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Karim Fusa
Lo scooter giallo volava spedito tra le vie dismesse che componevano il Distretto della Luce; numerose erano le pozze d'acido che s'incontravano nel tragitto, perlopiù si trattava degli scarti provenienti da qualche bottega. A peggiorare la situazione v'era il codice stradale di Merovish che lasciava parecchio a desiderare. Un vero e proprio peccato considerando la bellezza del meridione e in particolar modo in quel luogo sotterraneo dove l'oscurità si riempiva di luce. Tutto grazie alla grande runa che gli antichi libri narravano risplendesse lì da sempre donando un'atmosfera magica e fiabesca.
Imboccando la strada per l'Accademia delle Scienze Alchemiche Karim si ripromise che avrebbe scritto l'ennesima lettera e invitato i suoi studenti a fare altrettanto. Sempre che loro fossero d'accordo col suo pensiero, ma in caso contrario si aspettava valide argomentazioni. Inoltre quella era la giornata perfetta per tirare fuori quell'argomento dato che ci sarebbe stato un incontro aperto al pubblico dove si parlava del presidio meridionale.
Dopo aver lasciato la vespa nelle segrete, soprannominata Speedy per motivi che era meglio non specificare, l'uomo raggiunse delle rampe di scale alla sua destra. Le percorse velocemente con l'allegria che contraddistingueva i giovane insegnanti ancora fiduciosi nel mondo. Una volta in cima sbucò difronte all'imponente edificio che, pur essendo familiare, non smetteva mai di stupirlo. Con passo svelto oltrepasso la costruzione rotonda avvolta da rune di luce che portava l'emblema del vecchio ordinamento magico “W”. Non era ancora del tutto chiaro il significato che esso celava, ma molti studiosi ritenevano si trattasse semplicemente che stesse per “Wizard”. Ma questo era solo il segreto più blando nascosto da quell'artefatto; infatti, pur essendoci state molte ristrutturazioni nel tempo, a nulla erano valsi i tentativi nel modificare quella costruzione avvolta da una magia antica. In molti sostenevano la teoria che ciò fosse il cuore del Distretto della Luce e che il minimo intacco alla sua struttura poteva devastare l'aria sotterranea. Per altri invece si trattava più semplicemente dell'elemento che irrogava di energia l'Accademia.
Alzando il volto gli occhi d'ambra si persero nella struttura che tradiva l'incontro di diversi stili. Ad esempio il gotico che si evinceva dalle alte volte, le vetrate, i caitelli e i gargoyle; mentre erano evidenti come le luci e gli orologi suggerissero una ventata di steampunk. Questo non poteva non far pensare al fatto che l'istituto era anche dal punto di vista intellettuale un punto d'incontro tra due forti filoni, ovvero l'alchimia e la scienza.
Ovviamente ogni facoltà aveva i propri spazi, infatti l'accademia era disposta su tre piani di terreno incastonati su una grande voragine; le piattaforme erano collegate l'una con l'altra grazie a diverse scalinate che fungeva da ponti ed ognuna di esse possedeva due padiglioni. Al piano terra quello dedicato vi erano quelli dedicati alla chimica e all'alchimia. Al primo invece si svolgevano le lezioni d'ingegneria genetica e accanto vi erano gli uffici e all'aula magna dove si stava dirigendo Karim. Sull'ultima piattaforma si studiava farmacia runica e medicina.
Con un sorrisone il prof s'incamminò verso la sua metà ricambiando i saluti di alcuni studenti e invitandoli alla riunione. Purtroppo non poté soffermarsi troppo a chiacchierare mancavano quindici minuti alle quattro e lui voleva essere lì in perfetto anticipo. Così s'inoltrò nel padiglione e percorse il corridoio dal soffitto alto e arcuato sotto lo sguardo vigile di quelle che sembravano semplice e maestose statue in marmo. Tuttavia ad un occhio più attento, o a sensi psichici più acuti, non sarebbe sfuggita la natura “guardiana” che esse possedevano. In caso di necessità le rigide e meravigliose opere erano in grado di prendere vita per assumere il compito di sorvegliare l'istituto. Avevano il potere di avvertire gli animi dei malintenzionati e quelli più fortunati venivano gettati giù per l'abisso che circondava l'Accademia, mentre la sorte peggiore toccava a chi rimaneva in vita e si univa alle sentinelle di pietra. Un potere oscuro che a Karim non piaceva affatto; lui era del parere che un delinquente si dovesse riformare in modo che questo potesse poi in futuro riscattare con la società.
