prossimo al collasso, segue la suddetta Caramella, arriva su di un certo piazzale e... buio. Si sforzava di ricordare, ma iniziava soltanto ad avere un gran mal di testa. Aveva un vuoto di memoria immane, che terminava quando, dopo un tempo indefinito, finalmente si ritrovava in piedi sul prato del Big Bird, come un pesce lesso che aspetta soltanto di farsi disossare dal pescivendolo di turno.

-Siamo quasi arrivate ai Giardini Senza Vento-
« I Giardini Senza Vento? Perché mi trovo davanti al Cimitero degli Storm Riders? »
E... Caramella si comporta in modo strano. Ma, stavolta, quella che ha un'idea di che cavolo sta succedendo è lei.
-D-davvero... davvero non ricordi nulla? Oppure... oppure segui i suoi ordini? Ti ha detto di farmi qualcosa, vero? Non ci casco.
Orm rimase colpita, quasi le avessero dato uno schiaffo. Non capiva, e non capire di solito le provoca nervosismo.
« Gli ordini di chi? Non dovresti cascare in che cosa? Caramella, stai iniziando a farmi paura. »
E... niente, no si voltava. Oddio -fu il primo pensiero di Orm- è successo qualcosa alla sua faccia? Non è che si è ustionata orribilmente o qualcosa del genere? Ad ampie falcate la raggiunse e le piazzò le mani sulle spalle, stringendo con anche fin troppa forza, presa dal panico.
« Caramella...? »
La costrinse a voltarsi, poi iniziò a scuoterla come se fosse uno di quei distributori automatici di praline di zucchero mangiasoldi che si è inceppata.
« Che. Cosa. Cavolo. E'. Successo??! »
Disinceppati, Caramella. Ad Orm servono spiegazioni, altrimenti è costretta a pensare, il che non è proprio il suo forte...

« Gli ordini di chi? Non dovresti cascare in che cosa? Caramella, stai iniziando a farmi paura.
Caramella...? »

Quando Orm la voltò con la forza si trovò di fronte ad una Drusilia in lacrime.
Non riusciva a guardarla negli occhi, schiacciata da un'immensa colpa. In alcuni momenti singhiozzava, in altri si mordeva le labbra, preoccupata su cosa avrebbe dovuto dire. Non temeva una reazione violenta dell'amica e nemmeno l'idea che potesse finire per odiarla: dopo tutto avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per farlo. Più che altro considerava ancora plausibile la possibilità che Orm fosse controllata da Quarion... e questo le straziava il cuore.

« Che. Cosa. Cavolo. E'. Successo??! »

Prese a scuoterla, eppure Drusilia non oppose resistenza.
Si sentiva vuota, inerme davanti ad una serie di eventi che non era stata in grado di gestire e che avevano finito per danneggiare una sua vecchia amica. Avrebbe dovuto capire prima le intenzioni del fratello, sin dall'incontro ufficiale con la Rondine. Dopotutto, lui aveva già fatto presente le sue intenzioni... e lei lo aveva ignorato.
Non avrebbe dovuto sottovalutarlo.
Quarion era pericoloso.

-M-Mio fratello... mio fratello... ci ha traditi- cercò di parlare in modo chiaro, sebbene la voce tremasse -D-doveva solo sostituirmi... fingersi me... p-perchè io volevo aiutare te m-ma avevo promesso di partecipare alla caccia.
Singhiozzò ancora, tentando di asciugarsi le lacrime.
Eppure non era soltanto triste e sicuramente non le sarebbe passato subito.
Era rabbiosa... un pianto isterico.

-Il... m-mio gemello... è il nuovo Re del Cielo.

Così sia.
Se avesse voluto a quel punto massacrarla di botte l'avrebbe lasciata fare. Allo stesso modo non avrebbe tentato di fermarla in caso di fuga o se avesse scelto di toglierle saluto e parola. Dopotutto ... era tutta colpa sua.

-Q-quando siamo arrivate... lo hanno incoronato e-e... tu... t-tu ti sei spenta. S-sembravi uno zombie e t-ti sei inginocchiata. Hai iniziato a seguirlo e n-non sapevo cosa fare. S-sono corsa qui per avvisare gli altri Re. E tu mi hai seguita.

