Meno male che Silvano c'è

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    In fondo una scrivania in quercia, dietro una donna sulla quarantina. Occhiali spessi, capelli castani avvolti con una forcina nera ossidiana. I riflettori poco davanti a lei, per sottolinearne l'importanza. Alla sua sinistra due addetti alla sicurezza, assoldati per l'occasione e a destra un volto nuovo. Un perfetto sconosciuto tranne per un pungo di albergatori, il cui volto era in fretta stato divorato dall'oblio. Tutto era stato preparato meticolosamente alla sala conferenze dell'hotel Golden. Si sa, i termini stranieri si vendono meglio negli slogan.
    La donna colpì il microfono due volte per sincerarsi che funzionasse.
    Primo errore.
    « Vi ringrazio tutti per essere venuti qui oggi...Mi chiamo Carida Martina, ma lo sapete probabilmente già... » solo la prima frase preannunciava che la stessa fautrice della caritatevole idea potesse potesse rovinare tutto. Troppe pause, visibile nervosismo, inizio scontato, oltre che un finale equivocabile a un segno di superbia. Quantomai era evidente che non era sol il denaro a mancarle, ma anche carisma, esperienza, oltre che persino le conoscenze per portare avanti in progetto. « Come avete già avuto modo di leggere nel mio invito...intendo realizzare un nuovo orfanotrofio per i nostri bambini...mi piacerebbe che donaste tutti qualcosa... » erano mesi che la Sig.ra Carida anelava a un finanziatore. A onor del vero era stato lui a trovarla, ma tale dettaglio non cambiava nulla per lei, come per molte altre persone. « Ma prima ci tengo a ringraziare il Sig...Papàsconi Silvano...senza il quale non avei potuto avervi qui... » avrebbe potuto facilmente fornirle la somma di cui necessitava, trovarle un legale che si occupasse di portare a compimento il progetto, attendendo semplicemente di venir chiamato il giorno dell'inaugurazione per tagliare il nastro. Fortunatamente Silvano era un uomo pubblico navigato, consapevole che mostrarsi due volte fosse un biglietto da visita assai migliore di una sola. Ecco spiegato allora, il motivo di quella raccolta fondi. « Perciò penso sia giusto che sia lui a parlare. »
    La signora aveva presto usato il buon senso, capendo che occorresse passare la palla a un oratore migliore, per conservare l'attenzione dei presenti. Silvano fu più che lieto di avere un ruolo più centrale in quella causa ineccepibile.
    Ecco prendere posto una voce fluida, sicura, ma contemporaneamente rassicurante. Non certo tipico di una ragazzina impreparata durante un'interrogazione scolastica, quale quella di Carida, ma di un uomo che sapeva quel che faceva, saggio e compassionevole.
    « Tutti noi sappiamo quanto sia noto Endlos per il coraggio della gente che lo abita. Nobili avventurieri non si contano, come le valorose gesta da loro compiute. Nessun pianeta può vantare così tanti atti eroici nei propri annali, oltre a questo. » pausa per la suspense e tono più grave. « Purtroppo dove vi è il coraggio vi si trova anche il dolore. Quanti gli innocenti morti in un incendio, per mano di briganti e altri malvagi? Quanti i guerrieri che si sacrificano per salvare i propri fratelli? Quante le famiglie che non vedono tornare a casa un loro caro? Se tutti noi ci addoloriamo, vi sono persone per le quali simili eventi divengono assai più drammatici. Gli indifesi solo coloro che perdono tutto e parliamo soprattutto dei nostri bambini. » il tono si fece meno grave e più apprensivo. « Il coraggio è assai nobile, ma non dobbiamo scordarci della misericordia. Codesta vanta una nobiltà pari almeno a cento volte l'audacia. Pensate davvero che si possa abbandonare dei pargoli indifesi al mondo, lasciando che la sua crudeltà li divori come ha fatto con i loro genitori? Sappiamo tutti la risposta e che abbiamo il dovere di donar loro un futuro e una vita felice e non vi è posto migliore per farlo che questa terra dalla natura lussureggiante. Questa donna meravigliosa ha udito l'urlo disperato di questi bambini e ha deciso di aiutarli, ma anche con un cuore così grande non può farlo da sola. » ecco le battute finali del discorso, atte a persuadere i presenti a fare beneficenza. « So che tutti voi possedete un animo nobile e non ignorerete queste grida d'aiuto ora che le sentite. Un contributo in più o in meno potrebbe fare la differenza. L'aiuto di ognuno di voi è fondamentale. »



    CITAZIONE
    Votate per me:Grazie ai modi, al fulgido sorriso, ai valori e del Bene di cui si fa portatore Silvano riesce a toccare il cuore delle persone, anche delle più fredde e ciniche, il cui animo è inquinato dalla rabbia e dall'odio e grazie ad esso correggere la razionalità distorta con i concetti e sentimenti positivi e quindi catturarne l'attenzione.
    Chiunque gli stia vicino non potrà non riconoscere che sia un grand'uomo e almeno in fondo al suo cuore desidererà supportarlo nel portare avanti i suoi sogni e i propri propositi, seguendolo ovunque vada.
    [Malia]

    Per un bene superiore:Alcune persone sostengono di essere capaci di capire se una persona mente o dice la verità scrutando nell'anima altrui e constatandone la purezza o la presenza di malafede. Il problema è che la malafede in realtà non esiste. Ogni persona crede di essere nel giusto e come affermava un grande filosofo greco, il malvagio perpetua il male solo per ignoranza, senza rendersene conto.
    Se una persona mente, questa è sicura di farlo per un bene superiore, che può effettivamente esserci, quindi ha la coscienza a posto.
    Le uniche persone che risultano mentire sono quelle semplicemente poco sicure di sè, che magari dicono persino la verità, ma hanno paura di trascurare dettagli o di aver capoto male.
    Altre sostengono di intuire la veridicità delle parole altrui dal tono della sua voce, dallo sguardo o dall'immediatezza della risposta. Evidentemente non si sono mai chiesti come mai nei film gli attori siano in grado di coinvolgere così tanto il pubblico per fatti che non sono veri.
    Questo metodo talvolta funziona, ma solo con i poveri ladruncoli di marmellata, che tendono a lasciarsi emozionare troppo quando devono nascondere che non hanno resistito ad assaggiare il cibo per una festa.
    Gli uomini pubblici talvolta non possono dire tutto e devono tacere sui fatti o dare versione non reali, magari per non provocare panico tra la gente, per evitare di inasprire delle tensioni politiche o per non informare un nemico. Che lo faccia negli interessi del proprio stato, per obiettivi personali, per il bene dell'umanità, ogni uomo pubblico può mentire all'occorrenza.
    [Passiva di parole veritiere]

    Mi sono fatto da solo: Silvano è una persona che possiede ingenti risorse economiche. A sua detta tutte conquistate con il suo duro lavoro, anche se alcuni non ne sono convinti. Ovunque vada, riesce a portarsi dietro parte delle sue ricchezze e anche nel caso non ci riuscisse, non gli ci vuole molto per fare di nuovo i soldi.
    Ciò gli permette di avere sempre a portata di mano ingenti quantità di denaro, che gli permettono di compiere acquisti impossibili per le altre persone.
    [Passiva di ricchezza]
     
