Those who Sleep Beneath The World

« Si è dato. »
Disse Spitfire con un'alzata di spalle.
« Era stato esiliato nel Pentauron, no? Si sarà rivolto alla vecchia per tornare laggiù. Blaterava di due impegni rimasti in sospeso: uno era il piccolo Nue, che si è rifiutato anche solo di parlarci. L'altro immagino potete tirare ad indovinare. »

« Oh. »
Orm sembrava averlo capito... ma lei no.
« Quel deficiente... »
-Si però io non ho capito.
Avrebbe fissato l'amica con sguardo interrogativo, supplicandole quasi di chiarirle la faccenda. Almeno lei.

« Noi non abbiamo mai voluto alcun aiuto. »
Si intromise intanto l'altro, rimuovendo cappuccio e berretto.
« ... E non abbiamo voluto neanche tutto questo, chiaramente. Ma ormai ci siamo finiti dentro con tutti i piedi... ed in che modo vorreste mai tirarci fuori, voi Abusivi? E' fin troppo chiaro perfino a noi che non possiamo far finta di nulla, ignorare quello che ci è successo... »

Ecco, in quel preciso istante iniziarono a pruderle le mani, ragion per cui si limitò a stringerle forte in due pugni ed infilarsele in tasca.
-Non ho idea di cosa diavolo vi è realmente successo a livello fisico... ne' il perché. Però il mio Presidio ha una scuola prestigiosa di maghi ed i casi di resurrezione totale e parziale non sono così rari. Ammesso che voi siate realmente risorti ed ammesso che ci sia stato un qualche abuso su di voi- sospirò -Se siete controllati da stronzi, oltre a combattere, nascondervi e mentire non farebbe schifo chiedere aiuto, sapete?
E invece no.
Troppo facile: ai Riders piace complicarsi la vita.
-In ogni caso... è tutto finito. Portatemi dagli altri, per favore: ai vostri guai ci penserò quando arriveranno.

-Si però io non ho capito.
Orm storse la bocca ed il suo sguardo calò verso il basso con un sorriso sardonico:

« La moglie. »
Rispose, lapidaria. D'altronde c'era poco altro da aggiungere, l'aveva già definito un idiota. Tuttavia, affinché a Drusilia fosse un po' più chiaro qual'era il problema di fondo in Bi-Bi che prima fa di tutto per non farsi esiliare nel Pentauron, poi decide all'improvviso di andarci di sua sponte, si affrettò a correggersi:
« L'ex moglie. »
Che... beh, Drusilia l'aveva conosciuto da cinque minuti che gli si era gettato in ginocchio chiedendole di sposarlo. Stando alla giovanissima gottina della Sleeping Forest ci aveva provato pure con la sua insegnante di inglese, e... beh, bastava davvero un po' di immaginazione. In ogni caso la discussione virò su altro, e l'argomento Black Burn era costretto ad aspettare.

-Non ho idea di cosa diavolo vi è realmente successo a livello fisico... ne' il perché. Però il mio Presidio ha una scuola prestigiosa di maghi ed i casi di resurrezione totale e parziale non sono così rari. Ammesso che voi siate realmente risorti ed ammesso che ci sia stato un qualche abuso su di voi- sospirò -Se siete controllati da stronzi, oltre a combattere, nascondervi e mentire non farebbe schifo chiedere aiuto, sapete?
In ogni caso... è tutto finito. Portatemi dagli altri, per favore: ai vostri guai ci penserò quando arriveranno.
L'ex Re delle Zanne Insanguinate esitò nel rispondere, e lo stesso si poté dire dell'altro individuo, ancora dal volto coperto ma che per esclusione andava per forza identificato come Spit Fire. I due non dissero niente, scoccando a Drusilia sguardi nervosi, ma non ostili.

« Stai dicendo che... »
Aprirono bocca insieme, accavallando in un primo momento le parole l'uno con l'altro.
« Ci prendi in giro? Stai dicendo che per voi Abusivi casi come... il nostro... sono praticamente all'ordine del giorno? »
Non era esattamente quello che aveva detto Drusilia, ma piuttosto una libera reinterpretazione delle sue parole.
Il problema di fondo, in quel caso, era che cose assolutamente scontate per Drusilia non lo erano altrettanto per i suoi interlocutori. E se dal punto di vista di Drusilia era logico e normale domandare aiuto a qualcuno di -diciamo- competente in materia, lo stesso non poteva dirsi per chi non è nemmeno consapevole di avere i suddetti esperti tanto vicini. Addirittura sopra le loro teste! E sopratutto, mai avrebbero pensato che quei suddetti "esperti" potessero essere anche solo vagamente interessati ad aiutarli. E gratis, per giunta, senza patti col diavolo o contratti che richiedono come pagamento le loro anime...

Che nervi.
Iniziare a comprendersi quando è troppo tardi.
Perchè... beh. Ora erano diventati tutti giocattoli del fratello.

« Stai dicendo che... »
Sembravano sconvolti, ma colti improvvisamente da una ragione che non vedeva da parecchio sulla faccia di un Rider.
Che fosse realtà la storia sui veri Re? Erano davvero superiori agli altri, quindi.
« Ci prendi in giro? Stai dicendo che per voi Abusivi casi come... il nostro... sono praticamente all'ordine del giorno? »

-Ogni rinascita è un caso a sè ed è una questione estremamente delicata. Però può capitare, ecco: per questo mi infastidisce che vi consideriate mostri per questa condizione. Sono le azioni a rendervi tali, non certo il modo in cui siete nati o... beh, rinati. Questo è razzismo, no?