In quel momento, il mondo crollò addosso ad Orm, che purtroppo scoprì di non avere gambe sufficientemente solide da sorreggerne il peso. Ancora attaccata a Drusilia, calò a terra come un sacco vuoto, l'espressione fissa e immobile mentre tentava disperatamente di elaborare senza successo ciò che l'Alfiere aveva appena detto. No. Tutto ciò non era semplicemente possibile. Eppure Dru non stava mentendo, la Regina dell'Acqua ne era talmente certa che ora si sentiva come se l'avessero presa a schiaffi. Ricordava le parole di Kaede, che la informavano che le Regalia del Cielo erano state trafugate. In realtà sul momento non aveva proprio elaborato quei dati, li aveva classificati come "impossibili" e aveva negato la loro esistenza. Perché le "Regalia of Regalias" di fatto erano irraggiungibili per chiunque, o quasi. Come avevano fatto ad impossessarsene? E quale mostro si era arrogato il diritto di possederle?

« Ma allora... Proprio adesso... Gli altri... sono tutti... »
... schiavi.

Quel termine le rovesciò lo stomaco, che si contorse in uno spasmo convulso. Orm avrebbe vomitato, se avesse avuto qualcosa in pancia. In compenso si afferrò la testa con le mani, gli occhi sgranati e spiritati mentre elaborava il significato di quelle nuove rivelazioni.

« Non ricordo nulla. Solo una voce che... non è possibile! Io un attimo fa ero con te, lo ricordo bene. Ero con te, in quella piazza, e poi mi sono ritrovata qui. Ma cos'è, mi hanno rapito gli alieni? Ahah, che sciocchezza. E' tutto un grosso scherzo. Dev'essere così, perché è impossibile che mi abbiano costretta a fare chissà cosa per chissà quanto tempo, ed io non ricordo assolutamente niente. ED I MIEI COMPAGNI SONO ANCORA IN QUELLO STATO!!! »
Stavolta sarebbe toccato a lei scoppiare a piangere, ma più che una crisi di pianto quella che la colpì sembrò uno stato prossimo al parossismo.

« Hai detto... gli altri "Re". »
Realizzò in quel momento, il cervello che lavorava a ritmi febbrili elaborando quantità immani di informazioni completamente inutili, e che solo dopo lunghi attimi riusciva a comprendere il significato di quella frase.
« Caramella, tu... stai davvero parlando di quei "Re" che dici essere vivi e vegeti in quel Cimitero? Sei davvero convinta che quelle persone che mi hai detto di aver incontrato laggiù sono gli antichi Re del passato? »

« Ma allora... Proprio adesso... Gli altri... sono tutti... Non ricordo nulla. Solo una voce che... non è possibile! Io un attimo fa ero con te, lo ricordo bene. Ero con te, in quella piazza, e poi mi sono ritrovata qui. Ma cos'è, mi hanno rapito gli alieni? Ahah, che sciocchezza. E' tutto un grosso scherzo. Dev'essere così, perché è impossibile che mi abbiano costretta a fare chissà cosa per chissà quanto tempo, ed io non ricordo assolutamente niente. ED I MIEI COMPAGNI SONO ANCORA IN QUELLO STATO!!! »

Orm era stravolta e Drusilia poteva capirlo - ma non comprenderlo. Lei, come il resto di Sleeping Forest, aveva trascorso la sua esistenza a difesa di quelle regalia, privandosi della pace, della felicità e della stessa libertà per cui lottavano. Certo, Orm non era esattamente una grande pensatrice, eppure -per aver preso una decisione così netta ed aver consacrato la sua vita ad essa- doveva necessariamente esserci un ottimo motivo. Avrebbe voluto dirle qualcosa in quel momento, ma la Dama del Vento non poté fare altro che assistere senza parole, il bel viso rigato dalle lacrime. Avrebbe voluto abbracciarla, ma si sentiva sporca.
Non era degna di essere sua amica.

« Hai detto... gli altri "Re". » disse improvvisamente la Regina, facendo sussultare Drusilia « Caramella, tu... stai davvero parlando di quei "Re" che dici essere vivi e vegeti in quel Cimitero? Sei davvero convinta che quelle persone che mi hai detto di aver incontrato laggiù sono gli antichi Re del passato? »

Improvvisamente l'Alfiere Errante titubò. quasi a dubitare della sua stessa memoria.
Ne era davvero sicura?

