Fade at Dawn of Dream

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Lord of Frogs
    BananaSpy
    ThiefofMeatballs
    WizardofCode
    PensieroPervertitoDiAngy...

    Fyp'collab,Fyp'it?

    Group
    Member
    Posts
    4,336
    Location
    L'incubo d'un sogno. Son un killer che vagabonda nell'etereo mondo della fantasia. Vedi interessi

    Status
    Anonymous

    « Adaham Crowlou »

    Scheda


    "parlo" Penso TheVoice

    Mattino, il sole entrava attraverso gli spiragli delle tende ed illuminava quella piccola ma confortevole stanza, una delle camere da letto degli AdE. E proprio sul comodo materasso, nascosto sotto le lenzuola color del cielo, riposava uno del membri della gilda. O meglio una delle sue versioni future. Conoscendo alla perfezione gli spostamenti del suo io passato egli aveva approfittato di una di lui notte lontano da casa, e così dormire in quello che un tempo era stato il suo rifugio dalle intemperie ed i pericoli di Endlos. Un ritrovo per lui, i suoi amici, dove organizzare imprese ed iniziare avventure con lo spirito della giovinezza e l'impeto fornito dai neo scoperti poteri.

    Quanti errori si possono commettere in gioventù?
    Troppi.

    Ma non divaghiamo, ritorniamo al momento del racconto ed evitiamo di parlare di ciò che avvenne, o avverrà dipende dal punto di vista. Il ragazzo si risvegliò alle prime luci dell'alba con una sensazione di benessere e di felicità in corpo, nella mente, quasi avesse appena trascorso una notte splendida come non ne viveva da molto molto tempo. Pochi i ricordi davvero vividi, almeno per lui, di tutto ciò. Ricordava un ballo, delle maschere, una ragazza... così simile a quella che il giorno prima aveva incontrato e condotto in una delle locande di Istvàn... Eris, d'altro canto, invece avrebbe potuto raccontare fin nei minimi dettagli ogni momento di quella serata, e forse lo avrebbe fatto ma certo non in quell'occasione.
    Fatto stava che, una volta svegliatosi del tutto da uno dei rari periodi di sonno che si concedeva, il giovane si risistemò a dovere -non che ci volesse poi molto, era già pronto da ore per via delle turbe temporali che si incentravano su di lui- e quindi si riportò all'interno della locanda utilizzando uno dei suoi trucchetti di riavvolgimento.

    Uno schiocco di dita, tanto per essere un poco teatrale, e puff eccolo svanire da un luogo e ricomparire in un altro, vuoto e diverso.
    Controllò nello zainetto se per caso avesse dimenticato qualcosa, quindi guardò attraverso la maschera il secondo piano dell'edificio come a sincerarsi di aver fatto le cose nel modo giusto e di non essere stato visto. Si trattava di un luogo abbastanza modesto, ben tenuto, e i gestori cordiali ed il cibo delizioso lo rendevano un luogo di tutto rispetto adatto per il primo risveglio della ragazza nel semipiano. Si mosse accompagnato dal tintinnare delle catene e con passo sicuro verso la porta designata.

    Bussò. Una, due, tre volte, attese. Lei da dentro rispose, qualcosa poteva parere non andare nel modo in cui lo fece, ma in ogni caso lui piano entrò e si fermò di fronte l'ingresso con le mani giunte dietro la schiena e gli occhi rivolti alla figura femminile.

    "E' il momento di svegliarsi ♪"
    Cinguettò la oramai solita voce nella testa di Adaham, riprendendo presumibilmente i pensieri della locandiera, o forse inventandosi i propri data la forma che oramai aveva raggiunto.

    "Buongiorno, dormito bene?"
    Le parlò, con voce sospinta dalla felicità della notte, gli occhi sorridenti, e la bocca pure seppure non si potesse vedere, iniziando già a divagare su cosa avrebbero potuto fare di lì a poco. Una visita della città, la colazione magari, cercare informazioni, o comporre altre sinfonie di botta e risposta.

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Sempre più giù, negli abissi, il sole non mi può raggiungere, così affogo nei miei pensieri e non so, a dir il vero, se son dolci o meno~

    Group
    Member
    Posts
    318
    Location
    L'etereo mondo dei Sogni~

    Status
    Offline
    ~~Chain~~

    Sembra essersi aperta con qualcuno, finalmente, anche se rischia di spaventarli ancor prima di potersi mostrare per ciò che è realmente. Tuttavia il mistero continua a far da padrone per la giovane Chain. Pare essere questo un nome fittizio inventato sul momento, anche se in tutta probabilità nessuno se ne sarebbe potuto accorgere -non subito almeno-
    Ama dar da pensare alle persone e confondere le deboli menti che scappano ben presto impaurite.
    Tende a elogiare chi invece ha il coraggio di restare e scoprire la verità.
    Non ha ancora rivelato il suo passato e la sua età, anche se si può ipotizzare che orbiti intorno ai 19-22 anni.

    ~ Narrato ~ Parlato ~

    ~ Pensato ~ Altri ~

    divisoreUn incubo non è altro che la realizzazione di ogni nostra paura.
    Separatore-Grigio


    chain__by_azumi_project-dau1as7


    Un respiro affannoso riempiva l'aria, districandosi senza freni nella buia stanza della locanda, illuminata dai primi raggi dell'alba che con flebile desiderio irrompevano dalla vetrata della finestra. La ragazza, che di scatto si era messa a sedere sul proprio letto, stava ora tremando, lo sguardo smarrito e in preda alle emozioni, alla paura; un'espressione che lasciava trasparire ancora tutto il terrore provato nella notte. Lì, tra le calde e soffici lenzuola che l'avvolgevano quasi volessero farla sentire al sicuro e protetta, Chain continuava ad affannarsi cercando in tutti i modi di calmarsi, il tutto non bastava però a distogliere la sua mente dal ricordo del sogno e dell'incubo che ne era seguito. Lo sguardo, prima perso, riprese per qualche secondo lucidità: si guardò le mani, si toccò il collo, tastò il proprio viso constatando con sollievo la presenza della maschera e l'assenza di altrui catene, ma ciò nonostante l'angoscia la faceva ancora da padrona e i sentimenti e le sensazioni provate quella notte e che l'avrebbero accompagnata per chissà quanto durante la giornata e forse anche più.
    Spostò lo sguardo lungo le pareti, osservò i dintorni, ricordò dove si trovasse e cosa facesse lì prima di vivere tutta quella frenetica avventura.
    Come un prudente cacciatore controllò ad occhio ogni angolo buio ed ogni ombra, come se da un momento all'altro potesse sbucare nuovamente quella presenza terrorizzante che l'aveva bloccata e minacciata durante la notte..
    Uno, due, tre. Tre veloci rumori provenirono dalla porta d'entrata della stanza, ad annunciare l'arrivo di chi l'aveva trovata.
    Lei, d'altro canto, borbottò qualcosa, non era pronta in realtà a ricevere visite, ed era ancora visibilmente scossa..

    "Cos'è che si..diceva in questi casi? Ah..emh.. Pronto?
    No, aspetta, Chi è?
    ....AVANTI."


    Si, si, si potrebbe dire che era esattamente quella la parola magica, ed infatti la figura maschile entrò nella stanza subito dopo, fermandosi appena superata la porta, subito dopo averla richiusa con cura.

    "Buongiorno, dormito bene?"

    Ancora la mantella addosso, nulla era cambiato dal giorno prima eccetto la sua espressione. La maschera, ora più importante che mai, copriva quasi interamente ciò che provava e le sue emozioni, ma di certo non poteva ingannare a lungo riguardo allo stato emotivo della giovane. La voce, gli occhi, tutti elementi che potevano tradirla.

    "..Diciamo di sì."

    Si limitò a rispondere, seccamente, quasi scocciata. Non aveva certo il fare provocatorio del giorno precedente..E questo, ancora, poteva rivelare il tutto.
    Lanciò via le lenzuola, come per liberarsi, e si alzò dal letto avanzando verso uno specchio per sistemarsi le catene, girate ora su polsi e collo a causa della notte.

    "Cosa ci fai qui?"

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Lord of Frogs
    BananaSpy
    ThiefofMeatballs
    WizardofCode
    PensieroPervertitoDiAngy...

    Fyp'collab,Fyp'it?

    Group
    Member
    Posts
    4,336
    Location
    L'incubo d'un sogno. Son un killer che vagabonda nell'etereo mondo della fantasia. Vedi interessi

    Status
    Anonymous

    « Adaham Crowlou »

    Scheda


    "parlo" Penso TheVoice

    La felicità che animava le membra del ragazzo si dovette fare indietro di fronte alla reazione della giovane, la quale aveva mostrato con parole e sguardi un guazzabuglio interiore che avrebbe potuto fare invidia a quelli del più incasinato agente dell'entropia, che già di suo non era certo limpido come uno specchio.

    Egli la osservò con attenzione, attraverso le fessure della maschera, cercando di oltrepassare quella indossata da lei, raccogliendo indizi e sfumature, analizzando le di lei risposte e parole, parve non volerlo avere intorno, voler restare da sola, ma lui non lo avrebbe permesso. Aveva un modo di fare molto diverso da quello del giorno precedente, forse perché appena svegliata era un'altra persona, o forse si trattava degli influssi del semipiano, della notte trascorsa alla locanda, o ancora dei sogni, tutte ipotesi teoricamente corrette ma in pratica per niente confermate.

    "Qualcosa vi turba, mylady? Cosa vi è accaduto di tanto grave?"
    Occorreva indagare, indugiare sulla soglia della stanza e far volare dialoghi nell'aria fresca e limpida del mattino.

    Non distolse lo sguardo mentr'ella si alzava e si portava allo specchio, ove sistemandosi le catene gli chiese il perché della sua presenza lì. Prontamente egli le rispose, non sarebbe stato niente di tutto ciò a rovinare la giornata predisposta dal ragazzo, non lo avrebbe permesso.
    "Sono venuto a prendervi per fare un giro della città e dintorni, per farvi conoscere il luogo."
    Iniziò così, avvicinandosi di un paio di passi, le braccia giunte dietro la schiena.

    "E non vi saranno repliche d'alcun genere, venite con me a prendere un po' d'aria fresca, non ve ne pentirete!"
    Le porse una mano, poi, se lei avesse indugiato troppo tempo o avesse accampato scuse di vario genere, l'avrebbe usata per prendere una delle sue.

