Lights, Camera, Action!

Game of Prompt: Romanticismo

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    Continuava a spostare il peso del corpo da un piede all'altro, con tutta l'impazienza che il suo giovane aspetto poteva dimostrare, ma la verità era che -se solo avesse potuto- avrebbe volentieri passato il tempo dell'attesa saltellando sulle panchine, appendendosi ai pali dei lampioni cittadini, e scorrazzando di corsa in su e in giù tutta la lunghezza della facciata esterna dell'edificio.

    jpgAndare al cinema gli piaceva molto, e perché non sarebbe dovuto essere così, dopotutto? Ampi cameroni bui, l'odore meraviglioso dei pop-corn, la luce soffusa della pellicola che si irradia dal proiettore sullo schermo gigante... e poi i film! Storie di ogni genere e durata che prendono vita sotto i tuoi occhi, con persone che impari a conoscere, musiche avvincenti, effetti strabilianti...
    Come le visioni nella sua testa, però tutto finto.

    In quel giorno in particolare, le cose più bellissime di tutte erano il fatto che non sapeva ancora che storia avrebbe visto, e che la sua amichetta Riful avrebbe passato il tempo della proiezione insieme a lui... perciò avrebbe lasciato scegliere a lei lo spettacolo a cui assistere: c'era perfino un film con fatine glitterate e streghe goth; chissà, magari le sarebbe piaciuto...! Lei era vestita da fattucchiera col cappello a punta la prima volta che si erano incontrati, a quel Ballo in Maschera!

    In effetti, visto che a quel ballo ci aveva preso gusto a farsi chiamare “Cappellaio”, aveva deciso di indossare un bel copricapo anche quel giorno, e così -pieno di entusiasmo incontenibile- il ragazzino dai capelli castani e gli occhi bigi rimase ad aspettare l'arrivo della Malvagia Strega dell'Est.


    « Riiii-Fuuuuul! ♥ »

    ...e quando finalmente vide comparire la sua figuretta familiare, il piccolo cominciò ad agitare le braccia al cielo per salutarla, e a chiamarla a pieni polmoni per attirare la sua attenzione; in fondo, sarebbe stato un bel problema se, -con tuuuuutte le persone riunite lì davanti in attesa di entrare, e il personale affaccendato nell'accoglienza dei clienti, e i semplici passanti- lei non l'avesse riconosciuto.

    « Ehi! Riful! Sono qua! ♪ »

     
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    "Che patetici!"
    Ma insomma! Mancavano solo quattro giorni e San Valentino sarebbe trascorso già da un'intera settimana! Riful stava percorrendo le vie del quartiere commerciale e ovunque girasse lo sguardo c'erano solo coppiette intente a passeggiare, coppiette intente a ridere e scherzare, coppiette che camminano mano nella mano. Questo era indecente, avevano già un intero giorno all'anno dedicato a loro, e si permettevano di continuare a fare gli sdolcinati anche nel sabato che aveva scelto per uscire. Che poi stavano creando un'atmosfera terribile e pesante, e questo davvero era imperdonabile! Assolutamente imperdonabile!! Lei voleva solo vedere un certo film, dopotutto. Era suo diritto, no? Però non poteva di certo andare da sola! Cioè, si sarebbe sentita terribilmente a disagio completamente da sola in un cinema. E con tutti quei colombi andati in calore fuori stagione adesso rischiava anche di trasformare un normalissimo cinema in qualcosa di assolutamente, terribilmente, disgraziatamentissimamente equivoco.

