[EM] Al cospetto del Castigo

All the World's Evil ~ Interludio III

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  1. _MajinZ_
     
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    Il Pasha Preek era morto, ma la missione non si poteva dire fallita... non del tutto almeno. La vicenda infatti aveva preso una piega imprevista, svelando dei retroscena del tutto inaspettati che avevano generato altri dubbi e domande senza risposta. Come prima cosa avevano scoperto che Bid'daum era in qualche modo legato a quella divinità, assumendo il ruolo di sciamano di fiducia, ma in secondo luogo quella tipa aveva qualcosa a che fare anche con gli eventi che avevano visto Dimitriy come protagonista: il corvo che gli aveva procurato quella fastidiosa cicatrice all'occhio, era in qualche modo collegato alla Drenatrice. Il biondo non sapeva quasi nulla su quei fatti, ma già il fatto che le sue azioni avessero dato il via a qualcosa di molto pericoloso, beh, lo preoccupava e non poco. In questo momento però c'era qualcosa che lo preoccupava ancora di più. Stava infatti andando a fare rapporto a un suo superiore e purtroppo non si trattava di Ariste o Zimmer... doveva fare rapporto direttamente al Castigo.
    Ovviamente il russo sapeva di non avere colpe, ma il dover raccontare di quei fatti delicati proprio al kuthiano lo rendeva stranamente nervoso. Come al solito non trapelava nulla dal suo viso, però la sua tensione era abbastanza evidente nei suoi movimenti, mentre con passo sicuro attraversava i corridoi della Behemoth in direzione della sala riunioni. Non aveva mai avuto un buon rapporto con il gerarca cornuto, infatti non condivideva completamente i modi che usava e tra i tre capi era di sicuro quello con cui aveva meno affinità, per quanto il suo passato da assassino poteva dire il contrario. Ad ogni modo non era solito lamentarsi e avrebbe fatto rapporto come suo solito, senza tralasciare assolutamente nulla. In questi casi dire la verità era importante, ma nascondere qualche dettaglio non poteva fare altro che giovare alla sua posizione.
    Sono Kozlov, sto entrando.
    Comunicò la Lettera fermandosi a un paio di passi dalla porta automatica, così da evitare che quest'ultima si aprisse immediatamente. Una volta attesa una manciata di secondi, fece un ulteriore passo avanti in modo tale da dare l'input di apertura. Si sarebbe fermato a poca distanza dal grande tavolo, posizionando poi le braccia dietro la schiena.
    Sono qui per il rapporto riguardo l'ultima missione.
    Concluse infine, scrutando con sicurezza lo sguardo del suo superiore. Non poteva dimostrarsi debole, non aveva nessuna intenzione di diventare la preda di Bid'daum.

     
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    Nella sala circolare del ponte di comando i proiettori olografici stavano riproducendo una regione della steppa di Daleli: alle pendici delle rovine di una roccaforte c’era un campo tendato già smontato per la maggior parte. Si trattava di una zona che fino a poco tempo prima era schermata ai sensori della Behemoth, nonché un sito archeologico patrocinato segretamente da Pasha Preek da cui l’agente Kozlov era tornato da poco per fare rapporto. Bid’daum scrutava gli ologrammi con occhi insondabili, velati da un misto d’inquietudine e impazienza. Quando la porta pneumatica si aprì e il Russo fu al suo cospetto, il Gerarca gli indicò le poltroncine intorno al tavolo.

    « Siediti pure: ci sarà molto di cui parlare. »

    Stranamente non ci furono parole affilate o sguardi avvelenati, com’erano da suo repertorio canonico: si poteva comprendere la serietà della situazione dalla sua espressione cupa. Prese posto a sua volta e lasciò che gli ologrammi continuassero a mostrare la panoramica predefinita, in cui l’altro Eversore sarebbe potuto intervenire manualmente per focalizzare i dettagli degni di nota, se l’avesse ritenuto necessario.

    Le voci che avevano preceduto l’arrivo di Dimitriy - sommate a quanto poteva dedurre dalle rilevazioni della strumentazione di bordo - attendevano conferma dal resoconto ufficiale degli avvenimenti.

