Black Widow

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    Quella sera le vie di Merovish sembravano vuote, quasi spente, e il silenzio faceva da padrone. Le fievoli luci dei lampioni facevano risplendere l’ombrello nero come la pece riposto sulla sua schiena al suo passaggio sotto di essi. Dopo la chiacchierata di qualche giorno fa con Skekdor, l’indomani sarebbe partito per un lungo viaggio, e quella sera voleva solo trovare un luogo dove potersi fermare e schiarire la mente con un buon boccale di birra. Lo sguardo dritto di fronte a se mentre con passo sicuro camminava per quella città contrapposta a lui, carica di fredda crudeltà e marciume, ma forse era proprio questo il punto di forza di Merovish, che in fondo irretiva il suo animo verso quella città; quella spudorata veridicità dei suoi abitanti che a differenza del resto del mondo si mostrava a tutti per quello che erano, senza vergogna e senza ritegno per tutto quello che stranieri come lui potevano dire, fare o pensare camminando per quelle vie.
    Lo sguardo ceruleo percorreva lentamente le case e i locali che lo circondavano in cerca di un posto che riuscisse ad attirare la sua attenzione, e dopo pochi minuti di vana ricerca una particolare insegna che recitava “ Bar Quinta Bolgia ” lo convinse ad avventurarsi in quel locale nella speranza di riuscire a trovare il prezioso nettare di cui sentiva il bisogno per quella sera.
    Con fare deciso si prodigò ad aprire la porta che dava l’accesso al locale, e subito quel brusio di voci fino a poco fa attenuate si fece più forte e intenso costringendolo per una manciata di secondi a sostare sul luscio della porta; il boato di una sedia fracassata e di un tavolo rovesciato raggiunsero le sue orecchie. In un angolo del locale due energumeni se le stavano dando di santa ragione attirando per un attimo l’attenzione di tutti i presenti per poi un secondo dopo, come se non fosse successo nulla, ritornarono tranquillamente alle loro faccende rianimando il locale con il solito brusio.
    Nonostante quell’inconveniente il locale tutto sommato risultava dall’aria accogliente, e mentre il suo sguardo correva rapido per tutto il locale, ad attirare la sua attenzione fu una ragazza seduta al bancone: jeans corti dall’estremità accuratamente strappate venivano sorretti da una cintura di un intenso marrone e oro che andava a intonarsi con il corto top senza maniche. Lingue nere si districavano lunghe dal collo fino al braccio destro della ragazza. Un’imbracatura partiva dalla schiena sorreggendo il fodero per due luccicanti pistole all’altezza del seno e una sigaretta accompagnava le rosse labbra poco risaltate da un leggero rossetto. Come si sedette accanto a lei, un bestione dalla pelle verdognola si avvicinò a lui stando dall’altra parte del bancone e mentre impugnava un boccale vuoto che era intento a pulire si rivolse a Umbrella:
    “ Hey Ombrellaio, hai intenzione di ordinare qualcosa? “

    Il giovane osservò la ragazza, ignorando l’energumeno, e lei con faccia testarda e incuriosita al tempo stesso fece lo stesso. Gli sguardi si incrociarono per un attimo, quello a sente e serio di Umbrella con quello freddo e gelido della donna.
    “ amico non ho tutto il giorno a tua disposizione, hai intenzione di ordinare qualcosa oppure no? “

    Bastarono a entrambi pochi secondi, per poi tornare ognuno per i fatti propri. Lei al suo boccale, lui alla sua ordinazione.

    Umbrella Energia: 110%
    Salute: 100%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Ottimo
    Passive: Instant casting, +10% energia max, raggio visivo e sonoro ampliato
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    "Hai visto che abilità? Siamo arrivati giusto in tempo per accettare il bando di Squall. Tranquillo non mi ringraziare."

    "Ma chi ti vuole ringraziare? Ancora non mi hai spiegato cosa ci faccio qui! Quel tipo mi sta guardando storto e inizio ad avere paura."

    Gerry era un semplice impiegato d'ufficio e l'ultimo pensiero che avrebbe voluto avere era quello di temere per la sua stessa incolumità. Si fece ancora più piccolo nel tavolo di castagno messo nell'angolo della locanda "La Quinta Bolgia". Per non attirare dubbi aveva preso una strana bevanda dal colore viola, ma ancora non era riuscito a berne nemmeno un sorso.

    "Calmati e leggiti il primo post del Mugna. Impeccabile oserei dire!"

    "Mugna? Post? Ma di che cosa stai parlando stupida divinità da quattro soldi? Io vedo solo esseri terribili e ben lontani dal poterli chiamare umani. Ora te mi spieghi cosa diamine ci faccio qui."

    Il Dio, per quanto si potesse definire tale, sospirò rumorosamente nella mente del povero impiegato che da troppo non vedeva una busta paga decente.

    "Siamo qui perché io ti ho "collocato" in questo preciso posto in questa precisa scena. Xanties, il Dio dell'equilibrio ... è questo il mio nome ..."

    " ... questo è l'unica cosa che mi hai detto, dannazione. Ma perché sono qui? Cosa dovrei fare adesso? Mi stai usando come un giocattolo non è vero?!"

    "Gerry! Si dice PNG ovvero Personaggio Non Giocante. Imparati le regole almeno, mica siamo qui a fare perdere tempo alla gente. Comunque sei qui perché TU, caro mio, hai usato la calcolatrice che avevo appositamente scelto per questa scena."

    Nella tasca della giacca, terribilmente sudata e a righe rosse e bianche, si nascondeva una piccola calcolatrice da ufficio, lo stesso in cui si sarebbe voluto trovare l'umano in quel momento.
    L'oggetto non aveva nulla di particolare ad una prima occhiata, ma Xanties l'aveva scelta proprio perché aveva qualcosa di unico e speciale. Il tasto zero della calcolatrice era stato premuto soltanto una singola volta nel corso di cinque anni.
    Un fenomeno eccezionale considerando che era sempre stata in un ufficio.

