Due gran pezzi di manzo

Game of Prompt: Romanticismo

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  1. Huo Yin Lei
     
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    Al ristorante, clienti scontenti e cuochi distratti

    -E questa la chiamate "al sangue"? Non gocciola neanche. Dov'è il rosso?-

    Lo sguardo del Terzo fu così pieno di disgusto e dispetto, che se fosse stato una pietanza, sarebbe stato un banchetto intero; negli occhi scarlatti del Guardiano, la rabbia pulsava sanguigna, tanto che, a fissare il volto atterrito del cameriere, questi avrebbe potuto ben vedere quanto e quale rosso egli desiderasse. Digrignando i denti, come la bestia che, a stento, trattenga l'abbaio, l'aria tutt'attorno si fece sempre più calda, e mentre un lembo della camicia del servo prendeva fuoco, avvampando maligna, la bistecca appena rosata venne consunta dalle fiamme, facendosi un tossico ammasso di carbone.

    -A me sembra fin troppo cotta.-

    Il cupo sorriso non era affatto sornione, in alcun modo lo si vedesse: più simile al boia che stia per calare l'ascia sul collo del condannato, guardava ora il cameriere, ora la ragazza che gli stava di fronte. Che bestialità! Trasformare un appuntamento in una pessima figura: il locale avrebbe pagato, e bene. E lei? La sua Stella? Ad assistere a questo indecoroso spettacolo! Che volgarità, che pochezza.
    Come il servetto mosse la mano tremula, biascicando di riportare il piatto indietro, Huo Yin Lei gli afferrò il polso, trattenendolo; a quello, paralizzato dal terrore e dall'ormai certa consapevolezza di non poter vedere più il sole, l'Essenza notificò ovvi chiarimenti:

    -Questa la offre casa, come mi stava dicendo.-
    Lo sguardo sul giovane impaurito non faceva altro che divertire l'animo oscuro del Guardiano e, egli sperava, la sua invitata
    -Pagherò solo quello per cui siamo venuti, non i vostri errori.-

    Così dicendo, lasciò la presa del giovane, il quale, con una vistosa macchia sui pantaloni, corse via nelle cucine; gli occhi del Male erano, adesso, tutti per la Stella, che gli stava dirimpetto, bella e sensuale come al Ballo; le sorrideva malizioso, prendendo in mano il pezzo combusto come fosse un organo cui suggere dolci delizie e scuotendolo appena, magia! La cenere cadde, svelando un'ottima cottura e un odore affumincato, stranemnte non malsano.

    -Ti avevo promesso un tocco personale alla serata; spero che apprezzerai, Stella mia.-

    Offrendole il piatto, metteva in mostra molto più della carne, perché mordere era come congiungersi, e la bistecca era il corpo di lui, e il Guardiano nient'altro desiderava, che essere assieme preda e predatore di quella donna conturbante. A dimostrazione di ciò, morse l'aria come ad invogliarla a cibarsi di quel profumo e di quella turgida morbidezza.
    Tanto era il desiderio, che aveva smesso i panni logori in virtù di più begli abiti; i capelli raccolti in una lunga coda, ordinati e non ispidi, giacca e pantaloni dei più eleganti, una rossa camicia sotto un gilet nero damascato in oro, e un negro papillon. Se ora il Male aveva il volto d'un Signore, l Stella era la perfetta luca per risaltare nel buio.



    Benché io faccia altre giocate, questa è l'unica ufficialmente in gare :D
     
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  2. Lycoris
     
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    -E questa la chiamate "al sangue"? Non gocciola neanche. Dov'è il rosso?-
    una fiamma avvampò, consumando la carne nel piatto e la camicia del cameriere
    -A me sembra fin troppo cotta.-

    jpgGiocando ad attorcigliarsi una ciocca rosa attorno all'indice, la Musa osservò con un sorrisino snob la scena che andava svolgendosi davanti ai suoi occhi azzurrissimi, ricambiando con un condiscendente cenno di assenso l'occhiata del suo Cavaliere: la furia e lo sdegno del suo Leone erano uno spettacolo abbastanza comune, quindi non era qualcosa che riuscisse più a sorprenderla... ma avrebbe potuto passare ore a vederlo ruggire a quel modo.

    -Questa la offre casa, come mi stava dicendo.-
    mise in chiaro il Guardiano, trattenendo il polso del cameriere
    -Pagherò solo quello per cui siamo venuti, non i vostri errori.-

    Non appena fu libero, il ragazzetto fuggì rapido verso le cucine, e non appena furono di nuovo da soli, ricambiò lo sguardo turpe e predatorio dell'uomo mordicchiandosi sensualmente il labbro inferiore e lanciandogli uno sguardo maliziosamente divertito: decisamente quella frequentazione aveva reso più affilati e taglienti alcuni aspetti del carattere della Stella, e più ispirata la crudeltà del Terzo, ma... poteva essere un male, se li faceva star bene entrambi?

