Absolute Pin

Atto III ~ Upper Stage
[LAM]

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    Impeto e tempesta

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    Absolute Pin – un pezzo si trova in “inchiodatura assoluta” quando è impossibilitato a muoversi a causa del fatto che, se lo facesse, creerebbe un varco nella prima linea e aprirebbe per i nemici la possibilità di catturare il Re.

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    { Tribuna 8 }
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    Occhi castani e lievemente ambrati osservavano impazienti un lungo corridoio dagli splendidi colonnati e lunghi drappeggi, quasi spaventati all'idea di cosa potesse passar loro innanzi, oltre ad Arcidemoni di ogni sorta e bestie abissali che -grazie al generoso finanziatore dell'evento- non si sarebbero certamente dati ad azioni violente nei suoi confronti, pur volendo... considerando i suoi trascorsi.

    tvdq8X0

    « Ho detto che non intendo muovermi fino all'inizio dello spettacolo. »

    Asmodeous, "giovane" Satana dell'Ingordigia, fiero della sua presenza sulla lista dei migliori, per molti secoli era vissuto in una tranquilla zona grigia degli inferi che tuttavia sovente finiva per dargli nostalgia, troppo distante dai fastidiosi giochi di potere in cui spesso si trovava immischiato ma certamente non ai margini gerarchici al punto da essere considerato schiavo. O cibo.
    Un demone degli incroci: nulla più, nulla di meno. Un libero professionista in tutto e per tutto; sovente gli era capitato di truffare perfino qualche pezzo grosso, ma era sempre riuscito a cavarsela grazie a molti colleghi avvocati, con cui aveva stretto numerosi accordi. Anche nei periodi più bui, era comunque stata una vita piacevole, la sua: gli unici reali nemici erano stati i deboli umani che spesso riusciva a raggirare, ottenendo anime per sopravvivere e rinvigorirsi. Nel peggiore dei casi, qualche sacerdote riusciva a scacciarlo dai corpi posseduti con una preghiera recitata a voce inutilmente alta, nonostante questo provocasse come ritorno la vendetta del demone, il quale infieriva senza pietà su giovani creature a loro prossime o rapendo, convertendo e abusando femmine a cui tenevano.
    Non si era mai realmente preoccupato per la propria vita. Non quanto quel giorno, almeno.

    AuMmDwS

    -Ma Padrone... avevate detto che questa era la situazione perfetta per stringere nuove alleanze...
    « Solo una mente piccola e inferiore come la tua può pensare che un piano non debba mutare a seconda di cosa ci accade intorno »

    jmwycav

    Preso in fallo dalle sue stesse parole, più sintomo di una sincera preoccupazione che reale strategia politica, il servitore dai lunghi capelli biondi rimase in silenzio, inginocchiato e a testa bassa, totalmente sottomesso ad un padrone che si accomodava alla sua bella poltrona d'oro sbeffeggiandolo quasi divertito, nonostante l'ansia rendesse le sue battutine più isteriche e la voce più acuta del solito, al punto da annullare il suo già quasi assente carisma. Dopotutto, Asmodeous un leader non lo era mai stato, non era nato per quel posto nella piramide. Era quello il motivo delle sue paure.

    « Ho terminato il vino e desidero un antipasto in attesa del vero banchetto. Passando dalle cucine, informati anche se oltre alle portate conservano qualche vacca ancora in vita e portala da me. Mi raccomando, però: la voglio lucida. »

    v8be06f

    -Così sia.

    Lasciando cadere le braccia lungo i lati con un profondo sospiro, Emeraude si sollevò piano, assecondando così l'ennesimo capriccio del suo signore. Con aria mesta e sguardo assente, trascinò i propri passi fino alla soglia della tribuna, sperando in cuor suo -anche se per un solo attimo- di incrociare quei terroristi per davvero. Forse sarebbe morto in battaglia, rispettando onorevolmente i suoi doveri e facendola finita.

    « Indossa le manette d'oro che ti ho fatto portare, prima di uscire: terrò la chiave qui al mio fianco »

    Asmodeous parlò, come se fosse stato in grado di percepire quella piccola, insignificante e vana speranza del suo servo, per sua stessa natura incapace di tradirlo.

    « Non si sa mai: ricreare un'altra Farfalla richiederebbe troppo tempo e fatica e la tua faccia mi sta abbastanza sul cazzo per riciclare il tuo cadavere. Non ti permetto di compiere idiozie. »

    -Si, Padrone.


    { ???? }
    Mugen, Firion.

    In quelle cucine probabilmente partorite da un incubo, Mugen e Firion -con l'aiuto quasi provvidenziale di una specifica abilità di Owl, in grado di fungere loro come mirino per indirizzare ogni colpo- avevano affrontato le minacce più improbabili ed al tempo stesso disgustose. Non sarebbe stato difficile a quel punto, per uno di loro, dare letteralmente di matto o mandare ironicamente tutto al diavolo, lasciandosi alle spalle ogni eroico progetto e semplicemente tagliare la corda... o cercare di farlo.
    Peccato che nessuno avesse la minima idea di dove fosse l'uscita: quel posto era un dannatissimo labirinto fatto di ambienti dagli spazi definiti solo parzialmente, vicoli ciechi, loop infiniti e decisamente pochi riferimenti spaziali che permettessero perfino un vago tentativo di pianificazione. A ben pensarci anche razionalmente, la realtà -sempre meno consistente, ogni qual volta ci si avvicinava al centro- dava effettivamente l'idea di essere finiti in un incubo.

    Presi da pensieri deliranti, avrebbero potuto pensare che forse erano già morti ed ancora non lo sapevano... o magari si erano addormentati al loro ingresso nel Pentauron, o durante la lunga successione di eventi: la pietra scheggiata dal vecchio circense nelle cucine era avvampata di una luce abbagliante, liberando un'esplosione violenta che li aveva spinti via, eppure l'immediato blackout sensitivo che ne era seguito lasciava ampio spazio ai ricordi frammentati di quei pochi e caotici istanti... e forse nessuno di loro era del tutto sicuro di aver provato dolore. Un dolore chiaro e reale, perlomeno.
    Dopotutto, le ferite riportate in quell'episodio erano assenti, e questo era sicuramente la ciliegina a coronare quel pasticcio nonsense che li avrebbe probabilmente portati alla ricerca del momento esatto in cui ricordavano di aver provato sensazioni vivide... o direttamente alla follia, in caso di menti deboli.

    Poco alla volta, i sensi tornarono comunque (e fortunatamente!) a far loro visita, ed i due compagni di disavventure si trovarono inspiegabilmente in un altro luogo: un lungo corridoio di innaturale bellezza ed eleganza, fatto di stoffe rosse pregiate, tappeti e lunghi colonnati. Intervallate sulla lunga parete alla sinistra dell'umano e della volpe, la quale continuava all'infinito fino a perdersi a vista d'occhio, erano intervallate porte tutte uguali, alcune coperte da tendaggi rossi, altre scoperte dagli stessi, legati su di un lato grazie ad altri drappi d'oro. Su quelle scoperte, erano presenti strani simboli fatti in oro e pietre preziose, il cui significato andava aldidà della loro compresione*, ma che entrambi avrebbero potuto interpretare come numeri o lettere identificativi.

    Profumi deliziosi e mai sentiti, lasciati come scia al passaggio dei loro padroni, avrebbero solleticato il loro olfatto, ispirando ciascuno una sensazione diversa dall'altro, ma tutte parimenti peccaminose; anche uno stupido avrebbe dunque capito di essere in un posto totalmente diverso da tutti i precedenti, probabilmente anche importante. E -soprattutto- erano soli.
    Nessun Owl, nessuna Rei ed ovviamente nemmeno Augustus.
    Fortunatamente, nemmeno nessun nemico.
    Per il momento.

    Behind the Curtain

    Dopo essere stati sbalzati via dall'esplosione nelle cucine, vi siete risvegliati in questo posto. Faccio un paio di chiarimenti veloci, ma siete comunque liberi di contattarmi in qualche modo in caso di domande.