-Ho conosciuto solo Gabishi in passato- rispose quasi timidamente, abbassando lo sguardo imbarazzata -Credo che fosse lui... e poi c'era anche Black.
Che fosse stata presa in giro anche su quello?
-Ho paura di cosa vedrò, di come reagiranno o di cosa è accaduto a Black.
Confessò ancora con voce tremante.
-Però... qualcosa dentro di me mi ha spinta qui.
E' mio dovere rivederli. E' il mio compito dir loro la verità.

Portò una mano al volto, asciugandosi ancora le lacrime.

-E' l'unica cosa che posso fare.

Pur non al massimo della forma, per Orm quella questione era un appiglio a cui aggrapparsi disperatamente per non pensare al destino degli altri membri di Sleeping Forest, e per mettere da parte almeno per un momento lo spettro di quel senso di fatalità che la perdita delle Regalia del Cielo comportava per una Gravity Children. Dopotutto non si trattava affatto di qualcosa da tenere in secondo piano, tutt'altro. Sebbene illogico e contro ogni buon senso, l'idea che da qualche parte là sotto Gabishi fosse ancora vivo era qualcosa che non poteva ignorare.

« E va bene. Direi che c'è un solo modo per scoprire se si tratta davvero di quello scemo di Gabishi... »
Orm si avviò a passo deciso verso i cancelli, che in quel momento erano chiusi da un catenaccio di quelli particolarmente grossi e rozzi, pieno di ruggine e graffi. Aprirlo non era una passeggiata, ma la Regina dell'Acqua rimosse una forcina dai chignon che portava ai lati della testa e dopo un paio di minuti buoni passati ad armeggiare con la serratura finalmente fece scattare il lucchetto ed aprì la via che portava ai Giardini Senza Vento. Si affacciò al lungo corridoio invaso dall'acqua piovana, senza riuscire a scorgere nient'altro che buio.
« La buona notizia è che in una battle qua dentro dovrei essere superiore perfino alla Bloody Road. »
Disse lei, riferendosi all'abbondante presenza di acqua che la portava in vantaggio assoluto su qualsiasi avversario.
« La cattiva notizia è che non si vede ad un palmo dal naso. »
Disse con una punta di ironia. Non aveva paura del buio, ma... cavolo, stavano per andare a trovare un gruppetto di zombie in un cimitero, aveva tutto il diritto di questo mondo di sentirsi a disagio, no?

« E va bene. Direi che c'è un solo modo per scoprire se si tratta davvero di quello scemo di Gabishi... »
Mentre Orm si dirigeva ai cancelli, la Dama del Vento cercò di asciugarsi del tutto e riprendere un minimo di contegno. Solo dopo avrebbe iniziato a correre, fino a raggiungerla. In quel momento, comunque, i giardini erano misteriosamente chiusi da un catenaccio abbastanza voluminoso. Drusilia non era mai stata un'abile scassinatrice, forte del fatto che riuscisse in ogni modo a superare le gabbie tramutandosi in aria, ma la Regina dell'Acqua rimosse una forcina dalla sua acconciatura e riusci in ogni caso ad aprire la via. Entrambe si affacciarono, analizzando la situazione.

« La buona notizia è che in una battle qua dentro dovrei essere superiore perfino alla Bloody Road. »
Avrebbe annunciato, analizzando il quantitativo di acqua presente in zona.
« La cattiva notizia è che non si vede ad un palmo dal naso. »

Questo la rincuorò non poco dato che l'ultima volta in quel posto aveva ucciso Ryuko.

-Non so se lo sai, Orm. Forse lo hai pensato vedendomi sempre uguale dopo dieci anni. Non sono... esattamente umana, ecco. Riesco a vedere bene al buio, comunque.

Detto ciò, senza più paura, prese a camminare, tenendola per mano.

-Se hai bisogno, sarò io i tuoi occhi.

« Immagino che dirti che non ho capito cosa intendi abbia poco senso, visto che stiamo per incontrarli, no? »
Il tono di voce di Orm poteva apparire ironico, ma in realtà era ansioso. Prese la mano di Drusilia e accettò di essere condotta attraverso il corridoio, anche se ad ogni passo aveva l'impressione di inciampare fra i detriti resi scivolosi dalla gran quantità di acqua. A posteriori non era poi così brutto non riuscire a vedere, anche perché così evitava di ritrovarsi di fronte il ghigno sbilenco dello scheletro di Orko che gli Storm Riders avevano piazzato ad uno svincolo ed eletto a macabro cartello per indicare la giusta direzione per raggiungere i Giardini Senza Vento.