    In un piccolo numero di magia, un intrattenimento dedicato a lei soltanto, il Fulmine sollevò il taglio di carne dal piatto e gli diede una scrollata, rivelando -in una misteriosa nuvoletta di fuliggine- una cottura impeccabile.

    -Ti avevo promesso un tocco personale alla serata; spero che apprezzerai, Stella mia.-

    Mordendo l'aria in uno degli slanci di passione che ribollivano cupidi in quel suo cuore di tenebra, il Guardiano le porse la cibaria, e mentre accettava quell'offerta con il composto compiacimento che solo gli dei posseggono, lo sguardo d'acquamarina della Musa stava incatenato a quello cremisi dell'altro con lo stesso magnetismo con cui una strega scagli un sortilegio.

    « Attento a non consumare tutto quel tuo tocco personale con la servitù, mio Leone... »
    pungolò maliarda, strofinando piano una delle scarpe eleganti contro il polpaccio di lui
    « ...sarò molto offesa se non dovesse essercene più per il dopo cena. ♪ »

    E dopo aver pronunciato quelle parole, passò un indice sulla bistecca cucinata dal suo amante per poi portarsela alle labbra e saggiarne il sapore sulla punta della lingua.

    « Non trovi che manchi un po' di pepe, mio Leone? »

     
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  3. Huo Yin Lei
     
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    La risata bassa e tetra del Terzo corse dalle sue labbra come un serpente che dal ramo scivoli a terra, e strisciò ferina, e non senza malizia, alle orecchie di lei, che era la tessitrice di quei neri fili che l'Ombra gettava tutto attorno; raccoglieva i pensieri e le turpi trame e le intrecciava in un manto cupido e delizioso, nel quale avvolgersi e dimenarsi all'insano ritmo della lussuria.

    -Abbi fede, Mia cara.-

    Le disse, e col dito fece lo stesso, leccando il succo del grande pezzo di carne che, al tocco di quella, aveva iniziato a stillare; portandolo alle labbra, accompagnò l'assaggio con gli occhi sanguigni, stretti nell'abile morsa dell'acquamarina di lei, e non nascose in alcun ounto la lingua scattante e padrona, e anzi parve quel momento durare un eternità.

    -Questo era solo l'Ordeur.-

    E nelle labbra prese il boccone carnoso, dilaniandolo coi denti agussi, nell'affamata lentezza del predatore che desideri gustare ogni frutto della caccia; con l'altra mano afferrò il calice di vino, rosso granato, e ne bevve un sorso, pulendo il rossore con la lingua: rabbccò il bicchiere di lei, e la invitò a danzare nella sconcezza:

    -Prendi, dolcezza. Sarà il nostro nettare, per ora.-
    Un altro sguardo contro la persona di lei, per ravvivare l'incanto
    -E si abbina al sapore del tuo corpo.-

     
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  4. Lycoris
     
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    -Abbi fede, Mia cara. Questo era solo l'Ordeur.-

    Dopo averla rassicurata, con quelle parole, il Guardiano prese a banchettare con la bistecca gratuita che era stata tributata loro come “offerta dalla casa”, e nel vederlo sbranare la carne in maniera così selvaggia e voluttuosa, la Musa ne rimase di nuovo affascinata; quando le versò da bere perché gli facesse compagnia nell'ebrezza del vino, la fanciulla dai capelli rosa gli sorrise con complicità e raccolse il calice colmo di liquido cremisi.

    -Prendi, dolcezza. Sarà il nostro nettare, per ora.
    E si abbina al sapore del tuo corpo.
    -

    « Questo è vero, mio diletto... »
    assentì, alzando il calice per brindare al suo accompagnatore
    « ...dopotutto, si sa: il vino è la bevanda degli dei. »

    In quel momento, mentre le labbra morbide e ben disegnate della donna baciavano il cristallo della sua coppa, il cameriere li raggiunse di nuovo, tutto trafelato e con un diverso paio di pantaloni; avendo cura di evitare il contatto di sguardi con il Terzo, si affrettò a collocare il piatto con una seconda bistecca in mezzo alla coppia, e non serviva certamente un'empatia molto sviluppata per capire che i suoi movimenti rapidi e a scatti tradissero una certa premura di allontanarsi.