    1. Le ferite che non riportate a cui mi riferisco sono quelle dovute all'esplosione finale della pietra del circense. Essendo accaduto tutto in fretta, qualora foste stati anche feriti, non riportereste comunque il danno adesso: potete usare l'espediente per fare introspezione. Le altre ferite restano o sono lievemente rimarginate (se prima erano gravi, ora non vi peseranno per davvero e sarete solo un po' doloranti). Le energie sono ripristinate.

    2. * I simboli sulle porte sono numeri in aramaico antico. Dubito i vostri pg abbiano tecniche, passive o conoscenze simili.

    Dal momento che stiamo partendo prima dell'effettiva data di inizio ufficialmente concordata, metto la scadenza molto larga: l'8 settembre, ore 23.59. Se riuscite, cercate comunque di postare entro la settimana :flwr:

     
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    qSIzGAb

    I miei occhi si riaprirono lentamente, come se si stessero risvegliando da un lungo e riposante sonno.
    Fu la sensazione che mi accolse per i primi istanti, prima che mi rendessi conto di portare indosso il peso del mio intero equipaggiamento, e... di essere poggiato su un pavimento che ben poco aveva a che fare con l'Albero Casa.
    Il risveglio divenne allora improvvisamente brusco, e l'istinto mi portò seduto ad impugnare la prima arma sulla quale la mia mano trovò un appoggio.

    Non riuscii a riconoscere lo scenario circostante.
    Quelle stoffe colorate, quei profumi... non ero certamente a Laputa.

    Spostai il braccio disarmato leggermente all'indietro, nel tentativo di farvi leva per rialzarmi, ma qualcosa oppose resistenza facendomi nuovamente sobbalzare; prima che potessi rivolgergli contro l'arma mi resi conto di non essere solo.
    Era la Volpe, anch'essa sdraiata al suolo preda di un sonno ben lontano dall'essere motivato.

    « Mugen..? »

    Sì, eravamo stati insieme fino a qualche istante prima, lo ricordo, sino a quando...
    ...un momento...

    « Mugen? »

    Scattai il più rapidamente possibile sulle mie gambe, ed allora lo sguardo divenne terrorizzato, il coltello ben più che una premura stretta fra le mie dita.
    Il circo.
    L'assalto al Pentauron, i morti, gli scontri...
    Più lo sguardo correva intorno alla ricerca di una spiegazione, di un appiglio che mi riportasse alla realtà che ricordavo, più la mente era costretta a scontrarsi con pareti invalicabili.
    Dove diavolo mi trovavo?
    Che fine avevano fatto Augustus, Owl, il vecchio... cosa ne era stato di loro? Cosa ne era stato di noi?

    « ... »

    Vidi allora la Volpe destarsi dal suo sonno, e cercai nel suo volto le stesse perplessità che mi accolsero al risveglio.

    « Non è stato solo un sogno.
    Quelle gabbie, la cucina..? »


    Quella che sarebbe voluta essere un'affermazione fu tradita nel tono finale dall'incertezza, dal bisogno di ricevere una conferma.
    Le ferite sul mio corpo erano ancora reali, sebbene in parte guarite. Ma le mie forze... era come se non avessi mai combattuto.
    Avevo impugnato la spada.
    Avevo scoccato quelle frecce.
    Eppure i miei muscoli sembrano non conservarne il ricordo; non sarebbe bastato un semplice riposo per rimettermi in sesto.
    Il mio corpo e la mia mente conservavano memorie contrastanti.

    Ed ora..?
    Quale sarebbe dovuto essere il prossimo passo?

    Stato fisico: leggera contusione al lato sinistro del corpo
    Mana: 100%

    Passive:

    Maestro d'arme
    Il giovane Firion è un genio delle armi, un talento innato da lasciar senza parole coloro che si ritrovano a guardarlo con una qualsiasi arma in mano. Sia essa una spada, un bastone, una trave di legno, un giocattolo per bambini o la più esotica delle armi da lancio, lui saprà usarla in ogni caso, con entrambe le mani, anche contemporaneamente. Inutile da dire, lui è unico nel suo genere.

    Filo incantato
    Il legame che Firion ha con le sue armi è unico, indissolubile. Al punto che ciascuna di esse risulta essere letteralmente legata al suo corpo: esiste un filo di energia magica che collega le armi al loro padrone, un vincolo che consente al guerriero di richiamare a se il suo equipaggiamento qualora questo gli venissero sottratto o fosse da lui stesse scagliato.

    Volontà del Guerriero
    Forza, onore e coraggio sono le armi predilette di un guerriero. Ma la volontà, più di ogni altra cosa, è l'essenza capace di spingere oltre ogni limite il corpo ancor più della mente. Firion è unico nel suo genere, per la mole di armi da cui mai si separa, ma portarle sempre indosso tutte insieme richiede uno sforzo non indifferente, che col passare del tempo ha fortificato il suo fisico.
    In termini di gdr la passiva rappresenta un power up del 50% alla destrezza, che consente al maestro d'armi di spostarsi in battaglia e non solo, con al seguito ogni suo singolo equipaggiamento, senza che ne risenta in alcun modo.
    NB: se privato del suo equipaggiamento, la passiva rappresenta a tutti gli effetti un miglioramento dell'agilità dei movimenti.

    Percezione
    L'addestramento a cui Firion si è sottoposto insieme al Gran Maestro ha consentito al guerriero di liberare e padroneggiare l'energia racchiusa nel suo corpo, il Nen.
    Il cavaliere è stato fin da subito in grado di apprendere una delle manifestazioni base della propria aura, l'En: la forza del Maestro d'Arme si è rivelata sin da subito tale da consentirgli di emanare la propria energia per un raggio di 30 metri intorno a lui. In questo modo egli sarà in grado di avvertire la forma e il movimento di qualsiasi cosa entri nel raggio d'azione del suo Nen.
    [Passiva auspex di tipo Radar]

    Volontà Eroica
    Si dice che ci sia una ragione per cui il Gran Maestro pretenda che la sua gilda resti composta da volontari. Nessun professionista profumatamente pagato, nessun favoritismo, solo stipendi in grado a stento di garantire la sopravvivenza dell'associato a prescindere dalla sua carica, del tutto dissimili quelli che potrebbe ricevere un qualunque mercenario; questo per dissuadere il più delle anime venali e particolarmente volubili.
    Il Gran Maestro non ha bisogno di esperienza, professionalità o forza: secondo lei sono tutte caratteristiche acquisibili con l'allenamento. Ciò che le interessa in un Aviatore è la volontà di scendere in campo per cambiare realmente le cose, la convinzione di essere in grado di rendere il mondo un posto migliore attraverso la propria opera. "Perché se un guerriero crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere".
    Individui simili sono per natura cocciuti, particolarmente capaci di prefissarsi uno scopo e procedere a testa bassa, incuranti di ogni avversità. Qualora fossero in grado di riconoscere un tentativo di manipolazione mentale o di natura illusoria, non sarà loro quindi troppo difficile opporre resistenza: combatteranno con tutte le loro forze e sconfiggeranno il nemico come hanno sempre fatto. Anche nella loro testa.
    [Passiva di mindfuck-alert + trick detector]

    Equipaggiamento:
    • Arco Lungo + frecce (10)
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Morire non era poi così male o spaventoso come poteva immaginare.

    Ma era davvero quella l’ultima tappa della lunga e travagliata vita di Mugen Fudo? Era davvero giunta la fine per l’ultima Volpe Rossa di quel clan dimenticato da tempo in un mondo oramai così distante?

    In un certo senso poteva andare molto peggio, in quel limbo di incertezza tra la vita e la morte credeva quasi di stare bene. Era una sensazione piacevole alla fine, quando era stato così bene l’ultima volta? Aveva il vago ricordo di ossa rotta, contusioni varie e tanta tanta stanchezza. Per quella che sembrava un’eternità doveva aver combattuto, facendosi largo a suon di spada e artiglio.

    Quando era stato? Sembrava tutto così lontano adesso.
    Chi stava combattendo poi, e perché?

    In un turbinio di immagini, suoni e odori, un’infinità di volti scivolò nella sua mente sognante. Volti di uomini e di donne con cui e contro cui aveva sfoderato le armi. Tutti molto distanti, e così tanti che sembrava impossibile che un solo Demone potesse averli incontrati tutti. Le immagini passavano e passavano, senza fermarsi, senza dargli il tempo di riconoscere veramente quello che vedeva o aveva visto.