Si sentiva a disagio.
Un pò le dispiaceva per l'occasione sfumata: dopotutto era sempre stata molto empatica verso i drammi altrui. Anche se autoinflitti.

-So che avete un brutto ricordo di noi Abusivi, non vi biasimo. Però ho sempre creduto che non si arrivi a nulla continuando a pestarsi i piedi: non si tratta di voi, è una questione di principio- lo disse assottigliando le belle labbra, cercando di trovare le parole giuste senza riuscire ad eliminare quell'enorme sensazione di dispiacere mista a frustrazione -Ora la situazione è un pò critica. Molte scelte non possono più essere fatte... ed il mio potere di gestire la situazione è ridotto al minimo. Però sappiate solo che non ritirerò mai la mano verso qualcuno che mi chiede sinceramente aiuto. Senza bugie o tentativi di fregarmi. Ricordatelo anche in futuro.

Le sue parole suonavano sibilline, eppure Orm poteva già intuirne la ragione.
Si trattava di Quarion: era evidente che Drusilia non nutrisse alcuna fiducia nel fratello. In quel modo aveva loro implicitamente suggerito una scappatoia per il futuro, qualora l'Ambasciatore avesse osato troppo. Dopotutto il suo potere non funzionava ovunque: il libero arbitrio non era stato del tutto perso.

-Ora...- indugiò -...vi andrebbe di parlare un pò con me? Tutti quanti, intendo. Voglio saperne di più, in modo da aiutarvi per quanto possibile.

-Ora...
L'istante in cui Drusilia parve esitare fu solo un attimo, ma i due antichi "Re" lo colsero immediatamente, e non fu un segnale positivo vista la situazione.
-...vi andrebbe di parlare un pò con me? Tutti quanti, intendo. Voglio saperne di più, in modo da aiutarvi per quanto possibile.

« Tutti quanti...? No? E' davvero una pessima idea. Anzi non credo dovreste nemmeno essere qui. »
Il tono di voce di Akira Udo non era particolarmente aggressivo, ma bensì preoccupato. Come gettò un rapido sguardo alle sue spalle fu chiaro che non riteneva la situazione stabile e duratura, al che intervenne il suo compagno, che tutt'ora teneva il volto in ombra.
« Alfiere degli Abusivi, probabilmente non ti è del tutto chiara la situazione. La nostra condizione varia da individuo ad individuo, ma non sempre è controllabile. » Disse con durezza che magari poteva apparire eccessiva alle orecchie di Drusilia, « non so che idea ti sei fatta, ma noi siamo qui perché di fatto non c'è stato altro da fare, e non abbandoniamo questo luogo perché abbiamo paura di ciò che faremmo una volta fuori. Le aggressioni erano troppo frequenti. »

« Voglio parlare con Onibasu! »
Intervenne Orm, alzando i toni. Ed il risorto dal volto coperto fece altrettanto:
« Ti ho già detto che non puoi. Non puoi e basta, per lo meno non adesso, non oggi. Presto potrai farlo, forse già fra pochi giorni, ma in questo momento non vi permetterò di fare un solo altro passo in questo fottuto cimitero, chiaro? »
Sedette su di una lapide, facendo stridere gli schettini in pezzi contro la pietra, ed una fiammata azzurra sprizzò fra una nube di scintille alzandosi minacciosa al suo fianco, come se fosse viva e animata, a sottolineare le parole autoritarie del "Re". Né Orm né Drusilia potevano vederlo in volto, ma era serio. Molto più risoluto e cauto rispetto ad Udo, che in contrapposizione a lui sembrava più ansioso di approfondire e cercare una via in grado di condurlo fuori da quel posto. Ora il problema rischiava invece di diventare Orm, che in maniera tutt'altro che incomprensibile sembrava sempre più impaziente con il passare dei minuti...

« Tutti quanti...? No? E' davvero una pessima idea. Anzi non credo dovreste nemmeno essere qui. »
Erano preoccupati... e questo preoccupò anche Drusilia.
« Alfiere degli Abusivi, probabilmente non ti è del tutto chiara la situazione. La nostra condizione varia da individuo ad individuo, ma non sempre è controllabile. Non so che idea ti sei fatta, ma noi siamo qui perché di fatto non c'è stato altro da fare, e non abbandoniamo questo luogo perché abbiamo paura di ciò che faremmo una volta fuori. Le aggressioni erano troppo frequenti. »

« Voglio parlare con Onibasu! »
« Ti ho già detto che non puoi. Non puoi e basta, per lo meno non adesso, non oggi. Presto potrai farlo, forse già fra pochi giorni, ma in questo momento non vi permetterò di fare un solo altro passo in questo fottuto cimitero, chiaro? »

Orm non le aveva mai dato l'idea della persona paziente: glielo aveva già dimostrato durante lo scontro con Nina. Fu per quello che Drusilia, dopo averle messo una mano sulla spalla, la strinse a sè con fermezza. Le sussurrò di avere pazienza. Le disse di essere forte e che credeva in lei.

-Riguarda le voci che anche Black diceva di sentire?