    « Non così in fretta, garçon. »
    lo ammonì lapidaria, col fare sdegnoso e autoritario di una regina, trattenendolo
    « E' questo quel che ci servite dopo averci fatto aspettare per tutto questo tempo? »
    indagò, posando il calice, impugnando le posate, e scavando un solco nell'ordinazione
    « Della carne cruda? Ma davvero? Ci avete preso per animali? O per cavernicoli? »
    scambiando con Yin uno sguardo di intesa, si alzò imperiosamente dalla sedia
    « Abbiamo chiesto bistecca al sangue, e ci portate questa roba che non è nemmeno blue: tanta incompetenza è inconcepibile! Voglio parlare con il Maître! Ora! »

    Impallidendo visibilmente, e balbettando delle scuse e una promessa di far rieseguire la preparazione, il giovanotto barcollò come se gli avessero tirato uno schiaffo; dopodiché, frastornato com'era dalla malia della Musa, sparì di nuovo nelle cucine con l'aria affranta di chi si senta profondamente inadeguato.

    « ...cosa pensi sia meglio fare, mio Leone? »
    chiese poi al Terzo, con tono colloquiale, tornando signorilmente ad accomodarsi
    « Ci facciamo portare anche il dolce, o ne hai avuto abbastanza di questo posto? »

     
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  5. Huo Yin Lei
     
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    -No, aspettiamo ancora un po'. Abbiamo appena iniziato.-

    Quando il cameriere se ne andò, lasciando, di nuovo, il piatto sul tavolo, il negro spirito del Guardiani si rivolse alla Stella, e nel dare a lei un bacio di voluttà, inviandolo perfido dalle labbra al vento, come un alito rovente passo sulla carne cruda, che si cuocette a puntino; se, prima, egli rideva sommesso e furbo, ora derideva apertamente la gran beffa ai danni del locale:

    -Ed anche il tuo piatto, amore mio, è arrivato cotto alla perfezione.-
    tenendo lo sguardo fisso sulla ragazza, come il leone che miri la gazzella al pascolo, quello attese che ne mangiasse un boccone
    -Buon appetito.-

    Persi che furono nel cibo, passò del tempo prima che la Stella s'accorse che il direttore di sala tardava ad arrivare: che fosse per la paura dei due clienti, o per aver riconosciuto il loro potere e la loro eminenza, poco importava. A piatti vuoti, desiderando immortalare l'immagine di una donna vincitrice, la compagna del Male prese il proprio cellulare, e fece per scattare una foto orgogliosa di se stessa. Avvedutosi dell'intento, con il volto bramoso e maligno, sorrise beffardo a quella, e in un gesto feroce lo strappò, divertito, dalla mano di lei; ora si passava al gioco vero:

    -Su, una foto! Che modi sono! E io dove compaio?-
    Tenendo l'oggetto in mano, col dito redarguiva la carnosa Stella
    -Ho in mente qualcosa di più stimolante.-
    Con la mano si coprì la bocca, e digitando vari numeri, avviò una conversazione
    -Pronto, mi sentite? Notizia bomba: la dea Stella avvistata al Ristorante "Manzi per tutti"! E...oh! Chi è quel bel giovane muscoloso e sexy che l'ha invitata a cena fuori? Stanno per baciarsi! Presto, avvertite il gazzettino di Palanthas, non se lo possono perdere! Allertati i LAM, è una cosa che non si vede tutti i giorni!-

    Quello strano stratagemma, aveva reso la voce del Guardiano meno oscura, per bizzarria del caso, e più umana e ingenua: del resto, si sa, il male ha molti aspetti, e accarezza con molti velluti. L'entusiasmo dall'altro alto del telefono culminò in urletti femminei e striduli, ma prima che potesse dire altro, Yin lo bloccò, aggiungendo:

    -Ma...E' il fighissimo Guardiano! Yin l'Ardente Fulmine!-
    E poi, fingendo stupore e ansia
    -Oh no mi hanno visto, forse! Passo e chiudo, portate le macchinette!-

    Interrotta la chiamata, il Terzo passò nuovamente l'apparecchio alla fanciulla, ridendo di molto gusto, benché fosse un verso sordo e viperino, più simile al terrore che al divertimento; la compagnia della Stella era davvero utile, se si cercavano attenzioni da molti fronti: del resto, se ad essere giustamente vanesi si era in due, non si poteva che sprofondare nella superbia.