    Eppure erano tutti un po’ familiari, anche se non poteva essere certo di chi fossero o cosa avessero rappresentato per lui.

    D’un tratto però quel fiume di ricordi si infranse, dando uno scossone alla sua coscienza che prese ad aggrapparsi a due figure in particolare tra le tante.
    Non sapeva perché proprio quelle due, ma il primo era un umano ed il secondo qualcos’altro.

    Nello sforzo di dare un senso a quelle figure d’improvviso tutto divenne più chiaro e confuso allo stesso tempo.

    Amon, quello era il nome dell’umano.
    Con quel pensiero Mugen prese veramente coscienza di sé, ricordando seppure in maniera frammentata gli eventi della sua storia recente, o quelli che credeva tali almeno. Il Pentauron, la barriera, i demoni… e le gabbie.
    L’immagine delle gabbie si mescolò allora a quella di corpi appesi, carne da macello pronta ad essere fatta a pezzi.

    Solo allora la seconda figura prese a farsi più vivida rivelandosi per quella di un vecchio in carrozzina, più a suo agio in quell’orrido contesto.

    Ed un secondo fiume di ricordi lo investì, più confusi e dolorosi che terminavano nel pensiero di una violenta esplosione ed un bagliore accecante.

    Finalmente anche i suoi sensi cominciarono a risvegliarsi e a prendere nuovamente coscienza del mondo intorno a lui. Le orecchie gli ronzavano e le palpebre cominciavano a schiudersi come dopo un lungo -e riposante- sonno.

    Ma il mondo che gli si parò dinnanzi non era quello orribile, disgustoso e raccapricciante da cui credeva di provenire. Si ritrovò steso sul pavimento in un lungo corridoio sfarzoso, ammantato da stoffe colorate, tappeti eleganti e arricchito da colonnati maestosi. Gli odori poi erano quelli che più di tutto avevano rapito la sua attenzione. Fragranze e profumi capaci di scatenargli un vero e proprio delirio olfattivo.

    « Mugen? »

    La Volpe si rese conto di non essere solo in quel corridoio. Firion si trovava poco distante da lui. Il confuso ricordo dell’esplosione e dello scontro col Vecchio si arricchì quindi della presenza dei suoi compagni di disavventure. Perché non erano stati solo in due, forse.

    « Non è stato solo un sogno.
    Quelle gabbie, la cucina..? »


    Imitando l’Aviatore la Volpe si mise in piedi con uno slancio e sguainò la spada, constatando di non sentirsi provato dai tanti scontri. Aveva stranamente ancora le forze per combattere. Provò anche a tastarsi la costola che doveva essere rotta, sentendo solo un leggero dolore al tatto e non quelle fitte che gli avevano fatto mancare il respiro.

    Si rivolse allora al compagno di battaglie.

    “Quell’incubo era reale.”

    Il Demone rispose conciso e sicuro, cercando di non tradire le incertezze della sua memoria confusa e frammentata. La mente del guerriero -o del Demone- aveva preso il sopravvento.

    “E dubito che sia finito.”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni sparse
    Energie: 100%

    Tecniche utilizzate://

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    { Tribune }
    Mugen, Firion.

    « Mugen..? »
    Improvvisamente svegli, dopo un sonno lungo chissà quanto, i due combattenti si erano ritrovati entrambi in vita, e fu innocente quanto genuina la sorpresa di Firion nel ricordarsi cosa avevano appena passato.
    « Mugen..? »

    L'umano, a quel punto, scattò rapido sulle proprie gambe, terrorizzato all'idea di essere ancora in territorio ostile. Nel peggiore che avesse mai varcato, in effetti... e forse poteva essere lo stesso anche per il Demone suo amico.

    « ... Non è stato solo un sogno.
    Quelle gabbie, la cucina..? »

    “Quell’incubo era reale.”

    Imitando il compagno, anche la Volpe si alzò in piedi, ed entrambi in quel momento impugnavano la spada, ormai risanati delle vecchie ferite e forse per questo molto più perplessi e guardinghi del solito. Mugen controllò perfino la sua costola rotta, tornata magicamente come prima nonostante l'ematoma facesse ancora un po' male.

    “E dubito che sia finito.”

    Mai dubbio fu più concreto, infatti: non appena la voce del Demone si disperse in quell'immenso corridoio, i sensi olfattivi di Mugen captarono rapidamente un nuovo profumo di fiori nell'orgia dei presenti ed il sesto senso di Firion comprese che dal nulla era giunta una nuova presenza, a loro molto vicina. Fin troppo vicina, in effetti. Proveniva da una delle porte coperte dal tendaggio: qualcuno era appena uscito da una delle camere, ed il lieve "clack" del battente che si chiudeva fu solo l'ulteriore conferma che non fossero più soli.
    Chi era il misterioso mostro che si celava dietro le stoffe cremisi?
    Si trattava forse di un acrobata? Di un pagliaccio?
    Oppure un altro vecchio psicopatico come quello in carrozzina, della cui dipartita ne' Firion e nemmeno Mugen potevano esser certi?

    GZO8311

    Una protuberanza sempre più vistosa lasciò capire ai due presenti che stesse avanzando inesorabile, e da dietro il drappeggio finalmente uscì fuori qualcuno.

    Si trattava di un uomo molto magro e dai lineamenti spigolosi... quasi non umani. Eppure la sua pelle di un bianco perlaceo, dai lievissimi riflessi viola ed i capelli di un oro ancor più vivo del metallo stesso gli conferivano una bellezza esotica e senza tempo. Ancor più particolari, dietro la sua schiena, abbassate come un elegante strascico, delle variopinte e delicate ali di farfalla spiccavano su ogni ornamento per la loro bellezza ed il disegno delicato. Indossava abiti chiari ed i decori in oro e procedette per un paio di passi con sguardo basso.

    Nonostante la scena sembrasse protrarsi lentamente, in realtà non erano che passati pochissimi istanti di tempo dal sentore d'allarme provato da entrambi (dilatati forse dall'ansia, dalla paura o dai sensi affinati), ragion per cui gli intrusi non ebbero alcun modo di cercare nascondiglio dietro le tende senza attirare l'attenzione. Inoltre -cosa molto strana- la sua presenza si era palesata improvvisamente, come se lo stesso battente della porta fosse in grado di "oscurare" il potere e la natura di chi vi fosse all'interno... e, presumibilmente, anche cosa facesse.

    Mugen e Firion finirono così per fissarlo paralizzati, e lo stesso fece la nuova presenza -altrettanto sorpresa- non appena lo sguardo azzurro si appuntò su di loro, sbarrandosi in un silenzio imbarazzante e carico di tensione. Avrebbero potuto attaccare per primi, esattamente come avrebbero potuto notare che non portava armi con sé e non sembrava minimamente interessato ad ingaggiare un combattimento... come un civile di fronte a due terroristi (che -per inciso- erano proprio gli intrusi).

    In particolare, ad interessare maggiormente lo sguardo della Farfalla, erano le armi saldamente impugnate nelle loro grinfie e... Firion. La risposta a tutto quell'interesse sarebbe stata svelata di lì a pochi attimi.

    -Perché vi è un umano in questo luogo?- parlò in modo inquisitorio, ma posato -Non dovreste avere delle armi, qui.

    A quel punto... che fare?
    Rispondere, mentire o attaccare?

    Behind the Curtain

    Sperando di aver reso chiaramente la scena (se ci son dubbi, contattate senza problemi), procedo con le direttive, a questo turno molto semplici.

    L'auspex di Mugen percepisce in lui un forte odore floreale, mentre quello di Firion un'energia vitale molto forte.
    Non avete idea di chi sia e cosa voglia: potete prendere iniziativa attaccando (ma ovviamente non sarà un vero attacco a sorpresa) oppure tentare una qualche interazione. Se avete idee alternative a quelle proposte, siete liberissimi di metterle in pratica, ovviamente.