    "Chiunque l'avesse toccata nuovamente sarebbe diventato il mio vassallo qui su Endlos. Quindi si, è stato un caso. Ma non ti preoccupare questa è una scena pilota prima di proporre la scheda in revisione e aprire il conto e tutte le altre cose."

    Essendo pelato, il nostro caro Gerry, non aveva nemmeno l'occasione di mettersi le mani nei capelli dalla disperazione. Se le passò invece sul viso solcato dalle tipiche rughe da cinquantenne e dalle borse sotto gli occhi di chi lavora tanto.

    "Ma che colpa ho io?! Forse è un sogno. Si ma certo, è sicuramente un sogno ..."

    "... no, non lo è!"

    Gerry si lasciò andare e iniziò a mandare giù tutta la bevanda viola. La sensazione che gli riempì la gola fu molto strana. Era fredda eppure bruciava come fuoco, soltanto per tornare nuovamente ad essere fredda.

    "Voglio morire!"

    Furono le sue prime parole pronunciate su Endlos.
    Molto tristi a dirla tutta.

    "Gerry devi stare calmo e prendere un bel respiro! Voi umani siete così pensierosi. Saresti morto comunque rimanendo sulla Terra, almeno ti sto dando un leggero brio prima di tirare le cuoia. Per ora aspettiamo il post di Squall e poi valutiamo cosa fare."

    L'impiegato iniziò a piangere e affondò la faccia fra le mani, attirando l'attenzione di un vecchio che lo stava fissando da più di tre minuti.
     
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    Atto I



    In My Veins...~



    Descrizioni/Azioni
    "Parlato"
    Pensato




    Alcunché più si domandava il Prode errante, il peregrinar lo avea condotto agli estremi di talun presidio, migrando sovente sin oltre ai confini della realtà medesima. Ancor, seppur desto, scorgeva la nobile figura innanzi al tenebroso sguardo suo, ancor potea quasi udir quella favella che dissestò l'animo suo. Digrignò i denti, alla stregua d'una fiera, il Cavaliere scarlatto, mentre munito di flemmatiche falcate calpestava i sentieri di più infimo lignaggio del loco. Ei avea udito echi riguardo a tagliagole e plebaglia del presidio, ma invero alcuno di codesti individui potea destar timore nell'indomabile animo suo, sopratutto or che v'eran quesiti e collera ad avvelenare la mente, come fiele pulsante. Ancor si intratteneva nei sentieri di quelle fosche vie, irradiate flebilmente dal pallore lunare, sin a quando una bettola non si palesò come valida alternativa in attesa dall'alba. Diversi metri distanziavan L'emissario del Nord dal robusto portone d'ingresso, che, ahimè, fu costretto ad arrestar il suo moto dinanzi ad un nerboruto astante che di fatto impediva al giovane uomo dall'efebico viso di proseguire. Inenarrabile il successivo colloquio. D'un tratto un sordo tonfo infranse la religiosa quiete che regnava nelle vie e il robusto portone della bettola fu scardinato dal capo del nerboruto, che irruppe all'interno della taverna assieme alla porta, recando seco stupore tra i presenti. Vi fu silenzio. Nel borgo come nel locale, ove poc'anzi il brusio molesto dei suoi ospiti incalzava. Massiccio era l'uomo al suolo complice di aver dislocato l’ingresso della sudicia bettola, solo in un imprecisata manciata di secondo a seguire si sarebbe introdotto il radiante ramingo, che in viso quasi tratteneva le risa: quel singolar trastullo lo avea distratto dalle sue congetture. Alcuno dall'interno della sala era in grado d’esser testimone di ciò che fu all’esterno, indi, proverbialmente avvolto dalla sua logora cappa cremisi, il Cavaliere sussurrò quasi candidamente ai presenti, acquisendo la consueta tracotanza che soleva contraddistinguerlo.




    "Costui è accidentalmente caduto battendo la fronte. Evidentemente i cardini del portone eran trascurati."




    Di singolar beoni ei ne avea veduti, ma scorgerne di sì incapaci era assai raro, invero. La superficie del viso suo assunse nuovamente un espressione seria, velando ancor il gaudio per l'accaduto, auspicando che non vi fossero i compari del'energumeno privo di sensi, nonostante le fidate gemelle fossero ben salde al suo fianco. Non si crucciò oltremodo del molesto sottofondo che si manifestò nuovamente al termine dei verbi suoi, indi si sedette accostandosi al ligneo bancone, pazientando di esser interpellato per richiedere e degustar una vivanda che avrebbe lenito la sua sete.







    Nome: Lance
    Mana: 100%
    Armi: The Breaker Una coppia di lame gemelle assai particolari, invero, poichè taluna spada è stata forgiata a mò di Spirale, più simile ad una sorta di 'Trivella'. Peculiarità principe di codeste armi bianche è quella di fregiarsi d'una considerevole dote perforante, poichè, tramite un astuto congegno sito sulla guardia, colui che le brandisce è in grado di farle vibrare sin ad innescare il meccanismo che le renderà, per l'appunto, rotanti è assai ostiche da arginare, incrementando notevolmente le loro doti di perforazione e offesa. Futile rammentar che l'elsa è la medesima d'una qualsiasi arma convenzionale, è la superficie atta ad offender che prende la forma d'una Vite, ove l'apice accuminato e piccolo e propenso ad insinuar le difese e la lama cresce a forma conica verso la guardia. Quando il loro custode non attinge alla loro peculiarità la loro capacità d'offesa non è dissimile da quella d'una qualsiasi altra arma bianca di calibro medio. [Qualora verrà portato un attacco con le suddette-che implichi un consumo di mana per l'azionamento-questo sarà da considerarsi alla stregua di una tec di quel consumo.
    Consumo: Medio]