Sospirò, era arrivato.
Davanti all'insegnante c'era l'imponente porta in legno d'ebano dell'auditorium, si soffermo un attimo a guardare la bacheca. Affissa la locandina dell'evento che si sarebbe tenuto quel giorno, un lavoro fatto direttamente dagli studenti:
“Luoghi fantastici e dove trovarli”, le bellezze del meridione:
- Serraglio
- La Luce del Deserto
Il settimo giorno del sesto mese - Rigel
Ore 16.00 Auditorium P.4 Aula Magna
Professor Angelis Gallineo & Karim Fusa
(Aperto agli esterni)
Le porte cigolarono sotto la spinta del professore che entrò ammirando la spaziosa aula dall'aria incantata. Le mura e le colonne, di cui due in mezzo alla sala, erano percorse da piante rampicanti, il soffitto sembrava affacciarsi sulla volta celeste e le stelle che vi galleggiavano erano l'efficace illuminazione dell'aula. Il professor Fusa ricordava ancora la prima volta che il suo sguardo d'ambra si era specchiato in quella meraviglia “Magia”fu il suo primo pensiero.
Ma ciò non gli bastava, voleva apprendere, capire ogni cosa di ciò che lo circondava. Così aveva iniziato a studiare ogni meccanismo naturale e tecnico, terreno e alieno, umano e demoniaco. Ma per quanto apprendesse la sua sete di sapere non lo abbandonava mai, Karim era un genio e più imparava e più riconosceva di non sapere...
-Buongiorno, inizieremo tra dieci minuti... chiedo a tutti di prendere posto. Chi ne ha bisogno può recarsi nell'ufficio di fronte ai bagni delle signore, l'aula 15, e appropriarsi di qualche sedia. Per i più coraggiosi anche il pavimento andrà bene... anche se in caso la mia etica non mi permetterà di sedermi.-
Il brusio che vigeva nell'aula magna fu sormontato da una risata generale. Tutti i posti ormai erano occupati. Le sedici file di panche che potevano contenere dieci persone l'una erano divise in tre porzioni per un totale di quattrocentottanta posti quel giorno strabordavano. Alcuni degli studenti provenivano da altri corsi e Karim non poté non sorridere quando vide un gruppo di ragazzi palesemente presi dalla strada. A capitanarli Alzani, un ragazzo sulla ventina che non si sarebbe mai laureato, né diplomato, a causa di ristrettezze economiche ma che comunque l'insegnante dalla chioma viola si era offerto di seguire in alcune materie. Probabilmente per assistere alla lezione il giorno prima gli era toccato fare il doppio turno al lavoro.
“Poi chiamano feccia la gente di Merovish, beata ignoranza!”
Si rammaricò l'insegnante tirando fuori da un borsone a tracolla una cartelletta gialla e posando dei fogli maniacalmente tenuti sulla cattedra. Comunque era soddisfatto di vedere l'auditorium pieno e, a dirla tutta, il pensiero che qualcuno dei presenti fosse lì per lui lo inorgogliva e imbarazzava al contempo.
Alle 15.59, come sempre un minuto prima della lezione, il Dr. Gallineo solcò la soglia della magna e calò il silenzio. Nonostante il suo aspetto di anziano ricurvo su sé stesso dalla pelata e la folta barba bianca non incutesse paura, al suo cospetto nessuno poteva essere molesto. Karim aveva impiegato anni a capire quale fosse il suo segreto e alla fine era arrivato alla meta. Non solo il Dottore era un'eminenza nel campo della storia e delle rune, ma possedeva anche spaventosi poteri psichici, questi gli donavano la facoltà di attirare l'interesse pacifico delle persone. Una volta capito il trucco l'insegnante era rimasto sbalordito dall'abilità dell'uomo e si chiedeva come in passato non fosse riuscito ad accorgersene. In quel momento se si concentrava poteva quasi tastare l'energia che scaturiva da quel corpo.
