[LAM] Vietato ai Minori?

Baccello Segreto, Istvàn.
Presidio Orientale, Endlos.

Una rapida indagine un paio di giorni fa mi ha permesso di scoprire che il Comandante Rosso, al momento, non si trova a Laputa, e Dio sa quando tornerà dalla sorella. Con il novellino addosso che mi chiede a tutti i costi di vedere un Ufficiale, però, tanto vale che gli mostri un po' il Semipiano e cercare allo stesso tempo Quarion, anziché stare lì ad aspettare.

A sentire i cani della zona, l'Ambasciatore è stato annusato qui ultimamente, e a volte anche visto. Infatti, se mi concentro, riesco ad isolare le tracce del suo odore in mezzo a tutte le altre che permeano l'aria della capitale del Presidio Orientale: i fiori più disparati, il pane appena sfornato, i prodotti dei fruttivendoli e quelli dei macellai, la cacca di piccione, i piccioni stessi, polvere, sapone, fuliggine, metallo, e chi più ne ha più ne metta. La perenne brezza che soffia a Chediya li porta più facilmente al rinario, ma più spesso li spazza via, e rende più difficile rintracciare qualcosa nello specifico. Per questo non ci si può affidare del tutto al fiuto, qui, come sto spiegando adesso a Doge, e come mi fu insegnato a mia volta da mia madre diversi decenni fa. In genere, alla sua età, non ci si è ancora staccati del tutto dalla madre, allo stato randagio, quindi mi domando se abbia già ricevuto o meno questi insegnamenti.

Senza un odore preciso, non rimane che seguire una logica più umana, per così dire. Quarion può essere ovunque, ma tre luoghi spiccano su tutti: la sua residenza, fuori città, dove non andrò solo per presentargli l'ultimo stronzo arrivato, Lordaeron, il maniero di Kalia Menethil, e il Baccello Segreto, padre spirituale del mio Deep Blue. Quest'ultimo è il più vicino e accessibile, pertanto...

« Siamo arrivati. »
Annuncio, fermandomi davanti ad un edificio che dà proprio sulla strada in cui ci troviamo, una delle principali, attorniato da un grande giardino. Ironicamente, non credo di essere mai entrato lì dentro; e in realtà lo facevo un po' più piccolo, ma forse è solo per il giardino.
Faccio strada ai due all'interno, e alla reception noto una ragazza bionda in abiti da domestica, china su qualche registro. Alza lo sguardo verso i nuovi avventori: un ragazzino che puzza ancora di latte, con due cani al seguito. Sfiderei chiunque a non essere sorpreso.

-Bienvenue al Baccello segreto! Posso fare qualcosa pour voi?
« Ah, tu. Ottimo. Comunque sì, ragazza. » sì, deve trattarsi di "Cuscini", quella che, stando a sentire le voci, deve trattarsi della sorella dell'attendente di Quarion. « Siamo qui per il ragazzo, diciamo che deve fare un importante primo incontro. Ci serviresti un attimo, e... »

Avverto un odore familiare, e con la coda dell'occhio noto un uomo fare capolino da un angolo. Quarant'anni circa, vestito con un completo tanto elegante quanto rovinato, con tanto di camicia ridotta a pochi lembi di tessuto azzurro. È più ematomi che anima, ma sorride.

« Brockmann. »
Denver Brockmann mi rivolge un'occhiata molto sorpresa, ma si riprende dallo "shock" quasi subito e ritorna a sorridere.
« Gaspode. Signori. » saluta, e si allontana con passo incerto verso l'uscita.
Spero che quel povero diavolo possa ritornare presto a Blood Runner, non era male tutto sommato nel suo lavoro. Pensare che lo conosco da... lasciamo perdere, va'.

« ...Pardon. Comunque, spero che tu abbia capito. A me basta una ciotola d'acqua. »

Sento tutto d'un tratto un forte odore di sangue vicino a me, e proviene da... Mi volto, ed è proprio come pensavo: Thory. Perché cazzo sta sanguinando dal naso adesso? Ha avuto un malore? Sarà allergico a qualcosa qui dentro? Ma stava benissimo fino a cinque secondi fa, cristo santo, cinque secondi a momenti nemmeno figurativi.
Il fedelissimo e ardito cucciolo di lui, con grande sprezzo del pericolo, scatta in avanti con slancio da virgulto, ignorando completamente il padrone ferito per cercare carezze e grattini da parte della giovane donna. Ciò mi basta per confermare ciò che già sentivo col naso: non c'è nulla di preoccuparsi. Di naso e opinioni diversi però è la stessa Cuscini che, dopo un rapido inchino, si precipita da qualche parte in cerca di, presumo, un kit per il pronto soccorso.
Ignorandomi. Come ha fatto pure con Doge, a dire il vero.

Nel frattempo, un uomo si è alzato dalla sedia dopo avermi sentito parlare. Quel sentore di purissimo grano saraceno... Si tratterà mica di...?
”Madre de Dios”
« Ay caramba a te. »
...Sì, è proprio Antonio Banderas, il più famoso mugnaio di Chediya, Cavaliere Celeste, e grande amico di Quarion. Incuriosito, si avvicina a noi. O a me, se proprio voglio fare l'egocentrico.
”Possiate perdonarmi ...“ si presenta. ”... non ho potuto fare a meno di sentire uscire parole umane dalla tua bocca.“
« Sì, non stavo parlando sottovoce. »
”Vi prego di scusarmi per il mio improvviso entusiasmo. Che ne dite di ordinare e parlare un po’ con questo povero panettiere? Per sdebitarmi pagherò io le spese.“
Perché?
A questo punto io potrei anche accettare, in altre occasioni, ma stavolta sono qui per una visita pianificata. Anche se, pensandoci, Banderas è comunque una persona collegata a Quarion; se non dovessimo trovare aiuto da Cuscini o da Francis, può sempre tornare utile.
« Perché, esattamente, in un posto dove ci sono le isole che volano, i draghi, i demoni, i morti che resuscitano e l'Alfiere di questo posto che da secoli li mette in pista tutti a ballare il twist, vi stupite solo quando c'è un cane che parla? Chiedo per pura curiosità. »
Questo è qualcosa che dovevo chiedere a qualcuno già da anni. Perfino Drusilia, sovrana di un'isola che vola ed una delle creature più bizzarre che io conosca, era rimasta esterrefatta durante il nostro primo incontro. E dai.
« Comunque, sta bene, dammi solo il tempo di sistemare un po' di cose, qui. »