    Dal momento che stiamo partendo prima dell'effettiva data di inizio ufficialmente concordata, metto la scadenza molto larga: l'11 settembre, ore 23.59. Se riuscite, cercate comunque di postare entro la settimana :flwr:

     
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    I due guerrieri non ebbero tempo di condividere in modo approfondito quanto ricordavano degli eventi precedenti al loro risveglio. Né tantomeno di escogitare un piano d’azione. L’unica cosa su cui sembravano essere tacitamente d’accordo era che quell’incubo era ben lontano dall’essere finito, ed a conferma di ciò entrambi avevano ben pensato di sfoderare le armi, pronti ad affrontare qualsiasi cosa a cui quel delirio poteva condurli.

    Prima ancora che potessero mettersi in movimento una nuova essenza emerse all’improvviso più forte e intensa mescolandosi a quell’orgia di odori che aleggiava nel corridoio e saturava le narici del Demone Volpe. La nuova fragranza richiamava un aroma floreale e sembrava essere apparsa dal nulla. La misteriosa origine del nuovo profumo fu presto svelata con l’emergere di una forma da uno tendaggi che copriva le pareti del corridoio.

    Dal drappeggio venne fuori un figuro a cui bastava un’occhiata per capire che non era di natura umana. L’uomo sfoggiava infatti dietro la schiena un paio di ali di farfalla colorate e vistose. L’uomo farfalla avanzò dapprima con lo sguardo basso finché i suoi occhi azzurri non si posarono sui due intrusi.

    La Volpe rimase come paralizzata in quello scambio di sguardi, in un imbarazzante e angoscioso silenzio.

    -Perché vi è un umano in questo luogo?-

    L’uomo farfalla fu il primo a prendere l’iniziativa, parlando in modo posato ma senza nascondere un tono inquisitorio. Ad interessarlo -non positivamente- era la presenza di Firion in quel luogo. Mugen aveva già avuto modo di constatare quale terribile e disgustosa sventura era capitata a molti altri umani e comprendeva come mai l’aviatore destasse più sospetti.

    -Non dovreste avere delle armi, qui.

    Inoltre il fatto che impugnassero delle armi non faceva che renderli ancora più loschi agli occhi dell’uomo farfalla.

    Il Demone varò rapidamente quelle che erano le loro alternative. Forse in due avrebbero potuto sopraffarlo rapidamente, in fondo non sembrava essere armato. Ma il fatto che non avevano percepito la sua presenza se non dopo che questi aveva varcato la soglia che si affacciava sul corridoio dava da intendere che quei battenti erano in grado di schermare le presenze all’interno. Uno scontro, seppure molto rapido, poteva attirare molte più attenzioni indesiderate. Per il momento era meglio evitare e magari cercare di ottenere qualche informazione su quel luogo. Gli tornò quindi alla mente il confronto di Amon col Demone banditore, quando con la sua presenza aveva cercato di mascherare la natura umana dello Scorpione. Spacciare Firion per un demone era fuori discussione, ma forse Mugen poteva ancora fare qualcosa. L’uomo farfalla non li aveva identificati immediatamente come nemici, quindi forse avevano ancora qualche speranza di poter passare inosservati almeno per un altro po’.

    Mugen si fece quindi avanti lentamente e abbassando la spada, quasi a sottolineare all’uomo farfalla che non avevano intenzioni ostili, ma rimanendo con gli occhi dorati ben fissi su di lui. Studiandolo con attenzione ebbe modo di notare i riflessi viola su quel volto bianco perla e le tonalità così vivide dei suoi capelli dorati.

    “Lui è con me.”

    Si limitò a dichiarare conciso in un tono che non voleva essere minaccioso. Aveva preferito una risposta semplice e naturale, nel tentativo di non destare troppi sospetti con un elaborata menzogna. Dopodiché non restava che fornire una spiegazione plausibile del perché impugnassero delle armi, quando a detta del nuovo arrivato in quel luogo non erano ammesse.

    “Quanto a queste…”

    Disse accennando alle armi che impugnavano.

    “Questo posto non è sicuro come sembra.”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni sparse
    Energie: 100%

    Tecniche utilizzate://

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Le conferme ricevute da Mugen furono tanto rassicuranti quanto preoccupanti: se da un lato trovai conforto nelle sue parole, ricevendo certezza di non esser pazzo o prigioniero di qualche illusione, dall'altro avrei preferito esserlo... pur di ritrovarmi fuori da quell'incubo.
    Non vi fu molto tempo per decidere o ragionare, poiché una terza presenza si palesò letteralmente dal nulla. Vicino, troppo vicino! Come aveva fatto ad avvicinarsi così tanto senza che nessuno dei due se ne potesse accorgere?!
    Usciva da uno dei tendaggi e... sembrava un demone, a tutti gli effetti. Era uno di loro? Era un nemico?
    I nostri occhi si incrociarono.
    Trattenni il respiro.

    -Perché vi è un umano in questo luogo?

    Un brivido corse lungo la schiena quando prese la parola.
    Quella domanda, ed il tono della sua voce...

    -Non dovreste avere delle armi, qui.

    Restai confuso per qualche istante.
    Mi aspettavo che avrebbe dato un allarme. Che avrebbe chiamato altri demoni, così com'era successo nelle cucine.
    Eppure quell'essere non sembrava minaccioso... non emanava alcuna aura particolare, non sembrava armato ed aveva dei modi pacati.
    Che cosa avrei dovuto fare..?

    “Lui è con me.”

    Fu Mugen a reagire per primo. Con le parole e non con i fatti.
    La sua spada venne abbassata, e sembrò avanzare verso di lui dimostrando un atteggiamento non ostile.
    Ero con lui?
    ...era stato scaltro. Era stato estremamente scaltro. Colto alla sprovvista ed improvvisamente sotto i riflettori ero stato incapace di ragionare, ed ancor peggio, di reagire. Ero con lui. Lui, che era un demone di fatto, e non era stato posto sotto accusa.
    Una Volpe in tutto e per tutto.

    “Quanto a queste…”

    Dovevo assecondarlo, pensai. Per questo abbassai anche io la lama del coltello, seguendo l'esempio del mio compagno.

    “Questo posto non è sicuro come sembra.”

    Per il momento preferii restare in silenzio, studiando l'evolversi della situazione. Mugen era stato astuto, forse ora vi era la possibilità di evitare uno scontro.

    Stato fisico: leggera contusione al lato sinistro del corpo

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce (10)
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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    { Tribune }
    Mugen, Firion.

    Dopo che gli fu di nuovo in mente la bizzarra esperienza vissuta in compagnia di Amon, Mugen ricordò che -effettivamente- erano in un ritrovo di creature spirituali e demoniache e lui, nonostante si trattasse di una bestia piuttosto "esotica" per gli standard di quel postaccio, poteva benissimo essere scambiato per uno spettatore qualunque. Ovviamente non valeva lo stesso per Firion -inferiore per nascita, al pari di una qualsiasi bestia da macello, come era stato abbastanza evidente nelle cucine- ma, ragionandoci bene, sarebbe stato possibile inventarsi qualcosa per non finire attaccati a vista. Dopotutto, quel misterioso figuro dalle splendide ali di farfalla non li aveva identificati immediatamente come nemici, pertanto non aveva affatto senso attaccar briga e cercare uno scontro che avrebbe potuto ucciderli.

    zUvzwNk

    Scelta astuta e degna di una Volpe: Mugen avanzò lentamente, abbassando la spada per non destar sospetti, classificandosi come "amico" grazie ad uno studiato linguaggio non verbale, lasciando tuttavia gli occhi dorati fissi sul proprio interlocutore, studiandolo con attenzione. Ovviamente l'altro ricambiava ma, differentemente dal solito, oltre all'evidente stato di allerta mostrava una certa innaturale pacatezza -addirittura... ragionevolezza?- di molto distante a ciò che avevano visto fino a quel momento. Non che cambiasse molto in realtà; faceva pur sempre parte di quel circo degli orrori e, se non era palesemente contro quei mostri, in qualche modo ne era anche complice.

    “Lui è con me.”
    Dichiarò laconico, cercando di non lasciar trasparire alcuna minaccia.
    “Quanto a queste…” avrebbe continuato, accennando alle armi che impugnavano “Questo posto non è sicuro come sembra.

