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Mozart Von Balthasar
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Feng Yang Leng.
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La fredda distesa del Nord appariva come un bianco abisso, lucente del molto ghiaccio e velato dalle nevi morbide sotto un sole senza calore, quasi quella regione del mondo avesse il dono di privare l'astro di quella sua parte; e i venti che giocavano col bianco deserto potevano tagliare freddi come lame, e fiaccare persino uno spirito indomito: non era ospitale, quel luogo del mondo, non era puro, poiché la Piaga ne insozzava il candore, e non era popolato, perché pochi resistono alle lusinghe del caldo, abbracciando un terreno gelido, per natìo che fosse.
E quel giovane marciava nell'algida landa, cercando una casa che non era segnata, ma solo raccontata: era vero che quello spirito vi abitava, unica luce nel mondo inscurito dal male, ma che fosse davvero tornato alla vita, dopo molti e molti anni d'assenza, questa non era altro che una voce di taverna; tuttavia, ed è noto, dove siano assieme speranza e bisogno, lì si mostra il Destino.
Nel lungo camminare, tutto era freddo e uguale, e pure le sparute popolazioni dei barbari, se interrogate circa quella creatura, non sapevano dire donde provenisse, né se sarebbe mai ritornata, né se fosse quella che il ragazzo cercava: però ve ne era una, di creatura, che era solita portare cibo e conforto, arrivando senza dire il nome, e ritornando senza chiedere alcuna ricompensa, che non fosse la gioia di quelle genti.
Avvenne che, però, a poco a poco il freddo fosse meno perfido, e il vento, pur sferzando la pelle, non recasse danno, la neve fosse più pulita e più brillante: c'era un Etlerth che non faceva male, che, persino, lenisse invece di graffiare; ma non era un tragitto, non era un luogo. Quando quel giovane pellegrino cercava quella creatura, l'ambiente era meno ostile, e sempre si mostrava pacifico e santo; se, invece, era preso da altri pensieri, a poco a poco il freddo Nord tornava a colpirlo; non era chiaro se fosse una coincidenza, se fosse un potere in quelle terre o un trucco: del resto, a che scopo domandarselo?
Così, un po' alla volta, sembrava che dal fondo della vista una casina s'avvicinasse ad ogni passo, e presto fu possibile raggiungerla e toccarla: sembrava fatta di cristallo, o di un ghiaccio che non feriva. Non vi era possibile osservarne l'interno, perché la pietra trasparente covava un cuore azzurro e di nubi, o così pareva; nei pressi della dimora, però, l'aria era salubre e fresca, non gelida, e ogni cosa splendeva di un bagliore santo e puro, come fosse un luogo che, dal sole, riceveva maggior luce. Nel vento, e dalla piccola costruzione, si diffondeva un odore buono: cibo era, ed era dolce e squisito, e piaceva a chiunque l'annusasse. Tutte queste cose, però, restavano nel mistero, e non era chiaro se l'area fosse benedetta, o fosse soltanto la coincidenza di un momento.
La porta della casina, però, stava lì, bella e chiara, e se il giovane l'avesse spinta appena, o vi avesse bussato, si sarebbe aperta senza alcuno sforzo, quasi vi fosse, all'interno della dimora, una forza a tirare.. -
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Mozart Von Balthasar
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Come nella notte, quando il sole stia per sorgere, si alza un vento contro il cielo a scacciare le nubi di ombre, così presso la bianca casetta nell'Etlerth, un vento leggero spirò contro la schiena del giovane, e pareva più un carezza che un colpo, ma presto egli si trovò oltre la soglia, e la porta era chiusa.
All'interno, la dimora sembrava molto più grande, poiché aveva scale che andavano sopra e sotto, e le stanza si aprivano larghe e belle: ogni cosa era bianca e azzurra, ed era come se la neve avesse la forma di arredi, e la luce ne decorasse la sostanza; le grandi finestre avevano bei tendaggi, e i tavoli erano di cristallo, e spesso si vedevano centrini o arazzi intessuti a mano: qualunque cosa fosse in quella casa era bella e pura, e splendeva pulita; benché il cristallo fosse ghiaccio, non era freddo, ma anzi il fresco vento che spirava lieto fra le mura rinfrancava cuore e corpo; poi, se vi fosse stato, nell'animo del giovane, qualcosa che egli avrebbe gradito bere o mangiare, ecco che, per voleri del caso, l'odore nella casa si conformava a tale desiderio.