Lo disse senza lasciarla andare. La teneva stretta a sè, quasi a darle quel poco di stoicità che le restava.

-Qualcuno vi controlla e voi non riuscite ad opporvi, vero? E' per quello che cercavate il Re del Cielo, giusto?

-Qualcuno vi controlla e voi non riuscite ad opporvi, vero? E' per quello che cercavate il Re del Cielo, giusto?
Ci fu un momento di silenzio, seguito da una risposta abbastanza fredda, ma che forse proprio per questo doveva dirsi la benvenuta.
« I Gravity Children nascono in provetta. Nel nostro cervello vengono impiantati quelli che probabilmente a voi nativi di questo mondo sembreranno demoni, o incantesimi, ma comunque si tratta di merda tecnologica che ti condiziona e ti forza certi comportamenti. I nostri corpi originali si trovano là sotto. »
Spit Fire indicò un punto imprecisato alle sue spalle con il pollice, riferendosi alla sua tomba.
« Questi corpi sono delle copie create in parte con la tecnologia ed in parte con l'alchimia, in cui è stata immessa una memoria estratta dalla banca dati delle Tribù della Tempesta. "Loro" hanno impiegato un sacco di tempo e risorse per metterci le mani, perché un nostro compagno si è impegnato in tutti i modi per tenerla nascosta, aiutato in segreto da Simca e da Kilik. Ha vissuto in esilio nascosto da tutto e tutti, pur di impedire a quei bastardi di usarci ancora. Qualche anno fa però è successo qualcosa, e... »

Nemmeno Orm era a conoscenza di tutti quei dettagli, infatti sembrò sorpresa.

« La rete organica... questo? »
Sollevò una delle due Air Treck, e aprì uno switch da cui rimosse un chip delle dimensioni di una sim per cellulari.
« Tutte le Air Treck ne hanno uno. Senza questo, il motore va in blocco automaticamente. Ce lo spiegò il professor Makigami ed il dottor Blue, quando non eravamo ancora usciti fuori... l'avevo quasi dimenticato, è passato tanto tempo... »

« Il processo è difettoso. Per qualche motivo di tanto in tanto ci capitano giornate storte, ed in quel momento non siamo molto in noi. Non riusciamo a controllarci, e finisce che aggrediamo i primi che ci capitano fra le mani. Adesso avete capito con che cosa avete a che fare? Non siamo dei reclusi, siamo degli internati. E questo è sia un cimitero, che un manicomio per individui pericolosi ed instabili. Detto questo, Alfiere degli Abusivi... sei ancora sicura di poterci aiutare? Non ti biasimerei di sicuro, se tu scegliessi di fare un passo indietro. Io al posto tuo lo farei, probabilmente, se pensassi che potrei mettere in pericolo anche solo per un momento le persone a cui tengo... »
Infine intervenne Udo, aggiungendo un dettaglio che probabilmente Drusilia aveva già intuito.

« Il Re del Cielo... »
Disse lui, con una punta di disperazione nella voce.
« Sia il Professor Makigami che il Dottor Harold hanno detto che non ci avrebbero smantellato perché c'era ancora quella possibilità. »
Concluse di nuovo Spit Fire, traducendo in termini più chiari:

« Il Re del Cielo possiede un attivatore che paralizza le nanomacchine, bloccando parte delle funzioni mentali dei Gravity Chilren, riuscendo anche a controllarle. Praticamente... un artefatto umano che controlla i demoni dentro di noi. Ci impedisce di nuocere. E' per questo che non ci hanno eliminato, una volta capito il fallimento. Siamo tutt'ora cavie, esperimenti in corso... »

Quindi non erano risorti.
Non esattamente... erano cloni.

« Il processo è difettoso. Per qualche motivo di tanto in tanto ci capitano giornate storte, ed in quel momento non siamo molto in noi. Non riusciamo a controllarci, e finisce che aggrediamo i primi che ci capitano fra le mani. Adesso avete capito con che cosa avete a che fare? Non siamo dei reclusi, siamo degli internati. E questo è sia un cimitero, che un manicomio per individui pericolosi ed instabili. Detto questo, Alfiere degli Abusivi... sei ancora sicura di poterci aiutare? Non ti biasimerei di sicuro, se tu scegliessi di fare un passo indietro. Io al posto tuo lo farei, probabilmente, se pensassi che potrei mettere in pericolo anche solo per un momento le persone a cui tengo... »

-Scherzate spero- sbottò la dama, quasi incredula -Le vette si conquistano con il sacrificio, non vedo perchè tirarsi indietro: a costo di dovervi acchiappare uno per uno da sola. E' per questo che vivo, è per questo che sono diventata Alfiere. Avrei potuto fare la dama di corte, sapete?

« Il Re del Cielo... »
Continuò Udo, quasi disperato, sostituito da Spitfire.
« Sia il Professor Makigami che il Dottor Harold hanno detto che non ci avrebbero smantellato perché c'era ancora quella possibilità. Il Re del Cielo possiede un attivatore che paralizza le nanomacchine, bloccando parte delle funzioni mentali dei Gravity Chilren, riuscendo anche a controllarle. Praticamente... un artefatto umano che controlla i demoni dentro di noi. Ci impedisce di nuocere. E' per questo che non ci hanno eliminato, una volta capito il fallimento. Siamo tutt'ora cavie, esperimenti in corso... »

Quindi era questo il punto.
Perchè non le era stato detto prima? A quest'ora... forse Nina sarebbe rimasta in vita.