     
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  3. _MajinZ_
     
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    L'accoglienza fu completamente diversa dalle aspettative e ciò sorprese non poco Dimitriy, che conosceva perfettamente i metodi del Castigo. Tuttavia non ci fu nessuno sguardo caustico o rancoroso, la sua espressione era semplicemente seria, come alla fine ci si doveva aspettare vista la situazione. Il russo non fece una piega e mandò uno sguardo alle immagini olografiche, notando che ormai caduta la barriera che lo nascondeva, il campo sovvenzionato dal defunto Pasha Preek era ormai visibile, il che rendeva molto più semplici le spiegazioni. E ne servivano davvero tante per fare il punto della situazione.
    Quando sono arrivato al campo, io e un altro mercenario siamo stati condotti all'esterno di questa rovina.
    Il biondo lavorò l'ologramma ingrandendo l'immagine.
    Qui dopo diversi minuti, abbiamo sentito delle urla provenienti dalla galleria e abbiamo assistito alla fuga di un archeologo aggredito da una nube nera, formata da quelli che sembravano dei corvi. Il poveretto è sopravvissuto e prima di svenire ha nominato un certo Drenatore.
    Lo sguardo glaciale si posò quindi in quello corrotto del Monocorno, cercando qualche segno di familiarità con quell'epiteto.
    In seguito a questo fatto è stata formata una squadra capitanata dallo stesso Pasha Preek, una volta all'interno ci siamo fermati davanti a una parete ricamata da migliaia di glifi. Qui l'arcanista del gruppo ha chiesto aiuto per aprire il passaggio, così io e un mio compagno abbiamo appoggiato insieme a lui le mani sulla parete... ritrovandoci subito dopo nella dimensione appartenente a una certa Eqihfenc, la Drenatrice.
    E qui le cose iniziavano a complicarsi.
    Questa che presumo essere un'entità divina, ha richiesto un custode, uno sciamano di fiducia che potesse completare un rituale per richiamare il Conquistatore... qui ho fatto il tuo nome. Lei mi ha detto che sei a buon punto con il rituale, ma hai le stesse probabilità di fallire e di riuscire nell'intento.
    Decise di non dire proprio tutto, stava comunque parlando con Bid'daum e non voleva avere nulla a che fare con la sua corruzione. Dimitriy comunque rimpicciolì nuovamente l'immagine, per poi raggiungere la poltroncina e prendervi posto, posando i gomiti sul tavolo.
    Una volta fuori, Preek è stato aggredito da... da un'ombra, sembrava un prolungamento stesso dell'oscurità. Ha superato tutte le mie percezioni e con un singolo fendente si è sbarazzato del Pasha, poi è scomparso così com'è arrivato. Quel tipo è bravo, ma lasciare un simile individuo in libertà è un rischio.
    Concluse infine il biondo, provando a capire quali erano i pensieri del Castigo in quel momento, ma solo le sue parole potevano schiarirgli le idee. Era davvero confuso da tutto ciò, soprattutto dalla parte che lo riguardava... che per il momento tenne nascosta.

     
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    Il rapporto di Dimitriy toccò molte questioni controverse, che il Gerarca assimilò progressivamente con un’espressione rabbuiata. Alcuni passaggi non gli erano completamente chiari, ma attese che l’altro finisse di parlare prima d’intervenire.

    « Stando al tuo resoconto, deduco che la squadra di Preek avesse individuato la tomba di Eqihfenc II, la Drenatrice di cui parli: una sciamana vissuta ai tempi dell’edificazione di Merovish, talmente potente da perdurare nei secoli e attendere al varco chiunque cercasse di depredare la sua cripta. »

    Conosceva la dinastia degli Eqihfenc, avendo studiato molti tomi da loro redatti e conservati nella Libreria Perduta. Era sorprendente che l’agente Kozlov avesse avuto un contatto ravvicinato con un’entità tanto recondita, e ancor di più che fosse sopravvissuto per raccontarlo. Poteva intuire le circostanze che lo avevano portato a fare il suo nome in presenza della Drenatrice, perciò si limitò ad un breve commento.

    « Confido che tu abbia valutato ogni altra opzione prima di nominarmi in presenza di estranei. »

    Era proprio la presenza di terzi a turbarlo maggiormente, ma prima di approfondire quel punto diede la precedenza all’avvenimento destinato a sconvolgere maggiormente gli equilibri politici del Meridione.