Arrivati sul posto, comunque, il sotterraneo era quieto ed immerso nel più completo silenzio, esattamente come una qualsiasi persona poteva aspettarsi. Dopotutto, se si escludono quelli della Smell Road, il luogo doveva essere abitato solo dai morti... quelli troppo impegnati a marcire e ridursi in polvere per andare in giro a mangiare la gente, si intende.

Per raggiungere il cancello, l'Alfiere e la Regina dell'Acqua dovevano attraversare il piccolo campo abitato da Gruda Mezzo Marcio ed i suoi compagni. Le tende in stile nativi nordamericani che abitavano erano silenziose come se fossero disabitate, e non c'erano sentinelle né sorveglianza di qualche tipo. A dire il vero non c'era proprio anima viva in giro...

« Che odore terribile... »
Commentò Orm. Ed effettivamente era vero: quel posto puzzava, esattamente come lo ricordava Drusilia. C'era odore di muschio, di metalli e di fogna. Sopratutto c'era odore di fogna. Il tutto mischiato con l'odore forte di varietà di fiori e piante che scaturivano dalle piccole strutture adibite a serre. C'era da aspettarselo da un cimitero, anche se quelli coltivati dagli Storm Riders della Smell Road non erano esattamente fiori decorativi...
« Non ero mai stata in questo posto. Il primo anniversario della fine della Terza Guerra di Invasione ho pensato di visitare la tomba di Gabishi durante la Messa dei Diluvi, ma poi ci furono alcune discussioni ed ero talmente irritata che lo dimenticai. Da allora non ho più avuto occasione. Credi che ai morti importa qualcosa se ci scordiamo di loro? »
Era una domanda seria. Anche perché probabilmente di lì a poco avrebbe potuto ottenere risposta direttamente dalla fonte...

Dal momento in cui erano arrivate in quel posto, Drusilia si era sentita davvero molto a disagio. Credendo tuttavia che si trattasse solo di senso di colpa, non ci aveva poi fatto troppo caso. Il sotterraneo era immerso nel più completo silenzio, fin troppo tranquillo. Con un nuovo obbiettivo in testa si era tranquillizzata, eppure continuava a nutrire sospetti per qualcosa. Forse il silenzio? Il campo stranamente disabitato dove tempo prima aveva incontrato Gruda Mezzo Marcio ed i suoi compagni? O forse che il lucchetto aperto da Orm con una forcina fosse pieno di graffi?

« Che odore terribile... »
Fra la puzza di muschio misto a metalli e fogna, la Dama del Vento si sorprese nel cercare come un segugio qualcosa che le ricordasse del sangue. Ciò nonostante, l'odore di fiori e piante dal dubbio utilizzo copriva ogni cosa e non le permetteva di comprendere la situazione, complice anche l'oscurità e quindi un paio di occhi in meno.
« Non ero mai stata in questo posto. Il primo anniversario della fine della Terza Guerra di Invasione ho pensato di visitare la tomba di Gabishi durante la Messa dei Diluvi, ma poi ci furono alcune discussioni ed ero talmente irritata che lo dimenticai. Da allora non ho più avuto occasione. Credi che ai morti importa qualcosa se ci scordiamo di loro? »
Se le circostanze fossero state diverse, probabilmente l'avrebbe messa sul ridere, tirandole anche un buffetto affettuoso. Eppure si trattava di una domanda seria.

-Per essere una vivente, ho visitato il regno dei morti abbastanza spesso- avrebbe detto, abbassando lo sguardo con aria imbarazzata -Però non saprei che dire... ogni volta che mi sono affacciata era sempre diverso. Alcune volte nulla fa pensare a qualcosa di diverso da un semplice sogno, altre volte è orribilmente reale.
Avrebbe lanciato un paio di occhiate nelle tende vuote, cercando indizi prima di entrare.
-L'unica costante era che sembrava fatto apposta per l'anima del morto. Credo... credo dipenda dal defunto cosa troverà dopo e quanti contatti avrà con i vivi ed il mondo che ha lasciato. Però è solo una mia opinione, ecco. Non sono esperta di queste cose. Le conosco soltanto perché mi ci son trovata coinvolta, tutto qui.