    -E' una fortuna che tu abbia tutti questi contatti, mi dai sempre occasione di essere immortalato.-
    Un altro bacio da lontano
    -Potrebbe essere la nuova via dell'immortalità.-

     
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  6. Lycoris
     
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    -No, aspettiamo ancora un po'. Abbiamo appena iniziato.-
    teatrale, le lanciò un bacio, il cui spettro rovente si depose sulla carne, cuocendola
    -Ed anche il tuo piatto, amore mio, è arrivato cotto alla perfezione. Buon appetito.-

    Compiaciuta da modi, toni e parole del suo Cavaliere, la Dama gli sorrise maliarda e annuì; poi, con modi da principessa, cominciò ad affettare quadrucci di carne con le posate e portarseli uno per volta alle labbra, prendendosi tutto il tempo di gustare la polpa succosa di quel divertente banchetto.

    Quando ebbe terminato, pensò bene di concedersi qualche scatto con Yin, perché... beh: quella sera erano così belli e affascinanti, così abbigliati e tirati a lucido, che sarebbe stato un affronto ai posteri non immortalare la perfetta magnificenza delle loro effigi. Solo che il Fulmine, sempre capriccioso, le tolse l'apparecchio di mano per iniziare ad armeggiarci.
    E poi...

    -Ho in mente qualcosa di più stimolante.-
    quella frase, fu tutto il preavviso che le diede, prima di attuare il suo piano diabolico
    -Pronto, mi sentite? Notizia bomba: la dea Stella avvistata al Ristorante "Manzi per tutti"! E...oh! Chi è quel bel giovane muscoloso e sexy che l'ha invitata a cena fuori? Stanno per baciarsi! Presto, avvertite il gazzettino di Palanthas, non se lo possono perdere! Allertati i LAM, è una cosa che non si vede tutti i giorni!-
    nel sentirlo cambiare voci, Lùserin dovesse faticare per non scoppiare a ridere
    -Ma...E' il fighissimo Guardiano! Yin l'Ardente Fulmine! Oh no mi hanno visto, forse!
    Passo e chiudo, portate le macchinette!
    -

    Conversazione chiusa. Ridendo di gusto per lo scherzo architettato,
    il Guardiano le restituì il telefono.


    -E' una fortuna che tu abbia tutti questi contatti, mi dai sempre occasione di essere immortalato. Potrebbe essere la nuova via dell'immortalità.-

    Sebbene fosse parimenti divertita da quella situazione, il suo istinto da primadonna le impose di metterlo un po' sulla corda -giusto per fargli pesare la libertà che si era preso, sottraendole il telefono senza permesso-, così schivò il nuovo bacio che le era stato lanciato, incrociò le braccia sul petto, e gli scoccò un'occhiata imbronciata e finto-offesa anche se lei era una grande attrice.

    « Ah, ecco. Quindi è questo il vero motivo per cui ci frequentiamo.
    Bene, bene, bravo: sono contenta che tu lo abbia ammesso. »

    brontolò, altera e sdegnosa come una sovrana piccata
    « Avanti, dillo, insomma: sono solo un pezzo di carne, per te

    Intanto, da oltre i vetri della finestra davanti a cui era collocato il loro tavolo, alcuni sporadici flash iniziarono a rischiarare la notte: i primi paparazzi erano tempestivamente arrivati al ristorante.

     
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  7. Huo Yin Lei
     
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    Come il Male getta su di sé molti abiti e molte forme, così l'amore e la lussuria, quando invitano al corteggiamento, sfoggiano varie armi e stili: che la Stella si imbronciasse, e non cogliesse nulla di quell'ultimo bacio, mosse il Guardiano a sogghignare, invece che indispettirlo: non era, egli, preda ti simili tranelli; o, meglio, li vedeva in atto ma traeva più piacere nello smontarli, che nell'assecondarli. Sicché, finendo il suo pezzo di carne, corrispose ai desideri dell'amante:

    -Sì - e ora sorridi, costoletta.-

    Le disse, sapendo che, o sarebbe esplosa in scenica e finta rabbia, o avrebbe continuato un silenzio melodrammatico di stizza: poco male, in entrambi i casi. Presto o tardi, quella sera avrebbero giaciuto assieme, come loro solito, e ogni velo ipocrita si sarebbe sollevato, mostrando il sordo rumore del piacere, nei versi loschi e discinti di due corpi straziati dalla nera agonia dell'estasi.