    asdf

    « Cavolo, adesso quello là finirà col farsi strane idee... »
    Sì che lo farà. E l'unico modo per evitarlo era invitare qualcun altro... qualcuno con meno segatura nel cervello. E non è che una come Riful non ha nessunissima amica a cui chiedere di uscire a vedere un certo film, anzi! Ovviamente chiunque nella sua classe sarebbe stata più che onorata di farle compagnia... è solo che quelle galline spendono tutti i loro soldi in accessori appariscenti per cellulari e cosmetici di marca, quindi era sicura che neanche una di loro potesse permettersi l'ingresso alla sala. Inoltre quelle avevano segatura al posto del cervello, non avrebbero mai compreso un'opera d'arte raffinata ed elegante come quella che era intenzionata a vedere. Certo, avrebbe potuto domandare a qualche maschio della sua classe, ma... non aveva mai praticamente parlato con nessuno di loro. E poi, loro sì che si sarebbero fatti idee strane...
    Alla fine, l'unica opzione era domandare proprio a quello lì. Il bambino con l'abito strambo conosciuto sei mesi prima alla festa di fine anno. Sia chiaro che Riful non aveva mai avuto intenzione di averci a che fare, era lui che per primo era piombato sulla sua poltroncina brandendo una tazza da thé e pasticcini. In un primo momento aveva pensato l'avesse confusa con qualcun'altra, poi però aveva continuato a parlare a torrente, quindi non aveva potuto fare altro, se non dargli un minimo di corda, quel tanto che basta per non essere scortese. Ovviamente non si era affatto divertita a quella festa, però ricordava il suo nome (e come fare a dimenticare un nome così lungo e strano?), quindi con l'inizio del nuovo anno in maniera del tutto casuale le era caduto lo sguardo sui cartelloni che annunciavano le composizioni delle classi scolastiche, quindi l'aveva trovato nella sezione B del suo stesso anno. Normalmente avrebbe preferito uccidersi piuttosto che presentarsi in un'altra classe a chiedere di un maschio, però quella era un'emergenza. Voleva davvero vedere quel film, e non voleva assolutamente andarci da sola. Dunque...

    « Riiii-Fuuuuul! ♥ »
    Sobbalzò di colpo, interropendo i propri pensieri nell'udire il proprio nome.
    « Ohe? C-c-c-chi...? »
    Individuò fra la folla uno strambo cilindro che sbucava dalla calca ed un volto familiare sorridente e allegro che saltellava sul posto mentre il suo proprietario, con molta poca discrezione, praticamente stava gridando il suo nome, di fatto attirandosi l'attenzione di ogni singolo passante.
    « Ehi! Riful! Sono qua! ♪ »

    adfsfdsafsd

    « ... »
    Improvvisamente le sembrò molto allettante l'idea di voltarsi, affrettare il passo e scappare via nella folla per cercare un buco in cui nascondersi.
    « Io non ti conoscooooo... »
    Sussurrò a mezza voce mentre si avvicinava, sentendo su di se gli sguardi di tutta la gente.
    « S-smettila di gridare, scemo! Ti ho già sentito mentre stavo dall'altra parte dell'isolato, mi stai facendo fare una figura pessima! E poi... »
    Lo squadrò da capo a piedi. Ma che ca...?
    « Ma... come ti sei vestito? »

     
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    Nonostante Bess fosse sicuro di aver avuto con la bambina un contatto di sguardi, quella ci mise un po' a raggiungerlo, continuando a guardarsi intorno come se non fosse sicura che si trattava della persona giusta... e dire che lui si era ben premurato di essere abbastanza appariscente da farsi riconoscere nella folla perché lei non si perdesse! La conclusione a cui ovviamente giunse, fu di impegnarsi di più la prossima volta. Promemoria per il futuro!

    « S-smettila di gridare, scemo! »
    lo apostrofò quando si fermò davanti a lei
    « Ti ho già sentito mentre stavo dall'altra parte dell'isolato... »

    « Ciao, Riful! ♥ »

    Per nulla scoraggiato dall'espressione della sua amichetta, il bimbetto cinguettò quel saluto con adamantino entusiasmo, e non si fermò certo a quello: mentre l'altra ancora parlava, si sporse in avanti per gettarle le braccia al collo e stringerla in un caloroso (circa) un abbraccione fugace, prima di ritrarsi e intrecciare le mani dietro le spalle, restando in piedi allegro e pimpante.

    « ...mi stai facendo fare una figura pessima! E poi... »
    si interruppe, squadrandolo da capo a piedi con aria sconvolta curiosa
    « Ma... come ti sei vestito? »

    Nel vedere la facciotta della bimba albina, il ragazzino dagli occhi bigi
    reclinò la testolina castana da una parte e gorgheggiò una risatina divertita.


    jpg
    « Ha importanza? ♪ Dentro il cinema è buio! »
    le fece notare alzando le spalle, con una certa sorpresa per quella domanda
    « Sai già cosa ti va di vedere? Di che film si tratta? Ci sono le Streghe? E i Cappellai? Giocano insieme o si fanno la guerra? »

    E mentre -come suo solito- la subissava di domande, riversandole addosso parole con lo stesso impeto di un fiume in piena, Bess le prese la manina e la affiancò per farle strada in mezzo alla folla, incamminandosi con lei verso la hall d'ingresso e prendere posizione nella coda alle biglietterie.