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    KvTGaseIl viaggio verso il Nord non sarebbe stato per niente facile, e soprattutto ancora molto lungo, e prendersi una pausa era proprio quello che gli ci voleva. Camminando per Chediya, quella città a lui sconosciuta, il suo occhio cadde proprio su un volantino rimasto incastrato involontariamente fra il suo piede e il freddo cemento. Sopra quest’ultimo c’era scritto un invito per una giornata di beneficenza supportata da un politico, un certo “Berlusconi”. Aveva già sentito quel nome da qualche parte, ma seguendo poco i telegiornali locali essendo perennemente in viaggio, probabilmente l’aveva sentito solo di sfuggita, in una delle tante camere di albergo nelle quali sostava e accendeva la TV per farsi compagnia fino a quando il sonno non prendeva il sopravvento su di lui. Ma Comunque, l’idea li sembrò interessate, e soldi non gli mancavano con tutti quelli che la Divisione gli offriva e sicuramente sarebbe riuscito a fare qualche donazione, e in oltre poteva essere un’ottima occasione per conoscere gente nuova e sapere qualche informazione in più su questa bellissima città.
    L’incontro si sarebbe tenuto il giorno seguente all’hotel Golden. Raggiunto l’albergo, una grande sala si presento difronte hai suoi occhi, e un signore vestito di tutto punto parlava davanti a un microfono, scortato da due grosse guardie del corpo che con lo sguardo, sotto i neri occhiali, scrutavano in continuazione tutti i presenti. Al suo arrivo tutto sembrava già iniziato e chissà se fosse ancora in tempo per fare una donazione. Almeno inizialmente, non sembrò attratto particolarmente dalle parole dell’uomo in giacca e cravatta, e dato il probabile ritardo, cercò la sedia più vicina all’entrata su cui sedersi, nella speranza di attirare il meno possibile l’attenzione su di se. Braccia incrociate e gamba destra piegata sopra il ginocchio della sinistra, mentre con lo sguardo cercava un qualche tipo di buffè. Iniziava a sentire fame e a una manifestazione come quella non poteva di certo mancare un piccolo ristoro per saziare lo stomaco dei possibili donatori. Ma dovette ricredersi. Non riuscì a trovare nulla nei paraggi che potesse assomigliare a un banchetto ripieno di dolci e bevande, e penso che probabilmente solo dopo il discorso e le eventuali donazioni gli avrebbero offerto da mangiare. E a questo punto non gli rimase altro che sedersi e ascoltare cosa aveva da dire il finto giovane al microfono.
    Si sarebbe aspettato un discorso noioso e ripetitivo sul quanto sia giusto donare, fare del bene per gli altri ecc. ma le parole di quell’uomo lo catturarono. IL discorso scorreva fluido, senza interruzioni o pause a marcare l’incertezza dell’interlocutore, e al tempo stesso risultava interessate riuscendo a catturare l’attenzione con parole mirate e una leggera gestualità.
    Davvero impressionante, non molti sono in grado di creare un discorso ben strutturato a quel modo, e mentre continuava ad ascoltare, invogliato sempre di più a donare qualcosa per la causa da quelle parole, una lampadina gli si accese nella mente. Uno con quelle abilità poteva tornare veramente molto utile per la sua causa. Doveva assolutamente riuscire a trovare l’occasione per avvicinarsi a quell’uomo per parlare con lui.



    Umbrella Energia: 110%
    Salute: 100%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Ottimo
    Passive: Instant casting, +10% energia max, raggio visivo e sonoro ampliato
    Equipaggiamento: Ombrello – X768
     
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  3. Ramses_III
     
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    Azazel aveva capito subito che Endlos era molto, molto più sviluppata tecnologicamente rispetto a Theras. Non tutti i Presidi si basavano sull'innovazione, ma in ognuno se ne poteva ritrovare qualche briciola; come una scintilla di genialità che non aveva attecchito tutt'intorno. Il Presidio Orientale era quello che sentiva più vicino a sè, vuoi per il passato che il Demone aveva vissuto nel suo mondo, vuoi per la tradizionalità che più si rispecchiava nei suoi modi. Aveva visto complicate pistole che sparavano raffiche letali, ma lui in vita sua -e non parliamo di una vita breve, ma di secoli passati a calcare la terra degli uomini- si era fidato solo di un'arma: la sua katana. Antica, affilata, non si inceppava mai.
    Chediya era il luogo perfetto dove stanziarsi, era sicuro che avrebbe vissuto lì, ma gravava sulle sue spalle la mancanza di denaro ed era abbastanza ovvio che senza oro non avrebbe mai potuto chiamare un luogo "casa". Lì una delle tante scintille la chiamavano albergo: nient'altro che una taverna in realtà, ma di lusso; cucine raffinate, stanze perfette, abiti giusti. Ma Azazel dentro il Golden non stonava affatto. Il mantello nero di raso, con ipnotici arabeschi rosso sangue, cadeva perfetto lungo il corpo muscoloso del Demone; la camicia dello stesso colore era stretta in vita da una cintura a cui era assicurata la katana -appena visibile lungo il fianco sinistro- e i suoi coltelli da lancio -quelli assolutamente invisibili dietro la schiena-, i pantaloni perfetti facevano scendere lo sguardo fin sugli stivali di cuoio nero opaco. In definitiva un bell'uomo, che lì in mezzo poteva forse passare anche per facoltoso.
    Ma per quale dannatissimo motivo si era ritrovato ad ascoltare il discorso di quella Carida Martina?! Voleva soldi? Ad averne, e chi non ne avrebbe voluti?
    Certo la causa era nobile, ma era facile riempirsi la bocca di belle parole e buone intenzioni quando non c'era nemmeno l'ombra di una qualche difficoltà. Il ricordo della sua locanda sembrava fin troppo lontano.
    Aveva ascoltato meno della metà delle poche parole tirate fuori a fatica da Carida, che poi saggiamente lasciò la parola a qualcun altro. I modi dell'uomo lì davanti la platea erano totalmente diversi, erano semplicemente giusti. Cadenzava il tono che come una nenia imprigionava l'attenzione degli astanti, i movimenti impercettibili del corpo trasmettevano allo stesso tempo affabilità e serietà, e trattava gli stessi temi con evidente esperienza in più. Esperienza che senza dubbio aveva fatto guadagnare a quell'orfanotrofio un ulteriore bel gruzzolo da mettere da parte.

    Non aveva ancora capito come e perchè era entrato in quell'albergo, me l'istinto l'aveva guidato tante volte. Senza dubbio avrebbe trovato qualcosa da fare lì al Golden.



    Energia: 100%
    Fisico: 100%
    Mente: 100%

    Equipaggiamento:
    Katana
    Coltelli da lancio (5)

    Armature:
    //

    Oggetti:
    //

    Abilità Usate:
    //

    Passive Usate:
    Immortalità. Passiva ∞
    [Il Demone sfonda lui stesso la barriera della non vita, divenendo un immortale e sconfiggendo la morte una volta per tutte.
    Il caster diviene a tutti gli effetti immortale. Non potrà comunque continuare a combattere o proseguire in una Quest con una somma di danni mortali sul corpo, non sarà immune al dolore né agli effetti dei danni - ad esempio, con una gamba spezzata non potrà camminare. La tecnica garantisce una difesa dalle scene in cui è possibile perdere il proprio personaggio o al termine di un duello con Player Killing attivo: dunque il caster potrà recuperare il proprio personaggio a seguito di una scena dedicata. I personaggi possedenti questa passiva non potranno essere uccisi in nessun caso.]