    Fu a quel punto che, stranamente, la Farfalla sorrise. Era un ghigno spietato, eppure amaro, come se qualcosa di estremamente ironico e sgradevole gli fosse passato per la testa.

    -Beh...- avrebbe osservato, lanciando un'occhiata a tutte le porte lì presenti, come se stesse spiegando un'ovvietà mostrandogli ciò che gli pareva palese - ... Non lo è mai stato.

    Annunciato quel dato di fatto, si lasciò andare in una semplice scrollata di spalle. Dopotutto doveva essere abituato a molte stranezze e -per quanto personalmente fosse accorto all'etichetta- erano davvero molti i diavoli che adoravano infrangerle. Sopratutto quelli dei piani caotici, esattamente come le Kitsune.

    L'atmosfera, a quel punto, sembrò rilassarsi parecchio: quello strano individuo simile ad una farfalla sembrava essersela bevuta e, incrociando le braccia al petto e spostando il baricentro sulla gamba destra, sembrava essersi messo in una posa più comoda, lasciando di fatto la guardia abbassata e dei punti vitali scoperti.

    -Non vi ho visto nella fila per entrare: siete forse dell'entourage di qualcun altro?- avrebbe domandato, come se fosse una domanda di circostanza. Questa volta guardava anche Firion, in attesa di risposta -A chi appartenete?

    Behind the Curtain

    Turno relativamente semplice. Spero di aver spiegato bene tutto: nel caso ci siano domande, contattate pure.

    Dato che sono a conoscenza dell'assenza di Mistery, allungo il turno attuale fino al 19 settembre, ore 23.59. Dal prossimo giro, però, proverò a fare turni di una settimana (per recuperare).

     
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    L’uomo farfalla rispose alle dichiarazioni di Mugen con un sorriso, un ghigno in qualche modo inquietante che aveva un che di poco rassicurante. A quel ghigno accompagnò un’occhiata alle porte che si affacciavano su quel corridoio sfarzoso, dichiarando innocentemente che quel posto non era mai stato sicuro. Ed il fatto che anche lui fosse poco fa uscito da una di quelle porte non poteva che mandare un non troppo velato avvertimento ai due intrusi.

    Tuttavia per il momento l’uomo farfalla non sembrava incline ad intavolare uno scontro con i due sconosciuti. Mugen non poteva sapere se li stesse studiando o se semplicemente avevano catturato la sua curiosità, o magari un po’ di entrambe le cose. Era chiaro che formassero un duo abbastanza insolito in quell’ambiente, un Umano ed un Demone Volpe, e magari era solo questo che stuzzicava l’interesse del figuro.

    La Volpe stava valutando il modo migliore per congedarsi, quando l’uomo farfalla, dopo essersi messo in una posizione più comoda e rilassata, lasciando di fatto la guardia scoperta, proseguí facendo loro un paio di domande.

    -Non vi ho visto nella fila per entrare: siete forse dell'entourage di qualcun altro?-
    -A chi appartenete?


    Non aveva dei modi particolarmente inquisitori, ma era chiaro che non potevano restare in silenzio. Bisognava rispondergli e stare al suo gioco se volevano sperare di passare inosservati e magari capire qualcosa in più di tutta la situazione. Così rispondere gli venne naturale, senza nascondere una certa punta di orgoglio nelle sue parole.

    “Io sono Mugen del clan Fudo e non appartengo a nessuno.”

    Presentarsi ingenuamente col suo vero nome forse poteva rivelarsi un errore, ma non pensava di correre alcun rischio. Ma quella risposta non era in ogni caso abbastanza. Dalle parole dell’uomo farfalla la Volpe aveva dedotto che in quel posto si aggiravano esclusivamente, o quasi, personalità importanti oppure creature al loro seguito. In qualche regno demoniaco lontano c’era ancora chi ricordava e portava rispetto al clan Fudo della tribù guerriera delle Volpi Rosse. Seppure orgoglioso del suo lignaggio, dubitava di potersi ammantare di un’importanza che non aveva per giustificare la sua presenza lì. Né tantomeno poteva inventare un padrone che non aveva, e di cui aveva già negato l’esistenza. Non gli restava quindi che dire la verità.

    “Sono venuto qui per accompagnare un amico di vecchia data, era lui ad aver ricevuto il biglietto per il Circus Diabolique.”

    Quanto detto poteva giustificare la sua presenza da quelle parti, ma la farfalla aveva gli occhi puntati su Firion.

    “Lui invece é con me adesso.”

    Si limitò a ribadire, ma non era decisamente abbastanza.

    Doveva fornirgli una ragione più forte per essere lì con lui in quel momento. Per quanto ne poteva sapere, nessuna delle creature nei dintorni si era presentata con un umano o magari non era stata concessa loro questa opportunità. Se quest’ultima era la ragione la presenza di Firion diventava sempre più difficile da giustificare. In fondo, ripensandoci bene, gli unici umani incontrati erano quelli nelle cucine ed i bambini messi all’asta…

    “Lá fuori c’erano diversi lotti di esseri umani in vendita…”

    Il suo piano era alla fine molto semplice. Parlando dell’asta e del biglietto stava cercando di disseminare quanti più dettagli aveva avuto modo di raccogliere da quando aveva superato la barriera invisibile, nella speranza di confondersi con le tante creature demoniache nei dintorni.

    Parlando dell’asta gli tornò poi in mente anche il Demone Banditore e non nascose il disprezzo e il rancore che ancora provava nei suoi confronti.

    “Il Banditore era una creatura sgradevole e meschina, sconsiglio vivamente di averci a che fare… ho ancora un conto in sospeso con lui.”

    Era ancora troppo presto per provare a congedarsi senza dare sospetti. Così con un tono più rilassato e quasi curioso la Volpe stessa si interessò al figuro con cui stava conversando.

    “Piuttosto… con chi ho il piacere di parlare? Siete qui per conto vostro?”


    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni sparse
    Energie: 100%

    Tecniche utilizzate://

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    -Beh... Non lo è mai stato.

    Il sorriso che prese forma sulle labbra di quel figuro -in netto contrasto con la precedente pacatezza- mi fece raggelare il sangue per qualche istante; non ci aveva creduto, pensai: avrebbe dato l'allarme.
    Ma la paura durò fortunatamente un battito di ciglia, il tempo che ci volle a quel demone per assumere una posa rilassata, scrollandosi le spalle. Trattenni il sospiro di sollievo, poiché la situazione era ben lontana dall'essere risolta: non accennava a voler proseguire per la sua strada... anzi.
    Sembrava intenzionato ad intrattenersi con molto più di quanto non avremmo desiderato.

    -Non vi ho visto nella fila per entrare: siete forse dell'entourage di qualcun altro?

    ...e non aveva affatto abbassato la guardia.
    Forse era quello che cercava di trasmetterci con il linguaggio del corpo, ma le parole che fecero seguito si rivelarono ben più che mirate.
    Ci stava ancora studiando, valutava la nostra credibilità.

    -A chi appartenete?

    Quella era la sua stoccata. Una domanda dalla quale non saremmo stati in grado di sfuggire, se non fossimo stati parte dell'entourage.
    Ed ora cosa avremmo dovuto fare? Tirare fuori uno dei nomi che avevamo sentito fino a quel momento? E se poi avesse continuato con la richiesta di ulteriori dettagli? Saremmo stati in grado di rispondere..?

    “Io sono Mugen del clan Fudo e non appartengo a nessuno.”

    Fu ancora la Volpe a farsi carico della risposta.
    Schietto, diretto e senza giri di parole.

    “Sono venuto qui per accompagnare un amico di vecchia data, era lui ad aver ricevuto il biglietto per il Circus Diabolique.”

    Era abile. Sapeva come destreggiarsi in quella situazione...

    “Lui invece è con me adesso.”

    Abile al punto da cogliere la difficoltà che mi avrebbe colto in quegli istanti, ribadendo il ruolo a cui mi sarei dovuto attenere.
    Perfetto per il mio stato d'animo, per la mia incapacità di reagire senza impugnare un'arma. Il mio ruolo naturale, quello del guerriero, in quel momento ci avrebbe probabilmente condannato a morte...