Non mentiva: la linea della sua esistenza era intrecciata al filo della Morte in molti punti, da Hamelin al figlio, dai Cavalieri dell'Apocalisse a Jattur e molto altro ancora. Nonostante non le interessasse, nonostante lei facesse di tutto per sopravvivere e preservare le esistenze dei suoi protetti, la Morte continuava a perseguitarla in un gioco sadico ed inquietante.

-Non conosco Gabishi, ma mi ha sempre dato l'idea che non gli importasse poi tanto. Forse da morto si era anche scordato chi fosse, quindi non ci ha mai pensato.
Forse non era la cosa più delicata da dire, ma non credeva che ad Orm sarebbe piaciuta una frase di circostanza.
-Black mi ha detto che quando è morto non c'era più nulla. Però della sua ipotetica morte non sono troppo sicura. Non può essere uno zombie, dopotutto. E' invecchiato, no? Forse non ha visto nulla perchè qualcuno ha bloccato la sua dipartita o forse...
Lanciò uno sguardo verso il reale cimitero, voltandosi e ripercorrendo i suoi passi.
-Forse il Nulla era il suo Aldilà.

-Black mi ha detto che quando è morto non c'era più nulla. Però della sua ipotetica morte non sono troppo sicura. Non può essere uno zombie, dopotutto. E' invecchiato, no? Forse non ha visto nulla perché qualcuno ha bloccato la sua dipartita o forse...
Forse il Nulla era il suo Aldilà.
In qualche modo, Orm credette di essere pentita di aver posto quella domanda. Le parole erano uscite da sole, generate dal senso che si era insinuato nella sua mente alla vista del luogo dove riposavano del tutto obliati così tanti dei suoi compagni, Gabishi su tutti. Tuttavia più della domanda adesso la tormentava la risposta: come dirsi sorpresa dal tono di voce da "esperta del settore" usato da Caramella? Orm era probabilmente l'unica Storm Riders abbastanza abituata alla natura così lontana dal semplice essere umano dell'Alfiere degli Abusivi, ma scoprire che aveva fatto liberamente avanti e indietro dall'oltretomba più di una volta era davvero pesante da digerire!

In ogni caso, le tende erano tutte vuote e quasi inabitabili per chiunque non facesse parte della Smell Road, evidentemente insensibili ai terribili mix di odori tremendi che impregnavano quel luogo. Solo Drusilia si era azzardata a gettare un'occhiata e probabilmente se ne sarebbe pentita di lì a poco appena i conati di vomito sarebbero passati, Orm invece si era ben guardata dall'imitarla e non era davvero possibile biasimare la Regina dell'Acqua se faceva un po' la sofisticata. In pochi metri quadrati l'occupante di quella tenda teneva letto, cucina, dispensa e latrina, ed una pesante cappa di fumo era assicurata dalla presenza di un bong in vetro ancora fumante.

« Quei cosi possono continuare ad emettere fumo per giorni... »
Spiegò Orm, dato che le circostanze facevano sembrare il piccolo villaggio abbandonato in fretta e furia.
« Però è strano, ho sentito dire che Gruda Mezzo-Marcio non abbandona questo posto da quasi dieci anni... »
Chissà, forse la visita di Drusilia aveva sortito un qualche effetto? Magari erano davvero partiti per cercare il loro fratello scomparso, Stan Tutto-Marcio, quel Re Senzacorona fra gli Abusivi disperso dai giorni delle Guerre della Fondazione. Oppure erano scappati via, o magari erano stati cacciati? Impossibile stabilirlo, però il silenzio che regnava nel sotterraneo era davvero inquietante.