    « E' una storia romantica? Un horror? Ci sarà da ridere?
    O magari è un racconto triste e strappalacrime? »

    con tutta quella gioia addosso, il piccolo sembrava più molesto dell'altra volta
    « Dai-dai-dai! Dimmi qualcosa! Ma non il finale!
    Voglio restare sorpreso! »

     
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    Ok: l'abbraccio non se l'aspettava. Sì, insomma, era durato troppo poco per essere qualcosa di più di un saluto troppo affettuoso, però le aveva fatto un effetto strano. E poi... erano proprio in mezzo alla folla! Porpora fino alla punta dei capelli, Riful iniziò a guardarsi attorno temendo gli sguardi della gente, fin troppo consapevole che in mezzo a quella calca potevano celarsi conoscenti, o peggio: compagni di classe. Oddio: sai che disastro se qualcuno la vedeva lì, in procinto di entrare al cinema con un maschio? Indossava anche l'uniforme, non c'erano assolutamente chance di essere scambiata per un'altra! Certo, solo un idiota potrebbe pensar male, ma in classe sua erano tutti quanti degli assoluti idioti! In quel frangente, se qualcuno fosse stato tanto misericordioso da passarle un sacchetto, ci avrebbe infilato la testa dentro per non farsi riconoscere...
    Concentrazione. Concentrazione, Riful! Avanti, il piano era semplice e lineare, ne aveva ripercorso mentalmente le varie parti più e più volte, per non sbagliare. Anzitutto, avrebbe sbandierato l'intenzione di voler vedere un film particolarmente figo, il che era facile visto che proprio in quel week-end usciva quel famoso film drammatico la cui pubblicità bombardava facebook e youtube da due settimane. Naturalmente ci sarebbe stata fila, al che avrebbe platealmente espresso disapprovazione e dirottato la scelta del film da vedere verso la sala con meno persone, ovvero...

    asdfdsafsd

    « Ha importanza? ♪ Dentro il cinema è buio! »
    Rossa come un peperone, Riful riuscì a borbottare un mezzo commento acido, ma neanche riuscì ad arrivare a metà frase che venne letteralmente spazzata via da uno tsunami di domande a cui non riusciva assolutamente a dare risposta. Non perché non la conoscesse, chiaro. Piuttosto perché non ne aveva il tempo materiale.

    « Sai già cosa ti va di vedere? »
    Uh? Il film? Ah già, a lui non aveva detto di che film si trattava.
    « Sì, è que- »
    Individuò a colpo d'occhio la locandina giusta e fece per indicarla, ma l'indice rimase sospeso
    mentre lui passava già alla domanda successiva.
    « Di che film si tratta? »
    Un po' imbambolata, Riful ci pensò su per mezzo istante, cercando di formulare
    una risposta che rendesse bene l'idea di quanto fosse importante quel film.
    « Uh, è un- »
    Non riusciva a stargli dietro.
    « Ci sono le Streghe? »
    Stava appena riuscendo ad imbastire una definizione di genere,
    che già si passava con violenza ai contenuti.
    « Eh? »
    Adesso era confusa.
    « E i Cappellai? »
    Se "streghe" poteva anche starci come elemento tipico di un film,
    "cappellai" era un po'...
    « Ci sono i cos...? »
    Spintonata da una domanda all'altra, si rese conto che qualsiasi risposta riusciva a formulare, Malcom già passava
    alla domanda successiva, come se non fossero le risposte la cosa importante, bensì le domande.
    « Giocano insieme o si fanno la guerra? »
    La folla iniziava a scemare, fluendo alle biglietterie con ordine, mentre
    lei faticava a capire di che cosa stavano esattamente parlando.
    « Io non... »
    Neanche due minuti e già la facciotta arrossata di Riful iniziava ad implorare pietà.
    « E' una storia romantica? Un horror? Ci sarà da ridere?
    O magari è un racconto triste e strappalacrime? »