Dunque, come quello entrò nella bella dimora, da una stanza lontana il vento portava rumori di stoviglie e porcellane, e una voce leggera, di un ragazzo appena maturo, priva d'ogni ombra di malizia, o inganno:
-Prego, prego! Accomodati pure dove preferisci! Lì sul divano, su nelle camere, giù nelle dispense! Fa' come se fossi a casa tua, sto preparando qualcosa da mangiare, non vorrai mica restare a digiuno! L'Etlerth non è facilmente percorribile, purtroppo, anche se è così bello!-
Quel suono allegro e frizzante riempiva l'aria di benessere e purezza, e benché venisse da lontano, dava l'impressione di essere lì attorno: l'affetto che aveva per l'ospite era evidente, ma appariva distratto dalla preparazione del cibo, poiché, a sottofondo, vi erano i rumori di una cucina in funzione: come facesse a cucinare col fuoco, in quella dimora di ghiaccio, restava un mistero; quando il ragazzo fosse stato comodo, il padrone di casa lo avrebbe accolto con più gustosi onori.SPOILER (clicca per visualizzare)Dovunque tu scelga di andare, o di sederti, ti troverai stranamente comodo e a tuo agio, come se fossi certo che nessuna cosa di male possa accadere; insomma, sereno, tranquillo e bendisposto. -
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Mozart Von Balthasar
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Feng Yang Leng.
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Come il vento, quando si alza e spira per un momento, svuota l'aria del passato e la riempie di profumi nuovi, così il Primo Guardiano arrivò d'improvviso sotto una lieve brezza, e con lui stavano odori di molti cibi. Sotto l'arcata che divideva la stanza in cui sedeva il giovane dalle altre, stava ora il Bianco ragazzo: lunga la tunica brillante come neve sotto il sole del mattino, cerulei gli orli di questa, come se il ghiaccio vi avesse ricamato sopra; la pelle chiara e morbida pareva in qualche modo illuminata con luce leggera, come se dal corpo di questo si promanasse un lucore angelico. Nel viso, sotto una bianca chioma, stava l'espressione più deliziosa e gentile che potesse essere veduta, priva com'era di malizia o di furba cupidigia, recava occhi azzurri come il cielo terso dell'estate, e un sorriso piacevole e affettuoso, al pari di chi, conducendo una vita senza problemi, non abbia mai dovuto concepire il male.
-Scusa se ci ho messo tanto!-
Disse come prima cosa, inchinandosi profondamente al giovane ospite; benché il Bianco avesse un corpo giovane, poco più che ventenne, nei modi e nei pensieri era del tutto antico, come se la carne pura di quel ragazzo conservasse uno spirito senza tempo; e, infatti, tale era il Guardiano: e tuttavia, a differenza degli Altri, il divario di corpo e anima era, in lui, molto più evidente.
Così aveva parlato al ragazzo, suonando lieve e calmo, come un raggio di sole che scaldi il cuore in un giorno uggioso; sollevandosi dall'inchino, si spostò un poco di lato, e con la mano mostrò cosa gli stava dietro, oltre l'arcata sotto cui era apparso:
-Non sapevo cosa cucinarti, e allora ho fatto un po' di tutto!-
Disse, e i piatti e i carrelli che il suo corpo prima nascondeva, ora, ben visibili, galleggiavano nell'aria: con dolci movimenti, come danzassero, piano si posano su un tavolo di quel gelido cristallo che compone la dimora del Guardiano, sorto dal pavimento come per incanto, quasi fosse una pianta che cresca molto in fretta.
Cibi di ogni tipo stanno sul tavolo, molti antipasti, stuzzichini, primi piatti, secondi piatti, contorni e dolci soprattutto, e brocche cristalline di fresca acqua, pura come se il più puro dei ghiacciai vi avesse sciolto il cuore.