I due si salutarono poi il dottore schioccò le dita e le colonne che tagliavano i lati della sala e impedendo la visuale sparirono.
-Iniziamo.-
§...§
-...ricapitolando.-
Il professor Karim pigiò un pulsante sulla scrivania e sul muro dietro di lui iniziò a vorticare una voragine che si trasformò in un bassorilievo di una meravigliosa città desertica al chiaro della luna piena. Sullo sfondo delle rune antiche che si precipitò a tradurre.
-Kamar, la Luce del Deserto. La leggendaria città-miraggio visibile soltanto nelle notti di luna piena, la cui ubicazione nella sconfinata steppa meridionale cambia ad ogni sua comparsa. Molti avventurieri la inseguono e inseguiranno per una vita senza alcun successo, attratti dai suoi misteri e dalla sua sfuggente bellezza.-
Si girò verso l'auditorium.
-Domande?-
Chiese sorridente anche se dopo quasi due ore desiderava solo sedersi.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100%
Stato mentale: ottimale
Stato fisico: Si vuole sedere
Speedy: 0
Mindfuck-Alert: 5
Statue magiche
Dottor Bernardi: malia di Alberto Angela, può parlarti anche dell'uovo al tegamino ma lo ascolti con un'espressione sognante.. -
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Sebastian Barth
VARIE
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Karim Fusa
Un sorriso raggiante illuminò il volto del professore; a prendere la parola era stato un ragazzino davvero molto giovane e, a parte le domande un po' distratte rispetto la spiegazione, per Karim fu un piacere ammirare una mente fresca pronta a evolvere e assorbire informazioni. Immediatamente l'insegnante fu pronto a rispondere agli interrogativi del fanciullo.
- Le prove purtroppo non sono di un numero sufficiente per esser ritenute eloquenti, tuttavia negli ultimi decenni sono pervenuti abbastanza racconti circa "La Luce del Deserto".- sorrise dando un'occhiata al collega -Molti dei quali sono stati trascritti dal professor Gallineo, mentre non darei troppo conto a ciò che si sente per le strade, spesso gli avvenimenti tramandati via orale vengono travisati.-
Lo sguardo d'ambra tornò nuovamente sull'aula magna.
-Per quanto riguarda il fenomeno del miraggio... be', esso deve essere inteso in senso lato e non solo come effetto ottico diurno. Si pensa possa trattarsi di un fenomeno naturale anomalo, ovvero poco o addirittura non conosciuto. Professor Gallineo cosa ne pensa?-
Il vecchietto tossì facendo un passo in avanti.
-Do pienamente ragione a Fusa, non credo di aver nulla da aggiungere al riguardo.-
A quel punto una studentessa dai ricci capelli scuri quanto la sua pelle d'ebano alzò la mano, l'anziano le fece cenno di parlare.
-I documenti trascritti dove si trovano? E' possibile consultarli?-
A quella domanda il voltò di Gallineo Angelis si corrucciò, quasi fosse contrariato a rispondere, ma Karim intervenne.
-Purtroppo tali manoscritti non sono accessibili al pubblico in quanto si tratta di opere in un certo senso "private" e non ancora definitive. Per il momento gli unici a poterne usufruire siamo io e il professore, tuttavia in futuro speriamo che possano diventare un bene condiviso.-
L'espressione del giovane insegnante si fece gentile, non tutti nella comunità scientifica approvavano quelle ricerche definendole delle elaborate fantasie. Pertanto era stato impedita la diffusione di molte di quelle informazioni,inutile dire che ciò non facesse piacere a molti studiosi dell'Accademia.