    Passive: Velocità e Destrezza +50%, Percezione e Istant Casting.
    Condizioni Fisica: Ottime.
    Condizione Psicologica: Con la testa tra le nuvole. Inizialmente pensieroso, successivamente trova svago nel aver picchiato l'energumeno.
    Breve Sunto: Non necessario...Ps qualora vi fossero edit, essi sono al mero fine di rimuover vari ed eventuali errori di battitura.
    Abilità Attive: Nulla

     
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    kZa1ivrLe luci del locale creavano un’atmosfera calda, dai leggerissimi toni accoglienti che donavano all’ambientazione un aspetto, rude ma allo stesso tempo invitante per lui.
    Tutto ciò non aveva senso: un’agente come lui che ha combattuto, sofferto, e sputato sangue contro gente immonda e senza scrupoli come le persone che lo circondavano, ora sedeva con loro, al loro Bar. Sorrise mentre ci pensava, un sorriso breve e fraintendibile da chi l’avrebbe visto esternamente non potendo conoscere e interpretare la sua storia passata e i suoi pensieri.
    << qualunque cosa, basta che sia forte >>
    Il barista al di là del bancone grugni spazientito mentre si allontanava a prende una bottiglia dai toni scuri e versargli il contenuto in un grosso boccale di vetro. La bevanda era anch’essa di un colore scuro e mentre scivolava all’interno del boccale una voluminosa schiuma quasi strabocco da quest’ultimo. Afferrò saldamente il bicchiere incuriosito e invitato al tempo stesso dal dissetante liquido, prima ne saggiò l’odore che risulto essere di un forte acre e dolce al tempo stesso e ciò gli fece storcere un attimo il naso, per poi fare spallucce in segno di “ma chi se ne importa” e scolarsi metà boccale tutto di un fiato; la gola gli bruciò mentre sorseggiava avidamente il dolce nettare ma resistette per poi posare con un sonoro tonfo il boccale sul bancone. Nel frattempo che aveva ordinato e bevuto, un giovane fece la sua comparsa al bancone, attendendo che gli venisse chiesto se volesse saziare la sua sete e ben presto il suo desiderio sarebbe stato accontentato. Umbrella ovviamente non fu l’unico a notare la sua presenza e il corpulento barista gli si avvicino con aria indifferente ma sempre pronto a servire il suo prossimo cliente:
    “ cosa ti porto? “
    Umbrella osservo la scena con entrambi gli avambracci riposti sul bancone, la schiena leggermente inclinata e il boccale ancora saldamente tenuto nella mano destra. Lo guardò scrutandolo dalla testa ai piedi; vide le pistole, il colore dei capelli, dei suoi occhi… uno come quello non era sicuramente del posto, ma a dirla tutta che ne sapeva lui, In quel luogo ricolmo di criminalità e pregiudizi lui era l’ultimo che poteva permettersi di giudicare anche se solo superficialmente qualcuno.
    Nel mentre tutto ciò accadeva, la Ragazza alla sinistra di Umbrella aveva appena finito di scolarsi il suo terzo boccale, o forse era il quarto? nemmeno lei se lo ricordava più e vista la noia dello stare seduti e l’eccitazione che l’alcol nel sangue gli stava lentamente facendo provare, decise di girarsi, facendo ruotare il tondo sgabello fino a portarsi con i gomiti posati sul bancone, e lo sguardo rivolto verso quella feccia umana che popolava il locale. Gli occhi scorsero rapidi fra i corpi e i visi dei presenti, alla ricerca della sua preda per quella serata. Tutti uguali, nessuno che riusciva ad attirare la sua curiosità fino a quando un tipo solo, con una camicia sudata e dai colori sgargianti seduto in un tavolo infondo al locale non attirò la sua attenzione.
    “ Bingo! “ esclamo con un sorriso mentre con il pollice e l’indice simulo una pistola puntandola contro il malcapitato per poi fingere uno sparo accompagnato dal suono della bocca che avrebbe colpito l’uomo dritto in testa, se solo fosse stata una pistola vera.
    Si alzò con un piccolo balzo: passo deciso, sigaretta alla bocca e sguardo fisso sul ragazzo e rapida come una pantera pronta a cacciare la sua preda si dirigeva nella sua direzione.
    “ Non ti dispiace vero se mi siedo qui? “
    Ma prima ancora che Gerry potesse dare una risposta, la Killer si era già seduta prendendo una sedia e spostandola accanto al malcapitato.
    “ te se nuovo di queste parti, giusto? “ soffiò una folata di fumo dritto sul suo viso, e ancora una volta riprese parola prima ancora che potesse riceve una risposta “ bhee, allora lascia che ti insegni una cosa… " si alzo dalla sedia, si diresse verso l’uomo, estrasse una pistola e se quest’ultimo non avesse opposto resistenza, si sarebbe seduta sulle sue gambe, rivolta verso di lui
    “ da queste parti devi sapere che “ l’alito gli puzzava di un misto fra Alcol e Fumo “ o uccidi, “ la fredda pistola fu puntata verso la fronte del giovane fino a toccarla, “ o vieni ucciso, “ tolse con un rapido gesto il ferro dalla testa dell’uomo per poi puntarsela sulla tempia mentre pronunciava quelle parole “ quindi adesso… secondo te “ si girò e se anche stavolta non avesse opposto resistenza si sarebbe seduta sulle gambe del giovane incrociando le nude gambe e portando un braccio dietro al collo di Gerry. “ ora, secondo te, a chi dovrei sparare? “ la testa si inclino andando a toccare quella dell’uomo mentre il braccio si estese impugnando la pistola e puntandola dritta davanti a se. Un occhio si chiuse per prendere meglio la mira mentre la mano leggermente tremava e barcollava, ma non per l’inesperienza della donna a puntare un’arma, ma per via dei quattro o cinque boccali che si era tracannata poco prima. La pistola si muoveva leggermente a destra e a sinistra alla ricerca del suo bersaglio, fino a quando non si fermò su un tipo seduto al bancone, intento a ordinare la sua bevanda.
    “HEY TU! Per caso hai voglia di morire sta sera!? “ urlo nel tentativo di colmare la distanza dai due.
    L’urlo di quella donna attirò l’attenzione di Umbrella, che ancora sembrava contemplare il suo boccale assaporandoselo poco alla volta. Quest’ultimo si girò incuriosito, e quando vide la giovane con una pistola puntata verso il bancone, non batté ciglio visto che quella minaccia uUthWk4sembrò non essere rivolta all’agente, ma al nuovo arrivato seduto a qualche sgabello da lui
    << Hey amico, credo che quella tizia ce l’abbia con te. >> disse cercando di attirare la sua attenzione.

