Certo che i maschi sono proprio degli stronzi. Fra tutti i pensieri che sarebbero potuti giungere nella mente del Pugile -stanca dalla fatica e dilaniata da eventi incomprensibili per un comune essere umano come lui, fra cui essere anche morto- una riflessione sul livello di romanticismo nei gesti di Zakar giunse quantomai inaspettata ed estraniante. Sarebbe potuto apparire romantico per molte ragazze se -oltre al dettaglio nascosto nei pantaloni, unito all'eterosessualità- non si fosse escluso quel piccolo grande problema di cosa effettivamente Zakar fosse. Perché, per trovarsi lì dentro felice ed ubriaco, sicuramente umano come loro non poteva essere; se solo i due aviatori avessero incontrato Drusilia, Yoko, l'intero esercito dell'Est, Owl, Mugen, Rei o Firion ed ascoltato gli eventi di cui erano stati testimoni... o se avessero assistito alla dipartita di Augustustus, a cui il destino aveva riservato una delle fini peggiori che avrebbero potuto concepire, avrebbero facilmente intuito come "quelli della loro razza" in quell'inferno a forma di tendone non fossero molto diversi da qualche bestia di cui nutrirsi, da fare a pezzi per ricavarne materie prime, da lasciare in balia di mostri in calore -così da generare chimere d'ogni tipo da rivendere- o, ancora più semplicemente, da usare come elemento di arredo. I più fortunati diventavano schiavi -ma erano quasi tutti bambini, e non era assicurato che sarebbero un giorno diventati adulti.
Quello Zakar che avevano avuto la fortuna di incontrare con un tempismo a dir poco perfetto per garantir loro qualche minuto in più di sopravvivenza (perché era incapace di intendere e volere) faceva parte dei "cattivi" e, viste le premesse, se fosse rimasto sobrio, il saltellare fra una fanciulla e l'altra sarebbe probabilmente stato l'ultimo problema a mondo per Ted Carter. Non potevano infatti sapere come si sarebbe comportato da lucido, cosa fosse in grado di fare... o almeno quali informazioni utili celasse fra un delirio e l'altro. Non avevano nemmeno tentato di capirlo, in effetti.
”Non ti piacerebbe se ti dicessi cosa è entrato in questa bocca appena dieci minuti fa. Quindi mettiti buono Zakar e vai laggiù, che almeno ho il tempo di darmi una pulita. Devi essere paziente, d’altronde cos'è qualche minuto in più? Vedrai che dopo riuscirò a recuperare il tempo perduto … parola di Obscura.”
Ted, nelle bizzarre vesti di Obscura -prostituta infernale- tentò di placare i suoi bollenti spiriti, puntando sul disgusto. Eva Perlina, dall'alto dei suoi pochi centimetri, quasi totalmente spalmata sul suolo, incalzò. Oh sì, Obscura ha... lavorato molto oggi... E' meglio se si dà una sistemata prima. L'attesa fa parte del piacere, dopotutto.
Arrancando nonostante la terribile forza di gravità, probabilmente la fanciulla sperò che il figuro ascoltasse le parole dell'amico, così da allontanarsi da loro e permettere agli aviatori di uscire (quasi) incolumi da quella maledetta tribuna. Fu solo alla fine di un lungo attimo di riflessione che -nonostante in quel posto le preghiere parevano non funzionare affatto- il desiderio di Eva e Ted riuscì ad avverarsi. Sospirando comprensivo e facendo spallucce, il Prete Sorridente si diresse traballante ad una poltroncina lì vicino, posizionata al lato opposto alla porta; nonostante la forza di gravità generasse ancora impedimenti, con la lontananza dell'ubriaco il semplice muoversi sarebbe parso loro meno forzato e difficile. In qualche modo -dunque- avevano trovato uno spiraglio per fuggire.
Inutile dire che si sarebbero lanciati fuori dalla porta e -effettivamente- varcarne la soglia avrebbe avuto un effetto estremamente positivo sui loro fisici provati, palese magia contenitiva a parte. Qualunque cosa fosse loro successa, l'unica certezza che ottennero fu capire che quelle semplici porte incise riuscissero a dissimulare ogni tipo di magia, potere o abominio si celasse in tribuna. Per questo non sarebbe stato affatto saggio tentare di rientrarci, emergenze a parte, piuttosto avrebbe avuto senso cercare una via di fuga lungo quel lunghissimo corridoio, sperando di non incontrare nessuno.
Anche se, vista la situazione, sarebbe stato difficile parlare di qualcosa che non rientrasse nello stato di emergenza.
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