-Ci sono ancora domande? Su non fate i timidi, magari potremo trovare nuovi spunti su cui lavorare. -
Edited by Jester - 16/3/2017, 17:58. -
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Sebastian Barth
VARIE
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Karim Fusa
-Come già detto i documenti non sono aperti al pubblico.-
Bofonchiò l'anziano con un'espressione cupa mentre Karim nascondeva alla perfezione il suo dispiacere. Era sinceramente afflitto per la situazione, sapeva quanto il collega ci tenesse a rendere pubbliche le sue ricerche e ci voleva davvero far sì che l'uomo realizzasse questo suo sogno. Non per pietà, bensì per soddisfazione personale, anche lui credeva nella veridicità di quei racconti.
-Per il momento perlomeno.-
Il professore prese la parola e continuò a parlare con tono fiducioso.
-Sono certo che non tra molto tempo verremo a capo di questo enigma e non solo gli studiosi potranno accedere a tali informazioni.-
Un ragazzo dalla lunga treccia s'alzò dagli spalti e si prestò a parlare.
-Non credo sia corretto nei riguardi dei cittadini non esporre scoperte di tali portata. Non dovrebbero esservi tali gerarchie e ogni informazione dovrebbe essere di dominio pubblico.-
A quel punto il brusio gettò la sala nel chaos: qualcuno iniziò a gridare "è vero" "ha ragione", dal gruppetto di ragazzi di strada arrivarono vari schiamazzi e addirittura qualche studente indignato s'apprestò a lasciare la sala. Tutto a causa del solito leader populista che accusava senza sentir ragioni. Fortunatamente Gallineo prese la parola...
-Silenzio in aula.-
Per tutta risposta nella magna calò il silenzio più totale mentre le budella di Karim si contorcevano a quel tono autoritario ma non dittatoriale.
-Il suo nome?-
-Akarani-
Rispose il giovane, che doveva avere circa 24 anni, evidentemente a disagio.
-Akarani lei sa la differenza tra una teoria e una scoperta?-Silenzio -Secondo lei "La luce del Deserto" è definibile, per quanto non propriamente esatto, una teoria o una scoperta?-
-Teoria ma...-
Il Dottor Gallineo non lo lasciò balbettare.
-Quindi se questo luogo è per ora fantomatico le mie ricerche non possono, o perlomeno non ancora, essere definite una scoperta, giusto?-
-Be' effettivamente...-
-Pertanto, Akarani, le devo far notare che il suo ragionamento, se pur io mi trovi in accordo con esso, non è pertinente al nostro discorso.-
Il ragazzo annuì rosso come un peperone mordendosi un labbro con nervosismo.
-Se nessuno ha altro da aggiungere la lezione può dirsi conclusa.-SPOILER (clicca per visualizzare)Gallineo usa la sua aura per calmare la classe, se ne accorge chi usa il Mind fuck alert.
Ora passo la palla a Flama: in caso non ci siano altre domande l'aula si svuota e rimane Karim a sistemare alcuni aggeggi magici attaccati ai bordi della cattedra.. -
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Sebastian Barth
VARIE
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Quando la sala fu quasi completamente vuota Karim s'apprestò a sincerarsi delle condizioni psichiche del dottor Gallineo che lo rassicurò, ci voleva molto di più per far vacillare il suo decrepito cuore. A quel punto il professore tornò ad occuparsi dell'aula; sistemò i riflettori magici che creavano le immagini, ovvero delle piccole sfere ai bordi della cattedra, e si occupò di controllare che nessuno degli studenti avesse lasciato cartacce. Voleva affrettarsi per uscire e ascoltare qualche studente che lo aspettava, succedeva spesso dopo le lezioni. Eppure qualcuno all'interno dell'aula magna attirò la sua attenzione.
Il ragazzino biondo che aveva intrattenuto i presenti durante la lezione avanzò una domanda a cui i due studiosi non poterono che rivolgere un'espressione incuriosita.