    "Non starete sul letto a marcire, andiamo ad esplorare questa bella cittadina, insieme e privi d'attesa."
    Spinto dall'entusiasmo e dalla frenesia, dalla voglia di farla star meglio e dalla curiosità per le di lei reazioni, avrebbe quindi provveduto a portarsela dietro fin fuori dalla stanza e poi dalla locanda, facendole iniziare a percorrere le strade della città. Pervase dal Canto del Vento, un concerto di suoni e di voci tranquille e rassicuranti, dolci e melodiose creato dalle correnti d'aria, le vie scorrevano veloci.
    Una meravigliosa città! Il peregrinare accompagnato dalla musica caratteristica, un dolce sottofondo rilassante, perfetto per il luogo in cui si sono ritrovati a gironzolare. Era tutto meraviglioso, semplicemente meraviglioso. Il verde, la natura, la bellezza, la facevano da padroni ovunque e dovunque, in perfetto equilibrio con le abitazioni artificiali e la vita umana.

    "Ti presento il Mercato delle Sette Note."
    E con un breve e semplice inchino ecco Adaham introdurre la ragazza a questa zona di Istvàn.

    Non aveva mai capito il perché del nome, anche se ha supposto tanto e tanto tempo addietro che potesse centrare con la riproduzione della scala musicale completa e perfetta, ma queste appunto erano solo ipotesi alle quali non è mai riuscito a trovare risposta certa.
    Di fatto si trattava di una serie di negozi, bancarelle, banchi e locali nei quali era possibile trovare ogni tipo di bene di ogni genere, dai più semplici ai più disparati, a patto ovviamente che si restasse almeno alla luce del sole nei limiti della legalità. Desideravi un orologio? Eccone mille. Volevi una maschera? Eccone diecimila. Catene, lucchetti, vestiti, torte, dolci, carillon, e chi più ne ha più ne metta, manco fosse un servizio fornito da geni della lampada.

    Poi, l'illuminazione. Una delle cose che spesso e volentieri fan sentire meglio la gente, cosa sarà mai? Invero la risposta semplice è, un dolce, una torta, ed ecco difatti che Adaham si diresse alla volta del più vicino negozio adeguato ed uscirne con una torta enorme in mano, impacchettata adeguatamente e apparentemente portata come fosse senza peso alcuno: infine le doti telecinetiche del ragazzo si rivelarono utili seppure per frangenti minori come quello.

    "Ho in mente un bel posticino dove mangiare questa delizia, terminato il giro del mercato avrai di certo fame."
    Così le disse infine, il sorriso celato, il tono felice, gli occhi fermi sulla di lei figura. Come avrebbe reagito Chain di fronte a tutto questo, a quelle azioni e quei gesti, ecco cosa si chiedeva Adaham in quei brevi momenti, certo però che la ragazza non lo avrebbe mai deluso qualsiasi fosse la risposta da lei scelta.

    Niente è più dolce di un dolce, salvo trascorrere un dolce pomeriggio in compagnia di qualcuno di dolce mangiando un dolce.



    Edited by PanderStear - 17/2/2017, 02:45
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Sempre più giù, negli abissi, il sole non mi può raggiungere, così affogo nei miei pensieri e non so, a dir il vero, se son dolci o meno~

    Group
    Member
    Posts
    318
    Location
    L'etereo mondo dei Sogni~

    Status
    Offline
    ~~Chain~~

    Sembra essersi aperta con qualcuno, finalmente, anche se rischia di spaventarli ancor prima di potersi mostrare per ciò che è realmente. Tuttavia il mistero continua a far da padrone per la giovane Chain. Pare essere questo un nome fittizio inventato sul momento, anche se in tutta probabilità nessuno se ne sarebbe potuto accorgere -non subito almeno-
    Ama dar da pensare alle persone e confondere le deboli menti che scappano ben presto impaurite.
    Tende a elogiare chi invece ha il coraggio di restare e scoprire la verità.
    Non ha ancora rivelato il suo passato e la sua età, anche se si può ipotizzare che orbiti intorno ai 19-22 anni.

    ~ Narrato ~ Parlato ~

    ~ Pensato ~ Altri ~

    divisore"Nessun sogno è "solo" un sogno"

    "Agli occhi di chi della mente ha fatto dimora"

    Separatore-Grigio


    chain__by_azumi_project-dau1as7


    Il ragazzo indugiava sulla porta, non sembrava volersi congedare come invece lei aveva 'consigliato'. Ed infatti cercò di indagare il perchè di quel suo strano comportamento. A dire il vero, per quanto ne sapeva lui, Chain poteva semplicemente essere così di natura, ed in effetti non sopportava esser tenuta sotto stretta sorveglianza da qualcuno, come se non ci fossero un paio di catene sul suo corpo a ricordarle costantemente ciò che in realtà era e doveva essere.

    "Qualcosa vi turba, mylady? Cosa vi è accaduto di tanto grave?"

    Di certo lo shock era stato notevole, quella notte: in realtà..lei voleva nascondere il tutto, ma come mostrarsi normale agli occhi di qualcuno che conosceva appena?
    Quel sogno.. era stato un fulmine a ciel sereno nella sua mente, l'aveva spezzata nello spirito ma.. Non poteva permetterselo. Sarebbe morto, chiunque lui fosse stato, avrebbe pagato per le sue azioni.

    "Ovviamente no, nulla di grave. Desidero solo rimanere sola."

    Mentire. Non troppo difficile.. Non troppo vero. Un'arte da tempo coltivata e solo nelle giuste occasioni svelata, eppure nonostante la sua bravura, questa volta si notava lontano chilometri che non era sincera, turbata nel più profondo dell'anima da lui, da quelle parole che ormai da un paio di minuti martellavano la testa come ripetizione d'eco e le regalava un puro terrore interiore.
    Tentanto di dar una parvenza di normalità alle sue azioni, finì di sistemare le catene ignorando lo sguardo insistente del giovane.
    Chain si voltò verso Adaham: l'espressione quasi vuota, come a dimostrare che non era solo "qualcosa" a non andare.
    No, questa volta non era possibile attuare l'arte dell'inganno.
    In tutta risposta alla sua domanda, lui affermò di volerla 'scortare' in città per un giro.

    "Sono venuto a prendervi per fare un giro della città e dintorni, per farvi conoscere il luogo.
    E non vi saranno repliche d'alcun genere, venite con me a prendere un po' d'aria fresca, non ve ne pentirete!"


    Il giovane mosse qualche passo verso Chain, porgendo infine la mano come a esortarla.
    Prese un piccolo stralcio di tessuto, voltandosi poi nuovamente verso lo specchio, ignorandolo. Muta di parole e spenta d'espressione, le sue emozioni erano paragonabili al più potente dei vortici e alla più completa apatia. Chaos totale, niente era certo o reale, un limbo ad occhi aperti senza ancora a cui aggrapparsi per ritrovare la realtà.
    Non voleva andare, non era ciò che desiderava. Doveva pensare, capire, approfondire il come. Il perché di quell'incubo.

    "Io non..Credo"

    Bisbiglò appena, assorta nei suoi pensieri che sembravano non volerla lasciar in pace.

    "Non starete sul letto a marcire, andiamo ad esplorare questa bella cittadina, insieme e privi d'attesa."

    La mano non venne presa dalla giovane, che però passò l'attenzione al sistemare la maschera, trattenendola con una mano per poi andarla a pulire con delicatezza con l'altra. Era un processo semplice, eppure pareva quasi che stesse lavando il suo stesso viso e non un semplice agghindo.
    Fece scorrere le dita sulla superficie della maschera, portò le dita a tastare la crepa nel mezzo del volto, constatando che non si era incrinata maggiormente, per sua fortuna.
    Avrebbe giurato di aver sognato la distruzione della stessa per opera di quello strano individuo, ma.. Forse era un semplice avvertimento, come premonizione. O forse la minaccia era reale, chi avrebbe potuto conoscere la realtà?
    Una scintilla nella mente di lei, fiamme ora si potevano vedere nei suoi occhi, come se una nuova e potente determinazione si fosse accesa, infine.
    Doveva agire, rimanere in quello stato non era produttivo, e tante cose doveva ancora scoprire la ragazza. Ci sarebbe stato un altro tempo per disperarsi per questi futili motivi. Certo, l'unica cosa da fare ora era scoprire se era o no una minaccia!
    Si voltò verso il giovane. Lui era la risposta.

    "Pochi istanti fa.. Avrei declinato totalmente l'invito, tuttavia.. Ora mi alletta, e se non è di disturbo dovrei porvi qualche domanda."

    Si mosse verso la porta, calandosi il cappuccio sulla testa, come di consuetudine. Lo scintillante pendaglio dondolò appena, per poi fermarsi nella perfetta simmetria del viso di lei e poggiato sopra il tessuto stellato.

    "Allora? Andiamo?"

    Disse infine muovendo qualche passo per uscire poi dalla porta, lasciando a lui il compito di richiuderla.
    In realtà si trovavano già nel centro della cittadina, e niente era meglio che un giro per schiarirsi le idee. La testardaggine era sua caratteristica ma per fortuna questa volta non era stata la maggiore e scrollandosi, trovando un traguardo da raggiungere, era riuscita quantomeno a trovar la forza di proseguire per quella giornata.
    Lui era la guida, lei lo seguiva, e di certo mai aveva visto tante cose come in quel giorno.
    I suoi occhi rimbalzavano voraci e affamati di informazioni in ogni dove, dal più grande palazzo dipinto alla più piccola bancarella della via.
    I passi si sommavano, distaccando sempre più la distanza dalla locanda a ciò che era la loro attuale posizione.
    Una piacevole melodia accompagnava ogni loro passo, rendendo quella città magica e unica nel suo genere, almeno per Chain.

    "..Da dove derivano questi suoni?"

    Una domanda normale, riferita alla musica che allietava la loro passeggiata, per altro..

    Non c'è nulla di male, no? Probabilmente anche altri se lo saranno chiesto..

    Pensò la giovane, continuando a far scorrere lo sguardo ovunque, fino a posarsi su un'altro soggetto che aveva attirato la sua attenzione.
    Nonostante questo, erano davvero molte le cose che in realtà ignorava, come se nella sua vita non fossero mai state presenti.

    "Ne ho già visti molti..ma"

    Iniziò, leggermente turbata da quale risultato quella domanda avrebbe potuto portare.

    "Vorrei sapere cosa sono quelli."

