[LAM] Doge e gli Aviatori p.1

Albero Casa, Secondo Girone.
Presidio Errante, Endlos.

Con la luce del tramonto che, filtrando dalle finestre, tinge di sfumature brunastre la pietra bianca e illumina gli interni, mi faccio strada a piccoli, misurati balzi su per la rampa di scale, la nube epidemica che gravita attorno a me, come il gas intorno a Giove, ma un po' meno compatto e maestoso, non meno tossico, e più organico.
Sono tornato ieri sera da Altatorre per installare i sistemi di difesa del locale, ma pur avendo avuto un giorno intero per riprendermi, mi sento ancora molto stanco. Sarà stato lo sforzo -i sistemi in questione sono stati progettati in parte da me, presentano il mio tracciato mentale e magico e sono stati attivati con la mia energia-, che invecchiando lo soffro di più, ma non può essere davvero solo questo: sono stato alla guida della prima spedizione in un mondo sconosciuto, due volte mi sono scontrato con dei draghi, e in ciascuna di queste occasioni, tutte avvenute dopo il mio arrivo su Laputa, che non è stato proprio chissà quanto tempo fa, una dormita più tardi ed ero fresco come una rosa.
Forse sono davvero più stressato di quanto preferisca ammettere. Se c'è qualcosa per cui sento di dover ringraziare quella mantide religiosa di una donna, è che il suo avvertimento mi ha fatto realizzare che, per la prima volta in diversi decenni di vita, stavolta ho davvero qualcosa da perdere. Non la mia copertura: nei documenti consegnati alla Camera di Commercio sono registrato come "Warren Gaston Harding", anche se quell'idiota di Evangeline si è lasciata scappare, seppur a voce e una sola volta, il nome con cui sono registrato qui alla gilda. Pazienza, quel giorno i presenti se lo ricorderanno quasi sicuramente per altro. Questo, e "Gaston" non era stato scelto solo per recare minore offesa a quella disgrazia di presidente che avemmo.
Anzi, a pensarci, non è niente di molto diverso dalla semplice territorialità. Solo, stavolta il branco di cui sono responsabile è fatto perlopiù di esseri umani, e ciò cambia alcune delle regole del gioco. Le fondamenta rimangono le stesse, ma le modalità assumono sfumature diverse, e io non sono mai stato abituato ad agire da questo tipo di posizione. Perfino quando mi distanziavo dagli umani in generale ero un cane abbastanza solitario.
Ora, invece, sono de facto il capobranco, che gli impiegati al di fuori di Charles lo sappiano o meno. Quindi, mi tocca proteggerli. In più, c'è anche da dire che non ho alcuna intenzione di sottomettermi alla Von Schröder, né di scappare via. Pertanto, sarebbe un tantino umiliante non riuscire a rimetterla, come si suol dire, "a cuccia".
Ma ora un po' di carne affumicata, e poi a nanna, che già non dormo bene.

Avvicinatomi al terzo piano, avverto due odori affatto familiari. Uno appartiene ad un umano -e fin qui, niente di nuovo-, ma l'altro è di un cane. Di per sé sono presenze tutt'altro che allarmanti, ma insieme nell'Albero Casa? C'è il fattore novità che...
-Doge siamo arrivati, ci aspetta una bella dormita hehe.
-LettoWoof.
...gente nuova.

Mi fermo a una manciata di piedi da loro, tanto per restare tranquilli. Mi rivolgo al cane davanti a me. Praticamente un cucciolo, e se è di razza pura, questa, ne sono certo, non deve aver mai messo piede negli States, perché non la riconosco.
« (Hey, voi due, siete nuovi?) »

I due elementi si voltano, e per qualche ragione sembrano entrambi delusi dal vedermi, come se ad abbaiare così sarebbe dovuto essere stato un grifone. Forse speravano in qualcosa di più inusuale, magari prima di entrare avevano incontrato lo scoiattolo che sa abbaiare che ogni tanto incrocio nei giardini (che ad ogni modo si tratta sotto ogni altro aspetto di un banalissimo scoiattolo).
Comunque, mi correggo: non è solo il cane ad essere pressoché un cucciolo. A naso, anche il padrone deve essere molto giovane, forse dell'età del figlio più giovane di Drusilia, Lowarn; anno più, anno meno.

-Siamo due nuovi Aviatori, appena arrivati
« (Immaginavo) »
(come diavolo ha fatto a mettersi in testa quell'elmo senza che me ne accorgessi?)