    “Lá fuori c’erano diversi lotti di esseri umani in vendita…”

    Ed allora non potevo far altro che attenermi alla parte, restando in silenzio.

    “Piuttosto… con chi ho il piacere di parlare? Siete qui per conto vostro?”

    Pregando affinché quella situazione si risolvesse il più presto possibile.

    Stato fisico: leggera contusione al lato sinistro del corpo

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce (10)
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
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    { Tribune }
    Mugen, Firion.

    “Io sono Mugen del clan Fudo e non appartengo a nessuno.”
    La Kitsune si presentò col proprio nome e -quasi contemporaneamente- un sopracciglio si levò curioso sui bei lineamenti aguzzi della creatura infernale.
    “Sono venuto qui per accompagnare un amico di vecchia data, era lui ad aver ricevuto il biglietto per il Circus Diabolique.”

    La Farfalla si limitò ad annuire, incrociando le braccia al petto con fare un po' dubbioso.
    Fortuna volle che intendesse palesarne il motivo.
    -Oh, allora spero mi perdoniate- avrebbe continuato, quasi mortificato -Vi avevo scambiati per il seguito dell'Imperatrice del Makai... o almeno così si fa chiamare. Non ricordo bene il nome, però...
    Alcuni attimi trascorsero in silenzio, mentre il Demone cercava di ricordare quel preciso nome dall'accento straniero che, ahimè, non riusciva a tornargli alla memoria in alcun modo. Quasi alla ricerca di un aiuto -forse nella speranza che gli fosse suggerito- schioccò le dita nella direzione dell'Aviatore e della Volpe, aggiungendo dettagli a ciò che già sapeva.

    -...quella che vuole invadere l'Ovest.

    Nonostante il modo cordiale con cui i tre si erano fermati a chiacchierare, probabilmente la tensione si sarebbe levata almeno un pochino a quella nuova scoperta: non solo il Pentauron era a pezzi, ma qualche altro pazzo -una pazza, in questo caso- voleva continuare la tragedia oltre la capitale, su territori fin troppo provati dalle continue guerre, dai massacri e dalle ondate di odio e morte che avevano seguito la dipartita dell'ultimo Alfiere incoronato. Dettaglio ancora più importante... si trattava pur sempre della nuova patria di Mugen. E del suo caro amico Amon.

    -Palden Wang-Mu, ora ricordo!- schioccando nuovamente le dita, il Demone mostrò una certa gioia nell'aver ricordato un dettaglio per lui così misero: la memoria lo rendeva un ottimo servitore e gli garantiva tutti i privilegi che altrimenti non avrebbe mai conosciuto -Non che sia importante: il mio Padrone vive da molto tempo a Nord ed un posto come l'Ovest non lo interessa affatto.

    Altro dettaglio importante... e decisamente inquietante.

    -Dunque sei stato scelto come servitore, nonostante tu sia umano- avrebbe continuato, rivolgendosi questa volta a Firion, come se non avesse appena svelato nulla di speciale -Anche io lo sono, ma è stato il mio Signore a crearmi. Noi due siamo "colleghi", in un certo senso.

    Ed ecco che continuava a parlare.
    In effetti -considerando che nessuno dei due interlocutori poneva domande o richieste- sembrava quasi una discussione a senso unico e la Farfalla diede vagamente l'idea di essersene accorta. Nonostante il disagio, tuttavia, continuò lo stesso: quella era l'etichetta che avrebbe dovuto seguire alla lettera in presenza di altri Ospiti, come espressamente richiesto da Asmodeous il giorno precedente.
    Pena la tortura o la mutilazione... a seconda dei capricci del suo Padrone.

    -Cosa sai fare? Di cosa ti occupi di preciso? domandò innocentemente -Cosa pensi ti renda speciale agli occhi di della Nobile Kitsune qui presente?

    Behind the Curtain

    Ottime risposte vi regalano ottime occasioni! :pft:
    Spero sia tutto chiaro. Per qualunque cosa, contattate senza problemi.

    Scadenza: 1 ottobre, ore 23.59. Se riuscite, cercate comunque di postare entro la settimana :flwr:

     
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    Le risposte di Mugen sembravano aver sollevato qualche sospetto nell’uomo Farfalla. Ma prima che la Volpe potesse scattare sulla difensiva, l’altro figuro chiarì le ragioni della sua reazione apparentemente dubbiosa. Ammise, palesemente mortificato, di averli inizialmente scambiati per il seguito di una fantomatica Imperatrice del Makai, di cui però non sembrava ricordare il nome. Potevano quindi tirare un sospiro di sollievo, la Farfalla non sembrava sospettare di loro, ed anzi, da come gli si stava rivolgendo, sembrava trattarli con rinnovati rispetto e deferenza. Ma quel piccolo successo venne sepolto quando il figuro, cercando di rammentare il nome dell’Imperatrice, rivelò qualcosa di molto preoccupante sul suo conto.

    -...quella che vuole invadere l'Ovest.

    Quell’affermazione, lanciata quasi con leggerezza, finí per affondare come una pugnalata dritta nel cuore di Mugen. La Volpe dovette trattenersi per mantenere la calma in una situazione del genere, le loro vite erano ancora in gioco e doveva tenere i nervi saldi e la mente lucida. Dopo la lunga guerra che aveva afflitto le terre occidentali la pace era stata finalmente restaurata, ma molte ferite inferte dal regime dittatoriale erano ancora aperte e continuavano a sanguinare. L’Ovest era in fase di guarigione e non aveva i mezzi e le forze per opporsi ad un nuovo nemico. Certo, avevano ancora degli alleati su cui contare, gli amici del lontano Oriente erano già giunti in loro soccorso in passato. Ma a nulla poteva servire il loro aiuto se le terre occidentali venivano attaccate di sorpresa da questo ignoto invasore.
    Erano inevitabilmente destinati a soccombere.
    In più tutti gli occhi al momento dovevano essere puntati sulla Capitale.

    Nel frattempo l’uomo Farfalla aveva ricordato anche il nome di questo nuovo aspirante sovrano, Palden Wang-Mu. Mugen si ritrovò quindi a mormorare pensoso il nome di questa nuova forza in campo.
    Doveva scoprirne di più.

    “Palden Wang-Mu… Non credo di conoscere questa Imperatrice del Makai. Cos’altro sai dirmi di lei?”

    Era inevitabile che la fine della guerra portasse a nuovi equilibri di potere, ed anche che una terra devastata e indebolita facesse gola a molti. Ma un’invasione da un’altra dimensione era difficilmente qualcosa a cui i reduci della Resistenza si stavano preparando. Anche se tra il circo diabolico e il Drago Divora-Mondo il semipiano non era certo nuovo a minacce ultra-dimensionali.

    “È qui vicino per caso?”

    Disse poi accennando alle porte che si affacciavano nel corridoio sfarzoso. Aveva già constatato di non riuscire a percepire le presenze al di là di quelle porte, ma non era detto che dall’altra parte non potessero sentire loro e la loro conversazione. Non solo bisognava stare attenti all’uomo Farfalla, ma anche ad ogni possibile nemico in ascolto. Erano in territorio ostile alla fine, ed anche se per il momento la Farfalla li aveva scambiati per degli Ospiti non dovevano dimenticare di essere degli intrusi in quel luogo. La Volpe aveva però anche una nuova missione con cui fare i conti, in tutto quello che stava accadendo doveva indagare su quella nuova minaccia che aleggiava sulle terre d’Occidente. Ogni frammento di informazione poteva tornare utile se fosse riuscito a venire fuori da quel circo maledetto. Più di ogni altra cosa doveva poi cercare di ricongiungersi con lo Scorpione, la speranza che fosse ancora sano e salvo era restia ad estinguersi. Doveva condividere con lui la nozione di questa nuova minaccia. Insieme sarebbe stato più facile riunire e preparare la Resistenza a quanto si prospettava all’orizzonte, ma prima doveva scoprirne di più. Nella sua mente cominciava a materializzarsi l’ombra di un piano.

    “Sai se è già pronta a muovere guerra o se sta ancora radunando il suo esercito?”