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    L'uomo che aveva pronunciato il discorso era stato un personaggio pubblico, per giunta con anni alle spalle - seppur in un mondo differente da quello - qualifica che gli permetteva di colpire i suoi ascoltatori. Nonostante la differente locazione, l'indole appartenente ai popoli e persino la loro lingua, rimaneva la stessa.
    Terminata l'arringa gli applausi arrivarono, graditi a lui ancor più delle donazioni. Ecco allora passare un contenitore forato al suo apice e la Sig.ra Carida infilarci per prima del denaro. Non vi fu momento migliore per accodarsi a lei e dare l'esempio. Donò una somma generosa, tuttavia non eccessiva. Troppi soldi avrebbero altresì scoraggiato donazioni da parte del pubblico, i cui membri si sarebbero vergognati di versare poco se paragonato a quando fornito dall'oratore. Ancor più importante donare troppo poteva passare come un ostentazione di opulenza - odiosa per alcuni dei presenti - e Silvano non desiderava mostrarsi così.
    « Grazie dal più profondo le cuore. » concluse, consapevole di dover cambiar discorso. Non a caso all'ingresso della sala intravide già il personale recante i vassoi di rinfreschi. « E visto che anche una giornata di carità deve essere un'occasione da sfruttare per stare in armonia, abbiamo deciso di portare alcuni stuzzichini, per ringraziarvi anche del tempo che ci avete dedicato. » le colf entrarono nella sala, secanti le pesanti vivande, precedute da una donna di mezz'età, senza in mano niente. « Svelte » comandò lei, credendosi misurata e autorevole e mostrandosi supponente e superflua.
    Silvano aveva consolidato l'abitudine a conoscere quanti più luoghi e persone incontrasse e l'osservazione di tale precetto era valso persino per il personale del Golden. La donna si chiamava Angelina Torre e lavorava da anni all'hotel. Da quel che gli aveva raccontato conosceva il proprietario dell'albergo - sostenendo - di aver vissuto pure dei momenti intimi con lui, allora. In memoria dei vecchi tempi, il proprietario l'aveva aiutata assumendola stabilmente lì. Forte della protezione dell'ex compagno di classe e alludendo a una supposta esperienza in più in mansioni molto semplici da apprendere, aveva ottenuto di essere il punto di riferimento per le altre cameriere. Teoricamente la loro maestra, di fatto il loro capo. Quello era il suo mondo, la cui importanza era sì grande per lei che si era persino fatta confezionare un'uniforme personalizzata, con i colori che nella cultura del presidio rappresentavano potere e autorità. In quella posizione poteva finalmente ricevere ciò che la vita - riteneva - le avesse sempre negato. Sentirsi importante, comandare altre persone, non venir contraddetta. Oltre che avere un mucchio di vittime su cui sfogare le proprie frustrazioni.
    In fondo al cuore odiava i suoi subordinati. Poteva far loro ogni genere di prepotenza, sapeva però che conclusa la stagione quelle ragazze e quei giovani se ne sarebbero andati verso la loro vita e il loro futuro. Forse tra i banchi di scuola, magari in direzione di un lavoro appaganti, in vista persino di matrimoni e figli. Per silvano ara allorchè evidente che Torre amasse il potere, peccato che quello a cui era aggrappata lei fosse capace di darle solo surrogati di ciò a cui gli altri camerieri avrebbero raggiunto. L'ex presidente si chiedeva se la la risibile autorità della donna fosse la sua consolazione o fosse ciò che l'aveva distratta, facendole perdere tutto ciò che adesso le mancava e le gioie che gli altri incontravano fuori dall'hotel. Una certezza però c'era, ovvero che ciò la rendeva ancora più acida nei confronti delle colleghe.
    Silvano avrebbe potuto benissimo aiutare colf e camerieri, magari parlando col proprietario, lamentandosi dei modi della donnetta. Era sicuro che l'avrebbe obbligata a stare buona almeno per un po'. Ma perchè prendere le parti di qualcuno, quando non facendolo poteva essere apprezzato da tutti? Lui era stato gentile con gli addetti alle pulizie, le ragazze, Angelina e tutti ne avevano avuto un'immagine positiva. Non valeva la pena inimicarsi una o due persone, contando anche che alcuni avrebbero trovato persino crudele negare alla donna ciò che le serviva per consolarsi e avere una piccola rivalsa sui vincenti.
    Non appena l'ultimo vassoio venne posato sui tavoli paralleli alle pareti, Silvano passò in rassegna i presenti e assieme a tutti si diresse alle pietanze. Il tempo dei discorsi si era concluso, ora era momento delle chiacchiere e il politico, sempre in linea con l'idea di conoscere più ambienti e persone possibili, sarebbe stato disponibile a dialogare anche con degli sconosciuti. Indubbiamente ogni incontro era un'occasione per apprendere qualcosa di nuovo, conoscere meglio quel nuovo mondo e magari incontrare individui dotati utili risorse o promettenti nei campi di loro competenza.



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    Votate per me:Grazie ai modi, al fulgido sorriso, ai valori e del Bene di cui si fa portatore Silvano riesce a toccare il cuore delle persone, anche delle più fredde e ciniche, il cui animo è inquinato dalla rabbia e dall'odio e grazie ad esso correggere la razionalità distorta con i concetti e sentimenti positivi e quindi catturarne l'attenzione.
    Chiunque gli stia vicino non potrà non riconoscere che sia un grand'uomo e almeno in fondo al suo cuore desidererà supportarlo nel portare avanti i suoi sogni e i propri propositi, seguendolo ovunque vada.
    [Malia]