    Non lo capiva. Non lo capiva per niente.
    « ... »
    Le possibilità erano due: o si rassegnava o iniziava a gridare. Meglio la prima: per gridare servono forze che in quel momento
    erano già state ampiamente prosciugate dal vano tentativo di stargli dietro con i discorsi.
    « Dai-dai-dai! Dimmi qualcosa! Ma non il finale!
    Voglio restare sorpreso! »


    asdffsdfdas

    « Mi fai rispondere??!!! »
    (Ok: cercando meglio un po' di energie per sbottare un pochino le trovava...)
    « Che testone che sei!!! Come faccio a conoscere il finale?? Non ho ancora visto il film, altrimenti perché sarei qui?? E poi non conosco la trama, detesto gli spoiler!! E poi... e poi... »
    Aveva di nuovo la sgradevolissima sensazione che tutti la stavano fissando. Solo che stavolta era vero...
    Diventò viola per la vergogna.

    « S... sei arrabbiato? »
    Sussurrò a malapena, notando solo in quel momento che il colore dominante del pavimento della hall del cinema era l'ocra. Che interessanti abbinamenti di colori e forme geometriche! Veniva quasi voglia di non staccarci lo sguardo per un bel po'. Non perché si vergognava da morire e non voleva incontrare lo sguardo di Malcom, solo perché c'erano momenti in cui la geometria diventava interessante...

     
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    « Mi fai rispondere??!!! »
    « Che testone che sei!!! Come faccio a conoscere il finale?? Non ho ancora visto il film, altrimenti perché sarei qui?? E poi non conosco la trama, detesto gli spoiler!! E poi... e poi... »

    Dopo che le sue guanciotte imbronciate avevano cominciato a divenire sempre più rosse e sempre più gonfie, infine, Riful sbottò; naturalmente, Bess non ne comprese le ragioni, ma la cosa non lo impensieriva minimamente, così -reclinando la testolina castana da una parte- si limitò a fissare la sua amichetta con curiosità, sbattendo le palpebre un paio di volte con aria innocente.

    « S... sei arrabbiato? »

    Fu un po' strano vedere l'albina imporporarsi ancora di più (in tutta coscienza, il ragazzino non pensava che potesse essere umanamente possibile!), ma a lasciarlo un po' perplesso e spiazzato fu quella domanda bisbigliata con lo sguardo incollato al pavimento: lui non era un campione di logica e senso comune, ma quel quesito sembrava così estemporaneo, che... non poté far a meno di ridacchiare.

    Giusto un attimo prima di sporgersi in avanti e schioccarle un bacino su una gota,
    probabilmente con l'ingenuissimo intento di rincuorarla.


    jpg
    « Certo che no, Riful! ♪ »
    cinguettò allegro, ritraendosi con naturalezza e sorridendo gioviale
    « Sono molto contento di essere qui con te! ♥ »

    Poi -in un gesto per lui del tutto naturale-, le prese di nuovo la manina nella propria,
    e condusse i loro passi fino alla fila alle biglietterie.


    « Allora... che film volevi vedere? Come si chiama? Però, sei sicura di stare bene?
    Sei tutta rossa e hai la faccia calda: non è che ti è venuta la febbre? Se stai male, possiamo vederlo un'altra volta... »


    E... si ricomincia con le domande a raffica.
    Stavolta -però- un po' meno, dai...

     
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    « Certo che no, Riful! ♪ »
    Risponde lui, tutto contento, dopo averla messa in plateale imbarazzo schioccandole un bacio sulla guancia proprio di fronte a tutti, facendola sentire una scema impacciata.
    « Sono molto contento di essere qui con te! ♥ »

    asdfsdadsfa

    « S... Sì? U-uhm. Bene. »
    Rispose massaggiando la guancia, senza riuscire a mettere in fila due pensieri coerenti. Perché mai si trovava in quel cinema, in compagnia di un tipo capace di metterla così tanto a disagio...? Ah, giusto. Il film. Ed era stata lei a invitarlo. Come se niente fosse, si ritrovò sospinta via con gentilezza, e scoprì la propria mano nella sua. La cosa, manco a dirlo, la sorprese non poco. Le fece venir voglia di farsi seppellire da qualche parte, e la costrinse a distogliere lo sguardo con il viso che assomigliava sempre di più ad un forno incandescente ogni minuto che passa.
    Col senno del poi, aveva fatto l'errore più grande della sua vita.