    Disse indicando poi un albero situato accanto a loro. E' vero, ne avevano passati molti per giungere fin lì, ed anche al suo arrivo su Endlos aveva avuto l'occasione di osservarli, ma mai si era chiesta cosa fossero, almeno fino a ora.
    Erano strani elementi visivi formati da una scura corazza esterna, ruvida in alcuni, liscia in altri. Anche il colore poteva cambiare, e come manto avevano strani prolungamenti, come rugosi e ossuti tentacoli che avanzavano verso l'alto, terminando poi con piccoli elementi verdi di diverse forme a seconda dell'esemplare.
    Non ne aveva mai visti nel suo mondo, ma forse il nome poteva farle capire qualcosa, anche se in realtà magari anche quelli, come i suoni di prima, erano solo di origine locale.
    Attendendo la risposta, giunsero infine in una zona più ampia, con molte più casette in legno di prima.

    "Ti presento il Mercato delle Sette Note."

    Disse con gran entusiasmo Adaham, inchinandosi subito dopo come a rendere il tutto più teatrale.
    Qualcosa cambiò però nell'espressione del ragazzo. Se già prima gli occhi erano luminosi, ora sfavillavano di felicità.
    Cos'era? Un'idea? Un pensiero, per caso?
    Senza parlare, scattò allontanandosi dalla giovane, tornando dopo pochi minuti, mentre lei aveva atteso, curiosa, il suo ritorno.

    "Cosa è succ-?"

    "Ho in mente un bel posticino dove mangiare questa delizia, terminato il giro del mercato avrai di certo fame."

    La interruppe lui, alzando leggermente la scatola come a mostrare ciò che aveva appena portato a termine.
    Stranita, la giovane tentò di avvicinarsi verso quell'oggetto, per capire cosa mai si nascondesse al suo interno.

    "Cos'è?.."

    Formulò semplicemente. Lui sembrava così emozionato, lei, d'altro canto, non capiva per nulla cosa stava accandendo.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Lord of Frogs
    BananaSpy
    ThiefofMeatballs
    WizardofCode
    PensieroPervertitoDiAngy...

    Fyp'collab,Fyp'it?

    Group
    Member
    Posts
    4,336
    Location
    L'incubo d'un sogno. Son un killer che vagabonda nell'etereo mondo della fantasia. Vedi interessi

    Status
    Anonymous

    « Adaham Crowlou »

    Scheda


    "parlo" Penso TheVoice
    E la risposta non tardò a giungere, assimilandosi alle altre ricevute all'interno della locanda. In quella stanza, al risveglio qualcosa evidentemente la turbava nonostante lei dicesse che così non fosse, il suo stesso sguardo e tono la tradivano, i modi di fare che parevano di norma invero nascondevano un qualcosa molto più profondo di quanto trasparisse. Qual problema l'affliggeva? Qual dilemma, delitto, gravità incombeva sulla di lei mente per farla comportare in quei modi? Adaham non avrebbe certo potuto dirsi un suo amico fidato, ma almeno un amico magari si, forse, o perlomeno lui così pensava e credeva. Inizialmente restia a parlare e confidarsi, nonché a seguirlo nel girovagare in città, ella infine cedette un po' per curiosità un po' per altro, forse distrarsi o svagarsi, quel che fosse la risposta uscirono ed iniziarono il viaggio turistico.

    Mantello indosso, cappuccio sulla testa, ed ecco la mascherata ragazza muoversi al seguito. La sua maschera, uno scrigno per chissà quale tesoro, un viso celato, il mistero in esso annidato, il ragazzo non resisteva all'indagare ed in un modo o nell'altro la verità avrebbe fatto uscire allo scoperto, venire a galla, rivelato di sua sponte o meno. Subodorava piani, congetture, trappole, qualsiasi idea utile che fosse pazza o sconsiderata veniva dalla sua mente presa in esame quale la migliore e geniale. Purtuttavia solo mere ipotesi e supposizioni di riuscita erano, e finché non si fosse realmente prodigato per metterle all'opera non sarebbe successo men che meno nulla più di ciò che già era accaduto - Adaham datti da fare o resterai indietro.

    Egli sorrideva, celato dal metallo, nell'osservare la giovane preda dell'entusiasmo e della curiosità divorare avidamente con gli occhi ogni cosa che il suo di lei sguardo potesse riuscire a raggiungere: insomma, uno spettacolo da vedere e da vivere. Invero non solamente quel senso fu vittima della curiosità, pure l'udito, tratto in azione dalle note sparse nell'aria per le quali richiedeva spiegazioni.

    "Si tratta del prodotto di una delle più rinomate arti del posto. Il Canto del Vento viene generato dal passaggio, per l'appunto del vento, attraverso tutta una serie di edifici e monumenti le cui architetture fungono da strumenti musicali giganti."
    Egli le si rivolse estatico per le di lei reazioni, rispondendole senza indugio alcuno, un braccio posto dietro la schiena. Con l'altra pareva invece muoversi per abbracciare l'intero panorama e toccare con mano le note, seguita dal proprio sguardo.
    "E' come se la città, o meglio il presidio cantassero per chiunque vi sia all'ascolto."
    E con questa conclusione tornò a rivolgere gli occhi su Chain, tradendo con di questi ultimi espressione i sentimenti che lo animavano nello stare in compagnia di qualcuno così affine e così curioso.

    Nel lontano passato, nel quand'egli giunse per la prima volta in quei luoghi, le stesse domande lo avevano animato e spinto nell'eterna ricerca della verità fino a scoprire cosa si celasse davvero dietro a tutto ciò. Segreti annidati in altri tempi, in altre dimensioni e piani dell'esistenza, e che necessitavano di restare sepolti. Adaham non indugiò oltre sull'argomento, prima che qualcosa di troppo ne venisse fuori, non volendo certo coinvolgere in qualcosa di eccessivamente grosso una giovane naufraga.

    Parimenti alle questioni, altro attirò fortunatamente la di lei curiosità distogliendo l'attenzione. Un legnoso tronco, foglie verdeggianti e frutti vergini, venne indicato dalle sue parole quasi fosse la cosa più misteriosa di questo mondo.
    "Alberi."
    Le rispose lui, che in altri tempi avrebbe potuto ridacchiare di simili domande apparentemente poste in maniera scherzosa ma invero realmente necessarie.
    "Sai cosa è un albero?"
    Le chiese infine, pronto a fornirle ulteriori informazioni quali il loro scopo, gli utilizzi, età, composizione, abitanti e frutti, estensione e colori, cambiamenti e caratteristiche varie, con calma e pazienza e senza andare di fretta.

    Oltrepassato questo ostacolo, se così si sarebbe potuto definire, giunti al mercato e comprata la torta, ella gli pose altre domande e lui non esitò a rispondere anche a queste.
    "Si tratta di un piccolo regalo per te, per il nostro incontro e per concludere degnamente la mattinata. Lo vedrai però sol quando il momento adatto giungerà."
    Il dolce pacco sempre posto al di sopra della propria mano, adagiato sul palmo in equilibrio perfetto, sembrava calamitare gli sguardi della ragazza ed era questo non per niente e d'altronde uno degli scopi per i quali fu comprata.

    "Ergo, dopo di voi, Mylady."
    Le fece strada con un'ulteriore inchino, tenendo alta la confezione.
    "Seguite il vostro istinto e dissipate ogni paura, muovetevi tra la folla e i banchi cercando qualsiasi cosa potreste desiderare. Sarà vostro, ve lo prometto."
    E non mentiva di certo, così disse e così avrebbe fatto. Che si fosse trattato di un qualche genere di cibaria -infondo per quel che ne sapeva non mangiava dal giorno precedente-, di vesti di cambio poiché giunse senza nulla con sé, gioielli, perché no giocattoli, oggetti strani che attirassero lo sguardo semplicemente, o curiosi da scoprire, rompicapi per la mente, piante, fiori, quadri e svariati oggetti d'arte, specchi e ... tutto quel che vi sarebbe potuto essere nel mercato più fornito del presidio.

    Non smentisca le aspettative, signorina incatenata, si liberi dalle catene e lasci che l'istinto ed il desiderio la dominino incommensurabilmente.

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Sempre più giù, negli abissi, il sole non mi può raggiungere, così affogo nei miei pensieri e non so, a dir il vero, se son dolci o meno~

    Group
    Member
    Posts
    318
    Location
    L'etereo mondo dei Sogni~

    Status
    Offline
    ~~Chain~~

    Sembra essersi aperta con qualcuno, finalmente, anche se rischia di spaventarli ancor prima di potersi mostrare per ciò che è realmente. Tuttavia il mistero continua a far da padrone per la giovane Chain. Pare essere questo un nome fittizio inventato sul momento, anche se in tutta probabilità nessuno se ne sarebbe potuto accorgere -non subito almeno-
    Ama dar da pensare alle persone e confondere le deboli menti che scappano ben presto impaurite.
    Tende a elogiare chi invece ha il coraggio di restare e scoprire la verità.
    Non ha ancora rivelato il suo passato e la sua età, anche se si può ipotizzare che orbiti intorno ai 19-22 anni.

    ~ Narrato ~ Parlato ~

    ~ Pensato ~ Altri ~

    divisore"I desideri son sogni ad occhi aperti, realizzati in un altro mondo, che trovano riscontro nella realtà."
    Separatore-Grigio


    chain__by_azumi_project-dau1as7


    Un vero pozzo di informazioni sul luogo era quel giovane, e questo spingeva sempre di più Chain a ritenerlo un buon inizio per le molteplici domande che le frullavano in testa.
    Già poco prima aveva pensato all'idea di aprirsi con lui e rivelargli cosa in realtà aveva sognato, cosa era successo dopo quel magnifico sogno danzante a cui aveva partecipato, ma non era certo una strada il luogo adatto. Avrebbe atteso, il momento giusto sarebbe di certo giunto.
    Molte informazioni erano state date alla giovane, saziando momentaneamente la sua sete di sapere, ma certo uno sguardo confuso arrivò dal ragazzo quando chiese cosa fosse quello strano elemento che in realtà per le comuni genti poteva definirsi un semplice albero.

    "Oh.. Quindi è quello un albero? Capisco."