-Io sono Feng Yang Leng, è un piacere conoscerti, Mozart.-
Comincia il Guardiano, mentre i piatti si dispongono sul tavolo
-Non credevo di meritare una fama tale per cui qualcuno si prenda tanto disturbo per visitarmi!-
Il leggero imbarazzo della Tempesta apparve più quasi buffo, come un bambino cui si facciano complimenti e questi arrossisca: anni addietro, forse, il suo nome potevano essere noti, in certe parti di Endlos, quando ancora era il Comandante Blu dei LAM; ma ora, dopo anni di sonno come morte, chi mai lo ricordava? E cosa aveva egli di così speciale da essere cercato?
-Prego, mangia, mangia pure mentre parliamo!-
Sorridendo lieto, invitava il ragazzo al tavolo, accanto al quale era apparsa, ora, una bella sedia cristallina
-Spero sia di tuo gradimento!-
Nello sporgersi un poco avanti col gesto dell'invito, il giovane Mozart poté vedere, per la prima volta, che il mantello bianco indossato dal Guardiano sopra la tunica, altro non era se non le sue due grandi ali piumate ripiegate sulle spalle in modo che scendessero di lato dal corpo quasi fino in terra. E proprio in terra stava una particolarità: benché, nel chiaro splendore della dimora, ogni cosa fosse pulita e brillante, dove stava il Guardiano, e qualche metro più in là, ogni cosa era più luminosa, più pura e più santa, più gentile e più bella, come se egli fosse una luce di miracolo: il cibo era più invitante, più colorato e saporito, e tutto appariva nuovo e perfetto; persino l'aria era più salubre, e nei cuori degli altri questa purezza del Bianco cancellava la fatica e i cattivi pensieri, invitando gli animi ad essere null'altro che gentili e inclini al Bene, stimolando allegrezza e lieti sentimenti, scolorando quelli cattivi.
Tale era il Potere del Primo Guardiano, di bandire il Male e l'Impuro col soffio Bianco della Purezza.SPOILER (clicca per visualizzare)Benché non sia scritto, considera il cibo preparato da Yang come se, per qualche inspiegabile coincidenza, abbia fatto esattamente tutti i tuoi piatti preferitiSPOILER (clicca per visualizzare)Equip: (Il bastone di Yang per il momento non si vede, ma nel caso lo prenda, è già segnato qui )
Menelhen (Occhio del Cielo)
"Quando l'abbraccio del vento carezzò il cuore del ghiaccio, lì prese forma Menelhen: lucente baluardo di tutto ciò che è buono in questo mondo, questi reca conforto nei pii e atterrisce gli empi..."
La grazie di Menelhen scorre tutta, pura e radiosa, nel bel diamante di cui il bastone è composto, liscio dalla base allo slargo in cima, nel quale una sfera di zaffiro è dolcemente collocata, abbracciata dalla pietra incolore sulla quale poggia e che, per un poco, sale con lei, ammantandola in una breve spirale. Questo è il vero Menelhen: la sfera che, per incanto del vento e del gelo s'è fatta azzurra, limpida come il cielo al mattino, ed è proprio questo che un occhio attento riesce a scorgere se ivi guarda: serene ruotano fioche nubi all'interno, sparute per numero e piccole per dimensioni, poiché chiunque osservi la pietra, in realtà sta osservando uno spicchio di cielo, tanto caro a Feng Yang Leng.
Ad ogni modo, ben più radioso dello splendore dell'oggetto, è ciò che questo è in grado di operare: la bella sfera non si cura della carne umana, né di qualsiasi altra cosa possieda un'anima; Menelhen colpirà l'essenza della realtà, inibendola, e tutti gli spiriti. Nato dal Vento il Cristallo, inoltre, come questo muta e spira ora curvo ora diritto, così l'oggetto cambierà la propria sembianza, plasmandosi più e più volte.