    « Ad ogni modo, la Legione investigherà sull’assassinio di Preek per valutarne le circostanze, risalire al colpevole e ad eventuali mandanti. È indubbio che la riservatezza tenuta dall’Eunuco gli si sia ritorta contro, perché una spedizione archeologica di tale rilevanza richiedeva la presenza dell’esercito. »

    Il vuoto di potere lasciato dal Pasha del Kanti poteva essere un’occasione ghiotta per gli Eversori, ma prima ancora di avventurarsi in macchinazioni politiche era imperativo capire il motivo di quell’omicidio: si era trattato di un caso isolato o anche la vita delle altre eminenze del Sud sarebbe stata presto in pericolo? L’unica certezza era che - per ricevere addirittura il plauso di Dimitriy - doveva trattarsi di un sicario davvero fuori dal comune.

    A quel punto Bid’daum si fece più teso, senza nascondere il fatto che l’ultimo argomento rimasto da trattare fosse indubbiamente il più spinoso dell’intera faccenda.

    « Per quanto riguarda il rituale che hai menzionato, ho bisogno di conoscere nel dettaglio cos’hai saputo dalla Drenatrice, nonché l’identità di chi era presente con te. Si tratta d’informazioni classificate precluse ai membri dell’Esarcato… e senza dubbio il vero obiettivo della spedizione di Preek. »

    A seconda di quanto era trapelato, le conseguenze potevano oscillare dal grave al catastrofico,
    e purtroppo non aveva a disposizione molto tempo per porvi rimedio.

     
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  5. _MajinZ_
     
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    Come era ampiamente prevedibile, Bid'daum conosceva l'identità della dea, appartenente a un'epoca tanto antica quanto misteriosa, una creatura così potente da infrangere ogni vincolo temporale e continuare a vivere in eterno. Dimitriy non sapeva se ritenersi fortunato o meno, soprattutto dopo aver udito le parole finali pronunciate dalla Drenatrice... quel sussurro appena afferrato mentre i loro sentieri si dividevano probabilmente per sempre. Tuttavia decise di essere sincero riguardo al motivo della nomina del Castigo, se non l'avesse fatto probabilmente ora non sarebbe li a raccontare il suo resoconto riguardo la missione.
    Ho fatto il tuo nome perché conosco le tua abilità sciamaniche, ma anche perché era l'unico modo per sopravvivere e mettere la gilda al corrente di tutte queste informazioni.
    E soprattutto non era così stupido da morire senza aver fatto tutto ciò che era in suo possesso, in modo più o meno intelligente, per riuscire a tornare indietro. Purtroppo però in questo modo altri erano entrati in possesso di dettagli delicati, che potevano sfruttare anche in modi sfavorevoli all'Eversione e ai suoi membri.
    Insieme a me c'era un arcanista, un certo Amavel e un uomo di nome Denver Brockman, che suppongo sia un naufrago come me.
    Fece una pausa per riunire tutte le idee e i ricordi di quel momento, poi proseguì.
    Eqihfenc ha ritenuto Amavel, un suo seguace, indegno per il rituale in quanto non a conoscenza di dettagli come la presenza di un custode. Ha comunque accennato al fatto di aver creato un costrutto quando era in vita, qualcosa di utile per il rituale. Inoltre ha annunciato che la sua eredità non resterà inutilizzata.
    A quel punto il biondo si fece più serio, segno che stava per dire qualcosa di importante. Chiuse il pugno nella mano opposta e le avvicinò al viso, nascondendosi quasi dietro di esse. In quel momento sentì come un prurito alla cicatrice sull'occhio.
    Prima di abbandonare la sua dimensione, la dea mi ha sfiorato con la sua coscienza e ho captato una sorta di messaggio, ha detto che ho avuto un pessimo tempismo per liberare il suo Maestro.
    Il russo sollevò lo sguardo, puntandolo per bene in quello del kuthiano.
    Che ne pensi?
    Domandò infine, curioso di conoscere il punto di vista del Castigo riguardo la questione. Era quasi una questione di importanza vitale.