-Ma è solo un randagio.
Chi volevi vedere, di preciso? Quarion senza vestiti camuffato da Drusilia?
-Come hai fatto ad'entrare? Stai cercando qualcuno che ti accudisca? Tieni, prendi questo pezzo di mela, sembri denutrito.

Prima che possa ringraziare e portare a me il pezzo di mela, il cagnolino protesta energicamente.
-Hey pezzo di scemo quella era la mia mela
-Ah vero questo era il pezzo di mela che ti avevo promesso, scusami Doge hehe.
Scusami anche tu randagio, non possiamo darti del cibo al momento, anche noi siamo appena arrivati hehe.
L'offerta viene subito ritirata, e la mela lanciata al cucciolo. Un po' maleducato, ma quel ragazzino mi sembra abbastanza tonto da non riuscire neppure a prendermela più di tanto. Credo che qualunque altra persona, in questo momento, sarebbe stata a metà fra il perplesso e l'imbarazzato.

« Ah, tranquillo, ti ringrazio comunque del pensiero. » gli rispondo in linguaggio umano. « Comunque, per risponderti: sono entrato perché sono un randagio e un Aviatore. Pertanto benvenuti a bordo, immagino. »

-Che ne diresti di fare un bagno? Cosi almeno ti togliamo quella sporca nube di dosso hehe.
-Andiamo a fare un bagno tutti insieme siii
« Questa nube mi segue da molto prima che tu nascessi, ragazzo. » io stesso a dire il vero non ricordo di preciso da quanto tempo ce l'ho. Si è formata col tempo, del resto. « Inoltre né zecche né pulci sopravvivono sul mio manto, nel caso temessi che abbia problemi di parassiti. »
(Aspetta, adesso è una paperella di gomma? Ma da dove l'ha tirata fuori? E dov'è finito l'elmo?)
« (Per curiosità: è tipico della tua razza avere un negozio di costumi celato sotto tutto quel pelo?) »

Oramai sono arrivato ad un punto in cui perfino dire che le scene delle reazioni della gente davanti ad un cane che parla la loro lingua sono ripetitive sarebbe, per l'appunto, ripetitivo, tant'è che ricambio lo sguardo di lui senza che la mia espressione muti di una virgola. Coda, orecchie, bocca, posizione, tutto rimane uguale.
Il cucciolo, invece, non mi sembra troppo sorpreso, a guardarlo. Questo, sì, non capita spesso; c'è da dire anche, tuttavia, che quasi mai mi capita di parlare con cani e umani allo stesso tempo. Quando è stata, l'ultima volta? Ero nel Naos, mi sa, ma lì avevo parlato con umani e cani in momenti differenti, quindi manco quella occasione mi sa che conta.
Ora, quanto al ragazzino...

« Diciamo che se mi chiedi una cosa alla volta ti seguo meglio, sì? » mi fermo un secondo, facendo mente locale, e cercando di dividere quel fiume di domande in una sola alla volta. Allora: « Dunque, non ti so dire di preciso come ho imparato, nessuno me lo ha insegnato e... Doge può imparare il linguaggio umano? Credo di sì. Se ce l'ho fatta io, ce la può fare qualunque altro cane. Come, di preciso, è un vostro problema. »
Perché personalmente non conosco nessuno che ti possa dare la pozione o recitare la formulina magica del cazzo per far diventare quella tua cappelleria su zampe poliglotta. Fai un salto a Jankburg, che ne so io.
« Sono diventato un Aviatore esattamente come tutti gli altri e no, questa nube non mi ha mai dato fastidio in vent'anni -anzi, credo sia una delle ragioni per cui sono ancora vivo oggi-, e mai sono davvero riuscito a togliermela, anche volendo. »
Nemmeno sono interessato a farlo, visto che di fatto la considero quasi una parte del mio corpo. È praticamente una parte del mio sistema immunitario.

-Uh uh! Pulsante dei cappelli mi risponde "Doge".
« (Ne so quanto prima) »
-Quindi non vieni a fare il bagno insieme a noi?
Faccio per rispondergli, ma il ragazzo passa prima alle presentazioni. Solo un attimo.
Oh scusami, non mi sono presentato, sono Thory Mush e il qui presente cagnolino è Mr.Doge.