Orm non esitò a proseguire, ed insieme a Drusilia varcò i pesanti cancelli che delimitavano il perimetro del cimitero. La prima volta che c'era stata, la Galanodel non aveva avuto modo di ammirare con calma la parte iniziale del cimitero, giacché si era ritrovata a dover correre dietro a Ryuko quando questa aveva fatto irruzione nei Giardini Senza Vento. Dal pesante cancello principale si diramavano muri alti poco più di un metro e mezzo in pietra bianca e malta, che si perdevano oltre il pendio naturale nel sotterraneo. I Giardini Senza Vento si erano formati in modo quasi spontaneo, a partire da un punto preciso poco distante dall'ingresso in cui spiccavano i monumenti dedicati ad Akira Udo, Re delle Zanne e Comandante Generale di Benemoth durante le Guerre della Fondazione, ed il Re delle Fiamme Spitfire, anche lui caduto durante la terribile invasione di Klemvor. Da quel punto di origine il cimitero si era espanso in ogni direzione, ma le tombe più anonime e recenti erano collocate molto distanti dall'ingresso, laggiù dove Black Burn aveva trascinato via Ryuko e Drusilia per poi lasciarle alla guida di Nui. I monumenti che si trovavano in prossimità dell'ingresso erano quindi tutti vecchi di almeno cinque o sei anni, e proseguendo si trovavano tombe ancora più vecchie. Solo una su quattro aveva delle date, ed erano tutte segnate secondo il calendario degli Storm Riders. Era comunque facile intuire quanto erano vecchie a partire dallo stato delle chincaglierie che le addobbavano, e dalla ruggine sulle componenti metalliche degli scheletri di Air Treck abbandonate miseramente sulle croci di legno o metallo torto alla meno peggio. C'erano pochissimi mazzi di fiori, tutti quanti appassiti e marci. Le Tribù della Tempesta avevano davvero poca considerazione per le spoglie dei loro morti, oppure semplicemente non avevano la mentalità adatta a guardare al passato con la malinconia che si deve tributare ad un cimitero.

Un movimento attirò l'attenzione sia di Drusilia che di Orm, un guizzo come un colpo di frusta da qualche parte nella penombra, oppure come la sagoma di una belva che salta di ombra in ombra, in caccia.

« Caramella, per favore fai un passo indietro... »
I guizzi divennero due e si spostarono rapidissimi in due diverse direzioni, allora Orm si fece avanti senza assumere alcuna posa, i muscoli rilassati come se stesse sfilando come modella su di una passerella. Quando i guizzi si concretizzarono in ombre di forma umana e si scagliarono su di lei, la Regina dell'Acqua reagì con una prontezza tale da lasciare a bocca aperta, rispondendo all'istante alla raffica di calci che piovvero da due diverse direzioni, respingendo gli assalitori colpo su colpo finché quelli non si ritirarono, sparendo di nuovo al riparo dei mucchi di ciarpame che facevano da monumenti funebri.

« Non è per niente divertente. »
Orm si voltò e lanciò un grappolo di oggetti a Drusilia, che prendendoli al volo si ritrovò fra le mani un mucchietto di ruote di plastica usurate, frammenti di componenti elettroniche e viti su cui spiccavano ombre di ruggine.
« Se dovete affrontare un "Re" almeno fatelo con delle Air Treck decenti. »
A dire il vero l'attacco era stato abbastanza fiacco, roba da poco. Ma i due assalitori, se di assalitori si trattava, esitavano a farsi avanti.

« Andatevene! »
Blandì una voce maschile in tono di avvertimento, ma tutt'altro che minacciosa.
« Non è davvero un buon momento per visitare i Giardini. Qui non troverete niente, se non guai. Sparite, dico davvero! »

Mentre avanzavano in quel luogo selvaggio ed abbandonato solo in apparenza, Drusilia rifletteva sul da farsi: l'aver scrutato bene l'accampamento del Mezzo Marcio senza trovar nulla a parte i segni di una fuga repentina l'aveva portata a temere il peggio. Forse era davvero stato così, ma questa volta era in compagnia di Orm: temeva ancora per la vita dell'amica, ma il fatto che fosse uno dei riders più potenti con tanto di arma ai piedi (differentemente dai falsi zombie) e che vi fosse tanta umidità ad aiutarla la tranquillizzava molto più della sua prima visita.
Con Orm al suo fianco, non si sarebbe dovuta limitare a difendere la compagna: avrebbe potuto attaccare... qualunque cosa si fosse presentata davanti.

« Caramella, per favore fai un passo indietro... »

Due guizzi spostarono rapidissimi in prossimità delle due e da due diverse direzioni, ragion per cui Orm avanzò senza indugiare. I guizzi divennero ombre umane e quando attaccarono la Regina dell'Acqua, questa rispose all'istante alla raffica di calci, respingendo gli assalitori con abilità al di fuori dell'umano finché quelli non si ritirarono, sparendo di nuovo nell'oscurità, fra i monumenti funebri.