    Forse avrebbe dovuto fermarla prima che potesse compiere veramente qualche pazzia, o forse no. Dopotutto si guardò intorno, e nessuno sembrò minimamente preoccupato che una ragazza ubriaca avesse tirato fuori una pistola e fosse presubilmente pronta a sparare. Forse per una sera poteva anche non intervenire ignorando il buon senso e i suoi ideali. Sicuramente in quel modo si sarebbe divertito di più in quella noiosa serata.



    Umbrella Energia: 110%
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    ”Ritardo. Siamo in terribile ritardo! Squall è incazzato nero con noi e per nero intento peggio di Ted Carter.”

    "Hai ragione, però non è colpa mia ..."

    ” … come scusa?! Certo che è colpa tua!”

    "Già, hai proprio ragione. Adesso mi metto a scrivere!"

    ” Sei un utente del cazzo, Blain.”


    <><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>

    Gerry si sentiva abbandonato a sè stesso e la cosa non gli dispiaceva più di tanto.
    Nessuno fra le persone all’interno della locanda aveva provato ad avvicinarsi a lui, sarebbe andata a finire che sarebbe risultato noioso e la divinità lo avrebbe riportato a casa.
    La sua piccola ma confortevole dimora.

    ”Eccomi di ritorno.“

    ”Oh no. Sei di nuovo tu!”

    L’impiegato si lasciò andare disteso sul piccolo tavolo, che dondolò in preda ad un invisibile terremoto. Si sentiva spossato e ancora confuso, la bibita che aveva ordinato aveva aumentato solo i suoi stati negativi.
    Per fortuna in suo soccorso corse una ragazza, una di quelle belle e dal corpo ben fatto.

    ” C-come scusi? Sedersi … m-ma certo. Di queste parti? Ehm … no. Mi sento un pesce fuori dall'acqua.”

    La chiazza di sudore sotto le ascelle divenne incredibilmente grossa quando dal nulla gli venne sventolata una pistola davanti agli occhi.
    Come per incanto la gola divenne più secca del deserto che si stagliava a perdita d’occhio sopra di lui. A stento trattenne una contrazione involontaria della vescica.

    Poi arrivò la proposta, una di quelle belle e dalla struttura grammaticale ben fatta.
    Gerry impallidì mentre Xanties, la divinità, divenne tutto un fuoco.

    ”Adoro le ragazze che si sanno divertire. FORZA GERRY DIGLI DI SÌ.“

    ”Non sarà eccessivo?”

    Una risposta così strozzata, che si stupì fosse riuscito a pronunciarla interamente.

    ”Ovvio! Evviva la violenza.”

    Gerry si fece forza con un colpo di tosse e si sentì diventare piccolo davanti a quella donna che non temeva nulla.

    ”Si … buona idea.”

     
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    Atto II



    Strange...~





    Miriadi di imprecazioni, tutte assai colorite e fantasiose, abbondavan sulle labbra dell'oste, mentre era in procinto di badare alla manutenzione del massiccio portone scardinato, quasi ignorando l'uomo a terra che di sensi era privo. Non senza ardua fatica, l'oste fu in grado di porre rimedio al danno, tornando sì alla sua principale mansione e porgendo innanzi al viso del Cavaliere, poc'anzi giunto, uno schiumoso boccale ove v'era contenuta una vivanda locale estratta da una sorta di frutto. L'olfatto non sembrava disdegnare quell'aromatica miscela, che in breve fu saggiata inumidendo le labbra. La qualità della frutta fermentata non si presentava eccellente, ma non altresì pessima. Sorseggiando pacatamente, Crimson scrutò con mera curiosità attorno alla sua persona, sincerandosi ancor di quale infimo lignaggio di bifolchi vi fosse, che seppur il tedioso brusio e l'inopportuno olezzo, non parean una minaccia. Le grida d'una dama- un azzardo attinger ad un simil aggettivo per una donna dalla dubbia moralità- soverchiaron le altre: ella minacciava individui ostentando una pistola. Lance sollevò il cipiglio, mentre allontanava la bevanda dalle labbra.




    Invero, ciò non dovrebbe stupirmi stando alle dicerie locali.




    S'accinse a pronunciar verbo, il vassallo dei ghiacci, ma fiato alcuno fuoriuscì dalla bocca sua, poiché l'istinto prevalse, prendendo atto d'una minaccia incombente. Con solerzia ei si discosto dalla superficie del bancone scostandosi alla mancina, con movenze pregne di eleganza ed un'invidiabile celerità. Una bottiglia solcava l'aere virando sulla sua persona, ma fallendo in assai eclatante guisa. Il nerboruto al suolo s'era destato ed avea tentato un futile tentativo di riscossa. Lance portò la sua attenzione sulla sua vecchia conoscenza, senza accorgersi che, avendo eluso la bottiglia vacante, v'era or la sguaiata esponente del gentil sesso sulla linea di tiro. In quegli attimi di follia ironia, l'oste manifestò un eccessiva preoccupazione, portando i palmi al volto per non esser testimone di ciò che a breve sarebbe avvenuto. Dominando l'entusiasmo che pervadeva l'ardente spirito suo, Lance rimase cauto , ma infine cedette all'impeto e scaglio alla volta del rianimato nerboruto lo sgabello su cui poc'anzi s'adagiavan le natiche sue. Quel borgo di Merovish si stava palesando all'altezza degli echi uditi e probabilmente a breve Crimson sarebbe stato nuovamente alla ricerca d'un loco ove pazientar l'alba.