    Per un bene superiore:Alcune persone sostengono di essere capaci di capire se una persona mente o dice la verità scrutando nell'anima altrui e constatandone la purezza o la presenza di malafede. Il problema è che la malafede in realtà non esiste. Ogni persona crede di essere nel giusto e come affermava un grande filosofo greco, il malvagio perpetua il male solo per ignoranza, senza rendersene conto.
    Se una persona mente, questa è sicura di farlo per un bene superiore, che può effettivamente esserci, quindi ha la coscienza a posto.
    Le uniche persone che risultano mentire sono quelle semplicemente poco sicure di sè, che magari dicono persino la verità, ma hanno paura di trascurare dettagli o di aver capoto male.
    Altre sostengono di intuire la veridicità delle parole altrui dal tono della sua voce, dallo sguardo o dall'immediatezza della risposta. Evidentemente non si sono mai chiesti come mai nei film gli attori siano in grado di coinvolgere così tanto il pubblico per fatti che non sono veri.
    Questo metodo talvolta funziona, ma solo con i poveri ladruncoli di marmellata, che tendono a lasciarsi emozionare troppo quando devono nascondere che non hanno resistito ad assaggiare il cibo per una festa.
    Gli uomini pubblici talvolta non possono dire tutto e devono tacere sui fatti o dare versione non reali, magari per non provocare panico tra la gente, per evitare di inasprire delle tensioni politiche o per non informare un nemico. Che lo faccia negli interessi del proprio stato, per obiettivi personali, per il bene dell'umanità, ogni uomo pubblico può mentire all'occorrenza.
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    Mi sono fatto da solo: Silvano è una persona che possiede ingenti risorse economiche. A sua detta tutte conquistate con il suo duro lavoro, anche se alcuni non ne sono convinti. Ovunque vada, riesce a portarsi dietro parte delle sue ricchezze e anche nel caso non ci riuscisse, non gli ci vuole molto per fare di nuovo i soldi.
    Ciò gli permette di avere sempre a portata di mano ingenti quantità di denaro, che gli permettono di compiere acquisti impossibili per le altre persone.
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    kQRjmggConcluso il discorso, pure lui si unì al coro di applausi. Le doti di quell’uomo erano sorprendenti ed era la prima volta che gli capitava d'incontrare qualcuno con un’abilità nel disquisire pari a quella che aveva potuto ascoltare quella sera. Eppure, mentre applaudiva si fermò a rifletterci un attimo; era rimasto parecchio impressionato da quel discorso, ed era solo un discorso per una piccola conferenza istituita per beneficenza. Chissà cosa avrebbe potuto fare con argomenti più importanti come potevano essere guidare una squadra, incitare un esercito… o dissuadere un intero paese, o una nazione, solo per i suoi fini. Quell’uomo gli piaceva, era riuscito ad attirare la sua attenzione, lo incuriosiva.
    Doveva assolutamente trovare l’occasione per farci due chiacchiere, scambiarsi pareri, e sentire come poteva essere stimolante aprire una conversazione con un uomo con quelle doti.
    L’occasione si mostrò presto: concludendo, annunciò un buffè per tutti i partecipanti e da quel momento le donazioni furono aperte, e come a voler dare il buon esempio da buon politico, fu uno dei primi a fare la donazione per poi dirigersi al buffè.
    Decidendo di approfittare di tale occasione, si alzò rapido e con agilità si districò fra i presenti che in un attimo avevano iniziato ad accanirsi verso le prelibatezze gratis. Le calde e bianche luci del salone riflettevano veloci sul nero ombrello scintillante riposto sulla sua schiena, mentre gli occhi cerulei adocchiarono dalla distanza il contenitore delle offerte e i passi veloci e decisi si facevano largo fra la folla, e con garbo fece la sua offerta per poi dirigersi rapido prima che altri potessero approfittarne verso l’uomo della serata raggiungendo così anche il buffè.
    Fermandosi a qualche passo di distanza alle spalle del politico si schiarì la voce, si sistemò la cravatta sotto alla divisa da agente alla meglio peggio per poi, se glielo avessero permesso, toccargli leggermente l’avambraccio per cercare di richiamare la sua attenzione
    “ Salve, è un vero piacere poter fare la sua conoscenza signor… “ come diavolo si chiamava… l’aveva letto nel volantino… un attimo di esitazione per scavare nella sua memoria “ Berlusconi. Le faccio i miei complimenti per il discorso e le sue doti oratorie. Deve sapere che io sono in città solo di passaggio e quindi ho potuto seguire solo poche volte le sue apparizioni pubbliche, ma ogni volta è riescito a catturarmi. “
    non era vero. Era la prima volta che lo vedeva e la prima volta che lo sentiva parlare, e a stento si ricordava il suo nome ma cercare di compiacersi una persona del suo calibrò poteva sempre tornare utile, soprattutto se aveva l’intenzione di proporgli di lavorare con lui, per il suo progetto, per la sua missione. In cambio del suo appoggio gli avrebbe offerto l’unica cosa che un uomo come lui poteva desiderare ma che al tempo stesso non poteva ne comprarsi ne ottenere grazie alle sue doti di oratore, ma per quello c’era tempo, ora doveva iniziare a conoscerlo, a capire se davvero non era solo fumo
    “ e perdoni la mia curiosità, ma per raggiungere una tale fama e un tale successo non credo che gli sia bastate le sue doti da oratore; qual è il suo segreto del suo successo? “

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  6. Ramses_III
     
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    Aveva amato la politica. In un'altra vita, in un altro mondo. Quando aveva cavalcato al fianco di un Re, quando aveva assistito alla caduta di un Impero, quando il Regno era cambiato per le sue decisioni e azioni. Le belle parole per fare soldi, le macchinazioni nascoste per guadagnare potere. Azazel si inebriava di tutte quelle cose, ma Endlos ancora non l'aveva conosciuto sotto questo punto di vista; doveva ricominciare da zero, ci sarebbe voluto molto tempo ma sarebbe arrivato in vetta.
    Negli anni aveva capito cosa fosse importante per un provetto arrivista: le amicizie. E il Golden gli stava dando un'occasione che non poteva lasciarsi sfuggire.

    Nella grande sala erano arrivati piatti ricolmi di ogni stuzzichino, e i presenti si erano accalcati contro i tavoli. La figura di Papàsconi sembrava torreggiare tra tutti, chi come il Demone era a caccia di favori ne era attratto come una falena da una luce nella notte, e l'oratore molto probabilmente sarebbe arrivato con difficoltà alle pietanze.

    Per l'Eterno farsi largo tra la folla non poteva considerarsi complicato, vista la stazza e in generale l'aspetto che spingevano chiunque non tanto a stargli alla larga quanto a fare molta attenzione a non andargli a sbattere rischiando chissà quale conseguenza.
    Passò prima davanti ai tavoli, afferrò uno stuzzicadenti che infilzava un piccolo cubo di mortadella -uno dei più succulenti derivati dei suini- fritta e un bicchiere mezzo pieno di sidro -il fatto che fosse una raccolta fondi per un orfanotrofio non aveva dissuaso il direttore del Golden dal servire alcolici, meglio così-, poi si diresse verso l'ospite d'onore della serata.

    Lasciò stuzzicadenti e bicchiere vuoto sul vassoio di una cameriera di passaggio, quando notò che qualcun altro lo aveva anticipato: un ragazzo dal fisico asciutto, atletico, con indosso un bel completo e un ombrello che, visto il tempo sereno, doveva portare più per vezzo che per utilità. Si presentò male, decisamente male, sbagliando il nome dell'interlocutore e soprattutto avendo l'arroganza di chiedere quale fosse il segreto di tanto successo quando, per definizione, essendo un segreto non avrebbe potuto svelarlo. Frasi di circostanza che sarebbero andate bene per ingraziarsi qualche mercante ubriaco in cerca di mercenari per difendere la sua carovana, non di certo per colpire un politico che sapeva il fatto suo e che aveva fatto dell'esperienza la sua arma migliore.

    Rimase in attesa della risposta di Papàsconi, Azazel avrebbe aspettato il momento giusto per intervenire, non sarebbe stato così scortese da interrompere un discorso appena iniziato. E poi, qualunque cosa volesse il ragazzo, avrebbe potuto interessare anche a lui; buone informazioni potevano essere più preziose dell'oro certe volte. Molto probabilmente non era quello il caso, ma fingere di essere in fila per il cibo e nel frattempo ascoltare la loro conversazione non gli sarebbe costato nulla.