-Il vostro amico in esilio è quello cacciato dalla sopraccigliona... il Re del Tuono? Cosa è accaduto?

Avrebbe atteso una risposta, poi concesso loro una piccola speranza.

-Se vi dicessi che è sorto il vostro Re, come la prendereste?

-Il vostro amico in esilio è quello cacciato dalla sopraccigliona... il Re del Tuono? Cosa è accaduto?

« Stai parlando di Yoshitsune. »
Disse Spit Fire, e anche se non era possibile vederlo in faccia, dal tono di voce era chiaro che stava sorridendo.
« No, spiacente, niente di più sbagliato. Yoshitsune è umano, anche se a volte l'ho trovato più simile ad una vecchia faina con la scabbia. Ti sto parlando del predecessore di questo qui. »
Accennò ad Udo con il pollice, il quale a sua volta si fece scappare un sorriso divertito.
« Falko. Primo Re della Bloody Road. Stava con noi quando ci schierammo con Sora contro Kilik. Orm dovrebbe ricordarselo. »

« Per essere un cioccolatino riottoso con dei pessimi gusti nella scelta delle amicizie, ho pensato che non voleva davvero combattere. non c'era traccia di istinto omicida nella sua "corsa", e poi io non sono Gabishi. »
Orm mise le mani sui fianchi, stizzita.
« Dato che sono buona-buona mi sono limitata a spezzargli entrambe le ginocchia. »
Spit Fire rispose in tono accusatorio, riportando alla luce vecchi rancori.
« Hai fatto di peggio che ucciderlo. Hai strappato le ali ad un Gravity Children. »
« E' stata tutta colpa di quella femmina. Si è intromessa, il colpo non è uscito pulito come avrei voluto. Se non si fosse messa in mezzo, allora avrebbe potuto continuare a correre. Tu hai potuto farlo, eppure quella notte ho rotto entrambe le ginocchia anche a te. »
La Guerra dei Signori della Notte. La fazione guidata da Sora che aveva tentato di impossessarsi delle Regalia del Cielo, quindi, doveva essere stata numerosa almeno il doppio rispetto ai lealisti guidati da Kilik che tentavano di impedirlo. Black Burn e Dauntless avevano affrontato Skinface Gabishi, e come risultato quest'ultimo aveva strappato i volti di entrambi, cosa che poi stando a quanto detto da Simca li aveva condannati a morte, poiché la città teatro dello scontro non era Klemvor, bensì l'Antica Dimora immersa nell'Undarm, una città sepolta in una palude. Le ferite al volto avevano portato ad infezioni, per poi uccidere entrambi. O forse solo Dauntless, dato che circa Black Burn esistevano ancora nodi che attendevano di essere sciolti. Ma anche per Dru era una novità che Orm aveva affrontato e sconfitto da sola l'ultimo "Re delle Fiamme" ed il primo "Re delle Zanne"...

Quando durante la Messa dei Diluvi Lady Satsuki aveva tentato di arrestarla, dopotutto, aveva lanciato accuse piuttosto pesanti alla Regina dell'Acqua, cose che in una società civilizzata sarebbero effettivamente costate ad Orm un paio di ergastoli, come minimo...

« Falko era un'anima gentile. Anche se era un pervertito con tendenze asociali che amava passare il tempo giocando a vecchi videogiochi erotici con protagoniste di dubbia età anagrafica ed una volta ha tentato di avvelenarmi con dei gas solo perché per sbaglio avevo bruciato la copertina di un manga pornografico. »
Non sembrava il ritratto di un'anima gentile...
« Non avrebbe mai voluto fare del male a nessuno, ha tentato di mediare sulla guerra fino all'ultimo, perfino quando vi abbiamo affrontati davanti al Tropaion era convinto che si potesse ancora trovare una via per la pace. Non potendo più essere un "Re" e nemmeno un normale Storm Rider, ha deciso di diventare il custode della Rete Inorganica, ha fatto perdere le sue tracce nel Pentauron e da allora non se ne è più saputo niente... »

-Se vi dicessi che è sorto il vostro Re, come la prendereste?
Scese il gelo. Orm volse lo sguardo in un'altra direzione, scocciata dalla piega che aveva preso la conversazione.
Era ironico. Per lei l'esistenza di un "Re del Cielo" era una condanna. Per Spit Fire ed Udo una speranza.

« Stai dicendo sul serio? »
Chiese Udo, scuro in viso.
« Kilik è morto? »
Aggiunse Spit Fire, allarmato.
« Sono stati loro... » Aggiunse, in tono di rassegnazione. « Era solo questione di tempo... »

Drusilia non aveva alcuna idea di chi fosse questo essere inquietante nè conosceva a fondo i dettagli delle guerre fra Riders. Sinceramente, non voleva nemmeno saperlo. Non era importante... e qualcosa dentro di lei le suggeriva che si sarebbe pentita di scavare troppo a fondo in quei brutti ricordi. In ogni caso, nel momento in cui nominò la nuova carica del fratello... calò il silenzio.

« Stai dicendo sul serio? »
Chiese Udo, scuro in viso.
« Kilik è morto? » s'intromise Spit Fire, allarmato « Sono stati loro... Era solo questione di tempo... »

Drusilia in cuor suo sapeva bene l'effetto che una tale dichiarazione avrebbe generato in Orm, ciò nonostante era lì per quello. In effetti, fu proprio la stizza dell'amica a non farla sospirare di sollievo per quel nuovo punto di vista che le era stato concesso.