Cuscini ritorna, tra le mani un vassoio con le nostre ordinazioni, se così posso chiamarle, ed inizia serve calici e ciotole vari. Un paio di carezze e di moine all'altro cagnolino più tardi, si risolleva in piedi e raccoglie le forze mentali per riconoscere di non aver capito un cazzo poco fa.

-Ehm... scusi... c-chi vorreste incontrare?
« Avevamo chiesto di te. » rispondo. Sottovoce, aggiungo: « Chi ci servirebbe davvero però sarebbe tuo fratello. O ancora meglio il tuo capo, se lo hai visto in giro. Il ragazzo ha insistito tanto. »

Il sanguinamento si è fermato quasi del tutto, ma il ragazzino ancora non riesce a parlare come si deve... non davanti a “Cuscini”. Che io possa essere acciuffato da un accalappiacani se quelli che sto avvertendo senza neppure doverli annusare non sono gli ormoni galoppanti di un umanoide che sta raggiungendo la maturità sessuale.
Se ciò che dicono di Drusilia è vero, presumo avrà avuto una reazione simile anche davanti a lei; deve essere stato un lungo colloquio.
Ora credo stia cercando più o meno consciamente di allestire i preparativi per un potenziale accoppiamento.
Se solo sapesse.

Antonio Banderas ci invita nel frattempo al suo tavolo per, presumo, una chiacchierata, e si frappone fra Thory Mush e la sorella di Francis. Essendo il mugnaio un uomo più grande, forte e maturo, credo che in circostanze normali avrebbe molte più chances del neo-Aviatore. Tuttavia, visto il contesto, dubito che l'ispanico ci stia davvero provando.

”Quindi cercate il signor. Quarion? Interessante!“
« Sì, lui. » rispondo pacatamente. « Perché, sai dove trovarlo? »
Stavolta, l'uomo pare essere più stupito che divertito. Giustamente, chiunque si sarebbe chiesto cosa potrebbe associare un vecchio cane randagio all'Ambasciatore dell'Est. La risposta è: molte più cose di quanto mi importi davvero averne. Pensandoci, credo di conoscere una buona parte della sua famiglia; quella che è sopravvissuta ad oggi, si intende.


Sempre in questo momento “Cuscini di Seta dolla Morbideux Celestial dolle Nuvole”, un nome pronunciato con un accento francese più pesante perfino di quello del Raillier-Lanty medio (e con una padronanza della lingua comune imbarazzante per qualcuno che vive qui da più tempo di me e che avrà come minimo quindici anni in meno), prende un qualche aggeggio in mano e lo posa all'orecchio, come se fosse una radio o un telefono, però tascabile, e attende.

Quanto a me, se il paparino di Eva compare nei prossimi minuti, riterrò il mio compito oramai esaurito. Non resta che ignorare le danze.

”Solitamente lo si può trovare al suo maniero. Ma essendo un ambasciatore è sempre in giro per i presidi. Potrebbe però essere anche qui a Chediya o perfino qui al Baccello.“
« Però è qui in giro su Endlos, insomma. »
Così, giusto per restringere il campo.

-Oui, oui, mon frère ♥- sento dire alla ragazzina di tanto in tanto. Riconosco che si tratta effettivamente di francese. -Oui, je me conduis bien. Je suis seulement en train de remplacer Gioia, ne t'inquiète pas...-
A parte "oui" e "Gioia", non ho capito una mazza, ma diavolo, so distinguere il francese quando lo sento. A Chicago c'erano un po' di immigrati francesi o canadesi sparsi qua e là per la città, anche se perlopiù quelli che vedevo erano polacchi, irlandesi o italiani. Per capirli, mi sa che sarei dovuto nascere in Louisiana, o nel Maine.

-Mon frère... son qui deux chiens e... un petit garçon. Vogliono Lord Galanodel... ma credo abbia quindisci anni o quosi... e non abbiamo mai usato cani. Secondo te c'est légal? Non voglio pordere il lavoro... mi piasce qui.
Aspetta, cosa? Quell'imbecille non ha veramente capito ciò che temo abbia capito, mi auguro. Chi dovrebbe usare chi?

-Oui... lo so... ma sai, il garçon è malato. Forse è il suo ultimo desiderio... Oui. Si, forse est meglio... si.
Sulla malattia può anche darsi, ma no, questo non è il suo ultimo desiderio, almeno che io sappia. Mi volto un attimo verso Thory, per assicurarmi che sia di fatto ancora vivo e vegeto, e che non stia soffrendo davvero di qualche strana malattia terminale, e poi ancora verso la piccola francese, con la coda ben ritta.

« Aspetta un momento, davvero hai appena suggerito di "usarci" con...? » Non riesco neppure a finire la frase, tanto le mie parole traboccano di disgusto. « Sei una depravata! »