    « Allora... che film volevi vedere? Come si chiama? Però, sei sicura di stare bene?
    Sei tutta rossa e hai la faccia calda: non è che ti è venuta la febbre? Se stai male, possiamo vederlo un'altra volta... »


    « Mh-mmh... »
    Mugolò lei, scuotendo impercettibilmente il capo mentre si lasciava condurre in direzione della biglietteria. Ormai aveva davanti solo una mamma con tre mocciosi vocianti. In quel momento la testolina di Riful riusciva a concentrarsi sulle cose più stupide, pur di non pensare a quelle più vitali. Tipo: "cerca un modo per mollare la mano di Malcom".
    « ... Senti. Lo sai che è la seconda volta che ci vediamo...? »
    Avrebbe voluto mordersi la lingua. Ma...
    « ... Tu... Ecco... »
    Distoglieva apposta lo sguardo, concentratissima sui particolari di una locandina di un film di cui non conosceva neanche il nome, di un film che non avrebbe mai visto nemmeno sotto tortura, ma che in quel momento era il posto migliore su cui posare gli occhi, perché era il luogo diametralmente opposto a Malcom.

    asdfdasfds

    « ... Ti comporti così con tutte le ragazze...? »
    Tirò un pochino la mano, per sottolineare a "che cosa" si riferiva.
    Anche se... beh, naturalmente non era solo la mano, ovvio.

     
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    Alle sue preoccupazioni, la bambina dai capelli d'argento scosse appena la testolina, mugnando un qualche verso di diniego e incollando lo sguardo a una delle locandine esposte nella sala di ingresso; la coda stava procedendo molto spedita, ormai solo una famigliola composta da una mamma e tre bambini li separava dal botteghino, e loro erano i prossimi...

    « ... Senti. Lo sai che è la seconda volta che ci vediamo...? »

    ...quando -d'un tratto- Riful ruppe il silenzio, prendendo la parola; ancora una volta, Bess parve non intuire affatto le implicazioni celate in quella domanda retorica -o magari le stava bellamente ignorando-, ma nel ruotare la testolina castana nella sua direzione, aveva già sulle labbra il suo solito sorriso spensierato mentre l'ascoltava con attenzione. Lei, invece, guardava altrove.

    « ... Tu... Ecco... »
    ricominciò, muovendo la manina vincolata a quella dell'altro
    « ... Ti comporti così con tutte le ragazze...? »

    « Uhm... »

    Pensosamente, il bimbetto cominciò a carezzarsi il mento imberbe con la mano libera, e anche se Riful non lo stava guardando in viso, da quel monosillabo perplesso avrebbe di certo recepito ugualmente lo stato d'animo del suo accompagnatore; chissà... magari la risposta avrebbe fatto lo stesso effetto anche a lei.

    jpg« Beh... no: lo faccio anche con i ragazzi. »
    ammise candidamente, come se non ci fosse in vero nulla di male
    « Faccio molto volontariato a Miséricorde, e se c'è da attraversare la strada o da giocare a girotondo, mi capita di dare la mano un po' a chiunque...! »

    Concluse quella spiegazione con una risata allegra, ma non stava affatto scherzando: quel che per la fanciulla era oltremodo ovvio, per il suo Cavaliere sembrava lasciar adito ad un ampio spettro di interpretazioni.

    « Se invece ti riferivi ad altro:
    cerco di fare il bravo bambino, come mi ha insegnato Nonna Robin. »

    aggiunse, e pur non mutando espressione, qualcosa era cambiò nell'atmosfera
    « Così... magari, un giorno, la mia mamma tornerà a riprendermi! ♥ »

    Proprio in quel momento, la signora con tris di figli al seguito ultimò la trattative e uscì dalla fila, innescando automaticamente il loro turno... e senza dar tempo di approfondire quell'ultima questione, Bess saltellò in avanti -tirandosi dietro Riful- quasi appiccicando il faccino al vetro che racchiudeva la signorina addetta alla vendita dei biglietti.