« Gaspode, piacere, ma se non fate il mio nome in giro ve ne sarei grato. » che poi, tutta la faccenda del far parte dei servizi segreti locali non l'ho ancora, come si dice, assimilata come si deve. Perché di fatto la "copertura" che dovrei avere non ha nomi di sorta, ma avrebbe senso per me cercarmi un altro nome umano da usare in giro, giusto nel caso? Cristo santo, perché ho deciso di lavorare nel mondo degli umani? « (Ma il mio Nome è Peste Bianca. E tu ne hai mai ricevuto uno, o ancora devi essere battezzato?) »

Ogni cane nasce senza un nome. Questo perché non ne abbiamo mai sentito realmente il bisogno: comunichiamo perlopiù tramite odori, gesti e, di tanto in tanto, utilizzando precise modulazioni della nostra voce. Ma crescendo, e facendosi strada nel mondo, capita che qualcuno di noi riceva una sorta di epiteto che ci distingua da tutti gli altri. Qualcosa che tende a richiamare come siamo fatti, ma anche chi siamo, e come agiamo, tutto al tempo stesso. Qualcosa che, se viene sentito, sia capace di dare all'ascoltatore un'idea generale su che tipo di cane siamo. Non c'è nessuna reale cerimonia dietro -non è necessaria-, è un nome che può partire da una bocca qualsiasi e serpeggiare da orecchio a orecchio fino a che non viene accettato come cosa comune e, quasi, scontata, come se ci fossimo sempre chiamati così, o quasi.
Era un nome che nasceva dal consenso del gruppo, e perfino da ciò che stava fuori. Adesso, mi sa che sono io il gruppo, per "Doge", anche perché dubito che abbia avuto chissà quanti contatti con altri cani, e che quindi abbia già un Nome, uno con la "N" maiuscola. Anche se mi sa che è un po' troppo presto, per lui. Diavolo, non sono sicuro neppure che egli sappia di cosa stia parlando.

Senti, avrei una proposta da farti, non è che vorresti essere un nostro compagno di viaggio? Saresti un'ottima compagnia per entrambi hehe.
« Giovanotto, realizzi vero che ci conosciamo da meno di due minuti? » e che, essendo anche io un Aviatore, tra l'altro di un bel pezzo più anziano di te, potrei avere altri impegni? « Se ti serve qualcuno che ti aiuti a conoscere, che so, l'Est, ti accompagno pure se me lo chiedi e sono libero, giusto se ti serve conoscere dove si trovano la Biblioteca di Palanthas o il Baccello Segreto. Se invece hai intenzione di esplorare le montagne del Koldran, Garwec o Yasul, questo decisamente no. »
Anche perché puzzi ancora di latte, e non poco. Anche senza fare equazioni sulla velocità di invecchiamento umano e quello canino, posso essere tranquillamente tuo padre.
« ...Forse un bagno mi farà bene, però. »

-E' un piacere conoscerti Gaspode, sembri veramente un cane molto simpatico hehe
Questo complimento, ragazzo, riesce nella difficile impresa di sembrare a metà fra il vagamente paternalistico e la leccata di culo. Anche se fossi sincero, dire qualcosa di simile ad un estraneo che, fino a prova contraria, si è limitato a rispondere alle tue infinite domande e nient'altro potrebbe mettere un individuo diverso in imbarazzo. Nel frattempo, il fatto che non ti stia dicendo queste cose ad alta voce per non farti restare troppo male è un evidente segno che sto davvero invecchiando. Ulteriormente.

-Nome di battesimo? il mio unico nome è Mr.Doge.
« (Come non detto.) »
Quanti anni avrà, quel cagnolino? Uno, due a dir tanto? Non mi stupirebbe scoprire che non ci sia ancora arrivato, all'anno di vita. Ora, però, non posso annusargli il culo e scoprirlo, anche se la tentazione è tanta. Anche perché gli umani tendono abbastanza a mettersi in mezzo a queste cose. Anzi, più tardi glielo spiego pure, a Thory, sia mai che almeno uno su mille impari qualcosa di utile.

Dunque sei un Aviatore da molto tempo? Grandioso, quindi potresti presentarci qualche ufficiale importante? Oppure farci da guida in questi posti da te nominati poco fa? Dal nome sembrano dei luoghi spettacolari, non vediamo l'ora di visitarli, giusto Doge?
-Andiamo all'avventura!
« Ancora una volta: vai piano. Sono Aviatore da due o tre anni, credo, non è che tenga il conto. Ufficiali più o meno importanti li incontrerai quando sarà il momento, ma mal che vada potresti incrociare in giro Firion o quell'altro, come diavolo si chiama quell'altro, Rio... Ryusang, ecco. » quello che è il figlio di Drusilia -quello maggiore, se non vado errando- ma che non sono sicuro saprei riconoscere subito senza annusarlo. « Per i posti in questione, se ho tempo, sì. Magari prendetevi un grifone, già che ci siete, sempre che sappiate prendervene cura. »
Forse servirà loro qualche lezione iniziale, ma così a naso penso che potrebbero farlo, tutto sommato. Anche perché se non lo fanno, buona fortuna ad avventurarsi fuori da Laputa senza saper volare e, soprattutto, buona fortuna a farlo con me, che per ovvie ragioni ne sono sprovvisto.