    Disse con tono pensieroso la ragazza. Quindi era quello un albero. In verità sapeva tutto sull'argomento: l'utilità, il ruolo nell'ambiente ed il ciclo vitale, però..Mai aveva avuto l'occasione di vederne uno con i suoi occhi. Come un cieco che vede per la prima volta la luce, anche lei viveva questa emozione per la prima volta. Si soffermò con lo sguardo. Ciò che sapeva, era che era formato da un materiale di nome Legno che prendeva il nome di Tronco, in quella forma allungata. Gli elementi verdi di diverse forme invece potevano esser benissimo le Foglie.

    "So che.. Gli alberi sono elementi veramente utili, e dal mio punto di vista sono affascinanti. Possono crescere in altezza grazie al tronco, ed i rami possono estendersi per molti metri verso l'alto, in un certo senso... Si potrebbe quasi dire che sfiorino il cielo.. Le stelle."

    Abbassò per qualche istante lo sguardo, senza motivo, o.. Forse voleva solo nascondere ciò che realmente provava.
    Stelle, oscurità, notte. Lei apparteneva alla notte, alle tenebre, all'ombra stessa del mondo.
    Le stelle erano..Da sempre, l'unica luce che in realtà allietava la sua vita, come un dolce e caldo abbraccio che desidera solo darti conforto.

    "Una particolarità degli alberi è il loro cambiamento a seconda delle stagioni. Non so come funzioni qui, però.. nel mio mondo, credo funzionasse in questo modo: le foglie scuriscono variando di colore e cambiano la consistenza fino a spezzarsi totalmente distaccandosi dal loro precedente sostegno. L'organismo poi rallenta per resistere alle temperature più fredde, e rinasce a nuova vita in primavera, quando l'atmosfera si inizia a scaldare donando la luce brillante.. O almeno.. Credo sia così"

    Forse aveva sbagliato qualcosa? Cosa mai poteva sapere su quei verdi elementi, su quegli organismi autotrofi che adornavano strade e in natura risiedevano e vivevano.
    Proveniente da un così scuro passato, il nero era tutto ciò che era in grado di scorgere nel suo Nulla, ed il verde.. Quello mai era stato un colore vero, tutto ciò che conosceva era in realtà niente.
    Rispondendo poi anche alla successiva domanda, Adaham spiegò che la piccola scatola conteneva un regalo per lei. Sorpresa e stranita da quel gesto, un poco fu presa dall'emozione vergognandosi leggermente per il trattamento che le era stato riservato, per questo, prima che lui potesse aggiungere altro, scattò verso la folla, disperdendosi in essa.
    Il vasto mercato animava lo sguardo della giovane, ora; dopo l'ultima affermazione del ragazzo aveva iniziato a girovagare senza meta alla ricerca di qualcosa che potesse attirare la sua attenzione.
    Tastò tessuti, osservò piccoli oggetti di vario genere e utilizzo, si avvicinò a vari cibi senza però rimanere troppo sullo stesso punto, almeno fin quando non arrivò a un banco che, per sua sfortuna, vendeva lo stesso materiale che lei aveva ora a collo, polsi e in minima parte, mai viste e mai affermate, sulle caviglie. Guardò con un misto di odio e disprezzo , ma anche attaccamento emotivo quelle catene, costrizioni familiari ma che se non si trattavano delle sue potevano raggelarle il sangue. Ormai ciò che era suo faceva parte del suo stesso essere, quelle catene che la costringevano, con il tempo erano diventate un attaccamento emotivo, così come la maschera prendeva posto nel suo cuore come fosse un reale essere vivente. Un amore concreto e materiale per un semplice oggetto fonte di tanta sofferenza. Ringhiò quasi al notare che una tra le tante era tinta di un nero troppo familiare. Scattò dietro sè quasi come fosse in pericolo, e niente avrebbe potuto distogliere la sua mente da quell'idea.
    Passò oltre al notare che, passati poco più di due minuti, non stava effettivamente succedendo niente. Si mosse velocemente, allontanandosi finalmente da quella bancarella, per soffermarsi invece su una che vendeva oggetti affilati e luminosi, simili a armi che lei utilizzava in passato per difendersi da colei che l'aveva relegata all'ingiusta vita da incatenata. Una lotta troppo lunga per ripensare ai vari piani e macchinazioni che vi erano sotto. L'unica cosa che rimaneva era quel pugnale, vecchio e mai invecchiato allo stesso tempo, aveva avuto il fidato compito di proteggerla da chiunque l'avesse minacciata. Uno tra tutti spiccava agli occhi della giovane, in forma e grandezza si poteva dire che era molto simile alla sua vecchia e fidata arma.. Per questo la prese in mano, poi si voltò verso Adaham.

    "..Sai, tempo fa.. Avevo un pugnale come questo, ma purtroppo oramai è andato perduto."

    Nemmeno il tempo per il ragazzo di rispondere, che aveva già posato quello stesso pugnale sul bancone, voltandosi silenziosamente per allontanarsi, decisa a rivolgere l'attenzione altrove. Troppi ricordi stavano riaffiorando, e la giornata era già abbastanza agitata di suo, non occorrevano altri pensieri alla giovane.
    Districandosi abilmente tra la folla, si avvicinò a più bancarelle lungo il tragitto, posando lo sguardo su diversi oggetti, cibi ed agghindi di ogni genere.
    Solo dopo poco tempo però venne attratta da qualcosa; un profumo, familiare ed inconfondibile per quanto riguarda i sensi ma apparentemente sconosciuto. Nemmeno aveva prestato un minimo di attenzione al fatto che in realtà continuava a lasciare indietro il giovane, che però sembrava ben adattato a quella velocità.

    "Qualcosa, a dire il vero, ha attirato la mia attenzione... Ma.. non ho idea di cosa sia. Se dovessi andare a fortuna, direi che proviene da là"

    Disse infine indicando una semplice bancarella di cibarie. Ed era vero, ciò che aveva attirato il suo naso si trovava esattamente lì, e poco ci mise ad andare a controllare cosa realmente fosse. Un semplice odore, conosciuto per chissà quale ragione.. Era, ma certo.. Un piatto di certo facile da ritrovare. Un pesce alla griglia, per l'appunto, salmone. Si avvicinò ulteriormente, chinandosi poi sul piatto appena cucinato e pronto alla vendita, risultando un poco strana agli occhi dei passanti, specialmente quando senza esitazione prese un pezzetto di quella prelibatezza noncurante del fatto che, in verità, prima sarebbe stato un dovere acquistarlo.

    "...Sì, direi che è questo, riconosco profumo e sapore!"

    Come una bambina felice prese il piatto, voltandosi verso Adaham per mostrarglielo, mentre il commerciante, stranito e confuso, aveva iniziato a richiamare la ragazza che però non lo stava minimamente calcolando. Cosa si sarebbe potuto aspettare il giovane da quel comportamento? Come avrebbe reagito? Certo, aveva detto che "ogni cosa che desiderava" sarebbe stata sua, ma il furto non era contemplato di certo. Eppure ciò che lei stava facendo non si poteva definire furto. Si vuol far una colpa a chi appena è giunto in un nuovo mondo di come questo stesso funziona?
    Di certo avrebbe imparato, con calma, ad apprendere ogni cosa di questo universo a lei sconosciuto.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Lord of Frogs
    BananaSpy
    ThiefofMeatballs
    WizardofCode
    PensieroPervertitoDiAngy...

    Fyp'collab,Fyp'it?

    Group
    Member
    Posts
    4,336
    Location
    L'incubo d'un sogno. Son un killer che vagabonda nell'etereo mondo della fantasia. Vedi interessi

    Status
    Anonymous

    « Adaham Crowlou »

    Scheda


    "parlo" Penso TheVoice
    Alberi, cosa sai degli alberi? Questa la domanda posta da Adaham, in pratica, e la risposta della ragazza che ne seguì ben dimostrava la di lei conoscenza e sapienza teorica benché, d'altro canto, mostrava anche una certa dose di inesperienza pratica. Non s'avvide mai, prima d'allora, di uno sguardo posato sulla corteccia d'uno di questi, delle foglie verdeggianti poste sui rami, dei frutti e dei cambiamenti stagionali, eppure nonostante ciò non si sarebbe certo potuta dire inesperta in codesti argomenti, purtuttavia ciò che conosceva si riferiva al suo mondo di origine il quale a giudicare dalle descrizioni sarebbe potuto benissimo essere lo stesso del ragazzo.

    Questi, d'altronde, non esitò a regalare ulteriori informazioni e nozioni sul semipiano quasi come stesse davvero facendo la guida turistica, si era immedesimato. D'altro canto come biasimarlo, gli piaceva aiutare le persone un tempo, e desiderava rifarsi dell'improvvisa scomparsa di Charlotte, evento risalente oramai a diversi anni prima.

    "Le stagioni esistono, tuttavia... ogni presidio è costantemente preda della propria, questo in cui ci troviamo ad esempio è immerso in quella che definiresti come una primavera perpetua, nonostante un certo livello di differenza invero vi sia durante il trascorrere dell'anno."

    Minima o evidente che fosse, v'era questa verità di fondo, espressa col di lui tono amichevole e quasi coinvolgente, il sorriso sempre presente ed evidente nonostante fosse celato al di sotto della maschera metallica, ed un solo occhio vi si potesse scorgere oltre.

    Superato questo scoglio, ed un paio di altri ancora, la giovane Chain seguì quindi il suggerimento ed il proprio istinto, prendendo a districarsi fra la folla ed i banchi alla ricerca di un qualcosa che potesse soddisfare le sue brame. Ella sparì nella folla, s'allontanò, tuttavia lui disponeva di poteri e capacità perfettamente adatte agli inseguimenti ed al non perdere di vista qualcuno, ergo dovunque ella si fermasse anch'egli ivi si ritrovava.

    Svariati generi attirarono la sua attenzione, eppure nulla sembrava essere all'altezza, bastarle, soddisfarla, oltrepassava uno dopo l'altro tutti i banchi e negozi, la merce esposta veniva vagliata e rifiutata, sotto lo sguardo vigile, attento e curioso del ragazzo lei proseguiva nella incessante ricerca di qualcosa a entrambi ignoto. La seguiva in ogni suo spostamento e movimento, rispondendo alle di lei domande quando postegli, finché infine ella non si fermò per più tempo di fronte ad una serie di catene. Che fosse quello il desiderio si chiedeva il ragazzo, ben consapevole che altre già ne aveva indosso, e poi invero osservando lo sguardo non avrebbe saputo dire se davvero le bramasse o piuttosto... altro, ricordando qualcosa a proposito dell'essere stata incatenata e prigioniera nel suo passato.

    "Catene... anelli, per incatenarla... come fece lei..."