    Nome: Lance
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    Armi: The Breaker Una coppia di lame gemelle assai particolari, invero, poichè taluna spada è stata forgiata a mò di Spirale, più simile ad una sorta di 'Trivella'. Peculiarità principe di codeste armi bianche è quella di fregiarsi d'una considerevole dote perforante, poichè, tramite un astuto congegno sito sulla guardia, colui che le brandisce è in grado di farle vibrare sin ad innescare il meccanismo che le renderà, per l'appunto, rotanti è assai ostiche da arginare, incrementando notevolmente le loro doti di perforazione e offesa. Futile rammentar che l'elsa è la medesima d'una qualsiasi arma convenzionale, è la superficie atta ad offender che prende la forma d'una Vite, ove l'apice accuminato e piccolo e propenso ad insinuar le difese e la lama cresce a forma conica verso la guardia. Quando il loro custode non attinge alla loro peculiarità la loro capacità d'offesa non è dissimile da quella d'una qualsiasi altra arma bianca di calibro medio. [Qualora verrà portato un attacco con le suddette-che implichi un consumo di mana per l'azionamento-questo sarà da considerarsi alla stregua di una tec di quel consumo.
    Consumo: Medio]

    Passive: Velocità e Destrezza +50%, Percezione e Istant Casting.
    Condizioni Fisica: Ottime.
    Condizione Psicologica: Divertito.
    Breve Sunto: Lance sorseggia la sua bevanda, quando viene distratto dalle urla della ragazza, a cui però non presta attenzione per evitare il lancio della bottiglia dell'uomo alle sue spalle con cui aveva precedenente avuto a che fare. Schivando senza troppi problemi spostandosi alla sua sinistra, prima non fa nulla, poi reagisce scagliando uno sgabello a sua volta all'uomo, mentre la bottiglia viaggia in direzione della ragazza...Ps qualora vi fossero edit, essi sono al mero fine di rimuover vari ed eventuali errori di battitura.
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    4678316f5008243648fb97382c6f67a5In un attimo la situazione sembrò scaldarsi: il tipo steso poco prima all’entrata del locale, sembrò riprendersi e dopo un attimo di totale stordimento inquadrò il tizio che l’aveva conciato in quello stato per poi afferrare l’oggetto a lui più vicino e scaraventarlo verso il suo obbiettivo. Il colpo fu piuttosto spreciso, e non di poco la bottiglia fregata a un tavolo volò oltre la testa di Lance andando cosi a frantumarsi al suolo.
    ”Si … buona idea.”
    “ oook! “
    La lingua usci dalle rosse labbra nel tentativo di stabilizzare la mira sulla testa del forse fin troppo sicuro Lance. Il dito indice appoggiato sulla canna dell’arma con un gesto lento e controllato si spostò sul freddo grilletto. la pressione fu delicata e lenta quando il lancio della bottiglia e il suo successivo fragore non la distrassero portando cosi la sua attenzione sul bullo: “Hey Ciccione! Quello l’avevo visto prima io!“ l’uomo a sua volta ubriaco e offeso dall’insulto della donna iniziò a dirigersi con passi che sembravano far tremare la terra verso quest’ultima << Chi avresti chiamato ciccione?!... >> il passo dell’umo aumentò di velocità fino a diventare quasi una corsa, e intese le intenzioni dell’uomo, la donna “slegò” l’accavallamento delle lisce gambe per poi con un rapido gesto alzarsi in piedi, afferrare Gerry per un lembo della camicia costringendolo cosi ad alzarsi e con uno strattone lo spinse verso il bancone “Tu aspettami li. A questo ci penso io.” La corsa del bestione si fece ancora più rapida mentre la donna ferma, con un ghigno sul volto era li ad aspettarlo. Un pugno carico sia della stazza, che della rabbia che della velocità si diresse verso il pulito viso pronto a frantumarli qualche dente, quando, con un rapido gesto schivò il colpo, la mano sinistra libera sferrò un deciso pugno all’altezza del plesso solare dell’uomo mentre una gamba andava ad intrufolarsi fra quelle dell’ubriaco, sbilanciandolo e cosi facendolo cadere a terra, seduto. Il dolore allo stomaco era forte e lancinante, ma prima ancora che potesse portare le braccia al ventre, la diavola ubriaca lo afferrò per il colletto con una mano, e infilandogli la pistola nella bocca con l’altra. “Quello è mio… brutto grassone “ un'espressione seria e sicura di se si palesò sul volto della giovane mentre si avvicinava, come se volesse sussurrargli “e ora farai meglio ad andartene se non vuoi che ti faccia saltare le cervella. Siamo intesi?” L’uomo aveva gli occhi spalancati e quasi lacrimanti mentre il sapore del freddo metallo non faceva altro che alimentare la sua paura, e all’udire quelle parole, non gli restò altro che annuire. Uno strattone deciso spinse l’uomo a terra, che goffamente si all’ontano dalla ragazza, per poi girarsi e corre verso l’uscita. “Tsk!”
    Sbuffo, per poi infilarsi l’ennesima sigaretta in bocca mentre con passo deciso si diresse verso i due al bancone che aveva puntato prima, e riacciuffano con un rapido gesto Gerry ovunque lui fosse andato a mettersi per osservare la scena, e lo trascino dai due
    “Hey, voi due, Offrite subito un drink a me al mio amico se non volete finire con una pallotta in fronte.“ appoggiò la lucente pistola sul bancone mentre si sedeva alla sinistra di Lance, e al col tempo con uno sguardo fulminante suggerì a Gerry di sedersi allo sgabello accanto a lei, ovvero alla destra di Umbrella.


    Edit: piccola correzzione di errori di battitura

    Edited by mugna97 - 6/2/2018, 17:28
     
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    "Quella donna è una tosta!"