    Dopodiché il Demone riportò la sua attenzione su chi aveva di fronte, ed in particolare sul suo Padrone. Molte delle altre creature lì presenti sembravano essere invischiate nelle vicende del semipiano, e se facevano parte di quell’evento difficilmente dovevano essere armati di buone intenzioni.

    “Oh, non staremo mica privando il tuo Signore del suo servitore?
    Chi servi, esattamente?”


    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni sparse
    Energie: 100%

    Tecniche utilizzate://

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.


    Edited by MysteryBox - 1/10/2017, 17:19
     
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    -Oh, allora spero mi perdoniate.
    Vi avevo scambiati per il seguito dell'Imperatrice del Makai... o almeno così si fa chiamare. Non ricordo bene il nome, però...


    L'atteggiamento mostrato dal demone sembrava suggerire un proseguo pacifico della conversazione; segno che le parole di Mugen erano state ritenute valide, senza alcuna ripercussione. Certo, sarei stato ben felice di sorvolare sul dettaglio sul quale si era impuntato, perdendo ulteriormente tempo...

    -...quella che vuole invadere l'Ovest.

    ...sino a quando le sue ultime parole non giunsero alle mie orecchie.
    L'Ovest? Si riferiva al Presidio occidentale del nostro semipiano, o alludeva ad una qualche realtà del loro mondo di provenienza? La tentazione di sollevare un quesito a tal proposito fu tanta, e difficile da contenere... ma non potevo rischiare di mandare all'aria quanto fatto dalla Volpe sino a quel momento.

    -Palden Wang-Mu, ora ricordo!
    Non che sia importante: il mio Padrone vive da molto tempo a Nord ed un posto come l'Ovest non lo interessa affatto.


    ...Nord?!
    Non poteva essere un caso, i riferimenti iniziavano ad essere tanti, e preoccupanti. Il Pentauron, l'Ovest, il Nord... da quanto tempo quelle bestie giravano per il nostro mondo indisturbate? Come diavolo era stato possibile?
    ...e Laputa? Anch'essa era sotto minaccia? Era già stata attaccata?

    -Dunque sei stato scelto come servitore, nonostante tu sia umano

    Quel figuro ambiguo rivolse nuovamente le sue attenzioni nei miei confronti nel momento peggiore. Non avevo la ben che minima intenzione di perdere altro tempo in chiacchiere... non dopo quelle affermazioni!
    Dovevamo liberarci al più presto di lui, mettere ogni Presidio al corrente di quelle informazioni.

    -Anche io lo sono, ma è stato il mio Signore a crearmi. Noi due siamo "colleghi", in un certo senso.
    Cosa sai fare? Di cosa ti occupi di preciso?
    Cosa pensi ti renda speciale agli occhi di della Nobile Kitsune qui presente?


    Se non altro non sembrava volesse rivolgermi domande scomode, alle quali avrei rischiato di rispondere nel modo sbagliato.
    In questo caso non avrei dovuto mentire, né preoccuparmi nella scelta delle parole.

    « Sono un guerriero »- avrei esordito semplicemente, prima di rendermi conto di esser stato troppo laconico - « Sono in grado di padroneggiare qualunque tipo di arma » - avrei dunque proseguito, accennando con il capo all'arsenale che portavo sulla mia armatura - « Corpo a corpo, distanza ravvicinata. In combinazione... so essere estremamente versatile. »

    In un altro contesto mi sarei probabilmente sentito in imbarazzo; esaltare le mie capacità non compariva nemmeno fra gli ultimi dei miei interessi, ma...

    “Palden Wang-Mu… Non credo di conoscere questa Imperatrice del Makai. Cos’altro sai dirmi di lei?”

    Fortunatamente fu quello il momento in cui Mugen riprese nuovamente la parola. Le mie iridi si spostarono dunque sulla sua figura: le sorti del nostro semipiano potevano dipendere dalle informazioni che sarebbe riuscito ad ottenere.
    La rabbia prese nuovamente possesso del corpo e della mente, prigioniero per l'ennesima volta della mia incapacità ed inadeguattezza.

    Stato fisico: leggera contusione al lato sinistro del corpo

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
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    Mugen, Firion.

    « Sono un guerriero » Firion parlò con naturalezza, spiegando le proprie abilità con un tale candore da interdire visibilmente la Farfalla infernale, sua interlocutrice « Sono in grado di padroneggiare qualunque tipo di arma. Corpo a corpo, distanza ravvicinata. In combinazione... so essere estremamente versatile. »

    -Si vede che sei un nuovo acquisto.
    Il giudizio pronunciato da quel tale, piovuto quasi dal cielo e sicuramente non richiesto dall'Aviatore, suonò quasi dispregiativo. Eppure un sentimento vagamente simile alla pietà sfuggì dal suo sguardo di servitore, quasi sempre dimesso o assente.
    -Non è conveniente parlare così chiaramente delle nostre abilità- lo avrebbe corretto, ed anche se fosse in tutto e per tutto un attacco, aveva la valenza di un insegnamento -Ora sei parte dell'Inferno. Se vuoi vivere e mantenere il tuo status, devi integrarti anche nei modi di fare: l'ingenuità porta alla morte, nel migliore dei casi. Inoltre non ti permette di servire il tuo Signore a pieno. Vuoi davvero deludere il tuo Padrone?

    Liquidò la faccenda con quella domanda ed una naturalezza che sapeva vagamente di disinteresse.
    Le sue attenzioni tornarono su Mugen.

    “Palden Wang-Mu… Non credo di conoscere questa Imperatrice del Makai. Cos’altro sai dirmi di lei? È qui vicino per caso? Sai se è già pronta a muovere guerra o se sta ancora radunando il suo esercito?”

    r44hSO3

    -Vi so dire che non è una vera Imperatrice: tutto quello che ha lo ottiene sfruttando il nome di sua madre, cosa che ha tentato di fare anche con noi. Al mio Padrone non piace e dice che forse l'Ovest non le interessa neppure: è solo alla ricerca di attenzioni da parte nostra. A dir poco ridicolo...- scosse il capo con disapprovazione, prima di spiegarsi meglio -Non è un caso che il Makai non abbia quasi alcun legame col nostro Inferno: equilibri di potere agli antipodi, modi di vivere la propria esistenza lontanissimi. A volte avvengono contatti, ma è cosa rara, dettata da reciproci interessi, ed è giusto così: questa sedicente "Imperatrice" non ha alcun motivo valido per cercarci, tantomeno ripeterci le sue mire sull'Ovest. Mon fa altro che coprirsi di ridicolo: ha già un buon esercito, ma a quanto so sembra essere senza un piano preciso e le sue azioni tipiche sono dettate da pura violenza e poca pianificazione. E' anche molto incostante, sia nei legami che nelle strategie. Davvero pessima.

    Le informazioni erano tutte preziosissime, ma ancor più preziosi risultavano in qualche modo i sottintesi. Infatti, se da un lato potevano apparire ben altre le peggiori caratteristiche della donna (prendersela con i più deboli, ad esempio, dove non vi era nemmeno concorrenza fra demoni), a sentire Emeraude era evidente che i demoni come lui considerassero ancor più disgustoso agire di pura violenza, quasi trovassero dignitoso distruggere e conquistare con azioni ben più infime ed astute.

    -In ogni caso, potrebbe essere fra gli invitati, ma non l'ho notata all'ingresso e non vengono rivelate le rispettive tribune agli altri ospiti: io e il mio Padrone eravamo i secondi e non ho avuto modo di voltarmi a controllare, mi spiace.

    Un profondo inchino riverente mostrò tutta la sua mortificazione per non essere stato utile.

    “Oh, non staremo mica privando il tuo Signore del suo servitore?
    Chi servi, esattamente?”


    -Servo il Conte Asmodeus, Satana dell'Ingordigia e del Danaro.
    La Farfalla rispose prontamente, ma sembrò quasi cadere dalle alla domanda di Mugen: improvvisamente prese a cercare qualcosa nelle sue tasche, estraendo quello che a tutti gli effetti appariva come un biglietto da visita, che gli consegnò senza indugiare.
    Era completamente d'oro.