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    Il caster diviene a tutti gli effetti immortale. Non potrà comunque continuare a combattere o proseguire in una Quest con una somma di danni mortali sul corpo, non sarà immune al dolore né agli effetti dei danni - ad esempio, con una gamba spezzata non potrà camminare. La tecnica garantisce una difesa dalle scene in cui è possibile perdere il proprio personaggio o al termine di un duello con Player Killing attivo: dunque il caster potrà recuperare il proprio personaggio a seguito di una scena dedicata. I personaggi possedenti questa passiva non potranno essere uccisi in nessun caso.]

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    Ordunque un giovane dai capelli corvini si fece avanti. Chiese al politico quale fosse il segreto della sua eloquenza, vuoi perchè desideroso di apprenderlo a sua volta, vuoi per semplice curiosità. L'uomo sorrise, senza pretendere che il ragazzo si presentasse a sua volta. Fu altresì sorpreso che l'avesse già notato, giacchè su Endlos si era recato solo sporadicamente fino ad allora. Per cui quella persona o era straordinariamente attenta e informata o era stata in Italia o almeno sulla Terra.
    « I segreti - se così vogliamo chiamarli - sono più d'uno. Per esempio l'esperienza acquisita, la conoscenza della gente, l'aver vissuto sempre attivamente la propria vita, ma soprattutto credere in quanto sì fa. Se non si è spinti da ideali e non si parla con onestà difficilmente le proprie parole toccheranno nel profondo l'animo altrui. » l'oratore non credeva - a ragione - nel trucchetto o nel segreto che se rivelato donava all'ascoltatore istantaneamente l'abilità di un professionista. Di fatto quanto aveva spiego al signor Umbrella, pur essendo in buona parte vero, illustrava tutti obiettivi raggiungibili solo dopo anni di dedizione.
    Era consapevole che molta gente avrebbe preferito la classica formuletta da cinque minuti che - come una bacchetta magica - ti illudeva di essere come chi aveva dedicato una vita a un mestiere. Bastava a vedere tutte le varie guide che riempivano gli internet dei vari mondi, che con una paginetta o con un video di pochi minuti, pretendevano di dirti tutto quello che c'era da sapere o le perle di saggezza che venivano dette nei bar da gente senza qualifica. Non che il politico giudicasse chi diffondesse simili materiale. Lui stesso avrebbe fornito delle formule semplici - quanto inutili - alle persone che le desideravano, come la signora Angelina. Era certo che costei sarebbe sempre stata soddisfatta da soluzioni semplice, ma solo perchè si sarebbe trovata a usare quelle nozioni in situazioni banali, affrontabili da chiunque usando un minimo di buon senso.
    Il giovane però sembrava - stando all'apparenza - messo meglio della serva, per cui aveva concluso che meritasse una risposta seria. A onor del vero aveva taciuto sui veri segreti della capacità da lui padroneggiata. Del resto ogni mastro di bottega teneva nascoste le tecniche più raffinate, rivelandole esclusivamente agli apprendisti fidati. Era obbligatorio comportarsi in quel modo per non nutrire la concorrenza. Se il giovane era davvero interessato ad apprendere come parlare pubblicamente avrebbe dovuto scoprire da solo quei segreti, oppure trovarsi un maestro. Possibilmente uno degno di quel nome, non un mediocre o - peggio ancora - un ignorante nutrito a formule magiche, che dispensava simili inutilità anche alla gente sveglia, non avendo niente di meglio da offrirgli. Forse però Umbrella non era realmente interessato ad intraprendere il percorso della fama. Poteva benissimo essere stato spinto a parlargli dalla pura curiosità o perchè interessato a un possibile contatto con lui. « Mi dica, lei è di queste parti? Di cosa si occupa? Sa, sono in questo mondo relativamente da poco. » sarebbe stato interessante capire se il giovane possedeva qualche competenza interessante, della quale valeva la pena prender nota. Non fosse mai che presentare le proprie capacità non fosse il motivo per cui si era fatto avanti.
    Il politico aveva anche notato la presenza di un altro giovane nelle vicinanze ed era quasi certo che volesse anche lui unirsi alla conversazione e ciò non sarebbe dispiaciuto all'ex presidente.
    Gli rivolse uno sguardo rapido che solo un occhio esperto avrebbe potuto interpretare come un segnale, per poi tornare a guardare il signor Umbrella.



    CITAZIONE
    Votate per me:Grazie ai modi, al fulgido sorriso, ai valori e del Bene di cui si fa portatore Silvano riesce a toccare il cuore delle persone, anche delle più fredde e ciniche, il cui animo è inquinato dalla rabbia e dall'odio e grazie ad esso correggere la razionalità distorta con i concetti e sentimenti positivi e quindi catturarne l'attenzione.
    Chiunque gli stia vicino non potrà non riconoscere che sia un grand'uomo e almeno in fondo al suo cuore desidererà supportarlo nel portare avanti i suoi sogni e i propri propositi, seguendolo ovunque vada.
    [Malia]

    Per un bene superiore:Alcune persone sostengono di essere capaci di capire se una persona mente o dice la verità scrutando nell'anima altrui e constatandone la purezza o la presenza di malafede. Il problema è che la malafede in realtà non esiste. Ogni persona crede di essere nel giusto e come affermava un grande filosofo greco, il malvagio perpetua il male solo per ignoranza, senza rendersene conto.
    Se una persona mente, questa è sicura di farlo per un bene superiore, che può effettivamente esserci, quindi ha la coscienza a posto.
    Le uniche persone che risultano mentire sono quelle semplicemente poco sicure di sè, che magari dicono persino la verità, ma hanno paura di trascurare dettagli o di aver capoto male.
    Altre sostengono di intuire la veridicità delle parole altrui dal tono della sua voce, dallo sguardo o dall'immediatezza della risposta. Evidentemente non si sono mai chiesti come mai nei film gli attori siano in grado di coinvolgere così tanto il pubblico per fatti che non sono veri.
    Questo metodo talvolta funziona, ma solo con i poveri ladruncoli di marmellata, che tendono a lasciarsi emozionare troppo quando devono nascondere che non hanno resistito ad assaggiare il cibo per una festa.
    Gli uomini pubblici talvolta non possono dire tutto e devono tacere sui fatti o dare versione non reali, magari per non provocare panico tra la gente, per evitare di inasprire delle tensioni politiche o per non informare un nemico. Che lo faccia negli interessi del proprio stato, per obiettivi personali, per il bene dell'umanità, ogni uomo pubblico può mentire all'occorrenza.
    [Passiva di parole veritiere]

    Mi sono fatto da solo: Silvano è una persona che possiede ingenti risorse economiche. A sua detta tutte conquistate con il suo duro lavoro, anche se alcuni non ne sono convinti. Ovunque vada, riesce a portarsi dietro parte delle sue ricchezze e anche nel caso non ci riuscisse, non gli ci vuole molto per fare di nuovo i soldi.
    Ciò gli permette di avere sempre a portata di mano ingenti quantità di denaro, che gli permettono di compiere acquisti impossibili per le altre persone.
    [Passiva di ricchezza]
     