-Spiegati meglio.-
Propose Gallineo facendo avvicinare il giovane mentre anche l'ultimo studente abbandonava l'aula. A quel punto il fanciullo iniziò a spiegare a larghe linee quello che aveva in mente di fare mentre i due insegnanti ascoltavano interessati.
-Questo sarebbe magnifico!-
Cinguettò il giovane prof pieno d'entusiasmo che venne presto smorzato dal più anziano.
-Come facciamo a non sapere che si tratta di una truffa giovanotto?-
Chiese con tono gentile e un po' diffidente il più anziano lisciandosi la folta barba bianca.
-Non te la prendere ma noi che apparteniamo a Merovish siamo uomini diffidenti. -
Karim dovette dare ragione a quell'affermazione, tuttavia c'era un modo semplice per verificare la veridicità di quello che il ragazzino stava dicendo.
-Tuttavia possiamo metterti alla prova se te la senti.-
Chiocciò l'uomo in modo cordiale cercando di non ferire i sentimenti del biondino.
-Se ho ben capito la tua capacità consiste nel ricavare informazioni da un oggetto. Se ciò è giusto potresti provare con...-
Si guardò attorno cercando qualcosa che non potesse ricondurre alla simbiosi tra lui e sua sorella, ma su il dottore a parlare.
-...questo.-
Disse l'uomo sfilandosi dal collo un vecchio medaglione che, solitamente, una volta aperto avrebbe svelato l'immagine di un giovane uomo e una donzella.SPOILER (clicca per visualizzare)Se accetti la sfida vedrai che il medaglione era stato regalato da Gallineo a sua sorella che lo portava tutti i giorni, anche durante la sparatoria al mercato dove ha perso la vita 10 anni prima. Inoltre vedi che spesso durante le ricerche riguardanti La Luce del Deserto c'era sempre la sorella e che ora lui la porta sempre al collo. Poi non so bene come funziona il tuo potere, quindi chiedi e a te la palla.. -
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Sebastian Barth
VARIE
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Karim Fusa
I due professori ascoltarono attentamente le raccomandazioni del giovane cacciatore e, una volta prese le giuste precauzioni, attesero. Se quell'esperimento avesse davvero funzionato sarebbe stata una grande svolta nelle ricerche della fantomatica Luce del Deserto. Inoltre Gallinei avrebbe ricevuto finalmente la giusta considerazione tra gli esperti di fenomeni in tutta Endlos.
-Potrebbe essere la volta buona!-
Chiocciò allegro l'uomo dai capelli viola, tuttavia non ebbe risposta. Il suo collega era concentrato a scrivere su un grosso diario e a quella vista un sorriso dolce nacque sulle labbra di Karim, forse era meglio non disturbare. A quel punto era meglio aspettare che il giovane tornasse dal suo viaggio, magari buttandosi a capofitto nella lettura di un buon libro. Ma prima di ciò il professore doveva fare una cosa importante. Pescò una penna dalla sua tracolla e scrisse su una agenda "prendere informazioni circa i viaggi astrali", perché era quello che stava facendo Sebastian, giusto?
Un rumore e gli insegnanti corsero dal ragazzino che si destava dal suo sogno. I suoi occhioni azzurri sbatterono un paio di volte prima che lui prendesse la parola e quando lo fece Karim fu spiazzato da quello che aveva da dire. A quanto sembrava il ciondolo era stato un dono per il professor Gallineo da parte della sorella morta anni prima e il cui spirito era trattenuto dal malessere provato dall'insegnante. Tuttavia nessuna emozione tradì le emozioni del vecchio che, ignorando la richiesta di lasciare andare la parente, si limitò ad annuire.