     
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    Se la fuga d’informazioni era limitata a quanto raccontato da Dimitriy, gli altri due presenti probabilmente non costituivano una minaccia: possedevano solo alcuni tasselli del mosaico, privi di chiave di lettura nonché di molti incastri che la Drenatrice aveva taciuto. Avrebbe comunque tenuto in allerta le Voci per intercettare chiunque indagasse ulteriormente sulla vicenda.

    Ciò che invece lasciò interdetto il Gerarca fu l’ultima rivelazione.

    « …il suo Maestro, hai detto? »

    Si appoggiò allo schienale, riflettendo attentamente sull’enigma che ancora non riusciva ad inquadrare. Dopo aver passato un minuto a soppesare quella notizia tanto astrusa, decise di rendere partecipe anche il suo interlocutore.

    « Si narra che Eqihfenc II abbia sviluppato le sue arti studiando anatemi ancora più antichi di lei, inavvicinabili ai comuni praticanti: il nome del loro fautore è andato perduto, ma i pochi testi che ne fanno cenno si riferiscono a lui come “Negromante”. »

    Con un gesto aprì una nuova finestra olografica, estraendo la documentazione in loro possesso. Le informazioni provenienti dallo sconfinato database dell’aeronave riportavano che il termine della lingua antica del Sud usato per designare quell’individuo era مستحضر الأرواح, e con questa denominazione compariva nei pochi reperti risalenti ad un millennio prima.

    « Si pensa che fosse un luogotenente del Primo Alfiere del Sud, tanto indispensabile durante la campagna di unificazione per reprimere i Titani di Krarth quanto pericoloso per il successivo periodo di pace. »

    La menzione del labirinto in cui erano esiliati gli antichi abomini avrebbe probabilmente fatto scattare un campanello d’allarme.

    « Il Negromante fu bandito prima che potesse ultimare una contromisura contro il potere del Conquistatore, ma i suoi discepoli ne hanno tramandato gli studi per generazioni, finché la Drenatrice non li ha portati a compimento. »

    Conclusa la sinossi sui miti del Meridione, non restava che porre le domande più pressanti.

    « Perché era convinta che tu avessi liberato il Negromante, l’unico che lei abbia mai considerato un Maestro? Hai memoria di un avvenimento del genere? »

    Dopo una breve pausa in cui il Gerarca si mise in contatto coi suoi pari tramite la rete neurale degli Eversori, poté finalmente affrontare la questione delle informazioni classificate.

    « Ulteriori dettagli sul rituale e sul costrutto di cui sei venuto a conoscenza sono parte di un segreto del Presidio noto soltanto a noi Gerarchi. Rivelartelo potrebbe mettere a rischio la sicurezza del Sud, ma lasciarti con solo una frazione delle informazioni equivarrebbe a non sfruttare le tue doti in una situazione in cui ormai sei coinvolto. »

    Lo sguardo del Castigo riacquistò d’un tratto la sua consueta affilatezza.

    « Sei disposto a condividere con noi il fardello della verità? »

    L’agente Kozlov si trovava davanti a un bivio da cui poteva dipendere la sua sopravvivenza e quella dell’Eversione.
    Come per ogni decisione critica non esistevano risposte corrette a priori,
    ma una scelta andava fatta comunque.