    -Nel caso desideriate entrare in contatto con il mio Padrone dopo l'evento, ecco a voi- sembrò molto professionale, come se non fosse insolito a quel tipo di pubblicità -Si occupa di scambi e commerci ed è un eccelso mercante e uomo d'affari. Ai clienti stranieri, in genere concede uno sconto e non credo abbia conoscenze nel Makai: sarebbe felice di stringere alleanze politiche.

    Oltre a ciò, estrasse anche un fiore dall'aria anonima, di quelli probabilmente strappati fra l'erbetta di qualche parco. Lo diede a Firion.

    -Sei nuovo ed aiutare il servo di un possibile cliente a svolgere impeccabilmente le sue mansioni, non può che riempirmi di gioia. Strappa tutti i petali, riuscirò a trovarti per darti consiglio quando il Padrone me ne darà il permesso.

    Behind the Curtain

    Turno semplice.
    Spero sia tutto chiaro. Per qualunque cosa, contattate senza problemi.

    Scadenza: 8 ottobre, ore 23.59.

     
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    Di fronte alle domande del Demone Volpe la Farfalla si mise prontamente ad elencare tutto quello che sapeva di questa fantomatica Imperatrice del Makai. Per prima cosa rivelò che di fatto non si trattava di una vera Imperatrice, ma che era solita sfruttare il nome di sua madre per ottenere quello che voleva.

    Il ritratto che ne stava dipingendo era alquanto inquietante e Mugen non sapeva bene che idea farsi di questo inaspettato aspirante sovrano. A prendere per vero e attendibile tutto quello che il servitore stava raccontando a proposito di questa Imperatrice, quest’ultima non era davvero interessata all’Ovest e quello che faceva -o aveva intenzione di fare- era solo per ottenere le attenzioni dell’Inferno a cui appartenevano l’uomo Farfalla e il suo Signore. Qualunque fossero i suoi veri intenti era comunque in possesso di un esercito, e anche senza una strategia militare ben precisa dava l’impressione di essere una creatura senza scrupoli pronta a scatenare un’ondata di violenza e distruzione sulle terre occidentali, inermi e prive di difese.

    Quando la Farfalla ebbe esaurito ogni nozione in suo possesso a proposito di Palden Wang-Mu la Volpe si limitò a rispondere in maniera concisa.
    Insistere con altre domande sull'Imperatrice poteva rivelarsi controproducente e rischioso.

    “Capisco.”

    Essere stato accomunato ad una creatura del genere gli recò non poca offesa, considerando poi quale bassa opinione aveva la Farfalla della sedicente Imperatrice era quasi un insulto essere considerato parte del suo seguito.
    In ogni caso ogni frammento di informazione era utile per loro due. Purtroppo non era dato sapere con certezza se l’Imperatrice fosse tra gli invitati in quel momento. Se lo fosse stata la Volpe avrebbe potuto cercare di scoprire qualcosa in più sul suo conto. Mentre nel caso di una sua assenza la consapevolezza che l’invasione potesse cominciare a breve, mentre lui era intrappolato nel Circo, era causa di ulteriore preoccupazione. Ciononostante le sue priorità restavano il ricongiungersi con lo Scorpione e trovare un modo di fuggire ed avvisare quanto restava della Resistenza dell’imminente minaccia demoniaca.

    Strategia o non strategia, quello che contava era che c’era un esercito di Demoni pronti a colpire e devastare, con una violenza tale da superare quanto inferto dal regime dittatoriale, le terre dell’Ovest in qualsiasi momento.
    O lui o Firion dovevano riuscire nell’impresa di portare all’esterno del Circo quanto appreso finora.

    La Farfalla procedette poi col presentare il suo Padrone porgendo al Demone Volpe un biglietto tutto d’oro, degno del titolo di cui il suo Signore si faceva portatore.

    -Servo il Conte Asmodeus, Satana dell'Ingordigia e del Danaro.

    Scambi e commerci non erano propriamente nella sua sfera di interessi, e avere a che fare con qualcuno che deteneva il titolo di Satana dell’Ingordigia e del Danaro non era certamente qualcosa a cui anelava. Tuttavia, sapere che quell’individuo dimorava sul semipiano, anche se in una terra lontana, non poteva che far suonare un campanello di allarme. Certo, a detta del suo fedele servitore, il Satana non era interessato alle vicende delle terre occidentali, ma magari aveva anche lui una qualche agenda e sebbene i loro modi potevano discostarsi da quelli della denigrata Palden Wang-Mu difficilmente dovevano avere un fine più nobile.

    Esaminando con curiosità il biglietto che gli era stato consegnato, la Volpe prese nota del fatto che lo stesso fosse parte integrante del rituale per richiamare il Satana. A quanto scritto sul biglietto bastava infatti sotterrarlo al centro di un incrocio fra due strade per evocarlo.

    Il Demone si rivolse quindi nuovamente al servitore di Asmodeus, nel tentativo di scoprire qualcosa in più sul conto del suo Padrone.

    “Che tipo ti attività svolge il Nobile Asmodeus nelle fredde terre del Nord?
    In che commercio è attivo al momento, se è lecito chiedere?”


    Mugen guardava l’uomo farfalla con i suoi grandi occhi dorati, domandosi cosa spingesse il Satana a dimorare nelle fredde lande del Nord.

    “Insomma, a cosa potrebbe essere interessato?
    O piuttosto cosa ha da offrire?”


    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni sparse
    Energie: 100%

    Tecniche utilizzate://

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    -Si vede che sei un nuovo acquisto.

    Quell'ambiguo figuro continuava a spiazzarmi ad ogni sua risposta.
    Ero convinto di aver risposto correttamente alla sua domanda... era banale, pensai. Che preoccupazioni mi sarei dovuto porre a tal proposito? Il disprezzo con il quale proseguì quel discorso mi risultò ancor più confusionario ed immotivato.

    -Non è conveniente parlare così chiaramente delle nostre abilità. Ora sei parte dell'Inferno. Se vuoi vivere e mantenere il tuo status, devi integrarti anche nei modi di fare: l'ingenuità porta alla morte, nel migliore dei casi. Inoltre non ti permette di servire il tuo Signore a pieno. Vuoi davvero deludere il tuo Padrone?

    Quella domanda serviva dunque per testarmi come... servitore? Sebbene ogni sua parola aggiunta suscitasse ulteriore perplessità nei miei pensieri -non servire il signore a pieno..? Ma...?- mi sembrava di avvertire una qualche forma di premura, nei miei confronti. Come un maestro verso un allievo.
    Esisteva un rapporto di questo tipo fra i demoni? I suoi modi di fare sembravano differenti dal resto dei suoi simili.

    Ciò che fece seguito fu una dettagliata spiegazione alla domanda posta da Mugen. Sembrava quasi che il nostro mondo fosse diventato il parco giochi di quelle creature... battaglie, competizioni, affari... da quando tempo quella giostra andava avanti, a nostra completa insaputa?

    -Nel caso desideriate entrare in contatto con il mio Padrone dopo l'evento, ecco a voi.

    Quella fu un ulteriore conferma della credibilità guadagnata dalla Volpe ai suoi occhi. Mi fu difficile riuscire a considerarla una vittoria, tenendo conto della prospettiva agghiacciante su cui ci aveva ragguardato...

    -Sei nuovo ed aiutare il servo di un possibile cliente a svolgere impeccabilmente le sue mansioni, non può che riempirmi di gioia. Strappa tutti i petali, riuscirò a trovarti per darti consiglio quando il Padrone me ne darà il permesso.

    ...ed ancora una volta, le attenzioni di quel figuro caddero nuovamente sulla mia persona. In particolar modo sul mio "status sociale".
    Mi stava ancora aiutando..?
    Era... ambiguo. Alternava disprezzo per la mia razza o la mia incapacità come servitore, ad aiuti materiali e consigli. Era un nemico o...
    Come avrei dovuto interpretare le sue azioni?!

    Ancora una volta mi limitai ad annuire silenzioso, accettando l'oggetto ed accogliendo con interesse le nuove domande che Mugen gli aveva rivolto.

    Stato fisico: leggera contusione al lato sinistro del corpo

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce (10)
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
    • Fiore ricevuto da Emeraude
     
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