Lunghezza bastone (sfera esclusa): 175 cm
Diametro sfera: 10 cm
Lunghezza complessiva: 185 cm
Analisi dell'abilità:
-La sfera è in grado di colpire fantasmi, spiriti e tutte le essenze incorporee come se fossero solide, compresi gli elementi solitamente intangibili (fuoco e aria, ad esempio);
-A costo Variabile, nel caso colpisse una creatura dotata di anima, la sfera attraverserà il corpo, come se fosse etereo, ed il danno causato sarà di tipo nervoso, ovvero ci sarà una temporanea, e piuttosto istantanea inibizione nell'utilizzare l'arto la cui zona è stata attraversata: maggiore è il costo pagato, maggiore sarà l'entità del danno.
N.B.: In scene Gdr e/o Quest, previo accordo e/o autorizzazione, il danno nervoso al corpo (ovvero la paralisi di quella zona) può essere permanente.
-A costo Basso, è possibile mutare la forma della sfera, in qualcosa di inanimato dello stesso volume: ad esempio potrà diventare la punta di una lancia, la curva lama di una falce, una chiave, una forchetta e così via.
N.B.: la trasformazione durerà un solo turno.
Niánzhū, il Rosario dei Sussurri (Yang lo ha avvolto attorno al polso destro, ma non si nota ancora perché la tunica lo copre )
"...E per un potere incatenato, Quattro le chiavi: il Rosario sarà l'Anima..."
Ecco Niánzhū, il Simbolo del potere della Gelida Tempesta nato dalla sua stessa Essenza: un oggetto senza tempo, la più grande concessione dell'Ordine; grande è la sua possanza, ma ciò che può operare singolarmente non è nulla, se paragonato al vero scopo di Niánzhū: nel Rituale della Creazione operato dalle Quattro Essenze, infatti, l'uso dei poteri del Rosario muterà, concedendo un anima alla nuova creatura, ed essa sarà pronta a vivere.
I 108 grani di diamante tutti brilleranno, perle di cielo fra nevi perenni, luci nelle tenebre, e nell'aria vi sarà come il respiro del vento quando il potere del Rosario verrà a manifestarsi: esso chiamerà lo spirito di tutti gli esseri, oppure lo confinerà.
Abilità Passive:
Radianza dell'Aurora
"Dovunque sia l'Ombra, il Primo porterà Luce; dovunque sarà dolore, il Primo porterà conforto; dovunque è sporcizia, il Primo monderà..."
Fonte del bene più prezioso, puro e lucente, il Primo Guardiano rasserena chiunque lo accosti, ed il mondo appare pulito, come se il male venisse eradicato e tutto il dolore lenito: un corpo straziato tornerà integro, la fatica diverrà quasi impercettibile, ed il male avrà difficoltà ad attecchire; la corruzione attorno al Guardiano si ridurrà, poiché tutto il bene e tutta la purezza del Mondo sono da lui rappresentate, e per lui riversate nel Mondo. Tanto bello e puro è il suo potere, che non solo il mondo ritrova luce e pulizia, apparendo come nuovo e magnifico, bensì anche i cuori di chi sia vicino alla Tempesta verranno lavati dal male, mostrando tutta la bontà che possiedono, e colmandosi di ogni buon sentimento.
A Consumo Medio è possibile, inoltre, rendere permanenti gli effetti che questa passiva ha sull'ambiente. Un'onda di bianca luce verrà generata dal corpo del Guardiano, rischiarando ogni cosa come se fosse immersa nell'Alba, risanando strutture ormai vecchie, putride e corrotte, abiti ormai logori o strappati, ripulendo sporcizia dai pavimenti e, in definitiva, facendo tornare ogni cosa bella e nuova.
N.B.: Passiva (e Tecnica annessa) utilizzabile solo in scene Gdr e Quest (e la Tecnica previo accordo); inoltre, se gli oggetti in questione sono schermati da una qualche difesa magica, Tecnica e Passiva potranno non avere effetto (questo a discrezione del Master).
L'influenza svanisce al di fuori dell'area, ed il Guardiano ne è immune, perché egli patirà sofferenze e strazi normalmente (qualora dovesse subirne).