     
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  7. _MajinZ_
     
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    Dimitriy sospirò, mentre abbassava il capo per fissare la superficie liscia del tavolo. Quella di essere finito in una situazione più grande di lui non era solo una sensazione, ma stava prendendo sempre di più le sembianze di una sempre più spiacevole e terribile realtà. In realtà aveva sempre creduto di essere finito su un piano totalmente diverso da quello che doveva affrontare di solito, ma adesso che ne aveva la completa certezza, gli ci volle qualche istante per abituarsi a quella nuova verità. Inconsapevolmente le sue azioni avevano avviato una serie di eventi e non poteva più tornare indietro, ogni azioni aveva delle conseguenze e le sue avevano scatenato una reazione a catena, una valanga che precipitando nella vallata diventava sempre più grande, distruggendo tutto quel che gli si parava davanti.
    Non ne sono sicuro.
    Il biondo sollevò il capo, pensieroso, mentre riportava lo sguardo in quello del Castigo.
    Potrebbe essere successo nel momento esatto in cui mi sono procurato questa cicatrice, quando per trovare un antico tomo chiestomi da Zimmer, ho fatto uno scambio con uno strano vecchio alle Cave del Sapere. Voleva un libro antico, risalente all'epoca del primo Alfiere e per recuperare quello che mi serviva, ho dovuto cederglielo. Sotto le Cave esiste un'area proibita... ma in qualche modo sono riuscito a uscirne.
    Forse non aveva senso, magari era solo una coincidenza, ma il suo istinto continuava a dirgli che tutto ciò era collegato per formare una trama difficile da comprendere... che aveva degli interpreti appartenenti a un'altra dimensione, una dimensione divina. Eppure rimase deluso dalla domanda che il Gerarca gli porse.
    Ho donato me stesso alla Gilda, gli Eversori di Merovish sono la mia famiglia, la mia casa e la mia ragione di vita. Davvero mi stai facendo questa domanda?
    Lo sguardo del russo si fece più sicuro, più determinato.
    Sono pronto, potete considerarmi dentro.
    Ormai non era più una questione di gradi, si parlava di destino e quello dell'intero Semipiano dipendeva da quella scelta, oltre che dalle successive decisioni che avrebbero intrapreso. Non c'era più tempo per i ripensamenti, non si poteva tornare indietro. Bisognava guardare avanti e continuare ad avanzare, senza mai voltarsi.

     
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    Sapeva perfettamente a quale missione si stesse riferendo: era la questione riguardante il diario del Titano - ben lontana dall'essere risolta - di cui Zimmer gli aveva parlato proprio durante la riunione straordinaria in cui aveva informato i suoi pari dello stesso segreto che a breve avrebbe confidato nuovamente.

    « Inizieremo le indagini da quella missione alle Cave, allora. Se un’entità come il Negromante di cui narrano le leggende è davvero a piede libero, dovrò mobilitare la Legione. »

    In seguito la determinatezza del Russo gli confermò che poteva contare su di un nuovo aiuto per sostenere il segreto più antico del Sud.

    « Non avevo dubbi a riguardo. »

    Aprì una cartella olografica ad accesso limitato, mostrandone il contenuto.

    « Il costrutto a cui si riferiva la Drenatrice si trova nelle fondamenta dell’Arena Nera e il suo custode è il Cerimoniere. »

    La proiezione del colosseo d’ossidiana ne mostrò la sezione fin nel basamento, un’ala dell’edificio riservata soltanto a chi possedeva il massimo grado militare.

    « Dalla mia nomina a Comandante della Legione ho studiato senza sosta il rituale per la sua attivazione, ma si è rivelato più arduo di qualunque altra pratica sciamanica abbia mai tentato. È quasi un sollievo sapere che la sua fautrice stimi che le mie probabilità di riuscita siano del cinquanta percento. »

    Un ghigno sprezzante interruppe per poco il suo discorso.

    « Ad ogni modo, tanta complessità è dovuta all’impiego per cui l’eredità di Eqihfenc II è stata progettata: si tratta di un sistema difensivo per contrastare il potenziale accumulato nel corso dei secoli dalla maledizione del Primo Alfiere. »

    I proiettori mostrarono una simulazione del cataclisma che aveva vetrificato larghe porzioni dello Yuzrab. I picchi rossi e lampeggianti della temperatura superficiale erano tanto terrificanti quanto il tasso stimato delle radiazioni.

    « La Grande Cristallizzazione di cui si narra nei testi antichi fu soltanto una blanda anteprima di ciò che attende il Sud al termine del ciclo. Dato che un’evacuazione dell’intero Presidio è impraticabile nel poco tempo rimasto, per evitare che si diffonda il panico abbiamo tenuto all’oscuro della minaccia incombente perfino i membri dell’Esarcato. »

    Per citare la previsione del Boggart, metà dei Pasha radunerebbe i propri averi e fuggirebbe verso nord… mentre la seconda metà tenterebbe di ammazzare la prima durante il viaggio.

    « Durante il rituale collaboreranno con me altri sciamani selezionati, ma esiste comunque la possibilità concreta che l’intero Meridione venga annientato. Per ridurre questa possibilità abbiamo bisogno anche del tuo aiuto: ormai siamo rimasti in pochi su quest’aeronave, ma la tua devozione alla nostra causa è perdurata nonostante tutto. »

    Tutte le reclute avevano disertato dopo aver compreso che la vita dell’Eversore non era fatta solo di agi, divertimenti e pretese. Nonostante la loro selezione e il successivo addestramento, le avversità degli ultimi tempi si erano rivelate fuori dalla portata delle giovani promesse. Uno degli ultimi uomini su cui l’Eversione poteva contare era proprio dinnanzi a lui ed era giunto il momento di tributargli i dovuti onori.