« Non è per niente divertente. Se dovete affrontare un "Re" almeno fatelo con delle Air Treck decenti. »
« Andatevene! Non è davvero un buon momento per visitare i Giardini. Qui non troverete niente, se non guai. Sparite, dico davvero! »

Fu una voce maschile ad avvertirle, per nulla minacciosa.
Era anche conosciuta, ma Drusilia non poteva capirlo in quell'istante.

-So tutto, per favore uscite- si sarebbe limitata a dire con voce ferma ma non autoritaria. Era solo stanca -Sono l'Alfiere Errante di Laputa, sono già stata qui e porto notizie da fuori. Però preferirei vedere in faccia le persone con cui parlo: non ho intenzioni ostili.

Era stanca anche di lottare, cercare di convincerli inutilmente e dar così spazio al fratello per i suoi stupidi giochetti.
Che usassero il buonsenso, almeno una volta.

-Per favore. Finiamola qui e parliamo. Non siete stanchi anche voi?

-Per favore. Finiamola qui e parliamo. Non siete stanchi anche voi?

« Di nuovo tu...? »
Dopo un istante di pausa, la voce del secondo Storm Riders si intromise, ed all'unisono i due aggressori uscirono dall'ombra dei totem funebri di oggetti e cianfrusaglie appartenuti ad anonimi Rider morti chissà quanti anni prima. Entrambi indossavano jeans sdruciti e giacche con cappuccio calato su berretti sportivi, impedendo di fatto a Drusilia si identificarli. Dalla corporatura però era facile intuire che si trattava proprio di Akira Udo e di Spit Fire, questo perché tutti gli altri gravity children che l'Alfiere aveva incontrato nei Giardini Senza Vento avevano una corporatura particolare e peculiare, ad eccezione appunto di quei due e di Gabishi. E di certo né l'uno né l'altro potevano essere il fantasma di colui che in vita era noto come "Skinface".

« Ti avevamo detto di non tornare più qui. »
Rimbeccò la seconda voce, stavolta in tono di biasimo.
« No, davvero. Che dobbiamo fare per convincerti a girare alla larga da qui? Vuoi finire stuprata da Onibasu? »

« Onibasu...? »
Nota bene: accettare il fatto che i morti camminano sulla terra è ancora al di là delle capacità di accettazione di un normale essere umano, e per esteso anche di un non proprio normalissimo ma quasi del tutto essere umano, che è appunto il caso di Orm. Sentire quel nome però la fece sussultare, quasi le avessero appena dato uno schiaffo.
« Oni è qui...? Dov'è, voglio parlare con lui! »

« Tu sei Orm... »
La riconobbe la seconda voce.
« Quasi non ti riconoscevo, conciata così. »

« La conosci? »
Chiese stupito l'altro, a quel punto la seconda figura annuì:
« Devi averla vista anche tu, almeno in un paio di occasioni. Di solito va in giro con l'aspetto di una palla di lardo, cammina con due paia di AT a tiratura limitata, due ai piedi ed altre due misura super-junior per le mani. »
A quel punto l'altro annuì.
« Sleeping Forest... Beh, ovvio che lo conosci.
Mi spiace, non puoi vederlo. Dite pure ciò che avete da dire e poi fuori dai piedi, o finirete col cacciarvi nei guai. »
Disse così, eppure quello timoroso di finire nei guai sembrava lui...

« Di nuovo tu...? Ti avevamo detto di non tornare più qui. »
I due riders uscirono dall'ombra. Sembravano possedere una corporatura normale, pertanto non le fu difficile individuare Spitfire ed Udo: indossavano jeans e giacche con cappuccio calato ma era evidente mancasse il terzo a loro simile, Gabishi. In ogni caso, l'Alfiere si trovò inavvertitamente ad abbassare il capo, colpevole di fronte al biasimo dell'interlocutore. Probabilmente la odiava... e sicuramente lo avrebbe fatto di più, se solo avesse saputo di Nina.

« No, davvero. Che dobbiamo fare per convincerti a girare alla larga da qui? Vuoi finire stuprata da Onibasu? »
-Per quel che vale, non temo nessuno di voi.

Lo disse a voce bassa e non vi era spavalderia nei suoi modi.
Solo infinita tristezza, mista ai sensi di colpa che la logoravano.