-E' vivo: io e Orm l'abbiamo portato in salvo- si sarebbe limitata a dire con voce atona -C'è stata un'altra perdita... inutile, se solo avessimo saputo in tempo la verità.
Abbassò lo sguardo, rassegnata.
Era evidente che fosse la colpevole.
Se Spitfire avesse tentato di colpirla, l'avrebbe lasciato fare.

-Il vostro Re è il mio gemello. E' stato rapito e si è fatto nominare al mio posto.

-Il vostro Re è il mio gemello. E' stato rapito e si è fatto nominare al mio posto.
Udo fece uno scatto improvviso che allarmò Orm, mettendola automaticamente sulla difensiva, pronta a reagire a quella che sembrava davvero un'aggressione in piena regola, con l'antico Re delle Zanne che praticamente si lanciava verso Drusilia come una belva appena emersa dalla gabbia.
« Dovete portarlo qui!!! »
Esclamò con foga, praticamente urlando in faccia a Drusilia.

« Akira! Stai calmo! »
Spit Fire si alzò a sua volta, facendo qualche passo in avanti per mettere una mano sulla spalla all'ex Comandante Generale di Benemoth, che si divincolò con uno strattone.
« Non dire cazzate, Spi! Abbiamo aspettato questo momento per anni, chiusi in questo cazzo di buco a marcire assieme ai cadaveri, voglio andarmene da qui, quel Re del Cielo è il nostro biglietto di uscita da questo inferno! »

« Le cose non sono mai così facili! Lascia che spieghino cos'è successo! Un "Re del Cielo" è sorto, ma Kilik è ancora vivo, non si arrenderà così facilmente! Esci allo scoperto ora, e non immagini nemmeno in che guaio ci ficcherai tutti quanti. »

« Sono stufo di aspettare, Spi! Vaffanculo a Kilik, vaffanculo a te, vaffanculo tutto! »
Si avventò su Drusilia, cercando di afferrarle le spalle con entrambe le braccia come a non volerla più mollare.
« Portami da lui!!! Deve sapere che cosa sta succedendo qui, deve venire immediatamente! Giuro che non mi allontanerò mai da lui, purché mi faccia uscire da questo posto. »

« Ti rimangerai la parola nel giro di due giorni. »
Commentò con tetro umorismo Orm, ma Udo nemmeno la sentì parlare. Spit Fire, piuttosto, ora era davvero in una situazione difficile, incapace di tenere a bada il compagno.
« Akira! Ragiona, dannazione! Non puoi andartene adesso, ho bisogno di te per tenere a bada gli altri! Immagina che cosa può succedere se Gabishi esce là fuori all'improvviso! »

« Gabishi...? »
Drusilia doveva aver ripetuto almeno dieci volte ad Orm che il "fu" Skinface si trovava laggiù, ma dal sentirselo dire ad averne conferma e trovarsi a così poca distanza da lui ce ne passava. E se la Regina dell'Acqua aveva reagito con tanta impazienza alla notizia di Onibasu, figuriamoci che cosa stava provando in quel momento... Ben presto Drusilia avrebbe avuto l'ulteriore gatta da pelare di tenere a bada una sempre più irrequieta Orm, oltre a due "Re" sul punto di strippare per la notizia di un possibile salvagente per uscire dal mare di schifo in cui nuotavano ormai da più tempo di quanto una psiche umana possa reggere...

« Caramella, devo andare! Mi basta solo vederlo, devo avere la conferma che si tratta di lui e non di un falso! »
Presa fra l'incudine ed il martello, l'Alfiere Errante avrebbe realizzato solo adesso quale grande errore era stato lasciare che Quarion scendesse in Klemvor al suo posto...

-Il vostro Re è il mio gemello. E' stato rapito e si è fatto nominare al mio posto.
Udo scattò su Drusilia, finendo per allarmare perfino Orm.
« Dovete portarlo qui!!! »
« Akira! Stai calmo! »
« Non dire cazzate, Spi! Abbiamo aspettato questo momento per anni, chiusi in questo cazzo di buco a marcire assieme ai cadaveri, voglio andarmene da qui, quel Re del Cielo è il nostro biglietto di uscita da questo inferno! »
« Le cose non sono mai così facili! Lascia che spieghino cos'è successo! Un "Re del Cielo" è sorto, ma Kilik è ancora vivo, non si arrenderà così facilmente! Esci allo scoperto ora, e non immagini nemmeno in che guaio ci ficcherai tutti quanti. »
« Sono stufo di aspettare, Spi! Vaffanculo a Kilik, vaffanculo a te, vaffanculo tutto! »
« Portami da lui!!! Deve sapere che cosa sta succedendo qui, deve venire immediatamente! Giuro che non mi allontanerò mai da lui, purché mi faccia uscire da questo posto. »
« Ti rimangerai la parola nel giro di due giorni. »

E su quello, in effetti, Drusilia era pienamente d'accordo.

« Akira! Ragiona, dannazione! Non puoi andartene adesso, ho bisogno di te per tenere a bada gli altri! Immagina che cosa può succedere se Gabishi esce là fuori all'improvviso! »
« Gabishi...? Caramella, devo andare! Mi basta solo vederlo, devo avere la conferma che si tratta di lui e non di un falso! »

Che schifo di situazione, davvero.