    Eris, dunque anche lei ricordava il sogno, il ballo, le confidenze, il botta e risposta, pian piano lui rimembrava sempre più particolari grazie alla propria metà, e quindi avrebbe potuto dire di capire cosa si celasse dietro gli occhi della giovane. Come se ve ne fosse necessità, Chain ad un certo punto compì uno scatto all'indietro apparentemente spaventata, lasciando nel dubbio più di qualcuno dei presenti e spingendo Adaham ad avvicinarsi per chiederle che cosa avesse, con tanto di mano protesa per toccarla sulla spalla richiamandola da questa parte della realtà, lontana da qualsiasi tipo di pensiero la potesse turbare.

    Non ve ne fu bisogno in quanto, in capo ad un paio di minuti e poco più, la situazione si placò e passarono oltre lasciandosi alle spalle il luogo e qualsiasi cosa vi fosse accaduta.

    Ne raggiunsero un altro, questa volta affollato di armi bianche dotate di lame, e proprio una di queste attirò particolarmente l'attenzione della ragazza la quale non poté resistere al fare un commento mostrando quanto le fosse caro e quanto le mancasse. Si trattava di un altro pezzetto del puzzle che la componeva, indizi sul suo passato e forse anche su cosa le si sarebbe potuto donare come ricordo della visita al mercato. Ogni promessa è debito d'altronde, e quindi Adaham si accinse subitamente ad ottenere l'oggetto tanto da lei agognato, pronto a porgerglielo senza indugi, o perlomeno questo sarebbe stato il piano non fosse che la ragazza a quel punto s'era già allontanata verso la successiva zona abbandonandolo al proprio destino.

    "Che ragazza mi sono ritrovato accanto, eppure... non posso certo dire di non capirla."

    Così disse lui, prima di appropriarsi del regalo, infilarlo in una tasca ed incamminarsi sempre con la torta impacchettata in mano sulle di lei tracce, ritrovandola poco dopo ferma ad annusare l'aria come se cercasse di individuare qualcosa. Ed invero, era proprio così: il suo olfatto aveva individuato un cibo a lei famigliare e che desiderava ritrovare, e seguendolo raggiunsero insieme un banco ricoperto di cibarie, una fra tutte quella designata come bersaglio della giovane.

    Tutto ciò ricordava al cronomante altri particolari del sogno, il sushi in particolare, un collegamento evidente col pesce alla griglia indicato e in breve assaporato dalle di lei fauci voraci. Sotto lo sguardo divertito del ragazzo e quello confuso e spaesato del negoziante, ella proseguì entusiasta della scoperta incurante dei tentativi di richiamarla a loro, talmente presa dal sapore e fragranza di una simile pietanza.

    Mostrò il piatto come fosse un tesoro, ed ecco che senza attendere più di qualche istante Adaham accontentò lei e l'uomo comprandolo per intero.
    "Lo prendiamo tutto, grazie e arrivederci buon uomo."
    Sorrise ancora divertito al di sotto della maschera, osservando costantemente l'amica preda dell'euforia. Certo, non aveva chiesto di poterlo prendere o assaggiare, ne altro, però quello sarebbe stato un problema meramente relativo, di poco conto, ma che d'altronde meritava un piccolo commento da parte del giovane.

    La sospinse piano lontano dal banco e le parlò quando si fossero allontanati a sufficienza.
    "Normalmente sarebbe ideale chiedere prima di prendere ed utilizzare, specialmente se si tratta di qualcosa venduto in un mercato."
    Data la di lei inesperienza del mondo e dei modi di fare, lui non poté non fare un paragone con la principessa imprigionata nel castello, nella torre più alta magari, tenuta al sicuro eppure segregata, inconsapevole di come funzionasse il mondo all'esterno e di come vi si svolgesse la vita.
    Chain la principessa, sarebbe stata un'immagine più che adeguata dati il suo portamento ed il suo modo di parlare, ma al contempo non le sarebbe comunque calzata a pennello per via di tanti altri piccoli particolari, quali la maschera, ciò che del di lei passato egli conosceva, quel che non conosceva e a cui non era abituata e che per una principessa sarebbero dovute essere quasi la norma.

    "E quasi ora di pranzo, se vogliate seguirmi vi condurrò nel luogo da me designato per aprire i vostri regali in tranquillità."

    Ipotesi e fantasie, viaggi con la mente ed idee varie a parte, egli nuovamente le parlò, per poi condurla di strada in strada mano nella mano se necessario oltre il mercato, fino ai confini del centro abitato ed ancora più in là degli ultimi veri e propri edifici. Diversi minuti impiegarono ma infine posarono i piedi sul prato esterno e proseguirono sino al fiume che scorreva lì vicino, fermandovisi di fronte.
    "E questo, Mylady, è il fiume!"
    Scorreva senza tregua, impetuoso ma non troppo, ed era uno degli svariati spettacoli naturali dei quali il presidio faceva dono agli abitanti.

    "Mhh in effetti potrebbe essere un problema giungere al di là bagnati fradici, ma credo di aver avuto un'ottima idea al riguardo."

    Posizionatosi sulla riva, Adaham allargò le braccia e davanti a lui sull'acqua iniziò a crearsi una struttura di colore azzurro blu, spandendosi in tutte le direzioni assumendo una forma ovale, per poi innalzarsi dai lati. In capo a pochi secondi ecco formata una perfetta barchetta stile veneziano composta di quello che sarebbe potuto parere cristallo colorato, eppur decisamente più leggero e dotato di molte delle proprietà del metallo. Tempo compresso, in due parole, in una forma adatta allo scopo prefissato.

    "Dopo di voi, il vostro posto è sulla prua."
    Si fece infine da parte con un inchino, attendendo ch'ella s'accomodasse per poi lasciare il pacco nel centro, portarsi dalla parte opposta ed iniziare a traghettarla dall'altro lato. Transitarono tranquilli e senza problemi, complici le doti telecinetiche del ragazzo, giungendo sino alla sponda opposta e qui scesero.

    Si trattava di un prato in riva al fiume, grande abbastanza da potervi porre una piccola abitazione, e confinante direttamente con il bosco, i suoi profumi ed i suoi abitanti. Tranquillo, sereno, pacifico, e ideale per un pranzo all'aria aperta. Una volta giunti fin lì, dallo zaino egli tirò fuori una tovaglia da picnic che subitamente posizionò poco più in là e su di essa mise il dolce impacchettato, si sedette ed una volta che Chain ebbe fatto lo stesso le si avvicinò gattonando per porgerle il pugnale.
    "So che non potrà ovviamente essere il degno sostituto di quello andato perso, però ecco a voi il vostro pugnale, Mylady."
    Ed una volta consegnato il regalo, si sarebbe riportato verso la torta sedendovisi davanti preparando già un paio di piattini e di forchette, oltre che il necessario per tagliare a fette.


    Edited by PanderStear - 17/2/2017, 01:57
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Sempre più giù, negli abissi, il sole non mi può raggiungere, così affogo nei miei pensieri e non so, a dir il vero, se son dolci o meno~

    Group
    Member
    Posts
    318
    Location
    L'etereo mondo dei Sogni~

    Status
    Offline
    ~~Chain~~

    Sembra essersi aperta con qualcuno, finalmente, anche se rischia di spaventarli ancor prima di potersi mostrare per ciò che è realmente. Tuttavia il mistero continua a far da padrone per la giovane Chain. Pare essere questo un nome fittizio inventato sul momento, anche se in tutta probabilità nessuno se ne sarebbe potuto accorgere -non subito almeno-
    Ama dar da pensare alle persone e confondere le deboli menti che scappano ben presto impaurite.
    Tende a elogiare chi invece ha il coraggio di restare e scoprire la verità.
    Non ha ancora rivelato il suo passato e la sua età, anche se si può ipotizzare che orbiti intorno ai 19-22 anni.

    ~ Narrato ~ Parlato ~

    ~ Pensato ~ Altri ~

    divisore"In grado di modellare la realtà a mio piacimento, vogliosa di liberà, Finalmente ti ucciderò con questa mia lama."
    Separatore-Grigio


    chain__by_azumi_project-dau1as7


    Chain ascoltò attentamente ogni parola del ragazzo; pareva molto interessata a ciò che il giovane le stava rivelando.
    Quindi ogni stagione caratterizzava un singolo presidio? Ma sarebbe stato possibile spostarsi nei vari presidi senza problemi? Si trattava di un'eventualità che avrebbe potuto portare a numerosi e indecifrabili risvolti, più di quanti sarebbe riuscita ad immaginare persino lei. Come funzionava questo mondo? Cosa significava primavera perenne? Quali cambiamenti vi erano durante l'anno? Come mai questa suddivisione all'apparenza così netta? Queste erano solo alcune delle domande che nella sua mente ronzavano incessanti alimentate dall'insaziabile fame che la sua curiosità generava.

    In fondo la giovane incatenata desiderava ardentemente esplorare ogni singolo luogo di quel mondo che, a conti fatti, le aveva finalmente donato una simil libertà e la vista. Come un dolce risveglio da un lungo e terrificante incubo, quasi come quello sognato la notte precedente; colori, profumi, paesaggi.. Persone, oggetti di ogni genere, animali, tutto questo pareva prender forma e consistenza meglio di quanto lei sapesse fare nel suo mondo.

    I profumi locali riempivano il suo naso e l'aria fresca era finalmente in grado di carezzarle la pelle e farla sentire viva. Ogni singola informazione, fosse questa proveniente dallo stesso giovane che la stava guidando nelle sue scoperte o di sua sola intuizione, veniva avidamente appresa e fatta sua; ogni secondo una nuova scoperta le illuminava lo sguardo, inebriando i suoi sensi.
    Tutto era nuovo.
    Un mondo di curiosità e possibilità si ergeva di fronte a lei e nulla l'avrebbe mai fermata impedendole di scoprire tutto.
    Eppure gli ostacoli dati dalle educazioni, dai comportamenti dettati dai potenti e dalle leggi si mettevano in mezzo, ed in realtà ci rimase non poco male quando il giovane Adaham le disse che sarebbe stato opportuno chiedere, prima di prendere.
    In effetti quello era un mercato, si era lasciata prendere dall'entusiasmo dimenticando momentaneamente il significato della parola: un mercato è un luogo dove avviene una compravendita, qualcosa in cambio di qualcos'altro, da questo principio non si sfugge, eppure, avendo sempre creato da sé ogni cosa della quale avesse bisogno non poteva certo dirsi abituata a simili azioni da svolgere prima di entrare in possesso di qualcosa. Andava allora oltre la sua comprensione e la sua logica.
    Passarono oltre in breve, lei non fiatò, troppo strano era venir ripresi per una simile sciocchezza. Ne avrebbero comunque creati altri, no? Cosa cambiava dal prenderlo al non prenderlo, se in pochi secondi potevano averne uno nuovo e gustoso quanto il precedente?
    I meccanismi insiti dietro tutto ciò le sfuggivano ancora e ci sarebbe potuto volere del tempo prima che le entrassero nella testa a dovere rendendola consona al luogo in cui avrebbe vissuto d’ora in poi.