« Onibasu...? Oni è qui...? Dov'è, voglio parlare con lui! »
« Tu sei Orm... Quasi non ti riconoscevo, conciata così. »
« La conosci? »
« Devi averla vista anche tu, almeno in un paio di occasioni. Di solito va in giro con l'aspetto di una palla di lardo, cammina con due paia di AT a tiratura limitata, due ai piedi ed altre due misura super-junior per le mani. Sleeping Forest... Beh, ovvio che lo conosci.
Mi spiace, non puoi vederlo. Dite pure ciò che avete da dire e poi fuori dai piedi, o finirete col cacciarvi nei guai. »

Ormai in crisi, vicina ad un nuovo pianto isterico ma ancora stoica, quasi le venne da ridere; fra le ciocche di ebano calate sui lati del bel volto d'angelo si affacciò un sorriso amaro e nient'altro. Spitfire parlava di guai... come se non li avesse già.
-Immagino sia un pò tardi per queste minacce- sussurrò appena in un'alzata di spalle, lo sguardo vuoto di qualcuno che aveva visto troppo per sentirsi realmente minacciata -Nei guai... lo siamo sempre stati un pò tutti.

Come detto prima, l'Alfiere Errante dimostrò anche nei gesti la sua ritrovata sicurezza andandogli incontro con passo tranquillo, priva di armi e senza ispirare alcun tipo di minaccia. In genere questo atteggiamento destabilizzava gli altri ma li rendeva concilianti, tuttavia aveva il sentore che su loro non avrebbe sortito lo stesso effetto. Innanzitutto Spitfire probabilmente la detestava. Inoltre non avrebbe ceduto nemmeno al fascino di un appartenente alla stirpe celeste, perché il suo cuore apparteneva ad un'altra. Non le importava, comunque, perché non serviva a questo il suo avanzare.

-Ero venuta nella speranza di darvi un pò di respiro da tutti questi complotti, queste guerre fratricide e stupide perpetrate per anni ma... ho fallito. Non c'è modo per suturare la vostra ferita... non più. Non posso aiutarvi.

Sollevò lo sguardo, ormai ad un passo dal Re, fissandolo negli occhi con la stessa testardaggine per cui aveva deciso di aiutare i suoi nemici più e più volte nel corso dei decenni. Una lacrima scese sul suo volto, ma lei quasi non parve farci caso, piuttosto cercò di levargli il cappuccio, in modo da vederlo realmente in viso.

-Nemmeno voi volete aiutarvi... e per questo vi odio.

La voce tremava, e mai più vera sarebbe parsa quella breve confessione.
Avrebbe voluto colpirlo, ma non lo fece.
Le braccia calarono sui fianchi sinuosi.

-Dove è Black?

-Ero venuta nella speranza di darvi un pò di respiro da tutti questi complotti, queste guerre fratricide e stupide perpetrate per anni ma... ho fallito. Non c'è modo per suturare la vostra ferita... non più. Non posso aiutarvi.
Nemmeno voi volete aiutarvi... e per questo vi odio.

-Dove è Black?

Ci fu un momento di forte tensione, in cui Orm esitò ad intervenire ed i due figuri si lanciarono uno sguardo da sotto i cappucci, entrambi nel dubbio su come reagire. Prese l'iniziativa quello che aveva parlato per primo, con l'altro che faceva schioccare la lingua sul punto di intervenire a sua volta, ma decidendo almeno per il momento di rimanere in silenzio.

« Si è dato. »
Disse con un'alzata di spalle alquanto eloquente.
« Era stato esiliato nel Pentauron, no? Si sarà rivolto alla vecchia per tornare laggiù. Blaterava di due impegni rimasti in sospeso: uno era il piccolo Nue, che si è rifiutato anche solo di parlarci. L'altro immagino potete tirare ad indovinare. »

« Oh. »
Il tono di voce di Orm si traduceva in "Ah, ho capito!" ed anche in qualcosa di poco lusinghiero tipo...
« Quel deficiente... »

« Noi non abbiamo mai voluto alcun aiuto. »
Si intromise l'altro, impedendo ulteriori spiegazioni. Akira Udo rimosse cappuccio e berretto, passando una mano sui capelli castani per ravvivarli.
« ... E non abbiamo voluto neanche tutto questo, chiaramente. Ma ormai ci siamo finiti dentro con tutti i piedi... ed in che modo vorreste mai tirarci fuori, voi Abusivi? E' fin troppo chiaro perfino a noi che non possiamo far finta di nulla, ignorare quello che ci è successo... »