-Di Kilik temo non ci sia nulla da temere...- disse Drusilia, estremamente a disagio e pronta a scoppiare. Nonostante i toni calmi, tentò di levarsi le mani di Udo di dosso -E' in compagnia di mio fratello e chiunque si trovi nelle sue vicinanze... lo segue.

Per quanto riguardava Orm, sapeva che non sarebbe riuscita a farla ragionare.
Meglio tentare un compromesso.


-Orm ha le Regalia... c'è una possibilità che possa vederlo ora e sopravvivere?

-Orm ha le Regalia... c'è una possibilità che possa vederlo ora e sopravvivere?

« Laggiù non c'è niente che vi aspetta, se non disgrazie e morte. »
La profezia di Spit Fire fu pronunciata con tanta veemenza che perfino Orm, per un attimo, tentennò. Ma durò solo un attimo...
« Io conosco bene Gabishi. Meglio di chiunque altro. Testardo, sì, fatto a modo suo. Ma il mostro, è solo la superficie, un incarto ruvido come il metallo con cui ci si può anche tagliare. Ma Gabishi non è solo questo, e te lo dimostrerò. »
Scostò Udo, che non poté far altro che arrendersi e farsi da parte, poi prese per mano Drusilia e si fece avanti. Spit Fire tentò un'ultima volta di pararsi di fronte a loro, ma cosa poteva fare? Le Air Treck che aveva ai piedi erano in pezzi, e senza quei pattini futuristici perfino un "Re" era solo un essere umano.

« Ve lo dico per l'ultima volta. State facendo uno sbaglio enorme, e ci andremo di mezzo tutti quanti. Gabishi alterna periodi di frenesia ad altri di completa apatia. Alfiere: anche la prima volta che sei venuta qui, non c'era traccia di aggressività in lui. Vi prego: attendete solo pochi giorni. »

« Vi porterò io da lui. »
Asserì infine Udo, offrendosi come guida.
« Ma in cambio, subito dopo mi condurrete dal Re del Cielo, e mi aiuterete a convincerlo a tornare qua sotto. »

-Orm ha le Regalia... c'è una possibilità che possa vederlo ora e sopravvivere?
« Laggiù non c'è niente che vi aspetta, se non disgrazie e morte. »
« Io conosco bene Gabishi. Meglio di chiunque altro. Testardo, sì, fato a modo suo. Ma il mostro, è solo la superficie, un incarto ruvido come il metallo con cui ci si può anche tagliare. Ma Gabishi non è solo questo, e te lo dimostrerò. »

Per quanto fosse genuina l'amicizia di Orm verso quel tale, Drusilia immaginava che presto l'amica si sarebbe dovuta ricredere; se era vero che conosceva la morte, allo stesso modo sapeva quanto un uomo controllato potesse dare di matto praticamente da solo. Aveva vissuto anche situazioni simili, purtroppo.

« Ve lo dico per l'ultima volta. State facendo uno sbaglio enorme, e ci andremo di mezzo tutti quanti. Gabishi alterna periodi di frenesia ad altri di completa apatia. Alfiere: anche la prima volta che sei venuta qui, non c'era traccia di aggressività in lui. Vi prego: attendete solo pochi giorni. »
« Vi porterò io da lui. » Udo si offrì come guida « Ma in cambio, subito dopo mi condurrete dal Re del Cielo, e mi aiuterete a convincerlo a tornare qua sotto. »

-Penso sia una pessima idea- finì per ammettere, sia per la tipologia di Re che per l'idea di raggiungere gli sbroccati -Provo a chiamarlo io... così evitiamo di uscire ed evitiamo aggressioni, va bene?

Drusilia doveva rammentare bene quei percorsi, poiché li aveva seguiti durante la Messa dei Diluvi, costretta a correre dietro a Ryuko. Era un dedalo di viuzze create dalle dozzine di tumuli posizionati alla rinfusa, dove riposavano Storm Riders, per lo più i caduti durante le Guerre della Fondazione. Proprio come rammentava, più si andava verso il centro più le tombe diventavano vecchie e trascurate, fino al centro esatto dove sorgeva il piccolo mausoleo dalle pareti in marmo, una struttura alta sì e no tre metri scarsi, tappezzata di graffiti, simboli tribali, ed un'infinità di stickers che sembravano sgomitare per trovare quei pochi centimetri di spazio di cui necessitavano in mezzo alla miriade di altre icone adesive.

« Fino a qualche tempo fa, quando un team cessava di esistere qualcuno passava di qua per lasciare i badge su questo muro. »
In Klemvor c'erano badge come quelli praticamente ad ogni via, attaccati su muri, panchine, lampioni e vani portalettere. Servivano a marcare il territorio, e delimitare l'area di influenza di un team la cui invasione da parte di una banda rivale poteva significare guerra, ma sempre secondo le bizzarre usanze più o meno violente delle Tribù della Tempesta. Anche il territorio di Sleeping Forest era tappezzato di quegli stickers, anche se erano tutti vecchi e malconci. Dopotutto alla Foresta del Riposo non serviva granché, il loro territorio era già delimitato dallo Stige. L'ultima volta Dru aveva avuto ben poco tempo per ammirare quella parete ricoperta di colori, anche perché Spit Fire ed Akira si erano appollaiati sul tetto del mausoleo e su quel lato si ergeva proprio Gabishi, con Onibasu al suo fianco. In quel momento però Udo camminava di fronte alla Galanodel e ad Orm, e non c'era nessun altro in vista.