    Stavolta fu il turno del ragazzo di proseguire oltre la bancarella e condurli in un altro luogo, parlò del pranzare e di regali da aprire, regali per lei, e più di uno. Doni inaspettati, e nuovamente si ritrovò a ringraziare la presenza della maschera a celare il proprio volto e le proprie reazioni, l'imbarazzo e la vergogna dell'essere oggetto di simili attenzioni.
    Inutile, suppose Chain, chiedere di mostrarglieli subito e poter soddisfare le brame e l'interesse, e quindi lo seguì attraverso strade e vicoli senza mai staccare gli occhi dal misterioso pacco che teneva sul palmo e dalla sua figura, cercando ogni traccia di emozioni, ogni indizio che le permettesse di capire cosa poteva celarsi all’interno.

    Uscirono dalla città e posarono finalmente i piedi sul manto erboso, lo stesso che il giorno prima aveva accolto la giovane sul semipiano, che era ora divenuto oggetto delle sue attenzioni in quanto finalmente si era decisa a tentare di comprendere che cosa esattamente fosse.
    Era tutto sommato una bella sensazione posare anche solo il palmo della mano su quella distesa verdeggiante, così aveva appreso si chiamasse quel mare di fili d’erba, il giorno prima, e desiderava ardentemente chiedere più informazioni..
    Ma forse era meglio affrontare una questione alla volta, troppi pensieri, troppe domande stavano ora iniziando ad accumularsi, e la ragazza rischiava di non riuscire a reggere il passo ed incappare in un tilt di sistema. Non poteva permetterselo ma.. Se solo fosse stato necessario, lo avrebbe affrontato con tutte le sue forze, pur di imparare. Poteva e doveva imparare, anni e anni andavano recuperati e nulla glielo avrebbe impedito. Fin quando il sole avrebbe illuminato il cielo, la sua curiosità non si sarebbe placata.. Tra l'altro quest'ultimo era esso stesso una domanda alla quale la ragazza voleva trovar risposta: sapeva perfettamente cosa fosse il sole ma.. Lo sapeva davvero, alla fine?

    Giunsero al fiume, così lo chiamò Adaham: era una distesa gigantesca formata da un liquido trasparente simile all'acqua che si poteva trovare nei comuni bicchieri, e scorreva di fronte ai loro occhi in un moto incessante ed inesorabile; Chain si avvicinò per poi sfiorarlo con le dita della mano constatandone la temperatura, la consistenza, la densità e qualsiasi altra cosa potesse percepire con i suoi sensi. Non che non conoscesse l'acqua ovviamente: l'aveva persino bevuta in precedenza per rinfrescarsi e in realtà ricordava distintamente una simil sostanza formata però dal solito nero che caratterizzava il suo universo, eppure vederla in questo modo era tutta un'altra storia; non riuscì a trattenersi e si rivolse al giovane in cerca di altre risposte, sempre più, doveva capire.

    "So che i fiumi nascono dalle montagne ma..Di preciso, questo da dove nasce, e perché è così..Grande e..Trasparente?"

    Attese, speranzosa in quanto forse tutte quelle richieste avrebbero potuto spaventare il giovane, eppure quando il desiderio la sovrastava il suo tipico fare beffardo veniva meno, lasciando spazio a una divertente serietà per le cose più sciocche.
    In breve il ragazzo constatò che forse sarebbe servito qualcosa per giungere alla sponda opposta senza bagnarsi, cosa che non avrebbe allietato di certo la giornata, e forse tra l'altro saltò alla mente di lui il pensiero che, magari, sarebbe stato davvero problematico per la giovane attraversare quella marea d'acqua non essendo lei in grado di nuotare se non per via teorica: non ne aveva d'altro canto mai avuto il più piccolo bisogno.
    Il suo sguardo enigmatico si perse in quello di lui mentre cercava una possibile soluzione quand'ecco giungere una tacita proposta.

    Adaham si portò il più vicino possibile alla corrente e davanti a lui crebbe, in maniera simile a quanto avrebbe fatto lei nel Nulla Assoluto, una struttura colorata di azzurro e blu semitrasparente, dalla forma allungata e arcuata, con un pavimento rialzato da un lato ed una punta dall'altro, un lungo bastone ed a quanto pare così leggero da galleggiare sulla superficie del liquido.

    La invitò a prendere posto sulla prua: dalle sue informazioni doveva trattarsi della parte davanti di un'imbarcazione, quindi forse di questo si trattava, comprese lei. Il ragazzo aveva creato una barca e intendeva utilizzarla per raggiungere il luogo da lui prescelto.
    Chain si avvicinò per saggiarla meglio con il tatto e la vista e, dopo aver capito che in realtà era ferma e non si sarebbe mossa nonostante ciò che ricordava riguardo agli oggetti immersi nei liquidi, si fece coraggio; salì e si sistemò al proprio posto, pronta a quella piccola avventura. Fece un solo piccolo ed insignificante cenno, quasi a dire che era tutto a posto e potevano partire.

    Per tutta la durata del viaggio restò in silenzio, immersa nei propri pensieri e nella contemplazione di ogni cosa giungesse a toccare i propri sensi, dallo sciabordare dell'acqua ai movimenti delle onde e del navigatore, l'aria sulla pelle e il profumo del luogo, il fresco ed il calore, ogni cosa era per lei una novità oppure un ricordo ridestatosi dal profondo come malinconico pensiero passato.
    Ora che infine poteva vivere il tutto di persona non ne avrebbe più fatto a meno, mai più.
    Lei non avrebbe mai ripreso piede ed anzi, forse un nuovo incontro con la sua metà poteva essere una buona occasione per vendicarsi adeguatamente: ucciderla, una volta per tutte, oppure perchè no.. Incatenarla per sempre e torturarla per il solo gusto di farlo.
    Gli occhi, specchio d’anima, come sempre lasciavano suo malgrado trasparire ogni pensiero ed infatti si poteva scorgere nelle sue celesti iridi cangianti la sete di vendetta data dai suoi pensieri.

    Giunsero sull'altra sponda ed infine scesero; con calma e circospezione la ragazza si guardò intorno, osservò la radura e gli alberi che la circondavano, finché non vide Adaham porre un pezzo di stoffa colorata sul prato e quindi ancora al di sopra il regalo destinato a lei. Lo guardò con malcelata curiosità, confusione e impazienza, era troppo che attendeva, quanto ancora l'avrebbe fatta aspettare?
    Non molto.

    Il giovane, sistemata ogni cosa alla perfezione, si mise seduto, azione che lei imitò nell’immediato, sistemando in ultimo il nero mantello stellato che le stava tenendo fin troppo caldo per la temperatura che quella giornata stava regalando.
    Lui, con fare non troppo impacciato si avvicinò gattonando, e le porse un pugnale, anzi, IL pugnale: lo stesso che poco prima aveva attirato lo sguardo della ragazza e le sue brame, risvegliato i suoi desideri e le sue voglie, quell'arma così somigliante alla propria perduta lama, era davanti ai suoi occhi e lui gliela stava regalando.
    Rimase ferma a guardarlo senza far nulla, come se attendesse qualcosa, un invito forse..
    Magari doveva chiedere il permesso?
    Passarono diversi secondi poi finalmente si decise a parlare.

    "Quindi... è mio? Mhh. Non devo chiedere? E' mio, posso prenderlo?"

    I dubbi non la coinvolsero una volta di più, non attese risposta se non quello che sembrò un breve cenno d'assenso al più, afferrò saldamente l’impugnatura voltandosi quasi a non voler mostrare il suo nuovo oggetto; soppesò la lama, tastando da vicino quanto fosse affilata e quanto danno potesse procurare rimanendo attenta per non ferirsi, assaporando nuovamente i desideri di vendetta che già prima avevano preso possesso della sua mente.
    Li abbandonò quasi immediatamente, sistemando il pugnale, ovviamente fornito anche della sua protezione, sotto al mantello in un posto sicuro e di facile accesso. Ora che lo aveva trovato non lo avrebbe di certo perduto tanto facilmente.

    "Mh.. Penso.. Si dica “Grazie” in questi casi, vero?"

    Lo ringraziò con una leggera e velata vergogna udibile nel suo tono di voce solo dalla più acuta e perspicace mente: con quelle parole esprimeva goffamente tutto ciò che dal giorno precedente aveva provato; per l'aiuto, i regali e la compagnia. Nascosta come sempre dietro la maschera, la sua espressione risultava indecifrabile eppur chiaramente imbarazzata per l'intera vicenda; gli occhi, unica parte del suo volto visibile lasciavano trasparire suo malgrado ogni emozione.

    Adaham tornò nuovamente al suo posto, probabilmente felice o confuso dalla reazione della giovane, tuttavia anche lei era confusa e sempre più preda della vergogna. Ignorò questo comportamento, forse notando quanto lei cercasse di nascondere le sue emozioni, e prese dei piatti, sistemandoli a dovere assieme a due posate per poter finalmente gustare la delizia promessa.
    Chain, sempre seduta di fronte a lui, rimase in attesa, fissandolo in ogni sua azione e movimento, lo vide aprire il pacco ed a uscire da esso fu una torta ricoperta da un rosso acceso, con molteplici sfere semi ovali e bianco a strisce a decorare diagonalmente l’intera forma.
    Tagliò due fette per poi sistemarle sui piattini e porgere in ultimo uno dei due alla giovane ed afferrare il proprio pronto alla degustazione.
    Prese la posata e iniziò a far suo quel dolce, mentre lei, sempre confusa, lo imitò, portando lentamente la piccola forchetta alla spaccatura naturale della maschera; quella stessa maschera che in realtà si adattava perfettamente al suo volto anche quando l’occasione richiedeva movimenti che una semplice maschera non avrebbe retto. In fondo era costituita da un particolare materiale decorato che per nulla poteva somigliare a qualcosa di già visto.
    Fece correre lo sguardo sui fili d’erba oltre alla tovaglia su cui si trovavano, osservando i tronchi degli alberi ergersi poco più in là e venir toccati dai raggi solari che a loro volta davano al terreno una colorazione strana e divertente in giochi di luce e ombra.
    Quella era la vera sensazione di libertà, la completa pace..