    Dato che la tachicardia di Gerry era arrivata alle stelle, l'unico che commentò quella scena fu Xanties la divinità.

    "Dico WOW e ripeto WOW! Quella ha più palle di te vecchio mio. Ci metterei la mano sul fuoco che sopra ci sono cresciuti anche dei peli"

    Ansimante, impregnato di sudore e prossimo al essere portato via su di una barella, il povero impiegato non aveva parole a riempirgli la bocca ma solo una schiacciante sensazione al petto.

    "Gerry?! Mica mi rischierai un'infarto? Sai che non possiamo .... la scena non è ancora finita."

    Gli occhiali del contabile si appannarono quando la ragazza infilò la sua pistola nella bocca dell'uomo.
    Quarion a me.

    "Quando Blain mi aveva preso non mi aveva detto che mi avrebbe dato una mezza sega come te ..."

    La ragazza, palesemente ubriaca, lo andò a ripescare e lo accompagnò al bancone, dove soggiornavano altri brutti ceffi. Per gli standard di un contabile da ufficio cinquantenne, ovviamente.

    "... basta. Qui abbiamo bisogno di uno tosto e uno tosto avrò!"

    I poteri di una divinità solo illimitati, specie quando questa agisce sotto le sembianze di un PNG in un gioco di ruolo. Allora li si che sono cazzi amari per tutti, che mamma mia toglietevi di torno se non ne volete una doppia razione.
    Il cuore di Gerry calò improvvisamente di pulsazioni e i muscoli divennero più grossi, così come la barba che inoltre iniziò anche ad allungarsi. Perfino i suoi vestiti cambiarono, diventando più neri e spessi (cuoio tanto per intenderci). La pelata scomparve sotto una bandana, le nocche delle mani sotto due prorompenti tirapugni e lo sguardo sotto un paio di occhiali da sole.

    255qkh



    "Oh si. Ecco il Gerry tosto che volevo!"

    Il grosso uomo, ormai era diventato alto più di due metri, tirò un pugno sul legno del bancone.

    "ESATTO AVETE CAPITO BENE, OFFRITEMI DA BERE E FATEMI VEDERE L'EDUCAZIONE CHE VI HANNO DATO LE VOSTRE MADRI"

    La personalità era ancora in contrasto con l'aspetto, però ci si poteva lavorare sopra.
     
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    Atto III



    Trouble...~





    L'ostile nerboruto fu allontanato, non prima d'esser stato maltrattato e umiliato da una beona locale, che poc'anzi agitava incautamente un arma da fuoco. Il novello cadetto del nord si limitò a scrutar cotanto diletto in silenzio, accostato al bancone della bettola, quando improvvisamente un nuovo evento destò la sua attenzione: il pavido omuncolo a pochi passi da lui era mutato, invero. L'esile e timido uomo si appropriò di nuove sembianze, accrescendo fuori l'umana portata la mole sua. Chissà se avrebbe richiesto il giusto scotto a colei che lo avea utilizzato come mero trastullo. Nel mentre, la sozza meretrice, esigeva favori, elargendo blande, quanto futili, minacce. Coinvolto dal giubilo dell’atmosfera, Crimson non negò ad ella e agli astanti il gaudio ed un sorriso sornione, emulando il titanico individuo al fianco suo, ovvero urtando il pugno sulla lignea superficie e pronunciandosi con falso entusiasmo.




    "Avete udito Oste? Suvvia, un boccale della vostra miscela peggiore per costoro! Indubbiamente qualcuno provvederà a saldare il conto. Magari il nostro paffuto amico ci racconterà cosa gli ha insegnato la madre."




    Asserì il cavaliere del nord, mal celando una pungente ironia. Eppur, cosa potea temere ei? Fiero di trascorsi non sì gloriosi nei sobborghi di Celentir e adepto d'un armata mercenaria sin a quando fu uomo. Quante volte avea vissuto situazioni analoghe, quante zuffe e colluttazioni: in tali contesti che fuoriusciva la vera personalità del tracotante ramingo, quando accantonava i precetti del fratello e le vane dicerie di spettri onirici che millantavan gloriosi retaggi di cui non era memore.






    Nome: Lance
    Mana: 100%
    Armi: The Breaker Una coppia di lame gemelle assai particolari, invero, poichè taluna spada è stata forgiata a mò di Spirale, più simile ad una sorta di 'Trivella'. Peculiarità principe di codeste armi bianche è quella di fregiarsi d'una considerevole dote perforante, poichè, tramite un astuto congegno sito sulla guardia, colui che le brandisce è in grado di farle vibrare sin ad innescare il meccanismo che le renderà, per l'appunto, rotanti è assai ostiche da arginare, incrementando notevolmente le loro doti di perforazione e offesa. Futile rammentar che l'elsa è la medesima d'una qualsiasi arma convenzionale, è la superficie atta ad offender che prende la forma d'una Vite, ove l'apice accuminato e piccolo e propenso ad insinuar le difese e la lama cresce a forma conica verso la guardia. Quando il loro custode non attinge alla loro peculiarità la loro capacità d'offesa non è dissimile da quella d'una qualsiasi altra arma bianca di calibro medio. [Qualora verrà portato un attacco con le suddette-che implichi un consumo di mana per l'azionamento-questo sarà da considerarsi alla stregua di una tec di quel consumo.
    Consumo: Medio]

    Passive: Velocità e Destrezza +50%, Percezione e Istant Casting.
    Condizioni Fisica: Ottime.
    Condizione Psicologica: Divertito.
    Breve Sunto: Non necessario...Ps qualora vi fossero edit, essi sono al mero fine di rimuover vari ed eventuali errori di battitura.
    Abilità Attive: Nulla