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  8. Ramses_III
     
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    La risposta di Papàsconi fu, come il Demone si aspettava, banale. Non per colpa dell'oratore, ovviamente, ma per i contenuti richiesti: l'uomo sbobinò, quasi a memoria, "segreti" in cui non credeva veramente e su cui, soprattutto, Azazel -che in fatto di oratoria e retorica non aveva mai ricevuto lezioni- avrebbe saputo ribattere.
    Qualche punto l'aveva, forse incosciamente, contraddetto Silvano stesso pochi attimi dopo, un qualcosa che sarebbe sfuggito ad un ascoltatore disattento.
    Se questo fosse stato un appellativo riservabile all'interlocutore del politico, l'avrebbero scoperto più tardi.
    Per ora il dettaglio poteva passare sottogamba, ma un altro doveva necessariamente essere colto: Silvano, dopo aver posto le sue domande a quel tale che non si era nemmeno presentato, staccò gli occhi da lui per rivolgere uno sguardo tanto rapido quanto elequente proprio all'Eterno. Azazel aveva "usato" quello sguardo svariate volte, nella sua vita precedente soprattutto. Chi, almeno una volta, non aveva distolto l'attenzione dalla persona con cui stava parlando per ricercare lo sguardo di una bella donna -o di un bell'uomo-.
    Sicuramente l'interesse di Papàsconi non era sessuale, ma l'interesse c'era. E visto che la cosa era corrisposta, Azazel intervenì, scortesemente prima della risposta dell'altro uomo.

    Perdonatemi l'intrusione.

    Disse dopo aver consumato la distanza tra loro facendo qualche passo, per poi allungare la mano verso il politico.

    Io sono Azazel.

    Rivolse la stretta anche alla terza persona.

    Vi chiedo ancora scusa per l'interruzione, ho involontariamente origliato i vostri "segreti", se così possiamo chiamarli.

    Rise appena, strizzando l'occhio a Silvano.

    Continuate pure, se non sono di troppo disturbo.

    Poi sorrise al tipo a cui erano state rivolte le domande.



    Energia: 100%
    Fisico: 100%
    Mente: 100%

    Equipaggiamento:
    Katana
    Coltelli da lancio (5)

    Armature:
    //

    Oggetti:
    //

    Abilità Usate:
    //

    Passive Usate:
    Immortalità. Passiva ∞
    [Il Demone sfonda lui stesso la barriera della non vita, divenendo un immortale e sconfiggendo la morte una volta per tutte.
    Il caster diviene a tutti gli effetti immortale. Non potrà comunque continuare a combattere o proseguire in una Quest con una somma di danni mortali sul corpo, non sarà immune al dolore né agli effetti dei danni - ad esempio, con una gamba spezzata non potrà camminare. La tecnica garantisce una difesa dalle scene in cui è possibile perdere il proprio personaggio o al termine di un duello con Player Killing attivo: dunque il caster potrà recuperare il proprio personaggio a seguito di una scena dedicata. I personaggi possedenti questa passiva non potranno essere uccisi in nessun caso.]

    Note: //
     
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    « I segreti - se così vogliamo chiamarli - sono più d'uno. Per esempio l'esperienza acquisita, la conoscenza della gente, l'aver vissuto sempre attivamente la propria vita, ma soprattutto credere in quanto sì fa. Se non si è spinti da ideali e non si parla con onestà difficilmente le proprie parole toccheranno nel profondo l'animo altrui. »
    Poche e semplici parole che rivelarono non più di quanto volesse effettivamente rivelargli. Ma al ragazzo bastarono come risposta, a lui non interessava effettivamente apprendere i suoi segreti, ma conoscere meglio e capire se un uomo con la sua abilità potesse effettivamente tornargli comodo per il suo prossimo futuro, il suo obbiettivo era semplicemente riuscire a rompere il ghiaccio e aprire un discorso con il politico. Doveva cercare di carpire più informazioni possibili al di fuori di quel poco che era riuscito a vedere nel suo breve periodo in Italia ormai chissà quanti anni fa.
    Mi dica, lei è di queste parti? Di cosa si occupa? Sa, sono in questo mondo relativamente da poco. »
    Fece per rispondere quando un altro ospite si intromise nella discussione rubandogli l’attenzione del magistrale oratore.
    Il nuovo arrivato si presentò a entrambi scambiando cordialmente una stretta di mano alla quale Umbrella rispose in ugual modo.
    Quell’intromissione non ci voleva. Se voleva conoscere meglio Silvio doveva riuscire ad avere tutta la sua attenzione. Dopo quella piccola intromissione, Umbrella tornò a concentrarsi su l’uomo del momento
    “No. Come lei provengo da un mondo diverso da questo, e per la precisione dal suo. Nonostante sia da solo una settimana in città, sono svariati mesi che ormai viaggio per le terre di Endlos. Sono un…” tirò una rapida occhiata al nuovo arrivato; non era saggio rivelare troppe informazioni difronte a troppe orecchie indesiderate “Ricercatore. Dal mio mondo sono venuto a conoscenza delle immense ricchezze tecnologiche e scientifiche che Endlos aveva da offrire e quindi sono venuto qua a indagare di persona. Mentre voi signori,” questa volta guardo negli occhi prima il politico, poi Azazel come a far voler capire che si stava rivolgendo ad entrambi “come siete riusciti a raggiungere Chediya? O voi forse signor Azazel siete originario di queste terre? “ Per quanto per lui potesse essere d’intralcio quella intromissione, non poteva semplicemente far finta che non esistesse ignorandolo, quindi tanto valeva conoscere meglio entrambi.

     
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  10. Raptor
     
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    Il politico notò che lo sconosciuto avesse risposto al segnale. Evidentemente possedeva delle discrete capacità di osservazione e sapeva interpretare quel genere di messaggi, vuoi per intuito vuoi per esperienza. Si presentò scusandosi per l'intromissione e per aver ascoltato parte dei suoi "segreti". L'uomo non sembrò prendersela « Si figuri. Prego, si unisca pure alla nostra conversazione » pur essendo educato e comunque carismatico, questa volta fu assai più breve. Era essenziale capire che genere di persona fosse il nuovo arrivato, prima di fare discorsi più complessi, così da poter comprendere quali fossero le parole e gli argomenti più adatti da utilizzare. Non sempre si riusciva e spesso l'oratore si era trovato a dover parlare con persone nuove in conversazioni elaborate. Nelle quali era ben più facile mettere il piede in fallo, rispetto a un semplice botta e risposta.
    Molto interessante fu la risposta del ragazzo dai capelli scuri. I ricercatori erano individui preziosi, tutti gli uomini d'affari lo sapevano. Molto più preziosi delle persone come la signora Carida. Erano capaci tutti a promuovere un progetto di stampo altruista, meno a ricercare qualcosa che desse nuove opportunità o che risolvesse davvero un problema. Il politico si era spesso chiesto se la donna intendesse davvero aiutare quei bambini o se quell'orfanotrofio fosse un modo per comprarsi -più o meno consapevolmente- la reputazione di persona buona. Non gli importava molto il suo fine, a dire la verità.
    Quel che il giovane poteva offrire era allettante, ma non poteva essere certo di non aver davanti uno dei tanti ciarlatani. Doveva prima avere delle prove. « Quale coincidenza! » rispose lu. « Riguardo me, sono qui per intervento di una divinità che mi aiutò e mi aprì la porta per questo mondo. Non mi chieda perchè abbia scelto proprio me, non me lo ha mai detto. » passò finalmente a ciò che gli interessava . « Dunque lei è un ricercatore. Lavora per un qualche ente o università? Sarei entusiasta di leggere le sue pubblicazioni. » doveva dargli delle informazioni per fargli capire se fosse stato sincero o meno, per farlo interessare maggiormente. Altro punto allettante erano le tecnologie avanzata delle quali parlava. Il politico non dubitava che su Endlos ci fossero, ma doveva sapere se l'interlocutore era capace di reperirle. Se fosse riuscito a ottenerle e le sue imprese avessero trovato il modo di riprodurle sulla Terra, avrebbero guadagnato enormi ricchezze.