Come si evince, è una passiva dal duplice effetto: da un lato mostra le cose nel loro aspetto migliore e più puro e sereno dall'altro pulisce gli animi delle creature dai cattivi (o tristi) sentimenti, infondendo, per quanto sia possibile, bontà e buoni sentimenti (quali ben disposizione verso il prossimo, fiducia etc...) E' bene ricordare che gli altri Guardiani sono immuni da questa passiva (a meno che non scelgano di subirla), e che i loro rispettivi Affini (ovvero Drusilia Galanodel, Sylvanas, Amelie e l'ultimo ancora mancante) ricevono questa passiva in maniera molto mitigata (a meno che, come per i Guardiani, non scelgano di subirla interamente).
(Raggio d'azione: 7 metri con centro Yang)
Ergersi al di sopra del mondo
"...Il Primo verrà dal Vento, e solcherà i cieli e le terre, di bianche piume adornato..."
Candide ali nascono dietro il Guardiano, grandi e morbide al punto che, se ripiegati sulle spalle, queste possano assomigliare ad un delicato mantello. Però la bellezza è solo al seguito della capacità delle piume, forti strumenti che consentono a Yang di innalzarsi dal terreno, in volo coprendo lunghe distanze oppure consentendo all'Essenza di galleggiare nel cielo.
N.B.: L'altezza massima raggiungibile è di 5 metri dal suolo; tuttavia in scene gdr ed in Quest (previa autorizzazione) è possibile volare, o galleggiare, senza restrizioni di altezza/distanza (In scene gdr il volo è puramente scenico, ed in quest può essere utilizzato per raggiungere altezze considerevoli, o marciare più speditamente)
Edited by Feng Yang Leng - 7/4/2017, 19:36. -
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Mozart Von Balthasar
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PS:. -
Feng Yang Leng.
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Come il vento di primavera, che spira sulle belle valli in fiore, cattura i profumi nuovi e li spande dappertutto, sì che il mondo si rallegri degli odori gentili, così le parole di Mozart, nell'ingenua bontà del cuore, sorpresero la Bianca Essenza, rivelatrici, quelle, di racconti di cui mai il giovane s'era avveduto esistessero: chi mai aveva sulla bocca il nome del Guardiano? E chi, pure lo avesse avuto, ancora lo serbasse,
molti anni essendo passati prima del lungo sonno?
-Ah sì?-
Domandò, stupito e ammirato
-Non è nella mia natura tenere il conto di chi e come conosca me, quindi non so dire se fossero buoni o cattivi animi! Ma se hanno chiesto aiuto, io l'ho dato, e dove mi accorgevo esserci del dolore, ho fatto di tutto per sanarlo: questo sì.-
Rispose, e nel parlare aveva musica in gola, delicato nei bei suoni che diceva; non v'era malizia od orgoglio nelle parole, ma ricordi felici e atti di cuore, perché non vi è nulla che venga a danno, o sia inviso, se fatto con amore e pietà. Il Male può essere soltanto sanato dal Bene disinteressato,
perché è, quella, una pianta velenosa che s'attacca al cuore e si nutre di egoismi: quando vi è, invece, carità e gentilezza, e si gode delle opere per il buono che hanno, e per il sorriso che portano negli altri, e non ci si esalti nell'essere stati la causa, allora la pianta è vinta e secca, e il veleno mondato.
Finito che ebbe di mangiare e bere, Mozart chiarì lo scopo di quella lieta visita, e benché il Guardiano non credesse di poter essere stupito ancora,
dovette ravvedersi, essendo che, fra le più belle cose, udì che v'era qualcuno desideroso di abbracciare la pace: allora gli occhi eterni brillarono d'azzurro splendido, che pareva il cielo essere sceso oltre le mura cristalline della dimora, e molto sorrise, ed era luce e bene, e la gioia era senza vergogna.