     
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    “HUm…” gli occhi meravigliati in un’espressione esterrefatta e sorpresa mentre osservava la trasformazione della sua mezza sega in un cazzuto energumeno con tanto di barba, occhiali, muscoli e tirapugni “HAHAHAHAHA” “perche non ti sei trasformato subito che gliela avremmo fatta vedere in due a quel tipo?” forse presa ancora dall’alcol, forse solo entusiasta della trasformazione dell’impiegato, con un deciso balzo si buttò fra le braccia del “nuovo compagno” sedendosi cosi sulle sue gambe e mentre con la mano sinistra si sorreggeva intorno alla nuca del barbuto uomo, si sarebbe sporta all’indietro, aspettandosi che il nuovo compagno la reggesse con una mano sulla schiena, arrivando a inclinarsi all’indietro talmente tanto e con un sorriso stampato in volto da permettergli di vedere il viso all’ingiù del misterioso Lance, che a sua volta batté un deciso colpo sul tavolo per reclamare la sua bevuta. Il barista gli osservò tutti e quattro mentre Lance ordinava da bere per tutti domandandosi chi effettivamente l’avrebbe pagato, e temendo e sperando che Revy non crollasse ancora una volta dopo l’ennesima bevuta costringendolo così ad aggiungere il conto di quelle bevute alla lista già infinita che la ragazza aveva. Il barista appoggio sotto il bancone il boccale che sembrava sempre lo stesso e che era sempre intento a pulire. Prese con le tozze mani 4 boccali, due per mano e li pose davanti hai 4 clienti per sollevare da sempre sotto il bancone un piccolo fusto con sopra un disegno che sembrava indicare un teschio… che puzzava. Shakerò l’intero fusto per poi versarlo nei boccali: volevano la sua “miscela peggiore?” E lui gliela aveva data, non che questo volesse dire che fosse però anche la meno cara. Un colore scuro e leggermente frizzante e schiumoso si riversò nei loro boccali, e se avessero provato ad assaggiarlo il sapore sarebbe stato forte, indice sicuramente dal non basso tasso alcolico, amaro e al col tempo con un sapore di alghe percepibile mentre scendeva giù per la gola, per poi lasciare un retrogusto dolciastro in bocca.
    “Dimmi:” disse la ragazza rivolgendosi al misterioso spadaccino guardandolo capovolto, per poi interrompersi, sorseggiare la bevanda “HAAaaa” esclamare con soddisfazione pulendosi la bocca col polso per poi rilasciarsi cadere all’indietro tra le braccia del nuovo-energumeno: ” prima contro quel tipo, e contro la mia bambolina non hai battuto il minimo ciglio, e pure non sembri uno di queste parti… da dove cazzo vieni?” Lo osservo negli occhi a testa all’ingiù, ascoltando con apparente attenzione la sua risposta, se mai gliene avesse data una, e dico apparente perché come avrebbe iniziato il discorso sembrando che ascoltasse con attenzione, indipendentemente dalla lunghezza di ciò che gli avrebbe detto lo spadaccino, la ragazza avrebbe lentamente chiuso gli occhi, per poi cadere in un lungo e rumoroso sonno.
    “Eccoci. Ci risiamo” esclamò il barista da dietro il bancone.
    Umbrella osservò l’intera scena in silenzio, sghignazzando sotto i baffi mentre guardava e sorseggiando il suo disgustoso boccale.
    Qualunque cosa avessero deciso gli altri due ragazzi di fare con la ragazza non gli interessa: la testa iniziava a girarli, e la sua coscienza gli diceva che era il momento di smettere e fu ciò che fece. Si alzò appoggiandosi al bancone “ io vi saluto”, si frugò nelle tasche e estrasse un pugno di monete che lasciò sul bancone, per poi andarsene. Quelle poche monete avrebbero saldato solo parte del conto, e mentre il barista le raccoglieva, guardava voi, in attesa di una risposta su chi altro dei presenti avrebbe pagato la restante parte.
    Le strade, a differenza del locale che ormai si era lasciato alle spalle, sembravano vuote, spoglie silenziose. Lasciavano alla fantasia quali loschi figuri si potessero aggirare fra quelle vie, ma Umbrella un po' brillo e incurante di tutto ciò, prese la prima via che costeggiava il locale, incurante che potesse essere quella giusta o sbagliata per lui, quando una donna dal passo fermo e un lungo abito rosso e il viso famigliare incrociò la sua strada…

     
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    "Allora ecco cosa faremo adesso ..."

    Xanties aveva cominciato nuovamente a parlare nella testa di Gerry, divenuto incredibilmente grosso e peloso nel giro di una manciata di secondi.
    Nel caso leggetevi il post precedente che non si sa mai …. si insomma, potrei anche essere vecchio e non ricordarmi tutte le cose che ho scritto prima.

    "... questa scena sta durando troppo. Cioè del tipo che sono successe mille cose dall’inizio di ‘sta scena. Perfino Blain si è fidanzato nel mentre."

    "Ciao sono Blain :X3: "

    "Oh bravo. Adesso levati dalle scatole … Gerry mi senti? Non avrò fatto crescere troppi peli anche dentro la tua testa, vero?!"

    Dapprima il grosso e massiccio uomo sembrò ignorare la voce, solo per poi rispondere alla sua domanda dopo qualche secondo di assenza mentale.

    "Si cazzo se ti sento. Forte e DURO come me ..."

    "... ah, ecco. Insomma dobbiamo levarci dalle scatole almeno portano la scena in valutazione."

    "Finita questa scena potrò tornare sulla Terra. Vero?!"

    "Gerry è una CAZZO di scena che è degenerata troppo in fretta. Quindi no, mi servi per le prossime scene come Png fisso."

    Il diabete di Gerry tornò a farsi sentire più forte che mai.
    Oh no, aspettate tutti quanti. Quello non era diabete ma ulcera. Nemica mortale del povero impiegato da almeno cinque anni.

    "Quindi ora ti mando una pecora da battaglia enorme e te ti levi dalle scatole con una frase ad effetto."