    « Buonasera, Sorellona! »
    cinguettò allegro, e con voce squillante
    « Ci dia due biglietti, per favore! ♪ »

    « Ma certo! Per quale film? »

    « Ah, già... »
    sbattendo le palpebre, il ragazzino rivolse alla sua Dama un'occhiata interrogativa
    « Riful, com'è che si chiama il film? »

     
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    « Beh... no: lo faccio anche con i ragazzi. »
    Riful sentì il suono metallico di una pesante palla di ferro che centrava in pieno la sua testolina sbattendola a lato.
    « Faccio molto volontariato a Miséricorde, e se c'è da attraversare la strada o da giocare a girotondo, mi capita di dare la mano un po' a chiunque...! »

    « Oh...? Uh-ooh, volontariato! »
    Ah, era ovvio, volontariato...
    Aspe, ma quel posto che ha nominato non è l'orfanotrofio?

    « Se invece ti riferivi ad altro:
    cerco di fare il bravo bambino, come mi ha insegnato Nonna Robin. »

    Riful iniziò a sentirsi sprofondare nel panico. Non è che aveva appena premuto qualche grosso tasto rosso con su scritto a caratteri cubitali "non premere"? Si sentiva già abbastanza a disagio a stare in fila dietro ad un trio di mocciosi vocianti ed una mamma indaffarata mano nella mano con un bambino al suo primo appuntamento, ed ora scopriva anche queste cose. Che a ben pensarci, lei non sapeva un bel niente di Malcom. Non sapeva neanche questo:
    « Così... magari, un giorno, la mia mamma tornerà a riprendermi! ♥ »

    Terra inghiottimi, pensò Riful in quel momento. Per fortuna che ormai toccava a loro, e aveva una scusa per cambiare argomento (e sciogliere quel contatto non propriamente voluto, ovviamente). Ma quindi... che tipo era, Malcom? Era scemo, o solo infantile? Tutti i maschi sono infantili, anche quelli della sua sezione. Però Malcom era un po' più... o forse un po' meno... o forse solo...

    « Riful, com'è che si chiama il film? »
    Fu come se le avessero appena mollato un pizzicotto per svegliarla.
    « Oeh? Ah, il film. »
    Sì, perché era andata fin lì per vedere quel film. Aveva perfino invitato un maschio pur di non andarci da sola.

    dsafsdf

    « Ecco... »
    Con sguardo mesto, guardò i tre bambini correre verso la sala dove proiettavano un film dalla locandina coloratissima, con un gruppetto di cinque maghette in secondo piano, sulle quali capeggiava una figura in nero dalle ali d'angelo caduto, quella che tutti pensavano fosse semplicemente "il cattivo", tutti tranne quelli che conoscevano la storia naturalmente. Aveva aspettato la proiezione di quel film per così tanto tempo... però...
    « Quello là! Ed i pop-corn grandi! E due bibite! »
    Mise sul banco la banconota di grosso taglio che lo zio schifosamente strano e ricco che si ritrovava le aveva lasciato a natale e che aveva conservato gelosamente per tutto quel tempo e indicò tutt'altra locandina. Si trattava comunque di un anime, ma era di tutt'altre tinte. Su di un panorama diviso a metà, un ragazzo ed una ragazza con uniformi scolastiche di un liceo incontravano i loro sguardi. Stesso cielo, panorami completamente differenti, due anime lontane destinate ad incontrarsi. Chissà che anche uno stupido come Malcom avrebbe imparato qualcosa...
    « Andiamo, prendi i biglietti o facciamo tardi! »
    Prese per se lo scontrino per prendere da bere e da mangiare, poi si affrettò a ritirarli.
    La convezione di pop-corn era talmente grande che a malapena riusciva a trasportarla.