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    Votate per me:Grazie ai modi, al fulgido sorriso, ai valori e del Bene di cui si fa portatore Silvano riesce a toccare il cuore delle persone, anche delle più fredde e ciniche, il cui animo è inquinato dalla rabbia e dall'odio e grazie ad esso correggere la razionalità distorta con i concetti e sentimenti positivi e quindi catturarne l'attenzione.
    Chiunque gli stia vicino non potrà non riconoscere che sia un grand'uomo e almeno in fondo al suo cuore desidererà supportarlo nel portare avanti i suoi sogni e i propri propositi, seguendolo ovunque vada.
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    Per un bene superiore:Alcune persone sostengono di essere capaci di capire se una persona mente o dice la verità scrutando nell'anima altrui e constatandone la purezza o la presenza di malafede. Il problema è che la malafede in realtà non esiste. Ogni persona crede di essere nel giusto e come affermava un grande filosofo greco, il malvagio perpetua il male solo per ignoranza, senza rendersene conto.
    Se una persona mente, questa è sicura di farlo per un bene superiore, che può effettivamente esserci, quindi ha la coscienza a posto.
    Le uniche persone che risultano mentire sono quelle semplicemente poco sicure di sè, che magari dicono persino la verità, ma hanno paura di trascurare dettagli o di aver capoto male.
    Altre sostengono di intuire la veridicità delle parole altrui dal tono della sua voce, dallo sguardo o dall'immediatezza della risposta. Evidentemente non si sono mai chiesti come mai nei film gli attori siano in grado di coinvolgere così tanto il pubblico per fatti che non sono veri.
    Questo metodo talvolta funziona, ma solo con i poveri ladruncoli di marmellata, che tendono a lasciarsi emozionare troppo quando devono nascondere che non hanno resistito ad assaggiare il cibo per una festa.
    Gli uomini pubblici talvolta non possono dire tutto e devono tacere sui fatti o dare versione non reali, magari per non provocare panico tra la gente, per evitare di inasprire delle tensioni politiche o per non informare un nemico. Che lo faccia negli interessi del proprio stato, per obiettivi personali, per il bene dell'umanità, ogni uomo pubblico può mentire all'occorrenza.
    [Passiva di parole veritiere]

    Mi sono fatto da solo: Silvano è una persona che possiede ingenti risorse economiche. A sua detta tutte conquistate con il suo duro lavoro, anche se alcuni non ne sono convinti. Ovunque vada, riesce a portarsi dietro parte delle sue ricchezze e anche nel caso non ci riuscisse, non gli ci vuole molto per fare di nuovo i soldi.
    Ciò gli permette di avere sempre a portata di mano ingenti quantità di denaro, che gli permettono di compiere acquisti impossibili per le altre persone.
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    Il brusio affollava l’intera sala, e mentre il tempo passava, i visitatori animavano con un sottofondo di voci e risate sempre più intenso l’intero salone accuratamente allestito per l’occasione. E fra quel brusio di voci, c’era pure quello della loro discussione. Parlare con un uomo di tale calibro non capitava tutti i giorni, e sicuramente Umbrella ne avrebbe approfittato il più possibile, dopotutto, se veramente quel giorno si trovava li a quella raccolta fondi non era tanto per la causa che li si voleva sostenere ma per incontrare colui che ha conquistato tutto il Mondo con il suo carisma e il suo stile di vita fuori dal comune.

    Il nuovo arrivato sembrò non voler rispondere alla tanto semplice quanto informale domanda che Umbrella con il massimo del rispetto pose a entrambi, mentre a sua differenza, il signor. Berlusconi rispose con curiosità e vivo interesse alle parole del giovane, e quale occasione migliore in una conversazione per dare un qualche dettagliò in più per poi lasciare l’ascoltatore in suspense e convincerlo cosi a un secondo incontro?
    “Una divinità? Sa, pure io ho avuto l’onore “ se cosi si poteva dire vista la divinità che gli era capitata… “ di incontrarne una, ma qui durante le mie ricerche su Endlos e non come tramite come capitò a lei. e si, lavoro per un ente privato: l’Umbrella Division, non so se qualcuno di spicco nella politica come lei ne abbia sentito mai parlare, ma dubito visto la riservatezza che l’azienda a come politica, ma volendo in un’occasione più privata potrei raccontarle qualcosa in più sulla mia ricerca, visto che lo scopo di tali miei studi potrebbe sicuramente interessare a un persona come lei, e sicuramente una persona influente come lei se risultasse interessata a tale progetto farebbe sicuramente piacere hai miei superiori e perche no, potrebbe scaturire anche una sana collaborazione dalla quale entrambe le parti ci guadagnino. Quindi, che ne dice? Sarebbe possibile rincontrarla quando e dove lei preferisce in una sede meno… affollata?” i modi di Umbrella durante tutta la conversazione sarebbe stato educati e rispettosi, come d'altro canto si addicevano alla persona con cui stava parlando.

     
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  12. Raptor
     
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    La giornata si stava avviando a conclusione. La raccolta poteva essere considerata un successo: non vi erano ancora fondi sufficienti per la realizzazione del progetto, ma sarebbe andata avanti anche successivamente e il ricavato della giorno aveva raggiunto una quota ben al di sopra della media di donazioni in simili occasioni. Ognuno dei presenti aveva ottenuto quel che desiderava: chi voleva dare una mano lo aveva fatto, chi ottenere un minimo di visibilità l'aveva ottenuta, chi sentirsi buono si era sentito tale, chi voleva donare aveva donato.
    L'oratore non aveva ancora constatato tale risultato, ma era comunque lieto di aver parlato con i due giovani. Purtroppo solo uno si era messo davvero in gioco, ma andava benissimo anche così. Il ragazzo lavorava per un'associazione privata. Doveva aver sentito quel nome qualche volta, ma evidentemente questa aveva tenuto sufficientemente il profilo basso da evitare che svolgesse ricerche più approfondite « Sarei felice di conoscervi meglio. Se fosse così gentile da fornirmi un contatto, potremmo metterci d'accordo per incontrarci. » sarebbe scaturito qualcosa dal secondo incontro? Far alcuna previsione sarebbe stato azzardato, ma dal conoscere raramente si poteva perdere qualcosa e spesso si aveva solo da guadagnare.