    “Grazie”

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline

    Ti gira la testa, non è così?
    Quando gli Antichi Alberi hanno stipulato il trattato con te, prendendoti un’occhio e una promessa non molto favorevole nei tuoi confronti, ti avevano avvertito che il Maelstrom, corrente spaziale da quattro soldi, ti avrebbe fatto girare la testa.
    Non ti fidavi, non è così?
    Avresti avuto anche ragione, quegli enormi tronchi animati non ti guardavano con molta simpatia dall’alto della loro posizione, la stessa che occupano da quando sono nati e che probabilmente sarà anche la culla della loro morte. Ma sai bene che se quei grossi alberi muoiono, la vita in tutto l’universo conosciuto, parallelo e assente smetterà di fiorire.
    Però adesso ti senti forte, non è così?
    Quel patto non è stato solo un perdita di dignità, occhi e anni di vita, ma uno scambio equo. Evocare qualsiasi tipo di bastone che ha subito nel corso di milioni di anni, evoluzioni specifiche e varie potrebbero renderti un’avversario temibile per chiunque.
    Dal più esperto mercenario, al più abile campione di boxe che si sia mai visto.
    Senti il potere che ti scorre nelle vene, come la linfa vitale scorre nelle piante più verdi. Hai subito una rinascita, ti sei lasciato il passato alle spalle e sei pronto a guardare avanti.
    Nulla ti può fermare, anche se la testa ti continua a girare in maniera pazzesca.
    Nella mano stringi qualcosa, non è così?
    Un bastone fantastico, dal legno grigio e legato in più punti con delle bende rosso ruggine. Lo hai chiamato “L’indistruttibile” proprio per la sua robustezza, al pari di quello di una spada in metallo. Sai già che sarà l’unico compagno su cui potrai contare davvero.
    Il mondo si chiama Endlos, non è così?
    Sai poco o nulla di questo piano, eppure nei tuoi occhi (ops, volevo dire occhio) non c’è esitazione, nessuna paura. Se non fosse per il mal di testa, avresti sicuramente un’espressione euforica sul volto.
    Possibile che i giramenti di testa debbano sempre rovinare le parti migliori?

    Quando finisce (finalmente), ti senti leggero e libero come una foglia che si è appena staccata dal ramo di un’albero secolare.
    Ma con il tempo ti accorgi che quella sensazione di leggerezza dura un po troppo, non è così?
    Meglio se giri lo sguardo, sai?!
    Dalla tua espressione mi hai fatto capire che ti sei appena reso conto che di essere sospeso in aria. Inutile dimenarsi adesso, mentre cadi (no, davvero! Basta dimenarsi) verso quel verde vuoto sotto di te.
    Sei stato allontanato da degli alberi, solo per cadere su degli alberi. Com’è scherzosa oggi la vita, sembra avercela proprio con te.
    L’impatto non è dei migliori, ma quei rametti potevano entrare in posti ben peggiori della tua schiena.
    Intendevo dentro l’unico occhio, ma che avete capito.
    Continui a ruzzolare, a sbattere, a mangiare foglie dal sapore acerbo, forse dovuto alle coccinelle che ci stavano camminando proprio sopra.
    Vorrei dirti che l’impatto con la terra è migliore, ma mentirei e anche tanto.
    Senti l’intero scheletro gemere mentre con forza colpisce il duro suolo. La botta ti fa uscire anche l’aria dai polmoni.
    Non è una bella sensazione, non è così?
    Eppure continui a dimenarti con tanta energia, con aria sofferente.
    Quello cambiare mondo, non è vero?



    Edited by Blain - 9/3/2017, 23:29
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Lord of Frogs
    BananaSpy
    ThiefofMeatballs
    WizardofCode
    PensieroPervertitoDiAngy...

    Fyp'collab,Fyp'it?

    Group
    Member
    Posts
    4,336
    Location
    L'incubo d'un sogno. Son un killer che vagabonda nell'etereo mondo della fantasia. Vedi interessi

    Status
    Anonymous

    « Adaham Crowlou »

    Scheda


    "parlo" Penso TheVoice
    Quella ragazza ricordava al giovane sé stesso i primi tempi su Endlos, alla scoperta di un mondo pieno di novità e di cose per lui nuove, in cui dietro ogni angolo si celava un mistero, alla fine di ogni strada vi era un incrocio, in un susseguirsi di vie e viuzze, confini e destini, intrecci eterni a poco a poco rivelati. Ogni giorno nuove informazioni, curiosità appagata ed attenzione ricambiata, questo visse Adaham a quel tempo, questo stava vivendo Chain nel presente.

    Non lo stupì quindi più di tanto sentirsi rivolgere certe domande... o almeno non troppo: certo, determinati argomenti e nomi a lui risultavano estremamente familiari poiché presenti nella sua terra di origine, cosa a quanto pare non completamente veritiera per la giovine la quale seppure possedesse molte informazioni risultava comunque sprovvista di riscontri ed altrettante conoscenze, ed a lui ritornò nuovamente alla mente l'idea della principessa rinchiusa nella torre, immagine invero fortemente influenzata da com'egli la vedesse ma al contempo non troppo sbagliata se proprio lo si sarebbe voluto dire dalle apparenze che un occhio esterno vedeva.

    "Questo in particolare nasce in parte dai Monti di Shea ed in parte dalle nevi del Nord, ricevendo quindi grandi quantità di acqua esso risulta più grande di un normale fiume, e deve la sua trasparenza alle influenze del presidio e delle nevi stesse che contribuiscono a renderlo meno torbido possibile. Riesci a seguirmi?"
    Così aveva risposto alle di lei domande, poste prima della traversata, ricevendo in cambio ulteriori dubbi e richieste di spiegazioni. A quanto pareva nel di lei mondo l'acqua assumeva un colore nero e non vi si poteva vedere attraverso, a paragone sarebbe potuta essere petrolio o qualcosa del genere, di fatto ciò portò il ragazzo a capire altre cose su di lei ed anche a scervellarsi per risolvere i quesiti.

    "Mhh l'acqua che tu conosci ha una composizione differente, probabilmente al suo interno vi è qualcos'altro che impedisce alla luce di attraversarla, potrebbe anche essere per via dei colori del mondo circostante, un cielo nero potrebbe portare ad acqua nera. Suppongo un insieme di queste cose invero. Ha anche un differente sapore?"

    Ipotesi ed un'altra domanda, la cui risposta purtroppo non fu molto soddisfacente: mai l'ebbe assaporata.

    "Capisco... in questo caso temo di non poter dire molto di più. La trasparenza dipende da cosa vi sia dentro ed intorno, dalla provenienza e da cosa incontri lungo il suo percorso. Spero di aver soddisfatto la tua curiosità, almeno per ora."
    Curiosità che, invero, a quel punto riempiva la mente di Adaham sussurrandogli il desiderio di venire appagata visitando quel mondo ed ottenendo ulteriori informazioni ed elementi; tutto a suo tempo, si disse, la pazienza deve essere fondamento dell'impero di un signore del tempo.

    Non poté, però, non fare le proprie considerazioni su tutto ciò. Le particolarità del liquido, e tutto ciò che ne poteva derivare sia come indizi che come caratteristiche, sarebbe rimaste uno dei mille e più chiodi fissi che solo col di lei aiuto sarebbe riuscito a rimuovere.

    Riportando il punto di vista al presente, la consegna del pugnale suscitò in Chain una reazione perfetta per quel che traspariva del suo carattere, e per questo lui sorrise al di sotto della maschera nell'osservarla. Le fece un cenno in risposta alle domande, ella aveva compreso ed assimilato ogni sua spiegazione e parola, e ciò non poteva che fornirgli felicità, di seguito anche al vederla così emozionata e contenta.

    "Si, e la risposta adeguata sarebbe "Prego."
    Sorrise ancora, ritornato al proprio posto, ed iniziò intanto a tagliare la torta appena estratta dalla confezione. Bella e dall'aspetto appetitoso, ricoperta di delizioso succo rosso e dolcemente striata di bianco, contenente sfere fruttate il primo, e posto diagonalmente il secondo, ne vennero subitamente ricavate due fette poste in seguito sui piattini. Uno di questi lo porse alla ragazza, completo di forchettina apposita, e l'altro lo prese per sé.

    "Buon appetito!"
    Disse lui, per poi iniziare ad appropriarsi dei primi bocconi gustandone la sfogliosità, la delicatezza, la dolcezza ed il gusto, quando si trattava di dolci Endlos poteva vantare i migliori di tutto il multiverso e quella ne era la prova. Mangiarono, gustarono, poi lei riprese parola e lui sorridendo le rispose senza indugio alcuno, con l'unico occhio visibile che ben evidenziava ciò che provava in quella giornata.

    "Prego, Mylady. E' di vostro gradimento?"
    Appena il tempo di ricevere una risposta che, dal limitare degli alberi, giunse un rumore come di rami spezzati e foglie smosse con violenza. Il tutto lo fece voltare di scatto alla ricerca della fonte di tutto ciò, con la conseguenza purtroppo fra l'altro di lasciarsi scappare dalla posata una di quelle tanto dolci sfere.

    "Ohnnò!"
    Esclamò guardandola rotolare sulla tovaglia, prima di riportare lo sguardo e l'attenzione verso la foresta, osservando ogni particolare alla ricerca di qualsiasi cosa avesse provocato quei rumori.

    Da quella direzione provenivano versi, lamenti, aguzzando lo sguardo si poteva riuscire a vedere una figura umanoide stesa a terra in preda all'agitazione. Preoccupato di cosa potesse essere successo Adaham si alzò in piedi, avvicinandosi con la guardia alta, posando infine gli occhi su di un uomo dolorante probabilmente appena caduto da qualche ramo lì intorno. Si chinò accanto a lui posando una mano sulla di costui fronte e prendendogli il polso sinistro con l'altra, e mentre controllava così la situazione gli poneva alcune domande di rito ma utili e necessarie.