    A turbare quella deliziosa serata, furono le luci indiscrete di quella gente che, poco prima, il terzo aveva chiamato a raccolta: al'inizio erano come lucciole nella notte, poche ed evanescenti; poi si fecero bagliori di lampi nel buio, e si fondevano con le grida di scalmanati adulatori e indelicati cronisti. un sorriso impercettibile tagliò le labbra calde dell'uomo, che senza emettere suoni, fissò brevemente la compagna e le svelò una parola, che doveva essere una sorta di codice, a quanto sembrasse:

    -Showtime.-

    E subito, si voltò ai paparazzi, guardandoli nel peggiore dei modi che era solito avere, feroce come la bestia ferita molte volte, e nello scatto di alzarsi, rovesciò la sedia e il bicchiere di vino che, premonitore, riversò il caldo liquidi sulla bianca tovaglia. D'un colpo fu sopra la Stella, e alzandola piano ma con vigore, fece per avvolgerla nella giacca, lui stesso nascondendosi nella propria:

    -Maledetti bastardi, non ci lasciano in pace neanche per una cena!-

    Urlò alla sala, e nella foga non fece avvicinare nessuno, né alla donna, né, tanto meno, a lui, piuttosto spingendosi con quella verso l'uscita, senza salutare né badare agli altri commensali, i quali, attoniti, assistevano a quella difesa imponente a tutela della povera diva, vituperata dai fan.E presto furono all'esterno dove, in uno sguardo d'intesa le maschere erano pronte a cadere: quella sera, la coppia aveva vinto. Aveva avuto un'ottima cena offerta dal locale, e tutti gli ammiratori possibili, pronti a fotografarli, osannarli, persino disposti a morire, per loro.

     
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  8. Lycoris
     
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    -Sì - e ora sorridi, costoletta.-

    Il Guardiano la fissò sogghignando, e lei lo fulminò con lo sguardo, assuendo l'atteggiamento da divinità offesa quale ella effettivamente era; tuttavia, non fu necessario tenergli il muso, perché ben presto si presentò a beneficio di entrambi un passatempo assai più sanguigno e divertente: i paparazzi iniziavano ad arrivare, quindi questo voleva dire che presto sarebbero entrati in scena perché era il momento dello...

    -Showtime.-

    Conosceva bene le implicazioni nascoste nelle pieghe di quella parola sussurrata, così come sapeva perfettamente il significato di quel sorrisino pestifero... perché era uguale al proprio, e perché quello era il loro gioco.

    -Maledetti bastardi, non ci lasciano in pace neanche per una cena!-

    Mentre il suo compagno mostrava ai fotografi uno sguardo in cagnesco, alzandosi con un impeto tale da rovesciare al suolo la propria seggiola e far cadere sulla candida tovaglia quel poco vino che restava nella sua coppe, anche la Musa si sollevò dalla sedia, portando il dorso della mano contro la fronte, e assumendo un'espressione afflitta.

    « Oh, no: i paparazzi ci hanno trovati! Povera me!
    La bellezza, la notorietà e il talento sono una tale maledizione! »

    recitò, senza lesinar modestia; il suo fascino e il carisma avrebbero fatto il resto
    « Dobbiamo scappare... e non posso nemmeno correre con questa scollatura! »

    Ondeggiando sinuosamente il corpo, la Stella lasciò che le sue abbondanti forme dondolassero, dando pratica dimostrazione di quale rischio sarebbe stato per la sua virtù trovarsi costretta a correre con quei tacchi e quel vestito: di certo, adesso, i fotografi sarebbero stati loro ancora più addosso... quindi, per non rendergli la caccia troppo facile, il Fulmine pensò bene di avvolgerla cavallerescamente nella sua giacca per ripararla dalla curiosità morbosa e perversa in cui quegli umani si stavano già consumando.

    Dopodiché, mentre la coppia raggiungeva a passo sdegnoso l'uscita del locale, sotto lo sguardo costernato del personale e quello perplesso degli altri clienti, con il Guardiano che teneva a distanza i giornalisti temerari -o irriverenti- abbastanza da introdursi nel locale per rubare qualche scatto più da vicino o estorcere loro qualche commento o dichiarazione, Lùserin tirò dritto per la sua strada: muta come un eremita, e col nasino sdegnosamente puntato all'insù, sapeva che mancava giusto un ultimo tocco a quell'immagine da copertina.


    jpg
    « Andiamo, mio caro: la notte è ancora lunga... »
    disse rivolta a Yin, indossando gli occhiali da sole con le lenti rosa a forma di stella
    « ...e ci manca ancora il dolce, prima di concludere la nostra serata. ♥
    Dove potremmo andare adesso? »


    Perché due spiriti come loro non potevano certo accontentarsi di così poco scompiglio, e in fondo che c'era di sbagliato? Il segreto di una buona vita di coppia non è forse dedicarsi insieme ad attività divertenti? E loro, decisamente, sapevano come divertirsi...

     
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7 replies since 8/3/2017, 21:41   121 views
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