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    Chiunque gli stia vicino non potrà non riconoscere che sia un grand'uomo e almeno in fondo al suo cuore desidererà supportarlo nel portare avanti i suoi sogni e i propri propositi, seguendolo ovunque vada.
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    Per un bene superiore:Alcune persone sostengono di essere capaci di capire se una persona mente o dice la verità scrutando nell'anima altrui e constatandone la purezza o la presenza di malafede. Il problema è che la malafede in realtà non esiste. Ogni persona crede di essere nel giusto e come affermava un grande filosofo greco, il malvagio perpetua il male solo per ignoranza, senza rendersene conto.
    Se una persona mente, questa è sicura di farlo per un bene superiore, che può effettivamente esserci, quindi ha la coscienza a posto.
    Le uniche persone che risultano mentire sono quelle semplicemente poco sicure di sè, che magari dicono persino la verità, ma hanno paura di trascurare dettagli o di aver capoto male.
    Altre sostengono di intuire la veridicità delle parole altrui dal tono della sua voce, dallo sguardo o dall'immediatezza della risposta. Evidentemente non si sono mai chiesti come mai nei film gli attori siano in grado di coinvolgere così tanto il pubblico per fatti che non sono veri.
    Questo metodo talvolta funziona, ma solo con i poveri ladruncoli di marmellata, che tendono a lasciarsi emozionare troppo quando devono nascondere che non hanno resistito ad assaggiare il cibo per una festa.
    Gli uomini pubblici talvolta non possono dire tutto e devono tacere sui fatti o dare versione non reali, magari per non provocare panico tra la gente, per evitare di inasprire delle tensioni politiche o per non informare un nemico. Che lo faccia negli interessi del proprio stato, per obiettivi personali, per il bene dell'umanità, ogni uomo pubblico può mentire all'occorrenza.
    [Passiva di parole veritiere]

    Mi sono fatto da solo: Silvano è una persona che possiede ingenti risorse economiche. A sua detta tutte conquistate con il suo duro lavoro, anche se alcuni non ne sono convinti. Ovunque vada, riesce a portarsi dietro parte delle sue ricchezze e anche nel caso non ci riuscisse, non gli ci vuole molto per fare di nuovo i soldi.
    Ciò gli permette di avere sempre a portata di mano ingenti quantità di denaro, che gli permettono di compiere acquisti impossibili per le altre persone.
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    La raccolta sembrava aver raggiunto ormai la sua conclusione: molti si stavano già dirigendo verso l’uscita forse soddisfatti, forse annoiati, ma tutti consci di aver fatto almeno per una volta una buona azione, che gli avrebbe dato una sensazione di come autogratificazione e di pace in qualche modo, che poi sarebbe svanita sicuramente in qualche giorno, come il ritmo della vita di tutti i giorni sarebbe ripreso riportandoli alla vecchia e crudele verità che rappresentava la monotonia. Probabilmente gli unici che avrebbe avuto un vero profitto che si sarebbe prolungato per molto tempo dopo quella serata erano: l’associazione, Umbrella e Silvio.
    “purtroppo, come le ho detto, la sede della nostra “azienda” è in un altro mondo e un semplice telefono non basterebbe per poter contattare la sede principale, però potrei lasciarle il mio numero e metterci noi in contatto per un incontro più privato. Senza fretta e senza impegni, ci sentiamo e quando lei preferisce e se sarà ancora interessato decidiamo un luogo che torni consono per entrambi. Ha per caso con se una penna o un cellulare nel quale potersi segnare il numero?”
     
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  14. Raptor
     
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    Una cosa non sfuggì al politico quel giorno: la gente si era comportata esattamente come sulla Terra. Se lo aspettava: non importava se erano su un mondo fantasy, se vi erano elfi e nani, l'indole delle persone era e rimaneva sempre la stessa. Parlavano persino la stessa lingua del suo paese natale!
    Umbrella per ovvie ragioni non volle dare subito contatti, limitandosi a fornirgli un numero di telefono per uso privato. Perfetto: i numeri privati potevano essere annotati e non era necessario memorizzarli per evitare che la concorrenza li trovasse.
    L'oratore aveva con sè un cellulare, ma per prendere nota del numero tirò fuori una penna e un libretto. « Ho giusto quel che occorre. So che i giovani al giorno d'oggi sono abituato ad annotarsi tutto su supporti elettronici, ma io sono ormai un vecchietto e sono abituato a ricorrere alla buona e vecchia agenda cartacea. » spiegò scherzosamente annotandoli.
    La sala ormai si era quasi completamente svuotata e il personale stava aspettando di rimettere tutto a posto. Una volta salutati tutti l'oratore si sarebbe diretto alla sua stanza per riposare.



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    Chiunque gli stia vicino non potrà non riconoscere che sia un grand'uomo e almeno in fondo al suo cuore desidererà supportarlo nel portare avanti i suoi sogni e i propri propositi, seguendolo ovunque vada.
    [Malia]

    Per un bene superiore:Alcune persone sostengono di essere capaci di capire se una persona mente o dice la verità scrutando nell'anima altrui e constatandone la purezza o la presenza di malafede. Il problema è che la malafede in realtà non esiste. Ogni persona crede di essere nel giusto e come affermava un grande filosofo greco, il malvagio perpetua il male solo per ignoranza, senza rendersene conto.
    Se una persona mente, questa è sicura di farlo per un bene superiore, che può effettivamente esserci, quindi ha la coscienza a posto.
    Le uniche persone che risultano mentire sono quelle semplicemente poco sicure di sè, che magari dicono persino la verità, ma hanno paura di trascurare dettagli o di aver capoto male.
    Altre sostengono di intuire la veridicità delle parole altrui dal tono della sua voce, dallo sguardo o dall'immediatezza della risposta. Evidentemente non si sono mai chiesti come mai nei film gli attori siano in grado di coinvolgere così tanto il pubblico per fatti che non sono veri.
    Questo metodo talvolta funziona, ma solo con i poveri ladruncoli di marmellata, che tendono a lasciarsi emozionare troppo quando devono nascondere che non hanno resistito ad assaggiare il cibo per una festa.
    Gli uomini pubblici talvolta non possono dire tutto e devono tacere sui fatti o dare versione non reali, magari per non provocare panico tra la gente, per evitare di inasprire delle tensioni politiche o per non informare un nemico. Che lo faccia negli interessi del proprio stato, per obiettivi personali, per il bene dell'umanità, ogni uomo pubblico può mentire all'occorrenza.
    [Passiva di parole veritiere]

    Mi sono fatto da solo: Silvano è una persona che possiede ingenti risorse economiche. A sua detta tutte conquistate con il suo duro lavoro, anche se alcuni non ne sono convinti. Ovunque vada, riesce a portarsi dietro parte delle sue ricchezze e anche nel caso non ci riuscisse, non gli ci vuole molto per fare di nuovo i soldi.
    Ciò gli permette di avere sempre a portata di mano ingenti quantità di denaro, che gli permettono di compiere acquisti impossibili per le altre persone.
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13 replies since 4/6/2017, 15:19   215 views
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