    « Adesso ascoltami bene. Ormai abbiamo undici anni, non siamo più bambini. »
    Disse prendendo un posto a caso, non quello segnato dai biglietti. Tanto la saletta era praticamente vuota...
    Ma andava bene così: anche se era sconveniente andare a vedere un film romantico con un maschio.
    « Non ti puoi più permettere di prendere per mano comportarti in quel modo lì con tutte le persone di questo mondo, capito? Da ora in poi, potrai farlo con una persona sola. Con... insomma, hai capito, no? Solo con la tua ragazza! E prima vi dovete mettere insieme, perché è così che funziona. P-però visto che sei scemo e non l'hai ancora capito... »
    Quando anche lui si fu seduto ed i popcorn e le bibite furono al loro posto negli alloggi situati nei braccioli delle poltroncine, le luci si spensero e Riful fu contenta che una volta tanto nessuno avrebbe notato quanto era rossa in viso. Quindi gli avvicinò la sua mano, aprendo le dita affinché lui la stringesse.
    « V-visto che non l'hai ancora capito, solo per oggi faccio un'eccezione. Ma non farti strane idee, va bene? Ed ora stai zitto, voglio vedere il film. E poi tu parli sempre troppo, Malcom... »
    Sì: almeno per stavolta era meglio se stava zitto e non rispondeva. Perché se osava farlo, era la volta buona che anche una con la parlantina di Riful riusciva a perdere le parole...

     
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    « Oeh? Ah, il film. »
    riscuotendosi dal vortice dei suoi pensieri, Riful si fece avanti allo sportello
    « Ecco... Quello là! Ed i pop-corn grandi! E due bibite! »

    Prima che il bimbo dai capelli castani potesse avere solo modo o tempo di recuperare il proprio bellissimo portamonete a forma di animaletto di peluche (un cagnolino!) dalla scarsella, la sua accompagnatrice aveva già messo sul bancone una banconota di grosso taglio, e -recuperato il solito cipiglio- aveva prontamente disposto chiari ordini per la signorina del botteghino... e non solo per lei.

    « Andiamo, prendi i biglietti o facciamo tardi! »

    Ritirate le ordinazioni, i bimbi percorsero il corridoio che conduceva alle aule di proiezione, e una volta trovata quella giusta presero posto su due poltroncine vicine; vero era che mancava ancora qualche minuto all'inizio dello spettacolo, ma l'interno era ancora praticamente deserto.

    « Adesso ascoltami bene. Ormai abbiamo undici anni, non siamo più bambini. Non ti puoi più permettere di prendere per mano e comportarti in quel modo lì con tutte le persone di questo mondo, capito? »
    in realtà, Bess non comprese a pieno: che c'era di male in due mani che si stringono?
    « Da ora in poi, potrai farlo con una persona sola. Con... insomma, hai capito, no? Solo con la tua ragazza! E prima vi dovete mettere insieme, perché è così che funziona. P-però visto che sei scemo e non l'hai ancora capito... »

    Le luci in sala si spensero in un attimo, immergendo il vasto ambiente in una penombra fitta, rischiarata solo dal grande schermo illuminato; quasi all'istante, la pellicola cominciò a proiettare ad alto volume qualche pubblicità e alcuni trailer degli altri film in programmazione, ma le iridi color ardesia del bimbetto sembravano maggiormente concentrati su Riful: probabilmente, lei non poteva immaginarlo, ma lui ci vedeva particolarmente bene al buio... e mentre rimirava i lineamenti del suo faccino imbronciato, quel suo discorso gli divenne più chiaro.

    jpg« V-visto che non l'hai ancora capito, solo per oggi faccio un'eccezione. Ma non farti strane idee, va bene? Ed ora stai zitto, voglio vedere il film. E poi tu parli sempre troppo, Malcom... »

    Mentre la bambina intrecciava un po' a forza le dita della propria manina alla sua, Bess si limitò ad osservarla con una certa perplessità: la sua amichetta faceva sempre tutto così complicato...! A quel pensiero, non seppe trattenersi dal gorgheggiare una risatina divertita, poi fece spallucce, e infine si risolse ad accoccolarsi sul proprio sedile, spostando lo sguardo grigio sulle immagini in movimento davanti a sé, con un sorriso enigmatico ad incurvargli le labbra.

    « Ho capito... »

    ...e basta. Disse soltanto quello. Incredibile, ma vero.
    Così, stringendo a sua volta la mano di Riful, rimase buono buono a godersi la sua compagnia.
    E il film.
    Pur non avendo più saputo da nessuno com'è che si chiamava!

     
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