« Sia ben chiaro che sarà una toccata e fuga. Al primo problema si taglia la corta, intesi? »
L'ex Re delle Zanne era sembrato fiducioso, in un primo momento, ma ad ogni passo la sua iniziale spinta andava scemando ed ora aveva l'aria nervosa, teso come una corda di violino. Spit Fire non li aveva seguiti, probabilmente perché in quel momento lui ed Udo stavano svolgendo il ruolo di guardiani, o qualcosa del genere. Praticamente impedivano fisicamente ai loro compagni fuori di testa di evadere dalla prigione che si erano autoimposti.
La situazione era inoltre di sola calma apparente. Proprio mentre si avvicinavano al mausoleo, da qualche parte oltre la curva creata dal vasto avvallamento dove andavano perdendosi le tombe più recenti, qualcuno aveva cacciato un urlo disumano che sembrava opera di una bestia ferita. Ne era seguito un tonfo sordo, a cui Udo non aveva fatto troppo caso e che Orm aveva deciso di ignorare a sua volta dopo un primo momento di apprensione.

Raggiunsero le porte del piccolo mausoleo, ed ancora nessuno si faceva vivo, né si udivano particolari rumori. Akira si appiattì ai portoni in legno massiccio intarsiato, probabilmente ricavati da qualche luogo religioso chissà dove in Klemvor, mettendosi in ascolto in silenzio, facendo cenno alle due donne che lo seguivano di fare altrettanto.

« Va bene... »
Udo aprì i portali con uno strattone secco, producendo un cigolio acuto e sinistro, che cessò quando i battenti toccarono le pareti, a cui vennero inchiodati da un chiavistello apposito, il quale lasciò le porte spalancate impedendo loro di richiudersi alle spalle dei visitatori.
Lo spettacolo che si parò agli occhi di Drusilia e di Orm fu terribile.

Non era un mausoleo: era un mattatoio.
Avevano trovato la Smell Road.

Una decina di corpi giacevano appesi a testa in giù sul soffitto, legati a ganci e denudati dalla cintola in su, i busti scheletrici esposti, le vive carni private della pelle e le scapole spezzate con perizia che sporgevano come pali d'osso dalle casse toraciche, come se qualcuno avesse pugnalato quei poveretti dall'interno. I volti erano teschi su cui erano rimasti solo brandelli di muscoli e gli occhi, tutti quanti spalancati in un immota espressione di sorpresa. Gruda Mezzo-Marcio era riconoscibile dalla stazza, il suo peso aveva fatto fuoriuscire gli organi dalla spaccatura all'altezza dello sterno che accomunava tutti i corpi. Solo pochi giorni prima aveva accolto Drusilia piangendo al ricordo del suo fratello di sangue, Stan il Verde.
Dio solo sa perché avevano deciso di compiere quella mattanza proprio quel giorno. La Smell Road abitava i confini del cimitero da quasi dieci anni, aveva fatto la conta dei cadaveri dopo le Guerre della Fondazione ed aveva composto il primo nucleo dei Giardini Senza Vento, diventando i loro custodi. Forse era solo una coincidenza, un macabro scherzo del destino. Eppure sembrava che qualcuno sapesse che Drusilia stava venendo a far visita ai morti, e aveva allestito quello spettacolo per qualche motivo. Forse per spaventarla. O magari per dare un avvertimento sulla natura degli occupanti di quel luogo.
In particolare di uno...

« E' laggiù... »
Udo non era particolarmente impressionato dalla scena. Probabilmente l'aveva già vista, o forse ne era semplicemente insensibile. Come fa un morto vivente che ha vissuto per anni in un cimitero sotterraneo ad impressionarsi per dei cadaveri?
Comunque indicò un punto specifico, poco al di sotto di un piccolo altare su cui spiccavano simboli gotici che richiamavano l'aspetto di una croce cristiana, solo decorato da teschi umani che ad un'analisi più attenta si rivelarono di plastica e gesso, decorati con simboli tribali e intarsiati in modo elaborato.

Come il mostro delle fiabe, Skinface stava seduto a gambe incrociate di spalle all'ingresso, impegnato in un lavoro certosino di pulizia nei confronti di una piccola pila di quelli che sembravano lembi di cuoio, forse delle maschere. Aveva una bacinella d'acqua al suo fianco, ora completamente rossa, immergeva le mani in essa e poi tornava a pulire in modo febbrile l'interno dei lembi di materiale che teneva fra le dita. Il Senzavolto... Anche in vita era in qualche modo ossessionato dalle facce. Era famoso perché strappava la pelle del viso ai suoi nemici, il che lo rendeva tristemente noto.

« Hatch Venom... »
Bisbigliò lui, con un timbro di voce basso ed atono che sembrava venire dritto dall'inferno.
« Hatch... Venom... »
Ingoiato il primo impatto, Orm non esitò a farsi avanti ugualmente, sotto gli occhi di Udo che sembrava pronto a scattare come una molla.