-E' da molto, sai, che non vado ad Est?-
Incominciò, perso nei bei ricordi del passato
-Da molto, che non rivedo la Nobile Kalia, cui tanto Siamo grati!-
Invero, brillavano maggiormente i suoi occhi, a ricordare l'Alfiere
-Come sta? No, non dirmelo! Voglio andare a trovarla il prima possibile!-
Sorridendo, ebbe come un piccolo spavento, dimentico della questione principale
-Oh, giusto! La strada della pace! E, dimmi, caro Mozart, da cosa nasce questo tuo desiderio, e perché?-
Tutto il potere e il bel cielo negli occhi sembravano concentrati sul giovane orientale, e già, dimessi i panni ingenui e scanzonati, la Tempesta aveva addolcito i modi, e ora parlava con voce serena e calma, che la sua natura si stava rivelando; e tuttavia, ancora volle concedersi un momento disteso e frizzante, perché teneva al nome, in una maniera particolare e, vuoi per abitudine, vuoi per suono, non gli piaceva che si usasse la prima parte di ciò che era:
-Ad ogni modo, chiamami pure Yang.-
Gli disse, tutto allegro
-Soltanto Yang!-SPOILER (clicca per visualizzare)Equip: (Il bastone di Yang per il momento non si vede, ma nel caso lo prenda, è già segnato qui )
Menelhen (Occhio del Cielo)
"Quando l'abbraccio del vento carezzò il cuore del ghiaccio, lì prese forma Menelhen: lucente baluardo di tutto ciò che è buono in questo mondo, questi reca conforto nei pii e atterrisce gli empi..."
La grazie di Menelhen scorre tutta, pura e radiosa, nel bel diamante di cui il bastone è composto, liscio dalla base allo slargo in cima, nel quale una sfera di zaffiro è dolcemente collocata, abbracciata dalla pietra incolore sulla quale poggia e che, per un poco, sale con lei, ammantandola in una breve spirale. Questo è il vero Menelhen: la sfera che, per incanto del vento e del gelo s'è fatta azzurra, limpida come il cielo al mattino, ed è proprio questo che un occhio attento riesce a scorgere se ivi guarda: serene ruotano fioche nubi all'interno, sparute per numero e piccole per dimensioni, poiché chiunque osservi la pietra, in realtà sta osservando uno spicchio di cielo, tanto caro a Feng Yang Leng.
Ad ogni modo, ben più radioso dello splendore dell'oggetto, è ciò che questo è in grado di operare: la bella sfera non si cura della carne umana, né di qualsiasi altra cosa possieda un'anima; Menelhen colpirà l'essenza della realtà, inibendola, e tutti gli spiriti. Nato dal Vento il Cristallo, inoltre, come questo muta e spira ora curvo ora diritto, così l'oggetto cambierà la propria sembianza, plasmandosi più e più volte.
Lunghezza bastone (sfera esclusa): 175 cm
Diametro sfera: 10 cm
Lunghezza complessiva: 185 cm
Analisi dell'abilità:
-La sfera è in grado di colpire fantasmi, spiriti e tutte le essenze incorporee come se fossero solide, compresi gli elementi solitamente intangibili (fuoco e aria, ad esempio);
-A costo Variabile, nel caso colpisse una creatura dotata di anima, la sfera attraverserà il corpo, come se fosse etereo, ed il danno causato sarà di tipo nervoso, ovvero ci sarà una temporanea, e piuttosto istantanea inibizione nell'utilizzare l'arto la cui zona è stata attraversata: maggiore è il costo pagato, maggiore sarà l'entità del danno.
N.B.: In scene Gdr e/o Quest, previo accordo e/o autorizzazione, il danno nervoso al corpo (ovvero la paralisi di quella zona) può essere permanente.
-A costo Basso, è possibile mutare la forma della sfera, in qualcosa di inanimato dello stesso volume: ad esempio potrà diventare la punta di una lancia, la curva lama di una falce, una chiave, una forchetta e così via.
N.B.: la trasformazione durerà un solo turno.
Niánzhū, il Rosario dei Sussurri (Yang lo ha avvolto attorno al polso destro, ma non si nota ancora perché la tunica lo copre )
"...E per un potere incatenato, Quattro le chiavi: il Rosario sarà l'Anima..."
Ecco Niánzhū, il Simbolo del potere della Gelida Tempesta nato dalla sua stessa Essenza: un oggetto senza tempo, la più grande concessione dell'Ordine; grande è la sua possanza, ma ciò che può operare singolarmente non è nulla, se paragonato al vero scopo di Niánzhū: nel Rituale della Creazione operato dalle Quattro Essenze, infatti, l'uso dei poteri del Rosario muterà, concedendo un anima alla nuova creatura, ed essa sarà pronta a vivere.
