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    Ipotizzò che il suo popolo avrebbe probabilmente trovato un uso diverso per tutti quei cristalli. Per loro una fonte di luce possedeva una relativa importanza, abituati come erano all'oscurità dei cunicoli al di sotto di Merovish.
    Ammetteva però che quel soffitto tempestato di gemme, donava una sensazione di meraviglia, una volta alzato lo sguardo ad osservare quei giochi di luce bluastra.
    Nulla di paragonabile alla vera superficie, con il suo limpido cielo azzurro. Per quanto brutale e inospitale, all'Elldroc affascinava quel che si trovava sopra le loro teste. Sentiva il desiderio di volersi un giorno, spingere oltre i confini e magari oltrepassare quell'enorme distesa di sabbia che loro chiamavano deserto.
    Chissà cosa si celava oltre lo Yuzrab; forse un giorno lo avrebbe scoperto, essendo quello uno dei suoi scopi di vita. Per il momento gli bastavano le stranezze degli abitanti di Merovish.
    Per quanto avesse studiato il concetto e il significato del denaro, non ne capiva la necessità o il bisogno di usarlo come valuta. La cupidigia che gli umani mostravano per il denaro, quasi lo nauseavano poiché al loro contrario, per ambientarsi in quel mondo tanto diverso dal suo, lo ricercava unicamente per soddisfare le sue esigenze, senza voler eccedere oltre. Secondo la sua filosofia, un bottino minore ma facile da recuperare, era nettamente migliore di una sostanziosa ricompensa in seguito a un pericoloso incarico. A cosa gli sarebbe servita l'ingente somma in caso di eventuale morte?

    E con questi pensieri, l'Evoluzione si aggirava nel Distretto delle Luci, cercando di tenersi lontano da qualsiasi fonte di guai. Non era sicuramente interessato alle attività clandestine della zona; per quanto lo riguardava, potevano tenersi tranquillamente i loro sporchi affari. La propria morale, lo portava a non voler apprendere proprio ogni cosa degli abitanti della superficie, ritenendo quindi giusto il doversi tenere in disparte da faccende poco chiare o dannose.
    Forse anche perché non voleva ritrovarsi a dover spezzare le braccia a qualche bieco individuo interessato a privarlo degli arti i quali a sua detta, possedevano un certo valore nel mercato nero.
    Senza pensarci due volte l'Evoluzione giunse all'interno di un locale, una modesta e tranquilla taverna dove potersi sedere e rilassare... ovviamente il concetto di tranquillo, era relativo a Merovish.
    Era uno dei pochi posti dove si poteva passare del tempo senza ritrovarsi coinvolti in una rissa... almeno nella maggioranza dei casi.
    Osservò le pareti ricavate scavando nella pietra, passando poi alla ricerca di un piccolo tavolo senza clientela. Una volta trovato, lesto andò a sedersi facendo ondeggiare la grande cappa marrone con la quale copriva la sua dorata armatura naturale. Preferiva non dare troppo nell'occhio... per quanto la cosa risultasse veramente difficile poiché non era normale vedere un Elldroc da quelle parti. Dopotutto lui era l'unico, insieme al fratello al quale però spettava un altro compito: occuparsi della diplomazia. Non sapeva se invidiarlo o meno, data la delicatezza del compito.
     
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  2. »Merryman
     
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    Narrato
    Parlato
    "Pensato"

    Merryman Don Lyon Capone


    nov8inkblot





    C'era odorore di marcio ovunque in quel posto.
    Merryman aveva fame ed era stanco.
    Ogni volta che si sentiva più pigro era costretto a lunghi viaggi.

    La polvere e la sottile sabbia gli aveva macchiato la maschera di marrone in più punti creando macchie semi unte in rilievo sul bianco-latte.
    I rumori, gli odori e gli esseri di quella zona erano molesti.
    Nessuno sembrava avere uno splendido passato alle spalle.
    Merryman guardò tutti negli occhi attraverso la spessa tela.

    La poca luce si distribuiva sulle bancarelle e sulle insegne delle taverne.
    Provò ad entrare in paio di quei locali ma ogni volta usciva in preda a conati andati periodicamente a vuoto.
    L'odore all'interno di questi posti era acre.
    Era un mix di erbe aromatiche speziate, sudore e interiora.

    L'aria era viscida.

    All'ennesima insegna di un locale esitò davanti la porta.
    Prese una grossa boccata d'aria e spinse la grossa asse di legno che fungeva da porta.

    Dentro l'ambiente era più gradevole.
    Le luci basse e la poca clientela erano elementi essenziali per qualcosa da bere.
    Dove stava la fregatura?

    La fregatura era che i piccoli tavoli erano tutti occupati.
    In fondo, nella penombra delle pareti di roccia, c'era un piccolo spazio occupato in parte da un enorme essere ricoperto da una cotta marrone.
    L'enorme essere era da solo e aveva una sedia libera nello stesso tavolo.
    Merryman non si chiese di chi fosse quell'enorme ammasso organico e si avvicinò con passo sicuro.

    Posso sedermi? Non c'è posto da nessuna parte.
    chiese rispettoso.

    Attese la risposta dell'altro con una mano poggiata sullo schienale della sedia libera.



    Merryman Don Lyon Capone



    Salute: 100%
    Energia: 100%
    Classe: Technomancer - Psion - Alchemist
    Armi: Manhattan .44 Capienza caricatore: 5/6

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    Rimase sorpreso dalla richiesta. Normalmente nessuno cercava di sedersi al suo stesso tavolo o mostrava un simile garbo avanzando prima la possibilità di farlo.

    ≪Certo. Devo però avvisarti, nel caso sia questo il tuo interesse, che non sono quel tipo di creatura interessata a provare quello che voi abitanti della superficie chiamate stimolanti o droghe. Non sono convinto dei loro benefici a lungo termine avendo notato qualche disperato tra i cunicoli ridotto in pessime condizioni fisiche.≫

    Sentenziò subito non volendo illudere le possibili aspettative della creatura. I precedenti lo avevano portato a considerare una scelta logica, quella di mettere subito le idee in chiaro per evitare inutili discussioni il cui intento era forzarlo ad alleggerirsi di qualche moneta per provare un piacere -a loro detta- unico nel suo genere.
    Intanto ne approfittò per valutare la figura davanti ai suoi occhi. Fattezze umane e completamente coperto da strani abiti. Non aveva mai visto indumenti del genere poiché a Merovish la gente sembrava preferire sete o mantelli. Quello sopra la sua testa non assomigliava per nulla a un turbante.
    L'unica parte visibile del corpo era la testa, la quale lo rendeva diverso da qualsiasi umano incontrato fino a quel momento. La carnagione sembrava quasi in fibra e sarebbe stato un eufemismo considerarla pallida. Niente occhi o bocca nonostante fosse capace di mettere suoni. Solo delle contorte e indistinguibili macchi nere intorno al viso. Ovviamente non si era reso conto che quell'individuo indossasse una maschera. Non era ancora abituato a tutte le stranezze del genere umano.
     
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2 replies since 3/5/2017, 00:28   41 views
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