    Ed effettivamente un montone particolarmente grosso, i più lo scambiarono per un toro di razza, fece la sua comparsa letteralmente dal nulla.
    In molti si stupirono, altri sputarono l’alcool che avevano bevuto a quel momento con gioia. Persino gli insetti nelle pareti non poterono fare a meno di strabuzzare gli occhi.

    "Ma sarà giusto dire occhi?"

    "Zitto Blain"
    "Zitto Blain"

    "Ops … scusate. Ma aspetta chi è quello?"
    "Quello CHI?"

    "Quello in arancio dannazione."

    "Salve sono Paolo di 27 anni e vengo da Palermo. Mi sono perso mentre cercavo la sezione “Benvenuti” e mi sono appassionato alla discussione e quindi ...”

    "... ah ecco. Ciao Paolo benvenuto nel forum, la sezione giusta è quella in cima al Forum. Si trova abbastanza bene a dire il vero."

    "Possiamo tornare alla scena?"

    Gerry saltò con forza sul montone e prima di andarsene via per sempre pronunciò le sue ultime parole.

    "Addio merde."

     
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    Atto IV



    Fools...~





    La favella della dama alticcia fu assai blanda, altrimenti non potea esser considerato il loco. Eppur, il ramingo scarlatto rimase imperturbabile, dispensando quel suo ghigno tracotante a talun astante. Ella giaceva quasi assopita, cinta da braccia straniere, mentre il neo mutato avventuriero parea aver disturbi mentali non indifferenti. Plausibile che nel tafferuglio avesse urtato il capo e ricevuto un trauma nella locazione cerebrale.




    "Signori, vi sono grato: il trastullo che mi avete offerto in questa serata è stato impagabile e nondimeno la vostra presenza. Sto vagando dal nord e rimarrò qui ancora pochi giorni. Auspico di incrociare ancor i vostri volti in arena. Con permesso."




    Colse l'attimo propizio il Cavaliere, seguendo il taciturno uomo che si stava allontanando e approfittando dello scompiglio che l'avvento d'una capra avea cagionato. Avvolgendo le membra sue nella logora cappa scarlatta, si ubicò fuori la bettola, temerario nella tenebra della notte, alla stregua d'una vampa indomita, solo una congettura disturbava leggermente la sua mente: chissà se qualcuno avrebbe saldato il conto di quella serata.






    Nome: Lance
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    Armi: The Breaker Una coppia di lame gemelle assai particolari, invero, poichè taluna spada è stata forgiata a mò di Spirale, più simile ad una sorta di 'Trivella'. Peculiarità principe di codeste armi bianche è quella di fregiarsi d'una considerevole dote perforante, poichè, tramite un astuto congegno sito sulla guardia, colui che le brandisce è in grado di farle vibrare sin ad innescare il meccanismo che le renderà, per l'appunto, rotanti è assai ostiche da arginare, incrementando notevolmente le loro doti di perforazione e offesa. Futile rammentar che l'elsa è la medesima d'una qualsiasi arma convenzionale, è la superficie atta ad offender che prende la forma d'una Vite, ove l'apice accuminato e piccolo e propenso ad insinuar le difese e la lama cresce a forma conica verso la guardia. Quando il loro custode non attinge alla loro peculiarità la loro capacità d'offesa non è dissimile da quella d'una qualsiasi altra arma bianca di calibro medio. [Qualora verrà portato un attacco con le suddette-che implichi un consumo di mana per l'azionamento-questo sarà da considerarsi alla stregua di una tec di quel consumo.
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    Condizioni Fisica: Ottime.
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Zimmer rientrò alla Bolgia qualche ora più tardi, dopo una sana quanto appassionante sessione di caccia al Fagiano. Da non confonderlo con l'omonimo volatile, il Fagiano era quella particolare persone convinta di aver capito tutto della vita, e di essere il più furbo del branco... per poi fare, appunto, la fine del Fagiano.

    Li adorava, quelli. Se ne portava dietro due, tirandoseli per le orecchie, manco fossero dei pischelli beccati a rubarsi le caramelle a vicenda.
    Faceva anche bene all'autostima, andare a caccia di Fagiani.

    Quando però fu nei pressi dell'ingresso della sua taverna, aperta dopo tanti sacrifici e sofferenze, unico suo rifugio dai doveri di Pasha e gerarca degli Eversori … rimase a bocca aperta.
    Qualcuno aveva pensato bene di sfondare la porta.

    Così, nemmeno fosse stata di carta velina.
    Nemmeno fosse stata la porta di una qualsiasi bettola di quartiere, una delle innumerevoli location che la cara Tana aveva da offrire.

    Il Boggart si dimenticò dei suoi Fagiani e entrò nella proprietà, vagamente scocciato.
    La porta giaceva inerme al centro del locale, abbandonata lì da chissà quale colluttazione.
    Perché cheste cose no capitano mai a Laputa, io mi chiedo. sospirò Zimmer, cercando di immaginare un Fagiano sfondare una qualsiasi porta, anche quella del tabacchino più anonimo, e il conseguente macello di guardie, aviatori, castigatori e culi sfondati da Quarion.

    Con una scrollata di spalle, il Boggart cercò di soprassedere.
    Era diventato più comprensivo, con la vecchiaia.
    Non era la prima volta che gli sfasciavano la Bolgia, in barba a ipotetiche guardie cittadine incaricate di sorvegliare la residenza di un Pasha o eventuali reti di sicurezza degli Eversori... e sicuramente non sarebbe stata l'unica.

    Andava bene così.

    ”Ehi, sei tu quello che paga per quegli altri?”

    Una specie di mostro di Frankenstein verde lo fissava da dietro il bancone, intento a pulire uno dei tanti boccali scheggiati del locale.
    Zimmer rimase interdetto per qualche secondo, sbattendo un paio di volte l'occhio buono.

    Poi saltò in piedi sul bancone e diede una capocciata del valore complessivo di dieci critici in mezzo agli occhi del “barista”, rispedendolo nel mesozoico.

    E tu chi cazzo sei?!
     
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