I 108 grani di diamante tutti brilleranno, perle di cielo fra nevi perenni, luci nelle tenebre, e nell'aria vi sarà come il respiro del vento quando il potere del Rosario verrà a manifestarsi: esso chiamerà lo spirito di tutti gli esseri, oppure lo confinerà.
Abilità Passive:
Radianza dell'Aurora
"Dovunque sia l'Ombra, il Primo porterà Luce; dovunque sarà dolore, il Primo porterà conforto; dovunque è sporcizia, il Primo monderà..."
Fonte del bene più prezioso, puro e lucente, il Primo Guardiano rasserena chiunque lo accosti, ed il mondo appare pulito, come se il male venisse eradicato e tutto il dolore lenito: un corpo straziato tornerà integro, la fatica diverrà quasi impercettibile, ed il male avrà difficoltà ad attecchire; la corruzione attorno al Guardiano si ridurrà, poiché tutto il bene e tutta la purezza del Mondo sono da lui rappresentate, e per lui riversate nel Mondo. Tanto bello e puro è il suo potere, che non solo il mondo ritrova luce e pulizia, apparendo come nuovo e magnifico, bensì anche i cuori di chi sia vicino alla Tempesta verranno lavati dal male, mostrando tutta la bontà che possiedono, e colmandosi di ogni buon sentimento.
A Consumo Medio è possibile, inoltre, rendere permanenti gli effetti che questa passiva ha sull'ambiente. Un'onda di bianca luce verrà generata dal corpo del Guardiano, rischiarando ogni cosa come se fosse immersa nell'Alba, risanando strutture ormai vecchie, putride e corrotte, abiti ormai logori o strappati, ripulendo sporcizia dai pavimenti e, in definitiva, facendo tornare ogni cosa bella e nuova.
N.B.: Passiva (e Tecnica annessa) utilizzabile solo in scene Gdr e Quest (e la Tecnica previo accordo); inoltre, se gli oggetti in questione sono schermati da una qualche difesa magica, Tecnica e Passiva potranno non avere effetto (questo a discrezione del Master).
L'influenza svanisce al di fuori dell'area, ed il Guardiano ne è immune, perché egli patirà sofferenze e strazi normalmente (qualora dovesse subirne).
Come si evince, è una passiva dal duplice effetto: da un lato mostra le cose nel loro aspetto migliore e più puro e sereno dall'altro pulisce gli animi delle creature dai cattivi (o tristi) sentimenti, infondendo, per quanto sia possibile, bontà e buoni sentimenti (quali ben disposizione verso il prossimo, fiducia etc...) E' bene ricordare che gli altri Guardiani sono immuni da questa passiva (a meno che non scelgano di subirla), e che i loro rispettivi Affini (ovvero Drusilia Galanodel, Sylvanas, Amelie e l'ultimo ancora mancante) ricevono questa passiva in maniera molto mitigata (a meno che, come per i Guardiani, non scelgano di subirla interamente).
(Raggio d'azione: 7 metri con centro Yang)
Ergersi al di sopra del mondo
"...Il Primo verrà dal Vento, e solcherà i cieli e le terre, di bianche piume adornato..."
Candide ali nascono dietro il Guardiano, grandi e morbide al punto che, se ripiegati sulle spalle, queste possano assomigliare ad un delicato mantello. Però la bellezza è solo al seguito della capacità delle piume, forti strumenti che consentono a Yang di innalzarsi dal terreno, in volo coprendo lunghe distanze oppure consentendo all'Essenza di galleggiare nel cielo.
N.B.: L'altezza massima raggiungibile è di 5 metri dal suolo; tuttavia in scene gdr ed in Quest (previa autorizzazione) è possibile volare, o galleggiare, senza restrizioni di altezza/distanza (In scene gdr il volo è puramente scenico, ed in quest può essere utilizzato per raggiungere altezze considerevoli, o marciare più speditamente).