    "Riesci a capirmi? Sai chi sei e dove ti trovi? Cosa senti?"
    Poste con calma e con il tono più chiaro e tranquillo che riuscisse ad ottenere, per dargli la possibilità di rispondere con il giusto tempo senza sovraccaricarlo.

    "Chain vieni qui, aiutami a controllare le sue condizioni!"
    Si rivolse quindi all'amica per chiederne il supporto, senza nemmeno chiedersi se ella sapesse cosa fare in un caso come quello. Cercare eventuali ferite visibili, tagli, qualunque cosa che potesse indicare ulteriori problemi più o meno urgenti, possibilmente senza farlo alzare o muovere più del necessario. Il cronomante cercò di verificare inoltre che riuscisse a respirare, muovendogli leggermente il capo per facilitare l'operazione in caso faccia fatica, senza mai staccargli gli occhi di dosso e senza perdersi una sola sillaba di qualunque cosa avrebbe potuto dire.

    Galeotto fu il pugnale, fu la dolce frutta rotonda... oppure il di rami spezzati rumore?

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Sempre più giù, negli abissi, il sole non mi può raggiungere, così affogo nei miei pensieri e non so, a dir il vero, se son dolci o meno~

    Group
    Member
    Posts
    318
    Location
    L'etereo mondo dei Sogni~

    Status
    Offline

    Fade at Dawn of Dream

    divisore
    Mai fidarsi degli sconosciuti che
    cicciano fuori per rovinarti il picnic.

    Separatore-Grigio


    chain__by_azumi_project-dau1as7
    Se era di suo gradimento quella fetta?
    Altroché: il gusto e gli aromi portavano le sue papille a danzare senza indugi, mentre la sua mente tentava di elaborare le sensazioni di qualcosa di tanto dolce e buono.
    L’idea stessa di torta era ben impressa nella sua mente, e da quel momento avrebbe potuto associarvi con precisione anche qualcosa di concreto.

    “La è davvero, non credevo fosse così..gustosa.”

    Appena il tempo di rispondere alla domanda posta, che la completa pace appena trovata si mutò in chaos, venendo subito stroncata; rumori sinistri provenienti dagli alberi destarono la sua l’attenzione distogliendola da qualsiasi altro pensiero.
    Rami spezzati, qualcosa che cadeva dall’alto; la ragazza non riuscì ad identificare subito cosa ne fosse la causa, nemmeno concentrandosi e ignorando di conseguenza tutto ciò che stava accadendo nelle immediate vicinanze.
    La curiosità si faceva strada nella sua mente, in lei che voleva capire, ma al contempo avrebbe potuto da un secondo all’altro cambiare idea e riprendere a mangiare: in fondo non le importava più di tanto di cosa ci fosse dietro purché non le desse fastidio o problemi.
    Adaham, d’altro canto, si avvicinò subito, e sotto gli occhi attenti della giovane si chinò sopra al probabile individuo che era cascato, iniziando a parlare. Evidentemente si trattava davvero di una persona, ferita forse, e lui voleva aiutarla.
    Anche se stava continuando a gustare la sua fetta di torta, in pochi secondi il ragazzo la richiamò, incitandola a portare soccorso raggiungendolo per controllare le condizioni del caduto. Già, niente di più semplice per una che non aveva mai fatto nulla del genere.
    Si avvicinò all’amico titubante, ed a quel punto vide finalmente cosa ci fosse nei cespugli, non che l’averlo capito cambiasse poi molto infondo; Chain si fermò accanto al ragazzo, fermandosi come statua a osservare chi tanto goffamente era scivolato dal ramo..
    La sua espressione era alla stregua di quella di una bimba che osserva divertita l’amichetto che si è appena fatto male e urla di dolore, mentre lei resta accanto in tranquillità.
    Doveva cercare eventuali ferite visibili, tagli, qualunque cosa che potesse indicare ulteriori problemi più o meno urgenti, possibilmente senza farlo alzare o muovere più del necessario, sosteneva Adaham.
    Certo, anche questo era un bel dirsi, per una ragazza che conosceva solo le tenebre più oscure.
    Cercò di rendersi utile come poteva, se d’altro canto bastava utilizzare gli occhi: non era nulla di complesso; sapeva cosa cercare e lo fece, il suo sguardo vagò concentrato ed attento lungo l’intera figura dello sconosciuto, e nel mentre prestava un occhio alle azioni di Adaham.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline

    Non riesci ad orientarti bene dopo quella vorticosa e dolorosa caduta dall’alto. Non riesci neppure a capire se la tua faccia è a contatto con la terra o se le troppe mazzate prese dai rami si stanno facendo sentire.
    Hai la bocca piena di foglie che rilasciano uno spiacevole sapore amaro, sicuramente hai mandato giù anche qualche insetto e ancora non te ne capaciti. Con l’occhio cerchi qualcosa che ti possa rassicurare, ti dimeni in preda a qualche piccolo dolore ma ottieni soltanto la consapevolezza che ogni cosa è al suo posto. Ciò ti tranquillizza e ti senti più sollevato quando riesci finalmente a rivedere il cielo: blu e sereno.
    Quei raggi che ti iniziano a baciare il viso ferito dalla caduta ti riportano alla mente ogni singola giornata passata in fattoria con i tuoi genitori. La stagione del fieno e della tosatura delle pecore, la fatica condita con tanto sudore e gioia.

    "Andati ..."

    Provi a spostarti da sopra quel sasso che batte sul fondoschiena usando il bastone, ma sei ancora troppo dolorante e confuso per fare qualsiasi cosa. Oltre a tutto ciò arrivano perfino due figure ad infastidirti.
    Un ragazzo e una ragazza. Non riesci a studiarli per bene che iniziano a bombardati di domande, più lui che lei.

    ”Ehi cowboy dammi un momento!“

    Tieni la mano aperta verso di lui cercando di guadagnare qualche secondo in più, quando ti sei ripreso provi a rispondergli.

    ”Sto bene! Almeno credo … mi trovo su Endlos, non è così?! Chi di dovere mi ha spedito qui. Vedendo le vostre facce stupite immagino che stavate passando di qui per caso."

    Ancora non te la senti di alzarti in piedi, ma con la mano stringi ancora il bastone. Eppure non sembrano essere violenti, sarà il caso di aspettare e di ottenere informazioni prima.

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Lord of Frogs
    BananaSpy
    ThiefofMeatballs
    WizardofCode
    PensieroPervertitoDiAngy...

    Fyp'collab,Fyp'it?

    Group
    Member
    Posts
    4,336
    Location
    L'incubo d'un sogno. Son un killer che vagabonda nell'etereo mondo della fantasia. Vedi interessi

    Status
    Anonymous

    « Adaham Crowlou »

    Scheda


    "parlo" Penso TheVoice
    Cowboy. Un'espressione gergale ben conosciuta da Adaham, poteva trattarsi dell'ennesimo naufrago terrestre o forse di una coincidenza, o altro ancora?
    Dato il termine probabilmente proveniva dall'America, all'indietro di qualche secolo al massimo, però dal vestito pareva più un vagabondo o pellegrino, non certo uno del ventunesimo secolo.

    Mentre queste riflessioni affollavano la mente del mascherato, il caduto parlò e chiese di andarci piano con le domande. La mente del cronomante si immerse in attimi di confusione essendo che proprio per evitare questa situazione si era rivolto allo sconosciuto con calma e lentezza dandogli ogni volta tempo di rispondere, ma forse aveva sottovalutato le botte che il ragazzo poteva aver subito alla testa. Urgeva un controllo più appropriato del suo; per fortuna che non erano molto lontani dalla città e da un ospedale.

    L'amica nel frattanto rimase in piedi accanto a loro limitandosi ad osservare ed analizzare la situazione, in attesa di ulteriori istruzioni, e questo era un bene: troppe persone contemporaneamente avrebbero rischiato di peggiorare invece di risolvere. Parve però stare bene ed essere in grado di muoversi senza -di nuovo- crollare a terra, per cui Adaham si limitò ad osservarlo e porgergli una mano quando necessario, sempre che volesse alzarsi.

    "Indovinato, sei nel posto giusto."
    Risposta semplice semplice per un quesito di difficoltà nulla, nel tono un pizzico di dubbio e di incertezza, portati dalle riflessioni alle parole del tale.

    Volse poi lo sguardo verso la ragazza e le parlò come nulla fosse.
    "Chain, che ne diresti di continuare il pic nic, stavamo gustando una buonissima torta o sbaglio? Magari potremmo invitarlo ad unirsi a noi, e nel frattempo potresti riprendere tu a mangiare da dov'eri stata interrotta."
    Proposte per tenere occupati tutti, e non lasciarsi scappare nessuno. Doveva e voleva e poteva vederci chiaro, e si sarebbe impegnato per mettere alla luce i segreti dell'ultimo arrivato.

    Perché mai quel tipo avrebbe dovuto farsi spedire su Endlos? Curiosità, domande, e ipotesi.
    Era stato mandato lì da qualcuno, per una missione? Esplorativa, coloniale? Non sembrava un combattente, nonostante il bastone stretto in pugno, molto esperto, però poteva essere apparenza e... perché no, magari si trattava di una sorta di diplomatico o politico del suo mondo.

    E giunse nuovamente il momento di dedicarsi a chi di dovere, con calma e tranquillità, anche maggiori rispetto a prima: non desiderava certo confonderlo nuovamente, però il volere di sapere premeva forte ed insopportabile in lui.
    "Come sei giunto fin qui? Da come parli non sembri un naufrago, ma bensì un volontario, qual è la storia tua?"
    Attraverso il buco della maschera l'occhio luccicava, inconsapevole di quanto davvero fosse irrisorio il susseguirsi di tutti quegli avvenimenti dinnanzi all'immensità degli eventi che sarebbero giunti di lì a breve. Doveva avere uno scopo, un obbiettivo, un motivo per essere lì in quel momento ed in quel luogo precisi, tutto stava allo scoprirli e sbrogliare la matassa che si stava andando a creare; possibilmente prima che l'intrigo divenisse troppo compatto ed intricato persino per colui che il futuro può visitare.

    Informazioni. Le cercava lui, le desiderava l'altro, le richiedeva l'ultimo; sarebbero arrivate presto.

    Qualsivoglia rumore di fondo diviene insignificante, quando il ronzio della curiosità sussurra incessante.



    Edited by PanderStear - 27/6/2017, 02:13
     
    Top
    .
12 replies since 24/1/2017, 02:18   282 views
  Share  
.