    « Ora che condividi il segreto con noi Gerarchi, necessiti di una nuova posizione da cui sfruttare appieno le tue doti. Perciò ti chiedo, Dimitriy Kozlov: accetti di diventare Direttore dei Servizi Segreti Meridionali? »

    Mise in standby i proiettori olografici e si alzò in piedi.

    « Questo ruolo ti fornirebbe i mezzi e l’autorizzazione per salvaguardare gli interessi di questo Presidio. Pur trattandosi di una carica occulta, equivale comunque al rango di Ufficiale del Sud, perciò - per evitare eventuali conflitti tra i nostri ordini e il tuo dovere istituzionale - è compresa anche la promozione a Gerarca degli Eversori di Merovish. »

    Con espressione insolitamente fiera, tese la mano in avanti.
    Finalmente dopo tanti anni i due assassini erano sullo stesso piano.

     
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  9. _MajinZ_
     
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    Da quando questa storia confusa era iniziata, Dimitriy aveva sempre cercato delle risposte ma ogni volta che aveva provato a rispondere a quelle domande, aveva incontrato degli ostacoli insormontabili. Si trattava di segreti che da solo non poteva svelare e senza ricevere l'aiuto della Gilda era come cercare un ago in un pagliaio. Ciò l'aveva sempre infastidito, riteneva di avere un'esperienza sufficiente all'interno degli Eversori tale da essere degno di fiducia... ma adesso la sua pazienza stava per essere ripagata. I segreti di cui ora stava venendo a conoscenza erano inaccessibili perfino ai Pasha, si trattava di qualcosa di davvero grosso che comprendeva non solo il destino di Merovish, ma era l'intero presidio meridionale ad essere in pericolo. Era un fardello grandissimo e servivano delle spalle forti per sostenerlo, renderlo pubblico poteva scatenare il panico e decretare la fine della flebile civiltà che popolava il Sud.
    Io...
    Gli occhi glaciali che da sempre caratterizzavano il viso del russo, lentamente vennero invasi da una luce nuova, carica di gratitudine e ammirazione per qualcuno in cui non aveva mai riposto grandissima fiducia. Il ghiaccio si sciolse per qualche attimo, alla fine i suoi sforzi stavano per essere premiati e ciò lo riempiva d'orgoglio. Eppure gli ci volle qualche istante per assimilare due notizie così sconvolgenti, apprese una di seguito all'altra. Le parole tardarono ad arrivare, ma in realtà aveva già preso la decisione. Sapeva già cosa fare fin dal primo momento in cui aveva accettato la proposta che gli fece Klaus.
    Accetto l'incarico, ora che so cosa mi aspetta non ho nessuna intenzione di tirarmi indietro.
    Adesso aveva l'autorità e di conseguenza i mezzi per poter fare azioni concrete, per prendere decisioni vitali per il destino del meridione tutto. Quell'incarico valeva tantissimo per il sicario, si sentiva onorato di ricevere una fiducia così grande e l'emozione era identica a quando Zimmer l'aveva promosso a Blood Letter... anzi, forse ora riusciva anche a superare quel momento. Per questo non esitò a stringere la mano del kuthiano, con una presa forte e sicura, una stretta che voleva dire tante, troppe cose da spiegare a parole.
    Sono orgoglioso di essere un vostro pari, farò tutto ciò che è in mio potere per adempiere ai miei nuovi doveri. Sono pronto a donare la mia stessa vita.
    Aveva raggiunto l'apice del suo percorso, in molti potevano vederla così, ma questo per lui era soltanto l'inizio di un nuovo capitolo della sua vita, con un ruolo delicato che poteva far pendere gli equilibri sia nel bene che nel male. Dimitriy Kozlov ora era un Gerarca degli Eversori di Merovish, adesso niente sarebbe stato più come prima.

     
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8 replies since 18/3/2017, 22:45   233 views
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