-Direi che non menti ragazzo... seguici.-
Disse lasciando che tutti avessero il tempo di raccattare le proprie cose per poi condurli fuori dall'aula magna fino al suo ufficio. La grossa porta in legno di quercia s'aprì apparentemente alla spinta del vecchio, ma qualcuno di particolarmente pratico nelle arti magiche non sarebbe sfuggito l'incantesimo di riconoscimento. Una volta all'interno la stanza all'apparenza piccola era immensa. Alla destra c'era una scrivania e dietro essa cinque mobili straboccanti di scartoffie, la fine della stanza era nascosta delle alte pareti di una libreria contenente tomi d'ogni genere. L'anziano superò quella sorta di biblioteca svelando dietro un ampio spazio dedicato interamente a cianfrusaglie d'ogni tipo: quadri, lampade, mobili, ciondoli, monete e barattoli contenenti strani liquidi colorati.
-Eccoci! Ci affidiamo a te per scoprire se uno di questi oggetti appartiene alla Luce del Deserto!-
Cinguettò Karim con un sorrisone.SPOILER (clicca per visualizzare)Trova una roba che viene dalla luce del desrto! A te la palla baci. -
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Sebastian Barth
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Karim Fusa
Il professor Gallineo si lisciò la lunga barba candida riflettendo sulla proposta del ragazzo; l'idea di seguire Sebastian in uno dei suoi viaggi astrali gli garbava non poco, tuttavia non sembrava un qualcosa di adatto per la sua età. Lo stesso giovane cavaliere aveva ammesso che avrebbe potuto avere difficoltà nel risvegliarsi. Nonostante ciò era difficile evitare di pensare alla possibilità di ricongiungersi, anche se brevemente, allo spirito di sua sorella.
-Ti ringrazio giovanotto, ma credo che dovrò chiedere a Karim di fare questa esperienza per entrambi.-
Al che lo sguardo del vecchio incontrò quello del giovane.
-Sarai i miei occhi e le mie orecchie.-“E la mia cavia”
A quella affermazione l'insegnante dalla chioma prugna sorrise e annuì, facendo ben intendere che avrebbe fatto quanto l'altro gli aveva chiesto. Dopodiché afferrò la corona malridotta e se la rigirò fra le mani bronzee con fare curioso e ammirato. Aveva finalmente la certezza, o almeno l'85% di possibilità, di ritrovarsi di fronte a un artefatto proveniente dalla città perduta, la luce del deserto.
-In queste settimane metterò su una squadra di spedizione per il mese di Canopo. Sarei davvero onorato se tu volessi partecipare alla ricerca.-
Fece una pausa soppesando le parole con cui avrebbe formulato la prossima richiesta.
-Inoltre volevo chiederti se fossi disposto ad insegnarmi questa tua capacità? Sempre che io sia adatto e tu d'accordo.-
Non tutti erano pronti a condividere il proprio sapere, al mondo c'era molta gente che si sentiva minacciata nel non sentirsi unica.. -
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Sebastian Barth
VARIE
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L'insegnante si carezzò il mento con fare pensieroso: forse poteva essere abbastanza equilibrato per non cedere alla follia di cui il giovane cacciatore parlava, ma di certo non era un abile combattente. Pertanto doveva riflettere attentamente sulle proprie azioni e considerare le ripercussioni che sarebbero toccate anche alla sua gemella Karima.
-Penserò attentamente alla possibilità d'imparare la tua arte.-
Il professor Gallineo annuì ad uno sguardo più attento si poteva leggere una certa delusione sul suo volto, ma non disse nulla al riguardo.
-Signori miei. Direi che è giunta l'ora di sciogliere questa riunione, se siete d'accordo vi darei appuntamento per domani mattina alle 8.30 in questa stanza.-
Karim si mostrò d'accordo.
-Oggi cercherò nei nostri archivi di risalire a come siamo venuti in possesso di questa corona, domani pomeriggio incontrerò mia sorella che lavora al Serraglio per chiederle se qualcuno dei suoi può aiutarci nell'impresa: magari una persona che conosce bene il deserto. Stasera vorrei prepararmi psicologicamente per tentare un'esperienza onirica dove sarai tu a farmi da guida.-
Un sorriso gioioso si disegnò sul volto scuro dell'uomo.
-Cosa ne pensi di questo programma?-
Chiese al più piccolo.. -
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Sebastian Barth
VARIE
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