Thory rimane imbambolato per più o meno mezzo minuto a fissare il nulla, pensieroso, prima di tornare nel mondo reale.
Dato che è stata una lunga giornata, credo sia il caso di andare a fare un bel bagno caldo.
Che poi sarà una doccia, credo, visto il numero di alloggi. A dire il vero non sono mai entrato nei bagni dell'Albero Casa in vita mia: i miei bisogni, qui, li ho sempre fatti nei giardini, o al limite nei latifondi.
Gastone facci strada hehe.
Gastone?
« Close enough. Imparate almeno dov'è la vostra stanza, però. »
Alzo lo sguardo verso la maniglia e questa si muove da sola, permettendo alla porta di aprirsi senza che nessuno la tocchi. Sorpasso quindi Thory e Mr. Doge e mi addentro nei corridoi, cercando con gli occhi la porta dei bagni, sperando che una doccia non attivi quella mia maledizione che ho addosso, e per la quale mi dovrò decidere un giorno o l'altro a chiamare un esorcista, o qualcosa del genere.

È raro per me entrare nella stanza di qualcun altro. Mi è successo infatti credo solo un'altra volta, quando fui convocato da Augustus Asensi -durante il suo trasloco, per di più- per quella faccenda a Nord che... Dio solo sa come sarà poi andata a finire, e dove sia andato a finire lui. Comunque, che io ricordi, non aveva una vasca da bagno in stanza, come non ne ho una io né, almeno credevo fino a cinque minuti fa, nessun altro Aviatore.
Invece Thory sì, e pure con tanto di impianto idraulico, vedo. Aggiunta di un vecchio inquilino, o era una stanza che era stata ricava in seguito da qualche altro locale, e che non aveva più visto rimuoversi quel mobile extra? Che poi è pure abbastanza grande, ci potrebbero stare perfino due umani di stazza medio-piccola, stringendosi un po'.

-Gastone vieni qui, in camera abbiamo una vasca bella grossa hehe.
« Quindi non sono solo i cappelli che tirate fuori dal nulla. »
Anche se dubito sapessero già della vasca, a meno che Drusilia non lo avesse loro anticipato. Ma ritengo sia saggio non farsi domande in merito, una volta tanto. Comunque vedo che ci si spoglia in fretta, qui.

-Tuffo a bomba!!
Ovvero una delle ultime cose che farei in una vasca da bagno se fossi grande quanto lui. Ma, dopo essermi scrollato l'acqua arrivatami addosso con una rigorosa scossatina al corpo, constato che alla fine non si è rotto il cosiddetto osso sacro.

-Entra dai, l'acqua è perfetta hehe. mi fa. -Ah mi stavo per dimenticare, dopo se ci vorrai indicare dove posso possiamo trovare uno di questi ufficiali, ti saremmo molto riconoscenti hehe.
« Arrivo, eh. Basta che si tocchi, che altrimenti son casini. » rispondo. « Storia lunga. Comunque, gli uffici sono al quarto piano, Firion dovresti trovarlo lì, ma magari prendi un appuntamento prima, Khatep non porti nemmeno il problema: non lo vedo più da un pezzo e sono contento così, mentre Quarion... »
Quarion, il Comandante Rosso, ma che è anche un Cavaliere Celeste nella guardia di Lady Kalia, nonché Ambasciatore e imprenditore. In altre parole, un uomo impegnato abbastanza da non essere sempre facilmente reperibile.
« ...è in giro. Principalmente a Laputa e ad Est, però, credo. Fissa un appuntamento oppure che ne so, sarà a casa sua o da Lady Kalia. Se proprio ad Est potresti chiedere di un certo Francis... Una delle impiegate del Baccello Segreto è sua sorella, che io sappia, magari potresti cominciare da lei. »

Intanto entro in vasca, ma con le zampe anteriori appoggiate ai bordi che... Cristo no, non reggerò a lungo.
« ...Okay, come non detto, tirami fuori, che mi sto sentendo male. »