« Gabi. Le Regalia della Horn Road sono passate al tuo successore. Ume ne ha modificato il desing, lo stile di Kaede non è proprio uguale al tuo, anche se può riprodurlo molto bene, se vuole. Kilik le ha messo in memoria tutti i tuoi trick, era l'unico modo che abbiamo trovato per sostituirti. E' servito un androide per farlo, sai...? »
Il Senzavolto non rispose, continuando ad impegnarsi nel suo lavoro di pulizia, dondolandosi avanti e indietro come un bambino autistico. L'atmosfera non era proprio delle migliori, eppure Orm continuava ad avanzare, un piccolo passo per volta.

« Non risponde. »
Disse Udo, teso come una corda di violino.
« Forse non era una buona idea. »
E infatti non lo era per niente. Ad un certo punto gli scappò anche uno sguardo carico d'ansia all'esterno. C'erano almeno altri due "Re" impazziti là sotto...

« Gabi...? Sono Orm. Ti ricordi di me, no...? »
Il tono di voce esitante di Orm la faceva sembrare una bambina che cerca di parlare ad un grosso lupo.
Udo non riusciva più a rimanere fermo, ma in compenso Skinface cessò di dondolare. Orm aveva appena urtato un cadavere, i ganci a cui era appeso avevano iniziato a gemere come anime dei dannati...

« Non va bene. »
Disse ancora Udo. Poi si rivolse a Drusilia.
« Non risponde, non va bene che si avvicina. Prendila e portala via, non so dove sono gli altri. »

Orm fece un altro passo...
Skinface fece cadere la faccia che teneva fra le mani a terra con un tonfo simile a quello della carne battuta dal macellaio...

Drusilia ricordava bene quelle strade, avendole percorse poco tempo prima rincorrendo la piccola Ryuko. Fu così che, dopo alcuni minuti, raggiunta la parte centrale, rivide il piccolo mausoleo dalle pareti in marmo decorato di graffiti, tribali ed altre porcherie tipiche di quelle popolazioni.

« Fino a qualche tempo fa, quando un team cessava di esistere qualcuno passava di qua per lasciare i badge su questo muro.
Sia ben chiaro che sarà una toccata e fuga. Al primo problema si taglia la corta, intesi? »
Drusilia annuì, riflettendo che -dopotutto- doveva essere quella più risoluta fra i tre; Orm era persa nei propri sentimenti mentre Udo... anche. Voleva scappare e poteva capirlo. A costo della vita, forse.
Intorno a loro la calma regnava sovrana, ma non era il classico silenzio tipico dei cimiteri o dei luoghi sacri. Sembrava più ad un film horror. Un urlo la fece spaventare e Drusilia divenne più nervosa. Ne seguì un tonfo sordo, che ovviamente non fu affatto rincuorante.
Raggiunsero le porte ed Akira si appiattì ai portoni, mettendosi in ascolto in silenzio, facendo loro segno di imitarlo.
« Va bene... »
Aperta la soglia, videro l'Inferno. Questa volta aveva l'aspetto di un mattatoio... ed i dannati erano la Smell Road.
Portandosi una mano alle labbra, Drusilia fece per vomitare ma riuscì a trattenersi. Non seppe dire tuttavia quale fu la reazione dell'amica, nè se ne preoccupò, presa come era dal raccapriccio.
« E' laggiù... »
Indicando un punto non troppo distante, nei pressi di un piccolo altare trovarono teschi umani in plastica decorati più o meno come il resto della struttura. A parte dei lembi di cuoio che... non era esattamente cuoio. Drusilia lo sapeva.

-Quarion, sono ai Giardini Senza Vento, il cimitero.
Si trovò a sussurrare al proprio frammento di AI, in forma di anello.
-Raggiungimi subito.

« Hatch Venom... Hatch... Venom... »
Gabishi era lì, come lo psicopatico da sempre descritto.
L'unico rider di cui Drusilia avesse effettivamente paura... forse per il brutto ricordo che le aveva lasciato un decennio prima.
« Gabi. Le Regalia della Horn Road sono passate al tuo successore. Ume ne ha modificato il desing, lo stile di Kaede non è proprio uguale al tuo, anche se può riprodurlo molto bene, se vuole. Kilik le ha messo in memoria tutti i tuoi trick, era l'unico modo che abbiamo trovato per sostituirti. E' servito un androide per farlo, sai...? »
Il Senzavolto non rispose, quasi ipnotizzato.
« Non risponde. Forse non era una buona idea. »
« Gabi...? Sono Orm. Ti ricordi di me, no...? »
« Non va bene. Non risponde, non va bene che si avvicina. Prendila e portala via, non so dove sono gli altri. »

Orm fece un altro passo ed un lembo di carne cadde per terra.
Una faccia.

-Se la tocca lo ammazzo.

Non urlò, piuttosto sembrava parlare con sè stessa. Si limitò comunque ad avvicinarsi all'amica, lentamente.
Le mise una mano sulla spalla.

-Se lo fai ancora ucciderai entrambe.

Un palmo aperto sarebbe stato rivolto verso il mostro. Probabilmente lui non avrebbe notato nulla di diverso, ma una barriera eterea si sarebbe interposta come scudo. La presa sulla spalla dell'amica era forte, e Drusilia pronta a scattare o addirittura interporsi fra i due, qualunque idiozia avesse provato a farle il pazzo.

-Andiamo via ora.

E questa volta era un ordine.